Il Coronavirus rappresenta un banco di prova per tutte le nazioni e le rispettive popolazioni a livello mondiale e noi desideriamo fornire ogni contributo utile al nostro Paese per questo ci siamo già impegnati in varie campagne di informative a beneficio della popolazione ed ora sentiamo il dovere etico e morale di non rimanere nel silenzio.
Siamo rispettosi dei ruoli che ogni interlocutore della scena pubblica riveste – afferma il Presidente del Centro Scuola Gris (Gruppo Ricerca e Informazione Socio-religiosa) Emanuela Laurenzi – ma, innanzi alle ipotesi dei provvedimenti prospettati governativamente agli italiani riguardanti il mondo della scuola – e che sappiamo comportare pesanti conseguenze in altri contesti (soprattutto al “sistema famiglia”) – lanciamo un accorato appello al buon senso ed alla buona politica perché intervenga con manovre preventive su tali scenari.
Ci stiamo riferendo in questo momento alla preoccupante progettualità presentata pubblicamente dal Ministro dell’Istruzione Azzolina circa la strutturazione del prossimo anno scolastico, ove è stata prospettata agli italiani una ipotesi di didattica mista per i giovani studenti. Secondo tale ideologia, gli studenti frequenterebbero ogni giorno le lezioni con la seguente modalità: – metà in aula e metà connessi telematicamente dalle proprie case. Argomentando che la socialità dei ragazzi sarà mantenuta e si potranno mantenere distanze di sicurezza per il contenimento della problematica virale esistente.
Tale semplicistico provvedimento, laddove trova una comprensibile ratio sotto il profilo sanitario (del diradamento dei banchi in ogni aula), creerebbe una totalità di problematiche di ordine pratico ricadenti su tutte le famiglie italiane che hanno figli studenti.
La ministra, si limita a promettere dei bonus in valuta economica per ristorare le spese di connessione e di acquisto di attrezzature informatiche necessarie ai ragazzi ma la maggiore difficoltà ricadente in capo alle famiglie è di ben altra natura.
L’esperienza di questi due mesi di necessaria attività didattica “a distanza” – ha confermato chiaramente quanto era comunque prevedibile ovvero che i giovani non possono essere lasciati a casa da soli mentre sono connessi con i loro insegnanti.
Il GRIS – attraverso la voce del suo direttore della comunicazione e relazioni esterne dott. Valentino Adriani – nei giorni scorsi ha lanciato un appello sull’intero territorio italiano per sensibilizzare tutti i genitori ad essere sempre fisicamente presenti con i loro figli durante le connessioni internet per tutelarli da tutti i pericoli che si nascondono nel web quali ad esempio l’adescamento, lo stalking e il sexthing (https://www.gris.org/2020/04/17/appello-del-gris-a-tutti-i-genitori-nei-tempi-del-coronavirus/).
I nostri docenti hanno altresì rilevato episodi di intrusioni di ignoti nelle connessioni con gli studenti così come i genitori hanno lamentato episodi incresciosi in cui i loro figli sono stati oggetto di messaggistiche psicologicamente violente ad opera di loro coetanei alcuni dei quali – con artifizi informatici – sono riusciti anche a rendersi irriconoscibili.
Il solo fatto che un ministro della repubblica abbia solamente ipotizzato un possibile scenario ci preoccupa grandemente perché lo interpretiamo inevitabilmente come uno stato di difficoltà nel raggiungimento di una soluzione che il sistema sta vivendo. Il Paese ha bisogno di una scuola che istruisca fortemente i nostri giovani mantenendoli in una situazione di sicurezza totale, non solo rispetto al Covid 19.
Come possono i genitori italiani – impegnati ogni giorno nella propria attività lavorativa indispensabile al rispristino dell’economia nazionale ed alla sussistenza delle loro famiglie – sedere accanto ai loro figli tre giorni alla settimana per supportare da casa i docenti nelle esigenze di istruzione da remoto e contemporaneamente assolvere a quelle necessità di vigilanza di cui ogni figlio – solo in casa e connesso con la rete – abbisogna?
La bilocazione è una facoltà soprannaturale che è stata possibile solo a pochi santi nel corso dei secoli – noi del Gris lo sappiamo bene – e non può esser richiesta a semplici padri o madri di famiglia.
Nelle ultime ore si sono sommate a questa, anche molte altre ipotesi – alcune irrealizzabili sul piano materiale per ovvi limiti strutturali dei plessi scolastici italiani – altre perfino divertenti ma il tempo scorre inesorabilmente pertanto, per bene di tutti i nostri figli – i protagonisti del futuro dell’intera nazione – noi del Gris chiediamo a tutti gli attori del mondo politico ed i loro consulenti di gettare il cuore oltre “l’asta” del consenso personale o di partito ed adoperarsi per il bene massimo delle nuove generazioni nella ristrutturazione del “mondo scuola”.