Perugia – l’arcivescovo Maffeis ha presieduto in cattedrale la celebrazione della Madonna delle Grazie. Il presule nella sua prima omelia: «Come a Cana, anche oggi la Madre della Misericordia contribuisce a restituire serenità e fiducia sulla mensa della nostra vita»

«Sono particolarmente contento di essere qui questa sera e di iniziare il servizio episcopale celebrando con voi e per voi l’Eucarestia in questa festa, dedicata alla Madonna delle Grazie». Così ha esordito nella sua prima omelia l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve mons. Ivan Maffeis, omelia, il cui testo integrale è consultabile sul sito: www.diocesi.perugia.it , pronunciata in occasione della festa della Madonna delle Grazie, che a Perugia si tiene nel giorno del Ss. Nome di Maria, il 12 settembre, nella cattedrale di San Lorenzo dove il giorno precedente aveva ricevuto l’ordinazione episcopale. «Cosa potrebbe esserci – ha proseguito il presule – di più dolce dell’essere accolti, fin dal nostro ingresso in Cattedrale, dalla Madre orante, le cui mani esprimono un gesto di protezione, custodia e benedizione? Come a Cana, anche oggi la Madre della Misericordia contribuisce a restituire serenità e fiducia sulla mensa della nostra vita».

Le Nozze di Cana. «Nell’episodio evangelico, la prima cosa che colpisce – ha fatto notare mons. Maffeis – è l’attenzione di Maria, il suo sguardo pronto a cogliere e a leggere la situazione (“Non hanno vino”)… Maria ci testimonia come la relazione con il Signore, la comunione con Cristo Gesù, renda capaci di accorgersi degli altri, aiuti a sentirsi corresponsabili di quanto vivono. Permette di sentire la loro mancanza di vino, quel vino che è simbolo della festa, della libertà, della scioltezza interiore, della verità, dell’abbondanza dei doni di Dio. Manca il vino quando viene meno la freschezza, la concordia, la fiducia; quando i problemi e le preoccupazioni che ci sono nella vita di oggi, che offuscano e confondono, quando ci si adatta all’opacità, al disordine, al peccato; quando la tristezza toglie gusto e colore all’esistenza; quando le responsabilità assunte sono trascinate come un peso insopportabile; quando lo stesso rapporto con Dio scivola nella stanchezza o, addirittura, nella paura… Quante volte siamo frenati dal compiere il bene che starebbe nelle nostre possibilità dal pensiero che tanto è inutile, che non servirà a cambiare le cose, che niente e nessuno ci ringrazierà…».

L’inizio della comunità cristiana. «“Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui”: è l’inizio della comunità cristiana, della Chiesa, di un’umanità che oggi e sempre trova senso e salvezza affidandosi al Cristo con quella misteriosa adesione che è la fede. Preghiamo per la nostra Chiesa – ha concluso mons. Maffeis –, perché si conformi sempre più a Maria, alla maternità spirituale che l’ha resa attenta e sensibile nel cogliere i bisogni dei commensali e sollecita nell’orientare tutto al Cristo. Dall’incontro con lui fluisce la carità, che diventa presenza amorosa e operosa, segno e strumento attraverso il quale passa in abbondanza il vino nuovo della grazia del Vangelo, destinata a trasformare in profondità ogni ambito della vita umana».

I concelebranti e la preghiera di invocazione a Maria. A concelebrare c’erano il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito, e il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi; celebrazione conclusa con la recita della preghiera di invocazione alla Beata Vergine da parte dell’arcivescovo e l’omaggio floreale dello stesso presule alla venerata icona della Madonna delle Grazie dipinta da un allievo del Perugino su una colonna della cattedrale.

La “reposizione” del Sant’Anello. I celebranti si sono poi recati davanti al Sant’Anello, raccogliendosi in preghiera ed assistendo alla “reposizione” dell’antico reliquiario in argento e rame che lo contiene; Sant’anello ritenuto dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe. Mons. Maffeis ha assistito alla “reposizione”, animata dalla confraternita del Ss. Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, portandosi, con una scala, a otto metri d’altezza sopra l’altare della cappella dove si trova la cassaforte del reliquiario.

Perugia – ringraziamento dell’arcivescovo mons. Ivan Maffeis a conclusione della messa della sua ordinazione episcopale nella cattedrale di San Lorenzo

Domenica 11 settembre inizio del ministero episcopale in diocesi del suo 13° Pastore, mons. Ivan Maffeis, da quando papa Leone XIII, già vescovo di Perugia, elevò, nel 1882, la Diocesi ad Arcidiocesi. La solenne concelebrazione eucaristica nella cattedrale di San Lorenzo è stata presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, con-consacranti l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, e il vescovo ed amministratore diocesano Marco Salvi.
Più di trenta gli arcivescovi e i vescovi concelebranti e due i porporati, oltre all’arcivescovo emerito Bassetti, i cardinali Ennio Antonelli, già arcivescovo di Perugia, e Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Tra i presuli i monsignori Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, Mariano Crociata, vescovo di Latina, e Stefano Russo, vescovo di Velletri-Segni, entrambi già segretari generali della Cei, Guerino Di Tora, vescovo ausiliare emerito di Roma, i predecessori di Maffeis alla direzione dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Domenico Pompili, vescovo eletto di Verona, Paulo Diocisio Lachovicz, esarca apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia.
In cattedrale preenti numerosi sacerdoti, religiosi e diaconi, anche dal Trentino insieme a circa 200 fedeli. Mons. Tisi ha recato in dono una teca con reliquie del patrono san Vigilio e dei santi Sisinio, Martirio e Alessandro, tre evangelizzatori cappadoci giunti in Trentino sul finire del IV secolo (inviati dal vescovo di Milano sant’Ambrogio). Trovarono il martirio in Val di Non nel 397 e per questo sono venerati come patroni insieme a Vigilio, terzo vescovo della Chiesa trentina. L’ordinazione di mons. Maffeis nella cattedrale di Perugia, anche grazie al dono delle reliquie, contribuisce a stabilire, di fatto, una sorta di gemellaggio tra le Chiese di Perugia e di Trento.

OMELIA DEL CARDINALE BASSETTI

IL SALUTO DI MONS. MAFFEIS
“Rendo grazie a colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù Signore nostro, perché mi ha giudicato degno di fiducia mettendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento. Ma mi è stata usata misericordia” (1Tm 1,12).
Sento profondamente mie le parole di San Paolo, risuonate poco fa. Oggi si compie in me una manifestazione gratuita e inattesa della misericordia di Dio, che passa anche attraverso il volto di tante persone incontrate nel corso della vita.

Riconoscerlo apre il cuore alla gratitudine e alla riconoscenza.

1. Sono cresciuto all’interno di una famiglia numerosa: non smetterò mai di ringraziare il Signore per il dono dei miei fratelli Sergio e Cristian e delle mie sorelle Nadia, Lara ed Elena, dei loro coniugi, dei nipoti, dei parenti. Papà Santo e mamma Licia ci hanno trasmesso la fiducia nella Provvidenza e in quell’esperienza ecclesiale che ha preso corpo in parrocchia. Con pazienza e fedeltà ci hanno insegnato l’attesa e lo stupore, la speranza nelle difficoltà, il valore di uno zaino leggero e della responsabilità nei confronti delle persone che la vita lega alla tua corda. I nostri genitori ci hanno voluto bene. Oggi li sentiamo vicini e partecipi, insieme a nostro fratello Marco, nella comunione dei santi.

2. Porto nel cuore il mio paese natale, Pinzolo: fra le sue case mi sono sempre sentito riconosciuto, accolto e accompagnato. Nelle persone del parroco, don Flavio Giradini, di mons. Giulio Viviani e del sindaco, Michele Cereghini – qui presenti con una folta rappresentanza – vorrei raggiungere l’intera Comunità della Val Rendena con un abbraccio forte come le nostre montagne!

3. E così vorrei fare con le persone delle parrocchie di Mori, di Ravina e Romagnano, di Sant’Antonio di Mavignola, di Noriglio, Terragnolo, Trambileno, Vanza, di San Marco e della Sacra Famiglia a Rovereto. Con la gratitudine chiedo perdono per non essere riuscito in mezzo a voi a far di più e, soprattutto, a fare meglio.

