Spoleto – nomine, don Luca Gentili, nuovo Cancelliere arcivescovile

Il 26 maggio 2022, memoria liturgica di San Filippo Neri, l’Arcivescovo ha nominato:
Don Luca Gentili Cancelliere Arcivescovile.
Il dott. Andrea Rutili, Responsabile dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici ed Edilizia di culto e Conservatore del Museo diocesano;
La dott.ssa Maria Pia Bruscolotti e il dott. Tersilio Filippi Coccetta Responsabili dell’Ufficio di pastorale sanitaria;
Don Mirco Boschi, che conserva il ministero di parroco di San Gabriele dell’Addolorata in Cortaccione di Spoleto, Priore di S. Michele Arcangelo in Eggi di Spoleto e parroco di S. Andrea Apostolo in Bazzano di Spoleto.

Perugia – Papa Francesco ha accettato la rinuncia del cardinale Gualtiero Bassetti al governo della diocesi. La guida della diocesi al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi

Venerdì 27 maggio, alle ore 12, in concomitanza con l’annuncio dato dalla Sala stampa vaticana, il cardinale Gualtiero Bassetti ha convocato i collaboratori di curia per annunciare che Papa Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Archidiocesi Metropolitana di Perugia-Città della Pieve.
Il Cardinale ha ringraziato i collaboratori ed ha annunciato che da questo momento la guida della diocesi passa al vescovo ausiliare e vicario generale mons. Marco Salvi il quale entro otto giorni convocherà il Collegio dei consultori che dovrà eleggere l’Amministratore diocesano.

Il cardinale Gualtiero Bassetti, in attesa di trasferirsi a Città della Pieve si dice sereno e tranquillo. “Una cosa continuerò certamente a farla – dichiara all’Ansa – continuerò ad ascoltare e ad amare la gente perché l’ amore è la molla che muove la vita”.
“Sono un presbitero di questa Chiesa – dice ancora – e ho già detto che quando il Signore mi chiamerà desidero essere sepolto nella cattedrale di Perugia. Il mio desiderio è di morire come sacerdote di questa città”. Il cardinale Bassetti prepara intanto il suo trasferimento a Città della Pieve dove trascorrerà il suo tempo da arcivescovo emerito. L’ attenzione è concentrata sui libri. “Ne ho ricevuti molti durante la presidenza della Cei – conclude – e vorrei che questo patrimonio non andasse disperso”.

Assisi – riaperta l’antica porta del Vescovado. Luoghi dove ottocento anni fa si spogliò il Poverello, alla presenza anche delle famiglie francescane

