Perugia, solennità di Sant’Ercolano 2019, il cardinale Gualtiero Bassetti: «Imitiamo i nostri grandi giganti di santità, come Ercolano, testimoniando fino in fondo la nostra fede»

«Davanti a grandi giganti della santità vissuti nei primi secoli del cristianesimo, come il vescovo e martire Ercolano, noi cristiani ci sentiamo dei nani, ma cosa questi Santi avevano di diverso da noi? Avevano lo stesso Vangelo, lo stesso Gesù Cristo, ma a questo Vangelo e a Cristo hanno creduto e l’hanno testimoniato fino in fondo. Sant’Ercolano, defensor civitatis, ci protegga e ci aiuti a imitare i suoi esempi». Con queste parole il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha introdotto la celebrazione eucaristica della solennità di sant’Ercolano, patrono della città e dell’Università degli Studi di Perugia, di domenica 10 novembre nella splendida chiesa trecentesca a forma ottagonale intitolata a questo santo martirizzato dai Goti di Totila il 7 novembre dell’anno 547, come narrano i più antichi martirologi.

Le Istituzioni presenti e l’accensione del cero votivo.
Il cardinale Bassetti ha presieduto la celebrazione insieme a don Francesco Benussi, rettore della chiesa di Sant’Ercolano e a don Mauro Pesce, canonico della cattedrale di San Lorenzo, rivolgendo il suo saluto alle autorità civili presenti, in particolare al sindaco Andrea Romizi, che al termine della liturgia ha acceso il cero votivo dell’Amministrazione comunale posto accanto al reliquiario del Santo patrono, ai rappresentanti del Sodalizio di San Martino, antica benemerita istituzione laica di carità della città proprietaria della chiesa di Sant’Ercolano, ai membri degli Ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro e dei cinque Rioni storici di Perugia.

Limiti, peccati e ritardi della Chiesa.
Nell’omelia, ripercorrendo brevemente la storia del martirio del Santo patrono, il cardinale ha definito Ercolano «padre dei poveri durante il lungo assedio dei Goti a Perugia, che difese questa nostra Chiesa con la Parola di Dio, annunciandola con forza, con coraggio e con l’esempio e ad immagine di Cristo buon pastore con il dono stesso della sua vita. Anche noi come Chiesa, rinvigorita dal suo sangue e dalla sua testimonianza, perché, come dice Tertugliano, il sangue dei martiri è il seme dei cristiani, vogliamo metterci con onestà dinanzi alla stessa Parola di Dio, volgiamo riconoscere quelli che sono i nostri limiti, i nostri peccati e i nostri ritardi. Parlo come Chiesa, essendo io il primo responsabile come suo pastore. Parlo della situazione religiosa e non solo della nostra città, ma anche dell’Umbria. Recentemente (18-19 ottobre, ndr) c’è stata un’interessante Assemblea ecclesiale regionale, a Foligno, nella quale ci siamo apertamente confrontati con quelli che sono i nostri limiti e che cosa dobbiamo fare per poter evangelizzare di più e meglio le otto comunità diocesane dell’Umbria».

Una Chiesa più luminosa nella sua vocazione e chiamata.
«Rivolgendo il discorso alla nostra Chiesa perugino-pievese – ha proseguito il cardinale –, pur ricca di fermenti, di carismi, di presenze significative, di memorie di santità antiche e recenti, tra queste ultime quella del dottor Vittorio Trancanelli che cammina velocemente verso la gloria degli altari, deve rendere più luminosa la sua vocazione, la sua chiamata. Pur essendo vivo da noi il desiderio e l’impegno di ascoltare la Parola di Dio, la nostra Chiesa non evangelizza sufficientemente se stessa, manca in parte di un cammino generalizzato di approfondimento delle verità della fede con l’allontanamento di tanti adulti, per non dire dei giovani. La nostra Chiesa dovrebbe avere quel dinamismo missionario che la fa uscire dal tempio per comunicare la buona notizia della salvezza e condividere il dono di grazia secondo il progetto di Dio. In una parola ripetuta spesso da papa Francesco, dovremmo essere molto di più una “Chiesa in uscita”, che va incontro agli uomini di oggi, che hanno tanto bisogno di essere evangelizzati».

