Perugia – di nuovo a “Pranzo della Misericordia” dopo la pandemia. Un esempio concreto di testimonianza evangelica e di solidarietà umana per contribuire a costruire un mondo migliore

«Sentiamo nel cuore il bisogno e il desiderio di tornare alla normalità (dopo la pandemia, n.d.r.) senza dimenticare la difficile situazione delle popolazioni in guerra in tutto il mondo, in particolare in Ucraina. Abbiamo dato il benvenuto a famiglie profughe ucraine e pregato con loro affinché possa tornare la pace e si possa costruire un mondo dove regni la concordia e il reciproco rispetto. Questo si prefigge il “Pranzo della Misericordia”, nella consapevolezza di essere una goccia d’acqua in un oceano, ma gioiosi di esserci perché testimoni del Vangelo». È il commento di Graziella Tabarrini a nome del “Gruppo di preghiera ed opere della Divina Misericordia” costituito a Ponte Pattoli di Perugia, riconosciuto e benedetto dal cardinale Gualtiero Bassetti dieci anni fa, nel 2012, che, insieme alle volontarie della Caritas parrocchiale, dal 2014 organizza il “Pranzo della Misericordia”, quest’anno tenuto lo scorso 12 giugno nella frazione perugina.

È stata una giornata all’insegna della condivisione e della solidarietà con quanti vivono gravi situazioni di disagio e solitudine residenti nel territorio e con chi è fuggito da guerre, persecuzioni e povertà ed ha trovato dignitosa ospitalità nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Tra questi alcune famiglie ucraine con i loro bambini sorridenti, ma i volti tristi delle mamme ben trasmettono l’angoscia e la sofferenza che portano nel cuore da quasi quattro mesi.

Una iniziativa, quella del “Pranzo della Misericordia”, riconosciuta di rilevanza anche sociale dalle Istituzioni civili locali. A testimoniarlo è stata la presenza, tra gli oltre cento commensali, del sindaco di Perugia Andrea Romizi e degli assessori comunali Otello Numeri e Leonardo Varasano.

A condividere le finalità dell’iniziativa c’erano, tra gli ospiti, Rosalia Sabatini, moglie del venerabile Vittorio Trancanelli, il noto chirurgo perugino toccato dalla santità nella vita e in sala operatoria, che ha dato vita all’associazione “Alle Querce di Mamre”, oggi presieduta dal prof. Fausto Santeusanio, anch’egli al pranzo, e Anna Armentano, mamma di Sara Mariucci di Gubbio, la piccola “luce” di Maria a cui vengono attribuite guarigioni inspiegabili.

Significativa la presenza di un gruppo di giovani profughi del progetto diocesano per richiedenti protezione internazionale gestito dalla società cooperativa “Unitatis Redintegratio”. Tra questi la giornalista e poetessa afghana Shamim Frotan, a Perugia da otto mesi, vincitrice del “13° Concorso letterario Città di Grottammare”, una delle tante donne afghane a cui il ritorno dei talebani ha negato lavoro e studio, così da ridurle alla povertà intellettuale e materiale più assoluta.

«Il nostro auspicio – ha detto Graziella Tabarrini, nel dare ai commensali appuntamento al prossimo anno – è quello che dal “Pranzo della Misericordia” possa nascere un’associazione di volontariato di opere di bene per persone con gravi disagi sostenendole a domicilio. Per questo abbiamo ricevuto l’incoraggiamento del direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e lo ringraziamo per il sostegno a questa iniziativa».

Città di Castello – ordinazione presbiterale di don Filippo Chiaroni

Si sta avvicinando il 18 giugno, giorno dell’ingresso a Città di Castello del nuovo Vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini. Il presule si sta per mettere in cammino perché ha deciso di arrivare da Gubbio percorrendo a piedi alcuni tratti della “via di Francesco”. Il programma dettagliato, predisposto in collaborazione con l’associazione “Le Rose di Gerico” (per tutte le info contattare il cell. 371.1886742) prevede tre tappe. Venerdì 17 giugno tutti coloro che vogliono possono trovarsi alle ore 14.30 presso la località Sasso. Là il vescovo sarà accolto e accompagnato fino al convento degli Zoccolanti, alle porte di Città di Castello, dove mons. Luciano Paolucci Bedini celebrerà la santa messa alle ore 18.

