Torna nella chiesa di Santa Croce della Foce il rituale dell’unzione delle piaghe di Gesù, affidato quest’anno ad alcune donne ucraine, simbolo del calvario di morte, guerra e violenza che si vive in questo periodo nella loro terra. Il vescovo Luciano Paolucci Bedini e don Andrea Svanosio, d’intesa con la Confraternita di Santa Croce della Foce, hanno chiesto proprio alle donne ucraine di ungere le cinque piaghe del Cristo. Si tratta di due donne quarantenni di Kiev, una donna di 34 anni di Ykpaiha e una mamma di 36 anni di Cernihiv con la sua bimba di 4 anni. In fuga dalla guerra, sono tutte ospiti presso famiglie di Gubbio.
Quella dell’unzione delle piaghe del Cristo Morto una consuetudine che risale agli inizi del XX secolo e che è stata recuperata dalla Confraternita di Santa Croce della Foce in anni recenti. Il rito – come ricorda il sito web della Confraternita www.santacrocegubbio.it – consiste nel mettere nelle cinque ferite di Gesù della “bambagia” con il balsamo di Cantiano per poi prelevarne dei fiocchi di cotone per devozione. Le macchie nere che contornano le piaghe delle mani, del costato e dei piedi del Cristo sono segno evidente dell’utilizzo nel corso degli anni passati del balsamo stesso. Nel corso del rito, viene recitata l’antica “Preghiera delle cinque piaghe”, con il coro delle Pie Donne che accompagna l’unzione con i canti della Passione.
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