“In occasione della riapertura, dopo 800 anni, della porta del Santuario della Spogliazione, dove San Francesco d’Assisi rinunciò ai suoi beni e si spogliò delle sue vesti, assicuro la mia vicinanza spirituale e, invocando la protezione della Vergine Maria, di cuore imparto la mia benedizione a quanti prenderanno parte al sacro rito”. È stata impreziosita anche da una benedizione di Papa Francesco, indirizzata al vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino, la cerimonia della riapertura dell’antica porta di accesso del vescovado di Assisi, in cui il Poverello entrò prima di spogliarsi davanti al vescovo Guido, al popolo e al padre pronunciando le parole: “Padre nostro, che sei nei cieli”, e non più “padre mio Pietro di Bernardone”.
Come spiega monsignor Sorrentino, “Abbiamo riscoperto una parte del cuore di quell’antica storia che vide Francesco d’Assisi incontrarsi nella sua conversione con il suo vescovo, dunque con la Chiesa, e partire per la sua missione che fa parte della storia della Chiesa e della storia dell’umanità. Una missione che è stata un impulso notevole di cui oggi ancora godiamo. Abbiamo riscoperto l’antico vescovado, con l’antica porta in cui Francesco è entrato come il giovane più ricco, uno dei più ricchi di Assisi e ne è uscito povero, spogliato di tutto, perché aveva deciso di essere un uomo libero, tutto di Dio e tutto dei fratelli, ricevendo, con l’abbraccio e il mantello del vescovo, il sigillo della Chiesa. Crediamo sia importante che queste pietre tornino a parlare: erano state coperte, le abbiamo dissepolte. E oggi abbiamo inaugurato e benedetto proprio la porta dell’antico vescovado, la soglia che Francesco ha attraversato e calcato. Da questo luogo – ancora Sorrentino – riproponiamo l’esigenza di una conversione radicale al Vangelo e di un modo bello, grande di guardare al mondo e alla società. La benedizione di Papa Francesco è stata una emozione grande, in qualche maniera ho rivissuto quando nel 2013 nella Sala della Spogliazione ha incontrato i poveri e quindi è bello che oggi sia stato presente a questo nostro gesto di riscoperta. Ha voluto mandarci un segno della sua vicinanza spirituale, la sua benedizione”.
Grazie a un finanziamento della Conferenza Episcopale Italiana e del Ministero della Cultura, il vescovado tornerà come era al tempo di San Francesco: il primo step è stato appunto la riapertura dell’antica porta di accesso nell’ambito dell’intervento di recupero del palazzo vescovile. Un momento doppiamente significativo, anche grazie alla presenza delle famiglie francescane che, ottocento anni dopo il loro Padre Serafico, hanno ripercorso i passi e il terreno in cui Francesco, letteralmente, scelse di spogliarsi di tutto fino a rinnegare il genitore terreno, per abbracciare il padre celeste.
Al termine dei lavori di recupero il complesso potrà essere visitato anche dai turisti e pellegrini che giungeranno ad Assisi. Una possibilità e una scoperta avvenute grazie al lavoro dello storico Francesco Santucci, collegato in streaming e autore del libro “Nuove testimonianze storiche sul palazzo vescovile di Assisi”, in cui viene raccontata la scoperta della porta. “Nel 1994 in seguito ai lavoro di sistemazione di alcuni sotterranei del vescovado – si legge tra l’altro nel volume – è tornato una porta monumentale che, al tempo di San Francesco, doveva fungere da accesso al palazzo vescovile”.
Presente alla riapertura, oltre al cardinale Francesco Montenegro arcivescovo emerito di Agrigento, anche Elvira Cajano, Sovrintendente Archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Umbria, che ha raccontato la sua “emozione che viene da dentro per la riapertura di questo luogo che ha un grande significato religioso, storico e culturale. Un’importanza sostenuta dal ministro Dario Franceschini che ha dato un finanziamento cospicuo che permetterà di riunire le tante realtà presenti nel palazzo vescovile – come il Museo della Memoria, il Santuario della Spogliazione e il restauro delle mura – permettendo un restauro effettivo. Si tratta di un lavoro di grande importanza per la città, ma anche per l’Italia e per il mondo, una ricchezza per i turisti e per tutti che permetterà di conoscere e ritrovare le proprie radici. Ringrazio tantissimo il vescovo, perché ha veramente voluto e sostenuto fortemente tutto questo, i funzionari della Sovrintendenza” “L’apertura della porta della spogliazione – ha sottolineato invece l’architetto Alfio Barabani – rappresenta un passo molto importante. Il progetto nel suo complesso riguarda sommariamente la realizzazione del Santuario della Spogliazione, il riallestimento del Museo della Memoria, interventi sulla cinta muraria di terrazzamento del III sec. a. C. con la realizzazione del Giardino dei Giusti, la realizzazione di un nuovo ingresso alla Domus di Properzio e ricollocazione dei reperti. L’insieme di questi interventi farà dell’Antico Episcopio, un polo spirituale, architettonico, archeologico, storico di rara importanza abbracciando 2400 anni di storia”.
Nel pomeriggio di sabato 21 maggio, nell’ambito della tre giorni di “#Nulladiproprio. Per un’economia più umana” con cui la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino sta celebrando i cinque anni del Santuario della Spogliazione, ci sarà anche la consegna del “Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis – Per un’economia della fraternità”, riconoscimento annuale da assegnare a un progetto specifico, avviato “dal basso”, da persone o società che cercano di prendersi cura dei più svantaggiati per dare vita a nuovi modelli di economia solidale. Sabato sera alle 21.15 lo spettacolo teatrale “Terreseminate” a cura della compagnia “Gli Scartati”. Infine, domenica 22 maggio alle ore 11 al Santuario della Spogliazione – chiesa di Santa Maria Maggiore, la santa messa presieduta dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.