Frattanto domenica 12 giugno si è compiuto solennemente in Cattedrale l’ultimo atto dell’episcopato di mons. Domenico Cancian che ha ordinato prete don Filippo Chiarioni. È stato un segno della grazia di Dio – ha ricordato il presule che si appresta a passare il pastorale – che si è degnato di accompagnare i miei 15 anni di episcopato a Città di Castello. È un segno della grazia di Dio che mi ha accompagnato per 50 di ministero presbiterale – ha aggiunto – ricordando che il prossimo 18 luglio celebrerà il giubileo sacerdotale.
Il rettore del seminario regionale Pio XI di Assisi, don Andrea Andreozzi, ha presentato al vescovo e al popolo di Dio, presente numeroso in Duomo, il candidato.
Nella domenica in cui la chiesa metteva al centro la santissima Trinità mons. Domenico Cancian ha ricordato che Padre, Figlio e Spirito Santo rappresentano la comunione capace di mettere insieme mille diversità. Quello della Trinità è un mistero da tenere presente sempre. Ogni volta che facciamo il segno della croce la Chiesa ci invita ad immergerci nel mistero della Trinità. Ciascun cristiano è invitato ad immergersi nella comunione con Dio che è Trinità. Siamo davvero tutti invitati a lasciarci avvitare dalla Trinità; anche il prete deve seguire questo modello di comunione. A don Filippo e a tutti i preti presenti mons. Cancian ha ricordato il compito che ci chiede il Signore in questo tempo così complesso: portare speranza e pace. L’impegno della carità e di creare relazioni è quanto è chiesto ad ogni uomo consacrato a Dio. Le prime parole di don Filippo sono state di sincera gratitudine per tutti coloro che lo hanno accompagnato nel cammino di formazione, dal seminario di Assisi, agli scout, dalle parrocchie della Madonna del Latte e di San Pio, fino a tutti i suoi familiari.

Terni – professione perpetua di suor Raissa Perezi dell’Istituto Nostra Signora dell’Incarnazione della Costa d’Avorio

Festa in diocesi per la professione perpetua di suor Raissa Mazalo Perezi, originaria del Togo e appartenente all’Istituto delle suore di Nostra Signora dell’Incarnazione della Costa d’Avorio, congregazione che da 15 anni è presente a Terni con una comunità di suore nella parrocchia della SS. Trinità e Santa Maria della Pace, che prestano il loro servizio nella Caritas diocesana e nella casa di accoglienza per donne sole e con bambini “Santa Maria della Pace”.
Sabato 11 giugno nella chiesa di Santa Maria della Pace a Valenza il vescovo Francesco Antonio Soddu, vescovo di Terni-Narni-Amelia, ha presieduto la solenne celebrazione concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi, dal parroco mons. Marcello Giorgi e da numerosi sacerdoti diocesani e altri provenienti dal Togo e Costa d’Avorio. Presente la reverenda Madre Adeline Léontine Brou Yera, superiora generale dell’Istituto delle suore di Nostra Signora dell’Incarnazione.
La suggestiva liturgia, ricca di colori, canti e simboli africani, è stata animata dalla Corale del Cuore e dai ragazzi del gruppo giovanile della parrocchia.
Una vocazione a testimoniare il vangelo nella presenza, nell’offerta e nell’azione, percepita da suor Raissa dall’infanzia e maturata negli anni di formazione al postulato e noviziato, verificata nei sei anni come professa temporanea nella Congregazione Nostra Signora dell’Incarnazione.
Dopo la presentazione della professa all’assemblea, suor Raissa dal fondo della chiesa ha raggiunto l’altare cantando “eccomi Signore”, portando due segni propri della tradizione africana: un grande cucchiaio in legno e il testo autografo della professione letto davanti alla Madre superiora generale. Il rito della professione è proseguito con le interrogazioni del vescovo e la preghiera litanica, quindi suor Raissa con le sue mani nelle mani della Madre superiora suor Adeline Léontine Brou Yera ha emesso i voti perpetui ed ha ricevuto l’anello segno del suo sposalizio con Cristo.
“Hai espresso il tuo desiderio che da oggi si fa offerta piena di vita – ha detto il vescovo -. Eccomi Signore è la risposta di fede di chiunque si sente chiamato da Dio. La voce di Dio non è la nostra voce, ma molto di più, si fa voce degli uomini e nel mistero dell’incarnazione diventa il miracolo più grande che Dio ha voluto donare all’umanità. Nulla è impossibile a Dio. Il sigillo di Dio nel tuo cuore è il Signore Gesù, che ti ha amato e ha dato la sua vita, oggi diventa anche amore sponsale. Offrire la tua vita come sacrifico vivente gradito a Dio. Sacrificio ai nostri giorni può essere un po’ stridente, ma è la parola più bella per esprimere la nostra donazione a Dio. L’augurio che possiamo fare è quello che la tua vita possa sempre essere espressione del mistero grande dell’incarnazione di Dio attraverso Maria, che con il suo sì ha accolto l’umanità intera”.

