«Abbattere i muri della diffidenza tra i popoli e costruire i ponti di dialogo tra le genti» – alla base dei “Colloqui mediterranei” di Firenze del sindaco “santo” Giorgio La Pira – hanno ispirato il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei Gualtiero Bassetti a promuovere a Bari, dal 19 al 23 febbraio 2020, l’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo, frontiera di pace”. Per la giornata conclusiva (domenica prossima) arriveranno nel capoluogo pugliese papa Francesco e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. A quest’incontro prendono parte 60 presuli dei venti Paesi dell’area del “Mediterraneo, ai quali si aggiungeranno nelle due giornate conclusive (22-23 febbraio) anche diversi dei 220 vescovi italiani. A rappresentare i pastori delle Chiese dell’Umbria ci sarà il presidente della Ceu monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia.
Si tratta di un evento storico, perché vede riuniti per la prima volta i rappresentanti delle Chiese cattoliche delle nazioni mediterranee per riflettere sulla pace come antidoto al dilagare dell’odio e della violenza. Il cardinale Bassetti ha spiegato in diverse occasioni, nel presentare l’incontro di Bari, che non si tratta né di un convegno scientifico, né di un evento ecumenico e interreligioso. Il presidente della Cei, intervistato alla vigilia dell’incontro da Tv2000, ha ricordato che «il Mediterraneo con tutte le sue Chiese è uno spaccato di Chiesa cattolica. Ci sono Chiese perseguitate, quelle piccole, quelle che rischiano di scomparire come la Chiesa Caldea. Sarà molto importante sentire anche la voce di tutte le Chiese che hanno vissuto le guerre dei Balcani e le Chiese come l’Italia e la Francia con i problemi di secolarizzazione».
Il cardinale Bassetti omaggerà i partecipanti all’incontro di Bari con la sua ultima pubblicazione dal titolo: “Una profezia di pace”, edita dalla Libreria editrice vaticana. Nelle 150 pagine di questo libro, il porporato illustra i principi ispiratori di “Mediterraneo, frontiera di pace”, attraverso una racconta di scritti ed interventi inerenti ai temi che saranno affrontati nei sei gruppi di lavoro che impegneranno i 60 presuli nelle giornate del 20 e del 21 febbraio. Uno di questi gruppi sarà moderato dal pievese Andrea Possieri, membro del Comitato organizzatore dell’incontro e ricercatore di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Perugia.
Tra gli scritti e gli interventi del cardinale Bassetti, due quelli concepiti a Perugia, segnala Andrea Possieri: “I cristiani in Medio Oriente”, in occasione della conferenza dedicata alla vita delle comunità in Siria e Iraq promossa dall’associazione culturale Charles Péguy e dal Comitato Nazarat con il patrocinio dell’archidiocesi e del comune di Perugia (16 maggio 20216); l’editoriale del settimanale cattolico umbro La Voce (22 dicembre 2016) dal titolo: “Norcia e Aleppo due simboli viventi dei tempi odierni…”.
Anche Perugia e l’Umbria hanno contribuito all’idea di questo incontro di riflessione e spiritualità, che, come ha evidenziato lo stesso Bassetti, dovrà mettere insieme le difficoltà delle Chiese del Mediterraneo «non per fare delle lamentele, perché il Papa ha già detto che “le lamentele non servono a nulla… Desidero da voi delle proposte”».
Nel “piccolo” Perugia e l’Umbria hanno contribuito ad «abbattere i muri della diffidenza tra i popoli e costruire i ponti di dialogo tra le genti», a partire dagli ultimi due decenni. Lo hanno fatto realizzando progetti concreti volti a “stabilizzare” aree prima in guerra, come in Kosovo (dal 1999 a tutt’oggi). In questo Stato dei Balcani le Caritas diocesane dell’Umbria hanno dato vita, dopo la fine delle ostilità tra popolazione kosovara di etnia albanese e quella delle enclave serbe, ad un “campo-missione” aiutando le persone in difficoltà, senza distinzione di nazionalità e religione, nel ricostruire le case distrutte (circa 500) e nell’avviare attività imprenditoriali (una cooperativa agricola, un caseificio, una panetteria-pasticceria…), oltre ad accogliere nella “missione”, gestita da giovani operatori e volontari Caritas italiani e del luogo, diversi minori abbandonati o orfani di guerra. Un esempio concreto di educazione alla pace e alla convivenza tra etnie e fedi diverse. Come anche i progetti dei “corridoi umanitari” promossi dalla Comunità di Sant’Egidio insieme alla Caritas italiana a cui hanno aderito le Caritas dell’Umbria accogliendo alcune famiglie siriane cristiane in fuga a causa del conflitto e riparate nei campi profughi del Libano. A riguardo si stanno sensibilizzando comunità parrocchiali e famiglie ad accoglierne delle altre, così da contribuire al processo di integrazione di questi migranti in Umbria.
I lavori dell’incontro di Bari saranno seguiti giornalisticamente da inviati del nostro sito e quotidiano online chiesainumbria.it e di Umbria Radio In Blu.
Riccardo Liguori
IL TESTO DELLA PROLUSIONE DEL CARDINALE BASSETTI (DOWNLOAD)