Perugia – terzo appuntamento culturale in preparazione al V centenario della morte del Perugino e del Signorelli. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Si può evangelizzare anche attraverso l’arte»

«Il mondo ha bisogno di bellezza e di tenerezza che anche l’arte esprime nel suo messaggio e gli incontri in vista degli anniversari del Perugino e del Signorelli diventino una vera catechesi, perché si può evangelizzare anche attraverso l’arte». Ad auspicarlo è stato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nell’intervenire al terzo appuntamento del ciclo di conferenze “Le opere d’arte raccontano”, promosso dall’Isola di San Lorenzo-Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia in preparazione al V centenario della morte del Perugino e del Signorelli (1523-2023), tenutosi nel pomeriggio del primo aprile in una gremita Sala del Dottorato del Museo Capitolare.

La numerosa partecipazione di pubblico è stata notata anche dal cardinale, che ha espresso viva soddisfazione per l’interesse che l’incontro ha suscitato in molti perugini desiderosi, dopo due anni difficili, di tornare anche alla vita culturale che offre la città. Il tema trattato è stato “Il mondo ha bisogno di bellezza’. Contemplare il Mistero attraverso l’arte”. Per l’elevato numero di prenotazioni e nel rispetto delle norme sanitarie anti Covid-19, gli organizzatori hanno allestito una seconda sala, oltre a trasmettere l’incontro in diretta sul canale YouTube del settimanale La Voce.

Una magistrale lettura. Il tema è stato affidato a Nadia Righi, direttrice del Museo diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano, che ha tenuto una magistrale lettura di tre opere d’arte: l’Adorazione dei Pastori di Pietro Perugino, l’Annunciazione di Tiziano e l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi, che sono state oggetto di tre mostre organizzate dal Museo diocesano di Milano in occasione dell’iniziativa “Un capolavoro per Milano”. «Sono opere che trasmettono bellezza, certezza e speranza nella propria vita e in un momento come questo, con la guerra, il desiderio è quello che torni la pace nel cuore degli uomini e nel mondo», ha detto la direttrice, che ha evidenziato anche «i compiti del museo diocesano» come quello «di educare allo sguardo e alla bellezza, riuscire a parlare con tutti e sollecitare grandi domande e non necessariamente dare risposte».

Strumento di pastorale. Altro compito fondamentale di un museo diocesano, ha aggiunto Nadia Righi, «è di essere uno strumento della pastorale, cioè avere cura del pubblico, cercare di intercettare i bisogni e i desideri attraverso l’attività che viene svolta. Abbiamo voluto una Annunciazione come opera per ricominciare con il “Capolavoro per Milano” di quest’inverno, perché abbiamo voluto dire ai visitatori che è necessario ripartire da una speranza, ma soprattutto chiedersi su che cosa poggia la speranza di ciascuno di noi. La risposta, per noi cristiani, è nella presenza di Cristo ancora tra noi che si incarna nel momento dell’annunciazione».

Alzare lo sguardo. Ad aprire l’incontro, sapientemente coordinato da Luca Nulli, membro della Commissione diocesana per gli eventi del V centenario del Perugino e del Signorelli, sono stati Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Comitato nazionale per V centenario della morte di Pietro Vannucci, e mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare e delegato dal cardinale Bassetti per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico diocesano. La presidente Borletti Buitoni ha molto apprezzato e incoraggiato iniziative come questa in vista delle celebrazioni del 2023, perché, ha detto, «non si tratta solo di valorizzare due straordinari artisti, si tratta di alzare lo sguardo verso la bellezza e la dimensione spirituale che oggi è estremamente, aimè, lontana dal cuore e dalla mente di ciascuno di noi anche per le tragedie che stiamo vivendo. È una iniziativa, questa, fondamentale in cui come Comitato nazionale accolgo l’approfondimento scientifico sull’opera di Perugino e di Signorelli, ma come persona accolgo il suggerimento spirituale, umano che da questa iniziativa può derivare».

Porsi in ascolto. Alle parole di Ilaria Borletti Buitoni hanno fatto eco quelle di mons. Salvi nel sostenere che «abbiamo bisogno esistenzialmente della bellezza, perché oltre che a rendere più umana la vita nella sua profondità riesce ad indicarci delle ipotesi di percorso per la vita. Ogni espressione artistica porta in sé la testimonianza di un uomo, di un’artista che esprime attraverso il colore, il disegno, la costruzione del soggetto, dello spazio, di ciò che lui ha dentro il cuore, la sua concezione della vita, le sue domande, le sue passioni, lo sguardo con cui percepisce la realtà o il momento storico che sta vivendo. È per questo che abbiamo intrapreso un percorso di cui questo ciclo di conferenze è elemento essenziale per prepararci al V centenario della morte di Pietro Perugino con la consapevolezza che il nostro patrimonio artistico e storico ha ancora tanto da dirci e da comunicarci, se noi ci poniamo in ascolto».

