Nuovo ciclo di incontri per famiglie e coppie di fidanzati della diocesi eugubina. Dopo la positiva esperienza a cavallo tra 2018 e 2019, il vescovo Luciano e l’Ufficio diocesano per la pastorale familiare tornano a proporre un cammino per invitare le coppie a essere strumento di rinnovamento missionario della Chiesa locale.
Fin dal suo arrivo nella comunità eugubina, mons. Paolucci Bedini ha sempre considerato la famiglia come uno degli snodi più importanti per il rilancio dell’azione pastorale diocesana.
«L’esperienza e il vissuto delle famiglie cristiane – spiega il Vescovo – richiedono oggi una grande premura: diventa sempre più urgente creare occasioni di incontro e di reciproco sostegno tra le famiglie delle nostre comunità».
Ecco allora che da domenica 17 novembre inizia un nuovo percorso diocesano di formazione per sposi e fidanzati. Sarà il Centro di vita associata di Mocaiana a ospitare l’incontro sul tema “Vita di coppia: l’affettività come dono”, dalle ore 16 alle 18,30. Al Cva di via Fiume Esino sarà disponibile anche un servizio di animazione per bambini, per consentire ai genitori di partecipare liberamente all’appuntamento.
Il ciclo 2019-2020 sarà caratterizzato da tre incontri diocesani, per introdurre i temi oggetto di riflessione e di dialogo, e da altri tre momenti nelle parrocchie e nelle zone pastorali.
Un “convegno-laboratorio” per mettere insieme intorno a un tavolo responsabili e operatori dei servizi sociali territoriali, realtà associative che si occupano di accoglienza, operatori Caritas delle parrocchie e delle zone pastorali diocesane.
In occasione della terza Giornata mondiale dei poveri, indetta da papa Francesco, l’ufficio Caritas della diocesi di Gubbio ha organizzato un convegno dal titolo “Chi ascolta, chi ascolta?”. L’incontro si terrà sabato 16 novembre, alle ore 9,30, nella sede dell’Aratorio Familiare in località Coppiolo, alla periferia di Gubbio.
L’idea è quella di riflettere sullo stato di salute dell’ascolto nel territorio eugubino con l’intenzione di riunire tutte quelle persone che direttamente, per professione o per fede, hanno l’opportunità di incontrare i poveri. Coloro che, per dirla con le parole di papa Francesco, hanno “l’odore delle pecore”.
«Il nostro – spiega Giuseppe Carbone della Caritas diocesana di Gubbio – non vuol essere un convegno nel senso tradizionale del termine, ma un laboratorio aperto, dove ogni invitato possa esprimere liberamente il suo punto di vista e la sua esperienza sul campo».
In particolare, si cercherà di capire che tipo di povertà ognuna delle realtà è chiamata ad ascoltare, come sono configurati i luoghi di ascolto, in che modo sono cambiate nel tempo le richieste di aiuto, come e con chi ampliare le reti di risposta ai bisogni, quali interazioni si sviluppano con l’amministrazione pubblica o con i mezzi di comunicazione.