Le diocesi umbre in preghiera per la pace e vicinanza al popolo Ucraino

PERUGIA – la comunità diocesana vicina con la preghiera e con segni concreti di solidarietà alla popolazione ucraina martoriata della guerra.
«La drammaticità della situazione, che stiamo vivendo per l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, pone delle domande ed apre prospettive e scenari molto pesanti non solo per l’economia mondiale, a cui tutti facciamo attenzione, ma soprattutto per il livello del dramma umano vissuto dal popolo ucraino. Nonostante gli sforzi diplomatici di queste ultime settimane, l’invasione russa, di fatto, ha determinato un’accelerazione degli avvenimenti bellici che al momento sembrano incontrollabili». A sottolinearlo è il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi nel fare giungere alla numerosa comunità ucraina (circa 5mila persone) che vive in Umbria (in gran parte nella città capoluogo) la vicinanza spirituale e la solidarietà concreta della Chiesa diocesana, ricordando che in questi giorni a Firenze è in svolgimento l’incontro internazionale “Mediterraneo, frontiera di pace” promosso dalla Cei e fortemente voluto dal nostro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani. «Abbiamo bisogno nella Chiesa e nella società, in un epoca così difficile dove la pace è seriamente compromessa – prosegue mons. Salvi –, di incontri come quello di Firenze che sappiano guardare oltre la drammaticità dei momenti. Siamo tutti interpellati come cristiani a sostenere la costruzione della pace, della fratellanza umana e dell’amicizia sociale, anzitutto con la preghiera».

Accanto alla comunità ucraina. Riguardo all’impegno della Chiesa perugino-pievese nello stare accanto alla comunità ucraina che vive nella nostra Archidiocesi, il vescovo ausiliare ricorda che «da tempo abbiamo messo a disposizione degli amici ucraini di rito greco-cattolico, il cui cappellano è don Basilio Hushuvatyy, la chiesa della Madonna delle Grazie di Perugia (zona San Faustino, n.d.r.) dove si ritrovano per le loro liturgie e attività pastorali. La nostra Chiesa è da sempre accanto a questa comunità ed oggi ancora di più facciamo sentire il nostro affetto e la nostra vicinanza. Abbiamo indetto per domenica 27 febbraio, accogliendo convintamente l’appello di papa Francesco e della Cei, a recitare assemblearmente la preghiera per la pace al termine di ogni Santa Messa». Mentre, aggiunge mons. Salvi, «Mercoledì delle Ceneri, il 2 marzo, tutti i credenti sono invitati ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace secondo l’intenzione del Santo Padre». Inoltre, annuncia sempre il vescovo ausiliare, «la prossima settimana sarà promossa una veglia di preghiera diocesana nella cattedrale di San Lorenzo presieduta dal nostro cardinale, di cui daremo presto notizia, alla quale dovranno essere rappresentate tutte le Unità pastorali, gli Istituti di vita consacrata, i Movimenti ed Associazioni ecclesiali. La pace comincia da ciascuno di noi ed essere capaci di costruirla significa fare del bene a tutto il mondo».

L’aiuto della Caritas. Per quanto riguarda i segni concreti di solidarietà alla popolazione ucraina martoriata dalla guerra, evidenzia mons. Salvi, «aderiamo ai progetti che si appresta a mettere in campo la rete internazionale della Caritas, mentre per i cittadini ucraini che vivono nella nostra comunità e sentono tutto il peso delle difficoltà dei loro cari in Ucraina, la Caritas ed altri organismi socio-caritativi diocesani sono già operativi per accogliere le loro richieste di aiuto». La stessa Caritas diocesana, annuncia il suo direttore don Marco Briziarelli, «nonostante le strutture di accoglienza siano già al completo a seguito dell’emergenza abitativa causata negli ultimi due anni dalla pandemia, dà la disponibilità, attraverso i propri servizi, a collaborare con le Istituzioni civili preposte in materia per una dignitosa accoglienza di cittadini ucraini che dovessero giungere dal loro Paese». Inoltre il direttore della Caritas lancia un «accorato appello a tutte le donne e a tutti gli uomini della comunità diocesana affinché vengano messe a disposizione abitazioni e strutture attualmente non utilizzate. Di fronte alle vittime di guerra è necessario assumere un atteggiamento fraterno e accogliere chi ha perso o sta perdendo tutto».
TERNI – Raccogliendo le parole accorate del Santo Padre Francesco in occasione dell’udienza generale del 23 febbraio scorso: “vorrei appellarmi a tutti, credenti e non credenti. Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra”, la nostra Diocesi si unisce all’appello del Papa con la preghiera e con le opere di misericordia.
La situazione nell’Ucraina fa emergere ancora una volta il gravissimo problema delle ingiustizie e delle diseguaglianze che si riversano maggiormente a danno dei più poveri e, quando la pace non è perseguita con tutti i mezzi, le conseguenze nefaste si riversano a svantaggio dell’intera umanità.
Esorto ed incoraggio tutte le comunità parrocchiali della nostra Diocesi di Terni-Narni-Amelia affinché si intensifichino le preghiere e ogni iniziativa volta alla sensibilizzazione delle persone in merito alla costruzione della pace e se ne dia ampia comunicazione durante le messe domenicali di domani 27 febbraio.
In modo speciale raccomando di raccogliere pienamente l’appello del Papa al digiuno e alla preghiera durante la giornata del 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri.
Per quanti vorranno unirsi al Vescovo nella preghiera per la pace, nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni il 2 marzo ci sarà alle ore 16.45 la preghiera del Santo Rosario, alle ore 17.30 la Concelebrazione Eucaristica e a seguire un tempo di adorazione Eucaristica.

