Il cardinale Bassetti negativo al Covid 19

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è risultato negativo al tampone per la ricerca del COVID-19. La sua convalescenza prosegue al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, dove è ricoverato da giovedì 19 novembre.
Dopo la positività riscontrata il 28 ottobre scorso, il Cardinale Presidente era stato ricoverato presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia” il 31 ottobre e qui era stato sottoposto alle terapie del caso fino al trasferimento, nella notte tra il 2 e il 3 novembre, nella struttura di Terapia Intensiva 2. Nel tardo pomeriggio di venerdì 13 novembre, il Cardinale era stato trasferito nuovamente alla degenza ordinaria di Medicina d’Urgenza COVID 1 e poi dimesso il 19 novembre.
Il Cardinale ha espresso gratitudine a tutto il personale sanitario che si è preso e si sta prendendo cura di lui e di tutti gli ammalati e a quanti gli sono vicini con la preghiera e l’affetto, continuando a pregare per tutti coloro che si trovano nella prova e nella sofferenza.

Messaggio del Cardinale Bassetti: “Grazie all’Azienda Ospedaliera di Perugia: porto tutti nel cuore”

Con un messaggio il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, esprime la propria riconoscenza a tutti gli operatori, dagli amministrativi ai sanitari, che con sollecitudine, attenzione, competenza, vegliano sulla salute dei ricoverati nell’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia”. La Segreteria Generale della Cei si unisce al ringraziamento del Presidente e lo attende a Roma: “Al ringraziamento del Cardinale Bassetti uniamo la gioia per i progressi costanti nelle sue condizioni di salute – commenta il Segretario Generale Mons. Stefano Russo -. I vescovi italiani e i fedeli gli saranno accanto nella sua convalescenza al Policlinico Gemelli, dove è atteso con grande affetto”.
Di seguito il messaggio del Cardinale Presidente:

Fratelli e sorelle carissimi,
nel giorno delle mie dimissioni dopo il ricovero, desidero ringraziare con affetto e riconoscenza l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia”.
In questi giorni che mi hanno visto attraversare la sofferenza del contagio da Covid-19 ho potuto toccare con mano l’umanità, la competenza, la cura poste ogni giorno in essere, con instancabile sollecitudine, da tutto il personale, sanitario e non. Medici, infermieri, Oss, amministrativi: ciascuno di loro si impegna nel proprio ambito per assicurare la migliore accoglienza, cura, accompagnamento per ogni paziente, riconosciuto nella sua vulnerabilità di persona malata e mai abbandonato all’angoscia e al dolore.
Li ringrazio e li porto tutti nel cuore, perché con la loro opera instancabile si prodigano per salvare quante più vite possibili, impresa tanto più difficile in questo tempo flagellato dalla pandemia. Non mancheranno nelle mie preghiere.
Porto con me nel ricordo e nella preghiera anche tutti i ricoverati che ancora sono nel momento della prova. Vi lascio con un’esortazione di conforto: restiamo uniti nella speranza e nell’amore di Dio, il Signore non ci abbandona mai e, nella sofferenza, ci tiene tra le Sue braccia.
La mia convalescenza prosegue ora al Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma: continuo a raccomandare a tutti di proseguire nella preghiera per quanti soffrono e vivono situazioni di pena.
Affido tutti alla Madre di Dio, Maria, perché interceda per i suoi figli.

Gualtiero Cardinale Bassetti
Arcivescovo di Perugia – Città della Pieve
Presidente della CEI

Spoleto – le condizioni di salute dell’arcivescovo Renato Boccardo. Alcuni momenti di preghiera per il Presule e tutti i malati di Covid-19

L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo è al quinto giorno di ricovero ospedaliero presso il policlinico universitario “A. Gemelli” di Roma a causa della positività al Coronavirus, con conseguente polmonite bilaterale. Il decorso procede regolarmente, il Presule è senza febbre e reagisce bene alle cure. «Questa mattina (19 novembre, ndr) – afferma lo stesso Arcivescovo – ho partecipato on line alla riunione del Consiglio episcopale della Diocesi. Mi sento benino, più forte e reattivo dei giorni scorsi. Ringrazio tutti per l’affetto e la vicinanza, ma soprattutto per le preghiere».