Assisi – consegna del Premio Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità: premiato un progetto nelle Filippine che producendo bricchetti di carbone “green” dà lavoro a 15 persone diversamente abili. Riconoscimento anche ad un progetto in Nigeria per combattere la desertificazione del suolo

“Dio vuole sentirci familiari, non restare un ospite. E questa è amicizia … Abitandoci ci porta in dono la sua pace: ‘Vi do la mia pace. Non come la dà il mondo’. Quella del mondo spesso sa poco di pace. È costruita con le armi, e ne vediamo i terribili risultati (Ucraina, Mediterraneo, Etiopia…). Né possiamo pensare che sia pace quella che cerchiamo quando ci estraniamo dagli altri chiedendo loro di lasciarci in pace!”. È uno dei passaggi dell’omelia della santa messa celebrata domenica 22 maggio mattina nel Santuario della Spogliazione – Chiesa di Santa Maria Maggiore dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento, con cui si è chiusa la tre giorni di “#Nulladiproprio. Per un’economia più umana” .
“È la pace – ha detto ancora Montenegro – che permette a Francesco di dire quando non è accolto dai suoi: ‘questa è perfetta letizia’. Oppure, nonostante gli occhi malati, di farsi portavoce del creato col Cantico delle creature, o di dire al Signore: Tu sei santo, forte, grande, amore, sapienza, umiltà, bellezza, quiete, letizia, speranza, giustizia. Francesco può rivolgersi così a Dio perché, spogliandosi delle proprietà parentali, decide di farsi sua proprietà. Il vaso di creta, – lui – rimasto vuoto, togliendosi le vesti, ora diventa uno scrigno così pieno che – come è stato scritto – chi vede lui vede Gesù, era infatti definito alter “Christus”. E il Vescovo, quasi a siglare il gesto del giovane, è vero che lo ricopre dei suoi vestimenti per nascondere la nudità, ma in effetti lo riveste di Cristo. La spogliazione può lasciare perplessi per la sua radicalità, ma non è questo l’amore? Amare non è scegliere di consegnarsi a un’altra persona perché diventi il centro della propria vita? Non è offrirsi nudo all’altro, cioè per quello che si è, e ricevere l’abbraccio che fa diventare insieme una sola cosa? Per Francesco spogliarsi per Dio – ha concluso Montenegro – significa eliminare quanto può ostacolare tale abbraccio, fondersi, sentirne la tenerezza, mettersi addosso l’odore della sua paternità e del suo amore”.

Sabato 21 maggio nel corso dei festeggiamenti per i cinque anni del Santuario della Spogliazione è stato anche consegnato il Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità. Come da statuto, il Premio è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità. La Diocesi di Assisi vuole dare il suo contributo a quel rinnovamento dell’economia che Papa Francesco auspica tramite “change-makers” (promotori di cambiamento), impegnati nel praticare un’economia diversa. Ossia, per usare le parole del Pontefice, un’economia “che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda”.

Ad annunciare il progetto vincitore è stato il vescovo della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, monsignor Domenico Sorrentino: “La premiazione di un progetto – ha detto – non esclude l’apprezzamento per la genialità apparsa in tante di queste iniziative. Il Premio Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità è un premio simbolico, che vogliamo intendere anche come stimolante e generativo e per questo rilanceremo i progetti anche dal nostro sito. Complimenti a tutti i partecipanti e un grande grazie agli sponsor sostenitori che sono stati coinvolti in questa economia della fraternità”.

Il riconoscimento da 50 mila euro che andrà a sostenere iniziative imprenditoriali nate dal basso è stato assegnato a Ecobriqs Charcoal Briquettes: si tratta di un gruppo di 15 persone con disabilità dalla diocesi di Pasig, Filippine (Manila metropolitana), senza lavoro e poverissimi, che con l’aiuto della parrocchia hanno accolto l’invito della città: usando rifiuti, scarti, e, prima di tutto, le ninfee, producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. Per lungo tempo la crescita incontrollabile delle ninfee ha rovinato i fiumi e altri sistemi di drenaggio nella città. Adesso, le piante diventano una fonte di energia con meno rischi per la salute, meno inquinamento, e senza la necessità di tagliare migliaia di alberi per produrre il carbone. È una vera “economia di fraternità”: con la collaborazione della parrocchia locale e la diocesi di Pasig, i fratelli con disabilità, che sono di solito esclusi, abbandonati sulle strade e senza lavoro, sono invece inseriti nella società e nella Chiesa tramite una formazione professionale e cristiana. Trovano un lavoro dignitoso con altri fratelli e sorelle per vivere con un sostentamento regolare una vita normale.

