Perugia – centotre giovani in cammino verso Santiago de Compostela con cinque sacerdoti.

“I vostri nomi sono scritti nei cieli”. Questo è il motto che accompagnerà i giovani dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, dal 24 luglio al 4 agosto, lungo i sentieri della Galizia per andare ad abbracciare San Giacomo, primo apostolo martire a Gerusalemme dopo una vita da pellegrino evangelizzatore della Spagna.
Saranno 103 i partecipanti al pellegrinaggio a Santiago de Compostela organizzato dall’Ufficio di Pastorale Giovanile in collaborazione con la Pastorale Universitaria e il Comitato zonale Anspi. L’ultimo pellegrinaggio a Compostela risale all’agosto del 2019. I partecipanti si ritroveranno questa sera, domenica 24 luglio, alle ore 20.30, nella chiesa parrocchiale di Olmo, con il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi per celebrare l’Eucaristia insieme ai ragazzi, benedicendoli e affidando loro il “mandato” di pellegrini.
Dieci giorni da pellegrini. Dopo il viaggio in pullman, facendo tappa a Tolosa, i giovani pellegrini affronteranno un tratto di cammino portoghese a piedi da Tui a Santiago de Compostela, per centoventi chilometri complessivi. Lo stile dell’essenzialità e della condivisione farà da cornice a dieci giorni di fatica, sudore, impegno, volontà, fraternità e amicizia. Dieci giorni in cui scoprire la bellezza di chi cammina al tuo fianco senza il filtro del telefono isolante, dieci giorni per uscire dalla propria zona di confort e scoprirsi giovani adulti in grado di farsi carico del peso dell’altro, dieci giorni per superare i propri steccati di insicurezze per prendere l’ultimo posto e il passo dei più lenti meravigliandosi della gioia che questo comporta.
Pellegrini spinti dal Cielo. «Questi sono i ragazzi che vivono l’avventura del pellegrinaggio a Santiago de Compostela per la prima volta – dice don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile –, segno della profonda volontà di tornare a vivere esperienze significative insieme e con entusiasmo. Ognuno di questi giovani sarà accompagnato dalla preghiera delle proprie comunità parrocchiali, dei familiari e degli amici troppo piccoli o ormai grandi per unirsi fisicamente al gruppo e sarà spinto in salita con lo zaino in spalla dal Cielo».
«Sì, spinti proprio dal Cielo – sottolinea don Luca nel commentare il motto del pellegrinaggio –, là dove i nomi di ognuno e di tutti sono custoditi e là dove da oggi anche don Augusto (mons. Panzanelli del quale oggi 24 luglio si celebrano le esequie, n.d.r.), che ci ha accompagnato in tante GMG e pellegrinaggi e che tanto in vita si è impegnato a servizio dei giovani, potrà vegliare su questo nostro cammino».
I sacerdoti accompagnatori. Don Riccardo Pascolini, don Michael Tiritiello, don Daniele Malatacca, don Marco Briziarelli e don Vittorio Bigini saranno i sacerdoti che accompagneranno i ragazzi nel loro cammino, insieme a suor Linda Fanton delle Suore Francescane di Gesù Bambino dello studentato universitario di Sant’Antonio.

Perugia – è tornato alla Casa del Padre mons. Augusto Panzanelli (1938-2022), una delle “colonne portanti” della Chiesa diocesana.

Si è spento nella serata di venerdì 22 luglio, dopo una lunga e grave malattia, nella sua Moiano di Città della Pieve, mons. Augusto Panzanelli. Appresa la triste notizia il cardinale Gualtiero Bassetti e il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi si sono raccolti in preghiera e hanno espresso il loro personale profondo cordoglio, unito a quello dell’intero Presbiterio diocesano, ai familiari e alle comunità parrocchiali che don Augusto ha servito fino all’ultimo. Aveva 84 anni ed era un sacerdote molto conosciuto, benvoluto e stimato in tutta la comunità diocesana, una delle “colonne portanti” della Chiesa che è in Perugia e Città della Pieve. Gli ultimi due arcivescovi gli avevano affidato nel corso degli anni importanti e delicati incarichi in ambito pastorale ed amministrativo. Una sua biografia dettagliata e data e luogo delle esequie saranno comunicate nella giornata di domani attraverso una nota della Curia.

