Spoleto-Norcia: X Incontro Mondiale delle Famiglie. Il 26 giugno le famiglie della diocesi insieme all’arcivescovo Renato Boccardo andranno pellegrine a Roccaporena di Cascia, dove Santa Rita ha vissuto l’esperienza di sposa e madre

Domenica 26 giugno 2022 a Roccaporena di Cascia si celebrerà la Festa delle Rose e delle Rite e la Festa diocesana della famiglia. Il filo conduttore dei due eventi è naturalmente Santa Rita, che è stata sposa, madre, vedova, ha pianto la morte dei figli, è stata monaca agostiniana. Il tutto si inserisce nel X Incontro Mondiale delle Famiglie (22-26 giugno): a Roma ci sarà l’appuntamento principale a cui intervengono i delegati delle Conferenze episcopali di tutto il mondo e ciascuna Diocesi organizza analoghi eventi nelle comunità locali.

Alle ore 10.00 ci sarà l’accoglienza delle famiglie da parte dei responsabili della Pastorale familiare diocesana; alle 11.00 la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, cui prenderanno parte anche i devoti di Santa Rita presenti; alle 12.30 pranzo in fraternità; alle 14.30 visita ai luoghi ritiani di Roccaporena (Casa natale, chiesa di S. Montano dove si è sposata con Paolo Mancini e dove sono sepolti quest’ultimo e i figli, la Casa maritale, l’Orto del miracolo e lo Scoglio della preghiera); alle 16.30 mons. Boccardo terrà una catechesi alle famiglie sul tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità”.

«Con le famiglie della diocesi – afferma l’arcivescovo Renato Boccardo – andiamo pellegrini nella terra di Santa Rita per affidarci alla sua intercessione: a lei che ha vissuto la dimensione sponsale, chiediamo di aiutare le nostre famiglie a ritrovare continuamente la sorgente dell’amore, della fedeltà e della concordia; a lei che ha sperimentato la gioia della maternità, chiediamo di illuminare i giovani, in modo particolare le giovane coppie di sposi, affinché sappiano percorrere la via del Vangelo e siano perseveranti nella ricerca della verità».

Perugia: Proiettato il docufilm “Vivere senza paura nell’età dell’incertezza” con testimonianze di Julián Carrón e Maurizio Oliviero.

«Stiamo assistendo ad un cambiamento d’epoca forte. Avvertiamo la necessità di creare una nuova cultura, un nuovo modo di intendere l’umano e la realtà che ci circonda senza escludere niente e nessuno». Ne è convinto il vescovo ed amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi, intervenendo, in una gremita Sala dei Notari del Palazzo dei Priori del capoluogo umbro, martedì sera 21 giugno, alla proiezione del docufilm “Vivere senza paura nell’età dell’incertezza” prodotto dal Meeting per l’Amicizia dei Popoli nel 2021 in occasione della sua 42° edizione. Presenti tra il pubblico il cardinale Gualtiero Bassetti e il sindaco Andrea Romizi.

Riscoprire la vera natura dell’io. «Il tempo che ci sta davanti – ha proseguito mons. Salvi – è un avvento: un tempo che è la strada buona nel quale il Signore ci viene incontro per camminare con noi e, tutto quello che costruiamo e che ci accadrà dipenderà dalla nostra volontà di procedere mano nella mano con il Signore, autore della vita. L’umanità del Verbo che si è fatto carne ci strappa dalla solitudine paurosa e dall’arroganza delirante e ci fa guardare a noi stessi come a una realtà buona e destinata al bene. La scommessa principale – ha evidenziato il presule – è quella di vivere il nostro tempo, così segnato dall’incertezza, come un’insostituibile opportunità per riscoprire la vera natura dell’io, la sua sete di verità, giustizia e bontà».

Il docufilm proiettato. E’ un percorso che comprende le testimonianze di Julián Carrón, docente di Teologia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione dal 2005 al 2021, Charles Taylor, professore emerito di filosofia alla McGill University di Montreal, e Rowan Williams, professore emerito di pensiero cristiano contemporaneo all’University of Cambridge e Arcivescovo di Canterbury, primate d’Inghilterra dal 2002 al 2012, continuamente intrecciate a provocazioni, fatti e domande riguardanti il mondo contemporaneo

Un dialogo su l’età secolare. Dopo la proiezione si è tenuto un dialogo, moderato dal prof. Mauro Bove, tra lo stesso Julian Carrón e il prof. Maurizio Oliviero, rettore dell’Università degli studi di Perugia. Tra i relatori si è sviluppato un dialogo a partire dai contenuti del docufilm su l’età secolare in cui viviamo, segnata per molti versi da un senso di diffusa incertezza e che allo stesso tempo si presenta come una grandissima opportunità per riscoprire la vera natura dell’io, la sua sete di verità, giustizia e bontà, e, al tempo stesso, l’originalità dell’avvenimento cristiano.

Gli interrogativi più scomodi. Un dialogo che, partendo dalle esperienze umane e personali di Carron e Oliviero, senza censurare nessuna domanda attinente all’umano, ha permesso di affrontare anche gli interrogativi più scomodi accolti, senza paura, come fattori indispensabili di approfondimento dell’avventura umana.