Assisi – Economy of Francesco dal 22 al 24 settembre nella città serafica. Mons. Sorrentino: “L’esempio del Poverello per rifondare una nuova economia”

“Cari giovani, vi aspettiamo nella città del Poverello perché il suo esempio possa ancora ispirare una coraggiosa riflessione e una efficace iniziativa per creare condizioni sociali, lavorative ed economiche nuove in cui tutti possano avere un’opportunità e sentirsi rispettati nella loro dignità”. È questo l’appello del vescovo monsignor Domenico Sorrentino, presidente del Comitato organizzatore di Economy of Francesco, in vista della tre giorni di settembre (22, 23 e 24) voluta dal Santo Padre per gettare le basi di nuova economia. La segreteria organizzativa ha già ricevuto centinaia di domande da circa 100 Paesi e continuano ad arrivare richieste di partecipazione. “L’attenzione e l’interesse di quanti scrivono e manifestano l’intenzione di venire in Assisi – sottolinea il vescovo – è la prova che il Papa aveva visto giusto nel rivolgersi alle nuove generazioni per avviare un movimento che dia vita a un sistema economico più giusto, equo e solidale”.

Interessante l’identikit dei partecipanti: l’età media è di 28 anni, il 30% dei giovani arriva dal mondo dell’impresa e un altro 30% dalla ricerca, mentre al 40% sono changemakers (studenti, movimenti sociali, ONG). La maggior parte di loro arriveranno da Europa (35%) e Centro – Sud America (30%), ma saranno rappresentate anche Asia e Nord America, da cui giungeranno rispettivamente l’8 e il 6% dei partecipanti. I giovani ad Assisi si riuniranno nei 12 “villaggi” tematici che faranno seguito a quelli virtuali in cui si è lavorato in questi due anni di pandemia: Lavoro e cura; Management e dono; Finanza e umanità; Agricoltura e giustizia; Energia e povertà; Vocazione e profitto; Politiche per la felicità; CO2 della disuguaglianza; Business e pace; Economia è donna; Imprese in transizione; Vita e stili di vita.

Spoleto – “L’albero un amico per sempre”: progetto Caritas-Ufficio catechistico alla Fattoria della Misericordia di Eggi di Spoleto per la custodia del Creato

Sabato 4 giugno 2022 i bambini del catechismo di alcune parrocchie dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia si sono ritrovati, insieme alle loro famiglie, presso la Fattoria della Misericordia di Eggi. Qui, con i rispettivi parroci, gli operatori della Caritas, i catechisti e con il prezioso aiuto dei volontari, hanno messo a dimora alcune piante offerte dalle parrocchie che hanno aderito al progetto. «Si è gettato un “seme” di vita a favore della custodia del Creato, aspetto che deve contrassegnare ogni cristiano», sottolineano all’unisono don Edoardo Rossi e Sabrina Guerrini, rispettivamente direttori della Caritas e dell’Ufficio catechistico. «Come comunità cristiana crediamo importante – proseguono – che a partire dai più piccoli ci sia un’educazione al rispetto dell’ambiente e a nuovi stili di vita, nella consapevolezza che la creazione, come ci ricorda il Papa, può essere compresa solo come un dono che scaturisce dalla mano aperta del Padre di tutti».

