Assisi – Giornata di formazione Caritas regionale

Sabato 1 ottobre 2022 dalle 8.30 alle 17.30 presso il Cenacolo Francescano, Santa Maria degli Angeli. “Ogni giorno siamo chiamati tutti a diventare carezza di Dio” il tema dell’incontro
PROGRAMMA
8.00/9.00 – ACCOGLIENZA/ISCRIZIONI (Volontari Caritas di Assisi)
9.00 – SALUTO DEL DELEGATO CEI: S.E.MONS. FRANCESCO SODDU
9.10 PREGHIERA, SALUTO DEL DIRETTORE REGIONALE
Relazione p. GIULIO MICHELINI “UN POPOLO DI POVERI IN CAMMINO”
10.20 GRUPPI DI LAVORO
13.00 PRANZO
15.00 RIPRESA DEI LAVORI: RELAZIONE GRUPPI DI LAVORO
16.00 TESTIMONIANZA
16.30 CELEBRAZIONE EUCARISTICA: presiede MONS. SODDU

Perugia: Celebrata la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato. L’arcivescovo Ivan Maffeis: «La Parola del Signore ci aiuta nella ricerca della vera patria…, per i Lazzaro che stanno alla nostra porta: poveri, migranti, sfollati, rifugiati, vittime della tratta, della miseria, dello sfruttamento, della guerra»

In una gremita chiesa parrocchiale di San Donato all’Elce di Perugia, domenica 25 settembre, l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis ha presieduto la celebrazione eucaristica della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato promossa a livello diocesano dall’Ufficio per la pastorale dei migranti e degli itineranti, in collaborazione con le cappellanie delle comunità afro anglofona e francofona, latinoamericana, romena e ucraina.

L’omelia. «Cara gente, il Vangelo non intende spaventarci, ma scuoterci, inquietarci, provocarci a riconoscere che, come scrive il Papa nel Messaggio per la Giornata del Migrante e del Rifugiato, “il senso ultimo del nostro viaggio in questo mondo è la ricerca della vera patria”». Così mons. Maffeis all’omelia – il cui testo integrale è scaricabile dal sito www.diocesi.perugia.it – sottolineando che «in questa ricerca è luce la parola del Signore che parla nelle Sacre Scritture, nella Chiesa, negli eventi, nei fratelli, a partire dai tanti Lazzaro che stanno alla nostra porta: poveri, migranti, sfollati, rifugiati, vittime della tratta, della miseria, dello sfruttamento, della guerra. La giustizia domanda ogni sforzo per includerli, riconoscendo e valorizzando quanto ciascuno di loro può portare alla crescita sociale, economica ed ecclesiale della nostra società. Riflettiamo, pensiamo, confrontiamoci; ma non fermiamoci alle parole: “Nei momenti cruciali della storia, chi ha saputo lasciare una buona impronta lo ha fatto perché ha tradotto gli ideali, i desideri, i valori in opere concrete”, ha detto ieri (24 settembre, n.d.r.) Papa Francesco intervenendo ad Assisi».

Le testimonianze. Terminata la celebrazione si è tenuto un incontro, nel salone parrocchiale, introdotto da Liana Paci, direttrice dell’Ufficio per la pastorale dei migranti, coordinato da Andrea Morante, giovane operatore del Centro internazionale di accoglienza “Don Elio Bromuri”. Paci ha ricordato il valore umano e cristiano dell’accoglienza-integrazione non soltanto dal punto di vista sociale, ma anche spirituale di quanti lasciano il proprio Paese di origine e arrivano in Italia. Al riguardo ha auspicato un maggiore coinvolgimento delle parrocchie anche attraverso il supporto di un referente dei migranti, volontario e motivato, in ciascun consiglio pastorale parrocchiale. Mons. Maffeis è intervenuto dopo aver ascoltato alcune testimonianze: dal giovane egiziano cristiano coopto, accolto dal progetto diocesano per richiedenti protezione internazionale, alla donna ucraina e le sue figlie fuggite dalla guerra, aiutate da connazionali e dalla Caritas, dalla badante che ha perduto il lavoro a seguito della pandemia alla donna del Camerun accolta fin dal suo arrivo da una famiglia perugina, all’operatrice di una realtà laica impegnata nell’accoglienza di stranieri in gravi difficoltà. L’arcivescovo Maffeis ha ringraziato per le «tante testimonianze sofferte, perché – ha commentato – ci hanno ricordato le non poche responsabilità che ricopriamo come singoli e come istituzioni. Preghiamo il Signore affinché dia a ciascuno fiducia, perché non si senta mai abbandonato ed abbia sempre il coraggio di alzarsi, di chiedere e di dare il suo contributo».