Perugia – don Giosuè Busti, giovane sacerdote perugino in missione diplomatica in Nuova Zelanda, come addetto alla Nunziatura Apostolica di Wellington.

«Dopo la nomina del nuovo arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, don Ivan Maffeis, quella del giovane sacerdote perugino don Giosuè Busti, inviato come addetto alla Nunziatura Apostolica di Wellington, in Nuova Zelanda, è senz’altro la seconda bella notizia accolta con gioia in pochi giorni dalla nostra Chiesa diocesana. Un incarico che è per tutti noi motivo di orgoglio, perché don Giosuè è chiamato a rappresentare in terre lontane la Chiesa cattolica. Con sé porta la spiritualità e i valori dei santi umbri Benedetto e Francesco, che, in distinte epoche, sono stati “ambasciatori-testimoni” dell’universalità del messaggio cristiano». Ad annunciarlo è il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi, che plaude al risultato raggiunto da don Busti nello studio e nella formazione acquisita presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, l’istituzione vaticana che forma i sacerdoti destinati alla missione diplomatica nelle Nunziature del mondo. Mons. Salvi, nel congratularsi con don Busti, uno dei dieci presbiteri selezionati quest’anno a tale incarico, sottolinea quanto sia oggi importante servire la Chiesa anche da membro del Corpo diplomatico della Santa Sede chiamato, evidenzia il presule, «ad essere annunciatore del Vangelo della fraternità tra i popoli e della convivenza pacifica tra le nazioni in un’epoca segnata da non pochi conflitti noti e dimenticati. È molto incoraggiante sapere che un giovane del Clero perugino-pievese si appresta a vivere questa esperienza di missione diplomatica a cui rivolgiamo la nostra preghiera e impartiamo la nostra benedizione».
Don Giosuè Busti, nato ad Assisi il 9 marzo 1988, originario della parrocchia di Ponte Valleceppi di Perugia, laureato in Scienze politiche, è stato ordinato presbitero dal cardinale Gualtiero Bassetti il 29 giugno 2019. È stato lo stesso porporato a consigliarlo e invogliarlo a intraprendere per tre anni gli studi presso la suddetta Accademia. In questo periodo ha conseguito anche la licenza in Diritto Canonico alla Pontificia Università Gregoriana e il successivo dottorato alla Pontificia Università Lateranense.
Don Busti, che ha incontrato di recente papa Francesco in visita alla Pontificia Accademia Ecclesiastica, partirà per la Nuova Zelanda il prossimo 21 agosto. «Lavorerò accanto al nunzio apostolico mons. Novatus Rugambwa, originario della Tanzania – racconta don Busti in un articolo de La Voce in edicola questo fine settimana –. È una destinazione molto lontana… La formazione che facciamo è rivolta a qualsiasi destinazione, ma la cosa più importante è quella di coltivare l’amore per il popolo a cui si è inviati. Certo, lasciare l’Italia, la mia diocesi, mi dispiace, e in particolare mi mancherà la possibilità di servire in parrocchia (attualmente è vicario parrocchiale a Ponte San Giovanni, n.d.r.), perché è quello a cui uno pensa quando entra in seminario, ma nello stesso tempo è anche un grande privilegio; sono molto entusiasta di imparare e di conoscere una nuova realtà».