Monsignor Anthony Figueiredo, membro del cda della Fondazione diocesana di religione Assisi–Santuario della Spogliazione e responsabile delle relazioni internazionali della diocesi, ha aggiunto: “Questo premio è stato dato a una diocesi poverissima, nelle Filippine, con 4 milioni di cattolici e 40 sacerdoti. Queste 15 persone con disabilità, che ora possono lavorare per l’ambiente e per generare un’economia nuova per il loro popolo. Come ci ricorda Papa Francesco, bisogna creare una nuova economia che include e non esclude, che non uccide. Questo premio ci invita a cambiare i nostri cuori nei confronti delle povertà degli altri: chi ha le risorse deve condividerle, non dando semplicemente dei soldi, ma stanziando fondi per nuovi progetti innovativi, che proteggono l’ambiente e valorizzino la persona”. Oltre al denaro, Ecobriqs Charcoal Briquettes ha ricevuto il foulard di Brunello Cucinelli con la riproduzione dell’affresco della rinuncia dei beni, presente nella sala della Spogliazione, che intende ricordare simbolicamente il mantello con cui il vescovo Guido coprì il corpo di san Francesco nel momento in cui si spogliò nella pubblica piazza e restituì i suoi averi al padre Pietro Di Bernardone, e un’icona con il logo del premio. “Questo premio – ha detto don Danilo Flores, sacerdote di origini filippine- è un riconoscimento dello sforzo di questa azienda, no e un incoraggiamento a continuare nella produzione di energia pulita. Grazie al denaro verrà ampliato questo progetto, così che non soltanto 15 persone con disabilità ma anche persone che vivono nella zona possano riappropriarsi della loro dignità e vivere in modo produttivo”.

I promotori hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile. Siccome la maggior parte dei coltivatori non le conosce, Farm of Francesco mira a creare ambienti in cui i produttori possano imparare queste pratiche. La Nigeria è uno dei due paesi scelti per una fattoria ‘demo’ (l’altro è Brasile), coinvolgendo un gruppo di giovani. Proprio tramite i giovani si applica l’agricoltura rigenerativa e, allo stesso tempo, si insegna questa pratica ad altri piccoli produttori.

Il Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per un’economia della fraternità è sostenuto da Fratelli Branca Distillerie, La Mediterranea Srl, Azienda florovivaistica siciliana, Azienda Campagnolo di Vicenza, Mediolanum, Brunello Cucinelli, Pedrollo Spa e da alcuni benefattori americani.

La gioia della Chiesa di Spoleto-Norcia per la visita del card. Pietro Parolin. Il Segretario di Stato celebrerà la Messa a Cascia per la festa di Santa Rita e poi si recherà in visita a Roccaporena

Con grande gioia la Chiesa di Spoleto-Norcia accoglie il cardinale Pietro Parolin Segretario di Stato di Sua Santità. Il Porporato sarà a Cascia domenica 22 maggio p.v. per presiedere alle ore 10.30 il Solenne Pontificale nella festa liturgica di Santa Rita. Si tratta della seconda visita del più stretto collaboratore di Papa Francesco alla Diocesi guidata da mons. Renato Boccardo. Il 29 ottobre 2017, infatti, si era recato a Norcia a presiedere la Messa in Piazza S. Benedetto a ridosso del primo anniversario del terremoto.

Il Cardinale giungerà nel Palazzo Arcivescovile di Spoleto e da lì con mons. Boccardo si recherà a Cascia. Dopo il solenne pontificale, incontrerà le Monache Agostiniane e i Frati Agostiniani, custodi del corpo di Santa Rita. Il Porporato, poi, andrà a salutare le monache Carmelitane di Tolentino che vivono da qualche anno (il loro monastero nelle Marche è stato seriamente danneggiato dal terremoto del 2016, quindi demolito e ora è in corso la ricostruzione, ndr) nella casa di accoglienza vocazionale “S. Agostino” del monastero di Cascia. Nel primo pomeriggio, infine, il Cardinale Segretario di Stato, prima di rientrare in Vaticano, andrà in visita a Roccaporena, paese natale di Santa Rita.