E nella riunione del Consiglio episcopale sono stati pensati alcuni momenti di preghiera:

– Sabato 21 novembre, nelle chiese della Diocesi: prima della Messa vespertina si reciti il Rosario per chiedere la guarigione dell’Arcivescovo e di tutti i malati di Covid-19;

– Sabato 21 e domenica 22 novembre, nelle Messe celebrate nelle chiese della Diocesi: una intenzione delle preghiere dei fedeli sia per chiedere la guarigione dell’Arcivescovo e di tutti i malati di Covid-19;

– Domenica 22 novembre alle 19.00, Spoleto, Basilica Cattedrale: il Vicario generale don Sem Fioretti e i vicari episcopali don Vito Stramaccia, don Edoardo Rossi e don Davide Travagli presiederanno un momento di preghiera per chiedere l’intercessione dei Santi patroni della Diocesi – la Santissima Icone, S. Ponziano e S. Benedetto – per la guarigione dell’Arcivescovo e di tutti i malati di Covid-19. Diretta sulla pagina Facebook della Diocesi (SpoletoNorcia).

– Giovedì 26 novembre, in tutte le chiese parrocchiali, nei santuari e nei monasteri della Diocesi: dalle 18.00 alle 19.00, Adorazione eucaristica per chiedere la guarigione dell’Arcivescovo e di tutti i malati di Covid-19.

Perugia: il vescovo ausiliare Marco Salvi non è più positivo asintomatico al Covid-19. Il cardinale Bassetti trascorrerà un periodo di convalescenza e riabilitazione presso il Policlinico “Gemelli” di Roma.

E’ ritornato al suo impegno pastorale il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi, dopo diciannove giorni di quarantena da quando, lo scorso 29 ottobre, era risultato positivo asintomatico al Covid-19.
«Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine con la preghiera in questo periodo di isolamento – commenta mons. Salvi –, condividendo quella preoccupazione e quella sofferenza interiore che sta accomunando tanti uomini e tante donne con positività al coronavirus. I cristiani sostenuti dalla loro fede offrono questa esperienza di vita precaria nel corpo e nello spirito per i fratelli che stanno lottando in un letto di ospedale contro questo virus. Continuiamo a pregare per loro e per quanti si prendono cura di tutti i malati: medici, infermieri, operatori socio-sanitari».
«Il nostro cardinale Gualtiero Bassetti – sottolinea il vescovo ausiliare –, come si coglie dai bollettini medici degli ultimi giorni, è in progressivo lento miglioramento».
«Grazie alle incessanti preghiere e alle cure appropriate messe in atto dal qualificato personale sanitario dei reparti di Medicina d’urgenza-Covid 1 e di Terapia intensiva Covid 2, che ringraziamo di cuore, il cardinale potrà presto lasciare l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia e una volta dimesso – annuncia mons. Salvi – trascorrerà un periodo di convalescenza e riabilitazione presso il Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma».

Covid-19: mons. Boccardo ricoverato in ospedale. Aggiornamento delle condizioni di salute

L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo, iscritto al Fondo Assistenza Sanitaria dello Stato Città del Vaticano, è ricoverato da questa sera, 14 novembre 2020, presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, per sospetta infiammazione virale da Covid-19 ed è seguito con le cure del caso.
È stata riscontrata una polmonite bilaterale nella fase iniziale. Il Presule è sottoposto alle cure del caso. Nella giornata di oggi ha seguito sul canale YouTube della Diocesi (alle 10.00 e alle 16.00) le meditazioni tenute da don Luigi Maria Epicoco, direttore dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose de l’Aquila, in occasione del “Ritiro spirituale per tutti” gli operatori pastorali della Diocesi svoltosi in modalità on line sul tema “Gesù, fratello e salvatore”.
Il Presule era risultato positivo asintomatico al Coronavirus la scorsa settimana; da qualche giorno, però, era comparsa una persistente febbre. Mons. Boccardo ringrazia vivamente tutti coloro che in questi giorni gli sono stati vicino con i messaggi, il pensiero e la preghiera e affida se stesso e tutti coloro che soffrono alla misericordia di Dio e alla intercessione dei fratelli e sorelle nella fede.