Un secolo di Museo. Luca Nulli, nel concludere l’incontro, ha annunciato che il 2023 è anche l’anno del primo secolo di vita del Museo del Capitolo di San Lorenzo, evento per il quale l’Archidiocesi è al lavoro per progettare il suo riallestimento. Preziose, «sono state le indicazioni suggerite dalla dottoressa Righi per la nostra progettazione in vista dell’appuntamento del prossimo anno. Venire a conoscenza delle numerose collaborazioni intraprese dal Museo diocesano di Milano, una realtà culturale dinamica in dialogo con la città e con altre istituzioni museali del Paese, fa ben sperare anche al nostro Museo nel poter dare vita ad una maggiore collaborazione tra istituzioni e realtà culturali umbre e non solo».

Perugia – presentata alla stampa la Convenzione per il “Progetto C.A.S.A”, sottoscritta da Comune di Deruta, Fondazione di Carità San Lorenzo e Caritas diocesana

È stata presentata a Perugia, venerdì 1 aprile, nel corso di una conferenza stampa, la Convenzione per il “Progetto C.A.S.A.” (Cooperare per l’Attuazione della Sostenibilità Abitativa) tra il Comune di Deruta, la Fondazione di Carità San Lorenzo e la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve. A sottoscrivere il documento sono stati il sindaco di Deruta, Michele Toniaccini, il presidente della Fondazione di Carità San Lorenzo, Maurizio Santantoni, e il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli. Presenti all’atto della firma anche l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Deruta, Cristiana Canuti, e l’economista Pierluigi Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale della Chiesa di Perugia-Città della Pieve.

Esempio di rete “multi-attore”. La convenzione è stata definita da tutti gli intervenuti un esempio di collaborazione sussidiaria tra Istituzione pubblica e Terzo settore per tutte le realtà impegnate nel sociale. «E’ una responsabilità condivisa tra gli attori del Welfare, che permette di sviluppare al massimo le potenzialità di tutti gli attori coinvolti nel far fronte alle molteplici esigenze emergenziali di singoli e famiglie, attraverso una rete “multi-attore”». A sottolinearlo è stato il prof. Grasselli, impegnato con l’equipe dell’Osservatorio diocesano alla stesura dell’annuale Rapporto sulle povertà che sarà presentato entro questa primavera.

Dichiarazione del sindaco Toniaccini. «Questa convenzione è finalizzata a dare risposte concrete alle fragilità, alle povertà sempre più crescenti della popolazione – evidenzia il sindaco Toniaccini –. Deruta sta ampliando gli interventi inerenti al welfare, soprattutto per quanto riguarda il disagio abitativo, anche alla luce delle nuove emergenze che si sono create in questi due anni di pandemia, che sono andate a sommarsi a quelle pregresse derivanti dalla crisi economica. La firma di oggi significa anche trovare, in modo sinergico e collaborativo, soluzioni innovative, volte a diffondere una cultura sociale che sappia prendersi cura dei nuovi bisogni della popolazione. Un accordo non chiuso ai firmatari, ma che potrà aprirsi agli altri attori della nostra società, a partire dalle due Università, le Associazioni datoriali, i Sindacati, i rappresentanti del terzo settore, le aziende, le altre Istituzioni. Le aree di intervento dell’intesa sono essenzialmente tre: l’emergenza abitativa, l’integrazione socio-economica e la responsabilità partecipata. Da parte nostra, abbiamo recuperato un immobile a San Nicolò di Celle, trasformandolo in Casa emergenza abitativa, proprio per intercettare quei soggetti che versano in condizioni di difficoltà temporanea».

Dichiarazione del presidente Santantoni e del direttore don Briaziarelli. «In un periodo particolarmente difficile, a seguito della pandemia e della guerra in Ucraina, in cui singoli e famiglie si trovano in emergenza abitativa – commentano il presidente Santantoni e il direttore don Briziarelli –, questa convenzione è di non secondario sostegno al “Progetto C.A.S.A.”. La proficua collaborazione con il Comune di Deruta possa essere di esempio ad altri Enti ed Istituzioni del nostro territorio, affinché questo preoccupante crescente fenomeno sociale possa essere condiviso nella sua risoluzione in modo da contenerlo il più possibile. Significativi sono i progetti-percorsi di accompagnamento per l’uscita dall’emergenza abitativa, anch’essi approntati in collaborazione grazie a una rete di più realtà operative attente e sensibili al fenomeno. Le finalità di questa convenzione sono pienamente in linea con quelle generali della stessa Fondazione San Lorenzo, il cui compito istituzionale è quello di essere di supporto alle opere della Chiesa locale nell’ambito della testimonianza della carità, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi indipendentemente dalla razza o dalla religione».