Maltempo nelle Marche e in Umbria – la presidenza della Cei esprime vicinanza e solidarietà. Stanziati 500mila euro

La Presidenza della CEI ha disposto un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali delle persone colpite dall’alluvione che nei giorni scorsi ha interessato le Marche e alcuni territori dell’Umbria.
Riunita a Matera, in occasione del XXVII Congresso Eucaristico Nazionale (22-25 settembre 2022), la Presidenza CEI esprime fraterna vicinanza alle popolazioni provate da questo drammatico evento e assicura il ricordo nella preghiera per le vittime, i dispersi e tutte le famiglie coinvolte. “Possano trovare nel Signore misericordioso il conforto e la forza necessari e nella comunità italiana una solidarietà pronta e concreta”, afferma il Cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI. “Questo avvenimento disastroso – aggiunge – torna a mostrarci la fragilità del nostro territorio. Ogni volta ci domandiamo cosa avremmo dovuto e potuto fare per non piangere i nostri cari e se abbiamo messo in atto tutte le azioni di prevenzione necessarie. Dobbiamo imparare dalle lezioni apprese nel passato, per far sì che catastrofi del genere non si ripetano”.
La Presidenza della CEI rinnova l’invito alle diocesi, alla rete delle parrocchie, agli istituti religiosi a pregare e a farsi prossimi alle comunità marchigiana e umbra così duramente colpite. La Caritas Italiana, che provvederà a far giungere lo stanziamento deliberato a livello locale, è già mobilitata e attiva sul campo.

Assisi – The Economy of Francesco. I giovani pronti a firmare il patto con il Papa

Papa Francesco arriva domani sabato 24 settembre ad Assisi: è il giorno in cui i mille giovani economisti imprenditori e changemakers celebreranno il loro impegno comune per cambiare l’economia con la firma di un patto con il Pontefice che da un lato segna la fine di un lungo percorso di preparazione e dall’altro l’inizio di un processo di cambiamento concreto che parte dal basso.

IL PROGRAMMA DELLA VISITA DEL PAPA AD ASSISI
Alle 9 l’elicottero con a bordo il Papa decollerà dall’eliporto del Vaticano, per atterrare mezz’ora dopo in un’area antistante l’area del Pala Eventi di Santa Maria degli Angeli. Il Santo Padre raggiungerà il piazzale di fronte al teatro Lyrick, dove sarà accolto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, presidente del Comitato organizzatore e da cinque giovani dei cinque continenti (da Argentina, Sri Lanka, Norvegia, Mozambico e Nuova Zelanda) in rappresentanza di tutto il popolo di Eof; dal card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale; da suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero, da Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria; dal prefetto di Perugia, Armando Gradone; da Stefania Proietti, sindaco di Assisi e presidente della Provincia di Perugia, dai rappresentanti delle famiglie francescane, dai membri del Comitato promotore dell’evento: Luigino Bruni, Francesca di Maolo, dal presidente della Pro Civitate Christiana, don Tonio Dell’Olio e dal presidente della Fondazione Santuario della Spogliazione, don Cesare Provenzi. Alle 10 il Santo Padre raggiungerà il palco per l’incontro con i giovani, che prevede un momento artistico-teatrale basato sul versetto “Sentinella quanto resta della notte” (Is 21,11), il benvenuto e l’introduzione, il racconto di esperienze da parte di otto giovani: una studentessa italiana di dottorato in Economia, un argentino, un africano, una giovane adolescente thailandese, un economista masai del Kenya, una giovane donna afghana, attivista per i diritti delle donne nel suo paese, un contadino e co-fondatore delle Farm di Francesco e un giovane detenuto e studente di Fisica che parlerà del valore del lavoro nella sua vita all’interno dell’istituto di pena. Poi il discorso del Santo Padre e alle 11.30, al termine dell’incontro, il Papa firmerà il Patto con i giovani che comprende anche i dodici impegni elaborati al termine di venerdì, giornata di lavoro nei villaggi. Poi il Santo Padre raggiungerà il piazzale dove è atterrato l’elicottero e da dove dopo un quarto d’ora è previsto il decollo da Santa Maria degli Angeli.

LA GIARA DELL’ISTITUTO SERAFICO
Sotto al palco del teatro Lyrick ci sarà una giara decorata dai ragazzi del Serafico di Assisi che accoglierà gli impegni dei giovani davanti a Papa Francesco. Si tratta di una giara che si ispira a quella che durante le nozze di Cana accolse l’acqua trasformata in vino da Gesù Cristo, segnando il primo miracolo e con esso l’avvio di un percorso di cambiamento profondo per tutta l’umanità. Il grande vaso sarà depositato nel giardino della Porziuncola, in ricordo del luogo da dove sono partiti i primi frati in missione, sulle orme di Francesco. L’auspicio – per i partecipanti – è che le idee e le proposte dei giovani di EoF possano dare avvio a un autentico cambiamento per la nostra società e per la sua economia, introducendo una nuova visione dove la crescita non sia solo quella dei profitti, ma quella delle vite di tutti.
I ragazzi hanno steso il bianco, l’hanno colorata e infine hanno impresso su di essa le loro mani. In questo modo il suo aspetto ordinario si è trasformato in qualcosa di unico e prezioso: i ragazzi si sono trasformati in veri e propri artisti, capaci di trasmettere ciò che dell’arte stessa costituisce il cuore: un messaggio per una nuova visione della società in cui anche la voce dei più fragili diventa una risorsa per la crescita di tutti.

LA GIORNATA DI VENERDÌ 23 SETTEMBRE
Intanto venerdì 23 settembre 2022 è stata la giornata della visita ai luoghi francescani. I giovani hanno colorato la città serafica con i loro pass e la loro allegria durante A tu per tu con Francesco – Percorsi sulle orme di San Francesco e durante le conferenze nei villaggi, allestiti all’interno Santa Maria degli Angeli e del centro storico di Assisi. Momenti di incontro e dialogo al Protomonastero di Santa Chiara (Economia è donna), al Monte Frumentario (Agricoltura e Giustizia e Finanza e umanità), Basilica Papale e Sacro Convento di San Francesco (Vita e stili di vita e Lavoro e cura), al Santuario della Spogliazione (Vocazione e Profitto), alla Basilica di Santa Maria degli Angeli (Management e dono), all’Archivio Vescovile di San Rufino (Politiche per la felicità), alla Pro Civitate Christiana (Business e Pace), al Palazzo comunale (Energia e povertà), all’Istituto Serafico di Sssisi (CO2 della disuguaglianza) e al Centro pastorale di Santa Maria degli Angeli (Imprese in transizione).