Perugia – plauso dell’Archidiocesi per l’Iscrizione all’Albo d’Oro della Città dell’Istituto Salesiano “Don Bosco” e di mons. Carlo Rocchetta, fondatore della “Casa della Tenerezza”.

L’amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi esprime il plauso e l’apprezzamento dell’Archidiocesi per l’Iscrizione all’Albo d’Oro della Città di Perugia 2022 di due importanti realtà della vita ecclesiale perugina: l’Istituto “Don Bosco”, di cui quest’anno ricorre il centenario della presenza dell’opera salesiana in città, e mons. Carlo Rocchetta, fondatore della “Casa della Tenerezza” che si occupa dell’accoglienza di coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia.

«Questo riconoscimento – nota mons. Salvi – è un segnale di attenzione importante verso due ambiti pastorali a cui l’Archidiocesi presta da sempre particolare attenzione: la formazione dei giovani e la vita coniugale». «Siamo grati al Signore per la presenza di questi due grandi e preziosi doni – prosegue mons. Salvi – che sono patrimonio dell’intera città e, l’Iscrizione all’Albo d’Oro è un atto importante che esprime valori di condivisione e di comunione, costituendo un segnale di speranza per il futuro».

«Desidero esprimere tutta la mia gratitudine – conclude l’amministratore diocesano – a mons. Carlo Rocchetta e a don Giovanni Molinari, direttore della Casa Salesiana di Perugia, e a tutti i loro collaboratori, per il grande lavoro che svolgono quotidianamente con amore e dedizione. Sono grato al sindaco Andrea Romizi e al Consiglio comunale, per l’importante riconoscimento, segno di un’ulteriore attenzione verso l’azione pastorale portata avanti dall’Archidiocesi che tiene molto alla crescita spirituale, umana e sociale del territorio diocesano».

Foligno – Oltre 500 giovani per far festa degli oratori al parco dei Canapè

Venerdì 24 giugno dalle ore 9.00 alle 12.30 si svolgerà una grande festa al parco dei Canapè con la presenza gioiosa e colorata di oltre 500 ragazzi e ragazze dai 6 ai 12 anni degli oratori parrocchiali della Diocesi di Foligno accompagnati dai loro parroci, animatori ed educatori. “Questa si che è vita: prendersi cura dell’ambiente, degli altri e di sé” è il titolo della giornata, patrocinata dal Comune di Foligno, che è stata fortemente voluta dal Coordinamento Diocesano Oratori dopo due anni difficili a causa della pandemia. I ragazzi e le ragazze divisi per fasce d’età rifletteranno, attraverso delle attività ludiche socializzanti, sul significato del “prendersi cura” in questo tempo attuale che si sta sempre più caratterizzando per l’assenza sia dei legami a vari livelli che delle relazioni in primis tra pari. “Il prendersi cura”, come ha ben sottolineato Papa Francesco nell’Enciclica “Fratelli tutti”, parte dalla conoscenza di sé e si sviluppa nella messa in atto e nella valorizzazione di tutto ciò che produce benessere e felicità, nella doppia dimensione, individuale e sociale. Per questo, come sottolinea il Papa, è urgente ricominciare a realizzare veramente un mondo più pacifico, giusto, solidale, partendo da una vera fraternità e amicizia sociale invece di fomentare odi, risentimenti e guerre. La giornata sarà arricchita anche dalla presenza e dal saluto del Sindaco del Comune di Foligno Dott. Stefano Zuccarini e dal Vescovo della Diocesi di Foligno Mons. Domenico Sorrentino.

Perugia: Grande attesa di 1.500 fanciulli e adolescenti per la Giornata diocesana dei Gr.est. – Oratori il 22 giugno

Dopo due anni di “stop”, a seguito della pandemia, ritorna la tanto attesa Giornata diocesana dei Gr.est. (Gruppi estivi) promossa dal Coordinamento Oratori Perugini (COP) insieme alla Pastorale giovanile dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. In più di 1.500 fanciulli, dai 6 ai 13 anni, accompagnati da centinaia di animatori ed educatori, si daranno appuntamento mercoledì 22 giugno, alle ore 9, al Percorso Verde “Leonardo Cenci” del capoluogo umbro, con punto di accoglienza e saluto delle autorità civili e religiose nei pressi della pista ciclabile.

A salutare i partecipanti delle quaranta realtà oratoriali perugino-pievesi, saranno la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il sindaco di Perugia Andrea Romizi, il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, il responsabile del COP don Riccardo Pascolini, il direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale giovanile don Luca Delunghi e diversi sacerdoti e coordinatori di oratorio.