Cosa prevede la convenzione. Il documento, redatto dal Comune di Deruta e dalla Fondazione di Carità San Lorenzo, ente operativo della Caritas diocesana, si ispira ad alcune delle norme vigenti in materia, in primis alla legge n° 328/2000, la “legge quadro per la realizzazione del sistema integrativo di interventi e servizi sociali”, e al decreto legislativo n° 117/2017, noto come “Codice del Terzo Settore”, per dare vita ad una proficua sinergia tra Istituzione civile locale e Chiesa diocesana nel prendersi cura delle crescenti fragilità e vulnerabilità legate al disagio abitativo. La convenzione, che ha durata di un anno dalla data di stipula e rinnovata per un secondo anno su comune accordo delle parti, «è finalizzata ad implementare una collaborazione tra gli Enti firmatari – si legge nel documento – quale strumento di co-programmazione e co-progettazione a partire dal quale le crescenti esigenze del welfare derutese, potranno trovare ipotesi strategiche, progettuali e canali di finanziamento con cui realizzarle. Scopo della convenzione infatti è contribuire a diffondere una cultura sociale innovativa e capace di rispondere anche alle nuove povertà. La complementarietà dell’Amministrazione Comunale di Deruta, della Fondazione di Carità San Lorenzo e della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve garantiranno prospettive in grado di intercettare i nuovi bisogni tramite la costituzione di un modello collaborativo, cui potranno partecipare a seconda delle contingenze anche: Università, Associazioni datoriali, Sindacati, rappresentanti del terzo settore, aziende. Ufficio di coordinamento-supporto alle attività sarà la Caritas diocesana».

Obiettivi della convenzione. Innanzitutto è quello del «prendersi cura delle crescenti fragilità e vulnerabilità legate al disagio abitativo, proponendo la co-programmazione e co-progettazione di percorsi di accompagnamento personalizzati verso una nuova autonomia, partendo dalla casa. Preferibilmente dalla valorizzazione degli immobili inutilizzati». Inoltre, «promuovere, nel breve, medio e lungo periodo, una cultura della solidarietà sociale; favorire progettualità comuni a valere in prima battuta sui fondi strutturali e le risorse dell’Unione Europea, che promuovano l’innovazione e l’inclusione sociale».

Tipologie di intervento. Sono tre le aree di intervento, dall’emergenza abitativa (attraverso l’accoglienza e presentazione delle richieste di singoli o nuclei familiari) all’integrazione socio-economica (con l’attivazione di un progetto sociale per ciascuna accoglienza), alla responsabilità partecipata con eventi pubblici di sensibilizzazione e formazione e il coinvolgimento attivo di tutte le realtà sociali presenti nel territorio per favorire percorsi di autonomia a quanti sono in emergenza abitativa.

Impegni delle parti. Al riguardo, le parti firmatarie, in collaborazione tra i Servizi sociali del Comune e la Caritas diocesana, si impegnano ad individuare fino a 3 famiglie in condizione di emergenza abitativa (per un totale di 10-12 persone) alle quali proporre una soluzione abitativa nella frazione di Casalina dove già risultano disponibili tre appartamenti. Le stesse si impegnano al tutoraggio delle famiglie accolte e al monitoraggio dello stato di conservazione dell’immobile. Inoltre, il Comune di Deruta si impegna ad erogare alla Fondazione di Carità San Lorenzo un contributo di settemila euro per le attività di accoglienza delle richieste di aiuto «meglio specificate nel progetto allegato alla presente convenzione – si legge nella stessa –, approvato con deliberazione di Giunta Comunale n. 196 del 9/12/2021».

Perugia – ‘Il mondo ha bisogno di bellezza’. Contemplare il Mistero attraverso l’arte”, il terzo appuntamento del ciclo di conferenze in preparazione agli anniversari di Perugino e Signorelli”

Si terrà venerdì 1 aprile, alle ore 18, presso la Sala del Dottorato dell’Isola di San Lorenzo-Museo del Capitolo a Perugia, il terzo appuntamento del ciclo di conferenze ‘Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli’, a cui interverrà Nadia Righi direttore del Museo diocesano “Carlo Maria Martini” di Milano che affronterà il tema “‘Il mondo ha bisogno di bellezza’. Contemplare il mistero attraverso l’arte”. La conferenza sarà preceduta dai saluti del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e di mons. Marco Salvi, vescovo ausiliare e delegato per le celebrazioni del V anniversario della morte di Pietro Perugino ((1523-2023). Durante l’incontro si leggeranno tre opere d’arte: l’Annunciazione di Tiziano (Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte), l’Adorazione dei Pastori di Pietro Perugino (Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria) e l’Adorazione dei Magi di Artemisia Gentileschi (Pozzuoli, Cattedrale) che sono state oggetto di tre mostre organizzate dal Museo diocesano di Milano in occasione dell’iniziativa ‘un capolavoro per Milano’.

