«Il Natale ci consegna un criterio ben preciso di grandezza, un Bambino. Noi sappiamo cosa susciti nel nostro cuore un fanciullo, tenerezza, accoglienza, un messaggio che dovrebbe davvero contagiare la nostra vita nell’accogliere il fratello a partire dal più bisognoso. Ci guadagniamo noi per primi!». L’ha detto l’arcivescovo Ivan Maffeis a margine del “Pranzo di Natale” offerto dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve a più di cento ospiti della Mensa “Don Gualtiero” attiva da oltre un anno e mezzo presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” del capoluogo umbro.
Essere portatori di Luce. Riguardo a quanto sta accadendo nel mondo anche in questo Natale, l’arcivescovo è tornato a parlare delle «tenebre» che «ci sono e il rischio più grande che corriamo – ha sottolineato – è quello di abituarci, di diventare indifferenti, o addirittura cinici. Il messaggio del Natale è un messaggio che, mentre ci fa indignare per ogni disumanità, per ogni dignità tradita e calpestata nella persona, ci deve portare ad essere portatori di Luce che cantiamo nelle nostre liturgie».
Un cuore di Carità che apra le porte. Anche della bellezza della Luce che irradia in ciascun uomo, cristiano e non, credente e non, il Bambino della grotta di Betlemme, e non solo a Natale, ha parlato il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, precisando che questo avviene tutto l’anno in ciascuna delle opere segno e strutture di ascolto ed accoglienza per i più bisognosi. Lo ha fatto nell’augurare ai commensali «buon pranzo», perché, ha detto il direttore della Caritas, «è il modo per vivere insieme il Natale come famiglia. Siamo felicissimi di vivere questo giorno, ma il nostro obiettivo sarebbe quello di non organizzare più questi pranzi, perché sarebbe bello che tutte queste persone fossero invitate da qualche famiglia a vivere l’esperienza del Natale in famiglia. Forse questo è utopico, ma lavoriamo perché ci sia sempre di più nel cuore delle persone un cuore di carità capace di aprire le porte. Finché questo non sarà possibile, passeremo il Natale insieme come una famiglia, come fratelli e sorelle, come facciamo tutti i giorni».
Il mondo divide in poveri e ricchi. «Grazie dal nostro profondo del cuore per essere qui oggi e grazie al nostro arcivescovo Ivan che è venuto a trovarci e a condividere con noi questo pranzo. Questo è per noi una grande gioia, come anche la grande schiera di volontari (venticinque n.d.r.) che oggi hanno desiderato di essere qui a servire i nostri ospiti. Questa è per tutti l’occasione per regalarci tra noi quella stessa Luce che Gesù viene a darci, la Luce della vita, della pace, dell’accoglienza, in primis, tra di noi. Siamo tutti poveri, lo sappiamo, è il mondo che divide in poveri e ricchi. Nelle nostre povertà abbiamo bisogno di accoglierci e di saperci accompagnare e che il 2024 sia un anno bello di accompagnamento l’uno con l’altro».
Volontari a Natale, cambiamento di vita. «Ogni giorno stiamo insieme alle persone nelle diverse opere segno di carità e il “pranzo di Natale” – ha raccontato l’assistente sociale Stella Cerasa, operatrice e volontaria Caritas – è l’occasione per esserlo ancora di più con tutte le realtà che compongono la stessa Caritas diocesana nella festività più attesa dell’anno. Questo pranzo attira sempre nuovi volontari, alcuni si sono presentati addirittura questa mattina (25 dicembre, n.d.r.), e nei nuovi arrivi abbiamo potuto scoprire la felicità più grande nello spiegare loro come siamo organizzati ogni giorno. Con tutti i volontari abbiamo mangiato al termine del pranzo e dai loro racconti abbiamo sperimentato come il Natale possa cambiare la vita delle persone. Ognuno di loro si è proposto di continuare questa esperienza di volontariato nelle diverse realtà Caritas. È stato anche bello vedere il loro condividere l’esperienza di un Natale diverso e più importante, attraverso i social, con amici e parenti».
Generosi benefattori. Il pranzo, preparato nel rispetto della tradizione natalizia umbra dall’Hotel Sacro Cuore di Perugia, è stato possibile realizzarlo grazie anche ad alcuni generosi benefattori che hanno fornito prodotti alimentari, come la Coldiretti Umbria e Campagna Amica. Significativo anche il dono dei centro tavola e dei segnaposto realizzati dai ragazzi e ragazze del dopo cresima della parrocchia dei Ss. Andrea e Lucia in Cattedrale, e dai fanciulli della scuola d’infanzia “Donati Ticchioni” di Perugia, contribuendo a rendere ancor più natalizia l’atmosfera della sala da pranzo della Mensa “Don Gualtiero”.