4. Un pensiero riconoscente lo devo alla Comunità trentina: ringrazio, in particolare, il Presidente della Provincia Autonoma, Maurizio Fugatti, il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, e tutte le Autorità istituzionali della mia terra, le persone amiche, comprese quelle che partecipano a distanza a questa nostra celebrazione, e il sindaco di Rovereto Francesco Valduga.

5. La mia profonda gratitudine va all’intera Chiesa di Trento, qui rappresentata da amici fraterni: dai Vescovi Lauro e Luigi, da presbiteri, religiosi, religiose e laici. Non esito a dire che nel tempo è divenuta la mia famiglia. Ne è stata parte integrante la Comunità del Seminario, con formatori e docenti liberi, appassionati e generosi. Su tutti, ricordo la figura di mons. Piergiorgio Piechele per la sua umanità e profondità, e quella di mons. Lorenzo Zani per l’amore alla Parola a cui ancor oggi ci educa.

Forte di queste radici, custodirò come memoria, compagnia e profezia il dono delle reliquie del Vescovo Vigilio e dei Martiri Sisinio, Martirio e Alessandro.

6. Il mondo della comunicazione, dall’Università Salesiana a quella del Laterano, mi ha fatto conoscere bellezze e fatiche che innervano i nostri territori e l’impegno di tanti nel raccontarle, con l’attenzione ad avvicinare alla comprensione degli eventi e alla costruzione del patrimonio culturale di una comunità. Grazie agli amici don Agostino Valentini e mons. Domenico Pompili e a tutti i professionisti e operatori della comunicazione con cui ho lavorato, da Vita Trentina ad Avvenire, da Radio InBlu a Tv2000, dal Sir alle testate diocesane e a quelle dei media laici.

7. In quella veste e, più ancora, come Sottosegretario ho avuto l’onore di servire la Conferenza Episcopale Italiana, guidata prima dal Card. Angelo Bagnasco e, quindi, dal Card. Gualtiero Bassetti. Ho lavorato alla scuola di tre Segretari Generali – tutti e tre oggi qui presenti! –: Mons. Mariano Crociata, Mons. Nunzio Galantino e Mons. Stefano Russo. A ciascuno di loro la mia riconoscenza, la stima e, anche in questo caso, le scuse per i miei limiti. Saluto il nuovo Segretario, l’amico mons. Giuseppe Baturi, e abbraccio dipendenti e direttori dei diversi Uffici della CEI – un ricordo particolare a mons. Roberto Malpelo e a don Antonio Ammirati – le Suore, che ci hanno accompagnato con la loro disponibilità e testimonianza, le tante persone che il lavoro mi ha dato la grazia di conoscere, alcune delle quali sono divenuti riferimento prezioso: fra tutti, mi permetto di nominare Beppe Tognon, Presidente della Fondazione Alcide Degasperi, e Rosario Aitala, giudice della Corte penale internazionale.

8. Al Card. Giuseppe Betori e al Card. Ennio Antonelli, come a ciascuno dei numerosi Vescovi presenti un grazie immenso per questo segno eloquente di fraternità e di comunione.

9. Ho citato il Card. Bassetti: a lui la gratitudine per la vicinanza paterna, di cui le parole dell’omelia non sono che l’ultimo segno. Grazie a Mons. Marco Salvi, per aver guidato la Diocesi di Perugia – Città della Pieve in questi mesi e per l’impegno con cui – con i collaboratori – ha curato al meglio il programma di questa giornata.

Grazie ai laici e alle laiche, ai religiosi e alle religiose, ai diaconi e ai presbiteri di questa Chiesa: aiutatemi a conoscervi personalmente, sapendo che è la condizione per un’autentica fraternità e per la condivisione di un cammino ecclesiale.

10. Infine e soprattutto, sono profondamente riconoscente al Santo Padre, Papa Francesco: per la tenerezza, l’affetto e la fiducia di cui negli anni mi ha sempre circondato; per questa nomina, con cui mi costituisce vostro pastore.

Sì, con San Paolo posso davvero ripetere: “Mi è stata usata misericordia…; così la grazia del Signore nostro ha sovrabbondato insieme alla fede e alla carità che è in Cristo Gesù”.
Da lui niente e nessuno può separarci. Per questo possiamo guardare avanti senza paura.
Ci affidiamo all’intercessione dei tanti Santi, che fanno bella, grande e feconda questa terra.
Ci affidiamo all’intercessione di Maria, Madonna delle Grazie, che da questa Cattedrale veglia su ciascuno. Insieme con lei magnifichiamo il Signore, lodiamolo per tutti i suoi doni.

Perugia: Giornata d’inizio del ministero e ordinazione episcopale dell’arcivescovo Ivan Maffeis. La visita al “Villaggio della Carità” e il pranzo alla mensa “Don Gualtiero”.

«Vedere in questo luogo il coinvolgimento di tanti volontari e la passione che ci mettono, sono l’espressione di una Chiesa viva, che educa e si lascia educare dai poveri». Così l’arcivescovo eletto mons. Ivan Maffeis nel visitare il “Villaggio della Carità” di Perugia, terza tappa della giornata di inizio del suo ministero ed ordinazione episcopale, domenica 11 settembre. Il “Villaggio della Carità”, in cui vivono 21 famiglie in gravi difficoltà abitative, è anche la sede della Caritas diocesana, del Centro di ascolto diocesano, dell’“Emporio Tabgha”, del Consultorio medico e della mensa “Don Gualtiero” intitolata al cardinale Bassetti, dove mons. Maffeis ha pranzato insieme agli ospiti e ai volontari della Caritas dove quotidianamente vengono preparati e consumati (anche da asporto) circa cento pasti.

«E’ una grande gioia questa visita, un momento familiare dove tutti si sono sentiti a casa. È stato bello il modo con cui mons. Maffeis ha voluto vivere il primo pranzo ufficiale in diocesi insieme ai poveri. Si è respirato un clima di serenità, di pace e di gioia che ci fa ben sperare. È un grande inizio del nostro vescovo nei riguardi della carità». È il commento di don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, a margine della visita dell’arcivescovo eletto.

Don Briziarelli ha anche annunciato che martedì 13 settembre (ore 7), la messa quotidiana nella cappella del “Villaggio della Carità” sarà celebrata dall’arcivescovo mons. Maffeis, che avrà modo di conoscere più approfonditamente tutti i servizi offerti dall’organismo pastorale. Avrà anche modo di benedire i quindici giovani che proprio martedì 13, fino al 20 settembre, vivranno un’esperienza di fede e di prossimità in Kosovo, nella “Casa-missione” attivata dalla Caritas regionale Umbria, nell’autunno 1999, dopo la fine delle ostilità nella regione balcanica.

Perugia: Giornata d’inizio del ministero e ordinazione episcopale dell’arcivescovo Ivan Maffeis. L’incontro con i giovani nella chiesa San Giovanni Paolo II di Prepo.

«Quando sono entrato ho pensato: non arrivo a questa sera». Con queste parole l’arcivescovo eletto Ivan Maffeis ha salutato i numerosi giovani festanti che gremivano la chiesa di San Giovanni Paolo II dell’Unità pastorale di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, seconda tappa della giornata di inizio del suo ministero e ordinazione episcopale. Il saluto di benvenuto a nome dei giovani è stato dato a mons. Maffeis da don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile. Insieme a lui don Riccardo Pascolini, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria e responsabile del Coordinamento Oratori Perugini, i parroci don Fabrizio Crocioni, don Antonio Paoletti, mons. Giuseppe Gioia, parroco emerito, e suor Roberta Vinerba, responsabile dell’Oratorio “GPII” (Giovanni Paolo II), catechista e coordinatrice degli animatori parrocchiali.