A seguire i giovani hanno incontrato i relatori internazionali sui principali temi dell’evento. Alla Pro Civitate Christiana l’economista Gael Giraud interverrà sul tema “The Economy of Francesco: una nuova economia costruita dai giovani”, al Sacro Convento Francesco Sylos Labini su “Meritocrazia, valutazione, eccellenza: il caso delle università e della ricerca”, al Monte Frumentario Vandana Shiva parlerà di “Economia della Cura, Economia del Dono. Riflessioni su San Francesco: ‘È solo dando che riceviamo’”, nella Sala della Conciliazione Vilson Groh affronterà il tema “Percorsi per un nuovo patto educativo ed economico: costruire ponti tra centro e periferia”. E ancora all’Istituto Serafico suor Helen Alford tratterà il tema “Fraternità Universale: un’idea che potrebbe cambiare il mondo”, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli l’economista Stefano Zamagni interverrà sul tema “I pericoli, già evidenti, della managerializzazione della società. Qual è la strategia di contrasto?”. La sera alle 21 visite guidate alla Basilica di San Francesco e alla Basilica di Santa Maria degli Angeli.

Assisi – The Economy of Francesco. Il messaggio di una studentessa ucraina: “Non dimentichiamoci della guerra, la comprensione è il primo passo verso una cultura dell’incontro”

La gioia di incontrarsi in presenza, il raccolto di due anni di lavoro online e il trovarsi faccia a faccia con alcuni degli ambassadors di EoF; una speranza anche per il futuro, quella dell’incontro, tanto più importante anche nei momenti in cui la guerra divide. Tutto questo e molto altro è stata, giovedì 22 settembre, l’apertura di The Economy of Francesco, l’evento internazionale che vede ad Assisi, fino a sabato 24, mille giovani economisti, imprenditori e changemakers.

I SALUTI DEGLI ORGANIZZATORI
A portare il suo saluto ai partecipanti di EoF è stato il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno e presidente del Comitato organizzatore, monsignor Domenico Sorrentino: “Cari giovani, benvenuti! Vi accolgo – le sue parole – col saluto di San Francesco: il Signore vi dia la pace! Siete finalmente ad Assisi: per riflettere, per incontrare il Papa, per immergervi nella Città. Assisi vi apre i suoi tesori. Vi offre tante opportunità. Qui potete imparare da Francesco il segreto di una nuova economia. Lo scoprirete in tanti passaggi della sua vita. Lo sentirete alla Porziuncola, a Rivotorto, a San Damiano, a Chiesa Nuova, alla Basilica di San Francesco. Mi permetto di additarvelo anche nel vescovado dove abito, che ora fa corpo col Santuario della Spogliazione. Ai giovani, monsignor Sorrentino ha ricordato che “una vita bella è possibile: una vita bella e creativa, da ‘originali e non fotocopie’, come amava dire, sulle orme di S. Francesco, il giovane beato Carlo Acutis, autentico ‘change maker’ dello spirito, sepolto al Santuario della Spogliazione. Cari giovani, sintonizzatevi con il canto di Francesco!”.

La presidente del Serafico di Assisi, Francesca Di Maolo, rivolgendosi ai partecipanti, ha ricordato che “Siete stati chiamati a dare un’anima all’economia. Mai come in questo in questo momento, infatti, avvertiamo la necessità di cambiare l’attuale sistema economico e sociale. Un sistema che non è progettato sulla custodia della vita e del creato, ma solo per realizzare una crescita impersonale. Ed è in nome di questo obiettivo che si sono generate e giustificate disuguaglianze sempre crescenti. Ora è il momento giusto per affermare tutti insieme quanto valga un essere umano, anche se fragile. Ora, e non domani, siete chiamati a rivedere insieme qual è il fine ultimo dell’azione economica e a prendere consapevolezza che se non si assicura salute, educazione e lavoro a tutti gli esseri umani, e se non si rispetta l’ambiente in cui viviamo, non ci sarà sviluppo per nessuno. Le tante persone scartate devono poter tornare a partecipare alla vita, non possono più aspettare”.

“Sorpresa gioia e riconoscenza” i sentimenti espressi da Luigino Bruni, membro del Comitato e direttore scientifico dell’evento – . Il mondo va in una direzione completamente diversa dalla nostra, mentre il mondo è chiuso e impaurito i giovani vogliono un mondo di incontri, abbracci, universale e in cui si costruiscono ponti e non muri. C’è una grande enfasi sulla pace, i giovani di oggi sono stupendi”. Suor Alessandra Smerilli, segretario del Dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale, ha ricordato come “Sin dalla prima chiamata di Papa Francesco nel 2019 ci sono stati anni di duro lavoro e collaborazione. Siamo qui per celebrare quanto fatto e per rinnovare il nostro impegno nel dare una nuova anima all’economia. Vi supportiamo in questa missione e siamo qui per ascoltare idee soluzioni e proposte verso un mondo migliore. La mia speranza per questi tre giorni è di ascoltare come possiamo essere al servizio del vostro lavoro e continuare a collaborare verso una nuova economia che porta vita, dove nessuno è escluso e dove tutti si prendono cura della casa comune”. A portare i saluti della città e a dare il benvenuto ai partecipanti il sindaco di Assisi, Stefania Proietti.