«Pur celebrando l’Eucaristia (di messe se ne dicono tante soprattutto la domenica) e gli altri sacramenti – ha evidenziato il presule – , la nostra Chiesa dovrebbe brillare di più dinanzi al mondo come segno e strumento dell’unità in Cristo di tutto il genere umano, nella concretezza della vita quotidiana, dei rapporti fra tutti i suoi membri, invece c’è un clima che è troppo litigioso e spesso di divisione, mentre deve apparire di più come Epifania e manifestazione del Signore e del suo Spirito. Questo lo deve fare per primo il vescovo e poi i sacerdoti, ma anche tutti i battezzati perché la vocazione che abbiamo è unica. Non abbiamo vocazioni diverse, abbiamo scelte e carismi diversi nella vita, ma la vocazione fondamentale è quella della santità in cui siamo tutti chiamati a viverla e a testimoniarla».

Coraggiosi nel testimoniare la fede.
«Pur mostrandosi le nostre Chiese dell’Umbria in molte circostanze con varie iniziative – ha ricordato il cardinale – attente al grido del povero, del malato, dello straniero, del carcerato, esse hanno bisogno di quella creatività e generosità che hanno caratterizzato molti momenti della nostra storia, soprattutto abbiamo bisogno di abituarci di più a quanto domandano il Vangelo e i sacramenti che celebriamo nella fede. La nostra Chiesa deve ricevere quello stile di vita sobrio ed essenziale che oggi alimenta e sostiene la solidarietà a livello planetario. La nostra Chiesa ancora non è del tutto consapevole del suo dovere di trasmettere il messaggio universale della bellezza che sgorga da un umanesimo che porta ancora visibili le impronte della fede cristiana. Pensiamo a quello che ci hanno tramandato i nostri anziani, pur in una povertà molto più grande della nostra, pur forse anche in tempi per certi aspetti più difficili: la fede, il rispetto e la promozione di ogni uomo. Dinanzi a queste ed altre sfide c’è la forza dei nostri santi, dei nostri protettori, questi grandi testimoni che dobbiamo sempre imitare. Penso ai grandi Santi dell’Umbria, Benedetto, Francesco, Chiara… Vi auguro che voi siate dei fedeli devoti dei nostri Santi, ma non basta saperli imitare e chiedere loro delle grazie. Essi sono delle pietre miliari, dei vangeli viventi, perché chiunque di noi potrebbe dire e pensare: il Vangelo è bellissimo, ma è una utopia perché solo Gesù Cristo l’ha messo in pratica e non può essere alla nostra portata. Noi in questo ragionamento siamo smentiti dai Santi, che erano creature fragili e deboli, con il peccato originale come noi, eppure sono stati testimoni del Vangelo fino in fondo. Soprattutto noi, stamani, a sant’Ercolano vogliamo chiedere il coraggio di questa testimonianza di fede».

Perugia: più volontari Caritas motivati e formati sulle orme del vescovo “santo” don Tonino Bello, al centro dell’imminente incontro di formazione. L’esperienza del “Villaggio della Carità” che prosegue da cinque anni grazie ad operatori e volontari

Sono due gli appuntamenti annuali formativi che la Caritas di Perugia-Città della Pieve offre a coloro che svolgono attività di volontariato nelle opere di carità diocesane e parrocchiali, programmati uno in autunno (9 novembre), l’altro in primavera (16 maggio). Sabato 9 (ore 9-13), presso il Centro Mater Gratiae di Montemorcino, si terrà un incontro rivolto anche a diaconi permanenti e aspiranti diaconi, dedicato alla figura del vescovo “santo” don Tonino Bello. Il teologo padre Giulio Michelin (Ofm), preside dell’Istituto Teologico di Assisi (ITA), aprirà l’incontro con una riflessione su “La Parola di Dio, fondamento del servizio ai poveri”, a cui seguirà una significativa testimonianza del dottor Domenico Cives, medico e amico del servo di Dio don Tonino Bello. Il dott. Cives è stato colui che ha seguito e accompagnato il vescovo pugliese nel calvario della malattia fino alla morte avvenuta il 20 aprile del 1993 all’età di 58 anni.

