Terni – giornata di sensibilizzazione per il sostentamento del clero. Percorsi formativi per immigrati, giovani coppie e famiglie grazie alla creatività di due sacerdoti don Roberto Cherubini e don Luciano Afloarei

Quattro giorni a settimana la parrocchia di Santa Croce, nel centro storico di Terni, si trasforma e diventa la Scuola di lingua e cultura italiana. Le salette che ospitano il catechismo, la sacrestia, e perfino l’aula liturgica diventano aule, pronte ad accogliere gli studenti. Attiva da tre anni, l’hanno frequentata circa trecento allievi solo nell’ultimo anno, provenienti da 27 Paesi diversi. Pakistan, Afghanistan, Argentina, Ucraina quelli più rappresentati, ma non sono mancati gruppi da Cuba, Colombia e anche dall’Africa, in particolare da Congo, Camerun e Nigeria. Gli alunni sono suddivisi in sei classi, di cui una riservata ai bambini, e non imparano solo l’italiano ma anche altre materie come storia, geografia, educazione civica. Ventotto gli insegnanti, tutti volontari e “non necessariamente docenti di professione, ma persone che hanno dato la propria disponibilità e hanno voluto fare qualcosa per gli altri”, sottolinea il parroco di Santa Croce, don Roberto Cherubini, ideatore dell’iniziativa.
I giovani e le famiglie, invece, possono seguire percorsi articolati dedicati all’analisi delle relazioni. “La sede del Consultorio diocesano – spiega don Luciano Afloarei, responsabile della pastorale familiare di Terni – frequentato attualmente da 30 coppie, è per noi un luogo di accoglienza. Comprende il centro Amoris Laetitia, al cui interno è nato il “circolo della sicurezza”, come esperienza di sostegno alla genitorialità. Ci si affaccia inizialmente per problematiche insite nella relazione: le relazioni di coppia tossiche, nel tempo inficiano anche i rapporti sociali, hanno ripercussioni sulla vita individuale e sui figli”.
Preti come don Roberto e don Luciano non si rivolgono solo ai più abbandonati ma, quotidianamente offrono il loro tempo, dividono volentieri un pezzo di strada e ascoltano le difficoltà di tutti. Si affidano alla generosità delle comunità per essere liberi di servire tutti, senza dover pensare al proprio sostentamento.

Per richiamare l’attenzione sulla loro missione, torna domenica 15 settembre la Giornata nazionale delle offerte per il sostentamento del clero diocesano, celebrata nelle parrocchie italiane.
La Giornata – giunta alla XXXVI edizione – permette di dire “grazie” ai sacerdoti, annunciatori del Vangelo in parole ed opere nell’Italia di oggi, promotori di progetti anticrisi per famiglie, anziani e giovani in cerca di occupazione, punto di riferimento per le comunità parrocchiali. Ma rappresenta anche il tradizionale appuntamento annuale di sensibilizzazione sulle offerte deducibili.
Uno strumento di grande valore come spiega il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni: “La Giornata Nazionale è una domenica in cui tutti noi praticanti esprimiamo la nostra gratitudine per il dono di sé che i nostri sacerdoti ci fanno ogni giorno, testimoni del Vangelo di Gesù, punti di riferimento nelle comunità, uomini di fede, speranza e prossimità. È un nostro dovere ed è necessario un impegno collettivo per sostenerli nella loro missione, … anche economicamente”.

La scuola ternana rappresenta una notevole opportunità per tutti gli iscritti; basti pensare che diversi studenti erano analfabeti, nella propria lingua madre, e quella nel centro di Terni è stata la prima aula scolastica nella quale si sono affacciati nella loro vita. “La parrocchia è diventata un punto di riferimento non solo per l’apprendimento della lingua – prosegue don Roberto –, ma anche per tanti altri aspetti e necessità, come ottenere dei documenti, sottoporsi a visite mediche, trovare un lavoro. Noi non abbiamo risposte a tutti i problemi, ma siamo pronti ad affrontarli insieme. Quello che offriamo è un sostegno umano, non solo cristiano. Alcune volte le risposte le inventiamo lì per lì”. Ci sono i cattolici ma anche i musulmani, gli ortodossi, i sikh. “Durante l’anno abbiamo avuto la possibilità di festeggiare le varie feste religiose –spiega il parroco su unitineldono.it –, dando spazio alle tradizioni di tutti. La comunità parrocchiale, da noi, non comprende solo quelli che “vengono a Messa”, ma abbraccia tutti quelli che qui trovano un approdo di pace, uno spazio di amicizia e accoglienza, che si sentono ‘a casa’”. A giugno si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti. “Non rilasciamo un vero titolo di studio, ma un attestato che comunque per loro è importantissimo”, conclude don Roberto.
Dai corsi per gli immigrati a quelli per le giovani coppie, a Terni, il passo è breve. Don Luciano, 48 anni, di origine rumena, è anche parroco a Santa Maria Regina ed è affiancato da altri 13 operatori diocesani (che hanno conseguito un titolo accademico), consulenti familiari per un territorio di 110mila abitanti e 93 parrocchie. Il don è particolarmente esperto di queste tematiche se si pensa che “il rapporto tra la consulenza familiare e l’accompagnamento spirituale” è il titolo della tesi di laurea che ha discusso, a Roma, il 29 gennaio scorso alla Scuola Italiana di Formazione per Consulenti Familiari. La diocesi ha investito molto, dal 2016, per il rafforzamento del Consultorio diocesano e sui percorsi formativi. “Insistiamo sulla formazione continua, – sottolinea don Luciano – più che sul proporre un corso propedeutico alle nozze. Perché il legame di fede è sempre più labile. Se diamo un’occhiata ai bambini, infatti, arrivano al catechismo che non hanno mai recitato una preghiera in famiglia, a volte sbagliano pure il segno della croce. Puntiamo su un coinvolgimento dei corsisti anche con attività collaterali come le giornate di studio e convegni per approfondire la conoscenza dello stare insieme. Non mancano escursioni naturalistiche, con particolare attenzione all’enciclica di Papa Francesco ‘Laudato si’ e pellegrinaggi a piedi per le famiglie, sulla scia dei protomartiri francescani”.

Queste sono solo alcune delle tantissime storie di salvezza e aiuto portate avanti sul territorio da sacerdoti, impegnati in prima linea, e dalle loro comunità. I sacerdoti sono sostenuti dalle offerte liberali dedicate al loro sostentamento. Nonostante siano state istituite 40 anni fa, a seguito della revisione concordataria le offerte deducibili costituiscono un argomento ancora poco compreso dai fedeli che ritengono sufficiente l’obolo domenicale; in molte parrocchie, però, questo non basta a garantire al parroco il necessario per il proprio fabbisogno.
Nate come strumento per dare alle comunità più piccole gli stessi mezzi di quelle più popolose, le offerte per i sacerdoti sono diverse da tutte le altre forme di contributo a favore della Chiesa cattolica in quanto espressamente destinate al sostentamento dei preti al servizio delle 226 diocesi italiane; tra questi figurano anche 300 preti diocesani impegnati in missioni nei Paesi in via di sviluppo e 2.552 sacerdoti ormai anziani o malati, dopo una vita spesa al servizio degli altri e del Vangelo. L’importo complessivo delle offerte nel 2023 si è attestato appena sotto gli 8,4 milioni di euro in linea con il 2022. È una cifra ancora molto lontana dal fabbisogno complessivo annuo, che ammonta a 516,7 milioni di euro lordi, necessario a garantire ai circa 32.000 sacerdoti una remunerazione intorno ai mille euro mensili per 12 mesi.

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