In attesa della firma del Patto con Papa che avverrà sabato mattina 24 settembre, i partecipanti si sono ritrovati in sessioni, discussioni e tavole rotonde presentando idee e progetti, affrontando questioni economiche e sfide attuali, come cambiamento climatico, emergenza energetica. Nella mattinata anche “L’unica guerra giusta è quella che non combattiamo”, una riflessione sulla prevenzione dei conflitti armati. Al Pala Eventi si è aperto anche EoF Hogar, uno spazio di incontro e dialogo. Nel pomeriggio di giovedì 22 settembre anche la sessione plenaria con gli EoF ambassadors con Vandana Shiva e Kate Raworth in collegamento, Gael Giraud, suor Helen Alford, Vilson Groh, Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti. A seguire, la messa in scena dello spettacolo dei giovani dell’Istituto Serafico di Assisi “Il sogno”.

L’APERTURA DEI LAVORI, LA TESTIMONIANZA DELL’UCRAINA OLENA
Tra i 1.000 giovani provenienti da più di 100 paesi c’è anche Olena Komisarenko, studentessa ucraina in Italia da diverso tempo e impegnata part time come mediatrice per la Comunità di Sant’Egidio con l’obiettivo di garantire l’accesso ai servizi sanitari in Italia. “Ho conosciuto EoF grazie ai miei studi, mi sono iscritta sin dal primo appuntamento di due anni fa, poi i ragazzi, che sono diventati per me come una seconda famiglia, mi hanno scelta quale coordinatrice di Women for Economy”. La sua famiglia è ancora in Ucraina e a proposito della guerra Olena dice: “La prima cosa importante è non fare finta che non succeda nulla e non fare finta che non c’entriamo. Bisogna dare visibilità ai problemi reali e a quello che vivono le persone in Ucraina. La guerra continua e la mancanza di aiuti alimentari è un problema. Bisogna rispondere con la solidarietà. Cos’è il bene comune? Aiutare le persone”. Qual è la strada per un mondo di rispetto? “Si inizia quando uno cerca di capire il prossimo come capisce se stesso. La comprensione è il primo passaggio verso una cultura dell’incontro. Bisogna capire il contesto e come loro capiscono se stessi”. Poi l’auspicio e l’impegno di questa tre giorni “Per me questo momento di riflessione in Assisi è un’opportunità di stare con il Papa e ricordare la bontà della natura umana”.
Ad uno degli eventi collaterali di The Economy of Francesco ha partecipato anche Raphael Schutz, ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, che ha presenziato ad “How Cell-Based technology can save our planet”, una presentazione di Avital Beck, Ceo, Cso e co-founder of Diagnosestick e Katty Bishara Dowery. La presentazione è stata incentrata su una tecnologia rivoluzionaria che può essere usata nei settori AgriTech & FoodTech per affrontare problemi pressanti come cambiamento climatico e incremento della popolazione.

IL PROGRAMMA DI VENERDÌ 23 E SABATO 24
Venerdì 23 settembre 2022 sarà la giornata della visita ai luoghi francescani e dei villaggi, allestiti proprio all’interno di questi siti di Santa Maria degli Angeli e del centro storico di Assisi, come il Protomonastero di Santa Chiara che ospita il villaggio Economia è donna. Una scelta che suor Chiara Agnese Acquadro osc, abbadessa del Protomonastero Santa Chiara, inserisce nel solo dell’esperienza di Chiara, “in cui possiamo cogliere alcune sfumature dell’economia al femminile, quali il prendersi cura degli altri, soprattutto dei più piccoli e bisognosi – . Chiara aveva un amore speciale verso le sorelle ammalate –; l’attenzione ai semplici dettagli del vivere quotidiano, da curare per il gusto della bellezza, della gratuità e del bene, che sono riflesso di Dio, e non per cercare il proprio interesse; il promuovere e custodire la vita in ogni suo aspetto, tema oggi più che mai attuale di fronte al dilagare della guerra, ma anche dell’aborto, dell’eutanasia e di varie ideologie che pretendono di sovvertire il disegno di Dio sull’uomo e sulla donna e le leggi naturali da Lui inscritte nella creazione. L’augurio che facciamo ai tanti giovani economisti che parteciperanno ad Economy of Francesco è che nella loro permanenza ad Assisi possano conoscere in modo profondo l’esperienza umana e spirituale di Francesco e Chiara, due giovani che si sono lasciati trasformare dall’incontro con Cristo, e da loro trarre ispirazione per continuare a spargere semi di bene, di amore, di speranza in questo tempo in cui sembrano prevalere segni di odio, di distruzione e di morte, di crisi globale”.

