Apprezzata da molti la lettera “L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani” del cardinale Gualtiero Bassetti

Sta riscuotendo molti apprezzamenti la riflessione del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, dal titolo: “L’Eucaristia al centro della vita dei cristiani”, scritta il giorno precedente al suo ricovero presso la struttura di Medicina d’urgenza Covid 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, e diffusa a mezzo stampa il 31 ottobre u.s. Tante persone e in ogni parte del Paese la fanno propria anche nel raccogliersi in preghiera per invocare il Signore e la Beata Vergine Maria affinché concedano la grazia di una pronta guarigione al cardinale Bassetti e a tutti i malati e proteggano gli operatori sanitari nell’adoperarsi al meglio per curare quanti oggi lottano tra la vita e la morte.

Di seguito riproponiamo il testo integrale dello scritto del cardinale Bassetti

“L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani”

O Dio, Tu sei il mio Dio! All’aurora ti cerco! Di Te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida e senz’acqua (Sal 62).

Questa notte, in sogno, mi sono ritrovato nel tempo in cui, in Seminario, avevo come Padre spirituale don Divo Barsotti. Egli mi insegnava a rivolgermi all’Onnipotente con queste parole fin dal mattino: «O Dio, Tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco».

Da quando sono in isolamento per la positività al Covid-19, ho la possibilità di comunicarmi ogni giorno nella mia camera, avendo portato una piccola pisside vicino alla porta della stanza. Era necessaria questa esperienza di malattia per rendermi conto di quanto siano vere le parole dell’Apocalisse in cui Gesù dice all’angelo della Chiesa di Laodicèa: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20).

L’Eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma dev’essere rimessa, con ancora più forza, al centro della vita dei cristiani. L’Eucarestia non è soltanto il Sacramento in cui Cristo si riceve – l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura – ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, l’Eucarestia è pro mundi salute, ovvero per la salvezza del mondo, e pro mundi vita, per la vita del mondo (Gv 6, 51).

Nell’Eucarestia Gesù rinnova e riattualizza il suo sacrificio pasquale di morte e resurrezione, ma la Sua presenza non si limita a un piccolo pezzo di pane consacrato. Quel pane consacrato trascende dallo stesso altare, abbraccia tutto l’universo e stringe a sé tutti i problemi dell’umanità, perché il corpo di Gesù è strettamente unito al corpo mistico che è tutta la Chiesa. Non c’è situazione umana a cui non possa essere ricondotta l’Eucarestia. Anche le vicende drammatiche che stiamo vivendo in questi giorni in Italia – come l’aumento della diffusione dell’epidemia, la grave crisi economica per molti lavoratori e per tante imprese, l’incertezza per i nostri giovani della scuola – non sono al di fuori della Santissima Eucarestia. Mi ricordo che Padre Turoldo ci insegnava queste cose con grande chiarezza. E più vado avanti negli anni, più cerco di sperimentarle e più le sento vere. Non c’è consolazione, non c’è conforto, non c’è assenza di lacrime che non abbia il suo riferimento a Gesù Eucarestia.

Questo è un piccolo messaggio che voglio indirizzare ai miei preti, ai consacrati, ai giovani, alle famiglie e ai bambini dell’Archidiocesi. Vorrei che in questo periodo di così grave sofferenza non sentissimo la croce come un peso insopportabile ma come una croce gloriosa. Perché la Sua dolce presenza e la Sua carezza nell’Eucarestia fanno sì che le braccia della croce diventino due ali, come diceva don Tonino Bello, che ci portano a Gesù.

Ritengo infatti, come scriveva Paolo, «che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi». Con «impazienza» noi aspettiamo di contemplare il volto di Dio poiché «nella speranza noi siamo stati salvati» (Rom 8, 18.24). Pertanto, è assolutamente necessario sperare contro ogni speranza, «Spes contra spem». Perché, come ha scritto Charles Péguy, la Speranza è una bambina «irriducibile». Rispetto alla Fede che «è una sposa fedele» e alla Carità che «è una Madre», la Speranza sembra, in prima battuta, che non valga nulla. E invece è esattamente il contrario: sarà proprio la Speranza, scrive Péguy, «che è venuta al mondo il giorno di Natale» e che «portando le altre, traverserà i mondi».