Sul solco della Laudato sì di Papa Francesco. Questo evento rientra nel percorso di riqualificazione del Casale-Fattoria della Misericordia in promosso dalla Caritas di Spoleto-Norcia in collaborazione con le scuole secondarie dello spoletino. L’antica Confraternita della Misericordia di Spoleto nel corso del tempo si è fatta carico di tanti bisogni della popolazione. Tra le sue attività vi erano anche i prodotti della Fattoria di Castellocchio Eggi – un antico casolare circondato da terreni agricoli, boschi e uliveti – destinati alle persone in difficoltà. Dopo essere stato concesso in locazione per anni, nei primi anni del 2000 è tornato a disposizione della Confraternita e per un periodo ha ospitato dei ragazzi alla ricerca del senso della vita, poi un progetto per diversamente abili della comunità “Giovanni XXIII” fondata da don Oreste Benzi ed ora è al servizio degli studenti e dei ragazzi della catechesi per educarli ad una nuova e ritrovata relazione con la natura sul solco tracciato dall’Enciclica Laudato sì di papa Francesco. E i ragazzi del Liceo Classico di Spoleto, accompagnati dall’insegnante di religione, hanno illustrato ai bambini della catechesi i punti salienti dell’Enciclica del Pontefice.

La soddisfazione della Caritas e dell’Ufficio Catechistico. «Il progetto è andato molto bene, al di sopra di ogni aspettativa», dicono ancora don Edoardo Rossi e Sabrina Guerrini. «Hanno partecipato un centinaio di bambini delle seguenti parrocchie: Santi Pietro e Paolo in Spoleto, S. Gregorio in Spoleto, Santa Rita in Spoleto, S. Venanzo in Spoleto, Montefalco, Bevagna, Castel Ritaldi, S. Nicolò in Spoleto, Montefranco, Cesi di Terni, Ferentillo, Portaria di Acquasparta, Arrone, Gualdo Cattaneo e Pomonte, Bastardo di Giano dell’Umbria. L’auspicio – concludono i due direttori – è che il prossimo anno ancora più parrocchie e bambini possano essere coinvolti in un progetto similare sulla Custodia del Creato, certi che amare, rispettare e custodire la Terra è compito di tutti, piccoli e grandi».

Perugia – ritiro spirituale sulla figura di Santa Teresa di Gesù Bambino, “fragile come tutti, felice come pochi”

Si tiene in questo fine settimana, dal 10 al 12 giugno, presso “Casa di preghiera Tabor” in Agello di Magione, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, un ritiro spirituale sulla figura di Santa Teresa di Gesù Bambino promosso dal Centro di formazione pastorale diocesano insieme alla Comunità Magnificat di Perugia.

Il ritiro, dedicato al tema “Santa Teresa di Gesù bambino: fragile come tutti, felice come pochi”, è guidato da don Luca Bartoccini, direttore del Centro di formazione pastorale e canonico della cattedrale di San Lorenzo di Perugia. «E’ un vero percorso di guarigione interiore alla scuola di Santa Teresa – annuncia don Bartoccini – per imparare che la nostra debolezza è la nostra forza. Seguendo il suo cammino scopriremo come i nostri limiti e le nostre fragilità non siano di impedimento per piacere a Dio e che solo l’abbandono nelle sue mani ci dona la vera gioia».

È anche un’occasione per conoscere più approfonditamente la testimonianza cristiana di questa giovane santa della Francia della seconda metà dell’’800, che volle percorrere «la via dell’abbandono alla volontà del Signore» in un’epoca in cui iniziava a diffondersi l’idea che si poteva fare a meno di Dio nella propria vita come nella comunità in cui si viveva. Ci si incamminava verso una società che, a partire dal secolo scorso, sarebbe stata sempre più secolarizzata. La testimonianza di santità di Teresa di Gesù Bambino conforta e sostiene tutti, in modo particolare coloro che affrontano questo sentimento di poter fare a meno della presenza di Dio, soprattutto nel loro cuore e nei rapporti con il prossimo.

