Venerdì 10 aprile 2020 la Chiesa ha celebrato la Passione di Cristo: non è stato un giorno di lutto o sconfitta, ma una pausa nella quale si è stati invitati a contemplare il Crocifisso attraverso la proclamazione della Passione, l’adorazione della Croce e la comunione
al Corpo di Cristo dato per noi. In questa giornata l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo ha presieduto due momenti: la Via Crucis allo Scoglio della Preghiera di Roccaporena di Cascia (15.00) e l’Azione liturgica del Venerdì Santo nella Cattedrale di Spoleto (18.00).
La salita solitaria dello Scoglio di Roccaporena. L’Arcivescovo ha pregato la Via Crucis nel Venerdì Santo salendo lo Scoglio della preghiera di Roccaporena, il luogo dove Santa Rita andava ad affidare al Signore le sue pene e i suoi desideri. Con mons. Boccardo c’era solamente il pro rettore del Santuario don Canzio Scarabottini, che teneva la croce, e naturalmente i tecnici per la diretta sulla pagina Facebook “Opera di Santa Rita”.
«Cari amici e devoti di Santa Rita – ha detto all’inizio il Presule – ci ritroviamo questo pomeriggio per un tempo di riflessione e preghiera mentre facciamo memoria di Gesù sul Calvario. Porto con me idealmente la vostra preghiera, la vostra preoccupazione, la vostra speranza. Non possiamo dimenticare tutti quelli che soffrono a causa del Covid-19 che si diffonde nel mondo: penso a quelle famiglie che sono provate dalla sofferenza per la perdita di qualcuno dei loro cari, a quelle persone che non hanno più un lavoro o che è precario, alla trepidazione per il presente e per il futuro. Pur salendo da solo questa montagna, so che c’è tutto un popolo che sale in unione di preghiera con me. Siete tutti qui rappresentanti davanti al Signore che dona la vita per la nostra salvezza. Santa Rita, certamente, si unisce a noi in questa salita e condivide anche la fatica di questo tempo: lei che ha vissuto grandi sofferenze, è più che mai vicina alle donne e agli uomini di oggi che devono affrontare questa pandemia».
L’Azione liturgica nel Duomo di Spoleto. Sceso da Roccaporena, mons. Boccardo si è recato nel Duomo di Spoleto per l’Azione liturgica del Venerdì Santo. In segno di solidarietà con la comunità cristiana che in questo tempo di pandemia non si può accostare al sacramento eucaristico nella Santa Comunione, anche l’Arcivescovo e i sacerdoti non hanno ricevuto il Corpo del Signore. La liturgia è termina in silenzio, con l’orazione che ha invocato la
benedizione di Dio sul popolo che ha commemorato la morte di Gesù. La celebrazione è stata trasmessa in diretta nella pagina Facebook e nel canale YouTube della Diocesi.
Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato che «Gesù, morendo, dà origine ad un nuovo modo di vivere e di morire, un modo che sconfigge la morte non perché essa sia evitata, bensì perché viene battuta sullo stesso terreno. Invece di essere segno di disperazione, occasione di maledizione, dopo il Calvario la morte diviene segno di speranza e di obbedienza. E con la morte ogni altro elemento negativo della vita umana – umiliazione, sofferenza fisica e morale, insuccesso, menzogna, tradimento – può acquistare capacità e valore redentivo». Poi, un passaggio sulla situazione di emergenza causata dal Covid-19: «Con il virus sconosciuto che minaccia l’esistenza di tante persone ormai in quasi tutte le regioni della terra, anche noi abbiamo l’impressione di stare attraversando un’epoca di buio. Pensiamo certo a tutte le vittime della pandemia, alla fatica eroica di tanti medici, operatori sanitari e volontari, e li abbracciamo con il nostro ricordo e la nostra preghiera. Ma abbiamo la certezza che questo tempo passerà e tornerà a splendere il sole sul nostro cammino. Perché l’esperienza tragica della morte di Gesù ci dice che anche questa situazione di paura e dolore porta con sé dei germi di vita e di fraternità».
Gli auguri video dell’Arcivescovo dalla sua cappella privata e la benedizione alla Diocesi dal balcone della sua residenza. La Notte di Pasqua, sabato 11 aprile, mons. Boccardo presiederà la Veglia in Duomo alle 21.00 e il giorno di Pasqua, 12 aprile, la Messa alle 11.00, sempre in Cattedrale. Il tutto trasmesso in diretta sui social della Diocesi. E mons. Boccardo in questo tempo di pandemia in cui la gente non può uscire di casa, ha affidato ad un breve video (https://youtu.be/vJTc0OLymy0) gli auguri di Pasqua. Per la registrazione sono stati scelti due luoghi significativi: la cappella del Palazzo Arcivescovile dove ogni giorno mons. Boccardo celebra e prega e il terrazzino della sua abitazione che si affaccia sulla Valle spoletana da dove ogni sera benedice la Diocesi. «Da questa cappella – dice – che è piccolina, però ci entrate tutti, penso a voi e prego per voi e desidero farvi giungere un augurio speciale. È una Pasqua particolare, eppure è una Pasqua che non ha perso nulla della sua novità: è la vittoria della luce sulle tenebre. Il Signore non ci abbandona, continua a prendersi cura di noi anche in questo tempo di pandemia. Sappiamo che Cristo è più forte del Virus. Vi benedico di cuore dal balcone da dove ogni sera mi affaccio per benedire la Diocesi».