Al via con un convegno della Scuola socio-politica Toniolo la tre giorni di celebrazioni per il quinto anniversario del Santuario della Spogliazione

“Tutti noi siamo segnati da quello che sta succedendo Ucraina, ma ci sono decine di guerre in questo momento e chi ha un minimo di sensibilità sicuramente non può fare a meno di porsi delle domande. Il problema dell’economia non è che chi sta bene o chi stava bene comincia a sentir qualche piccolo scricchiolio. Come già durante la pandemia anche in questo momento di grande difficoltà chi stava bene finisce per stare ancora meglio e chi si trova in difficoltà finisce per stare peggio. In questo momento non possiamo non riflettere e non fare delle proposte”. Non è mancato un riferimento all’attualità e al conflitto tra Ucraina e Russia nelle parole di monsignor Nunzio Galantino, presidente dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, oggi pomeriggio ad Assisi per i festeggiamenti del quinto anniversario del Santuario della Spogliazione che ha dedicato anche un convegno sui dieci anni della Scuola socio-politica diocesana “Giuseppe Toniolo”.
Per Leonardo Becchetti, professore ordinario di Economia politica – Università di Roma Tor Vergata, “l’economia influenza moltissimo la pace e per costruire un’economia di pace dobbiamo cambiare modo di produrre energia. Un mondo di energie prodotto in maniera diffusa e partecipata, come possono essere le energie rinnovabili, permetterà di costruire processi di pace. Pace significa mettere insieme le risorse e oggi pace e democrazia si proteggono investendo nei percorsi della cittadinanza attiva”.
Al convegno hanno partecipato anche monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno e Francesca Di Maolo, direttore della Scuola socio-politica “Giuseppe Toniolo”, moderati dalla giornalista Marina Rosati. È stato inoltre presentato il libro “La cura della fragilità, vivaio di formazione politica”, libro edito da Tau che appunto ripercorre i dieci anni della scuola.
Dopo la giornata di venerdì 20 maggio il programma di iniziative per il quinto anniversario del Santuario della Spogliazione, dal titolo “#Nulladiproprio. Per un’economia più umana”, vedrà anche, sabato 21 alle 11, la riapertura dell’antica porta di accesso del vescovado. Dopo 800 anni il luogo tornerà come era una volta: il primo step è la riapertura dell’antica porta di accesso nell’ambito dell’intervento di recupero del palazzo vescovile così come era al tempo di San Francesco. Del progetto, finanziato dal Ministero della Cultura, parleranno Elvira Cajano, sovrintendente Archeologia, Belle arti e paesaggio dell’Umbria e l’architetto Alfio Barabani. Sarà un momento significativo, anche grazie alla presenza dei francescani che, ottocento anni dopo il loro Padre Serafico, ripercorreranno i passi e il terreno in cui Francesco, letteralmente, scelse di spogliarsi di tutto fino a rinnegare il genitore terreno, per abbracciare il padre celeste.
Nel pomeriggio la consegna del “Premio Internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis – Per un’economia della fraternità”, riconoscimento annuale da assegnare a un progetto specifico, avviato “dal basso”, da persone o società che cercano di prendersi cura dei più svantaggiati per dare vita a nuovi modelli di economia solidale. La giornata si apre alle 8 con la messa celebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore dal rettore del Santuario della Spogliazione padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira e, alle 21.15, si chiude con lo spettacolo teatrale “Terreseminate” a cura della compagnia “Gli Scartati”. Infine, domenica 22 maggio alle ore 11 al Santuario della Spogliazione – chiesa di Santa Maria Maggiore, la santa messa presieduta dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo emerito di Agrigento.