Messaggio del Cardinale Bassetti dall’ospedale di Perugia: “Ringrazio quanti mi sono vicini con la preghiera e l’affetto”

Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, esprime gratitudine – con un messaggio dall’Ospedale – a quanti gli sono vicini, in questo momento di prova, con la preghiera e l’affetto. “Nel tardo pomeriggio di venerdì 13 novembre – riferisce oggi la Direzione Sanitaria nel bollettino quotidiano – il Cardinale è stato trasferito dalla struttura di Terapia Intensiva 2 alla degenza ordinaria di Medicina d’Urgenza COVID 1. Si conferma il lieve miglioramento osservato ieri. Buoni i parametri respiratori e cardiocircolatori. Continua ossigenoterapia e restante piano di trattamento”. Di seguito il messaggio del Cardinale Presidente:
Desidero ringraziare il Signore per essermi accanto, con la Sua misericordia, in questo momento di prova.
Ringrazio l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia” e il personale sanitario che si stanno prendendo cura di me e di quanti sono ammalati.
Ringrazio quanti mi sono vicini con la preghiera e l’affetto.
Raccomando a tutti di continuare a pregare per quanti soffrono e vivono situazioni di fatica. Affido tutti alla Madre di Dio, Maria, perché interceda per i suoi figli.

Perugia: Il cardinale Gualtiero Bassetti dimesso dalla terapia intensiva Covid. Il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi: “E’ una notizia confortante, proseguiamo incessantemente nelle preghiere”.

“Accogliamo con soddisfazione la notizia che il nostro cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ha lasciato il reparto di Terapia intensiva Covid 2, per essere nuovamente curato presso la struttura di Medicina d’Urgenza Covid 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia di Perugia” dove era stato ricoverato lo scorso 31 ottobre”. A dirlo, nel comunicare la notizia alla comunità diocesana perugino-pievese, è il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, ancora positivo asintomatico al Covid-19.

“E’ una notizia confortante sapere che il cardinale Bassetti sia stato appena dimesso dalla Terapia intensiva – commenta mons. Salvi –, perché conferma il ‘lieve miglioramento’ del suo stato di salute annunciato dai medici nel bollettino diramato il 13 novembre dalla Direzione dell’Ospedale. Il quadro clinico resta comunque serio e il cardinale necessita di un costante monitoraggio e di cure appropriate. Per questo è necessario proseguire incessantemente nelle preghiere per il nostro Pastore, per tutti i malati e per gli operatori sanitari che si prendono cura di loro. A questi va il nostro più sentito ringraziamento e apprezzamento per quanto fanno quotidianamente nell’alleviare le sofferenze dei tanti pazienti”.

Città di Castello – celebrata dal vicario generale della diocesi Giovanni Cappelli la solenne celebrazione in onore de patrono san Florido

È stato mons. Giovanni Cappelli, vicario generale di Città di Castello, a presiedere la celebrazione solenne della festa dei santi patroni Florido ed Amanzio. Se mons. Riccardo Fontana era stato obbligato a declinare l’invito per le restrizioni imposte dalla zona arancione, mons. Domenico Cancian ha dovuto ritirarsi in casa propria perché costretto all’isolamento preventivo come ha spiegato in un messaggio, che riportiamo integralmente: “Carissimi nei giorni scorsi sono andato a fare visita ed assistenza a domicilio ad una persona malata e solo successivamente si è documentata la positività di questa persona al virus Covid 19. I sanitari mi hanno consigliato l’isolamento precauzionale. La comune responsabilità nei confronti della salute di tutti mi impone il rigoroso rispetto dei consigli sanitari per cui, pur essendo oggi la festa dei santi patroni Florido vescovo, Amanzio sacerdote e Donnino laico, non posso presiedere il Pontificale delle ore 18:00 in Cattedrale. Mi sostituirà il vi-cario generale Mons. Giovanni Cappelli che ringrazio. Assicuro a tutti la mia preghiera e la mia benedizione invocando la protezione dei santi patroni per la nostra comunità, in particolare per tutti coloro che stanno soffrendo e per coloro che sono impegnati nel servizio dei malati e in tutti i servizi essenziali, compreso quello pastorale. Invito tutti, considerando la situazione attuale, al rispetto delle norme che le autorità hanno predi-sposto per il bene comune. Una preghiera particolare per don Pietro Forlucci da ieri ricoverato all’ospedale. Che San Florido ci benedica in modo speciale!”.
La preghiera con il sindaco di Città di Castello sulla tomba dei patroni, ha preceduto la messa solenne durante la quale è stata letta l’omelia scritta da mons. Cancian:
“In questo tempo particolarmente drammatico a motivo del dilagare del covid, la festa di San Florido, molto sentita dai Tifernati, arriva provvidenziale.
Ci dispiace che pochi abbiano potuto essere qui nella nostra stupenda cattedrale che recentemente è stata abbellita con significativi restauri, proprio nella parte absidale dove campeggiano i nostri patroni impegnati nella ricostruzione della città distrutta dai Goti.
Da pochi giorni la nostra regione è “arancione” con le conseguenti restrizioni che conosciamo e soprattutto con la drammatica sofferenza, ancor più grave, in atto in tante altre parti del nostro Paese e del mondo.
Di qui gli interrogativi angoscianti: come e quando ne usciremo? Verso dove andremo e vogliamo andare?