 

SPOLETO – Di fronte alla tragedia della guerra in Ucraina, ricordiamo le parole di Papa Francesco nel corso dell’Udienza Generale di mercoledì 23 febbraio u. s: “Gesù ci ha insegnato che all’insensatezza diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera e il digiuno. Invito tutti a fare del prossimo 2 marzo, mercoledì delle ceneri, una Giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno”.
In risposta all’appello del Papa, chiedo a tutte le comunità parrocchiali di tenere una speciale “ora di preghiera per la pace” la sera di mercoledì 2 marzo, dalle 21 alle 22 (Adorazione Eucaristica, Rosario, Ufficio delle Letture, …): sarà una invocazione corale che da ogni parrocchia dell’Archidiocesi sale nello stesso momento al Trono dell’Altissimo affinché lo Spirito Santo riconduca l’umanità sul cammino della pace, sproni chi la edifica a perseverare nel suo proposito e chi la ostacola a cercare la guarigione dell’odio che lo tormenta.
Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Paolo II in San Nicolò di Spoleto si terrà una Adorazione Eucaristica notturna aperta a tutti, dalle ore 21 di mercoledì 2 alle ore 7 di giovedì 3 marzo, quando celebrerò una “Messa per la pace” con tutti i sacerdoti che vorranno partecipare.

+ Renato Boccardo, Arcivescovo

 

Anche Foligno si è unita al coro di voci che si sta sollevando in queste ore in numerose città d’Italia per gridare un deciso e convinto “no” alla guerra in Ucraina. E lo ha fatto nella mattinata di sabato 26 febbraio, in una piazza San Domenico gremita di uomini e donne, giovani e adulti, persone di diversa fede che si sono volute stringere attorno al popolo ucraino, presente anche nella nostra città con una folta comunità. Anche da Foligno, dunque, si è alzato forte il grido di pace volto a richiamare l’attenzione delle istituzioni nazionali ed internazionali, cui spetta l’importante compito di lavorare per riportare la pace in Europa e nel mondo.
E tra le tante voci che si sono susseguite in una delle principali piazze della terza città dell’Umbria, anche quella del vescovo di Foligno e Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino. Il vescovo ha voluto portare la sua vicinanza e la sua solidarietà alle mamme e ai bambini dell’Ucraina presenti in piazza e a chi sta soffrendo l’invasione. “Questa guerra porta le lancette della storia un secolo indietro – ha detto, prendendo la parola -. Non è possibile ancora assistere agli spettacoli di una politica che in nome del potere, dell’economia e di interessi di parte, che non sono certo quelli della gente comune, fa cose di questo tipo. È una violenza inaccettabile, incredibile, ed è bello che l’umanità intera si ritrovi unita con tutte le sue culture migliori, con tutti i suoi valori, per dire ‘no”, questo non sta bene e non ci sta bene’”.

Un no, che il vescovo folignate ha ribadito con fermezza. “Desideriamo dire con forza, gridandolo, che il futuro dell’umanità è la solidarietà, è la libertà, è la giustizia per tutti i popoli e per tutte le persone. Basta con le armi – ha quindi proseguito monsignor Domenico Sorrentino, interrotto per un attimo dagli applausi della piazza -. Se ci sono problemi, se ci sono incomprensioni e accordi da fare, bisogna farli con la cordialità e la parola. Magari anche litigando, ma trovando alla fine una soluzione condivisa che sia anche appoggiata dalle istituzioni mondiali. Per questo è bello che nazioni intere come la nostra, con le Nazioni Unite, cerchino una via di soluzione di questo che non è un conflitto, ma una invasione. La diplomazia ha fatto dei passi che sembravano darci un’illusione ma, dietro questi presunti passaggi diplomatici, si nascondeva una menzogna già organizzata: tutto questo non sta bene agli occhi di Dio, non sta bene agli occhi degli uomini. Abbiamo bisogno di un mondo della verità detta con il cuore e con la sincerità. Voglio portare tutta la solidarietà della nostra Chiesa, quella di Foligno e di Assisi”.