Figure di santità fondate nella carità.

La Caritas diocesana, come ha ricordato il suo direttore, il diacono Giancarlo Pecetti, durante la recente “Festa dei Volontari”, è da anni impegnata a promuovere incontri di formazione con testimonianze su figure di uomini e donne la cui santità trova fondamento nella carità. Basti pensare all’insegnamento del venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli, il noto medico chirurgo perugino che accolse prima in casa e poi in un’opera da lui voluta (“Alle Querce di Mamre”) minori in difficoltà e anche gravemente malati.

Necessari più volontari, soprattutto giovani.

«Anche se negli ultimi anni diversi giovani si sono avvicinati al volontariato – evidenzia il direttore Pecetti –, oggi c’è maggiore bisogno di volontari per un naturale ricambio generazionale nel prosieguo delle attività socio-caritative della Chiesa. Proprio ai giovani rivolgiamo l’invito a partecipare a questi incontri formativi dove possono trovare anche più motivazioni per il loro servizio donato al prossimo, in un’epoca sempre più individualista e indifferente alle situazioni di disagio dell’altro».

L’esperienza di volontariato al “Villaggio della Carità”.

Questi incontri di formazione, spiega il diacono Pecetti, «sono sulla Parola di Dio e sulla sua messa in pratica attraverso esperienze di vita cristiana, affinché il nostro cammino di vita trovi il suo senso ed il suo fine nella donazione di sé, soprattutto verso i più deboli». Gli incontri sono rivolti anche agli operatori e a quanti svolgono attività di volontariato nei servizi del “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” di Perugia, operativo da cinque anni, dove è situato uno dei quattro Empori Caritas presenti sul territorio diocesano, che complessivamente forniscono generi alimentari di prima necessità, prodotti per l’igiene e materiale scolastico a 1.200 famiglie accolte da 160 volontari. Gli Empori, grazie a questi volontari, sono anche dei veri e propri centri di ascolto dove i fruitori trovano un clima familiare con momenti di incontro-dialogo e scambi di conoscenze. Il “Villaggio della Carità” è soprattutto luogo di accoglienza per 15 famiglie ospitate per periodi medio-lunghi nel corso dell’anno. Si tratta di persone rimaste senza lavoro e senza abitazione, con figli anche minori, in grave difficoltà, che per loro vengono messi a disposizione 50 posti letto. Questi ospiti sono seguiti da operatori e volontari motivati che li aiutano a ricostruirsi un futuro dignitoso.

Sostegno a chi cerca un lavoro dignitoso.

La Caritas è costantemente impegnata nelle attività di contrasto alla povertà fin dall’origine, cercando di promuovere quelle buone pratiche nel mondo del lavoro che sostengono la dignità del lavoratore e lo sviluppo etico dell’impresa. Questo grazie all’istituzione dell’Osservatorio “Etica del Lavoro e Impresa”, nato lo scorso aprile a seguito del progetto “SoSteniamo in lavoro”, seguito anch’esso da alcuni volontari, che ha dato la possibilità a circa 30 giovani adulti, negli ultimi due anni, di trovare un’occupazione dignitosa dopo un periodo di stage retribuito (grazie ai Fondi 8xMille della Chiesa cattolica), presso alcune aziende del territorio aderenti a questo progetto di rilevanza sociale.