Narni – presentazione restauri delle opere pittoriche della chiesa di Sant’Agostino

Domenica 22 maggio a Narni, nella cappella della beata Lucia Broccadelli nella Concattedrale, saranno presentati i lavori di restauro di otto dipinti su tela, di varia grandezza, provenienti dalla chiesa di Sant’Agostino a Narni.
I lavori sono stati eseguiti dal restauratore Simone Deturres, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali dell’Umbria, e sono stati cofinanziati dalla Fondazione Carit con la partecipazione alla spesa della parrocchia dei Santi Giovenale e Cassio di Narni.
La cerimonia avrà inizio alle ore 16.30 alla presenza del parroco don Sergio Rossini, del restauratore Simone Deturres, di don Claudio Bosi direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali ecclesiastici.
L’opera più grande ed interessante per raffinatezza del tratto è una pala d’altare del XVIII secolo che raffigura Gesù Crocifisso tra le Sante Rita e Chiara da Montefalco, che sarà a breve ricollocata nell’altare della chiesa di Sant’Agostino.
Santo Stefano è raffigurato in uno dei quadri più piccoli, databile agli inizi del 1800, che conserva la sua cornice originale e sul quale è stato riportato in luce lo stemma del committente, una colomba bianca su tre monti con un ramoscello di ulivo nel becco, appartenente a Giuseppe Maria Gallicari, vescovo di Narni dal 1842 al 1858.
Gli altri dipinti ritraggono i Santi Ignazio da Loyola, Carlo Borromeo, Giuliana Falconeri, Antonio da Padova e Francesco Saverio del secolo XVIII, mentre al tardo secolo XV va ricondotto un piccolo dipinto raffigurante un vescovo, probabilmente proprio sant’Agostino.
L’intervento di restauro è consistito nella pulitura della pellicola pittorica, la foderatura del supporto con la sostituzione degli originali telai lignei gravemente deteriorati, la stuccatura e, per tre delle otto opere, anche la reintegrazione pittorica.

Perugia – “Giorgio La Pira: un ponte di speranza”: convegno internazionale promosso da Archidiocesi, Università degli Studi e Università per Stranieri

“Giorgio La Pira: un ponte di speranza” è il titolo del convegno internazionale che si terrà a Perugia giovedì 19 maggio 2022, alle ore 15, nella Sala dei Notari, a Palazzo dei Priori.
L’evento, promosso dall’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, dall’Università degli Studi di Perugia e dall’Università per Stranieri del capoluogo umbro, vedrà la partecipazione di noti studiosi del pensiero del sindaco “santo” di Firenze, la cui eredità intellettuale è di grande attualità, se si pensa al suo impegno per i poveri, per la pace e per il dialogo internazionale.
Il convegno perugino è stato fortemente voluto dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, presidente della CEI, e dai due magnifici rettori, Maurizio Oliviero e Valerio De Cesaris.

Un idealista. «Una personalità straordinaria – ha detto il prof. Maurizio Oliviero – che è riuscita a cambiare il corso della seconda metà del ‘900. Un idealista purissimo che ha dimostrato come avere uno sguardo lungo sulla storia permette di arrivare dove la politica ufficiale a volte non riesce. Un insegnamento di cui tutti, particolarmente oggi, dovremmo fare tesoro».

Il prosieguo. “Giorgio La Pira: un ponte di speranza” costituisce il prosieguo delle giornate fiorentine dello scorso febbraio “Mediterraneo, frontiera di pace”, promosse dalla CEI, che hanno visto nella città medicea la presenza di vescovi e sindaci di oltre venti Paesi dell’area del Mediterraneo: un’iniziativa che è stata aperta dall’intervento del presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi e si è conclusa alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Tre sessioni. L’incontro di giovedì 19 maggio 2022 si articola in tre sessioni. Ai saluti istituzionali, moderati da Mario Primicerio, “allievo” di La Pira ed ex sindaco di Firenze, interverranno il cardinale Gualtiero Bassetti, i rettori Maurizio Oliviero e Valerio De Cesaris, la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi e la presidente della Fondazione La Pira Patrizia Giunti. Seguiranno la lectio magistralis di Andrea Riccardi, storico, fondatore della Comunità di Sant’Egidio e presidente della società Dante Alighieri, dal titolo “Giorgio La Pira: un uomo di pace nel cuore del Novecento” e le due sessioni di studio: “Il sentiero di Isaia” e “Unire le città, unire le nazioni”. Alla prima sessione, moderata da Marco Tarquinio, direttore del quotidiano “Avvenire”, parteciperanno Michele Marchi dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, con una relazione su “La Pira e il cattolicesimo sociale francese”; Bruna Bagnato dell’Università degli Studi di Firenze, su “La Pira e i colloqui mediterranei”; Gian Maria Piccinelli dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, su “L’unità della famiglia di Abramo”; Adriano Roccucci dell’Università degli Studi Roma Tre, su “La Pira e l’Urss” e, infine, Tatiana Zonova, del “Moscow State Institute of International Relations”, su “La Pira e le giovani generazioni”. La seconda sessione, moderata da Vania De Luca, vaticanista del Tg3, vedrà la partecipazione di Marco Giovannoni dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Toscana, sul tema “Le città sono vive”; Bruna Bocchini Camaiani dell’Università degli Studi di Firenze, con una relazione su “Il sindaco di Firenze”; Massimo De Giuseppe dell’Università IULM di Milano, sul tema “Un sindaco e le vie della pace” e, infine, di Agostino Giovagnoli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, su “La Pira e il suo senso della storia”.