Dal vescovo di Foligno, dunque, un invito alla preghiera. “Noi credenti abbiamo l’unica arma che non ferisce e uccide, ma costruisce: è l’arma della preghiera, chiedendo a Dio di toccare i cuori di tutti, perché i nodi non si sciolgono se non c’è una grazia dall’alto che dobbiamo implorare. Chiedo anche a chi è di diversa fede e a chi non ce l’ha, di mandare un pensiero positivo e di amore a tutti. Il cuore deve sciogliersi e le pietre dei cuori si devono frantumare, affinché torni il tempo del dialogo e della libertà”.

Monsignor Sorrentino ha, dunque, aperto le braccia all’accoglienza, come fatto in passato anche nei confronti del popolo afgano. “Un abbraccio a tutti gli ucraini, un abbraccio profondo, un abbraccio del cuore – ha detto -. Siamo qui ad accogliervi. Proprio in questi giorni come Chiesa di Foligno stiamo pensando a un centro, che chiameremo ‘Fratelli tutti’, per dire anche simbolicamente che abbiamo bisogno di un mondo della fraternità. È una parola usata anche in maniera laica ma che è profondamente religiosa. Abbiamo un unico Padre, non abbiamo come padri dei politici, il nostro Padre è Dio. Noi piangiamo e soffriamo con i fratelli ucraini. Viva l’Ucraina libera, viva la libertà, viva la pace e la fraternità, viva la giustizia per tutti i popoli. Grazie Foligno – ha quindi concluso il vescovo folignate – per questa bellissima testimonianza di fraternità”.

LE INIZIATIVE – E sono già diverse le iniziative di preghiera per la pace messe in agenda nella Diocesi di Foligno. Domani, domenica 27 febbraio, tutte le comunità sono invitate a celebrare la Santa Eucaristia con speciali intenzioni per il dono della pace e della riconciliazione. Il 2 marzo, mercoledì delle ceneri, che segna l’inizio della Quaresima, come indicato da Papa Francesco, l’invito della Diocesi di Foligno è a vivere personalmente, in famiglia e in comunità una giornata di digiuno e di preghiera per implorare la conversione dei cuori e la grazia della Pace. Sempre mercoledì, dalle 21 alle 9 di giovedì 3 marzo, nella Chiesa di San Paolo, in via del Roccolo, si terrà la veglia ecumenica e l’adorazione notturna per la pace. Sabato 5 marzo è invece in programma il cammino di preghiera per la pace “Fratelli Tutti”, con partenza da San Giacomo di Foligno alle 16 ed arrivo nella basilica di Santa Maria degli Angeli per le 20.30.

DA ASSISI  L’APPELLO ALLA PACE – https://www.chiesainumbria.it/guerra-in-ucraina-da-assisi-lappello-alla-pace/

ASSISI – È dedicata all’Ucraina l’intenzione di preghiera per la pace del 27 febbraio che si unisce alla veglia in programma sabato 26 febbraio alle ore 21,00 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. L’appuntamento, voluto dal vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi” si ripete ogni 27 del mese in ricordo dello storico incontro per la pace del 1986, voluto da San Giovanni Paolo II.
Nell’invito alla preghiera il vescovo sottolinea che “la crisi in Ucraina che continua ad essere presente nella nostra preghiera insieme a tutti i conflitti dimenticati che si consumano drammaticamente lontano dai nostri occhi, dimostra ancora una volta che la guerra viene ancora considerata uno scenario possibile per risolvere contese, incomprensioni e scontri di potere. Eppure – scrive il vescovo – all’indomani della seconda guerra mondiale ci si impegnò a ‘salvare le future generazioni dal flagello della guerra, che per due volte nel corso di questa generazione ha portato indicibili afflizioni all’umanità̀’. Così si legge nel preambolo della Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite. Purtroppo da quella data si sono susseguiti tanti conflitti interni alle nazioni, guerre regionali e invasioni. Nel frattempo la guerra ha assunto nuovi tratti più sofisticati, diventando tecnologica, economica, informatica. Sembra che alle forme del male non ci sia mai fine. Ma noi abbiamo la speranza che il bene trionferà̀. Per questo – conclude il vescovo – nell’appuntamento mensile del prossimo 27 ci rivolgeremo a Dio per chiedere di convertire il cuore e le menti di coloro che continuano a preparare e alimentare la violenza dei conflitti in tutte le loro forme e nello stesso tempo che ispiri le autorità̀ nazionali e sovranazionali ad adoperarsi efficacemente per favorire il dialogo e mantenere la pace”. Come di consueto non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 febbraio, mentre il vescovo presiederà la santa messa a mezzogiorno nella Basilica di San Francesco.