Gualtiero card Bassetti

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve

Città di Castello – solennità dei Santi Patroni Florido ed Amanzio 13 novembre 2020 . Il messaggio del vescovo Cancian

La solennità dei Patroni Florido e Amanzio sarà celebrata in Cattedrale nel pieno rispetto delle attuali norme anti-covid. Sono stati limitati gli inviti alle autorità del territorio comunale.
Le Sante messe il 13 novembre avranno luogo alle ore 8 – 9 – 10 – 11 – 12 nel Duomo superiore.
Alle ore 17.45 in Cripta il vescovo e il sindaco di Città di Castello sosteranno per un momento di preghiera davanti al sepolcro dei santi Patroni per chiedere la grazia della liberazione dalla pandemia.
Seguirà alle 18 il pontificale presieduto dal vescovo mons. Domenico Cancian e dal clero.
Quest’anno l’olio per la lampada votiva del patrono sarà offerta dal sindaco di Città di Castello.
Gli ingressi alle celebrazioni saranno contingentati per un numero massimo di 150 persone secondo le prescrizioni in essere. Per chi non può partecipare facciamo presente che il Pontificale sarà trasmesso in diretta su TTV ed anche in streaming su Facebook alla pagina della “Scuola Diocesana di Formazione Teologica Cesare Pagani – 1975”

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Il messaggio del vescovo mons. Domenico Cancian in occasione della prossima solennità dei Santi Florido ed Amanzio, patroni principali della diocesi di Città di Castello
La solennità dei nostri patroni Florido vescovo, Amanzio sacerdote, aiutati dal laico-eremita Donnino, è nel cuore dei Tifernati, appartiene all’identità storico-culturale del territorio dell’alta valle del Tevere, di Città di Castello e soprattutto della Chiesa diocesana, di cui sono la più bella espressione.
Quest’anno la Festa cade in un momento drammatico a motivo del dilagare del Covid con la conseguente crisi sanitaria, sociale ed economica che sta seminando paura, sofferenza ed anche morte in penosa solitudine.
È dunque l’occasione propizia per invocare tutti insieme l’intercessione dei nostri patroni che 1500 anni fa, nel secolo VI, avevano visto la distruzione delle nostre città invase dall’esercito dei Goti guidato da Totila. E loro, invece di cedere allo scoraggiamento, chiamarono a raccolta tutti e ricostruirono una comunità civile ed ecclesiale ancora più belle. Per questo li chiamiamo “padri fondatori“ della Città e della Chiesa. Diversi affreschi della nostra cattedrale ricordano l’evento.
È come se ci dicessero: “Adesso, in questo storico 2020, tocca a voi cominciare a ricostruire non il mondo di prima che aveva tante contraddizioni ma uno nuovo, più a misura d’uomo, anzi a misura della fraternità fondata sulla comune dignità dei figli di Dio.
Ce la potete fare mettendo in atto le due reazioni che abbiamo concertato noi.
Primo. Unire le forze nel perseguire il bene comune con un sussulto di responsabilità personale e comunitaria, superando sterili e dannose contrapposizioni.
Secondo. Insieme alle forze umane occorre attivare la fede nel Signore, pronto a darci l’aiuto suo che fa la differenza. Riscoprite la bellezza della fede portata da San Crescenziano e giunta fino a voi. È il filo rosso che attraversa la nostra e vostra storia e ha creato cultura, arte, bellezza, santità”.
Quest’anno stiamo celebrando il settimo centenario della beata Margherita, anche lei testimone di come si può riuscire a trasformare la disabilità in vita santa a beneficio degli altri.
Abbiamo quindi motivi di speranza in questo momento così incerto e preoccupante.
I nostri santi ci incoraggiano e ci confortano a tirare fuori il meglio di noi per fare dell’attuale crisi momento di crescita umana sociale e cristiana!

Buona Festa a tutti!

+ Domenico Cancian

Vescovo di Città di Castello

Perugia – si aggravano le condizioni di salute del cardinale Gualtiero Bassetti. Il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi: «In questo momento ancor più vicini spiritualmente al nostro Pastore Gualtiero»

Dall’ultimo bollettino medico sullo stato di salute del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, diramato all’ora di pranzo di lunedì 9 novembre dalla Direzione dell’Azienda Ospedaliera “Santa Maria della Misericordia”, si è appreso l’aggravarsi del «complessivo quadro clinico» del presule. Il cardinale Bassetti, risultato positivo sintomatico al Covid-19 il 28 ottobre scorso, è stato ricoverato il 31 ottobre presso la Struttura di Medicina d’urgenza-Covid del nosocomio perugino dove dal 3 novembre è in Terapia intensiva.

