Città di Castello – visite guidate alle chiese di San Domenico e di San Francesco

I volontari dell’associazione Chiese Storiche saranno a disposizione delle persone interessate a visitare le chiese di San Domenico e di San Francesco il 7/14/21/28 luglio, con inizio alle ore 17,00 e termine alle ore 19,00. Ogni percorso durerà all’incirca 15 minuti, quindi l’ultimo turno sarà previsto alle ore 18,45.
Le visite guidate avranno l’obbiettivo di far conoscere questi due edifici di culto uni che hanno segnato la storia religiosa, civile e artistica della città e della valle.
Qui hanno lasciato una impronta indelebile tante persone, sia del popolo che religiosi e religiose, tra cui: Santa Margherita da Città di Castello, il beato Pietro da Tiferno, il beato Giacomo. Senza dimenticare gli artisti che qui hanno lavorato, tra i tanti: Luca Signorelli, Raffaello Sanzio e Giorgio Vasari.

Uno o più gruppi interessati alla visita, in date diverse da quelle sopra indicate, potranno rivolgersi alla segreteria dell’associazione per concordare giorno e ora (indirizzo mail:
beniculturali@diocesidicastello.it).

Assisi – nuovo consiglio direttivo dell’associazione “Laudato Sii”

Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea dei soci dell’associazione di volontariato Laudato Sii, che costituisce il motore principale delle attività di volontariato nella diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino.
Il presidente uscente, Carlo Migliosi, ha tracciato un bilancio dell’attività, ricordando che lo scopo dell’associazione è formare e mettere in campo volontari che promuovano, attraverso la propria disponibilità e testimonianza, la carità nella Diocesi, contribuendo al mantenimento e alla crescita delle opere diocesane. I volontari iscritti all’associazione svolgono servizi sia nelle case di accoglienza della Caritas diocesana sia presso l’emporio solidale “7 ceste” e laddove ce ne sia bisogno anche presso altri enti e strutture grazie al coordinamento della stessa Caritas. I soci presenti hanno voluto ringraziare Migliosi per il suo lavoro unitamente ai tanti volontari il cui operato è stato fondamentale, soprattutto in questi ultimi anni di pandemia. È seguita la votazione per il rinnovo del consiglio che, per i prossimi tre anni, risulta così composto: Daniele Fiorelli, Marina Rosati, Fausto Perticoni, segretario; Federica Falcinelli, Annarita Cetorelli; e, membro di diritto in quanto direttore della Caritas, Rossana Galiandro.

Nella prima riunione di insediamento il neo-consiglio ha provveduto a definire le cariche sociali; è stato eletto in qualità di presidente Fiorelli, vice presidente Rosati e segretario Perticoni. Il consiglio direttivo ha parlato delle prossime iniziative che si intendono seguire con i volontari e della formazione che verrà organizzata per gli stessi sul fronte Caritas e per le attività più quelle più prettamente culturali.

Spoleto – Un enigma raffaellesco: il caso della Trasfigurazione di San Domenico a Spoleto

Dal 6 luglio al 6 ottobre 2022 la Basilica di Sant’Eufemia ospiterà la mostra “Un enigma raffaellesco: il caso della Trasfigurazione di San Domenico a Spoleto”. La grande pala d’altare della chiesa di S. Domenico a Spoleto, che ha come soggetto e modello la Trasfigurazione realizzata da Raffaello per il Cardinale Giulio de’ Medici, torna ad essere ammirata e ci pone davanti all’affascinante dubbio se l’attribuzione al Cavalier D’Arpino, come tradizione vuole, sia vera oppure se sia indice di una derivazione diretta dell’opera dalla Bottega di Raffaello. L’opera del grande maestro urbinate, conservata nella Pinacoteca Vaticana, presenta infatti moltissime somiglianze con la pala spoletina.
La tela è stata oggetto di revisione di un precedente restauro e di indagini diagnostiche. Tutto ciò è stato realizzato grazie al contributo della famiglia Diana di Milano e alla competenza professionale della Società Cooperativa restauro Beni Culturali (Coo.Be.C.) di Spoleto.
La tela è stata posizionata nella Basilica di S. Eufemia, dove sarà possibile ammirarla fino al 6 ottobre prossimo, accedendo dal Museo diocesano di Spoleto: tutti i giorni (tranne il martedì, che è giorno di chiusura) dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
La presentazione avverrà mercoledì 6 luglio alle ore 11.00 nel Salone dei Vescovi del Palazzo Arcivescovile di Spoleto