Non mancherà neppure il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo emerito dal 27 maggio scorso, da sempre molto attento e sensibile alle giovanissime e giovani generazioni, definite dallo stesso porporato, utilizzando un’espressione cara al sindaco “santo” di Firenze Giorgio La Pira, “rondini che vanno verso la primavera”. Per Bassetti sarà il giorno del “congedo” dalle sue “rondini”, ma avrà altre occasioni per rincontrarle avendo molto a cuore la crescita e l’educazione integrale della gioventù, come l’hanno tutti coloro che si prodigano nella Chiesa e non solo, svolgendo un’opera a servizio del benessere sociale e di vita come il mondo degli oratori. Una realtà, quella oratoriale, definita dal cardinale Bassetti alla Giornata diocesana dei Gr.est del 2019, l’ultima a svolgersi prima della pandemia, «un ottimo esperimento per farvi crescere insieme, per fare di voi degli amici e dei fratelli che si sostengono nei momenti difficili, soprattutto per costruire delle nuove famiglie e un nuovo mondo fondato su quattro valori fondamentali: la famiglia, la parrocchia, la cultura e il lavoro».

«Queste parole – commentano dal COP – si sono rivelate profetiche perché nel tempo del Covid-19 gli oratori, in presenza o a distanza, hanno continuato ad essere al servizio dei bambini, dei giovani e delle loro famiglie, contro la solitudine e l’isolamento, con legami di senso profondo che ci hanno traghettato fino ad oggi».

Pensando ai tanti partecipanti alla Giornata, che con le loro diverse magliette coloreranno il Percorso Verde “Leonardo Cenci”, don Riccardo Pascolini parla di «una nuova fioritura di vita che segna la rinascita della socialità, della condivisione, della bellezza: le grida, i canti, le danze giocose dei bambini sono il rumoroso e assordante centuplo di gioia che ripaga il lungo silenzio da cui speriamo di uscire. Assistere alla moltitudine di partecipazione che ha invaso tutti i nostri oratori in questo inizio d’estate è la promessa di vita che si rinnova e che incarna la Pace e la Fratellanza nell’accoglienza che ogni Oratorio ha riservato a tutti i bambini arrivati dalle terre martoriate dalla guerra. Ancora di più l’assidua presenza e l’instancabile servizio di centinaia di giovani adolescenti è un invito a noi adulti, perché possiamo accompagnarli con autorevolezza, ascoltarli con attenzione e guardati negli occhi con fiducia perché, come ci insegna il Piccolo Principe, “è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”».

Sulle orme della storia del sussidio ANSPI a tema “Piccolo Principe”, il Comitato zonale ANSPI Perugia-Città della Pieve ha collaborato all’organizzazione della Giornata diocesana dei Gr.est. anche con il patrocinio e il servizio gratuito di acqua potabile offerto da Umbra Acque.

Duomo di Spoleto – mostra “Evangelium intra moenia”: interpretazione grafica del Vangelo realizzata dai detenuti del Carcere di Spoleto per le schede di catechesi utilizzate dai bambini e dalle famiglie nell’anno pastorale 2021-2022

Venerdì 17 giugno 2022 è stata inaugurata nella Basilica Cattedrale di Spoleto la mostra “Evangelium intra moenia”, ossia le interpretazioni grafiche sul Vangelo realizzate dai detenuti del Carcere di Spoleto per le schede di catechesi utilizzate dai bambini e dalle famiglie nell’anno pastorale 2021-2022. Alle ore 11.00 nel Salone dei Vescovi del Palazzo Arcivescovile è stato illustrato il progetto. Erano presenti: l’arcivescovo Renato Boccardo; il Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia Antonio Minchella; il Procuratore della Repubblica di Spoleto Alessandro Cannevale; i tre Magistrati di Sorveglianza di Spoleto (Nicla Flavia Restivo, Grazia Manganaro e Fabio Gianfilippi); il Direttore del Carcere di Spoleto Chiara Pellegrini; il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto Maria Letizia Angelini Paroli; il Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici dell’Umbria Simone Budelli; Autorità militari e di polizia; alcuni Dirigenti scolastici. Il progetto è stato curato dall’ufficio catechistico e dalla Caritas diocesana, diretti rispettivamente da Sabrina Guerrini e don Edoardo Rossi.

Il progetto e le motivazioni della mostra. Nell’anno liturgico 2021-2022 l’Ufficio catechistico e la Caritas diocesana hanno realizzato alcune iniziative con il carcere di Spoleto. «In particolare – afferma Sabrina Guerrini direttore dell’ufficio catechistico – abbiamo pensato di far arrivare la Parola di Dio all’interno delle famiglie dei bambini della catechesi inviando ogni settimana una scheda contenente il Vangelo della domenica, una breve catechesi ed una attività: il tutto accompagnato dall’illustrazione grafica del Vangelo realizzata da alcuni detenuti. Questo iniziale spunto, così proficuo e apprezzato dalle famiglie, si arricchisce grazie alla mostra allestita nel Duomo, nata dal desiderio di testimoniare nell’oggi quel “visitare i carcerati” di cui parla l’evangelista Matteo (Mt 25,31-46) e che costituisce una delle opere di misericordia corporali. La risposta che ci siamo dati – prosegue la Guerrini – è quella che la “visita” è un’attenzione particolare che si riserva a chi fa parte di una stessa famiglia, di uno stesso gruppo, di una stessa comunità. Visitare i “carcerati, allora, nel senso evangelico vuol dire far sentire a chi vive dietro le sbarre che non è escluso dalla comunità: anzi, con la loro testimonianza di sofferenza possono offrire a tutti una ricca occasione di meditazione e crescita spirituale. Così è nata l’idea di questa mostra: l’umanità che soffre al di là delle sbarre – conclude il direttore Guerrini – offre a quella parte di comunità che rimane al di qua dei cancelli la propria lettura grafica di alcuni episodi del Vangelo».