Assisi – assemblea diocesana alla Domus Pacis il 10 e 11 giugno

La diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino si appresta a vivere un intenso momento ecclesiale con l’annuale assemblea diocesana che si terrà venerdì 10 e sabato 11 giugno alla Domus Pacis di Santa Maria degli Angeli.
Saranno due giorni molto intensi incentrati sul secondo anno del “triennio della carità”. L’assemblea, sul tema “Tessere relazioni”, si articolerà in un momento di incontro e di condivisione e in un laboratorio in cui verranno definite le linee programmatiche del prossimo anno pastorale; linee che a settembre, dopo opportuno discernimento, il vescovo monsignor Domenico Sorrentino offrirà all’intera diocesi. Come da programma venerdì si inizierà alle ore 16 con un momento di preghiera iniziale, seguiranno le relazioni e alcune testimonianze. Infine ci saranno i laboratori. Sabato mattina si inizia alle ore 9,15 con la preghiera per poi continuare con i laboratori. Seguiranno la relazione del vescovo Sorrentino e la preghiera finale. L’assemblea può anche essere seguita in diretta streaming dalla pagina Facebook Diocesi Assisi-Nocera-Gualdo e da Youtube diocesidiassisi.

Orvieto – in anteprima nazionale il nuovo album “Cantate inni”, brani liturgici per la Messa del Kantiere Kairòs

Nell’ambito del Festival internazionale Arte e fede, in vista della festa del Corpus Domini, la band Kantiere Kairòs sarà in concerto mercoledì 15 giugno alle ore 21 nella splendida cornice del Duomo trecentesco per l’anteprima nazionale del nuovo album “Cantate inni”, brani liturgici in versione acustica per la Messa.
Nella cappella del transetto affrescata da Luca Signorelli, di fronte quella che custodisce il corporale del miracolo eucaristico di Bolsena, i canti aiuteranno gli spettatori a entrare nella contemplazione della bellezza e a fare un viaggio nella propria anima accompagnato dalla musica. Al concerto sarà presente Monsignor Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi, che concluderà la serata con un saluto e la sua benedizione.
L’evento in programma nella serata del 15 giugno è il cuore del Festival, che si propone di «valorizzare il rapporto fra arte e fede» con l’obiettivo di «coinvolgere tutti, religiosi e laici, intellettuali e artisti, credenti e non, cittadini, stranieri e pellegrini, per celebrare a Orvieto un giubileo permanente», spiega il direttore artistico Alessandro Lardani, sottolineando: «Il miracolo eucaristico di Bolsena del 1263, custodito nel Duomo di Orvieto, e il primato storico di Orvieto nella costituzione e promulgazione urbi et orbi della solennità del Corpus Domini nel 1264, rappresentano ancora oggi un segno profetico e una vocazione per la città di Orvieto, per la Regione dell’Umbria, per la Chiesa cattolica e per tutti i cristiani». Fra gli ospiti delle precedenti edizioni, Angelo Branduardi, Roberto Vecchioni, Amedeo Minghi, Mons. Marco Frisina, Suor Cristina, Ambrogio Sparagna, Debora Vezzani, oltre a cori e orchestre nazionali e internazionali.

Questa edizione del Festival è stata organizzata dall’Associazione Culturale Iubilarte, in collaborazione con il Comune di Orvieto, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale e l’Opera del Duomo di Orvieto.

Perugia – “La lunga notte delle chiese”, protagoniste della notte bianca delle chiese perugine: la cattedrale di San Lorenzo, San Fortunato, Sant’Agostino e il suo Oratorio e il tempietto di San Michele Arcangelo

È stata presentata a Perugia, il 7 giugno, in conferenza stampa, la 7a edizione de “La lunga notte delle chiese”, che ha come tema la parola chiave “in-contro”, un evento culturale di carattere nazionale promosso con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura, a cui ha aderito per la prima volta l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve insieme all’“Associazione Frammenti” e al “Sodalizio Braccio Fortebracci”, realtà perugine impegnate in ambito culturale.

È una notte bianca delle chiese, che a Perugia e in tante altre diocesi d’Italia si svolgerà venerdì sera 10 giugno, dalle ore 21 alle 23.45. Nel capoluogo umbro i luoghi di culto protagonisti di quest’evento sono la cattedrale di San Lorenzo e le chiese di San Fortunato, vicino all’Arco Etrusco, di Sant’Agostino con adiacente l’Oratorio, in corso Garibaldi, e il tempietto di San Michele Arcangelo, nelle vicinanze dell’omonima porta medioevale. Un’occasione per “scoprire” di notte il “Borgo d’oro”, un quartiere della città connotato sin dall’antichità dalla presenza di numerose chiese ed ordini religiosi.