I villaggi sono anche al Monte Frumentario con Agricoltura e Giustizia e Finanza e umanità. Vita e stili di vita e Lavoro e cura sono ospitati alla Basilica Papale e Sacro Convento di San Francesco, Vocazione e Profitto al Santuario della Spogliazione, Management e dono alla Basilica Santa Maria degli Angeli, Politiche per la felicità all’Archivio Vescovile di San Rufino, Business e Pace alla Pro Civitate Christiana, Energia e povertà al Palazzo del Comune, Imprese in transizione al Centro Pastorale Santa Maria degli Angeli e CO2 della disuguaglianza all’Istituto Serafico. Venerdì 23 la giornata di The Economy of Francesco 2022 si apre alle 9 A tu per tu con Francesco – Percorsi sulle orme di San Francesco, format che prevede visite nei luoghi relativi alla vita del Santo. A seguire alle 11 i giovani partecipanti si ritroveranno nei vari villaggi. Alle 18 in programma conferenze aperte a tutti, con i giovani economisti e imprenditori in dialogo con i relatori internazionali sui principali temi dell’evento. Alla Pro Civitate Christiana l’economista Gael Giraud interverrà sul tema “The Economy of Francesco: una nuova economia costruita dai giovani”, al Sacro Convento Francesco Sylos Labini su “Meritocrazia, valutazione, eccellenza: il caso delle università e della ricerca”, al Monte Frumentario Vandana Shiva parlerà di “Economia della Cura, Economia del Dono. Riflessioni su San Francesco: ‘È solo dando che riceviamo’”, nella Sala della Conciliazione Vilson Groh affronterà il tema “Percorsi per un nuovo patto educativo ed economico: costruire ponti tra centro e periferia”. E ancora all’Istituto Serafico suor Helen Alford tratterà il tema “Fraternità Universale: un’idea che potrebbe cambiare il mondo”, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli l’economista Stefano Zamagni interverrà sul tema “I pericoli, già evidenti, della managerializzazione della società. Qual è la strategia di contrasto?”. La sera alle 21 visite guidate alla Basilica di San Francesco e alla Basilica di Santa Maria degli Angeli.

La tre giorni di The Economy of Francesco 2022 si conclude, sabato 24 settembre, con l’incontro dei partecipanti con il Papa al teatro Lyrick dove verrà siglato il Patto con i giovani. L’incontro sarà in diretta su Rai Uno, in streaming sul canale YouTube di EoF e su VaticanNews in sette lingue, più la lingua dei segni. Sempre in streaming sulle stesse piattaforme anche la giornata del 22.

Perugia: Celebrata al “Villaggio della Carità” la Giornata mondiale Alzheimer e i 25 anni di A.M.A.T.A. Anche per l’Alzheimer la migliore cura è la prevenzione. Più attenzione dalle istituzioni rispetto al passato

«E’ più che positivo il bilancio di questa Giornata mondiale Alzheimer celebrata alla Caritas diocesana di Perugia insieme ad A.M.A.T.A. Umbria che compie oggi 25 anni di attività. Nel 1997, quando la nostra associazione è nata, non c’era nulla in Umbria per aiutare i malati e le loro famiglie. Oggi abbiamo molti motivi di speranza, perché, in ambito regionale, c’è un’attenzione, è operativo un tavolo delle demenze dove non si parla solo della malattia e di chi la cura, ma anche delle necessità dei malati e delle loro famiglie». A sottolinearlo è stata la geriatria Annalisa Longo, presidente di A.M.A.T.A. (Associazione Malati Alzheimer e Telefono Alzheimer) Umbria odv, a margine di una tavola rotonda tenutasi il 21 settembre, Giornata mondiale Alzheimer, al “Villaggio della Carità” di Perugia. Sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche sociali, Edi Cicchi, la responsabile regionale Assistenza territoriale-Settore demenze, Paola Casucci, il direttore S.C Geriatria, Università degli Studi-Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia, Patrizia Mecocci, la referente regionale Tavolo demenze Istituto Superiore Sanità, Annalaura Spinelli, il direttore sanitario della Residenza protetta “Fontenuovo”, Simonetta Cesarini, e il responsabile sanitario Fondazione “Creusa Brizi Bittoni”, Giuseppe Menculini.

L’amore per gli anziani. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, nel portare il saluto dell’organismo pastorale operativo della Chiesa impegnato da anni a sostenere anziani e loro familiari in difficoltà, ha parlato della sua esperienza diretta con l’Alzheimer. «Dal 1996 al 2012 la mia famiglia – ha raccontato – è stata visitata dall’Alzheimer…, una nonna fantastica che per sedici anni è stata malata. Aver potuto avere accesso ai centri diurni è stato un grande respiro per la mia famiglia. Papà e mamma erano giovani e scelsero di accompagnare in casa la nonna nel percorso della sua malattia, ma se fossero stati anziani avrebbero avuto necessariamente bisogno di un aiuto esterno, come accade per tante famiglie. L’esempio che ho vissuto in casa, quello dell’amore alla nonna, è stato uno degli esempi più grandi di vita che cerco di portare anche in Caritas. Nel 2021 sono stati fatti 60.000 interventi di carità e 10.000 persone sono state ascoltate tra cui diverse con problemi di solitudine nel cammino di vicinanza alle demenze».

Povertà non solo materiale. «È per me una gioia immensa che la Caritas possa essere cassa di risonanza di quanto è emerso in questo incontro – ha proseguito il sacerdote –. Affrontare anche questa patologia, che crea una condizione di povertà non solo materiale, rientra nella missione della Caritas: dare voce a tutte le forme di povertà! Negli ultimi due anni segnati dalla pandemia, abbiamo portato avanti i progetti “Argento vivo” e “Fili d’argento” per aiutare gli anziani scivolati nell’isolamento sociale. Speriamo di aver contribuito, anche se in maniera minima, alla prevenzione, perché, aver visto arrivare al “Villaggio” anziani stanchi, soli…, e ripartire in gruppo con il sorriso, con il desiderio di relazionarsi anche con momenti conviviali e visite a musei…, è molto importante».