Interverranno:
Mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia;
Dott.ssa Antonella Filiani, presidente della Coo.Be.C.;
Dott.ssa Vittoria Garibaldi (presidente del laboratorio di diagnostica beni culturali di Spoleto) e dott.ssa Michela Azzarelli (tecnico che ha coordinato le indagini diagnostiche);
Dott. Andrea Rutili, direttore dell’ufficio beni culturali della Diocesi;
Dott. Ivo Diana, sponsor del restauro.

Perugia – al via ad Agello i “Weekend spirituali estivi”, una vacanza alternativa per rigenerarsi nella fede

Tra una settimana ad Agello, nell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, pittoresca località tra le verdi e dolci colline umbre che si diradano verso il lago Trasimeno, saranno ospitati, dall’8 luglio al 4 settembre, dei ritiri spirituali della durata di un fine settimana denominati, appunto, “Weekend spirituali estivi”. Promotrice e sede dei ritiri è la “Casa di preghiera Tabor” della Comunità Magnificat, organizzati in collaborazione con il Centro di formazione pastorale diocesano e guidati dal suo direttore don Luca Bartoccini, teologo e canonico della cattedrale di San Lorenzo.

Vacanza alternativa. «Si parla sempre più spesso in estate di vacanze alternative – commenta don Bartoccini – e i “Weekend spirituali” lo sono davvero sia per coloro che sono alla ricerca di Dio sia per quanti vogliono rigenerarsi nella fede, soprattutto dopo due anni di pandemia che hanno limitato non poco anche la pratica religiosa “in presenza”. C’è bisogno di ritornare alla comunione spirituale che è al fondamento della nostra fede, perché, come ci insegna il Vangelo di Matteo, “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro” (Mt 18,20). La preghiera comunitaria – prosegue il teologo perugino – è senz’altro più ascoltata da Dio ed è necessaria praticarla in questo difficilissimo periodo che stiamo attraversando, oltre che per la pandemia, anche per la guerra in Ucraina. Violenza e disprezzo per la vita umana che mai avremmo pensato di vedere ancora in Europa, sconvolgendo la nostra esistenza e interrogandoci non poco anche a livello spirituale».

I temi trattati. I “Weekend spirituali estivi” si prefiggono anche momenti di ascolto della Parola di Dio con meditazione e preghiera che aiutano a dare un senso alla propria vita e risposte ai tanti interrogativi che sorgono nella persona quando si trova a vivere difficili situazioni. A questo vengono in sostegno i temi trattati in ciascun weekend da don Luca Bartoccini: “Raccontare l’amore. Fin dove arriva la misericordia di Dio?” (8-10 luglio). Si tratta, spiega il direttore del Centro di formazione pastorale diocesano di Perugia, «di un cammino di preghiera e di ascolto alla scuola del Vangelo ripercorrendo i gesti e le parole di Gesù per raccontare il volto misericordioso del Padre e cercare di capire fin dove si spinge la misericordia di Dio per ciascuno di noi». A seguire “Santa Teresa di Gesù Bambino. Fragile come tutti, felice come pochi” (29-31 luglio). «E’ un vero percorso di guarigione interiore alla scuola di santa Teresa – precisa don Bartoccini – per imparare che la nostra debolezza è la nostra forza. Seguendo il suo cammino si scoprirà che i nostri limiti e le nostre fragilità non sono di impedimento per piacere a Dio e che solo l’abbandono nelle sue mani ci dona la vera gioia».

