Oltre mille giovani animatori degli oratori delle Diocesi di Perugia e di Assisi si sono ritrovati per la loro due-giorni di formazione “Stand By Me 2024, per lasciare la tua impronta”, dal 30 aprile al 1°maggio, al Teatro Lyrick di Assisi. Promosso dal Coordinamento Oratori Perugini e dal Comitato Anspi Perugia con il coinvolgimento delle Pastorali giovanile, universitaria e vocazionale delle due Diocesi, in questa due-giorni si sono tenuti momenti di preghiera e di adorazione eucaristica, di formazione-animazione, di laboratori e di divertimento in preparazione alle attività estive dei “Gr.Est.”. Non è mancato neppure il concerto-testimonianza dei “Reale” (www.realemusica.it), preceduto dall’esibizione canora di Matteo Ricci, giovane molto promettente dell’oratorio “Sentinelle del Mattino” di San Sisto. Tanto entusiasmo si è colto nei diversi gruppi di animatori, come in quello dell’oratorio “GP2” dell’Unità pastorale “San Giovanni Paolo II”, che ha mandato in scena lo spettacolo conclusivo, una divertente “moderna Odissea”.
Cristo è l’essenziale. «È stato bello ascoltare testimonianze di vita e di servizio, oltre ad aver vissuto momenti di canti, balli e giochi condivisi con gli altri gruppi di animatori scambiandoci esperienze», hanno commentato Gioele Vinti, Teresa Milletti e Martina Ciaccio, del “GP2”. Quest’ultima, educatrice del gruppo, ha precisato: «L’adorazione eucaristica è stata molto sentita nei miei ragazzi, seppur stanchi ma con un bello spirito. Questo ci deve ricordare che Cristo è il centro ed è Lui motore di tutto, è l’essenziale».
Fare della vita un dono. L’arcivescovo Ivan Maffeis, nel conferire il “mandato di animatore” ai giovani, insieme al confratello Domenico Sorrentino, e commentando alcuni loro pensieri, ha detto: «Nel parteciparci paure, chiusure, tentazioni di stare con pochi, si coglie un messaggio, una volontà che è la bellezza di stare in mezzo, di stare vicini ai ragazzi, di ascoltare quello che hanno a cuore, quello che sono contenti di confidarci. Di fatto, dando loro fiducia, sanno che l’autorevolezza di ogni animatore cresce nella misura in cui diamo fiducia alle persone che si sono affidate. Ma con questo servizio, a volte, si prova una grande impotenza e come ultima risorsa è aprire la porta della chiesa.
Come vescovi vi diciamo: “ragazzi, aprite quella porta”, perché noi abbiamo bisogno di voi, della vostra sensibilità. Il desiderio che avete non è tanto di riti, ma di gesti, di parole autentiche, vere. Portateci i vostri bisogni di relazioni, di affetti, portateci le domande della vita. Camminate con chi sa porvi le domande e condividere le domande del cuore a partire dalla domanda di felicità, di una vita buona, di una vita riuscita. Sono le domande che ci fanno camminare». Facendo da eco alle parole di don Daniele Malatacca, giovane sacerdote e coordinatore del progetto “Stand By Me 2024”, nell’indicare il Crocifisso posizionato sul palco del Lyrick, mons. Maffeis ha esortato i giovani a non mollare Gesù Crocifisso, perché «Lui non ti chiede la vita, Lui te la dona e quando tu incontri qualcuno fai della tua vita un dono giocandola d’attacco, con coraggio».
Il volto della fede e di Dio. Alessandro Gallo con la moglie Francesca Cadorin dei “Reale” ha così commentato lo “Stand By Me 2024”: «Questa due-giorni vi riempie il cuore di cose belle che io e mia moglie non abbiamo vissuto nella nostra adolescenza. Siamo cresciuti nella “Comunità Cenacolo” di madre Elvira… La nostra è una storia di resurrezione, passando dalla tossicodipendenza e solitudine alla vita. Questa sera stiamo creando un antidoto alla solitudine e questo è il motivo bello perché voi siete qui… Nella vita si sente il bisogno di felicità stando con gli altri, trovando degli amici e la nostra esperienza ci ha portato a trovare la felicità attraverso il cammino di fede, che non è diverso da quello che state vivendo voi come giovani animatori d’oratorio… Questo è uno di quei posti giusti dove coltivare i sogni della vita di ciascuno… Abbiamo bisogno di sperare che in mezzo a voi ci siano san Francesco, don Bosco… e abbiamo bisogno di sperare che voi vi prendiate cura della vostra vita per prendervi cura della vita dei nostri figli. Se siete qui è perché ce lo state dicendo, perché il volto della fede e di Dio siete voi”.
Formarsi per formare. Nel tracciare un “bilancio” del “Stand By Me 2024”, don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini, ha commentato: «Abbiamo vissuto un evento molto bello, al di sopra delle aspettative sia qualitative sia quantitative che per la presenza dei sacerdoti che hanno accompagnato i diversi gruppi di animatori. Soprattutto vorrei sottolineare la bellezza del processo che ha portato all’evento, il gruppo dei ragazzi che da un anno, settimana dopo settimana, sta elaborando, pensando e pregando insieme, vivendo momenti di formazione, per poi a sua volta formare i più piccoli. Questo coinvolgimento dei giovani per i giovani è un coinvolgimento positivo e di successo che può essere di esempio per altre realtà oratoriali».