«Vi devo confidare che sono molto triste, perché mi sono offerto a delle squadre ma nessuna mi ha accolto, eppure ho un fisico scultoreo, aitante, eccetto il punto di vita… Spero che il prossimo anno qualcuna delle vostre squadre mi ingaggi!». A dirlo con tono scherzoso è stato il vescovo ed amministratore diocesano mons. Marco Salvi alla giornata inaugurale della XVI edizione della “Star cup” dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, il torneo di calcio a 5 organizzato dal gruppo Sportlab insieme alla Pastorale giovanile diocesana e al Coordinamento Oratori Perugini, in calendario dal 1 al 4 settembre, presso l’impianto sportivo di Santa Sabina. È una quattro-giorni rivolta a tutti gli animatori degli oratori, che coinvolge 700 giovani dai 14 ai 18 anni (per un totale di 44 squadre maschili e 28 femminili), 200 alleducatori e più di 100 volontari, caratterizzata da momenti di catechesi, preghiera e di adorazione eucaristica nella grande cappella allestita al centro dell’impianto sportivo.
Una gara che ha bisogno dell’amicizia. «La vita è una gara sportiva – ha proseguito mons. Salvi –, perché ha uno sforzo da compiere per arrivare a una meta e avere un premio. E la condizione per vivere la gara della vita, questo sport della vita, è quella di non essere soli. Da solo ti finisce presto la voglia di lottare, di correre e quindi è una gara che ha bisogno dell’amicizia. E c’è un premio, che è anche la meta di questa corsa come dice un uomo famoso, san Paolo, “la meta è vivere la bellezza della vita con Cristo”».
L’augurio di mons. Salvi. «Vi auguro, cari ragazzi e care ragazze – ha concluso il presule –, che nella gara della vostra vita ci sia proprio lo sguardo e il desiderio di arrivare a questo premio, e a questa meta sicura, che è Cristo, la bellezza della vita, che può render vera la vostra vita».
“Azimuth”, tema della Star cup. È stato don Luca Delunghi, direttore della pastorale giovanile diocesana, a presentare il tema della Star cup 2022, “Azimuth – Traccia la tua rotta”. «“Azimuth” possa diventare lo stile di vita di tutta la vostra vita – ha auspicato il sacerdote –, affrontando le difficoltà, gli ostacoli sempre con il coraggio, il desiderio e la passione di arrivare alla vostra meta, ai vostri obbiettivi».
Le parole di sindaco ed assessore. Presenti anche il sindaco Andrea Romizi e l’assessore comunale allo Sport Clara Pastorelli. Entrambi hanno avuto parole di incoraggiamento e di apprezzamento per gli organizzatori e i partecipanti nel rivedere «tanti volti belli, pieni di vita nello stare insieme, vivendo un’atmosfera di gioia e di festa che sprigiona un’energia “star cup” che da poche altre parti si coglie. Attraverso lo sport passa l’amicizia, la condivisione, le esperienze bellissime in questa fase della vostra vita per i più piccoli e per i più grandi che accompagnano i primi in un cammino di fede anche con le attività sportive».
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Dario Reda: «Movimento come stile di vita cristiana, come i discepoli di Emmaus»
Ospite d’eccezione della prima giornata della “Star cup 2022” è stato Dario Reda, giovane runner e docente padovano, celebre sui social per i suoi commenti al Vangelo della domenica e costantemente impegnato in tutta la Penisola nella testimonianza della fede, riscoperta tra l’altro guardando una partita di calcio. Il messaggio consegnato da reda ai giovani perugino-pievesi è stato quello di non fermarsi, ma di essere in movimento nella vita, come i discepoli di Emmaus. Essi, ricorda il prof., «vanno in crisi perché non riconoscono Gesù, pur avendocelo accanto. Nel non sapere dove sbattere la testa, una cosa non smettono di fare: muoversi, camminare, andare avanti. E questo loro movimento continuo sia lo stile di vita che noi cristiani dovremmo avere e questo movimento è la parola che fa da raccordo in questa “Star cup”, cioè attività fisica, fede ed essere cristiani».
«Il cristiano, per sua attitudine – ha sottolineato Reda –, è persona in movimento; il cristiano, per vocazione, è colui che non sta fermo. Chi sta fermo è l’attitudine di chi ha risposte e di chi è arrivato. Il cristiano è chi si pone domande continue, che non ha risposte certe e per questo continua a muoversi in continua ricerca di Gesù Cristo. Penso che questa “Star cup” ci dica una cosa importante: muoversi è sì utile allo sport, è divertimento come lo è una partita di calcio a 5, ma è anche l’atteggiamento leitmotiv della nostra vita, come ci insegnano i discepoli di Emmaus. L’augurio, che è anche la preghiera più grande – ha concluso –, è quello di mantenervi in movimento, di non avere risposte, ma continue domande, che prima o poi, con fede, senza crearsi delle aspettative, ma sapendo invece attendere e non aspettarsi qualcosa, arriveranno. Movimento come stile di vita cristiana, come i discepoli di Emmaus».