Calendario dei weekend. Anche a seguito delle richieste sempre più crescenti di partecipazione provenienti da diverse regioni d’Italia (la prenotazione è obbligatoria contattando Rita Sateriale Orsini al 342.9318383), gli organizzatori dei weekend hanno inteso proporli agli interessati nel periodo autunnale, nei fine settimana del 30 settembre-2 ottobre e del 18-20 novembre. Mentre in estate si tengono in quattro periodi: dall’8 al 10 luglio, dal 29 al 31 luglio, dal 19 al 21 agosto e dal 2 al 4 settembre. I ritiri, aperti a tutti, sono caratterizzati da un clima fraterno e disteso con ampi spazi anche per la preghiera personale, le celebrazioni, l’adorazione e la condivisione. Per la partecipazione si richiede la presenza continua dal primo pomeriggio del venerdì (possibilità di arrivare per pranzo) all’ora di pranzo della domenica.

Perugia: Una piccola “Onu” al Gr.est. San Barnaba e Villaggio della Carità Trenta fanciulli provenienti da tre continenti protagonisti della «bellezza travolgente di un viaggio inaspettato»

«Per i bambini è naturale diventare amici, ma per noi più grandi non è così facile». A dirlo è Irene, giovane animatrice del Gr.est. (Gruppo estivo) della Parrocchia di San Barnaba e del Villaggio della Carità di Perugia (sede della Caritas diocesana), svoltosi nelle prime due settimane dopo la fine della scuola, nel tracciare un “bilancio” insieme al parroco don Alessandro Scarda, a Sara, animatrice del dopocresima, a Miriam, animatrice veterana e responsabile del progetto Gr.est., e agli altri giovani animatori: Alessia, Blaise, Damiano, Edoardo, Eleonora, Francesco (detto Ciro), Giovanni, Irene “piccola”, Lorenzo, Marco, Patricia e Pietro. Questo Gr.est. ha accolto una trentina di bambini dai 6 ai 13 anni di età le cui famiglie, oltre a quelle italiane, hanno origini sudamericane, sudafricane e provenienti dall’Ucraina devastata dalla guerra, facendo breccia nel cuore degli animatori.

Il parroco. «Tutti loro rappresentano tre continenti e ci piace pensare – commenta don Alessandro – al nostro Gr.est. come a una piccola “Onu”. Uno degli obiettivi è stato quello di aiutare gli ultimi arrivati, i bambini ucraini, ad apprendere di più la nostra lingua. Bene! Non solo hanno perfezionato l’italiano – esclama con soddisfazione il sacerdote –, addirittura hanno “insegnato” l’ucraino ai coetanei italiani. Siamo andati oltre l’auspicato processo di integrazione realizzabile con l’abbattimento delle barriere linguistiche. Questo capolavoro di amicizia ed inclusione, attraverso momenti di aggregazione, condivisione, preghiera, giochi, svago…, è stato possibile grazie all’impegno dei nostri giovani animatori nel promuovere attività educative e ludiche non sempre facili da mettere in campo per le diverse culture dei piccoli. È stato anche un passo verso la “normalità” dopo le restrizioni di due anni di pandemia. Una scommessa che abbiamo vinto e che ripeteremo il prossimo anno, perché abbiamo colto la bellezza travolgente di un viaggio inaspettato di questa piccola “Onu” dove a dialogare sono stati i cuori nella loro specialissima e universale lingua». A testimoniarlo, conclude don Alessandro, «sono anche le esperienze Gr.est. al laboratorio di orticoltura con gli anziani (un progetto di inclusione sociale promosso da Caritas con le Edizioni Frate Indovino, n.d.r.) e il pranzare insieme alla “Mensa Don Gualtiero” (intitolata al cardinale Bassetti, n.d.r.) al Villaggio della Carità».