Sarà un appuntamento importante, curato dalla neonata “Associazione Frammenti” che sta collaborando alle iniziative per la custodia, la tutela e la valorizzazione degli edifici di culto e degli altri beni facenti parte del patrimonio ecclesiastico dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. Nello specifico di questa notte bianca la “Frammenti” si avvale della collaborazione del “Sodalizio di Braccio Fortebracci” che ha reso fruibile lo splendido Oratorio di Sant’Agostino.

Due gli obiettivi principali dell’iniziativa: da un lato quello di accrescere la conoscenza del patrimonio storico-artistico che questi luoghi conservano e dall’altro quello di creare un’occasione di incontro con chi, a distanza di secoli, mantiene ancora vivi – anche dal punto di vista spirituale – questi luoghi.

In-contro. Un momento di “in-contro”, richiamandosi al tema di questa 7a edizione – due parole tecnicamente in contrapposizione, ma che esprimono insieme l’elemento centrale e significativo del dialogo, ossia quello della diversità – e di condivisione, poiché, come ha ricordato papa Francesco nel suo viaggio apostolico in Grecia, parlando ai giovani di quanto nella logica dell’accoglienza sia importante trasformare il potenziale “nemico” in un “ospite”. «Quando viene la tentazione di chiudersi – ha detto il Papa –, dobbiamo invece uscire dalla propria confort zone, cercare altri, allenarsi a questa “ginnastica dell’anima”, a percorrere lunghe distanze da noi stessi per accorciare quelle con gli altri, lanciare il cuore oltre gli ostacoli, sollevare gli uni i pesi degli altri».

In conferenza stampa sono intervenuti mons. Marco Salvi, amministratore diocesano e delegato per le celebrazioni del V centenario della morte di Pietro Perugino, mons. Fausto Sciurpa, arciprete della cattedrale, Duccio Medini, presidente dell’“Associazione Frammenti”, Reginaldo Ansidei di Catrano, priore del “Sodalizio Braccio Fortebracci” e il direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali Alessandro Polidori.

Aprirci verso il noi. «Questa iniziativa non vuole essere solo finalizzata alla creazione di un percorso per visitare alcune delle nostre bellissime chiese, ma è una possibilità di incontro e di conoscenza per scoprire uno dei tanti volti della bellezza della creazione, in cui Dio e l’uomo si ritrovano insieme – ha commentato mons. Marco Salvi –. È un’opportunità pastorale e culturale al tempo stesso, poiché come ci ricorda il Papa nella Laudato sì: “prestare attenzione alla bellezza e amarla ci aiuta ad uscire dal pragmatismo utilitaristico” e questi momenti sono un’occasione importante per uscire dal nostro ‘io’ ed aprirci verso il ‘noi’».

L’opera dei volontari. «È una gioia poter offrire a tutti la possibilità di incontrare il patrimonio di arte e fede offerto da questi luoghi attraverso le personalità che li custodiscono: le monache Serve di Maria, il “Sodalizio di Braccio Fortebracci” e l’esperienza di Comunione e Liberazione nel centenario della nascita del fondatore, il servo di Dio Luigi Giussani – ha evidenziato Duccio Medini, presidente della “Frammenti” – . Tutto ciò grazie alla disponibilità dei volontari coordinati dallo straordinario impegno della dott.ssa Elisa Cifiello e del dott. Alessandro Massoli, che hanno concepito e coordinato la realizzazione di questo evento».

Scoperta di luoghi poco accessibili. «È per noi un piacere aprire al pubblico l’Oratorio di Sant’Agostino, seppur sono ancora in corso i lavori di restauro che interessano la parte sottostante – ha precisato il priore Reginaldo Ansidei di Catrano –. Partecipiamo molto volentieri, come “Sodalizio Braccio Fortebracci”, a questa iniziativa di carattere nazionale, perché certi di contribuire alla scoperta e valorizzazione di luoghi di fede, arte e cultura poco o non accessibili per lustri a perugini e visitatori».

