Perugia – celebra la 44a Giornata per la vita. Il messaggio del cardinale Bassetti: “Noi abbiamo bisogno di un custode con la ‘C’ maiuscola, che riempia di significato queste esperienze dolorose e dia un senso alla solidarietà umana”.

“‘Custodire ogni vita’, tema di quest’anno della Giornata per la vita, è un invito a riflettere attorno all’esperienza della pandemia da cui non siamo ancora del tutto usciti e che ha segnato, segna e segnerà in modo indelebile la vita di tutti noi”. Così il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nel suo messaggio rivolto alla comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve in occasione della 44a Giornata per la vita, celebrata nel capoluogo umbro nei giorni 3 e 6 febbraio con tre appuntamenti (in presenza e online) – “Pregare la vita”, “Prendersi cura della vita” e “Celebrare la vita” – promossi dagli Uffici diocesani per la pastorale della Famiglia e della Salute, dalla Caritas e dal Movimento per la vita (Mpv), che ha avuto quest’anno come esempio-testimonianza del “Prendersi cura della vita” l’Opera Don Guanella-Centro Sereni di Perugia. Il messaggio del cardinale Bassetti introduce la visita-conversazione all’interno di quest’opera, che sarà trasmessa oggi pomeriggio, domenica 6 febbraio (alle ore 15), sul canale YouTube del settimanale La Voce, a cui interverranno il direttore del Don Guanella, don Giovanni Amico, la presidente del Mpv di Perugia, Assuntina Morresi, i responsabili dell’Ufficio per la pastorale della Famiglia, i coniugi Roberta e Luca Convito, e il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli.

Essere prossimi gli uni agli altri. “La pandemia è stata, innanzitutto, un’esperienza del limite umano – prosegue il cardinale Bassetti nel messaggio –. Quante volte, quante volte ormai da due anni abbiamo detto e ripetuto ancora stupefatti di come un organismo invisibile agli occhi abbia potuto sconvolgere il mondo intero… Istintivamente abbiamo cercato tutti di proteggere le nostre vite e le vite dei nostri cari. I governi le istituzioni nazionali e internazionali continuano ad essere impegnati a superare questo periodo cercando di salvare quante più vite umane possibili. Abbiamo riscoperto la necessità di essere prossimi gli uni agli altri, di essere solidali, ma non sempre, lo devo dire, ci siamo riusciti. È la prova la fragilità di alcune situazioni ancora presenti, come per esempio la solitudine degli anziani e dei malati, che la pandemia ha isolato nelle proprie abitazioni o anche nelle case di riposo ‘RSA’, negli ospedali dove è difficile visitare e accudire i propri cari ricoverati ancora oggi. La mancanza delle visite ai propri familiari ricoverati ne aumenta il senso di abbandono nonostante l’abnegazione di tanti operatori sanitari che vi lavorano. Troppo spesso si è ripetuto il dramma delle morti in solitudini per via dell’impossibilità di assistere negli ultimi momenti della vita i propri familiari. Sono situazioni che lasciano ferite che non si rimarginano alla svelta. Gli sforzi umani per quanto intensi, per quanto di buona volontà, per quanto tenaci, non riescono a far fronte al peso di queste situazioni”.

Opere di carità per custodire il prossimo. “Noi abbiamo bisogno di un custode, un custode con la ‘C’ maiuscola – evidenzia il presidente della Cei –, un custode più grande che riempia di significato queste esperienze dolorose e dia un senso alla solidarietà umana, perché non si esaurisca nell’impeto del momento, perché non sia sovrastata e soffocata dall’enormità degli eventi e dei pesi. Come non ricordare in questa Giornata le bellissime parole di papa Francesco: ‘custodiamo Cristo nella nostra vita per custodire gli altri, per custodire il Creato… e la presenza di nostro Signore ci permette di prenderci cura del prossimo e dell’umanità intera’. La storia della Chiesa, lo sappiamo bene, è costellata di opere di carità costruite proprio con questa consapevolezza, custodire il prossimo come lui, Cristo, custodisce noi, custodisce me”.

La grande Opera Don Guanella. “E per capire meglio il significato e il senso di questa custodia – conclude il cardinale Bassetti –, la nostra diocesi, in questa giornata per la vita, propone a tutti l’esperienza di una grande opera del nostro territorio, un’opera davvero meritevole, l’Opera Don Guanella, che da sempre si prende cura dei suoi ‘buoni figli’, così li chiamava il fondatore, san Luigi Guanella, e così continuano a chiamarli anche coloro che ne continuano l’opera. Questi figli sono i più fragili, sono quelli che spesso nella nostra società vengono scartati e destinati a restare ai margini. L’Opera Don Guanella è un’opera semplice e grandiosa al tempo stesso, che mostra cosa può fiorire quando si custodisce Cristo nella vita di ciascuno di noi”.

La celebrazione conclusiva. La Giornata perugina per la vita si concluderà nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Paolo II in Ponte della Pietra, alle ore 17, con la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Bassetti (in presenza e online). Durante la celebrazione una coppia di sposi terrà la sua testimonianza di come ha accolto la vita proprio nel momento in cui la vita pareva aver detto loro il suo “no”. A conclusione il cardinale impartirà la benedizione a tutte le mamme in attesa e a tutti i bambini nati nell’ultimo anno.