«La conferenza è un’opportunità per riflettere sia sulla lettura dell’opera d’arte, sia sull’importante ruolo che assumono, in questo contesto, i musei diocesani – spiega mons. Salvi nell’annunciare quest’appuntamento –, la cui funzione pastorale, deve essere al centro di ogni attività di valorizzazione. E’ proprio per questo che abbiamo scelto di tenere questo terzo incontro all’interno del nostro Museo diocesano le cui prime tre sale sono state riaperte al pubblico nel settembre scorso, sviluppando un progetto museologico che permetta al visitatore di comprendere la secolare storia del complesso monumentale dell’Isola di San Lorenzo e della diocesi perugina, creando un percorso in cui si possa scoprire e apprezzare la bellezza dell’arte, della fede e della liturgia, affinché il museo, come ha ricordato Papa Francesco all’incontro con l’Associazione Musei Ecclesiastici Italiani nel 2019, “concorra alla buona qualità della vita della gente, creando spazi aperti di relazione tra le persone, luoghi di vicinanza e occasioni per creare comunità”».

«Lo scopo principale del Museo non è quello di dare risposte, ma di suscitare domande, in un continuo rapporto tra l’opera d’arte e il singolo visitatore». A sottolinearlo è il direttore del Museo diocesano di Milano nell’accogliere l’invito a relazionare sul tema dell’incontro perugino di venerdì prossimo. Negli ultimi anni, aggiunge Nadia Righi, «la proposta di questo metodo, che chiede una lettura lenta e un paragone con le proprie domande più profonde, ha trovato grande apprezzamento tra i visitatori».

Un grande limite. «La nostra Archidiocesi si sta preparando al grande anniversario del 2023 – precisa mons. Salvi – e il tema della lettura dell’opera d’arte è un aspetto che sta molto a cuore sia a me che al cardinale Bassetti. Fermarsi all’aspetto stilistico, senza comprendere il significato e il rapporto che intercorre tra l’opera, l’artista e l’aspetto spirituale, è un grande limite e noi come Chiesa, siamo chiamati ad impegnarci per una corretta e profonda lettura delle opere d’arte. Questo percorso di preparazione al V centenario della morte di Pietro Perugino, ci vede impegnati, oltre che nel ciclo di incontri “Le opere d’arte raccontano”, nella redazione di una guida agli itinerari diocesani, alla progettazione di una mostra e al riallestimento del Museo del Capitolo che proprio nel 2023 compirà centro anni dalla sua fondazione».

Un’offerta culturale stabile. «E’ un’attività intensa – commenta mons. Salvi –, che stiamo portando avanti creando sinergie con molti enti ed istituzioni, in particolar modo con la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il Comune di Perugia, poiché crediamo che fare rete e condividere progettualità sia uno degli obiettivi fondamentali per creare un’offerta culturale stabile, che vada anche oltre il 2023».

Perugia: In calendario tre importanti eventi di Pastorale giovanile e Coordinamento Oratori. Il cardinale Gualtiero Bassetti: «Sono segni di speranza per tanti fanciulli, adolescenti e giovani che hanno molto patito la pandemia»

La Veglia diocesana di Quaresima nelle sette Zone pastorali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, di giovedì 31 marzo, la Giornata diocesana di formazione per animatori Grest-Oratori nel centro storico del capoluogo umbro, di domenica 3 aprile, e il Pellegrinaggio a Roma per rispondere alla “chiamata” di papa Francesco di lunedì 18 e martedì 19 aprile, sono i tre importanti eventi promossi dalla Pastorale giovanile diocesana e dal Coordinamento Oratori Perugini rivolti a diverse centinaia di giovani e giovanissimi, in preparazione alla Pasqua e al prossimo periodo estivo che li vede da sempre protagonisti, pur avendo dovuto limitare al massimo partecipazione e attività, negli ultimi due anni, a seguito dell’emergenza Covid-19. «Sono segni di speranza per tanti fanciulli, adolescenti e giovani che hanno molto patito la pandemia», evidenzia il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti nell’annunciare queste iniziative.

Eventi che «testimoniano il desiderio di un ritorno alla “normalità” della vita dopo privazioni e rinunce a tanti momenti di aggregazione e socialità indispensabili alla crescita umana e cristiana di bambini, ragazzi e giovani», commentano don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile, e don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini. «Queste iniziative, che richiameranno una nutrita partecipazione – sottolineano i due sacerdoti –, si terranno nel rispetto delle vigenti norme sanitarie per il contenimento del contagio da Covid-19 e saranno occasione anche per educare le giovani generazioni alla prudenza e al rispetto delle regole nella fase delicata della post-emergenza».