Assisi – restauro del trittico raffigurante la Madonna col Bambino, San Francesco e San Sebastiano di Matteo da Gualdo

Il Museo diocesano e Cripta di San Rufino di Assisi rende nota la conclusione del restauro del trittico raffigurante la Madonna col Bambino, San Francesco e San Sebastiano, realizzato da Matteo da Gualdo per la Chiesa di Santa Maria delle Grazie all’interno del Castello di Palazzo di Assisi e, a partire dal 1941, custodito nel museo.
I lavori, eseguiti grazie al sostegno della Fondazione Perugia e cofinanziati anche attraverso la campagna di raccolta fondi “Adotta un’opera”, saranno presentati al pubblico sabato 23 luglio, alle ore 21, presso la Biblioteca diocesana di Assisi.
Dopo i saluti di mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e di. Maurizio Tittarelli Rubboli della Fondazione Perugia, interverranno lo scrittore Matteo Bebi e la curatrice del restauro Francesca Canella con la collaborazione di Christiane Zschiesche.
L’intermezzo musicale sarà curato da Laura Cannelli (voce) e Filippo Calandri (Cornetto rinascimentale). La serata si concluderà con un brindisi offerto a tutti i partecipanti.
Con il restauro del trittico di Matteo da Gualdo è stata recuperata un’opera del Quattrocento fortemente compromessa, che tornerà così ad essere pienamente fruibile all’interno del museo che la custodisce, aumentandone l’attrattività.
L’intervento è pienamente in linea con le azioni intraprese dal Capitolo della cattedrale di San Rufino negli ultimi anni, mirate alla valorizzazione della parte alta della città di Assisi e, al contempo, contribuirà alla valorizzazione dei lavori di un maestro eccentrico del Rinascimento umbro che ha lasciato numerose testimonianze artistiche in gran parte del territorio delle diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno.
Il restauro ha inoltre permesso di fissare nuovi punti fermi nella cronologia dei lavori del pittore ma anche di aprire interessanti interrogativi che potrebbero essere approfonditi attraverso ulteriori studi.

Spoleto – Messa dell’Arcivescovo al Santuario della Madonna della Valle di Bevagna per la II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani

“Nella vecchiaia daranno ancora frutti”: è il tema scelto da Papa Francesco per la II Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani in programma in tutte le Diocesi del domenica 24 luglio 2022. L’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo celebrerà in tale occasione una Messa presso il Santuario della Madonna della Valle a Bevagna alle ore 18.00. Il Presule affiderà i nonni e gli anziani presenti, ma nella preghiera anche quelli che non ci saranno fisicamente, alla Vergine Maria.
«La vecchiaia – scrive il Pontefice nel messaggio – non è un tempo inutile in cui farci da parte tirando i remi in barca, ma una stagione in cui portare ancora frutti: c’è una missione nuova che ci attende e ci invita a rivolgere lo sguardo al futuro. La speciale sensibilità di noi vecchi, dell’età anziana per le attenzioni, i pensieri e gli affetti che ci rendono umani, dovrebbe ridiventare una vocazione di tanti. E sarà una scelta d’amore degli anziani verso le nuove generazioni. È il nostro contributo alla rivoluzione della tenerezza, una rivoluzione spirituale e disarmata di cui invito voi, cari nonni e anziani, a diventare protagonisti».

Foligno – Festa del Beato Pietro Crisci, il santo folle

Domenica 17 luglio il Capitolo della Cattedrale di San Feliciano nell’ambito della festa in onore del Beato Pietro Crisci propone alle ore 18.30 Santa Messa presso la Cripta della Cattedrale di San Feliciano (ingresso dal Museo).
Dalle ore 15.30 alle ore 17.30 sarà straordinariamente possibile visitare la cella in cui il beato Pietro Crisci (1243-1323) viveva nella preghiera e nel servizio, sita nell’antico campanile della cattedrale e decorata con pitture dei secoli XIV-XV
La visita, a causa degli spazi ristretti e per ragioni di sicurezza, avverrà a piccoli gruppi ed esclusivamente con la guida del personale del Museo Diocesano.