Le conclusioni della giornata, dedicate a “L’eredità di La Pira”, saranno tratte dal cardinale Gualtiero Bassetti, fin dagli anni del seminario grande estimatore del sindaco “santo” di Firenze, la cui testimonianza di uomo e di cristiano ha profondamente ispirato gli anni di episcopato del presidente della CEI.

Il Convegno potrà essere seguito anche in streaming sul canale YouTube ufficiale dell’Università degli Studi di Perugia al link.

Perugia – X Incontro mondiale delle famiglie. Come si è preparata la comunità diocesana perugino-pievese

In preparazione al X Incontro mondiale delle famiglie voluto da papa Francesco a Roma dal 22 al 26 giugno 2022, nella comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve, da marzo a maggio, si sono tenuti tre incontri territoriali di presentazione-sensibilizzazione raccogliendo molte adesioni e testimoniato grande interesse per i temi affrontati. L’ultimo incontro si è tenuto domenica 15 maggio, presso l’Oratorio “Sentinelle del mattino” in San Sisto di Perugia, dal titolo: “Famiglie in festa”.
Nato dalla collaborazione fra la Garante dell’Infanzia e Adolescenza della Regione Umbria, l’Associazione Famiglie Numerose con Città Famiglia, l’Oratorio “Sentinelle del mattino” e l’Ufficio diocesano di pastorale familiare, questo riuscito appuntamento ha visto la presenza di numerose famiglie con bambini e giovani sposi.
Il pomeriggio è iniziato con l’incontro “Io mi affido tu ti affidi”, dedicato alla fecondità genitoriale legata alla scelta dell’affido familiare. La Garante dell’Infanzia Maria Rita Castellani ha introdotto il tema menzionando gli incontri già tenuti a Todi, Foligno e Terni e ricordando quanto sia importante avvicinare i cittadini a questa tematica, in maniera corretta.
Nel dibattito è intervenuta la dott.ssa Angela Passetti, consulente familiare, che ha parlato delle relazioni nell’affido, “una danza” in cui è necessario creare un equilibrio tra le varie parti interagenti: genitori naturali, genitori affidatari, i nonni di entrambe le parti, il bambino e i Servizi, sottolineando quanto sia importante far vivere un’esperienza nuova d’amore a chi ha vissuto disagi, deprivazioni e disregolazione emotiva sin da piccolo.

Il bene del bambino. La dott.ssa Elisa Granocchia, responsabile dell’U.O. Servizi Sociali di Perugia, ha spiegato la normativa e la legislazione relativa all’affidamento, legando le varie procedure ad esempi concreti. Chiunque ha diritto all’affido, purché la scelta fatta sia di testa e non di “pancia”, chiedendosi sempre qual è il bene del bambino e non quello dell’adulto.

Minori umbri in attesa. In questo periodo, molti si rendono disponibili per l’affido rivolto ai bambini ucraini e ciò è meritevole, ma ci sono minori umbri che sono in attesa di famiglia da lungo tempo. Significativa, al termine dell’incontro, la testimonianza di Livia Bindella, presidente del Gruppo di Famiglie affidatarie “Aquila” di Perugia.