La responsabile Gr.Est. Bilancio positivo per gli “animati”, i trenta fanciulli, ma anche per i tredici giovani animatori. È Miriam, l’animatrice veterana, a spiegare che «non è stato facile partire da zero, proporre ai ragazzi un’esperienza nuova nel ruolo di animatori, sia perché la gran parte non aveva mai partecipato al Gr.est. sia perché per tutti è stata la prima occasione di mettersi in gioco nel servizio verso i più piccoli e poveri. Il nostro Gr.est, infatti, è nato per i bambini delle famiglie ospitate nel Villaggio della Carità. L’organizzazione di queste due settimane è stata intensa e ci ha messi alla prova, ma anche uniti di più nell’amicizia e nella condivisione di ogni momento vissuto insieme. Metti in gioco tutto te stesso, scopri parti di te che non conoscevi: tenerezza, accoglienza, ascolto e alla fine ti ritrovi a sera svuotato di te stesso ma colmo della gioia di esserti donato agli altri».

L’animatrice del dopocresima. Sara parla del «considerevole sforzo organizzativo e mentale richiesto ai nostri animatori nel preparare le attività, i piccoli momenti di catechesi, organizzare i giochi (con tanto di materiale e spiegazione), gestire i bambini, specie quelli più vivaci e incontenibili e far fronte alle tante dinamiche e situazioni che possono presentare. Sono compiti che presuppongono sangue freddo, forza di volontà e tanta pazienza. Ma il gruppo, ormai ben coeso e armonioso grazie agli anni di dopocresima svolti insieme, ha saputo ben rispondere alle sfide di questo Gr.est., per poi assaporarne gli aspetti più preziosi che hanno di gran lunga ripagato i sacrifici fatti».

Il giovane animatore. Per Damiano e tutti gli altri «il meglio del meglio è stato aiutare i bambi da poco in Italia. Dare una mano al prossimo è una cosa che davvero ci riempie lo spirito. Partire da casa alle sette del mattino e tornare nel tardo pomeriggio, quasi stremati, crediamo che nessuno lo farebbe mai, se non fosse per tutto quello che quest’esperienza ci dà in cambio».

La giovane animatrice. Significativo quanto dice Irene sulla differenza di età tra animatori e animati: «Mi sono accorta di quanto siamo diversi dai bambini, pur non essendo in fin dei conti troppo più grandi. In realtà ho già un po’ perso la spontaneità e la naturalezza di essere e fare ciò che sono e fanno loro, e in questo mi hanno insegnato tanto. Ricorderò per sempre un momento in cui un bambino italiano, con una spontaneità incredibile – si ricollega a quanto detto all’inizio -, è andato da un ucraino e gli ha chiesto di diventare amici. Amici! Per noi più grandi non è così facile, per loro invece è così naturale!».

Spoleto – Caritas diocesana, report sulle attività gennaio-aprile 2022. Don Edoardo Rossi: «Importante far conoscere le iniziative e i progetti realizzati anche grazie ai fondi dell’8xmille della Conferenza episcopale italiana, ai finanziamenti di Caritas italiana, alle risorse diocesane, a quelle di privati e di aziende»

La Caritas diocesana di Spoleto-Norcia dal 2022 pubblicherà ogni quattro mesi un report sulle attività svolte. «Lo scopo – sottolinea il direttore don Edoardo Rossi – è quello di far conoscere le iniziative e progetti realizzati anche grazie ai fondi dell’8xmille della Conferenza episcopale italiana, ai finanziamenti di Caritas italiana, alle risorse diocesane, a quelle di privati e di aziende. Il documento si fa portavoce degli operatori e, soprattutto, dei tanti volontari Caritas che ogni giorno si dedicano al sostegno dei più poveri».
Il “report” si basa sul profilo delle povertà rilevate e sui servizi attivati nel periodo gennaio-aprile 2022 raggruppati in quattro macro-aree.
Centro di Ascolto. Nei Centri di Ascolto, diocesani e di pievania, hanno operato 66 volontari ed è stato fornito ascolto a 196 persone che hanno presentato richieste per acquisto di beni essenziali, di farmaci, per trasporto terapeutico e per orientamento al lavoro. In particolare 9 volontari hanno seguito e curato la distribuzione di 1.044 pacchi alimentari e la consegna di 52 spese alimentari al domicilio dei richiedenti. Sono stati registrati 13 interventi per gestire l’emergenza abitativa, cui se ne aggiungono altri 40 per l’acquisto di beni essenziali per un importo di 4.600 euro. La collaborazione efficace con il Comune di Spoleto e la Fondazione Carispo, attraverso la destinazione con cadenza annuale di appositi Fondi, ha consentito di fornire sussidi a 49 persone del comprensorio diocesano per un totale di 13.200 euro: interventi finalizzati al sostegno sociale di famiglie in difficoltà economica (pagamento utenze domestiche, canoni di locazione, trasporto sanitario, tasse scolastiche, buoni carburante, ricariche telefoniche).
Locanda della Misericordia “Ponziano Benedetti”. Nei primi quattro mesi del 2022 ha distribuito 5.800 pasti (600 erogati presso i locali di via Cecili e 5.200 come pasti da asporto), per un totale di spese fisse sostenute di circa 9.000 euro (finanziate con donazioni private). Sono stati, invece, 70 i volontari che si sono alternati da gennaio ad aprile.