Pietro Crisci da Foligno (1243-1323) fa parte dei cosiddetti «santi folli». Come li definì il contemporaneo, e conterraneo, beato Iacopone da Todi. Davvero fu figura singolare. Dopo una giovinezza movimentata, si convertì a 30 anni, vendendo i beni e addirittura se stesso come schiavo. Ma il padrone lo liberò. La sua casa divenne allora la cattedrale di Foligno, dove aiutava nei servizi più umili. Dormiva sui gradini del campanile, vestiva di sacco, i piedi nudi, e pregava guardando il sole, perché simbolo di Gesù. Dedito alle più aspre penitenze, basava la sua spiritualità sull’esempio della beata Angela da Foligno e di santa Chiara di Montefalco. Durante la sua vita fu più volte pellegrino a Roma ed Assisi. L’Inquisizione se ne interessò, ma la sua fede risultò limpida. Pietro Crisci morì nella cattedrale di Foligno il 19 luglio 1323 in fama di santità. Durante tutto il Medioevo il santo godette di grande devozione. Nel 1385, in suo onore fu eretta una cappella nella cattedrale, restaurata nel 1870 dal vescovo Crispigni e dove attualmente si venera il suo corpo, racchiuso in un’urna artistica di legno.

Assisi – evento “A te grido Signore”, 3 agosto alle ore 21 di fronte al Sagrato della Basilica di Santa Maria degli Angeli

Dopo tre anni di stop a causa della pandemia torna l’evento “A Te Grido Signore – Infinitamente Buono” che però cambia data e location. Questa edizione estiva, organizzata dalla Pastorale giovanile diocesana e l’associazione di volontariato “Laudato Sii”, con il patrocinio del Comune di Assisi, si svolgerà infatti il 3 agosto alle 21 sulla piazza davanti al sagrato della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Non sarà solo un’esibizione ma un momento di preghiera e di testimonianze in musica che si inserisce nel programma del Perdono di Assisi dei Frati Minori della Porziuncola.
“L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – rappresenta una novità assoluta perché vogliamo uscire dai luoghi chiusi per raggiungere i giovani là dove sono, affinché l’annuncio che Dio è infinitamente buono possa davvero arrivare a quante più persone possibile, le tante che partecipano al Perdono di Assisi. Il programma della serata prevede le esibizioni del gruppo di musica cristiana Cantammo a Gesù e della giovane Alessia Apollio. La band locale The Starter e il coro giovani diocesano “Voci di Lode” supporteranno gli artisti. La serata vedrà il susseguirsi di diverse testimonianze e culminerà con l’esposizione del Santissimo per un prezioso momento di adorazione eucaristica. Ci auguriamo di cuore che i presenti, in particolare i giovani, trovino sollievo e gioia nello stare insieme nel nome di Gesù, cantando e facendo festa”.

L’ingresso è gratuito, ma la prenotazione è obbligatoria tramite il link (https://docs.google.com/forms/d/1ZDBqaVr2nZxXERjqFxtHzCKJYr11iQ6Bxa3BVysgjao/edit?usp=sharing) disponibile sulla pagina Facebook dell’evento “A Te Grido Signore Mia Roccia” dove si potranno anche trovare tutte le informazioni per fare donazioni a sostegno dei progetti presentati. Anche sul sito internet della diocesi (www.diocesiassisi.it) si possono trovare dettagli in merito all’evento e al sostegno economico. Sarà possibile seguire il concerto anche tramite la diretta sulla pagina Facebook e il canale YouTube della diocesi.

Caritas Italiana – Un appello ad accelerare le procedure e sbloccare le risorse per accogliere i cittadini ucraini