Gli appuntamenti diocesani di giugno. Il pomeriggio è proseguito con una festa e lo spettacolo di animazione per bambini. Sono seguiti gli interventi dell’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi, del presidente regionale di Famiglie Numerose Vincenzo Aquino e dei coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale diocesana familiare. I Convito hanno ricordato l’evento diocesano del 25 giugno, in piazza IV Novembre di Perugia con cui la comunità diocesana celebrerà il X Incontro Mondiale delle famiglie in forma decentrata in collegamento con Roma. Sarà una grande festa con un concerto. Sul palco si porteranno tutte le stagioni della vita della famiglia. Il 26 giugno pomeriggio si terrà nella cattedrale di San Lorenzo la solenne celebrazione conclusiva di questo X Incontro mondiale presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti, che affiderà il mandato missionario alle famiglie.

Perugia: Inaugurato il laboratorio di “Orticoltura e Giardinaggio” per anziani autosufficienti over 65. «Sono loro l’humus di questa vegetazione»

Una vera e propria festa di primavera, quella che si è tenuta al “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” di Perugia, la mattina del 17 maggio, con non pochi anziani over 65 e altrettanti giovani; tutti loro impegnati a dare vita al laboratorio di “Orticoltura e Giardinaggio”, un progetto promosso e cofinanziato dalla Caritas diocesana e sostenuto dalle Edizioni Frate Indovino dei Padri Cappuccini della Provincia Serafica Immacolata Concezione. Una iniziativa di alto valore sociale, di grande incentivo-sostegno al ritorno alla vita normale dopo due anni e più di pandemia, che ha costretto anziani e giovani all’isolamento tra le mura domestiche. Questo laboratorio rientra nel progetto “Fili d’argento” sostenuto anche dalla Caritas italiana e gestito dalla Fondazione di Carità San Lorenzo, ente operativo della Caritas diocesana, e si aggiunge ad altre iniziative messe in campo dalla proficua collaborazione tra la Caritas e le Edizioni Frate Indovino, collaborazione avviata nel 2014. Le Edizioni Frate Indovino hanno messo a disposizione l’area verde di circa mezzo ettaro dove vedrà impegnati fino al prossimo autunno già una quindicina di anziani “ortolani-giardinieri” e nei prossimi giorni sono previste altre adesioni. Ad assistere questi anziani è un gruppo di giovani operatori della Caritas diocesana coordinati da Filippo Anticaglia, il quale, intervenendo alla presentazione, ha definito gli anziani del laboratorio «l’humus di questa vegetazione che necessità della loro cura». Il laboratorio si compone di quattro ambiti di coltivazione-produzione: la serra con otto piccoli orti sopraelevati; il frutteto con orto a terra; la pineta con il giardino, piante ornamentali e fiori; l’uliveto.

Alla giornata inaugurale sono intervenuti l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia Edi Cicchi, il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, padre Giovanni Maria Brunzini in rappresentanza dei Padri Cappuccini della Provincia Serafica, il direttore operativo delle Edizioni Frate Indovino Paolo Friso, il responsabile dell’Area progetto della Caritas diocesana Alfonso Dragone e l’assistente sociale-educatrice Simona Bianconi. Tutti loro hanno sottolineato l’importanza socio-aggregativa e pedagogica di questo laboratorio-progetto, un vero e proprio «ortinfiore e semi di carità», perché «dà la possibilità ad anziani di vivere insieme un tempo che li aiuti a stare in relazione». Altro aspetto significativo «è la intergenerazionalità di questo progetto, il desiderio che si incontrino nonni e nipoti nella cura dell’orto e delle piante, oltre alla produzione di generi alimentari che aiuterà le famiglie in difficoltà accolte al “Villaggio della Carità” e quelle che frequentano l’Emporio della Solidarietà “Tabgha”». È un progetto di «orto-ecosolidale e di reciprocità che si rifà alla tradizione del carisma francescano della cura del creato con particolare attenzione alla terra ma anche alle persone, e, al contempo, lo stare assieme con gli anziani e con chi si sente solo nella nostra città, aiuta a costruire rapporti attraverso la natura». Le Edizioni Frante Indovino hanno ricordato che da «77 anni Frate Indovino dispensa preziosi consigli sulla coltivazione dell’orto e questo laboratorio è anche l’occasione di testarli».