«Grazie per la vostra accoglienza, per questa bella primavera di Chiesa», ha proseguito mons. Maffeis nel suo saluto ai giovani, prima di rispondere ad alcune loro domande. Ad una neo famiglia e ad una giovane lavoratrice, che hanno chiesto come affrontare le difficoltà della vita, il presule ha detto, ricordando l’esperienza provata con la morte del fratello Marco a causa di un incidente sul lavoro, «non accontentatevi, coltivate e ascoltate nel profondo i sogni che possono diventare progetto di vita nell’ambito familiare e in quello lavorativo. Così si possono costruire luoghi di relazione e di crescita». Ad una giovane disabile, che ha chiesto a mons. Maffeis cosa è per lui la gioia e quale preghiera gli mette gioia, ha detto: «La risposta più bella è il tuo esserci. Mi hai provocato a cercare una preghiera: non te lo dico ora, la cercherò, così ci incontreremo ancora». Un adolescente gli ha chiesto consigli per il bisogno di certezze e riferimenti. «Nella mia vita – ha risposto – sono stati fondamentali adulti significativi, che con il loro modo di stare e con il loro silenzio, sono stati importanti. Vi invito, quindi, a non avere paura di essere esigenti con noi adulti». L’ultima domanda gli è stata posta da uno studente su come essere presenti come cristiani in Università. «L’importante – ha detto – è riconoscersi e non avere paura della fede e così vi accorgerete che anche altre persone condividono le vostre scelte».

Perugia: Giornata d’inizio del ministero e ordinazione episcopale dell’arcivescovo Ivan Maffeis. L’arrivo nella parrocchia di San Salvatore in Badia di Montecorona.

«Come ci dice il Santo Padre: pregate per me, pregate gli uni per gli altri». Sono le parole pronunciate dall’arcivescovo eletto don Ivan Maffeis nel salutare i fedeli che lo attendevano davanti all’abbazia-basilica minore di San Salvatore di Badia di Montecorona, nel comune di Umbertide, dove è arrivato, percorrendo a piedi, da «umile pellegrino», un breve tratto di strada, domenica mattina 11 settembre, vigilia della festa diocesana della Madonna delle Grazie. È stata la prima comunità parrocchiale da lui visitata essendo la prima del territorio diocesano che si incontra lungo percorso che lo conduce in giornata alla chiesa cattedrale perugina dove riceverà l’ordinazione episcopale dal suo predecessore, il cardinale Gualtiero Bassetti. È stato accolto dal vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, dal sindaco di Umbertide Luca Carizia, dal parroco e rettore dell’abbazia di San Salvatore mons. Renzo Piccioni Pignani, dai dodici Monaci di Betlemme, dell’Assunzione della Vergine Maria e di san Bruno dell’Eremo di Montecorona, da alcuni ospiti del Villaggio Santa Caterina e da numerosi fedeli. Il sindaco lo ha salutato con queste parole: «Ci piace immaginare il suo ministero come un pellegrinaggio, dove tutti noi siamo pronti a sostenerla» (il testo integrale è al link https://www.umbriaradio.cloud/nextcloud/index.php/s/HtNHJSMTBnK7Y8W).

Nel ringraziare il primo cittadino, mons. Maffeis ha detto: «Spero di essere all’altezza di quanto con generosità mi ha espresso, grazie per lo spirito di collaborazione. Fin da ora le assicuro che da parte mia e della Chiesa di Perugia-Città della Pieve ci sarà impegno per una piana corrispondenza». Ha avuto parole di gratitudine per il parroco don Renzo Piccioni Pignani: «Grazie per il suo generoso servizio e non dico nonostante l’età, ma con l’età».

L’arcivescovo eletto, nell’entrare in basilica, ha compiuto il gesto del bacio del crocifisso, inginocchiandosi. Si è poi raccolto in preghiera davanti al Santissimo Sacramento nella splendida cripta dell’abbazia fondata dai Benedettini nel secolo XI. Anche per i Monaci di Betlemme, che con la loro presenza nel vicino eremo sono punto di riferimento e di continuità dell’originaria spiritualità del monachesimo occidentale, l’arcivescovo eletto ha avuto parole di incoraggiamento e gratitudine. Sono una comunità di clausura che il prossimo 17 settembre vivranno la giornata annuale “Porte aperte”, aprendosi per un giorno a tutti i fedeli che vorranno fare esperienza di fede con la comunità monastica dell’eremo con visita alle celle, al refettorio e alla biblioteca.

Perugia – consacrazione e ingresso del nuovo arcivescovo Maffeis l’11 settembre. Video intervista a don Maffeis

Domenica 11 settembre è una giornata particolarmente significativa per la Chiesa che è in Perugia-Città della Pieve e non solo, segna l’inizio del ministero episcopale del suo 13° Pastore, mons. Ivan Maffeis, da quando papa Leone XIII, già vescovo di Perugia, elevò, nel 1882, la Diocesi ad Arcidiocesi. La giornata culminerà nella cattedrale di San Lorenzo, alle ore 16, con la solenne concelebrazione eucaristica dell’ordinazione episcopale di mons. Maffeis presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, con-consacranti l’arcivescovo di Trento Lauro Tisi, e il vescovo ed amministratore diocesano Marco Salvi.

Più di trenta saranno gli arcivescovi e i vescovi concelebranti e due i porporati, oltre all’arcivescovo emerito Bassetti, i cardinali Ennio Antonelli, già arcivescovo di Perugia, e Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Tra i presuli ci saranno i monsignori Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Ceu, Luigi Bressan, arcivescovo emerito di Trento, Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, Mariano Crociata, vescovo di Latina, e Stefano Russo, vescovo di Velletri-Segni, entrambi già segretari generali della Cei, Guerino Di Tora, vescovo ausiliare emerito di Roma, i predecessori di Maffeis alla direzione dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Domenico Pompili, vescovo eletto di Verona, Paulo Diocisio Lachovicz, esarca apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia.

Attesi numerosi sacerdoti e fedeli. In cattedrale ci saranno numerosi sacerdoti, religiosi e diaconi, che giungeranno anche dal Trentino. Più di un migliaio sono i posti a sedere tra quelli allestiti in San Lorenzo, in piazza IV Novembre e nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori con maxi schermo; posti che saranno occupati, in parte, dai fedeli che arriveranno dal Trentino (circa 200). L’Arcidiocesi di Trento sarà rappresentata da una delegazione guidata dall’arcivescovo Tisi, composta da una ventina di persone, tra collaboratori di Curia, alcuni preti che sono stati a più stretto contatto con don Ivan e rappresentanti dei media diocesani.

Il dono delle reliquie. Mons. Tisi recherà in dono una teca con reliquie del patrono san Vigilio e dei santi Sisinio, Martirio e Alessandro, tre evangelizzatori cappadoci giunti in Trentino sul finire del IV secolo (inviati dal vescovo di Milano sant’Ambrogio). Trovarono il martirio in Val di Non nel 397 e per questo sono venerati come patroni insieme a Vigilio, terzo vescovo della Chiesa trentina. L’ordinazione di mons. Maffeis nella cattedrale di Perugia, anche grazie al dono delle reliquie, contribuisce a stabilire, di fatto, una sorta di gemellaggio tra le Chiese di Perugia e di Trento.

L’incontro con le Istituzioni. La celebrazione sarà preceduta dall’incontro-saluto dell’arcivescovo eletto con rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro, alle ore 15, sulla gradinata del Palazzo dei Priori. A dargli il benvenuto sarà il sindaco Andrea Romizi insieme alla presidente della Regione Donatella Tesei, alla presenza della presidente della Provincia Stefania Proietti e dei sindaci con i gonfaloni i cui comuni insistono nell’Archidiocesi. Saranno presenti anche diversi rappresentanti delle Istituzioni civili del Trentino, terra natale dell’arcivescovo eletto Maffeis, il presidente e il vice della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti e Mario Tonina, il sindaco e la presidente del Consiglio comunale di Pinzolo, Michele Cereghini e Monica Bonomini, dove è nato Ivan Maffeis il 18 novembre 1963, e il sindaco di Rovereto, Francesco Valduga, dove don Maffeis è stato parroco negli ultimi due anni, fino alla nomina ad arcivescovo di Perugia-Città della Pieve da parte di papa Francesco, avvenuta lo scorso 16 luglio.

Le tappe iniziali. La giornata di inizio ministero episcopale di mons. Maffeis si aprirà al mattino, con il suo arrivo, alle ore 10, presso la basilica-abbazia di Monte Corona, nel comune di Umbertide, la prima parrocchia che l’arcivescovo eletto incontrerà lungo il suo percorso verso la cattedrale. A seguire due incontri significativi, con i giovani, alle ore 11, presso il complesso dell’unità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Prepo, e con gli ospiti e i volontari del “Villaggio della Carità” di Perugia, alle ore 12, dove pranzerà alla mensa “Don Gualtiero” attivata dalla Caritas di recente.

