Assisi – anniversario del beato Carlo Acutis. Presentazione del libro “Il segreto di mio figlio” della mamma del Beato Carlo Acutis

“Non è semplice riuscire a cogliere l’individualità di una persona se non si è entrati in relazione diretta con lui. Ecco perché ho voluto provare a raccontare mio figlio, scrivendo un libro con il cuore e cercando così di aiutare i suoi tanti devoti a conoscerlo e ad amarlo”. A dirlo è Antonia Salzano, madre del Beato Carlo Acutis, nel libro “Il segreto di mio figlio” che sarà presentato domani, sabato 8 ottobre alle ore 16,30 nel Santuario della Spogliazione. Si tratta della prima iniziativa in occasione del secondo anniversario della beatificazione di Carlo Acutis e della sua memoria liturgica. La Fondazione Santuario della Spogliazione ha predisposto un programma, dall’8 al 12 ottobre, con diversi momenti e celebrazioni per ricordare e venerare il giovane beato, sepolto nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione. Un luogo che, grazie al valore storico della porta di San Francesco, recentemente ritrovata a riaperta che in tanti chiedono di vedere, alla presenza del Museo della Memoria e alla tomba del Beato Carlo Acutis, è diventato passaggio obbligato per tanti fedeli, pellegrini e turisti. A confermare questo forte interesse ci sono i dati degli accessi in chiesa che, dal 1 giugno, giorno della riapertura della tomba alla fine di settembre, hanno raggiunto quota 110 mila presenze, con un boom di 42 mila visitatori nel mese di agosto.

Ritornando al programma di questi giorni, subito dopo la presentazione del libro ci sarà la celebrazione eucaristica presieduta da fra Matteo Siro, ministro provinciale dei Frati minori Cappuccini del Centro Italia. In serata, alle 21, adorazione eucaristica ‘La mia autostrada per il Cielo’. Giornata di preghiera, domenica 9 ottobre, con la santa messa alle 9,30 e alle 11,00, quest’ultima presieduta da fra Carlo Maria Chistolini, già parroco di Santa Maria Maggiore; nel pomeriggio, alle ore 18, è previsto il rosario internazionale. Lunedì 10 ottobre, giorno del secondo anniversario della beatificazione, ci sarà la santa messa alle 9 e a seguire la catechesi curata da fra Bonifas Lopes, vice rettore del Santuario della Spogliazione. Alle 11 verrà invece inaugurata la mensa Carlo Acutis, per persone in difficoltà e pellegrini, allestita nel centro storico di Assisi (vicolo Frondini, 4) e in diretta sinergia con la struttura di accoglienza ‘Casa Papa Francesco’ di Santa Maria degli Angeli. Lo stesso giorno alle 17,30 ci sarà il santo rosario e a seguire la messa presieduta da padre Marco Moroni, custode del Sacro convento di Assisi. Santa messa sempre alle 9 e catechesi a seguire tenuta da padre Acacio, anche martedì 11 ottobre quando, alle 11 ci sarà il convegno: ‘Internet: fai tu la differenza’ con il lancio dell’app del Santuario della Spogliazione; intervengono: il teologo don Alessandro Picchiarelli, Nicola Gori, scrittore e postulatore della canonizzazione del Beato Carlo Acutis e alcuni membri di AD3 Communication che hanno realizzato l’applicazione. Nel pomeriggio, alle 17,30, ci saranno il santo rosario e alle 18 la celebrazione eucaristica presieduta da padre Massimo Travascio, custode della Porziuncola. A seguire l’adorazione eucaristica e i vespri. Il programma si conclude mercoledì 12 ottobre con la messa delle 9, la catechesi di fra Bonifas alle 10, il rosario alle 17,30 e la santa messa presieduta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. In serata concerto musicale: ‘Non io, ma Dio’, di Marco Mammoli. Tutti i giorni, dall’8 al 12 ottobre, sarà possibile confessarsi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17,30. Gli eventi saranno trasmessi sui siti internet del Santuario della Spogliazione e della diocesi di Assisi e sui rispettivi canali social.

Terni – nomine dei nuovi parroci. Don Ioan Ghergut parroco di San Gabriele. Don Pietro Blai a Calvi

