Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024.
Anno in cui ricorrono i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.
L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 al Duomo, nella Cappella di San Brizio con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.
“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione.
“Quanto alla fattibilità – chiarisce Alessandro Lardani – si tratta di un progetto ambizioso che persegue un livello di qualità adeguato al tema che si affronta e dunque con un cospicuo livello di costi, pensato per la generalità del pubblico, ma con una particolare attenzione anche alle generazioni più giovani, con una finalità educativa, divulgativa e didattica anche per le scuole. Del resto Tommaso d’Aquino, prima di diventare maestro, sommo teologo e filosofo, è stato egli per primo studente, ha dedicato tutta la sua vita allo studio e dal 1880 è stato dichiarato patrono delle Università.”
Per le motivazioni presentate dal direttore artistico, la produzione teatrale Scrivere di Dio rappresenta, dunque, un importante investimento culturale che assorbe tutte le risorse a disposizione del Festival Arte e Fede, quelle che di solito vengono impegnate annualmente per l’intera progettualità in un arco di due settimane di eventi.
“Certamente se avessimo più fondi a disposizione in modo sistematico, come avviene per altri festival nazionali supportati da Comuni e Imprese del Territorio, potremmo pensare di mantenere un Programma stagionale come nelle passate edizioni e pure di investire in produzioni significative come questa – conclude Lardani – ma per quest’anno non è stato possibile. Ci teniamo, anzi, a ringraziare tutti i Soggetti patrocinatori e sostenitori dell’iniziativa, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e pure coloro che vorranno contribuire in corso d’opera, impegnandoci a tempo debito a dare pubblico risalto al loro sostegno e alla loro sensibilità.”