L’Arcivescovo nel suo saluto ha sottolineato che questa mostra «è un gesto concreto di fiducia ai nostri fratelli detenuti, è una grande operazione di umanità che fa vedere che anche nella parte più buia dell’esistenza c’è una scintilla di luce. Se mettiamo insieme le scintille diamo vita ad un grande sole di speranza, di cui tutti abbiamo bisogno».

Orari mostra e ringraziamenti. Al termine un detenuto, Roberto, a nome di tutti gli altri ha letto il brano del Vangelo di Matteo (25, 31-46) dove si parla anche del visitare i carcerati. La mostra è visitabile nella Basilica Cattedrale di Spoleto, transetto di S. Ponziano, tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.00, fino al 31 luglio. Un particolare ringraziamento va all’Ufficio di Sorveglianza di Spoleto, al Carcere di Spoleto, in particolare ai detenuti, ai docenti del Liceo Artistico di Spoleto e alle due catechiste che hanno seguito il progetto all’interno del Carcere.

Perugia – presentazione del restauro delle facciate della cattedrale di San Lorenzo. Mons. Marco Salvi: «Un’opera da salvaguardare e valorizzare sempre»

«Il restauro delle facciate della cattedrale e di tutto il complesso esterno dell’“Isola di San Lorenzo”, è un segno molto importante per la città, poiché quest’intervento fa risplendere la nostra chiesa madre di una luce nuova, in un momento che segna una rinascita per la comunità perugina dopo gli anni tristi della pandemia, in cui la piazza ed anche la cattedrale, erano vuote e circondate da un surreale silenzio. Quest’intervento è anche un bagliore di speranza in un momento in cui ci giungono da mesi immagini delle devastazioni e delle distruzioni della guerra». A sottolinearlo è il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, nell’annunciare l’imminente “presentazione del restauro delle facciate della cattedrale di San Lorenzo in Perugia”, in programma venerdì pomeriggio 17 giugno, evento che inizierà con la solenne celebrazione eucaristica delle ore 18, per poi concludersi, alle ore 19, con i saluti istituzionali e il concerto della Fanfara della Polizia di Stato.

La storia risplende ed illumina il futuro. «Il colore quasi candido delle mura dell’“Isola di San Lorenzo”, dopo l’accurato lavoro di restauro – prosegue mons. Salvi –, fa ammirare tutta la bellezza di uno dei monumenti più importanti della città per la fede e l’arte. Un lavoro che ci restituisce una “nuova” cattedrale, il cui splendore illumina la piazza e le vie limitrofe, in cui la storia risplende ed illumina il nostro futuro».

Un’opera molto a cuore al cardinale Bassetti. «Un’opera di restauro che è stata possibile grazie alle vigenti norme nazionali in materia di sovvenzioni in ambito edilizio e al contributo di realtà imprenditoriali sensibili al nostro patrimonio culturale, come la Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e la Società benefit Plenitude – commenta mons. Salvi –. Un’opera molto a cuore al cardinale Gualtiero Bassetti, che, il 15 luglio di un anno fa, aveva inaugurato il cantiere dei lavori dell’“Isola di San Lorenzo”. Venerdì prossimo non può che essere il nostro arcivescovo emerito – da me delegato – a presiedere la solenne celebrazione eucaristica di ringraziamento per il restauro terminato, animata dal Coro Canticum Novum di Solomeo».

Profonda gratitudine per la “nuova” cattedrale mons. Salvi l’esprime, oltre alle summenzionate realtà imprenditoriali, «al Capitolo della Cattedrale e al canonico camerlengo don Riccardo Pascolini, allo “Studio Area Progetto” e all’ingegnere Roberto Regni, ai dipendenti di Curia, ai tecnici e a tutto il personale delle aziende che vi hanno operato con grande cura e dedizione».

Riscoperta della sacralità e polo devozionale. Mons. Salvi, nel soffermarsi sui lavori anche in veste di architetto e ingegnere, evidenzia che «il restauro ha reso più leggibile tutto ciò che la tessitura muraria racconta: qui è possibile incontrare la bellezza di Dio e la bellezza del creato che si è espressa tramite tante maestranze che vi hanno lavorato per secoli. Come ci ricordano più volte i documenti, dal punto di vista urbanistico l’insieme degli edifici contigui alla cattedrale si configurano come unico complesso che racchiude spazi con destinazioni diverse: l’Insula di San Lorenzo, che comprende la cattedrale, la loggia di Braccio Fortebraccio, l’edificio del vecchio seminario, le canoniche, i chiostri quattrocentesco e settecentesco, a cui si aggiunge il Museo del 1923. Al di sotto della cattedrale troviamo l’area archeologica in cui le stratificazioni dell’età etrusca, romana e medievale, ci presentano un viaggio di ben 25 secoli alla scoperta di questa parte della città, da sempre fulcro della vita religiosa e civile. Davanti ai nostri occhi non c’è solo la bellezza ritrovata della cattedrale, ma anche la riscoperta della sacralità di un luogo che diviene un ‘polo devozionale’ nel corso dei secoli che si racconta».