Le iniziative della Chiesa perugino-pievese per giovani e giovanissimi non trascureranno neppure quanto sta accadendo di terribile in Ucraina dove migliaia di loro coetanei sono vittime delle atrocità della guerra. «Il ritorno ad incontrarsi per pregare insieme in vista della Pasqua e con papa Francesco e per prepararsi alle attività oratoriali estive – ricordano don Luca Delunghi e don Riccardo Pascolini – è anche un segno di testimoni di pace e di vicinanza e condivisione con i tanti bambini e adolescenti che arrivano dall’Ucraina e che per un periodo saranno accolti nelle nostre comunità».

Veglia diocesana di Quaresima. Questo tradizionale appuntamento di preghiera dei giovani in preparazione alla Pasqua, che ha per titolo il passo evangelico “Beati per causa mia”, è stato promosso insieme alle Pastorali Universitaria e Vocazionale e si terrà a livello di Zona pastorale, nella serata del 31 marzo, alle ore 21. Il cardinale Bassetti guiderà la veglia dei giovani della V Zona, presso il Santuario mariano di Mongiovino di Tavernelle; mentre il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi sarà con i giovani della III Zona pastorale, presso la chiesa parrocchiale di San Nicolo di Celle di Deruta.

Giornata di formazione Grest-Oratori. È organizzata in collaborazione con l’ANSPI e si svolgerà domenica 3 aprile, dalle ore 8.30 alle 19, con ritrovo presso l’Oratorio di San Bernardino in San Francesco al Prato di Perugia e le sessioni mattutina e pomeridiana con stand, workshop, attività e laboratori in diverse location del centro storico. Alle 12.30 l’appuntamento con l’Oratorio Green Live Up nel chiostro della cattedrale di San Lorenzo dove il vescovo ausiliare mons. Salvi saluterà i partecipanti per poi celebrare con loro l’Eucaristia in cattedrale, alle 18, e affidare il mandato agli animatori di Grest-Oratori. «Una giornata pensata a servizio di giovani e ragazzi – annunciano i promotori – perché sia occasione di condivisione, gioia e reciproca crescita, grazie alla collaborazione in rete delle agenzie educative e associative che da anni sono a servizio della nostra realtà diocesana. Tra i formatori segnaliamo la presenza di Gigi Cotichella, teologo, artista, autore e creativo».

Pellegrinaggio a Roma. È organizzato dal Servizio nazionale di pastorale giovanile della Cei, Lunedì dell’Angelo 18 aprile, ed ha per titolo: “#Seguimi”. Il pellegrinaggio è rivolto ad adolescenti, dai 12 ai 17 anni, accompagnati da parroci e animatori, per rispondere alla “chiamata” di papa Francesco e per offrire ai ragazzi l’opportunità di un tempo che li aiuti a far risuonare ancora di più questo “Incontro”. L’Archidiocesi perugino-pievese ha deciso di trattenersi con loro a Roma anche martedì 19 aprile. Il cardinale Bassetti così sottolinea l’importanza dell’iniziativa: «Dopo questi mesi di vita incerta, sarà il primo ritorno di un incontro del Papa in Piazza San Pietro e mi sembra particolarmente bello che questo possa avvenire con i ragazzi di quella fascia d’età che molto hanno patito la pandemia».

Ad oltre un mese dall’inizio del conflitto, la Caritas intensifica l’impegno accanto alla popolazione ucraina e rinnova appelli e preghiere perché si fermi subito la guerra

“Convertire lo sdegno di oggi nell’impegno di domani” ha detto domenica scorsa all’Angelus papa Francesco esortando a non abituarsi alla guerra e a comprendere che è giunto il momento di abolirla, “di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia”. Caritas Italiana continua a sostenere la popolazione ucraina mettendo altri 500mila euro a disposizione di Caritas Ucraina e Caritas Spes. Quest’ultime dall’inizio del conflitto hanno dato aiuto a 360 mila profughi, distribuendo quasi 1000 tonnellate di generi di prima necessità e offrendo accoglienza, pasti caldi, kit di igiene, ascolto e assistenza psicologica.

In costante coordinamento con la rete internazionale, Caritas Italiana resta accanto a tutta la popolazione coinvolta, sostenendo anche le Caritas dei Paesi confinanti per l’accoglienza delle persone in fuga dalla guerra, garantendo le azioni necessarie per rispondere ai bisogni più urgenti e contribuendo all’accoglienza di quanti arrivano in Italia. Si opera per adattare le azioni ai bisogni, con grande flessibilità per rispondere al meglio alle reali esigenze delle persone. Continuando a pregare, a esprimere vicinanza e solidarietà e a lavorare costantemente per la pace nel quotidiano, come auspicato anche dai Vescovi italiani che nell’ultimo Consiglio Permanente hanno esortato le comunità a vivere in tutte le Diocesi un momento di preghiera per la pace durante le celebrazioni della Domenica delle Palme.

Intanto, le realtà diocesane in Italia si sono mobilitate per l’accoglienza diffusa nelle comunità locali. Sono già 5.500 le persone accolte in 180 Diocesi, di cui oltre 2.500 minori, in sinergia tra le realtà civili ed ecclesiali.