Partecipare attraverso i media. Tutte le tappe, in particolare la celebrazione dell’ordinazione episcopale, potranno essere seguite anche attraverso i media diocesani i cui servizi saranno rilanciati da altri media in Umbria e in Trentino. Sarà possibile seguire le varie tappe sul sito www.lavoce.it, sul canale Youtube LaVocePg, sulle pagine Facebook de La Voce e di Umbria Radio InBlu. In particolare, la diretta dei saluti istituzionali e della celebrazione in San Lorenzo inizierà intorno alle ore 14.45 per concludersi a fine messa, trasmessa in etere anche da Umbria Radio e dall’emittente TeF Channel. In Trentino l’ordinazione sarà rilanciata dal portale della diocesi, sulla pagina Facebook del settimanale Vita Trentina e sulle televisioni Telepace Trento e Rttr.

A Monte Corona (ore 10). Don Maffeis farà ingresso nel territorio diocesano alle ore 10, sostando, come è tradizione, nella prima parrocchia che incontra nel percorso verso la chiesa cattedrale, Monte Corona, nel comune di Umbertide. Visiterà e si raccoglierà in preghiera nell’abbazia-basilica minore di San Salvatore, antico insediamento benedettino risalente all’XI secolo. La visita è anche un rendere omaggio non solo alla comunità parrocchiale, ma al monachesimo benedettino e al vasto patrimonio storico-artistico e culturale che vanta l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ad iniziare dall’abbazia di Monte Corona. Si tratta di uno dei complessi monumentali più significativi della Chiesa locale, dalle profonde radici storiche, simbolo della spiritualità monastica che ha caratterizzato per secoli la fede di questa terra.

A Prepo (ore 11). Dopo Monte Corona l’arcivescovo eletto raggiungerà, alle ore 11, il complesso interparrocchiale d’unità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, dove incontrerà una folta rappresentanza di studenti universitari e del mondo giovanile di parrocchie, oratori e associazioni e movimenti laicali. A Prepo si trova la chiesa più “giovane” dell’Archidiocesi, consacrata quattro mesi fa, punto di riferimento anche sociale per un quartiere periferico in costante espansione, con non pochi problemi di integrazione, e dove sorgono diverse importanti realtà produttive che hanno vissuto momenti di crisi.

Al Villaggio della Carità (ore 12). Terminato l’incontro con i giovani, don Maffeis arriverà, alle ore 12, al “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”, sede anche della Caritas diocesana e di alcune opere-segno quali il Centro di ascolto diocesano, l’Emporio della Solidarietà “Tabgha”, il Consultorio medico e la Mensa “Don Gualtiero”. È il “cuore pulsante” della carità della Chiesa diocesana. Dopo l’incontro con i volontari e gli ospiti del Villaggio, famiglie in gravi difficoltà a seguito della perdita del lavoro e della casa e mamme con bambini in fuga dall’Ucraina, l’arcivescovo eletto pranzerà con loro alla Mensa “Don Gualtiero”.

In Piazza IV Novembre (ore 15). L’esperienza del “Villaggio della Carità” accompagnerà don Maffeis verso l’abbraccio simbolico con i tanti fedeli che giungeranno anche dal Trentino, sua terra di origine, in attesa di incontrarlo, alle ore 15, in Piazza IV Novembre dove sarà salutato dai rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro sulla gradinata del palazzo comunale dei Priori. È la prima volta che un Pastore, nel giorno della presa di possesso dell’Archidiocesi, viene accolto in quel luogo del massimo consesso civico cittadino (ai suoi predecessori gli sono stati rivolti gli indirizzi di saluto da parte delle autorità civili sulla gradinata della cattedrale). Anche questo è un segno che testimonia «quell’“armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità», evidenziata dal cardinale Gualtiero Bassetti in occasione del conferimento alla sua persona della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Perugia. L’incontro-saluto con le Istituzioni civili suggella il legame tra la Perugia laica e quella religiosa, legame il cui simbolo visivo è nelle opere scultoree della splendida Fontana Maggiore che da quasi 750 anni fa da “ponte” tra la cattedrale di San Lorenzo e il palazzo comunale del Priori.

In San Lorenzo (ore 16). Terminato l’incontro con le autorità civili, l’arcivescovo eletto farà ingresso nella cattedrale di San Lorenzo dal portone di piazza IV Novembre. Dopo aver reso omaggio alla reliquia del Sant’Anello (esposta dal mattino alla venerazione dei fedeli) e all’effigie della Madonna delle Grazie, si raccoglierà in preghiera nella Cappella del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica, in programma alle ore 16, sarà preceduta dalla processione dei concelebranti insieme l’ordinando presule in piazza IV Novembre, snodandosi dal chiostro di San Lorenzo alla cattedrale facendo ingresso dal portone principale di piazza Danti. L’ordinazione episcopale e la contestuale presa di possesso avverranno durante la celebrazione con la presentazione e gli impegni dell’arcivescovo eletto che a seguire si distenderà a terra, davanti all’altare, al canto delle Litanie dei Santi, a cui seguirà l’imposizione sul suo capo delle mani dei consacranti e degli altri vescovi concelebranti e la recitata della preghiera di ordinazione. Seguiranno i “riti esplicativi” dell’unzione crismale, della consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale, l’insediamento e l’abbraccio di pace.

Presiederà il rito il cardinale Bassetti. Il rito sarà presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, con-consacranti mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, e mons. Marco Salvi, vescovo ed amministratore diocesano, e concelebranti numerosi arcivescovi e vescovi, sacerdoti diocesani e religiosi e diaconi. Il servizio liturgico verrà svolto dai seminaristi. Saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni civili umbre e trentine con i gonfaloni di diversi comuni. La celebrazione si concluderà con la recita della preghiera affidamento della comunità diocesana alla protezione della Madonna delle Grazie da parte del nuovo arcivescovo, scritta dal suo predecessore, il cardinale Gioacchino Pecci, poi asceso al Soglio pontificio con il nome di Leone XIII.

Presenza eccezionale delle claustrali. Parteciperà, per la particolare circostanza dell’ordinazione episcopale, una rappresentanza delle comunità claustrali dei monasteri delle Clarisse di Sant’Agnese e di Sant’Erminio di Perugia e di Santa Lucia di Città della Pieve, portando un saluto delle comunità oranti al loro nuovo Pastore.

In dono le reliquie di santi trentini. L’arcivescovo mons. Tisi, al termine della celebrazione, donerà al confratello mons. Maffeis le reliquie del vescovo patrono di Trento, Vigilio, e dei santi martiri Sisinio, Martirio ed Alessandro: tre giovani cappadoci che sant’Ambrogio aveva inviato come collaboratori nell’evangelizzazione al vescovo Vigilio e che trovarono il martirio nel 397 in Trentino. Si tratta di un segno molto forte, sapendo quanto la Chiesa di Trento è legata alla memoria di questi santi e vuol essere anche un segno di gemellaggio tra la Chiesa di Trento e quella di Perugia-Città della Pieve, fondato sulla testimonianza della fede.

I doni delle cappellanie estere. Al momento dell’offertorio verranno portati in dono dalle cappellanie estere presenti nell’Archidiocesi (anglofona, francofona, romena, sud americana, ucraina…) dei prodotti tipici, segno di un legame fruttuoso con la comunità che accoglie tanti cittadini esteri provenienti da diversi Paesi del mondo.

Sono attesi numerosi fedeli sia perugino-pievesi che di una significativa delegazione trentina. Quest’ultimi desiderosi di accompagnare il loro amico e sacerdote di una vita, per tanti di loro semplicemente «il don Ivan delle nostre valli». Inoltre ci sarà una nutrita rappresentanza di collaboratori laici della Cei di cui l’arcivescovo eletto Maffeis è stato fino al 2020 sottosegretario. I fedeli che non riusciranno ad accedere in cattedrale potranno seguire la celebrazione in piazza IV Novembre, dove sarà allestito un maxischermo, e nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, gentilmente concessa dal Comune. Complessivamente saranno allestiti più di mille posti a sedere nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid.