Perugia ricorda mons. Remo Bistoni nel quinto anniversario della morte (2014-2019), canonico penitenziere della cattedrale, missionario, letterato, iscritto all’Albo d’oro della città

Una delle figure più insigni e poliedriche di sacerdoti contemporanei, “figli” della Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve, è quella di mons. Remo Bistoni (1924-2014), canonico penitenziere della cattedrale di San Lorenzo, missionario, letterato, giornalista, iscritto all’Albo d’Oro della città di Perugia nel 2009 per i suoi diversi meriti conseguiti anche nel campo culturale e in quello sociale, contribuendo allo sviluppo della comunità cittadina.

In occasione del quinto anniversario della morte di «don Remo», come in tanti lo chiamavano, la famiglia e gli amici lo ricorderanno con un incontro, in programma sabato 9 novembre (ore 17), presso la Sala del Dottorato delle Logge della cattedrale, con testimonianze dirette sulla sua indimenticabile figura di sacerdote dedito ad annunciare, attraverso la messa in pratica del Vangelo in diversi ambiti della vita ecclesiale e civile, la Misericordia e la Carità.

Ancora oggi don Remo viene ricordato per la sua infaticabile attività pastorale accanto alle maestranze di significative realtà produttive del capoluogo umbro (fu per mezzo secolo il cappellano dello Stabilimento Perugina), oltre ad essersi prodigato all’avvio e allo sviluppo di una importante attività missionaria nello stato africano del Malawi, dove si recò molte volte. Inoltre è stato per un decennio cappellano della benemerita e storica opera del Sodalizio di San Martino, seguendo con dedizione gli anziani ospitati. Conosciuto anche come letterato, attraverso apprezzate opere in prosa e in poesia, e come giornalista pubblicista, con articoli e editoriali propositivi e stimolanti, ha concorso a vario titolo alla nascita e all’affermazione del settimanale cattolico umbro La Voce e dell’emittente diocesana Radio Augusta Perusia (oggi Umbria Radio in Blu).

La facilità della scrittura, la gioiosità dell’inventiva e la tenace memoria, hanno consentito a don Remo di curare anche profili biografici di santi (Santa Veronica Giuliani) e di personaggi, tra i quali l’arcivescovo Giovanni Battista Rosa e don Federico Vincenti, che ebbe nel 1998 l’onorificenza di “Giusto delle Nazioni” per la sua attività, svolta con altri preti, di salvataggio degli ebrei negli anni della persecuzione. Di grande interesse sono anche le sue rievocazioni storiche, ricche di date e personaggi come “Una Chiesa presente. Passaggio del fronte nel territorio della diocesi perugina 1943-1944”.

All’incontro in ricordo di don Remo interverranno il cardinale Gualtiero Bassetti, il vicario episcopale della Prima Zona pastorale dell’Archidiocesi mons. Saulo Scarabattoli, suo successore alla guida dell’associazione “Amici del Malawi”, don Marco Briziarelli, attuale presidente di quest’associazione, e Gino Puletti, che ricorderanno l’attività missionaria di mons. Bistoni. Inoltre interverranno il prof. Sandro Allegrini, che parlerà dell’opera letteraria del noto sacerdote, e la prof.ssa Isabella Giovagnoni, che leggerà alcuni brani in prosa o in versi tratti dalle opere di Bistoni, letture intervallate da momenti musicali.

Perugia: la solennità del Santo patrono Ercolano, vescovo e martire, defensor civitatis

Il 9 e il 10 novembre la Chiesa di Perugia celebra Sant’Ercolano, vescovo e martire, defensor civitatis, patrono della città e dell’Università degli Studi. E’ un’occasione per richiamare i perugini a riflettere sull’importanza di non sciupare «un patrimonio inestimabile, come quello della nostra città, la cui protezione e custodia è dovere di tutti», sottolinea il cardinale Gualtiero Bassetti nel fare memoria dell’«esempio che ci viene dal nostro Santo patrono, il vescovo Ercolano, che fu uno dei maggiori artefici della difesa di Perugia assediata dai Goti di Totila». Questa solennità è particolarmente sentita anche come momento per rinsaldare il legame tra la comunità civile e quella ecclesiale, chiamate ad operare insieme per il bene comune, raccogliendo le sfide di una città sempre più multiculturale dove non mancano esempi di dialogo, integrazione e solidarietà.