Progetti vari.
“L’amore…oltre le catene” (autunno 2021): raccolta straordinaria di prodotti per l’igiene del corpo, indumenti sportivi e scarpe da ginnastica a favore dei detenuti in media sorveglianza della Casa di Reclusione di Spoleto. Il progetto ha visto anche il coinvolgimento, oltre ai fedeli della parrocchie, di 60 alunni della prima e seconda media dell’Istituto Comprensivo “G. Fanciulli” di Arrone e Ferentillo, che hanno comunicato on line con alcuni detenuti della struttura penitenziaria. É già stato calendarizzato per il prossimo autunno il coinvolgimento degli Istituti Superiori di Spoleto. La disponibilità di volontari e la sensibilità della Direzione della Casa di reclusione hanno consentito la creazione di un apposito “Centro di ascolto” interno al carcere, con l’obiettivo di colmare bisogni contingenti e rendere più forti e solidali le relazioni umane fra le persone detenute e quelle libere.

“Fattoria Socio Educativa”: grazie ai fondi 8xmille della Conferenza episcopale italiana è stato avviato il Progetto – approvato e finanziato per 60.000 euro – per la riqualificazione del casolare della Confraternita della Misericordia in località Castellocchio di Eggi di Spoleto attraverso la formazione, il sostegno socio-educativo ed il coinvolgimento di tutti gli Istituti di scuola superiore di Spoleto e dell’Istituto Comprensivo di Cerreto di Spoleto. Il progetto ha lo scopo di educare i giovani ad una nuova e ritrovata relazione con l’ambiente sul solco tracciato dall’Enciclica di papa Francesco “Laudato Sii”. Ad oggi sono stati sostenuti costi relativi al progetto per circa 15.000 euro.

“Caritas Care”: nell’anno 2021, 77 benefattori hanno sostenuto 95 adozioni di bambini nella Repubblica Democratica del Congo con un contributo di 12.863 euro, garantendo la possibilità di frequentare la scuola, avere un pasto giornaliero, materiale scolastico e supporto sanitario.

Emergenza Ucraina. La situazione dei profughi fuggiti dall’Ucraina a seguito del conflitto esploso il 24 febbraio 2022 ha sin da subito coinvolto la Caritas diocesana che si è attivata per la loro accoglienza, in collaborazione con gli Enti e le Associazioni del territorio: in strutture religiose, nelle canoniche, in conventi e monasteri, in famiglie privare. Ad oggi le persone ucraine accolte dalla Caritas sono 160: 90 minori, 4 neo maggiorenni, 4 papà, 42 mamme e 20 tra nonne, sorelle, nipoti e amici. A queste vanno aggiunte 40 persone che hanno trovato accoglienza in modo autonomo e che sono comunque seguite dalla Caritas. Con un gruppo di volontari Caritas sono state create le “Famiglie Tutor” con il compito di assistere, attraverso un dialogo costante, i nuclei familiari ucraini. Presso la ex chiesa di San Nicolò in Spoleto – con un’apertura di 7 giorni su 7 garantita da numerosi volontari – è stata predisposta la raccolta speciale di materiale da inviare direttamente alle popolazioni ucraine (su richiesta ed in collaborazione con la comunità ucraina di Spoleto che ha gestito l’attività). Nella casa canonica di Maiano di Spoleto è stato creato l’emporio “don Guerrino Rota” dove i cittadini ucraini hanno la possibilità di avere indumenti, giochi e cancelleria. Si tratta di tutto materiale nuovo donato dai commercianti della Diocesi. Inoltre, la sensibilità di diverse realtà (Associazione commercianti, Fondazione Festival e altre) ha consentito la possibilità di organizzare momenti ludico-ricreativi per i bambini ucraini e loro, al fine di facilitare l’integrazione nel tessuto sociale del territorio della diocesi di Spoleto-Norcia. In collaborazione con la CPIA di Spoleto (Scuola Statale per Adulti) viene proposto, presso i locali della Parrocchia di S. Venanzo a Spoleto, un corso base di lingua italiana per gli ucraini.