I nostri Patroni, che hanno saputo affrontare positivamente la situazione molto critica del loro tempo fino a far “rifiorire” (Florido questosignifica) una nuova città dalle macerie della distruzione dei Goti, ci offrono preziose indicazioni.
Tenendo conto della Parola illuminante appena ascoltata, mi permetto come fratello Vescovo di presentarne tre che possono aiutarci a vivere questa festa in modo incoraggiante.

1.La prima riguarda la fede. Un passaggio del Salmo 22 diceva: “Anche se andiamo per una valle oscura non temiamo alcun male perché il buon pastore è con noi“.
Questa Parola offre sicura speranza a chi vuole credere che la storia non è solamente nelle mani degli uomini e delle forze della natura. È sempre presente un Dio Padreche in Gesù si è rivelato come il buon Pastore venuto in mezzo a noi e ha realizzato la profezia di Ezechiele appena ascoltata: “Ecco io stesso cercherò le mie pecore, le chiamerò per nome, le radunerò dalla dispersione, le condurrò al pascolo, le farò riposare, andrò a cercare quelle perdute, curerò quelle ferite“.
Gesù nel Vangelo ci conferma che è proprio lui il buon Pastore che dà la vita per le pecore, le conosce una ad una, le ama, le difende e le protegge perché così vuole il Padre.
I nostri Patroni hanno tratto la loro forza proprio da questa certezza di fede. Come tutti i santi. Come tante persone di fede che abbiamo conosciuto. Come anche noi abbiamo sperimentato almeno in qualche momento della nostra vita.
Comunque lasciatemi dire, la vita personale, familiare e sociale e la stessa storia dell’umanità senza tener conto del Signore, della sua presenza benevola, è in balia delle tempeste della vita che mettono paura e angoscia. L’invisibile virus che sta mettendo in ginocchio il mondo non è che l’ultima evidente prova. Siamo ancora tutti col fiato sospeso.
I Patroni e i tanti Santi e Sante della nostra amata regione fino al beato Carlo Acutis, ci invitano alla speranza cristiana, a riscoprire la fede, a invocare l’aiuto del Signore, a vivere secondo il Vangelo dell’amore, a partecipare all’eucarestia, a riconoscere i nostri peccati e l’urgenza della nostra conversione ad una vita più umana.
La consegna di noi Vescovi umbri è la seguente: cristiani in Umbria con la gioia del Vangelo!

2. La seconda indicazione che ci viene dalla festa dei nostri Patroniè l’appello a riscoprire la bellezza del ritrovarci insieme come “fratelli e sorelle“ più umili, più autentici, più capaci di dialogare con rispetto e gentilezza, di collaborare per un mondo nuovo. Insieme come fratelli e sorelle i nostri Patroni si sostennero a vicenda, cercarono l’aiuto di Sant’ Ercolano di Perugia, di San Fortunato di Todi, incontrarono San Gregorio Magno a Roma, sicuramente sentirono parlare di San Benedetto da Norcia… Insieme hanno rivoluzionato il loro tempo più complicato del nostro. Invece di tirarsi indietro, chiamarono a raccolta il popolo e tutti insieme edificarono una nuova città, una comunità cristiana e civile più belle di prima. Per questo siamo concordi nel chiamarli “padri fondatori“ e siamo qui a distanza di 15 secoli a onorarli, a chiederne l’intercessione e a raccoglierne l’ispirazione.
Una fratellanza che abbraccia tutti gli umani, specie chi è malato e solo, e include anche il creato di cui dovremmo avere molta più cura. San Francesco chiamava fratello anche il sole, il fuoco, perfino il lupo.
La pandemia ci ricorda che navighiamo tutti sulla stessa barca. Siamo chiamati a prendere le giuste misure tra distanza e vicinanza per evitare il contagio e soprattutto per creare relazioni vere di amicizia, trasmettere efficaci anticorpi e prenderci cura gli uni degli altri.
“La fraternità è una dimensione essenziale dell’uomo, il quale è un essere relazionale. La viva consapevolezza di questa relazionalità ci porta a trattare ogni persona come una vera sorella e un vero fratello, altrimenti diventa impossibile la costruzione di una società nella giustizia e nella pace“ (Papa Francesco). Nella fraternità si possono comporre le tensioni politiche, sociali, culturali e religiose, si sperimenta la gioia della condivisione, il pieno significato delle nostre attività e sicrea l’amicizia sociale.

