È giunto alla sua XIII edizione il Festival internazionale laurenziano d’organo in calendario dal 31 luglio all’8 agosto, alle ore 21.30, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Ha sfidato la pandemia svolgendosi anche nel 2020, seppur in forma ridotta. Quest’anno, sempre nel rispetto delle norme anti-Covid-19, il Festival ritorna a svolgersi nella sua completezza di programma ospitando alcuni tra i maggiori maestri organisti europei come i tedeschi Johannes Geffert e Bjorn O. Wiede e l’ungherese Levante Kuzma, oltre agli italiani Emanuele Cardi, Riccardo Bonci e Adriano Falcioni, anch’essi molto noti nel panorama internazionale della musica d’organo. Il maestro Falcioni è l’organista titolare della cattedrale perugina, nonché direttore artistico del Festival.
È un evento non solo musicale, ma anche di alto spessore culturale nel dedicare ciascuna edizione alla storia della musica e ai suoi protagonisti, oltre a celebrare ricorrenze significative di carattere storico quali, quest’anno, il VII centenario della morte di Dante Alighieri a cui è dedicato il concerto conclusivo eseguito dal maestro Falcioni. Il Festival, fortemente sostenuto dal Capitolo dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo e dal suo presidente mons. Fausto Sciurpa, anticipa da tredici anni le celebrazioni laurenziane del 10 agosto in onore del santo martire e diacono a cui è intitolata la chiesa cattedrale del capoluogo umbro, dotata, dal 1967, del monumentale organo di 5178 canne suonanti costruito dalla Pontificia ditta Giovanni Tamburini di Crema su progetto di Ferdinando Germani, restaurato nel 2015. “Anche il nostro Festival – commenta mons. Sciurpa – vuole contribuire al ritorno alla vita ‘normale’, prima della pandemia, pur nella consapevolezza che non sarà immediato e per certi aspetti mai come prima, ma la musica, anche quella sacra intonata dall’organo può accompagnarci verso questo ritorno. E la XIII edizione del nostro Festival sia di buon auspicio e ad incoraggiarci è anche l’interesse crescente verso questo evento ormai parte integrante degli appuntamenti dell’estate perugina seguito da un pubblico in costante crescita”.
L’edizione 2021conta sette appuntamenti. “Al contrario degli anni passati, dove c’era un filo conduttore generale – spiega il direttore artistico Falcioni –, quest’anno abbiamo deciso di avere sette diversi temi, uno per ogni serata. il primo appuntamento prevede le opere di Bach e Reger, i due autori che vissero entrambi a Lipsia in secoli differenti e che sono i maggiori compositori tedeschi. Con il secondo si omaggia Saint-Saëns nel centenario della morte. Passando per il concerto del ‘caleidoscopio’, un viaggio nelle scuole organistiche europee, si arriva ai tre appuntamenti finali dove tre organisti ex studenti del conservatorio di Perugia e ora in carriera, ci presentano un programma sul salmo 94, la ‘time machine’ con una evoluzione dell’organo in Inghilterra, e con il concerto di chiusura con un programma su Dante. Tra gli interpreti stranieri, un ungherese e due tedeschi, uno dei quali organista alla cattedrale di Potsdam, città gemellata con Perugia”.
Per maggiori informazioni sul programma del Festival internazionale laurenziano d’organo, i cui concerti sono a ingresso libero, si consiglia di consultare il sito: www.cattedrale.perugia.it.
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