Assisi – nella cattedrale di San Rufino celebrato il 50esimo anniversario di ordinazione sacerdotale di monsignor Domenico Sorrentino

“Sono tanto gioioso per questo giorno di grazia che il Signore mi fa in ricordo di una grazia che risale a 50 anni fa. Nel suo cuore risale all’eternità perché tutto quello che Egli pensa per noi lo sogna da sempre e dunque sentirmi ancora nel suo sguardo d’amore mi fa tanto bene. Mi fa tanto bene anche sentirmi insieme a voi nello stesso sguardo d’amore”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, domenica 26 giugno all’inizio della santa messa presieduta nella cattedrale di San Rufino ad Assisi, in occasione del suo 50esimo anniversario di ordinazione sacerdotale. La santa messa è stata concelebrata da monsignor Marcello Bartolucci, segretario emerito della Congregazione delle cause dei santi, dal vicario generale della diocesi di Foligno, mons. Giovanni Nizzi, dal priore della cattedrale don Cesare Provenzi, da numerosi presbiteri delle due diocesi, dai custodi delle due Basiliche papali, padre Marco Moroni e padre Massimo Travascio, mentre la cattedrale era gremita da tantissime suore e religiose di diverse congregazioni oltre a un centinaio di fedeli. “In cinquanta anni di predicazione – ha detto commosso il vescovo durante l’omelia – ho imparato a sentire sempre la Parola di Dio, proclamata per la liturgia, come qualcosa di provvidenziale che giunge sempre al momento giusto. Razionalmente sembrerebbe che questo non debba avvenire perché si tratta di letture programmate secondo l’anno liturgico e secondo un certo ordinamento eppure nella grandezza e nella sapienza di Dio ho sempre sentito questo aspetto misterioso della Parola che pur già regolamentata e programmata giunge sempre in modo da dirti una cosa speciale e una cosa per te che è proprio quella cosa necessaria per te. Quanta salvezza – ha aggiunto monsignor Sorrentino – . Ogni giorno, è veramente commovente pensarlo, da 50 anni non si è mai negato alla Parola della consacrazione. Ogni giorno è sceso umile su questo altare dalla sede legale, direbbe San Francesco. Ogni giorno, ogni volta che l’ho invocato per la misericordia è sempre sceso, attraverso queste mani assolventi, sul capo e sul cuore delle persone che mi ha messo davanti. Ogni giorno è voluto venire nelle mie parole perché fossero illuminanti, di incoraggiamento e di speranza. Quanta degnazione il Dio infinito, immenso, onnipotente si è fatto così piccolo mettersi dentro queste povere membra, questa povera vita”. Al termine della santa messa è stato letto il messaggio e la benedizione apostolica di papa Francesco per il vescovo e la comunità di cui è pastore. “Con animo grato e carità fraterna – si legge in un passaggio della benedizione del Santo Padre – ci rallegriamo per il saggio ministero svolto assiduamente nella vigna del Signore per i bisogni dei fedeli con il desiderio provato e autentico di annunciare la misericordia di Dio”. È seguito un momento di convivialità sul sagrato della cattedrale durante il quale il vescovo ha salutato e ringraziato tutti i presenti.