“Economia umana”, l’ultimo libro di mons. Sorrentino sarà presentato a Perugia e Napoli

Proseguono gli appuntamenti per la presentazione dell’ultimo libro del vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, intitolato “Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica”, edito da Vita e Pensiero. Dopo Foligno, Napoli e Roma e Pieve di Soligo, sono previsti altri due eventi. Venerdì 1 aprile 2022 alle ore 11.00, la presentazione si terrà presso la Sala delle Colonne di Palazzo Graziani, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia (Corso Vannucci, 47 – Perugia). Dopo il saluti di Roberto Leoni, presidente della Fondazione Sorella Natura che ha organizzato l’evento, e di Nicola Bastioni, vicepresidente della Fondazione CRPG, intervengono Gianfranco Cavazzoni, dell’Università di Perugia, Costanza Consolandi, dell’Università di Siena, Antonio Fazio, già governatore della Banca d’Italia, e Marcello Signorelli dell’Università di Perugia, moderati da Alessandro Campi, dell’Università di Perugia. Le conclusioni saranno affidate a monsignor Sorrentino. Per partecipare alla presentazione è necessario prenotarsi inviando una mail a segreteria@sorellanatura.org. L’evento sarà trasmesso in diretta streaming su Umbria Web Cam e sul sito www.sorellanatura.it

L’altra presentazione si terrà a Napoli, sabato 2 aprile alle ore 11 all’aula magna dell’Istituto statale d’istruzione superiore De Medici di Ottaviano.

Economista e sociologo di notevole valore, Giuseppe Toniolo (1845-1918) è stato forse il maggiore esponente del pensiero sociale cattolico tra ‘800 e ‘900. Le sue idee di una giustizia sociale fondata su basi cristiane e sulla collaborazione tra le classi, costituirono un punto di riferimento costante e prestigioso per l’impegno sociale e politico dei cattolici. A tal fine fondò l’Unione cattolica per gli studi sociali e promosse le Settimane sociali in Italia. Contro le doppie secche del modello liberistico e di quello socialista, da una parte, contestò il sistema capitalistico moderno che metteva al centro il profitto e subordinava ad esso capitale e lavoro, dall’altra, sostenne che i cosiddetti corpi intermedi dovevano essere garantiti nella loro esistenza, valorizzati e posti in condizioni di autogovernarsi. Dal 2012 è agli onori degli altari, grazie alla causa di beatificazione postulata proprio dal vescovo Sorrentino, oggi tra i massimi studiosi del Toniolo, al quale ha dedicato importanti volumi e molti interventi pubblicati in opere collettive e convegni. Prima di quest’ultimo, fresco di stampa, ricordiamo: Giuseppe Toniolo. Una Chiesa nella storia, Ed. Paoline 1987, poi Vita e Pensiero 2012; Giuseppe Toniolo. Una biografia, Ed. Paoline 1988; L’economista di Dio. Giuseppe Toniolo. Ave 2012. Il libro è edito da Vita e Pensiero con la prefazione del professor Stefano Zamagni che ha sottolineato come Toniolo sia stato emarginato perché in anticipo sui tempi e che questa pubblicazione consente una conoscenza approfondita dall’A alla Z del suo pensiero.

Spoleto – “La Chiesa che vorrei” dialogo tra il Card. Zuppi e l’on. Violante Cammino sinodale delle Chiese in Italia

Giovedì 31 marzo 2022 alle ore 18.00 presso la parrocchia del Sacro Cuore in Spoleto si terrà il convegno sul tema “La Chiesa che vorrei” promosso dall’Archidiocesi all’interno del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia. Porteranno il loro contributo: il card. Matteo Maria Zuppi arcivescovo di Bologna e l’on. Luciano Violante già presidente della Camera dei Deputati. Modererà Fabio Bolzetta giornalista di TV 2000 e presidente di WeCa (associazione dei Webmaster cattolici).

«Il cammino sinodale delle Chiese italiane – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo – ci chiede di “ascoltare” la situazione attraverso un’attenta verifica del presente. E allora l’incontro con il card. Zuppi e l’on. Violante servirà proprio per riflettere su cosa significhi essere Chiesa oggi, esaminare i suoi modi di relazionarsi con la vasta porzione di società che non solo ha smarrito il senso di Dio ma non sente per nulla il bisogno di una appartenenza ecclesiale».