Un trekking notturno. «Con questa iniziativa si dà la possibilità di visitare Perugia anche di notte, anche ai perugini che non conoscono la propria città – ha sottolineato mons. Sciurpa –; città straordinaria, perché ha delle bellezze concentrate in uno spazio percorribile con facilità per lo spirito, per la mente e per il corpo. La notte bianca delle chiese perugine è una sorta di trekking tra fede, arte e storia». L’architetto Polidori si è soffermato sul titolo di questo evento nell’evidenziare che «la notte bianca si addice bene per tante chiese d’Italia e ancor più per la nostra cattedrale ritornata di nuovo candida, pulita nelle sue pareti esterne dopo un accurato lavoro di restauro giunto al termine. La cattedrale è il punto di partenza di questa serata d’incontri, come chiesa madre del nostro territorio per poi raggiungere i luoghi del “Borgo d’oro”».

Gli itinerari della notte bianca. Dalla cattedrale di San Lorenzo partiranno due walking tour curati da Genesi srl, alle ore 21.15 e alle 22.15 con guida per tutto il percorso, al costo di Euro 15 a persona (ridotto € 12), mentre all’Oratorio di Sant’Agostino sarà possibile effettuare una visita guidata alle ore 21.15, 22,00 e 22,45 al costo di euro 7 a persona (ridotto €5). Gli itinerari si concluderanno con due momenti musicali ad ingresso libero di circa 30 minuti presso la Chiesa di San Michele Arcangelo, rispettivamente alle 22:30 e 23:45, il secondo dei quali terminerà l’evento. Per informazioni e prenotazioni: 075/5724853 info@secretumbria.it

Perugia – Banco Bpm in aiuto alle attività Caritas per l’accompagnamento delle famiglie ucraine accolte dalla Chiesa diocesana.

Tra i diversi benefattori-sostenitori delle attività della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve per l’accompagnamento delle famiglie ucraine fuggite dalla guerra e accolte da tre mesi presso la Chiesa locale, c’è Banco Bpm, che ha erogato nei giorni scorsi un contributo economico per l’acquisto di generi di prima necessità destinati a oltre 200 nuclei familiari, per un totale di 332 adulti e 277 minori, di materiale per l’apprendimento della lingua italiana per 150 persone e materiale ludico-didattico per le attività del dopo scuola per 130 bambine e bambini.

Plauso e gratitudine per questo gesto di solidarietà sono stati espressi dall’amministratore diocesano mons. Marco Salvi, dal cardinale Gualtiero Bassetti e dal direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli durante la visita, del 7 giugno, al “Villaggio della Carità” di Perugia del responsabile Direzione Tirrenica di Banco Bpm Adelmo Lelli, accompagnato da Gabriele Chiti della struttura Terzo Settore ed Enti Religiosi. A seguire il pranzo alla mensa “Don Gualtiero” recentemente inaugurata.

Don Marco Briziarelli, nell’occasione, ricorda che «in questi ultimi due anni le condizioni socio-economiche di molte famiglie si sono deteriorate a causa degli effetti della pandemia. I recenti sviluppi sul fronte internazionale, dovuti alla guerra, hanno ulteriormente aggravato la situazione. Ad oggi un numero crescente di famiglie residenti sul nostro territorio non sono più in condizione di fare una spesa alimentare, e questa tendenza include sempre di più famiglie e persone che hanno un lavoro ma il cui reddito non è in grado di fare fronte ai continui aumenti del costo della vita. Inoltre, da diverse settimane le nostre comunità ospitano mamme con bambini e persone anziane fuggite dall’Ucraina dopo aver perso tutto sotto i bombardamenti. Questa sorta di effetto domino determina un impatto negativo che si traduce non solo in un significativo aumento della condizione di povertà, ma anche in una maggiore difficoltà a rendere sostenibili i servizi di prossimità e di cura attivati in risposta alle povertà tradizionali ed emergenti».

«Questa iniziativa è possibile grazie alla raccolta fondi #SOStegnostraordinario avviata dalla banca lo scorso marzo per sostenere il popolo ucraino – ha ricordato Adelmo Lelli, responsabile Direzione Tirrenica di Banco Bpm –. Grazie allo sforzo comune di banca, clienti e colleghi stiamo supportando tante Caritas locali impegnate nell’emergenza umanitaria in atto, a conferma del nostro costante impegno per la solidarietà e per il territorio».