Assisi – celebrazioni per la festa di San Francesco, presente il presidente Mattarella che accenderà la lampada votiva

Le celebrazioni per la festa di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia, avranno quest’anno un carattere inedito. Innovando la tradizione infatti, per il pellegrinaggio sul luogo del Transito e il gesto dell’offerta dell’olio presso la Tomba di San Francesco non è stata coinvolta una singola Regione, ma la Conferenza Episcopale Italiana al fine di promuovere una partecipazione che si faccia gesto di gratitudine per quanti si sono prodigati nel far fronte alla pandemia: Istituzioni civili e militari, operatori sanitari, famiglie, mondo del volontariato e della scuola, realtà caritative ed ecclesiali. Sarà anche l’occasione – in particolare durante la Messa del 4 ottobre – per una preghiera speciale per l’Italia e per la pace. A caratterizzare questa particolare edizione sarà la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 4 ottobre accenderà la “Lampada Votiva dei Comuni d’Italia” a nome di tutto il popolo italiano e successivamente rivolgerà un messaggio al Paese dalla Loggia del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. Il programma e il significato delle giornate sono stati illustrati in una conferenza stampa, che si è svolta oggi (5 settembre) a Roma. “Vogliamo, con questo nostro gesto, divenire un segno per l’Italia e vogliamo altresì pregare per l’Italia, perché essa progredisca sempre più nella sua vocazione di popolo ponte fra le nazioni, popolo solido e solidale capace di trarre dalla propria radice cristiana spunti e suggerimenti per tracciare vie nuove, fondate sul dialogo e sulla collaborazione con tutti”, ha sottolineato il Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. “La pandemia ci ha riportato a constatare ciò che san Francesco ha vissuto a livello personale e cioè che la vita di ciascuno di noi migliora veramente non se abbiamo di più, non se siamo più forti o potenti, ma se siamo capaci di prenderci cura di chi ha più bisogno, di chi da solo non ce la fa”, ha aggiunto fr. Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi. “La memoria viva dell’italiano San Francesco, il poverello di Assisi, ci aiuti tutti a cogliere con gioia il vero senso della vita, il cuore del Vangelo: donarsi senza misura per amore di Dio e dei fratelli”, è stato l’auspicio di fr. Massimo Travascio, Custode del Convento della Porziuncola in S. Maria degli Angeli. “Condividiamo pienamente la bellezza di questo evento, che vede in qualche modo l’Italia intera, nel contesto di questi anni difficili, stringersi intorno al Santo Patrono per esprimere sentimenti di gratitudine e guardare al futuro con rinnovata speranza”, ha evidenziato in un messaggio Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, impossibilitato a partecipare alla conferenza stampa per motivi di salute. “Nell’accogliere coloro che vivranno insieme a noi la festa di San Francesco, esorto tutti a guardare ad Assisi come la ‘città sul monte’ per il suo essere culla e simbolo dei valori francescani e a considerare Assisi come la propria ‘casa’”, ha concluso Stefania Proietti, Sindaco di Assisi.

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Assisi – Economy of Francesco dal 22 al 24 settembre; l’ultimo giorno ci sarà Papa Francesco

Tutto pronto per “The Economy of Francesco”, l’evento internazionale che si svolgerà in Assisi dal 22 al 24 settembre e vede coinvolti mille giovani di tutto il mondo per una nuova economia a misura d’uomo, per l’uomo. È il terzo appuntamento, il primo finalmente in presenza, per giovani imprenditori, economisti e changemaker ideato per condividere percorsi nuovi e firmare, l’ultimo giorno, un patto con il Santo Padre. Papa Francesco ha espresso sin dal lancio di questa iniziativa il desiderio di incontrare i giovani che da tre anni sono impegnati nel processo, voluto da lui stesso, di porre le basi per una nuova economia, più giusta, equa e fraterna. “The Economy of Francesco” è stato presentato questa mattina, 6 settembre 2022, nella Sala Stampa della Santa Sede alla presenza di S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e Presidente del Comitato organizzatore di “Economy of Francesco”; Suor Alessandra Smerilli, F.M.A., Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, Delegata per la Commissione Vaticana per il Covid-19 e Membro del Comitato scientifico di “The Economy of Francesco”; Lourdes Hércules, giornalista, staff di “The Economy of Francesco” (Guatemala); Tainã Santana, studente di economia (Brasile); Aiza Asi, dottoranda in Economia e Management (Filippine); Giulia Gioeli, dottoranda in Scienze dell’economia civile (Italia) e Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Presenti in sala anche il Professor Luigino Bruni, direttore scientifico di Eof e Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, entrambi membri del Comitato organizzatore di EoF.

Il programma completo della tre giorni, che si svolgerà tra il teatro Lyrick e il Palaeventi a Santa Maria degli Angeli e il centro storico di Assisi, si concentrerà sul raccolto delle idee ed esperienze generate in tutto il mondo in questi tre anni di lavoro. Tra gli speaker della manifestazione, Vandana Shiva, Jeffrey Sachs, Kate Raworth, Gael Giraud, Sabina Alkire, Suor Helen Alford, Vilson Groh e Stefano Zamagni. Non mancheranno momenti di visita e conoscenza della città come visite guidate alla Basilica di San Francesco e a quella di Santa Maria degli Angeli, e sarà offerto lo spettacolo “Il sogno” degli ospiti dell’Istituto Serafico. Il 24 settembre, per la sesta volta, Papa Francesco torna ad Assisi per incontrare i giovani economisti, imprenditori e changemaker. Sarà l’evento clou di The “Economy of Francesco”. Il Santo Padre partirà alle 9 del 24 dall’eliporto del Vaticano per poi atterrare nel piazzale vicino al Palaeventi e spostarsi in auto fino al vicino teatro Lyrick di Santa Maria degli Angeli. Ad accoglierlo all’esterno ci saranno tre giovani di EoF e il Vescovo Sorrentino, mentre all’interno del teatro riceverà il saluto del Cardinale Michael Czerny, Prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, delle massime autorità civili, i membri del Comitato organizzatore, i rappresentanti delle famiglie francescane e della Pro Civitate Christiana. Il Pontefice, alle 10, raggiungerà il palco dove, dopo un momento artistico-culturale, ci sarà il benvenuto, l’introduzione e otto testimonianze di giovani da tutto il mondo. A seguire, il Santo Padre terrà il suo discorso e siglerà il Patto con i giovani di Eof.

LE DICHIARAZIONI

A dare il senso a tracciare la rotta di Eof è stato il Vescovo di Assisi, Sorrentino: “Desideriamo che questo primo incontro in presenza, dopo tre anni di lavoro online, serva davvero a gettare le basi per una nuova cultura economica. Crediamo fortemente che questi giovani, partendo dal Patto che firmeranno con il Santo Padre, possano da qui in avanti aprire un dialogo con il mondo imprenditoriale, le istituzioni bancarie, i grandi colossi energetici e i centri dell’alta finanza. Attraverso un dialogo costruttivo e un confronto efficace si può davvero sperare di cambiare qualcosa. Assisi, da questo punto di vista, rappresenta un luogo-simbolo, una città-messaggio, una capitale spirituale per tessere questa rete di relazioni, perché prima della conversione economica viene quella umana e relazionale”.

Soddisfazione è stata espressa da Suor Alessandra Smerilli. “Dopo tanta attesa e tanto lavoro a distanza – ha detto – è una grande gioia per il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale poter vedere finalmente radunati ad Assisi i giovani economisti e imprenditori che vogliono impegnarsi in un patto per cambiare l’economia attuale, dare un’anima all’economia del futuro. L’Economia di Francesco non è un evento: è un processo già in atto, è un insieme di iniziative, una rete mondiale di giovani, che vedrà ad Assisi un momento pubblico, e da lì ripartirà per continuare nel quotidiano. Economia di Francesco è mettere insieme la profezia della “Laudato si’” e della “Fratelli tutti”, e il coraggio di toccare, abbracciare la povertà, proprio di San Francesco di Assisi”.