Prevenire, meglio che curare. Sulla necessità della prevenzione si sono soffermati tutti gli intervenuti. La presidente di A.M.A.T.A., richiamandosi alle parole dell’assessore Cicchi, ha apprezzato «la nuova progettualità del Comune di Perugia, che, non solo ha risposto alle nostre richieste di fare del capoluogo umbro una “città amica delle persone con demenza”, ma in una esperienza di co-housing ci sarà uno spazio dover portare le nostre attività di stimolazione cognitiva importantissima nelle persone anziane con o senza lievi problemi di memoria, per prevenire l’insorgenza della malattia o posticiparla il più possibile. La stimolazione cognitiva che si fa nei centri diurni – ha concluso la geriatria – è necessaria soprattutto nei malati già con demenza conclamata, perché impedisce il peggioramento rapido della malattia, aiutando a mantenere le funzioni residue. Gli stessi centri diurni hanno anche il grande beneficio per i familiari nel consentire loro di avere delle ore per altre attività mentre il malato è impegnato nella struttura».

Le iniziative messe in campo. Intanto, sempre presso il “Villaggio della Carità”, da metà ottobre a metà di novembre, il mercoledì pomeriggio, si terranno degli incontri per familiari e volontari promossi da A.M.A.T.A. in collaborazione con la Caritas (per maggiori info: www.amataumbria.it). La stessa Caritas ha avviato i summenzionati progetti riguardanti, in particolare, i laboratori di musicoterapia, di tecnologie digitali per come utilizzare al meglio cellulari e pc, di cucina, di orticoltura e di cucito creativo. Inoltre, attraverso la mensa “Don Gualtiero”, attiva dallo scorso maggio, gli anziani possono consumare il pasto non più in solitudine, ma in un ambiente dove si tessano nuove relazioni.

Perugia – al “Villaggio della Carità” la Giornata mondiale dell’Alzheimer, promossa nell’ambito del progetto Caritas “Fili d’argento” insieme all’A.M.A.T.A. Umbria

Si terrà mercoledì mattina 21 settembre (ore 9.30-12.30), presso il “Villaggio della Carità” di Perugia (via Montemalbe 1, zona via Cortonese), Sala “Don Giacomo Rossi”, una iniziativa di rilevanza sociale promossa in occasione della Giornata mondiale dell’Alzheimer, che vede coinvolte la Caritas diocesana e l’A.M.A.T.A. Umbria odv, l’Associazione Malati Alzheimer e Telefono Alzheimer, nata nel capoluogo umbro 25 anni fa grazie all’opera di un gruppo di geriatri, volontari e familiari impegnati nell’assistenza di anziani e malati di Alzheimer.

Fili d’argento. È un’iniziativa che rientra nel progetto “Fili d’argento” della Caritas diocesana avviato lo scorso ottobre, un sostegno concreto della Chiesa alla popolazione anziana autosufficiente. Il progetto “Fili d’argento” comprende, attualmente, i laboratori di “orticoltura” e di “cucito creativo”, entrambi ospitati nel complesso del “Villaggio della Carità”.

Dati Alzheimer. Al centro della mattinata dedicata all’Alzheimer è in programma una tavola rotonda con intervalli musicali, che vedrà intervenire studiosi ed esperti di una patologia che in Italia colpisce più di un milione di persone e nella sola Umbria ne sono affetti oltre 10mila anziani. Da recenti studi risulta che questa patologia nei Paesi sviluppati è in diminuzione, mentre preoccupa non poco l’aumento in quelli sottosviluppati, in primis del continente africano. Si nota un costante decremento dell’Alzheimer nei Paesi in cui le condizioni di vita, di cure sanitarie e di socialità sono elevate, ma i dati promettenti potrebbero subire un’inversione se si dovessero accentuare situazioni di povertà dovute al persistere della crisi economica.

Partecipanti. Interverranno alla tavola rotonda Paola Casucci, responsabile regionale Assistenza territoriale – Settore demenze, Patrizia Mecocci, direttore S.C Geriatria, Università degli Studi – Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia di Perugia, Annalaura Spinelli, referente regionale Tavolo demenze Istituto Superiore Sanità (ISS), Simonetta Cesarini, direttore sanitario della Residenza protetta “Fontenuovo”, e Giuseppe Menculini, responsabile sanitario Fondazione “Creusa Brizi Bittoni” di Città della Pieve. Porteranno il loro saluto Edi Cicchi, assessore comunale alle Politiche sociali di Perugia, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e la geriatra Annalisa Longo, presidente A.M.A.T.A. Umbria.

25 anni di A.M.A.T.A. Quest’associazione si è costituita il 5 settembre 1997 con l’intento di riunire familiari, operatori, volontari e persone per difendere i diritti delle persone con demenza e delle loro famiglie mediante azioni di: 1) formazione del personale di assistenza e cura, 2) sensibilizzazione della comunità civile e stimolo alle istituzioni, 3) sostegno ai familiari. In 25 anni l’associazione si è contraddistinta sul territorio per la capacità di coniugare il sapere accademico a proposte tarate sui bisogni dei destinatari grazie ad una costante sinergia con la Sezione di Geriatria dell’Università degli Studi di Perugia. Ripercorrendo un po’ la storia hanno rappresentato e rappresentano tutt’ora dei contributi importanti le pubblicazioni, le giornate formative, i corsi rivolti a familiari e volontari, le iniziative rivolte alle persone con demenza e ai loro familiari e la cura dei rapporti con le istituzioni.