3. Nell’ambito di questa fraternità ognuno è chiamato ad assolvere bene le proprie responsabilità per servire e non per farsi servire, non per forza o per dovere ma col cuore, non per interesse ma possibilmente in modo gratuito. Cercando insieme il vero bene comune con umiltà, dolcezza e corresponsabilità. Appunto come fratelli. Così passiamo insieme dall’egoismo sterile e dalla ricerca del proprio interesse all’amore che crea alleanze e amicizie vere, attiva processi virtuosi e nuove visioni per il bene di tutti. Va bene quando stiamo bene tutti a partire dagli ultimi.
Su questo siamo incoraggiati, oltre che dalla testimonianza dei nostri Patroni, anche da quella della nostra Beata Margherita di cui stiamo celebrando il settimo centenario della morte e di cui è in corso il processo di canonizzazione. Questa umile donna, cieca, zoppa, gobba, analfabeta, morta a 33 anni, dopo essere stata abbandonata nelle nostre strade, ci ricorda che si può superare il comprensibile risentimento, la rabbia e la disperazione. Si può anche in situazioni di infermità e disabilità trovare il coraggio di tirar fuori tante altre abilità umane e cristiane fino alla santità. Ci testimonia che anche quando si è penalizzati da sofferenze di vario genere possiamo ancora creare relazioni di aiuto fraterno e di amicizia.
Quindi tutti possiamo rimboccarci le maniche, allargare lo sguardo e dare il nostro convinto e pieno contributo per superare questo brutto momento innescando processi generativi di vita nuova.
A proposito di questo permettete anche un riferimento all’anniversario del servizio Ceis. Sono ormai 31 anni che funziona. Ha dato aiuto a varie centinaia di ragazzi vittime della droga, un’altra piaga del nostro tempo.

Fratelli e sorelle, San Florido 2020 vogliamo ricordalo come momento di svolta positiva, dopo tanta sofferenza. Questo chiediamo ai nostri Patroni invocando la benedizione su Città di Castello e sulla Chiesa Tifernate”.

+ Domenico Cancian

Stazionarie le condizioni di salute del cardinale Bassetti. L’incoraggiamento di Papa Francesco

Il bollettino medico dell’ Azienda Ospedaliera di Perugia, del 12 novembre, sullo stato di salute del Cardinale Gualtiero Bassetti ricoverato in Terapia Intensiva 2 delinea un quadro clinico invariato, con il paziente vigile e collaborante. Stabili i parametri respiratori e cardiocircolatori.
Ancora grande è l’apprensione per la salute del presule al quale è arrivato anche l’incoraggiamento di Papa Francesco “Forza, forza, forza”. Il Papa Francesco ha telefonato a mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, in quarantena perché positivo asintomatico al Covid, per avere maggiori notizie sulla salute del card. Bassetti
Il bollettino medico ufficiale e quotidiano non è bastato al Papa, che ha voluto chiamare di persona, per capire se tra le righe della nota dell’ospedale perugino ci fosse uno spiraglio di miglioramento o qualche timido segnale positivo. Il Papa ha voluto mostrare la sua vicinanza nella preghiera e ha ringraziato il personale ospedaliero per il lavoro che sta facendo. Ha chiesto a mons. Salvi di far arrivare il messaggio al card. Bassetti, appena possibile.