Spirito di Assisi, preghiera per l’Ucraina e altri fronti di guerra

È dedicata a Ucraina, Myanmar, Haiti, Etiopia, Congo e di ogni altro angolo del mondo in cui la guerra porta il suo carico di paura, dolore, distruzione e morte l’intenzione di preghiera per la pace del 27 marzo. L’appuntamento, voluto dal vescovo monsignor Domenico Sorrentino e portato avanti dalla Commissione diocesana per lo “Spirito di Assisi”, si ripete con cadenza mensile in ricordo dello storico incontro interreligioso del 1986 voluto da San Giovanni Paolo II. Nell’invito ai fedeli il vescovo chiede di “intensificare la nostra preghiera. Ce lo chiede Dio, ce lo chiedono le vittime, ce lo chiede l’umanità intera. Non possiamo permettere che resti sepolta dalle macerie dei bombardamenti cui assistiamo in questi giorni in Ucraina la fraternità che sempre deve guidare i nostri pensieri e i nostri comportamenti.

La preghiera va intensificata perché è attraverso l’intima unione con Dio che rinnoviamo quel vincolo di fratellanza profondo e autentico. ‘Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra, – ci ha ricordato recentemente Papa Francesco – e chi appoggia la violenza ne profana il nome’.

È lo spirito di Assisi, è il senso che abbiamo inteso dare all’iniziativa di questa preghiera mensile da rivolgere al cielo qualunque sia la nostra appartenenza religiosa.

Aumentiamo, pertanto, i nostri momenti di preghiera per la pace e ritroviamoci ancora soprattutto il 27 prossimo a invocare la pace per i nostri fratelli e le nostre sorelle di Ucraina, Myanmar, Haiti, Etiopia, Congo e di ogni altro angolo del mondo in cui la guerra porta il suo carico di paura, dolore, distruzione e morte. Desideriamo far salire più forte a Dio il grido delle vittime, pregando ancora per la conversione del cuore dei violenti e per aprirci tutti al dono della pace”.

Come di consueto non è previsto un momento comune, ma ognuno è invitato a pregare per questa intenzione nell’arco della giornata del 27 marzo.

Per visualizzare alcuni schemi che possono essere seguiti o utilizzati per pregare in parrocchia o nella propria comunità, il 27 di ogni mese, secondo la proposta del vescovo Sorrentino, consultare il sito www.diocesiassisi.it. Si tratta di semplici proposte che possono essere integrate o sostituite secondo la creatività, le tradizioni e lo stile di ciascuna comunità e, chi lo desiderasse, potrebbe realizzare un momento di preghiera a parte.

Perugia: Celebrata la 30a Giornata in memoria dei missionari martiri con la veglia di preghiera guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti. Il presule: «Il Signore non è un sonnifero per stare tranquilli… La vita cristiana è seguire Cristo fino alla Croce, quindi fino al martirio fecondo di vita».

Si è tenuta a Perugia, nella serata del 24 marzo, presso complesso parrocchiale “San Giovanni Paolo II” di Prepo, la Veglia di preghiera per la 30a Giornata in memoria dei missionari martiri, guidata dal cardinale Gualtiero Bassetti insieme a mons. Orlando Sbicca, direttore del Centro missionario diocesano.

Il martirio è nel Dna del missionario. Promossa ogni anno dal Centro missionario dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, la veglia ha avuto come momento centrale il ricordo dei 22 missionari uccisi nel 2021, ricordati ciascuno con il proprio nome da mons. Sbicca. «Il martirio è nel Dna del missionario» ha detto il sacerdote introducendo la veglia e ricordando le tre persone uccise in una notte quando lui era missionario in Burundi. Ma questa sera, ha aggiunto, «pregheremo anche per questa esperienza drammatica di questa maledetta guerra, pregheremo affinché i popoli trovino la pace».

La testimonianza. Altro momento centrale della Veglia, in cui si sono alternate letture bibliche con preghiere di intercessione, è stata la testimonianza video, introdotta da Elena di Perugia, sulla vita di uno dei 22 martiri: Nadia de Munari, di Vicenza, che aveva scelto di condividere la vita dei poveri in Perù lavorando come volontaria nelle realtà dell’Operazione Mato Grosso, e per questo conosciuta anche in Umbria. Negli ultimi anni Nadia era scesa dai villaggi della montagna peruviana per gestire sei asili nido che il vescovo mons. Ugo de Censi aveva voluto realizzare nel deserto dove vivono in estrema povertà i contadini, anch’essi scesi dalla montagna per cercare in città un lavoro e una vita migliore. Ma in pochi anni la città è passata da 80mila abitanti a 1milione e 200mila, con una forte espansione nel deserto dove non ci sono né acqua né servizi e le “case” non sono altro che pochi metri quadrati di deserto recintati con stuoie. Proprio lì gli asili accolgono e danno una educazione a bambini che altrimenti non avrebbero nulla. Nadia è morta a cinquant’anni in Perù, in ospedale, il 24 aprile 2021, a Nuevo Chimboté, due giorni dopo un’aggressione subita per rubarle il telefono di poco valore.