La comunità diocesana vive con apprensione le gravi condizioni di salute del suo Pastore ed è costantemente raccolta in preghiera, come comunità parrocchiali, religiose e di vita contemplativa e come gruppi e movimenti laicali.

«In questo momento siamo ancor più vicini spiritualmente al nostro Pastore – sottolinea il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi –. Insieme alle cure mediche, il Pastore Gualtiero è attorniato in questi giorni dall’affetto e dalle preghiere incessanti di tante persone e comunità oranti, non solo in Diocesi, ma in tutta Italia, dove il suo sorriso e i suoi messaggi sono entrati in profondità nel cuore di tanti». Mons. Salvi, nel rivolgersi ai parroci dell’Archidiocesi, chiede di pregare per il cardinale, per quanti stanno vivendo la medesima prova e per gli operatori sanitari che si prendono cura di tutti loro.

«Con particolare fede invochiamo, come ci ha chiesto il nostro cardinale – prosegue mons. Salvi –, il Beato Carlo Acutis, il Venerabile Vittorio Trancanelli e il Servo di Dio Giampiero Morettini». Questi ultimi due sono figli della terra umbra: il medico chirurgo Trancanelli, definito dallo stesso Bassetti il «buon samaritano in sala operatoria e nella vita», i cui resti mortali riposano nella chiesa dell’Ospedale di Perugia; il giovane seminarista Morettini, la cui tomba è meta di un costante pellegrinaggio di fedeli, del quale è in fase di avvio il Processo informativo diocesano sulla vita, virtù e fama di santità.

Perugia – celebrata la festa di Sant’Ercolano. Il sindaco Romizi ha acceso il cero votivo al patrono.

“Dopo quindici secoli Ercolano è ancora attuale”. Lo ha detto don Francesco Benussi, rettore della splendida e originale chiesa trecentesca a forma ottagonale di Perugia intitolata al Santo patrono della città e dell’Università, Ercolano, vescovo e martire, defensor civitatis, ucciso durante l’assedio ad opera dei Goti di Totila nell’anno 547, a margine della celebrazione eucaristica in onore del Santo, tenutasi domenica 8 novembre. “E’ attuale – ha evidenziato don Benussi – perché ci trasmette una forza d’animo e una coesione sociale, oltre che l’esempio della carità cristiana, necessarie per l’umanità intera in ogni sua epoca, come durante una guerra, una calamità naturale, una pandemia, come l’odierna del Covid-19. L’altro aspetto che ancora oggi ci trasmette la figura di Ercolano è legato a una dimensione più squisitamente di fede, di preghiera, devozionale: come nei primi secoli del Cristianesimo ci si recava presso le tombe dei martiri e si portavano in processione le loro reliquie per chiedere le grazie e per superare i momenti di difficoltà, così oggi anche noi abbiamo voluto onorare Ercolano e chiedere al Signore, attraverso l’intercessione del nostro Santo patrono, la salvezza fisica e umana della città”.

“La società odierna ci induce sempre più a prendere come esempio, a imitare sant’Ercolano, un pastore che ha dato la vita per il suo gregge – ha commentato nell’omelia don Benussi – sia per un padre di famiglia che ama le persone a lui affidate sia per quanti svolgono compiti nella comunità civile e lo fanno con dignità, decoro e amore per il loro lavoro”.

Alla celebrazione, animata dal gruppo vocale “I Madrigalisti di Perugia”, ha partecipato il sindaco Andrea Romizi, che al termine, come è tradizione, ha acceso il cero votivo al Patrono sostando davanti al reliquiario di Sant’Ercolano.

Durante la celebrazione si è pregato per i rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose perugine, in particolare per il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti (ricoverato dallo scorso 3 novembre in Terapia intensiva presso l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” a seguito del contagio da Covid-19), per tutti i malati, per gli operatori sanitari che si prendono cura di loro e per coloro che sperimentano la solitudine, la precarietà materiale e ogni sorta di sofferenza. Sempre nelle intenzioni di preghiera, sono stati ricordati tutti i membri della benemerita opera laica di carità del “Sodalizio di San Martino”, proprietaria della chiesa di Sant’Ercolano e per i defunti di tutte le guerre ricordati dal sacrario militare eretto all’interno del luogo di culto.

A margine della celebrazione, tenutasi nel rispetto delle norme sanitarie per prevenire il contagio da Covid-19, il sindaco Romizi e il rettore don Benussi hanno sottolineato l’importanza della celebrazione odierna, nello spirito di rinsaldare il legame della Perugia civile e religiosa in un’epoca di grande prova per l’intero tessuto sociale cittadino.