Perugia: Intitolata a mons. Giacomo Rossi “Casa Emmaus” di Lidarno. Il direttore Caritas don Marco Briziarelli: «un’opera che accoglie e accompagna con grande dignità ogni forma di disabilità restando un cuore pulsante della nostra carità»

L’esperienza del 42° Convegno nazionale Caritas. «La prima profezia resta sempre e comunque il guardare la nostra storia e chi ci ha condotto al cammino di servizio agli ultimi. Questo sguardo ha il volto e il nome di don Giacomo Rossi, un sacerdote forte e tenace, un sacerdote innamorato di Gesù e dei poveri che nel 1976, con il suo SI, ha permesso la nascita della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve guidandola per 25 anni, fino al 2001, ricoprendo anche il ruolo di delegato regionale della Caritas Umbria e di membro della Presidenza della Caritas italiana». Lo scrive don Marco Briziarelli, suo successore alla guida di quest’organismo pastorale, nel tracciare un “bilancio” dell’esperienza della delegazione perugino-pievese al 42° Convegno nazionale delle Caritas diocesane (Milano, 20-23 giugno) dedicato al “Camminare insieme sulla via degli ultimi”, fornendo «tanti strumenti per leggere le povertà di oggi con uno sguardo di profezia».

L’intitolazione di “Casa Emmaus” a don Rossi. Occasione per tracciare questo breve ma significativo “bilancio” è stato un evento «unico e speciale, di comunione di preghiera per tutta la Caritas e per tutta la comunità diocesana: la intitolazione di “Casa Emmaus” a don Giacomo», sottolinea don Briziarelli. Evento che si è tenuto nel pomeriggio del 25 giugno, a Lidarno di Perugia dove è situata “Casa Emmaus”, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, del parroco don Antonio Sorci, dell’assistente sociale Stella Cerasa, che di mons. Rossi è stata per lunghi anni parrocchiana e collaboratrice in Caritas come responsabile del Centro di ascolto diocesano, e di numerosi amici e testimoni delle opere di carità e non solo, di questo sacerdote che ha scritto una bella pagina della storia della Chiesa perugina ritornato alla Casa del Padre cinque anni fa, il 23 giugno 2017.

Un’opera per accogliere le disabilità. Anche l’Amministrazione comunale di Perugia ha voluto rendere omaggio alla memoria di mons. Rossi intervenendo a “Casa Emmaus” con l’assessore Otello Numerini, che ha evidenziato l’importanza anche sociale di quest’opera nata per accogliere famiglie con disabili e che per anni è stata gestita in collaborazione con il Centro volontari della sofferenza (Cvs). Attualmente ad animare e gestire quest’opera è una realtà associativa riconosciuta dalla Caritas diocesana, iscritta nel Registro regionale del volontariato. «Oggi, intitolando “Casa Emmaus” a don Giacomo – conclude don Briziarelli – riconsegniamo proprio a lui quest’opera di inclusività che tanto ha voluto unitamente all’allora arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti, inaugurata nel 1999 come opere segno del IV Congresso eucaristico diocesano; un’opera che accoglie e accompagna con grande dignità ogni forma di disabilità restando un cuore pulsante della nostra carità».

Perugia – evento diocesano “L’amore familiare: vocazione e via di santità” promosso nell’ambito del X Incontro mondiale delle Famiglie con il Papa in svolgimento a Roma

Le famiglie della comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si apprestano a vivere l’atteso evento dal titolo “L’amore familiare: vocazione e via di santità”, in programma domenica pomeriggio 26 giugno, in pieno centro storico – prima in cattedrale e poi in piazza IV Novembre -, promosso nell’ambito del loro X Incontro mondiale con papa Francesco in svolgimento a Roma (22-26 giugno).

Eventi diocesani. «L’incontro romano – ricordano i coniugi Roberta e Luca Convito, responsabili della Pastorale familiare diocesana – è riservato, a causa della pandemia, ai delegati internazionali e ai responsabili di associazioni e movimenti ecclesiali laicali che si occupano di Pastorale familiare. Contestualmente a questo X Incontro mondiale, nelle diocesi italiane, in forma multicentrica e diffusa, si tengono degli eventi che ci consentono di vivere in comunione spirituale con quanto è in svolgimento a Roma». Nella comunità diocesana perugino-pievese, ricordano i coniugi Convito, «sono stati organizzati, tra marzo e maggio, degli incontri territoriali per preparare e sensibilizzare le famiglie e tutti gli interessati all’appuntamento di giugno; incontri che hanno destato non poco interesse e visto una nutrita partecipazione di genitori, figli e nonni».