L’armonia perugina attraverso l’arte. «A lavori ultimati, nel rivolgere lo sguardo su Piazza IV Novembre venendo da Corso Vannucci, non possiamo non notare – conclude mons. Salvi – la ritrovata bellezza della cattedrale che interagisce con quella mai adombrata della Fontana Maggiore. Sono due delle testimonianze visive per eccellenza dell’arte e della storia di Perugia da salvaguardare e valorizzare sempre, soprattutto per le future generazioni chiamate a coltivare, come ha ricordato di recente il cardinale Bassetti, quell’“armonia perugina tra la compagine ecclesiale e quella civica, e tra coloro che ne esercitano le responsabilità”».

Terni – San Vincenzo de’Paoli – assemblea annuale. Nel 2021 aiutate oltre 3000 persone e distribuiti 100mila euro di aiuti

Un anno di ripartenza dopo la contrazione dell’attività dovuta alla pandemia, nel quale è cresciuta la volontà di riappropriarsi dei rapporti umani, della speranza in un futuro migliore, della consapevolezza che l’isolamento non giova a nessuno, soprattutto a chi vive già i drammi di un’esistenza misera. E’ quanto emerso in occasione dell’assemblea annuale della associazione San Vincenzo de’ Paoli, i cui responsabili delle varie conferenze si sono riuniti per l’approvazione del bilancio 2021 e per delineare nuove prospettive e progetti per l’anno in corso.

Un dato rilevante è che nell’ultimo anno c’è stato un incremento di circa il 30% di nuovi casi per effetto della pandemia che ha portato alla perdita di lavoro e a un isolamento spesso alienante. Inoltre, si è ulteriormente indebolita la fascia di popolazione a cui è rivolto da sempre l’intervento dell’Associazione: famiglie gravate da problemi economici ed esistenziali per senso di frustrazione e mancanza di opportunità lavorative, figli a rischio di abbandono scolastico per mancanza di un ambiente familiare culturalmente preparato a sostenerli, anziani soli, senzatetto, stranieri non perfettamente integrati.
“Anche se la situazione è critica, si percepisce l’esigenza di riappropriarsi di una socialità interrotta – sottolinea il presidente della San Vincenzo diocesana Roberto Reale – di nuovi stimoli per ripartire, di fiducia e speranza. C’è voglia di relazioni, di solidarietà non solo nelle persone assistite ma anche nella gente che interagisce con l’Associazione e nei volontari, nel sostenere le famiglie in difficoltà provvedendo alle loro primarie necessità e con interventi per il miglioramento del proprio benessere. In realtà la San Vincenzo anche nei periodi di pandemia non si è mai fermata, i volontari più anziani dalle loro case hanno tenuto i contatti con le famiglie assistite, i più giovani si sono riorganizzati per la distribuzione di beni e servizi e sono riprese anche alcune attività laboratoriali per l’accoglienza e l’integrazione dei più bisognosi. Vorremmo creare una rete di relazioni tra volontari delle varie conferenze per condividere esperienze e progettualità, che abbiano al centro le persone e l’amicizia con tutti coloro che chiedono aiuto e vicinanza umana”.

Nell’anno 2021 sono stati elargiti aiuti per un totale di € 98.449,00, cifra di poco inferiore a quella dell’anno precedente. Inoltre sono stati distribuiti 110.867 chilogrammi di generi alimentari ricevuti gratuitamente, in particolare attraverso il Banco Alimentare.
Sono stati distribuiti 10.192 pacchi viveri e prodotti per igiene permettendo a 2987 persone di usufruirne, di cui 1390 italiani, 242 comunitari, 1355 extracomunitari.
Sono state assistite 948 persone, 408 nuclei familiari attraverso le visite domiciliari, attività caratteristica dell’Associazione. Sono stati ricevuti e distribuiti 7253 capi di vestiario attrezzature per infanzia e mobili, il cui valore come prodotto usato può essere quantificato in € 27.539, distribuiti soprattutto attraverso l’Emporio Bimbi.