ASSISI – LA SOSTENIBILITÀ ‘CONCRETA’ THE ECONOMY OF FRANCESCO

Riduzione dell’impatto ambientale attraverso un’attività di tutela della lecceta secolare dell’Eremo delle Carceri di Assisi, difesa dagli incendi boschivi sul Monte Subasio, pulizia del bosco di Collestrada, utilizzo di materiali biodegradabili, differenziata spinta, pasti a km 0 e posizionamento di fontanelle di acqua pubblica. Sono queste in linea di massima le azioni messe in campo dal Comitato di The Economy of Francesco, insieme all’amministrazione comunale e alla Regione dell’Umbria, affinché il grande evento del 22, 23 e 24 settembre, che si svolge peraltro in concomitanza con il Tempo del Creato e che vedrà in Assisi oltre 1.000 giovani da tutto il mondo, sia davvero sostenibile. “Abbiamo pensato – spiega Lourdes Hercules, giovane giornalista e membro dello staff organizzatore – all’impatto sociale e ambientale che gli eventi internazionali hanno regolarmente. Vogliamo invertire la rotta. La profezia economica deve essere profezia anche ecologica: perché le due dimensioni sono inseparabili”.

Come ricorda il Comitato organizzatore di Economy of Francesco, “Economia ed ecologia etimologicamente derivano entrambe dal greco oikos, casa; un legame così stretto che costringe ad assumersi la responsabilità nei confronti della casa comune, non da padroni, ma da custodi responsabili. Era intenzione del Comitato eliminare i materiali in plastica monouso, durante tutto l’evento. A questo scopo, ciascun partecipante riceverà infatti uno zainetto in cotone, contenente una borraccia termica e delle stoviglie in acciaio, pieghevoli, che potranno essere riutilizzati dopo l’evento”.

Aggiunge Hercules: “Abbiamo pianificato e realizzato anche altre azioni di custodia del Creato, come gli allestimenti sostenibili, l’utilizzo di materiali biodegradabili e compostabili. Per la ristorazione, utilizzeremo materie prime e prodotti provenienti da beni confiscati alla criminalità organizzata e a chilometro zero. Abbiamo organizzato una raccolta differenziata spinta, il diario e kit sostenibile. Infine, al termine dell’evento, verrà prodotto un report d’Impatto che possa dare il quadro di quanto messo in campo, e possa essere utile ad altri organizzatori di eventi simili. In tale report daremo conto sia delle azioni volte a ridurre le emissioni, sia delle azioni successive volte a mitigare gli effetti delle emissioni prodotte”.

“Il Comitato organizzatore si è impegnato con la collaborazione della Regione e del Pefc – spiega Antonio Brunori, segretario generale del Programme for Endorsement of Forest Certification schemes Italia (Pefc) – a promuovere attività di sostenibilità ambientale. In particolare si è pensato di migliorare la vitalità e di messa in sicurezza dell’antica lecceta dell’Eremo delle Carceri e di fare antincendio boschivo nell’area demaniale intorno a questo patrimonio dell’Umanità del Monte Subasio. Questa attività di gestione forestale sostenibile permetterà di aumentare l’assorbimento dell’anidride carbonica in quantità tale da neutralizzare, almeno in parte, l’impatto della manifestazione, calcolato proprio in tonnellate di CO2 equivalente. E’ poi prevista un’attività di pulizia di un bosco da parte di un gruppo di giovani partecipanti ad EoF che insieme a noi del Pefc, il giovedì mattina, si recheranno a Collestrada per un’attività educativa e di sensibilizzazione proprio nel luogo dove si racconta che San Francesco donò il proprio mantello ad un bisognoso come raffigurato da Giotto”.

Perugia: Il cardinale Gianfranco Ravasi ospite del ciclo di conferenze molto partecipate “Le opere d’arte raccontano…” in preparazione del V centenario della morte del Perugino e del Signorelli

“Questa comunità mi è particolarmente cara e, in un certo senso, io sono, per ora, più perugino del vostro arcivescovo Ivan Maffeis (giunto a Perugia da pochi giorni, n.d.r.), perché sono stato, fin da quando ero a Milano, tante volte in questa sala a parlare». Così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Dicastero per la Cultura e l’Educazione della Santa Sede, ha salutato con tono scherzoso, confidenziale i numerosi perugini presenti al quarto appuntamento del ciclo di conferenze “Le opere d’arte raccontano. Percorsi verso gli anniversari di Perugino e Signorelli” promosso dalla Commissione diocesana per il V centenario della morte (1523-2023) dei due grandi artisti del Rinascimento; incontro tenutosi nella suggestiva Sala dei Notari del Palazzo dei Priori il 13 settembre scorso, visionabile sul canale Youtube LaVocePg. Il cardinale Ravasi è stato invitato ad intervenire sul tema: “L’arte e la Scrittura. Modelli di esegesi artistica”, un intervento molto apprezzato e applaudito che ha contribuito non poco a preparare l’ambiente culturale perugino e non solo, all’importante evento del prossimo anno.