Alla ripresa delle attività pastorali, alcuni avvicendamenti nelle parrocchie della diocesi e nei servizi pastorali diocesani sono stati decisi dal vescovo Francesco Antonio Soddu per una migliore organizzazione della pastorale diocesana e delle parrocchie, in particolare per quelle costituite in Comunità pastorali per un impegno condiviso delle diverse comunità e territori.
A Terni, il vescovo Soddu ha nominato don Ioan Ghergut parroco di San Gabriele dell’Addolorata, in sostituzione di don Camillo Camozzi. Don Ioan lascia la parrocchia di Piediluco e Marmore.
Don Marco Decesaris è stato nominato parroco della parrocchia di Santa Maria del Rivo, dove ha svolto finora il ministero di viceparroco, in sostituzione di don Luca Andreani.
Don Tiziano Presezzi è alla guida della parrocchia della Santissima Trinità e Santa Maria della Pace a Valenza, in sostituzione di don Marcello Giorgi.
Padre Lorenzo Spezia è il nuovo parroco delle parrocchie di Santa Maria del Colle a Piediluco e di Sant’Andrea apostolo a Marmore, in sostituzione di don Ioan Ghergut.
Don Daniele Martelli, è stato nominato viceparroco nella parrocchia Immacolata Concezione alla Polymer.
Nella zona di Narni diversi sono gli avvicendamenti. Don Giorgio Garofoli è il nuovo parroco della parrocchia dei Santi Giuseppe, Egidio e Marina in Nera Montoro, Montoro e Stifone, in sostituzione di don Pietro Blaj a cui è stata affidata la parrocchia di Santa Maria Assunta e San Valentino a Calvi dell’Umbria.
La parrocchia di San Liberato di Narni è stata affidata a don Sergio Vandini, che finora ha svolto il ministero di viceparroco nella parrocchia di San Matteo apostolo a Campitello.
Altro avvicendamento riguarda la parrocchia di Sant’Andrea apostolo a Capitone affidata a don Josivaldo Assis de Oliveira come amministratore parrocchiale; la parrocchia di San Lino papa a Vigne di Narni dove è stato nominato parroco don Andrei Anghelus.

Ad Amelia, la parrocchia di San Giuseppe da Leonessa in Zingarini è stata affidata a don Angelo D’Andrea e mons. Salvatore Ferdinandi, mentre la parrocchia di Santa Maria delle Grazie e San Gregorio martire a Foce è guidata come amministratore parrocchiale da mons. Roberto Tarquini che rimane parroco anche di Santa Maria in Monticelli ad Amelia.
Per quanto riguarda i servizi pastorali diocesani: Don Luca Andreani è stato nominato coordinatore della pastorale vocazionale, giovanile, famigliare e della diaconia presso la Casa Sant’Alò a Terni.

Altri avvicendamenti hanno interessato le parrocchie affidate alle comunità dei salesiani che hanno rinnovato le loro comunità religiose: nella parrocchia di San Francesco a Terni il nuovo parroco è don Carlo Zucchetti che ha fatto l’ingresso il 4 ottobre, mentre don Piero Lalla è il nuovo direttore dell’oratorio.

Perugia: Celebrata in cattedrale la Veglia di preghiera per la pace promossa da Charis. L’arcivescovo mons. Ivan Maffeis: «La pace vive di rispetto dei diritti dei popoli, della giustizia e della dignità umana… Vive di fiducia in Dio, che in Cristo ci ha perdonati e riconciliati»

«È bello ed è doveroso pregare per la pace». Così l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis ha salutato i numerosi fedeli che ieri sera, 5 ottobre, si sono ritrovati nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, accogliendo l’invito del Charis, il Rinnovamento carismatico cattolico, a partecipare alla Veglia di preghiera per la pace in Ucraina e in tutte le aree del mondo in guerra, promossa in molte altre comunità diocesane italiane. Una veglia che a Perugia è iniziata con la celebrazione della messa, seguita dall’adorazione eucaristica meditata e conclusa con la supplica davanti all’icona della venerata Madonna delle Grazie.

Conseguenze anche a Perugia. «Oltre che sulle popolazioni stremate dalla violenza e dalla morte – ha ricordato mons. Maffeis all’omelia – , la mancanza di pace sta portando le sue conseguenze su tutti, anche sulla nostra comunità diocesana, in termini di preoccupazione, di tensioni sociali, di impoverimento, di crisi alimentare con prezzi e logiche speculative che a tanti rendono difficile se non impossibile l’accesso a beni primari».

La forza non costruisce la pace. «Questa sera, in comunione con tante altre Comunità che hanno aderito all’iniziativa promossa dal Rinnovamento carismatico cattolico – ha proseguito l’arcivescovo – , ci ritroviamo in preghiera. Con San Francesco siamo animati dalla speranza che – come diceva ieri (il 4 ottobre, n.d.r.) il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI – “il lupo terribile della guerra possa essere addomesticato”. La via per farlo non passa dalla violenza, che non risolve mai i conflitti: anche quando un atto di forza può essere necessario come forma di difesa, non è con la forza che si costruisce la pace. La pace vive di rispetto dei diritti dei popoli, della giustizia e della dignità umana. Vive di stima e accoglienza reciproca, di rapporti fraterni e solidali. Vive di fiducia in Dio, che in Cristo ci ha perdonati e riconciliati».

Alla sorgente della preghiera. «Questa fiducia – ha commentato mons. Maffeis, avviandosi alla conclusione dell’omelia – è alimentata alla sorgente della preghiera. Una preghiera che, con le parole di Gesù, nasce dalla scoperta della paternità di Dio e invoca l’avvento del suo Regno, ossia del suo disegno sul mondo, sull’umanità. Questo Regno è già presente: in ogni atto di amore, di servizio, di gratuità di cui si nutre la vita di ciascuno».