Il ricordo del cardinale. Bassetti ha ringraziato tutti per l’impegno e per la partecipazione alla veglia, ed ha ricordato con emozione la prima volta che ha sentito parlare di Nadia de Munari. «Non ho conosciuto Nadia de Munari, ma quando morì ricevetti in Cei un gruppo di coloro che l’avevano conosciuta, persone che sono state anche i testimoni della sua vita davvero segnata dalla presenza del Signore. La presenza di Dio nella nostra vita non ci toglie i problemi, anzi ce l’aumenta, umanamente parlando. Chi crede che il Signore sia un sonnifero per stare più tranquilli, ha sbagliato indirizzo, non è questa la vita cristiana, perché la vita cristiana è seguire Cristo e seguirlo in tutta la sua esperienza fino alla Croce, quindi fino al martirio che è sempre fecondo di vita. Per me fu un momento molto forte quella mattina in cui ascoltai le loro esperienze e stasera è stata una particolare emozione quando l’ho rivista nel filmato».

Il sangue dei martiri, il sangue di Cristo. Il cardinale ha proseguito ricordando un’altra sua esperienza definita, dallo stesso Bassetti, «forse ancora più drammatica per me. Una delle cose che mi ha impressionato di più nella mia vita è stata la visita in Sri Lanka a Colombo. Ero da poco presidente della Cei, e ci andai dopo che la mattina di Pasqua era avvenuto in tre chiese quel terribile eccidio con la morte di 285 persone. Le chiese erano ancora imbrattate di sangue e mi ha colpito particolarmente il volto di una Madonna tutto insanguinato. Si vedevano ancora i segni della devastazione e il martirio di quelle persone che a Pasqua erano lì a far festa per il Signore risorto. Quando la sera ho celebrato la messa, mi pareva di vedere dentro quel Calice consacrato non soltanto il sangue di Gesù, ma anche il sangue di tutti questi fratelli e sorelle innocenti».

La fede sia davvero contagiosa. «Noi siamo debitori nei loro confronti – ha commentato il cardinale avviandosi alla conclusione –. Il ricordo dei martiri nella Chiesa – che poi sono i martiri anche per tutta l’umanità – non si può mai risolvere soltanto in un ricordo, in una commemorazione, ma dobbiamo tener vivo che dopo Cristo, che ha dato per noi il suo sangue, c’è una serie infinita di uomini e di donne che per lo stesso motivo hanno pagato con la loro vita. Diceva Tertulliano: il sangue dei Martiri è il seme dei cristiani; quindi anche il seme della nostra fede, della nostra vita spirituale, della nostra testimonianza. Mi raccomando, testimoniamo con gioia la nostra fede, sia davvero una fede contagiosa la nostra».

Assisi – Continua il cammino sinodale: email dedicata per dare a tutti la possibilità di partecipare

Linea diretta per i fedeli e non, per i loro commenti, suggerimenti e riflessioni. La Diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino ha accolto l’invito di Papa Francesco e della Chiesa italiana a mettersi in ascolto e in cammino, attraverso il Sinodo (dal greco “camminare insieme”) per dare modo a tutti, credenti e non credenti, praticanti e coloro che sono lontani dalle chiese, di esprimersi. Tra le iniziative “chiediamo di inviare una nota, un commento, una riflessione – l’invito dei referenti diocesani per il Sinodo 2021-2023 Marina Zola e Luca Viaro – o semplicemente due righe per raccontare la propria esperienza di chiesa oppure cosa si pensi della chiesa o quanto sia significativa la sua presenza nella comunità cittadina di cui si fa parte. Pregheremmo di far pervenire queste riflessioni entro il 31 marzo all’indirizzo e-mail sinodo2123assisinoceragualdo@gmail.com. Ve ne saremo molto grati perché, ne siamo certi, ci aiuterebbe a cambiare in meglio e, in un mondo in cui sempre di più pare prevalere l’IO, a camminare di più insieme”. Oltre alla possibilità di inviare una email si può rispondere ad alcune domande e suggestioni al link https://forms.gle/FWUEDA2T6LHhNf276. È in programma anche un’iniziativa di confronto diretto dal titolo “Le voci di tutti… anche la tua” prevista per martedì 29 marzo 2022 alle 21, cui si può aderire mandando un messaggio sempre all’indirizzo email sinodo2123assisinoceragualdo@gmail.com per ricevere il link per l’incontro via Zoom. “Stiamo percorrendo – sottolineano i referenti – la prima delle tre fasi del processo sinodale, proprio la fase dell’ascolto, quella che riguarda le singole chiese diocesane, una ‘consultazione del popolo di Dio’, un ascolto dal basso della gente, cara al Pontefice, già presente nella nostra esperienza diocesana con il sinodo celebrato dopo la prima visita pastorale e la seconda ancora in corso, ma che certo è sempre da accrescere e migliorare”. Come afferma il Santo Padre “una Chiesa sinodale è una Chiesa dell’ascolto, nella consapevolezza che ascoltare è più che sentire”.