Le celebrazioni in onore del Santo patrono si terranno nella chiesa a lui intitolata e avranno inizio sabato 9, alle ore 11, con la messa presieduta dal vescovo ausiliare mons. Marco Salvi insieme al rettore di Sant’Ercolano don Francesco Benussi e ai parroci della città. Nel pomeriggio, alle ore 18, si terrà il concerto de “I Madrigalisti di Perugia”. Domenica 10, alle ore 10.30, il cardinale Bassetti presiederà la celebrazione eucaristica alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e dei membri della storica e benemerita opera laica di carità del “Sodalizio di San Martino” (risalente al secolo XVI), proprietaria della chiesa di Sant’Ercolano (splendido edificio a forma ottagonale del secolo XIV). Nel pomeriggio, alle ore 17, sempre in Sant’Ercolano, si svolgerà l’incontro culturale dal titolo: “Dal Bonfigli al Regnaud. Le trasformazioni di una chiesa”, promosso dall’associazione “Radici di pietra”. In serata, alle ore 19.15, nella chiesa dell’Università, si terrà la messa per il mondo accademico celebrata da don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria, che al termine consegnerà a ciascun laureato nell’ultimo anno una lampada con l’effige del Santo patrono, come segno della propria vocazione cristiana ad essere “luce del mondo” nella vita e nella professione.

Perugia: Le celebrazioni di Ognissanti e dei Defunti presiedute dal cardinale Bassetti

A Perugia la solennità di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti vedono, come è consuetudine, il cardinale Gualtiero Bassetti far visita al Cimitero monumentale nel pomeriggio del 1 novembre. Il presule presiederà la celebrazione eucaristica delle ore 15.30 nella chiesa esterna di Santa Maria delle Grazie in Monterone, al cui termine impartirà la benedizione per tutti i fedeli defunti.

Sabato 2 novembre, alle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo, il cardinale Bassetti celebrerà la s. messa in ricordo dei suoi predecessori defunti. A seguire il presule si raccoglierà in preghiera nella cripta degli arcivescovi, luogo sottostante il complesso della cattedrale visitabile anche dai fedeli che lo desiderano.

Perugia: Due significativi concerti pro-Malawi e in ricordo del Venerabile Vittorio Trancanelli

Il primo fine settimana di novembre, caratterizzato dalle solennità di Ognissanti e dei Defunti, vedrà a Perugia due significativi concerti dominica 3.

Il primo, alle ore 17, nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, promosso dall’associazione diocesana “Amici del Malawi Onlus” a sostegno dei progetti di cooperazione internazionale avviati da diversi anni con la Diocesi di Zomba (Malawi) in campo socio-sanitario, alimentare, scolastico ed educativo-formativo. Il concerto è intitolato “Emozioni in musica tra natura e poesia” ed è generosamente donato dal Corpo Bandistico “Lo Smeraldo” di Pietrafitta (Pg), che da anni ha fatto di questo appuntamento un impegno inderogabile.

L’altro concerto, in programma alle ore 20.30 nella cattedrale di San Lorenzo, è organizzato dalla Postulazione della Causa di Canonizzazione del Venerabile Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) unitamente alla Archidiocesi, che quest’anno vedrà l’impegno del noto tenore fra Alessandro Brustenghi (unico religioso al mondo ad aver sottoscritto qualche anno fa un contratto discografico con la casa Musicale inglese DECCA, la stessa dei Beatles) e del soprano Sarah Piccioni. Entrambi perugini, daranno vita ad uno spettacolo unico accompagnati dalla Umbria Ensemble, famosa per aver tenuto concerti in tutta Italia ed in vari Paesi europei. I due solisti hanno accettato con entusiasmo di potersi esibire in questo concerto in ricordo del Venerabile Vittorio Trancanelli e sarà la prima volta per entrambi nella cattedrale perugina.