Terni – Ordinazione diaconale di Daniele Martelli, Giuseppe Zen, Graziano Gubbiotti – Mons. Piemontese: “Vi state “laureando” come servitori che con l’esempio, svolgono la missione del “servizio evangelico” e verso i poveri”.

Diocesi di Terni-Narni-Amelia in festa il 30 novembre nella Cattedrale di Terni, dove per imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo Giuseppe Piemontese, sono stati ordinati diaconi i seminaristi Daniele Martelli e Giuseppe Zen, giovani della comunità in cammino verso la consacrazione sacerdotale, e Graziano Gubbiotti della parrocchia di Santa Maria del Carmelo di Terni, nuovo diacono permanente.
Una liturgia molto partecipata e intensamente vissuta. Molti i fedeli presenti provenienti dalle parrocchie dove attualmente i neo diaconi prestano il loro servizio pastorale, Santa Maria Assunta nella Cattedrale di Terni, San Giovanni Bosco in Campomaggiore, Santa Maria del Carmelo, e quelle dove in passato hanno svolto il ministero. Con mons. Piemontese hanno concelebrato numerosi sacerdoti della Diocesi, i sacerdoti formatori del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi, il rettore mons. Carlo Franzoni. Presenti i seminaristi compagni di Daniele e Giuseppe negli anni della formazione, che hanno fatto servizio liturgico, coordinati dal cerimoniere diocesano Marco Farroni. La Messa è stata animata dalla corale composta da elementi di diverse parrocchie e della pastorale giovanile, diretta da don Sergio Rossini.
“Vi state “laureando” come servitori – ha detto il vescovo nell’omelia – che con l’esempio e la professionalità, svolgono la missione del “servizio evangelico”. Come i servitori=diaconoi di Cana, che servono alla festa delle nozze del re che è Gesù, alla mensa del Signore dove siedono discepoli di ogni lingua, popolo e nazione. Indosserete per sempre la dalmatica e la stola del servizio, il grembiule di Gesù nell’ultima cena, per lavare i piedi ai poveri, servirli perché in essi è presente Cristo. Ricordate la bella immagine, lasciataci da don Tonino Bello: “Stola e grembiule sono il dritto ed il rovescio dello stesso paramento sacro: la stola che ci fa ministri del Vangelo ed il grembiule che ci fa lavapiedi del mondo”.
Un servizio che ha come atteggiamento profondo l’umiltà di chi non si sente superiore agli altri, ma ultimo, dipendente da Dio e dai superiori, soggetto ai fratelli, specie ai poveri. Un servizio che nasce dalla forza dell’amore: un amore vero, adulto, forte, entusiasta, sensibile, verso Dio e verso gli uomini, nostri fratelli”.
Al termine della celebrazione i tre diaconi hanno espresso i loro ringraziamenti a Dio per il dono della vocazione, alle rispettive famiglie per averli sostenuti sempre nel loro cammino, i vescovi che li hanno seguiti in questi anni, i vari formatori, i sacerdoti con cui hanno collaborato.
La serata si è conclusa con un momento di fraternità e di festa.