«Il tema che mi è stato assegnato è immenso – ha commentato il porporato – e la mia non sarà una analisi storico-critica, filologica delle opere del Perugino. Vorrei partire da una scena personale, molto particolare, unica anche nella mia vita per ragioni cronologiche, quella dell’atmosfera del Conclave del 12-13 marzo 2013, nella Cappella Sistina, una struttura architettonica severa, di fortilizio squadrato che ha però una pelle straordinaria, i capolavori dei più grandi artisti del Rinascimento, come tutti voi sapete. A me era stato assegnato un seggio dove avevo davanti agli occhi, in maniera continua e sistematica, uno dei grandi affreschi delle pareti laterali: la “consegna delle chiavi a Pietro” del Perugino, risalente al 1481-1482. E’ un’opera di straordinaria bellezza, segnata dalla qualità di questo artista con l’interpretazione luminosa, prospettica del fondale che si apre sulla piazza maestosa, la cui profondità è scandita dall’asse di un mirabile edificio ottagonale a pianta centrale accompagnato in due lati da due porte urbane suntuose. Soprattutto – è qui entriamo nel tema che io devo sviluppare – l’artista ha saputo cogliere l’elemento esegetico teologico centrale dell’evento della consegna delle chiavi di Cristo a Pietro, cioè il primato di Pietro nell’aprire il Regno (Vangelo di Matteo, 16,19). Sono delle chiavi enormi, improponibili per una funzione concreta, perché vogliono quasi rappresentare la connessione tra Cielo e terra… Questa mia testimonianza mostra il legame che mi ha unito spontaneamente al Perugino, un artista che all’interno della sua arte, della sua iconografia ha ininterrottamente come punto di riferimento le Scritture».

In sintesi, ha sottolineato il cardinale Ravasi a margine dell’incontro intrattenendosi con la stampa, «compito principale di questo ciclo di conferenze è quello di ricordare sempre che per secoli, nell’interno della storia, di tutte le arti, la Bibbia è stata un po’ come il grande lessico in cui si sono trovate un po’ tutti le immagini, le figure, i personaggi, i simboli, i temi che sono stati sviluppati anche dal punto di vista etico. Pensiamo, ad esempio, al Decalogo. In questa luce avere un approfondimento dal punto di vista storico-critico non è sufficiente né per l’esegesi né per la critica d’arte né per la teologia; discipline che dovrebbero trovarsi insieme perché hanno il compito di rappresentare non il visibile ma l’invisibile».

All’incontro, svoltosi alla presenza dell’arcivescovo mons. Ivan Maffeis e di diversi rappresentanti delle Istituzioni civili, religiose e del mondo accademico e culturale del capoluogo umbro, sono intervenuti Ilaria Borlotti Buitoni, presidente del Comitato nazionale per le celebrazioni del V centenario della morte del Perugino, di cui fa parte l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e Leonardo Varasano, assessore alla Cultura del Comune di Perugia.

Ad introdurre il cardinale Ravasi è stato il vescovo ausiliare mons. Marco Salvi, delegato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e membro del suddetto Comitato nazionale, che ha parlato di un’«occasione», quella «del cinquecentenario della morte di Perugino», che «è stata preceduta da un’intensa attività di studio e di progettazione finalizzata alla valorizzazione dei beni culturali diocesani e in particolar modo del Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo che nel 2023 compirà cento anni. Una vera e propria sfida che ci ha portato ad aprire nuovi orizzonti pastorali legati alla promozione del nostro patrimonio culturale diocesano. Consapevoli dell’importante ruolo dei beni culturali ecclesiastici, abbiamo ritenuto significativo concentrare la nostra attenzione sulla lettura dell’opera d’arte, da sempre espressione di fede, di liturgia, di pietà e di cultura, strumento di incontro tra l’uomo e Dio».

Spoleto – “Cantiamo la speranza”: concerto promosso dalla Caritas a favore delle persone in difficoltà

Giovedì 15 settembre 2022 alle ore 21.00 presso la palestra dell’Oratorio di S. Venanzo di Spoleto si terrà il concerto “Cantiamo la speranza” con don Giosy Cento e Luca Michelsanti a favore delle persone in difficoltà. L’ingresso è ad offerta.

«Abbiamo pensato a questo momento di musica – dice il direttore della Caritas diocesana don Edoardo Rossi – per implementare, attraverso la generosità di chi vorrà partecipare, il fondo della Caritas per le persone in difficoltà. E in questo particolare tempo, segnato dall’aumento delle spese per l’energia elettrica e il gas, le richieste di aiuto soprattutto di famiglie e pensionati sono aumentate. E come comunità cristiana non possiamo e non vogliamo voltarci dall’altra parte. Sono certo che ancora una volta la nostra gente, che fin da ora ringrazio, sarà sensibile a questo appello della Caritas, perché anche nei momenti più bui siamo invitati a “Cantare la speranza”».

Don Giosy Cento, 76 anni, è un presbitero della diocesi di Viterbo, noto per le sue canzoni nella scia della musica leggera cristiana: ha realizzato oltre 900 brani e più di 3000 concerti.

Luca Michelsanti, 32 anni, è di Gualdo Cattaneo, è un cantante e flautista, e ad ottobre inizierà l’anno propedeutico al Seminario regionale di Assisi per la diocesi di Spoleto-Norcia.

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