Il progetto “Ripartiamo insieme: famiglia, amicizia, speranza”
Grazie al prezioso contributo della Fondazione Carit di 72mila euro, la San Vincenzo ha potuto dar vita a questo progetto che tende a restituire dignità a chi per le difficoltà della vita sente di averla persa. Il supporto del sostegno amicale tende ad evitare la disgregazione delle famiglie, gravissima conseguenza della crisi economica che diventa crisi esistenziale. Condizione essenziale per l’unità del nucleo familiare è la disponibilità della casa, indiscutibile bene primario e la certezza di avere il necessario per l’alimentazione e la cura della persona. Si è provveduto al pagamento di utenze, affitti, spese condominiali, acquisto di generi alimentari e di igiene. Altro aspetto è la cura della salute degli individui ed aiutarli al rispetto delle norme igieniche anche in riferimento al covid. Obiettivo del progetto è assicurare tali beni e servizi attraverso il pagamento di visite mediche, medicinali, ausili vari. Ed infine l’istruzione per evitare la dispersione scolastica attraverso il sostegno allo studio e il pagamento delle spese scolastiche (libri di testo, materiale di cancelleria, corredo, mense e trasporto scolastico) per assicurare un futuro migliore ai bambini e ragazzi che si sentono discriminati per la mancanza di opportunità.
Denominatore comune del progetto è comunque quello del riappropriarsi della propria dignità anche sentendosi parte della comunità attraverso momenti volti all’inclusione. Migliorare la qualità di vita degli anziani che vivono spesso in solitudine e con pensioni inadeguate. Garantirgli una vita dignitosa attraverso aiuti economici, reinserirli nel tessuto sociale, dare loro serenità, amicizia, creare momenti di evasione. Quindi particolare attenzione per le fasce più deboli come anziani e bambini, soprattutto stranieri poco integrati, che hanno maggiormente sofferto per la pandemia e il forzato isolamento ha tolto stimoli, acuito fobie ed impigrito le menti. Il progetto prevede interventi per migliorare il proprio benessere e qualità della vita, riallacciare i rapporti umani, creare occasioni di evasione e di integrazione, sono in programma gite per anziani, momenti culturali, conviviali e ludici. Interventi animati in particolare dai giovani vincenziani per un reciproco arricchimento di valori umani nella diversità generazionale.

Progetto U.N.I.R.E
Nel 2021 ha avuto realizzazione, grazie al contributo del Consiglio Nazionale della San Vincenzo de’ Paoli, il progetto U.N.I.R.E. (Unire Nazioni Insegnando Relazionandosi Emancipandosi), laboratorio di svago e apprendimento in lingua italiana, inglese e francese per acquisire la conoscenza dei sistemi digitali al fine di rapportarsi con la Pubblica Amministrazione, per accedere ai vari servizi online e usufruire delle agevolazioni, per le prenotazioni, per proporre candidature di lavoro, per essere in grado di sostenere i figli nella didattica a distanza e a tenere le relazioni con la scuola utilizzando le piattaforme on line. Il tutto affiancato da laboratori di musica danza e recitazione per preparare il saggio finale dei partecipanti.

Emporio Bimbi
Nel 2021 è stato festeggiato il V° Anniversario dell’Emporio Bimbi, creato per l’integrazione tra le diverse culture e condizioni sociali attraverso eventi dedicati, particolare attenzione è rivolta ai bambini emarginati in ambiente scolastico. Emporio Bimbi è distribuzione di beni essenziali e servizi (sostegno scolastico, laboratori didattici, sport e danza) ai bambini da 0 a 12 anni in difficoltà economica e/o esistenziale e alle relative famiglie per evitare che qualcuno possa soffrire della mancanza di beni essenziali e della possibilità di opportunità necessari per una esistenza dignitosa.
Nell’ anno 2021 l’Emporio ha assistito 333 bambini appartenenti a 196 famiglie, il 30% sono nuovi accessi, sono povertà economiche e culturali, trend in crescita anche nei primi mesi del 2022 con l’arrivo di circa 90 bambini ucraini.
Sono stati distribuiti 1176 pacchi spesa con alimentari, prodotti di igiene personale e materiale scolastico per un costo totale di € 27770,80. Alcuni esempi dei beni distribuiti: 249 zaini per la scuola, 399 pastelli,1127 quaderni,2515 prodotti vari per la scuola, 923 merendine, 1307 biscotti, 982 miele/nutella, 1682 pannolini, 2089 saponi vari. Oltre a questi abbiamo distribuito 1807 giocattoli, 554 libri, 540 scarpe, 4735 capi di vestiario, 437 attrezzature varie.
L’ambito di azione dell’Emporio Bimbi è essenzialmente il territorio della Diocesi di Terni-Narni-Amelia nelle sue zone più depresse dove emergono differenze sociali e culturali che facilitano atti di discriminazione ed emarginazione nei confronti dei bambini più vulnerabili. Zone in cui vivono famiglie che non hanno livelli culturali, strumenti informatici e disponibilità economiche tali da sostenere il percorso scolastico dei figli favorendo il relativo abbandono soprattutto nell’attuale periodo della pandemia che le ha indebolite ulteriormente sia dal punto di vista economico che relazionale ed esistenziale.
Emporio Bimbi si è arricchito di nuove figure professionalmente preparate per gestire i nuovi laboratori per mamme e bambini grazie anche al prezioso apporto della Caritas di San Gabriele che è partner del nostro progetto UNIRE per offrire nuove opportunità di apprendimento, di socializzazione e di acquisizione delle conoscenze informatiche e digitali per colmare le loro lacune ed avere maggiore possibilità di accesso al mondo del lavoro
Importante è stato l’inserimento dei piccoli vincenziani che hanno portato avanti le iniziative di integrazione dei bambini frequentanti l’emporio ed hanno sostenuto con aiuti economici alcune famiglie particolarmente bisognose. Con la loro attività hanno inserito altri bambini nel mondo dello sport creando una squadra di pallavolo e hanno inserito in una nuova socialità ragazzi che vivono in solitudine invitandoli a fare le attività particolarmente apprezzate da tutti gli adolescenti.
Grazie al progetto Fratelli di Culla finanziato dalla Fondazione Carit 38 famiglie hanno potuto usufruire del comodato gratuito di carrozzine e passeggini. Nei prossimi mesi riprenderanno i laboratori didattici, di danza e di musica, passi importanti verso l’inclusione e l’attenuazione del senso di frustrazione derivante dalle minori possibilità di accesso a servizi. Partirà inoltre nei prossimi giorni un laboratorio dedicato principalmente ai bambini ucraini per la realizzazione di mattonelle in ceramica da appendere in una via della città per ricordare l’ospitalità che Terni ha riservato loro e per ricordare l’importanza della convivenza pacifica.