A parlare dei momenti salienti di “The Economy of Francesco” la giornalista Lourdes Hércules, che fa parte dello staff dell’organizzazione: “Al centro della prima giornata due momenti importanti che abbiamo chiamato ‘il raccolto’, perché ci permetteranno di vedere i passi che abbiamo fatto negli ultimi tre anni. Previsti anche lavori di gruppo e networking in cui i partecipanti potranno presentare le proprie proposte e farne emergere di nuove. Opportunità che i giovani avranno prima di tutto nei 12 “villaggi” tematici. È previsto anche uno spazio chiamato “hogar”, che sia di co-creazione, incontro, confronto realizzato dai giovani per i giovani. Infine, l’evento si conclude con un momento che guarda al futuro e ci impegna: un patto personale e collettivo tra i giovani e con Papa Francesco che avverrà dopo una serie di storie che rappresentano la vita che ruota intorno a Eof”.

A presentare i “villaggi” è stato Tainã Santana, laureato in amministrazione d’impresa in Brasile che ha portato anche la sua testimonianza. “Sto finendo la magistrale in economia qui in Italia. Mi sono sempre sentito chiamato dal grido di dolore dell’umanità, in particolare nei poveri e nei più piccoli. Nella mia città ci sono molti senzatetto, e questa realtà non mi ha mai lasciato indifferente. Durante la laurea studiavo molti aspetti belli dell’economia e del management, ma non riuscivo a capirne pienamente il senso poiché sentivo che mancava la componente umana e uno sguardo verso gli ultimi. Quando ho saputo l’invito di Papa Francesco a dare un’anima all’economia l’ho sentito come un qualcosa di personale, e ho cercato il modo di coinvolgermi. I mille giovani presenti si riuniranno nei 12 “villaggi” tematici che faranno seguito a quelli virtuali in cui si è lavorato in questi due anni di pandemia: 1) Lavoro e cura; 2) Management e dono; 3) Finanza e umanità; 4) Agricoltura e giustizia; 5) Energia e povertà; 6) Vocazione e profitto; 7) Politiche per la felicità; 8) CO2 della disuguaglianza; 9) Business e pace; 10) Economia è donna; 11) Imprese in transizione; 12) Vita e stili di vita”.

A fornire un quadro sui giovani di The “Economy of Francesco” è stata invece Aiza Asi, dottoranda in economia e management. “L’età media dei circa 1.000 partecipanti è di 28 anni e provengono da sei continenti. Il 3% proviene dal Nord America e dall’Oceania, l’8% dall’Asia, il 10% dall’Africa, il 31% dall’America Latina, e il resto dai Paesi europei. Per quanto riguarda il contesto, i partecipanti provengono dalle tre grandi categorie: impresa, changemaker e ricerca. Il 30% proviene dal mondo delle imprese; sono, pertanto, imprenditori, manager, e giovani coinvolti in attività di start-up o anche con progetti definiti e/o in fase di sviluppo. Un altro 30% dei partecipanti è impegnato nella ricerca. Gli altri (40%) sono changemaker, cioè promotori di attività al servizio del bene comune e di un’economia giusta, sostenibile e inclusiva nelle rispettive comunità”.

Infine Giulia Gioeli, dottoranda in Scienze dell’economia civile, ha posto l’accento sull’anima accademica di EoF che “è una delle più importanti. Infatti, un primo progetto che è nato grazie a questa presenza è la EoF Academy, una rete internazionale di giovani studiosi che si è costituita con l’obiettivo di condurre e promuovere la ricerca scientifica su questioni relative a The “Economy of Francesco”. Questi 20 e più giovani studiosi di oltre 15 Paesi del mondo sono stati anche coinvolti nell’organizzazione progettuale dell’evento e saranno protagonisti del programma”.

Perugia – programma della giornata di inizio ministero dell’arcivescovo eletto don Ivan Maffeis, domenica 11 settembre, che culminerà nella cattedrale di San Lorenzo con l’ordinazione episcopale e presa di possesso.

«E’ un grande dono poter accogliere il nuovo arcivescovo, alla vigilia della festa della Madonna delle Grazie (domenica 11 settembre, n.d.r.), tanto cara alla città di Perugia e a tutta la nostra Archidiocesi. Questa giornata è densa di segni espressione diretta della benevolenza di Dio Padre che non lascia mai soli i suoi figli». A dirlo è il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi intervenuto alla conferenza stampa di presentazione del programma ufficiale della giornata di inizio ministero pastorale e ordinazione episcopale dell’arcivescovo eletto don Ivan Maffeis, conferenza indetta il 31 agosto, nella Sala del Dottorato delle Logge della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, a cui hanno partecipato il cancelliere arcivescovile don Marco Pezzanera e i responsabili dei settori pastorali che l’arcivescovo eletto incontrerà nella giornata dell’11 settembre: don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, don Riccardo Pascolini, direttore della Pastorale universitaria e coordinatore degli Oratori Perugini, don Francesco Verzini, direttore dell’Ufficio liturgico.

Importanti ambiti pastorali. «Accompagnato da me, don Ivan – ha proseguito mons. Salvi –, incontrerà e conoscerà delle realtà importanti che testimoniano i diversi ambiti della vita e della pastorale diocesana: una parrocchia – la prima della diocesi geograficamente parlando – che gli consentirà di conoscere il volto bello ed accogliente delle nostre parrocchie: ‘antica fontana del villaggio che dà l’acqua alle generazioni di oggi, come la diede a quelle del passato’, come la definì Papa Giovanni XXIII; poi i giovani, a testimonianza dell’importante ruolo che i gruppi e gli oratori assumono nella nostra pastorale attenta alla formazione e all’educazione delle diverse fasce d’età, ma anche premurosa madre dei tanti studenti universitari che qui giungono per formarsi; a seguire la realtà della Caritas, ambito in costante sviluppo che ha sempre posto al centro della sua missione l’attenzione verso il prossimo, facendo dell’ascolto e dell’accoglienza un vero e proprio stile di vita».

Grande Valore umano. «Prima della celebrazione, l’incontro e il saluto con il sindaco di Perugia Andrea Romizi, tutti i sindaci del territorio diocesano, la presidente della Regione Donatella Tesei e la presidente della Provincia Stefania Proietti, un momento di grande valore umano – ha commentato mons. Salvi –, poiché rinsalda quell’importante sinergia e collaborazione, pur nel rispetto dei reciproci ruoli, che la Chiesa perugino-pievese ha sempre avuto con le istituzioni civili e che non è mai venuta meno. È un saluto della comunità civile, le cui diverse componenti, don Ivan avrà modo di conoscere singolarmente nel corso del suo ministero episcopale. Prepariamoci in questo periodo di attesa, creando incontri e momenti di preghiera, secondo lo schema e il modello diffuso dall’Ufficio liturgico diocesano e scaricabile dal sito: www.diocesi.perugia.it».

I doni. «Come Archidiocesi – ha annunciato mons. Salvi – faremo due doni al nuovo presule: la mitra, uno dei simboli della dignità e dell’autorità episcopale, e l’anello vescovile, segno di fedeltà alla Chiesa e alla propria diocesi; il pastorale – in legno d’olivo – è stato già donato dall’Arcidiocesi di Trento».

Il programma di domenica 11 settembre.

L’ingresso di un nuovo Pastore è sempre un evento di grande rilevanza non solo ecclesiale. Nel caso di don Maffeis, proveniente dal Clero di Trento, lo è ancor di più nel ricevere l’ordinazione episcopale nello stesso giorno dell’inizio del suo ministero pastorale ed è un segno non trascurabile quello di aver scelto la cattedrale di Perugia per questo rito con la contestuale presa di possesso canonico dell’Archidiocesi. Questo avviene nel giorno della vigilia della festa liturgica del Santo Nome di Maria, che la Chiesa celebra il 12 settembre, e a Perugia è tradizione celebrare la festa della Madonna delle Grazie, compatrona dell’Archidiocesi, la cui effige, dipinta su una delle colonne della cattedrale da un allievo del Perugino, è molto venerata.
I “segni” dell’incontro, evidenziati da mons. Salvi, nel corso della conferenza stampa, si identificano con i quattro luoghi di incontro del nuovo Pastore con il gregge a lui affidato da papa Francesco, che sono “segni” della vitalità civile e religiosa della comunità perugina, che l’arcivescovo eletto conoscerà domenica 11 settembre: parrocchia, giovani, carità, istituzioni.