“Viviamo uno di quei tempi che la storia andrà ad annoverare tra quelli bui, per le sofferenze, i disagi e le difficoltà che intere comunità affrontano in tutto il pianeta. In questa oscurità dobbiamo sentire forte la responsabilità di divenire luce ognuno di noi con i nostri comportamenti, con la nostra coscienza, con la nostra responsabilità avendo contezza che siamo realmente determinanti affinché si possa uscire il primo possibile da questa pandemia. Questi tempi vanno affrontati anche con il cuore, avendo la capacità di dimostrare la vicinanza concreta alle molteplici povertà ancora più emergenti e non solo materiali. In questa nostra vicenda umana avere figure di riferimento come quella di sant’Ercolano è fondamentale, perché lui, nella sua epoca, davanti ad altri cataclismi, è riuscito a donare tutto se stesso. Ci dà questo esempio nell’affrontare i momenti complessi con generosità e capacità di dimostrare agli altri solidarietà e vicinanza”.

“Oggi è una giornata importante – ha concluso il primo cittadino –, perché ricordiamo il nostro Santo vescovo, defensor civitatis, sentendo ancora più forte l’assenza del nostro cardinale Gualtiero Bassetti, perché anche lui sta affrontando questa grandissima prova di vita. Oggi tutta la nostra comunità ha sentito la sua mancanza e lo aspettiamo, augurando a lui e a tutti i nostri cari che stanno vivendo queste difficili prove, di poter tornare il prima possibile tra di noi”.

L’Arcivescovo Boccardo positivo, asintomatico, al Coronavirus. “Questi giorni d’isolamento domiciliare mi offrono la possibilità di ripercorrere idealmente in preghiera tutte le strade della nostra Diocesi”.

L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo è risultato positivo al tampone per la ricerca del Covid-19. Il Presule è asintomatico e si trova in quarantena presso la sua residenza spoletina, da dove segue normalmente la vita della Diocesi. Gli Uffici della Curia Arcivescovile sono stati temporaneamente chiusi per provvedere alla necessaria sanificazione.
«La situazione creatasi con la positività al virus mi conduce a condividere esistenzialmente le giornate di quanti stanno affrontando, a casa o in ospedale, gli assalti del Covid-19, tra cui il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza episcopale italiana, ricoverato in terapia intensiva nel nosocomio di Perugia, al quale va ancora una volta il mio pensiero affezionato e fraterno. Questi giorni d’isolamento domiciliare mi offrono la possibilità di ripercorrere idealmente in preghiera tutte le strade della nostra Diocesi, compiendo così una “visita” inedita alle diverse comunità. Il tempo prolungato a disposizione mi permette di comporre una lunga intercessione per il bene di tutti e di ciascuno e chiedere luce e speranza per un tempo difficile. Sono stato gradevolmente sorpreso e nutro profonda gratitudine per la quantità di telefonate e messaggi ricevuti in questa prima giornata di isolamento, dalla Diocesi, dalla Regione e dall’Italia».

Umbria: catena di preghiera per chiedere il conforto e l’assistenza divina per il Cardinale Gualtiero Bassetti

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ricoverato dallo scorso 31 ottobre presso la struttura di Medicina d’Urgenza COVID 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, è stato trasferito dai sanitari che lo hanno in cura nella Terapia Intensiva 2 dove proseguono le terapie del caso. Il trasferimento è avvenuto durante la notte, dopo una variazione dei parametri vitali. Il Cardinale è vigile e collaborante. I sanitari dell’Azienda ospedaliera di Perugia emetteranno nel corso della giornata il bollettino medico per un ulteriore approfondimento sulle condizioni di salute dell’Arcivescovo.
Il Consiglio Episcopale Permanente, riunito oggi in sessione straordinaria (in videoconferenza), accompagna con vicinanza, affetto e preghiera il Cardinale Presidente. I vescovi assicurano il sostegno per Lui e per tutti gli ammalati e ringraziano i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti. Il conforto e la presenza dello Spirito Santo sostengano quanti oggi sono duramente provati dalla malattia. Il Signore Risorto non farà mancare la sua rassicurante presenza.