Contributi e benefattori
Oltre alla Fondazione Carit altre realtà del territorio hanno contribuito a realizzare l’attività vincenziana in questo tempo di particolare difficoltà: la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, Cosp Tecno Service, Parrocchia e scuola materna di Stroncone, Confcommercio e Associazione Clown Vip, Facoltà di Economia dell’Università di Perugia, OPES Umbria, Coldiretti, Circoli del PD, COOP, Conad Arca e tanti privati cittadini che oltre ad offerte in denaro hanno donato viveri, abbigliamento, mobili, giocattoli, attrezzature, materiale scolastico alle conferenze e in particolare all’Emporio Bimbi.

Volontari
Purtroppo nell’anno sono state chiuse due conferenze ed c’è stato un forte decremento dei soci che sono attualmente 72. A questi si affianca un buon numero di volontari esterni che comunque sostengono l’attività e soprattutto il gruppo dei giovanissimi vincenziani a cui l’associazione affida il proprio futuro.

LA RELAZIONE ANNO 2021

Perugia: Dal 16 giugno al 21 luglio un corso di formazione per volontari in servizio nella Caritas diocesana e nell’APV, per sperimentare cosa significa donare il proprio tempo per gli altri

«La nostra vita diffonde luce quando si spende nel servizio. Il segreto della gioia è vivere per servire». Sono le parole di papa Francesco con cui si apre un nuovo tempo di formazione per il servizio nella Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve e nell’APV, l’Associazione Perugina di Volontariato. Un percorso formativo per tutti i giovani e gli adulti che desiderano mettersi “a servizio”, per sperimentare cosa significa donare il proprio tempo per gli altri.

Durata del corso. Sono previsti sei incontri, in calendario tutti i giovedì dal 16 giugno al 21 luglio, alle ore 18:30. Si terranno a Perugia, presso il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”, sede della Caritas diocesana (via Montemalbe 1 – Zona Cortonese). Particolarità di questo cammino è la condivisione della prima fase formativa e la successiva distinzione dei percorsi che cambieranno in base al servizio che si vorrà poi effettuare, se in Caritas o nelle realtà in cui è presente l’APV: mondo carcerario, ospedaliero e dell’assistenza ad anziani e disabili (RSA). Gli incontri del 7 e 14 luglio, infatti, saranno tenuti da formatori diversi e tratteranno argomenti specifici per ogni servizio. In particolare, il 7 e 14 luglio, per gli interessati al servizio in Caritas, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e Silvia Bagnarelli, assistente sociale e responsabile del Centro di ascolto diocesano, presenteranno “Chi è Caritas e centralità dell’ascolto” e “Metodo Caritas: Ascoltare, Osservare, Discernere”. Negli stessi giorni per l’APV saranno presentati i servizi ai detenuti (7 luglio), da Clara Salvi e Raissa De Gruttola, e il servizio in ospedale e nelle residenze per anziani (14 luglio), da Sergio Menigatti e Maria Josè Rossi).

Il primo incontro, giovedì 16 giugno, tratterà i “Fondamenti Biblici del Volontariato” e sarà tenuto da padre Giulio Michelini (Ofm), noto biblista e teologo, preside dell’ITA di Assisi.

Gli altri incontri sono dedicati alla “Storia del volontariato e identità del volontario” (23 giugno), a cura di Maurizio Santantoni, alla “Presentazione dei servizi Caritas e servizi APV” (30 giugno), a cura di Mauro R. Cagiotti, presidente dell’APV e don Marco Briziarelli.

L’incontro conclusivo. Il corso terminerà il 21 luglio con la serata “Accendi il Servizio”, che prevede un momento di condivisione finale, la celebrazione dell’Eucaristia e l’agape fraterna.

La disponibilità di posti è limitata e riservata ai maggiorenni. La partecipazione al corso è gratuita. Per maggiori informazioni: info@caritasperugia.it .

