«Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace»: con queste parole, domenica 13 marzo 2022, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo si è rivolto a Santa Rita nella supplica da lui appositamente composta per chiedere a colei che è stata donna di riconciliazione di intercedere per la pace in Ucraina. Prima della celebrazione eucaristica nella Basilica di Cascia, il Presule si è recato a salutare i dieci ucraini – due famiglie, tra cui un neonato e una donna incinta – accolti venerdì scorso dalle monache agostiniane che hanno risposto positivamente all’appello di mons. Boccardo. Alla Messa hanno partecipato molte persone: devoti della Santa, casciani e fedeli da altre zone della Diocesi. Col Presule hanno concelebrato: padre Luciano De Micheli, rettore della Basilica, don Canzio Scarabottini parroco di Cascia e rettore del Santuario di Roccaporena, gli altri agostiniani della comunità di Cascia. Presente il sindaco Mario De Carolis. «Siamo qui – ha detto il Vescovo nell’omelia – per chiedere l’aiuto di Santa Rita e per dire con forza che le nostre armi per fermare il male e la violenza sono la preghiera e la solidarietà. E ringrazio le monache per la loro disponibilità, l’amministrazione comunale per il prezioso supporto e voi cittadini di Cascia per la vostra generosità già dimostrata in questi due giorni verso questi nostri fratelli e sorelle. Preghiamo anche per coloro che fanno della violenza la loro forza: che il Signore, per intercessione di Santa Rita, gli faccia comprendere che la forza della ragione deve sempre avere la meglio».
Al termine della Messa, prima della benedizione, l’Arcivescovo, i concelebranti e il Sindaco si sono recati dinanzi l’urna di Santa Rita per la supplica composta da mons. Boccardo: «Santa Rita, sorella nostra, la tua esistenza ha profumato di Vangelo, hai accolto la parola del perdono che crea possibilità di vita sempre nuove, nel segno della spina ci hai parlato della sapienza della Croce che illumina di senso anche le prove più dure. / In quest’ora drammatica della storia, mentre avanziamo tra fragore di guerra e gemiti di morte, fiduciosi innalziamo la nostra supplica a te, che sei stata donna di riconciliazione e di pace: / la tua preghiera ottenga al nostro Continente uomini di mente illuminata e cuore magnanimo che, rinunziando ad ogni ambiziosa ricerca di prestigio e di potere, sappiano governare con vera sapienza i popoli loro affidati; / non prevalga tra loro la forza delle armi e la logica egoistica del profitto economico, ma si impegnino a collaborare nella ricerca del bene comune, per camminare insieme verso un futuro di sincera fraternità, dove siano assicurati per tutti la giustizia e il pane, la libertà e la pace; / implora per loro il dono dello Spirito Santo che fermi la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisca soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra;/ chiedi per noi la forza di essere sempre artigiani della pace, la capacità di guardare con benevolenza tutti coloro che incontriamo sul nostro cammino, la sapienza che ci fa trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia, le nostre tensioni in perdono. / Per l’Ucraina aggredita e umiliata, per la nostra Europa e per il mondo intero domanda con noi al Signore Gesù, principe della pace, giorni di pace. Amen»
Prima di lasciare la Basilica, mons. Boccardo si è recato all’interno del monastero, accolto dalla priora suor Maria Rosa Bernardinis, ed ha così ringraziato personalmente le religiose per aver aperto le porte agli ucraini. «Continuate – ha detto – nella vostra grande preghiera di intercessione per la pace in Ucraina».