Umbria: catena di preghiera per chiedere il conforto e l’assistenza divina per il Cardinale Gualtiero Bassetti
Il Presidente della Conferenza Episcopale Umbra mons. Renato Boccardo Arcivescovo di Spoleto-Norcia, insieme con i Vescovi della Regione, invita la comunità cristiana a formare una intensa catena di preghiera per chiedere il conforto e l’assistenza divina per il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della CEI, invocando l’intercessione di Santa Teresa di Gesù Bambino, particolarmente cara al Cardinale. La preghiera raggiunga anche tutti i malati, le loro famiglie e gli operatori sanitari e chieda che la situazione difficile che stiamo affrontando non esasperi gli animi e generi manifestazioni violente di protesta, salvaguardi il lavoro, garanzia necessaria per la vita delle famiglie, e susciti cammini di solidarietà, di giustizia e di pacificazione.

“L’intera comunità diocesana vive con apprensione questo momento di prova per il suo pastore Gualtiero – evidenzia il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi –. E’ commovente apprendere che in tante comunità parrocchiali, famiglie religiose e di vita contemplativa, associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali laicali si elevano preghiere al Signore per una pronta guarigione del nostro cardinale, ricordando anche tutti coloro che sono a lui accomunati da questa malattia e quanti si prendono cura di loro”.
“I canonici del Capitolo della cattedrale di San Lorenzo – annuncia mons. Salvi – si raccoglieranno in preghiera insieme ai fedeli che potranno farlo, nel rispetto delle norme di prevenzione del contagio da Covid-19, davanti alla venerata immagine della Madonna delle Grazie, tanto cara ai perugini, a partire da oggi pomeriggio (ore 17.30), per la recita della Novena alla Beata Vergine scritta e recitata dallo stesso cardinale Bassetti durante la prima fase acuta della pandemia, nella scorsa primavera”.
“Siamo stati sempre accanto al nostro pastore Gualtiero, materialmente e spiritualmente – precisa il vescovo ausiliare –, e lo siamo ancor più in questo momento, invitando tutti i fedeli ad unirsi alle nostre preghiere che affidiamo all’intercessione della Beata Vergine Maria delle Grazie tanto cara al nostro cardinale”.
Quanti vorranno seguire la novena e unendosi spiritualmente nella preghiera, potranno farlo attraverso i canali social de La Voce: https://www.youtube.com/lavocepg e https://www.facebook.com/LaVoceSettimanaleUmbria .

Perugia – il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti traferito in Ospedale a seguito della positività al COVID-19.

Nella mattinata di sabato 31 ottobre il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, è stato trasferito presso l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, a seguito della positività al COVID-19 riscontrata nei giorni scorsi. Nel nosocomio perugino sono state verificate e monitorate le sue condizioni di salute con l’utilizzo di accertamenti strumentali.

La Chiesa perugino-pievese fa sue le parole del segretario generale della Cei monsignor Stefano Russo: «Continuiamo a essere vicini al cardinale presidente. Lo accompagniamo con la preghiera e l’affetto del Popolo di Dio, certi che il Signore non farà mancare la sua consolazione e il suo sostegno in questa prova».

Alla sua comunità diocesana il cardinale Bassetti ha scritto nella serata del 30 ottobre, in vista della solennità di Ognissanti, una lettera-messaggio dal titolo: «L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani» (segue testo integrale).