A Monte Corona (ore 10). Don Maffeis farà ingresso nel territorio diocesano alle ore 10, sostando, come è tradizione, nella prima parrocchia che incontra nel percorso verso la chiesa cattedrale, Monte Corona, nel comune di Umbertide. Visiterà e si raccoglierà in preghiera nell’abbazia-basilica minore di San Salvatore, antico insediamento benedettino risalente all’XI secolo. La visita è anche un rendere omaggio non solo alla comunità parrocchiale, ma al monachesimo benedettino e al vasto patrimonio storico-artistico e culturale che vanta l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, ad iniziare dall’abbazia di Monte Corona. Si tratta di uno dei complessi monumentali più significativi della Chiesa locale, dalle profonde radici storiche, simbolo della spiritualità monastica che ha caratterizzato per secoli la fede di questa terra.

A Prepo (ore 11). Dopo Monte Corona l’arcivescovo eletto raggiungerà, alle ore 11, il complesso interparrocchiale d’unità pastorale “San Giovanni Paolo II” di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, dove incontrerà una folta rappresentanza di studenti universitari e del mondo giovanile di parrocchie, oratori e associazioni e movimenti laicali. A Prepo si trova la chiesa più “giovane” dell’Archidiocesi, consacrata quattro mesi fa, punto di riferimento anche sociale per un quartiere periferico in costante espansione, con non pochi problemi di integrazione, e dove sorgono diverse importanti realtà produttive che hanno vissuto momenti di crisi.

Al Villaggio della Carità (ore 12). Terminato l’incontro con i giovani, don Maffeis arriverà, alle ore 12, al “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”, sede anche della Caritas diocesana e di alcune opere-segno quali il Centro di ascolto diocesano, l’Emporio della Solidarietà “Tabgha”, il Consultorio medico e la Mensa “Don Gualtiero”. È il “cuore pulsante” della carità della Chiesa diocesana. Dopo l’incontro con i volontari e gli ospiti del Villaggio, famiglie in gravi difficoltà a seguito della perdita del lavoro e della casa e mamme con bambini in fuga dall’Ucraina, l’arcivescovo eletto pranzerà con loro alla Mensa “Don Gualtiero”.

In Piazza IV Novembre (ore 15). L’esperienza del “Villaggio della Carità” accompagnerà don Maffeis verso l’abbraccio simbolico con i tanti fedeli che giungeranno anche dal Trentino, sua terra di origine, in attesa di incontrarlo, alle ore 15, in Piazza IV Novembre dove sarà salutato dai rappresentanti delle Istituzioni civili del capoluogo umbro sulla gradinata del palazzo comunale dei Priori. È la prima volta che un Pastore, nel giorno della presa di possesso dell’Archidiocesi, viene accolto in quel luogo del massimo consesso civico cittadino (ai suoi predecessori gli sono stati rivolti gli indirizzi di saluto da parte delle autorità civili sulla gradinata della cattedrale). Anche questo è un segno che testimonia «quell’“armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità», evidenziata dal cardinale Gualtiero Bassetti in occasione del conferimento alla sua persona della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Perugia. L’incontro-saluto con le Istituzioni civili suggella il legame tra la Perugia laica e quella religiosa, legame il cui simbolo visivo è nelle opere scultoree della splendida Fontana Maggiore che da quasi 750 anni fa da “ponte” tra la cattedrale di San Lorenzo e il palazzo comunale del Priori.

In San Lorenzo (ore 16). Terminato l’incontro con le autorità civili, l’arcivescovo eletto farà ingresso nella cattedrale di San Lorenzo dal portone di piazza IV Novembre. Dopo aver reso omaggio alla reliquia del Sant’Anello (esposta dal mattino alla venerazione dei fedeli) e all’effigie della Madonna delle Grazie, si raccoglierà in preghiera nella Cappella del Santissimo Sacramento. La celebrazione eucaristica, in programma alle ore 16, sarà preceduta dalla processione dei concelebranti insieme l’ordinando presule in piazza IV Novembre, snodandosi dal chiostro di San Lorenzo alla cattedrale facendo ingresso dal portone principale di piazza Danti. L’ordinazione episcopale e la contestuale presa di possesso avverranno durante la celebrazione con la presentazione e gli impegni dell’arcivescovo eletto che a seguire si distenderà a terra, davanti all’altare, al canto delle Litanie dei Santi, a cui seguirà l’imposizione sul suo capo delle mani dei consacranti e degli altri vescovi concelebranti e la recitata della preghiera di ordinazione. Seguiranno i “riti esplicativi” dell’unzione crismale, della consegna del libro dei Vangeli, dell’anello, della mitra e del pastorale, l’insediamento e l’abbraccio di pace.

Presiederà il rito il cardinale Bassetti. Il rito sarà presieduto dal cardinale Gualtiero Bassetti, con-consacranti mons. Lauro Tisi, arcivescovo di Trento, e mons. Marco Salvi, vescovo ed amministratore diocesano, e concelebranti numerosi arcivescovi e vescovi, sacerdoti diocesani e religiosi e diaconi. Il servizio liturgico verrà svolto dai seminaristi. Saranno presenti i rappresentanti delle istituzioni civili umbre e trentine con i gonfaloni di diversi comuni. La celebrazione si concluderà con la recita della preghiera affidamento della comunità diocesana alla protezione della Madonna delle Grazie da parte del nuovo arcivescovo, scritta dal suo predecessore, il cardinale Gioacchino Pecci, poi asceso al Soglio pontificio con il nome di Leone XIII.

Presenza eccezionale delle claustrali. Parteciperà, per la particolare circostanza dell’ordinazione episcopale, una rappresentanza delle comunità claustrali dei monasteri delle Clarisse di Sant’Agnese e di Sant’Erminio di Perugia e di Santa Lucia di Città della Pieve, portando un saluto delle comunità oranti al loro nuovo Pastore.

In dono le reliquie di santi trentini. L’arcivescovo mons. Tisi, al termine della celebrazione, donerà al confratello mons. Maffeis le reliquie del vescovo patrono di Trento, Vigilio, e dei santi martiri Sisinio, Martirio ed Alessandro: tre giovani cappadoci che sant’Ambrogio aveva inviato come collaboratori nell’evangelizzazione al vescovo Vigilio e che trovarono il martirio nel 397 in Trentino. Si tratta di un segno molto forte, sapendo quanto la Chiesa di Trento è legata alla memoria di questi santi e vuol essere anche un segno di gemellaggio tra la Chiesa di Trento e quella di Perugia-Città della Pieve, fondato sulla testimonianza della fede.

I doni delle cappellanie estere. Al momento dell’offertorio verranno portati in dono dalle cappellanie estere presenti nell’Archidiocesi (anglofona, francofona, romena, sud americana, ucraina…) dei prodotti tipici, segno di un legame fruttuoso con la comunità che accoglie tanti cittadini esteri provenienti da diversi Paesi del mondo.

Sono attesi numerosi fedeli sia perugino-pievesi che di una significativa delegazione trentina. Quest’ultimi desiderosi di accompagnare il loro amico e sacerdote di una vita, per tanti di loro semplicemente «il don Ivan delle nostre valli». Inoltre ci sarà una nutrita rappresentanza di collaboratori laici della Cei di cui l’arcivescovo eletto Maffeis è stato fino al 2020 sottosegretario. I fedeli che non riusciranno ad accedere in cattedrale potranno seguire la celebrazione in piazza IV Novembre, dove sarà allestito un maxischermo, e nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, gentilmente concessa dal Comune. Complessivamente saranno allestiti più di mille posti a sedere nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid.

