«Una Chiesa sinodale è una Chiesa ministeriale dove il santo popolo di Dio, rispettando i carismi e le vocazioni, cammina insieme, sotto la guida del vescovo che non può annunciare il Vangelo da solo. Tutti i battezzati, in forza del Battesimo partecipano al Sacerdozio comune di Cristo e allora tutti sono anche in grado di svolgere un ministero». Così il Mario Grech, segretario generale della Segreteria del Sinodo dei Vescovi, a margine dell’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24 dell’Istituto Teologico (ITA) e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi, svoltasi lo scorso 24 novembre, nell’aula magna dei due Istituti, presso il Pontificio Seminario Regionale Umbro “Pio XI”. Il porporato era stato invitato a tenere la prolusione dedicata al tema “Sinodalità e ministeri ecclesiali”. «Una Chiesa ministeriale – ha commentato il cardinale Grech -, sarà in grado di evangelizzare meglio il mondo di oggi e il Sinodo sta lavorando sul tema di una Chiesa sinodale di comunione e partecipazione. La partecipazione vuol dire anche la ministerialità per l’evangelizzazione e la missione».
Rispondendo ad una domanda sul rapporto “Sinodo-Comunicazione”, il cardinale Grech ha precisato che «è fondamentale l’opera dei mezzi di comunicazione, a prescinde se laici o di espressione cattolica, per far conoscere e comprendere il lavoro del Sinodo che non è una riflessione autoreferenziale, ma un contributo di evangelizzazione che la Chiesa dà al mondo attraverso la sua missione. E se noi vogliamo dialogare con il mondo, non possiamo trascurare la comunicazione».
Alla cerimonia inaugurale hanno partecipato numerosi studenti e docenti delle due Istituzioni accademiche e ad introdurre e commentare la prolusione del cardinale, sono stati il preside dell’ITA, prof. padre Giulio Michelini (Ofm), il direttore dell’ISSRA, prof.ssa suor Roberta Vinerba, e l’arcivescovo mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu) e moderatore delle due Istituti, che ha ringraziato l’ospite nel dire: «I nostri ringraziamenti diventano anche un impegno per le nostre. Tutto quello che abbiamo ascoltato ci interpella: è la comunità cristiana, infatti, che deve suscitare e generare i ministeri. Non è qualcuno che si autocandida a riceverli, oppure il ministero viene dato come premio alla fedeltà per il servizio, ma è la stessa comunità cristiana che sa riconoscere dei carismi e li fa diventare ministeri».
Come è consuetudine la giornata inaugurale dell’A.A. dell’ITA e dell’ISSRA è iniziata con la celebrazione eucaristica nella chiesa interna al Seminario, presieduta dall’arcivescovo Boccardo, che, nell’omelia, ha ricordato quanto siano «più che mai necessari l’esempio e l’azione concreta in un tempo in cui tutto sembra fatto apposta per contaminare i cuori, rendere facile la profanazione, mettere in ridicolo ogni forma di impegno, di ascetica, di vera moralità, in questo tempo così molle, così indulgente con se stesso». Questo, ha sottolineato il presidente della Ceu, «perché sono le opere che attestano e certificano il valore della testimonianza: se visibilità ci deve essere, ha da essere visibilità di persone più che di sigle, di azioni più che di parole, di comportamenti più che di proclami. Anche a questo fine deve tendere – mi pare – l’importante e benemerita attività quotidiana dei nostri Istituti che, con la ricerca, lo studio, il confronto, scrutano il mistero di Dio per meglio comprendere e servire il mistero dell’uomo».
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