Il programma perugino. L’appuntamento nel capoluogo umbro con le famiglie, organizzato dal preposto Ufficio diocesano pastorale con il patrocinio del Comune di Perugia, è, come già annunciato, domenica 26 giugno, con inizio alle ore 17, nella Cattedrale di San Lorenzo, dove il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi presiederà la celebrazione eucaristica e consegnerà il “mandato missionario” alle famiglie. Seguirà, alle ore 18, in piazza IV Novembre, il concerto-spettacolo “Voglio dirti sì”, organizzato in collaborazione con le redazioni giornalistiche de «La Voce» e di «Umbria Radio InBlu».

Le stagioni della famiglia. «Si tratta di un concerto-spettacolo – spiega Daniele Morini, direttore delle due testate giornalistiche cattoliche – in cui vengono presentate, attraverso una serie di testimonianze e storie di vita, le varie stagioni della famiglia. Dalla famiglia appena formata, con due novelli sposi, alle giovani coppie con figli, a quelle più adulte che via via crescono. Non mancano testimonianze di interazione tra genitori, figli e nonni. Questi ultimi sempre più sentiti come dei veri e propri ammortizzatori sociali vista la difficile situazione che le famiglie stanno affrontando dalla crisi economica in avanti; difficoltà accentuate da due anni di pandemia ed oggi aggravate dalle conseguenze della guerra in Ucraina».

Famiglie adottive e quelli con disabilità. «Si parlerà dell’importanza delle famiglie adottive e di quelle con disabilità – precisa il giornalista Morini –. Molto toccante sarà la testimonianza della grande famiglia dell’Opera Don Guanella di Perugia. Ascolteremo anche la storia di una coppia già in crisi, rinata nel frequentare tra le prime la “Casa della Tenerezza”, realtà ecclesiale fondata da mons. Carlo Rocchetta che lo scorso 20 giugno ha ricevuto un prestigioso riconoscimento civile, l’iscrizione all’Albo d’Oro della città di Perugia. Questa coppia, delegata al X Incontro mondiale con il Papa, racconterà anche quanto è emerso a Roma. Non mancheranno dei riferimenti ai santi coniugi Maria e Luigi Beltrame Quattrocchi, patroni dell’Incontro mondiale delle famiglie, e tanta buona musica e canti di gruppi di oratori e di Rinnovamento nello Spirito».

Assisi – premio “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis”. Il bando è online; i progetti dovranno essere presentati entro il 31 dicembre 2022

Sono aperti i termini di presentazione delle domande per partecipare all’edizione 2023 del premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per una economia della Fraternità”. Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 dicembre 2022.

Il premio, come previsto nello Statuto e nel Regolamento, è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore riceverà una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori. Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, in ricordo del gesto con cui l’allora Vescovo di Assisi, Guido, coprì il giovane Francesco Bernardone nel momento della sua spogliazione, e un’icona con il logo del Premio, portando i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis.

Il premio, nella sua edizione inaugurale del 15 maggio 2021 è stato assegnato, a titolo emblematico e fuori concorso, all’Istituto Serafico di Assisi; mentre lo scorso 21 maggio il riconoscimento da 50 mila euro è stato assegnato al progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità ealla diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), senza lavoro e poverissimi, che con l’aiuto della parrocchia hanno accolto l’invito della città: usando rifiuti, scarti, e, prima di tutto, le ninfee, producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone.

I promotori hanno anche deciso di sostenere Farm of Francesco con un contributo di 15.000 euro: è progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, che ha lo scopo di combattere la desertificazione del suolo, questo progetto studia metodologie che permettono di coltivare la terra in maniera sostenibile, senza renderla sterile.