Nel giorno in cui si celebra San Benedetto, co-patrono d’Europa, il Card. Zuppi ha fatto sue le parole di Papa Francesco all’Angelus: “Che Dio mostri la strada per porre fine a questa folle guerra!”, invitando ad “interrogarci su cosa dobbiamo fare perché tacciano le armi e prevalga il rispetto della vita”.
Mentre il conflitto non smette di provocare distruzione e morte, continua l’impegno di Caritas Italiana verso i fratelli e le sorelle ucraini: oltre 10mila le persone accolte in tutta Italia; numerose le diocesi attivate per garantire un’ospitalità adeguata a chi è fuggito dalla guerra, assicurando in questi mesi tutto il necessario.
“È uno sforzo che abbiamo cercato di condividere anche con le istituzioni locali e nazionali”, sottolinea don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, rilevando che “questa grande solidarietà rischia, però, di essere compromessa dalle lungaggini e dalla farraginosità delle procedure amministrative. Ad oggi, infatti, non è stata ancora firmata la convenzione con la Protezione Civile, necessaria per liberare le risorse utili per accogliere altri 2.000 cittadini ucraini ospitati negli alberghi della penisola. Anche l’accesso ai cosiddetti sussidi di sostentamento sta incontrando molte difficoltà sul piano operativo. Auspichiamo che questa situazione venga risolta nei prossimi giorni, permettendo così di sbloccare i posti già destinati a questa accoglienza, al momento non utilizzabili nemmeno per l’attività ordinaria”.
Allo stesso tempo, conclude Pagniello, “ci auguriamo che si possa prevedere un supporto anche per le accoglienze al di fuori del circuito istituzionale – al momento la maggior parte – per continuare a garantire un accompagnamento dignitoso di quanti, visto il protrarsi della guerra, decideranno di rimanere nel nostro Paese”.

Perugia: La seconda edizione di “Segni di cava” dal 7 luglio al 15 settembre nell’“Isola di San Lorenzo”

Dopo il successo dello scorso anno, prende il via la seconda edizione di “Segni di cava”, una proposta culturale dell’“Isola di San Lorenzo” di Perugia, il complesso monumentale della cattedrale, che si svolgerà tutti i giovedì, dal 7 luglio al 15 settembre, escluso il 4 agosto, alle 19 e alle 21.30, a cura della Genesi s.r.l.

Si tratta di una storia narrata da attori, evocata dalla musica e sussurrata dalle pietre vive dell’area archeologica della Perugia sotterranea, sottostante la cattedrale, che si dirama lungo un percorso di circa un chilometro e a più di 15 metri sotto il piano stradale. Attraverso le voci degli attori e i suoni dei musicisti si potranno ripercorrere le vicende della città di Perugia e dei suoi abitanti dalle epoche etrusca e romana e quella medioevale.

Il percorso alla scoperta dell’antica acropoli partirà dalla Loggia di Braccio con una prospettiva nella piazza per accompagnare poi, tutti i visitatori, in questo suggestivo viaggio nel tempo.

Un particolare apprezzamento per questa attività organizzata nel periodo estivo lo esprime il vescovo ed amministratore diocesano di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi. «Segni di cava” – commenta il presule – rafforza e potenzia l’offerta culturale e turistica di questo luogo ricco di storia, di tradizioni e di spiritualità: un’opportunità rivolta a tutti per scoprire ed approfondire la storia della città di Perugia percorrendo un vero e proprio viaggio nel tempo. È un’occasione per conoscere la storia della nostra città fin dai tempi più antichi che permette di indagare quel rapporto con il mistero che è domanda intima e profonda di ogni uomo».

Per informazioni e prenotazioni: info@secretumbria.it 075/5724853.

Spoleto – Chiesa abbaziale di S. Eutizio: aggiudicati i lavori per il restauro post sisma 2016. In fase di approvazione i progetti per l’annesso monastero e per la rupe e il campanile. La gioia dell’arcivescovo Renato Boccardo.

Aggiudicati i lavori per il recupero della chiesa abbaziale di S. Eutizio in Preci, distrutta dai terremoti del 2016. L’intervento rientra nell’ordinanza speciale n. 10 del 15 luglio 2021 del Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione. Alla gara sono state invitate 10 imprese. Il 28 giugno 2022, presso i locali della Curia Arcivescovile di Spoleto, sono state aperte le offerte pervenute: è risultato aggiudicatario il Raggruppamento Temporaneo d’Impresa (RTI) tra la “C.E.S.A. di Falcini Enzo S.r.l. con sede a Città di Castello (PG), in qualità di capogruppo mandataria, e la TECNOSTRADE S.r.l. con sede a Perugia”, in qualità di mandante. I lavori potrebbero partire entro 45 giorni.