Caritas Perugia – Comune di Marsciano e Caritas diocesana insieme per il welfare sociale

“Amministrare il welfare sociale – l’esperienza di collaborazione tra Caritas e Comune di Marsciano” è il tema dell’incontro che si è svolto nel pomeriggio di venerdì 11 giugno a Marsciano, presso l’Auditorium dell’Oratorio Santa Maria Assunta. Ad organizzarlo il Comune insieme alla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve e il suo ente operativo Fondazione di Carità San Lorenzo, che sul territorio marscianese ha la responsabilità dell’Emporio alimentare solidale “Betlemme”. L’evento è stato l’occasione per fare il punto sull’attuazione di un protocollo d’intesa che Comune e Fondazione di Carità hanno stipulato lo scorso febbraio per lo sviluppo di progettualità finalizzate all’inclusione sociale e al sostegno ai soggetti economicamente fragili.

Ai saluti istituzionali del sindaco Francesca Mele e dell’assessore alle politiche sociali Manuela Taglia, in rappresentanza del Comune, e del parroco di Marsciano don Marco Pezzanera, sono seguiti gli interventi del direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, del responsabile dell’Emporio “Betlemme” diacono Luciano Cerati e del professor Pierluigi Grasselli, economista e coordinatore dell’Osservatorio diocesano curatore del Rapporto 2021 sulle povertà, uno studio sempre più apprezzato dalle Istituzioni civili impegnate nel sociale. Grasselli ha sottolineato come il lavoro di Caritas non si esaurisca nelle forme di sostegno attraverso mezzi economici ma rappresenti anche una occasione di stimolo e rilancio per i singoli individui, che vengono aiutati a ritrovare un proprio percorso di vita inclusivo e sostenibile. La moderazione dell’incontro è stata fatta da Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e il lavoro.

Il protocollo d’intesa. Un protocollo innovativo, con scadenza prevista a luglio 2024, che nasce dalla necessità di governare alcune forme di sostegno alle famiglie colpite dalla crisi conseguente alla pandemia, ma che ha una portata ben più ampia in quanto va a sancire una collaborazione, nell’ambito di una più ampia rete di soggetti istituzionali e Terzo settore, finalizzata alla promozione e attuazione di progettualità integrate a sostegno dei nuclei familiari con svantaggio socio-economico e a maggior rischio povertà. Uno degli aspetti più interessanti del protocollo riguarda la collaborazione tra Comune e Caritas diocesana nell’acquisizione e gestione dei dati e nella costruzione e monitoraggio di percorsi di sostegno personalizzati per intervenire sulle puntuali esigenze che ciascun nucleo familiare interessato può manifestare. Uno degli obiettivi che il protocollo vuole attuare è proprio favorire le sinergie e le collaborazioni fra i vari soggetti attuatori di progetti di inclusione sociale. Per tutta la durata del protocollo il Comune mette a disposizione delle risorse economiche a rimborso degli interventi concordati e sostenuti dalla Caritas diocesana, dietro presentazione di relazione dettagliata relativa agli stessi interventi attuati.

La sinergia tra Comune di Marsciano e Caritas diocesana. Al momento la collaborazione tra Comune e Caritas riguarda l’erogazione di sostegni alimentari e contributi al pagamento delle utenze, rivolti alle famiglie che maggiormente hanno subito le conseguenze economiche della pandemia. L’attuazione di questo intervento congiunto ha permesso di snellire il lavoro operativo dell’Ente e garantire maggiore tempestività e capacità nell’erogazione delle forme di sostegno ai cittadini bisognosi. Come ha ricordato don Marco Briziarelli sono oltre 150 le famiglie sostenute dalla Caritas attraverso l’Emporio “Betlemme” di Marsicano e circa 4.200 quelle sostenute in tutta la diocesi di Perugia-Città della Pieve. “La forza della Caritas e la sua capacità di partecipare, insieme alle istituzioni, nella costruzione di politiche sociali efficaci – ha commentato il direttore della Caritas perugino-pievese – è rappresentata proprio dalla presenza capillare, sul territorio, di centri di ascolto, attraverso i quali captare i bisogni delle persone nel momento in cui sorgono. Un valore aggiunto che, come accade con il Comune di Marsciano, può essere messo a disposizione degli Enti per orientare e attuare al meglio gli interventi”.

Due importanti sollecitazioni alle istituzioni. L’importanza dell’attuazione di collaborazioni sempre più strette tra Comuni e mondo del volontariato presente nei territori è stata sottolineata anche da Luciano Cerati. Dal responsabile dell’Emporio “Betlemme” di Marciano sono arrivate anche due importanti sollecitazioni alle istituzioni. Una riguarda la necessità che il Governo riveda la soglia Isee per l’erogazione di alcuni servizi sociali. I 6mila euro attuali sono troppo bassi e non riescono a intercettare tante famiglie che pur avendo un Isee maggiore vivono forti situazioni di disagio. Altro aspetto è la necessità di coinvolgere maggiormente il mondo imprenditoriale nella contribuzione a sostegno delle progettualità che sui singoli territori si attivano per contrastare il disagio sociale.