Spoleto – Inaugurazione del Parco Culturale Ecclesiale dell’Archidiocesi “Terre di pietra e d’acqua”

Al termine di un lungo lavoro di condivisione, progettazione e preparazione, l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia è lieta di poter annunciare l’avvio delle attività del nascente Parco Culturale Ecclesiale (PCE), che è stato intitolato “Terre di Pietra e d’Acqua”.
L’istituzione del PCE nel territorio dell’Archidiocesi si inserisce all’interno di un quadro progettuale creato, in stretta collaborazione con l’HUB Territorintraprendenti, la struttura organizzativa e di supporto metodologico promossa dalla soc.coop. Sociale Partes, intorno alle opportunità e ai valori del turismo conviviale, così come delineato dalle Linee guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) tramite l’Ufficio nazionale per la Pastorale del tempo libero, turismo e sport (Bellezza e speranza per tutti, 2018) e così come descritto dal direttore don Gionatan De Marco nel testo “Il turismo conviviale. Bellezza, stupore, comunità” (2020).
Una visione di turismo che è stata ben sintetizzata nel documento di candidatura del nascente PCE e che “pone alla base la centralità della comunità ospitante e i concetti di stupore, bellezza, convivialità, esperienze che debbono modificare radicalmente il turismo religioso come fin qui praticato nelle nostre terre”.
“Se il turismo religioso tradizionale, di massa, è, come ci dicono i dati e gli studi più recenti e avveduti, in fase di saturazione/declino – si legge ancora nelle pagine introduttive del documento – occorre puntare su un nuovo processo generativo che ampliando l’offerta su una dimensione più ampia (il territorio dell’Archidiocesi) possa proporre un turismo “trasformativo”, legato ai temi della crescita spirituale e umana, del ben-essere e dell’incontro con la Natura e la transizione ecologica”.

Al fine di arrivare ad una proposta organica, compiuta e coerente con le alte finalità esposte, l’arcivescovo mons. Renato Boccardo, nel gennaio del 2021 ha incaricato un gruppo di lavoro di seguire le varie fasi preparatorie con l’obiettivo di redigere un documento che fosse manifesto e programma del nascente PCE. Del gruppo di lavoro hanno fatto parte don Vito Stramaccia (Coordinatore religioso, Priore di S. Bartolomeo in Montefalco), Anna Rita Cosso (Coordinatrice laica, Funzionaria responsabile del settore beni servizi e attività culturali del Comune di Spoleto, Presidente nazionale di Cittadinanzattiva), don Pierluigi Morlino (Responsabile del Servizio diocesano di pastorale giovanile), Andrea Rutili (Responsabile Ufficio beni culturali dell’Archidiocesi Spoleto-Norcia), Silvia Antonelli (Referente del progetto Policoro e Caritas diocesana), Francesco Carlini (Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Archidiocesi Spoleto-Norcia e Presidente della Coop. Soc. “Valle Mea”), Silvia Quaranta (Coordinatrice del progetto Rockability e presidente della Coop. “Soc. Partes”), Alfonso Raus (Coordinatore del progetto Rockability, formatore esperto di processi partecipativi).

Il gruppo di lavoro, avvalendosi dell’esperienza maturata negli ultimi tre anni a Cascia su questi temi dal progetto Rockability, oltre a finalizzare nel documento le linee identitarie e di azione che hanno portato alla candidatura del territorio dell’archidiocesi Spoleto-Norcia a PCE, strutturato intorno a tre diverse aree tematiche – La vita bella, Femminile sapienza e Cammino e/è cambiamento (camminare con la Laudato Sì) – ognuna caratterizzante differenti tipologie di attività e di proposte turistiche, ha coinvolto e coordinato nel lavoro di preparazione un più ampio gruppo di oltre 30 persone significative tra professionisti, cultori, cittadine e cittadini a vario titolo interessati, oltre che un gran numero di uffici e strutture, fra diocesane e pubbliche, coinvolte dall’avvio del progetto, così come aziende, enti e fondazioni.

La presentazione itinerante: è proprio per celebrare l’approdo di questo percorso generativo e per presentare i tratti fisionomici, territoriali, naturalistici, culturali e spirituali del PCE “Terre di Pietra e d’Acqua”, che dal 5 al 7 settembre p.v. ci sarà una tre giorni itinerante in tutti i luoghi del Parco, da Spoleto a Trevi, da Montefalco a Norcia, passando per Cascia e Roccaporena. Tra visite guidate e incontri di rilievo, i partecipanti potranno vivere delle vere e proprie esperienze significative, in grado di lasciare tracce profonde nell’animo dei singoli come delle comunità.

Modalità di partecipazione: La partecipazione a tutti gli eventi è libera e gratuita, ma con prenotazione obbligatoria da effettuarsi al numero 366 863 0823. I costi di pranzi e cene sono quelli indicati nel programma. É possibile partecipare a singoli eventi o a più eventi, in base alle disponibilità.

PROGRAMMA DELLA PRESENTAZIONE ITINERANTE:

5 settembre – Valle Umbra
o Alle 9,30: Bovara di Trevi, “Ambiente, Fede e Poesia.” Visita interattiva all’Ulivo millenario di S. Emiliano, a cura di Lorella Natatalizi, arteterapeuta (portare plaid o tappetino o seggiolino per sedere in terra).
o Arrivo a Montefalco, alla collina panoramica di olivi secolari da dove è possibile ammirare le maggiori città dell’Umbria. Pranzo contadino presso l’Oliveto secolare “Belvedere” Montioni in loc. Montepennino – Montefalco (portare plaid o tappetino o seggiolino per sedere in terra) offerto dalla comunità di Montefalco.
o Dopo il pranzo, visita al Vigneto Montioni di Pietrauta e all’azienda Tabarrini. Percorso esperienziale in vigna e cantina.
o Alle 18.00, Santuario di Santa Chiara della Croce: visita alla cappella di Santa Chiara a cura di Cinzia Cesana, guida turistica.
o Alle 20.00, Cena nel Priorato di Montefalco (quota di adesione 20 €); al termine canti e danze con Daniela Pupella.

6 settembre – Spoleto e il suo territorio

o Alle 9,30: visita alla chiesa di S. Giacomo.
o Alle 10.30, i luoghi francescani: chiesa di S. Sabino.
o Alle 11,30, i luoghi francescani: la lettera autografa di S. Francesco nella Cattedrale di Spoleto. Vista della Città di Spoleto dalla cima del campanile della Cattedrale.
o Alle 12,30, visita a S. Carlo, allo Studio A’87 di Franco Troiani: esposizione del piccolo catalogo di una mostra curata dal compianto mons. Giampiero Ceccarelli, dedicata alle Suore di clausura artiste anonime, anni ’80.
o Alle 13,15, pranzo a Monteluco (convenzione con il ristorante Ferretti a 20 €).
o Alle 15.00: S. Francesco e il Monteluco. In silenzio nel Bosco Sacro, pratiche guidate di interiorità e consapevolezza a Monteluco guidate da Matteo Papini.
o Alle 20.00, giro pizza cotta nel forno a legna della Casa Famiglia OAMI di Baiano di Spoleto (ad offerta libera); canti e danze.

7 settembre – la Valnerina

Alle 9,00, appuntamento dinanzi a ciò che resta dell’Abbazia di Sant’Eutizio in Preci dove il parroco don Luciano Avenati parlerà degli eremiti nella Valle Castoriana; si sale a piedi all’eremo di S. Fiorenzo per l’incontro con l’eremita Tadeusz Wrona; poi, incontro con la Pro-Loco di Campi di Norcia e con l’esperienza di rinascita sociale di una comunità fortemente colpita dal sisma del 2016. Pranzo comunitario (€ 15,00 a testa).
Alle 15,30, salita allo Scoglio della Preghiera a Roccaporena di Cascia.
Alle 17,30, a sempre a Roccaporena, incontro comunitario con i partecipanti al processo partecipativo di costruzione del dossier di candidatura e condivisione dei contenuti del patto di comunità per la promozione e lo sviluppo del Parco culturale ecclesiale.
Alle 20,00, cena all’Hotel Margherita di Roccaporena (€ 25,00 a testa) e alle 21,00 esibizione della corale Santa Rita di Cascia – Musica e danze con l’organetto.

Evento nell’evento
Contemporaneamente, sempre dal 5 al 7 settembre, un gruppo di giovani provenienti da varie parti della Diocesi e dell’Umbria cammineranno da Montefalco a Roccaporena, tracciando un’ideale congiunzione tra l’esperienza di Chiara da Montefalco e di Rita da Cascia, sante agostiniane, espressione della sapienza e spiritualità femminile di questo territorio.

Terre di Pietra e d’Acqua – Candidatura