Costi e progettisti. L’importo complessivo dei lavori a base d’appalto è 5.321.277,77 euro, di cui: 1.126.387,47 euro per la sicurezza e 4.194.890 euro per i lavori. Il Responsabile Tecnico della Procedura è il Comm. Geom. Raoul Paggetta. Il progetto del recupero della chiesa abbaziale di S. Eutizio è stato redatto dal Raggruppamento Temporaneo di Professionisti:

Mandatario: Studio Associato di Ingegneria Capaldini di Bastardo di Giano dell’Umbria;
Mandanti: l’architetto Fabrizio Bonucci di Foligno, progettista architettonico e direttore dei lavori; l’ing. Flavio Passeri della Progter s.n.c. di Ponte Valleceppi di Perugia, progettista e direttore lavori degli impianti; il geometra Claudio Belardoni di Perugia, coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione; Roberto Giorgetti di Spoleto, geologo; la dott.ssa Margherita Agamennone Garibaldi di Perugia, progettista restauratore; architetto Davide Pecilli de L’Aquila, collaboratore giovane professionista.
La gioia dell’Arcivescovo. «Questa importante notizia – commenta mons. Renato Boccardo – è un’iniezione di fiducia e di speranza per tutti. Ringrazio il Commissario Legnini e la sua struttura, gli uffici regionali alla ricostruzione, tutti i progettisti, le imprese che hanno preso parte alla gara, gli uffici tecnici della Diocesi. Tutti sono stati fondamentali per giungere a questo atteso traguardo. Come ho avuto modo di ripetere più volte l’Abbazia di S. Eutizio è un luogo importante sotto il profilo storico e artistico, ma soprattutto spirituale. Secondo la tradizione, infatti, è qui che il giovane Benedetto si è formato grazie ai monaci che vi dimoravano ed è da questa esperienza che poi ha tratto ispirazione per la redazione della sua Regola. Un ricostruzione quindi che si carica di simboli e di significati».

In fase di approvazione i lavori al resto del complesso abbaziale: monastero, rupe e campanile. La chiesa abbaziale di S. Eutizio verrà recuperata dal punto di vista statico e funzionale. L’intervento si configura come una delle tre parti del più ampio progetto di recupero dell’intero complesso monumentale di S. Eutizio in Preci, che comprende anche il monastero e la rupe con il sovrastante campanile: il progetto per queste due ultime parti è in fase di approvazione da parte delle autorità competenti. Il recupero della chiesa, però, si configura come primo atto essenziale per restituire alla comunità lo splendido complesso di S. Eutizio.

Interventi alla chiesa abbaziale. Alla chiesa verranno eseguiti interventi di carattere architettonico: recupero di tutte le finiture, restauro degli elementi di pregio recuperati dopo il crollo, ricostruzione della copertura, ricostruiti fedelmente gli elementi architettonici della facciata, i pavimenti verranno realizzati mantenendo l’attuale disegno e riutilizzando le piastrelle di cotto e le lastre di pietra rimosse, gli infissi per quanto possibile verranno conservarti. Poi, saranno eseguiti anche interventi di carattere strutturale: bonifica fondale interna ed esterna, ricostruzione delle murature crollate o pericolanti, rinforzo delle murature residuali lesionate e non, rinforzo degli orizzontamenti intermedi voltati della cripta e del sovrastante presbiterio, ripristino delle strutture dell’area di ingresso principale e della sovrastante sacrestia.

La relazione generale sulla chiesa abbaziale di S. Eutizio. Ad ogni buon fine sul sito della Diocesi, al seguente link: https://www.spoletonorcia.it/10584-2/, è pubblica la relazione generale sulla chiesa di S. Eutizio con tutti i dettagli del restauro.