In attesa dei dati ufficiali dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e le risorse, in uscita a giugno, che daranno la possibilità di analizzare e comprendere meglio il fenomeno nella sua complessità, sono stati presentati in conferenza stampa, giovedì mattina 20 maggio, presso il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” di Perugia, dal direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, i dati relativi alla emergenza economica e sociale generata a causa della pandemia nell’Archidiocesi perugino-pievese prendendo come riferimento temporale il primo quadrimestre 2021 e quello dello stesso periodo del 2020.
Situazione aggravata. «Ringraziando il cielo ci troviamo difronte ad una progressiva diminuzione dei casi di contagio, di ospedalizzazione e di decessi, tuttavia registriamo una crescita molto significativa nelle richieste di aiuto da parte delle nostre famiglie. Questi primi dati non lasciano appello: l’impatto della pandemia sulla nostra comunità diocesana è grave, siamo nel pieno di un’emergenza sociale ed economica che sta provando duramente la nostra gente», ha dichiarato don Marco Briziarelli.
Sguardo profetico. La gravità di questi dati trova riscontro anche nel rapporto nazionale sulle povertà pubblicato da Caritas Italiana, secondo il quale una persona su quattro è un “nuovo povero”. La risposta della Caritas diocesana si fonda sulla ricerca e la costruzione di soluzioni che coinvolgano l’intera comunità. «Insieme a molte persone di buona volontà – ha commentato il direttore – siamo impegnati nel prenderci cura delle tante donne e dei tanti uomini, spesso madri e padri con a seguito i loro piccoli, che maggiormente stanno soffrendo questa emergenza. Lo facciamo ascoltando quotidianamente le persone e le loro storie di sofferenza, ricercando e promuovendo all’interno della comunità risposte solidali capaci di prendersi cura delle fragilità e delle vulnerabilità che incontriamo. Il volto della povertà muta velocemente, di mese in mese, e ci impone – ancora di più – una riflessione attenta che abbia uno sguardo profetico. Come profetiche furono le parole pronunciate da Sua Em. Cardinal Bassetti un anno fa: “Ne usciremo con l’aiuto di tutti”».
Generosità crescente. Nei confronti di questa gente la Caritas diocesana sta intervenendo anche grazie a campagne di raccolta fondi, a cominciare da “Adotta un affitto” e “Adotta una famiglia”, che fanno appello alla generosità di persone, famiglie, comunità parrocchiali e realtà imprenditoriali, e a progetti cofinanziati con il contributo del fondo 8XMille di Caritas italiana, facendo registrare un aumentato dei suoi interventi addirittura a tre cifre percentuali rispetto a quelli messi in campo nei primi quattro mesi del 2020.
Dati allarmanti. Le voci dell’aiuto Caritas più allarmanti sono i “contributi alloggio” con + 891%, “interventi alloggio” con + 263% e i “contributi utenze” con + 103%. Anche i servizi erogati dai quattro Empori della Solidarietà Caritas, attivi nelle zone più sensibili dell’Archidiocesi (Perugia città, San Sisto, Ponte San Giovanni e Marsciano) fanno registrare un significativo incremento del rilascio di tessere di accesso, passate da 800 (del 2020) alle attuali 1.327, pari a + 66%, con 3.669 persone beneficiare (+ 44%), contro le 2.551 dello stesso periodo dello scorso anno.
Un nuovo Emporio. Un quinto Emporio è in fase di progettazione nella frazione perugina di Ponte Pattoli così da servire la zona nord dell’Archidiocesi dove si registra un sensibile incremento di richieste di aiuto.
L’apporto dei media. Non è un caso che questi dati sulla povertà sono stati presentati condividendoli con gli operatori dei media. «È un modo per ringraziare tutti loro – ha commentato il sacerdote – per il prezioso servizio, sostegno e continua attenzione avuta nel promuovere e sensibilizzare la comunità locale alla Carità».
Insieme nella cura. «È questa la vera forza che, insieme – ha ribadito don Marco Briziarelli –, dobbiamo provare a sviluppare. La risposta migliore che possiamo dare, come comunità, è quella di una Carità senza delega. Oggi più che mai ne abbiamo bisogno. Pertanto rilanciamo questo appello, fiduciosi di poter contare sul contributo di tutti per far fronte alle sfide di questo tempo, ‘insieme nella cura’».