L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani

O Dio, Tu sei il mio Dio! All’aurora ti cerco! Di Te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida e senz’acqua (Sal 62).
Questa notte, in sogno, mi sono ritrovato nel tempo in cui, in Seminario, avevo come Padre spirituale don Divo Barsotti. Egli mi insegnava a rivolgermi all’Onnipotente con queste parole fin dal mattino: «O Dio, Tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco».
Da quando sono in isolamento per la positività al Covid-19, ho la possibilità di comunicarmi ogni giorno nella mia camera, avendo portato una piccola pisside vicino alla porta della stanza. Era necessaria questa esperienza di malattia per rendermi conto di quanto siano vere le parole dell’Apocalisse in cui Gesù dice all’angelo della Chiesa di Laodicèa: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20).
L’Eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma dev’essere rimessa, con ancora più forza, al centro della vita dei cristiani. L’Eucarestia non è soltanto il Sacramento in cui Cristo si riceve – l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura – ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, l’Eucarestia è pro mundi salute, ovvero per la salvezza del mondo, e pro mundi vita, per la vita del mondo (Gv 6, 51).
Nell’Eucarestia Gesù rinnova e riattualizza il suo sacrificio pasquale di morte e resurrezione, ma la Sua presenza non si limita a un piccolo pezzo di pane consacrato. Quel pane consacrato trascende dallo stesso altare, abbraccia tutto l’universo e stringe a sé tutti i problemi dell’umanità, perché il corpo di Gesù è strettamente unito al corpo mistico che è tutta la Chiesa. Non c’è situazione umana a cui non possa essere ricondotta l’Eucarestia. Anche le vicende drammatiche che stiamo vivendo in questi giorni in Italia – come l’aumento della diffusione dell’epidemia, la grave crisi economica per molti lavoratori e per tante imprese, l’incertezza per i nostri giovani della scuola – non sono al di fuori della Santissima Eucarestia. Mi ricordo che Padre Turoldo ci insegnava queste cose con grande chiarezza. E più vado avanti negli anni, più cerco di sperimentarle e più le sento vere. Non c’è consolazione, non c’è conforto, non c’è assenza di lacrime che non abbia il suo riferimento a Gesù Eucarestia.
Questo è un piccolo messaggio che voglio indirizzare ai miei preti, ai consacrati, ai giovani, alle famiglie e ai bambini dell’Archidiocesi. Vorrei che in questo periodo di così grave sofferenza non sentissimo la croce come un peso insopportabile ma come una croce gloriosa. Perché la Sua dolce presenza e la Sua carezza nell’Eucarestia fanno sì che le braccia della croce diventino due ali, come diceva don Tonino Bello, che ci portano a Gesù.
Ritengo infatti, come scriveva Paolo, «che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi». Con «impazienza» noi aspettiamo di contemplare il volto di Dio poiché «nella speranza noi siamo stati salvati» (Rom 8, 18.24). Pertanto, è assolutamente necessario sperare contro ogni speranza, «Spes contra spem». Perché, come ha scritto Charles Péguy, la Speranza è una bambina «irriducibile». Rispetto alla Fede che «è una sposa fedele» e alla Carità che «è una Madre», la Speranza sembra, in prima battuta, che non valga nulla. E invece è esattamente il contrario: sarà proprio la Speranza, scrive Péguy, «che è venuta al mondo il giorno di Natale» e che «portando le altre, traverserà i mondi».

Perugia – migliorano le condizioni di salute del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti. Positivo asintomatico al Covid-19 il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha trascorso serenamente, nel suo appartamento in arcivescovado, la prima giornata di paziente positivo al Covid-19. Le sue condizioni generali di salute sono in miglioramento e non destano preoccupazione, come anche quelle del vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, risultato positivo asintomatico e in quarantena.

In queste ore stanno giungendo da tutta Italia numerosi attestati di affetto e vicinanza umana e spirituale al Cardinale, che ringrazia assicurando a tutti un ricordo nella preghiera. In modo particolare a quanti, come lui, stanno vivendo questa difficile prova. L’invito è a non rassegnarsi e a guardare con speranza alla Croce.

Il Card. Gualtiero Bassetti positivo al Coronavirus: la vicinanza nella preghiera dei Vescovi umbri

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è risultato positivo al tampone per la ricerca del COVID19, è l’annuncio dato dalla Conferenza Episcopale Italiana il 28 ottobre.
Il cardinale vive questo momento con fede, speranza e coraggio. Le sue condizioni sono costantemente monitorate. Nel frattempo, sono stati avviati gli accertamenti previsti per il tracciamento e le verifiche dei contatti.

La vicinanza dei Vescovi umbri
“I Vescovi dell’Umbria si stringono con affetto attorno al Cardinale Gualtiero Bassetti e lo accompagnano con la preghiera e l’augurio mentre, in misteriosa solidarietà con tanti ammalati, è chiamato ad affrontare la prova del Coronavirus. Ammirati e riconoscenti per il suo prezioso servizio alla Chiesa Italiana come Presidente della CEI, invitano la comunità cristiana a domandare al Signore per lui e per quanti soffrono a causa del Covod-19 il dono della fortezza e della salute”.
+ Renato Boccardo
Arcivescovo di Spoleto-Norcia
Presidente della Conferenza episcopale umbra

Le felicitazioni dei Vescovi umbri al neo cardinale Padre Mauro Gambetti

I Vescovi dell’Umbria ringraziano il Santo Padre che, ancora una volta, ha guardato benevolmente alla nostra Regione chiamando il Custode del Sacro Convento di Assisi a far parte del Collegio Cardinalizio. Al neo-Cardinale Padre Mauro Gambetti, ricordando la proficua collaborazione di questi anni, esprimono vive felicitazioni ed augurano un fecondo ministero come immediato collaboratore del Sommo Pontefice nel suo ministero di Vescovo di Roma, per il bene di tutto il santo popolo fedele di Dio.