Venerabile Giunio Tinarelli – celebrazione per il 50° anniversario della traslazione in Duomo

Con la celebrazione nella Cattedrale di Terni, il 24 novembre domenica di Cristo Re, presieduta dal vescovo Giuseppe Piemontese è stato ricordato il venerabile Giunio Tinarelli per il 50esimo anniversario della traslazione in Duomo, alla presenza del sindaco Leonardo Latini e del prefetto vicario Andrea Gambassi.
Numerosi i volontari presenti alla celebrazione in rappresentanza dell’Unitalsi, del Centro Volontari della sofferenza e dei Silenziosi operai della Croce, delle quali Giunio è stato membro e animatore in ogni occasione.
A 50 anni dalla traslazione (23 novembre 1969) e a 10 anni dalla dichiarazione di Venerabile (19 dicembre 2009, Papa Benedetto) la Chiesa diocesana intende approfondire la figura e il carisma di Giunio, per prolungarne nel tempo la sua missione di dare senso e speranza nella malattia.
“La nostra contemplazione oggi avviene in compagnia del venerabile Giunio Tinarelli, nostro concittadino, fratello nella fede – ha detto il vescovo – vissuto con uno stile di vita e ad un livello, che è difficile raggiungere; va oltre la comprensione umana; si rappresenta ai piani alti della fede, della mistica, della contemplazione e dell’amore, riservato agli eletti del Signore. Mi è venuto spontaneo associarlo a San Francesco d’Assisi, che soprattutto nella seconda parte della vita, aveva ormai il corpo tutto piagato, afflitto dalla cecità incombente, e infine con le piaghe delle stimmate aveva raggiunto la conformazione a Cristo crocifisso”.
“La testimonianza di Giunio – ha aggiunto – oggi è difficile da comprendere, né noi ci sentiamo di giudicare quanti rifiutano o si ribellano nella sofferenza, specie quella grave. Spesso l’unica soluzione che viene invocata è la morte: attesa, ricercata, procurata, permessa. Oggi va proposta non per ricercare o esaltare la sofferenza, ma per indicare la via salvifica del dolore attraverso la condivisione – compassione dei bisogni e sofferenze dell’umanità. Senza la contemplazione e la vicinanza di Cristo non riusciremo a liberarci dalla gabbia e dalla dura prigionia del dolore e la nostra vita non avrà senso”.

“La commemorazione di Giunio – ha concluso il vescovo -, già operaio nelle acciaierie e disabile, oggi ci spinge ad allargare l’attenzione all’Italia, al mondo del lavoro e alla nostra Terni, che attraversano un momento delicato e difficile: l’incerta situazione politica, la crisi delle acciaierie di Taranto e non sappiamo di altri stabilimenti, Terni compresa, le proposte di leggi sul fine vita, sul suicidio assistito, l’attenzione al mondo della malattia, della disabilità e della vecchiaia”.
La celebrazione è stata presieduta dalla riflessione sul tema: “Giunio Tinarelli, una vita vissuta in pienezza” guidata da don Luigino Garosio, Postulatore Generale delle Cause dei Silenziosi Operai della Croce.