Apprezzata da molti la lettera “L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani” del cardinale Gualtiero Bassetti

Sta riscuotendo molti apprezzamenti la riflessione del cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, dal titolo: “L’Eucaristia al centro della vita dei cristiani”, scritta il giorno precedente al suo ricovero presso la struttura di Medicina d’urgenza Covid 1 dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia, e diffusa a mezzo stampa il 31 ottobre u.s. Tante persone e in ogni parte del Paese la fanno propria anche nel raccogliersi in preghiera per invocare il Signore e la Beata Vergine Maria affinché concedano la grazia di una pronta guarigione al cardinale Bassetti e a tutti i malati e proteggano gli operatori sanitari nell’adoperarsi al meglio per curare quanti oggi lottano tra la vita e la morte.

Di seguito riproponiamo il testo integrale dello scritto del cardinale Bassetti

“L’Eucarestia al centro della vita dei cristiani”

O Dio, Tu sei il mio Dio! All’aurora ti cerco! Di Te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne come terra deserta, arida e senz’acqua (Sal 62).

Questa notte, in sogno, mi sono ritrovato nel tempo in cui, in Seminario, avevo come Padre spirituale don Divo Barsotti. Egli mi insegnava a rivolgermi all’Onnipotente con queste parole fin dal mattino: «O Dio, Tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco».

Da quando sono in isolamento per la positività al Covid-19, ho la possibilità di comunicarmi ogni giorno nella mia camera, avendo portato una piccola pisside vicino alla porta della stanza. Era necessaria questa esperienza di malattia per rendermi conto di quanto siano vere le parole dell’Apocalisse in cui Gesù dice all’angelo della Chiesa di Laodicèa: «Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me» (Ap 3, 20).

L’Eucarestia, soprattutto in questo periodo così difficile, non può essere lasciata ai margini delle nostre esistenze ma dev’essere rimessa, con ancora più forza, al centro della vita dei cristiani. L’Eucarestia non è soltanto il Sacramento in cui Cristo si riceve – l’anima è piena di grazia e a noi è dato il pegno della gloria futura – ma è l’anima del mondo ed è il fulcro in cui converge tutto l’universo. In definitiva, l’Eucarestia è pro mundi salute, ovvero per la salvezza del mondo, e pro mundi vita, per la vita del mondo (Gv 6, 51).

Nell’Eucarestia Gesù rinnova e riattualizza il suo sacrificio pasquale di morte e resurrezione, ma la Sua presenza non si limita a un piccolo pezzo di pane consacrato. Quel pane consacrato trascende dallo stesso altare, abbraccia tutto l’universo e stringe a sé tutti i problemi dell’umanità, perché il corpo di Gesù è strettamente unito al corpo mistico che è tutta la Chiesa. Non c’è situazione umana a cui non possa essere ricondotta l’Eucarestia. Anche le vicende drammatiche che stiamo vivendo in questi giorni in Italia – come l’aumento della diffusione dell’epidemia, la grave crisi economica per molti lavoratori e per tante imprese, l’incertezza per i nostri giovani della scuola – non sono al di fuori della Santissima Eucarestia. Mi ricordo che Padre Turoldo ci insegnava queste cose con grande chiarezza. E più vado avanti negli anni, più cerco di sperimentarle e più le sento vere. Non c’è consolazione, non c’è conforto, non c’è assenza di lacrime che non abbia il suo riferimento a Gesù Eucarestia.

Questo è un piccolo messaggio che voglio indirizzare ai miei preti, ai consacrati, ai giovani, alle famiglie e ai bambini dell’Archidiocesi. Vorrei che in questo periodo di così grave sofferenza non sentissimo la croce come un peso insopportabile ma come una croce gloriosa. Perché la Sua dolce presenza e la Sua carezza nell’Eucarestia fanno sì che le braccia della croce diventino due ali, come diceva don Tonino Bello, che ci portano a Gesù.

Ritengo infatti, come scriveva Paolo, «che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrà essere rivelata in noi». Con «impazienza» noi aspettiamo di contemplare il volto di Dio poiché «nella speranza noi siamo stati salvati» (Rom 8, 18.24). Pertanto, è assolutamente necessario sperare contro ogni speranza, «Spes contra spem». Perché, come ha scritto Charles Péguy, la Speranza è una bambina «irriducibile». Rispetto alla Fede che «è una sposa fedele» e alla Carità che «è una Madre», la Speranza sembra, in prima battuta, che non valga nulla. E invece è esattamente il contrario: sarà proprio la Speranza, scrive Péguy, «che è venuta al mondo il giorno di Natale» e che «portando le altre, traverserà i mondi».

Gualtiero card Bassetti

Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve