Cari Confratelli,
stiamo vivendo una esperienza particolare di “digiuno”, che ci priva dei momenti di preghiera e di incontro comunitario che accompagnano il cammino quotidiano del credente, specialmente in questo tempo di Quaresima. Ciò tuttavia ci offre l’occasione di coltivare con maggiore calma e intensità la preghiera personale, di dedicare un congruo tempo all’ascolto orante della Parola di Dio, di approfondire qualche lettura interessante e formativa, affinché questi giorni diventino per tutti noi un momento di grazia che rinnova la personale adesione a Cristo Sommo Sacerdote e ottiene per il mondo la benedizione di Dio che libera da ogni male.
Il Coronavirus ci sta insegnando qualcosa di fondamentale: una società come la nostra, all’avanguardia nella tecnologia e nella medicina, viene messa in ginocchio, nel caos e nella paura, da un piccolissimo virus, che ci spaventa come un mostro invincibile e ci obbliga a cambiare radicalmente le abitudini quotidiane. E così impariamo, forse anche nostro malgrado, che la precarietà fa parte del DNA dell’uomo, nonostante tutte le sue capacità, ricchezze e scoperte. È il momento di ricordare con forza che la vita e la morte, il tempo e il futuro non ci appartengono e non ne siamo i padroni ma c’è Qualcuno a cui dobbiamo riferirci, a cui chiedere aiuto e protezione: Gesù, Figlio prediletto del Padre celeste e nostro Salvatore. Solo il suo Vangelo, che apre il cuore a Dio e ai fratelli, resisterà ad ogni male, perché portatore della forza divina, invincibile ed eterna.
Io vi ringrazio, cari confratelli, per la dedizione e la generosità con cui in questo tempo, in mille modi diversi, manifestate prossimità e condivisione con le vostre comunità, continuando a “prendervi cura” del gregge a voi affidato pur nelle limitazioni imposte da una doverosa e responsabile accoglienza delle misure precauzionali messe in atto dalle competenti Autorità per contrastare l’avanzare del virus.
«Su di noi sia il tuo amore, Signore, come da te noi speriamo» (Sal 33, 22). Le parole del salmo ci accompagnino, giorno dopo giorno, per nutrire la nostra preghiera e ricevere quella grazia che ci permette di affrontare nella fede, nella speranza e nella carità anche le situazioni più difficili e faticose.
Mentre la dispersione e l’individualismo rischiano di essere uno dei frutti questo momento di autentica prova, alcune iniziative vogliono aiutarci a mantenere vivo e rinsaldare il legame di unità e comunione della nostra Chiesa diocesana. Li elenco qui di seguito, pregandovi di darne tempestiva comunicazione – nei modi ritenuti più opportuni – alle vostre comunità, invitandole ad unirsi spiritualmente in preghiera (tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta sul canale Facebook della diocesi):
1. Fino al 3 aprile ogni sera alle ore 18, insieme con alcuni sacerdoti della città, celebro la Santa Messa pro populo nella cappella della SS.ma Icone del Duomo di Spoleto, raccomandando all’intercessione della Madre del Signore tutto il popolo dell’Archidiocesi.
2. Domenica prossima 15 marzo, III di Quaresima, la celebrazione avrà luogo alle ore 11.
3. Ancora domenica 15 marzo alle ore 18 reciteremo insieme il Rosario davanti alla SS.ma Icone, portandovi tutte le intenzioni della nostra gente.
4. La CEI propone un momento di preghiera per tutto il Paese, invitando ogni famiglia, ogni comunità religiosa, ogni fedele a recitare in casa il Rosario meditando i misteri della luce, simbolicamente uniti alla stessa ora: alle 21 di giovedì 19 marzo, festa di San Giuseppe, patrono della Chiesa universale. Tutti sono invitati inoltre ad esporre una candela accesa alle finestre di casa. Questo momento di preghiera verrà trasmesso dall’altare di San Giuseppe nella chiesa di San Filippo a Spoleto. Dispongo che alle ore 21 del 19 marzo tutte le campane di tutte le chiese della diocesi suonino a distesa per qualche minuto, per segnalare a tutti questa supplica corale alla Madre del Signore.
5. Come è ovvio, domenica 15 marzo non potrà aver luogo la annunciata colletta diocesana di carità in favore della scuola delle Suore della Sacra Famiglia a Butembo (Congo). Verrà indicata più avanti una data conveniente.
6. Resta in vigore la regolare apertura delle chiese per la preghiera personale dei fedeli. È sospesa ogni celebrazione pubblica della Messa feriale e festiva, nonché degli altri sacramenti e dei funerali. La Comunione agli ammalati sia recata unicamente dai sacerdoti e solo in forma di Viatico.
Tutti sappiamo quanto queste disposizioni appaiano limitative e generino sofferenza in tanti; esse rispondono tuttavia ad una esigenza di serietà e responsabile collaborazione per il bene comune. Non manchiamo di indicare e incoraggiare nei nostri fedeli le numerose altre modalità presenti nella prassi ecclesiale per coltivare l’unione con Dio e con i fratelli.
Altre eventuali iniziative saranno puntualmente comunicate nel modo consueto. Per intanto, invoco su di voi le più elette benedizioni del Signore e vi saluto fraternamente.
Spoleto, 13 marzo 2020-03-05
+ Renato Boccardo
Arcivescovo di Spoleto-Norcia