Il testo integrale dell’omelia è consultabile e scaricabile sul sito: www.diocesi.perugia.it (sezione “arcivescovo”).

Terni – assemblea ecclesiale “La chiesa del Concilio Vaticano II”

«Ad inizio del nuovo anno pastorale, la Chiesa diocesana, con rinnovato impegno, intende annunciare Cristo Gesù luce del mondo e mostrarsi come popolo di Dio convocato dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo». È l’invito del vescovo Francesco Antonio Soddu alla comunità diocesana alla prima assemblea ecclesiale del suo ministero episcopale, in programma venerdì 7 ottobre alle ore 17 nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni.

Un’assemblea, organizzata in collaborazione con l’Azione Cattolica diocesana, che celebra il 60° anniversario dell’apertura del Concilio Vaticano II con gli interventi di Mons. Gualtiero Sigismondi, vescovo di Orvieto-Todi e la prof.ssa Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’AC, che affronterà il tema della Chiesa e i laici dopo il Concilio. Spazio sarà dedicato anche al dibattito assembleare e le conclusioni al vescovo Soddu, che sottolinea nella sua lettera come «Il cammino sinodale, già avviato dallo scorso anno, vogliamo continuare e viverlo con sempre maggiore consapevolezza. È per tale motivo che, accanto alla convocazione domenicale nelle proprie parrocchie, è opportuno che a volte tutti i fedeli di una Diocesi si riuniscano attorno al proprio Vescovo per crescere nell’ascolto, nella comunione e nella carità. Questo appuntamento faccia comprendere sempre meglio che la Chiesa, popolo di Dio, nella quale tutte le persone battezzate sono considerate in uguale dignità, anche se con funzioni e ministeri diversi, non può non essere che una Chiesa “sinodale”, che cammina insieme per annunciare e testimoniare in modo efficace il Vangelo».
L’assemblea avrà una sessione mattutina dedicata agli studenti degli istituti superiori della diocesi, alle ore 9 al Cityplex Politeama di Terni con un dialogo sugli anni ’60 del Novecento e sulla Chiesa del Concilio Vaticano II. In quale clima sociale e culturale nasce il Concilio Vaticano II, come la chiesa ha anticipato, risposto, reagito alla modernità, una carrellata su musica, costumi, storia e idee per ritornare agli Anni ‘60-‘70 dove c’è la radice di tutto quanto ha determinato la società di oggi, i suoi problemi e forse anche qualche soluzione, saranno gli argomenti affrontati con gli studenti da Antonio Preiti sociologo ed economista, e da don Luigi Ciotti fondatore del gruppo Abele e di Libera, negli anni Sessanta giovane impegnato nell’aiuto ai disadattati e i tossicodipendenti.

Le due sessioni saranno trasmesse in diretta sui canali Facebook e Youtube della Diocesi.

Preci: firmato il contratto per l’avvio dei lavori dell’Abbazia di S. Eutizio

Lunedì 3 ottobre 2022, nel chiostro dell’Abbazia di S. Eutizio in Preci, tra le rovine che i terremoti del 2016 hanno causato all’importante complesso monastico, è stato firmato il contratto per l’avvio dei lavori della chiesa abbaziale. Il documento è stato firmato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e da Enzo Falcini della ditta C.E.S.A. di Città di Castello, capogruppo del Raggruppamento d’impresa che ha vinto la gara di appalto insieme alla Tecnostrade srl di Perugia.

Prima di questo atto formale ci sono stati i saluti istituzionali dell’Arcivescovo, della presidente della Giunta Regionale dell’Umbria Donatella Tesei, del sindaco di Preci Massimo Messi, dell’ing. Fulvio Soccodato sub commissario alla ricostruzione, dell’ing. Stefano Proietti Nodessi direttore dell’ufficio speciale alla ricostruzione dell’Umbria e del dott. Nicola Salini della struttura commissariale. L’on. Giovanni Legnini, commissario straordinario alla ricostruzione, non ha potuto partecipare all’evento in quanto ha contratto il Covid-19. C’era il parroco don Luciano Avenati e il vicario generale della Diocesi don Sem Fioretti. È stata anche portata la pietra dell’Abbazia benedetta da Papa Francesco lo scorso 17 settembre, simbolo della ricostruzione dell’intero complesso. Erano presenti anche autorità civili e militari del luogo, oltre a diversi fedeli della zona. L’importo complessivo dei lavori per il recupero della chiesa abbaziale è di 3.960.245,61 euro. Entro il mese di ottobre ci sarà l’altro atto formale dopo la firma del contratto che è la consegna del cantiere, cui seguirà immediatamente l’avvio dei lavori.

Mons. Boccardo si è detto soddisfatto di questa tappa ed ha parlato di un «lavoro di diversi anni e di diverse intelligenze. Non è stata un’operazione semplice, ci sono voluti studi, calcoli e previsioni per far sì che tutto il complesso possa ritrovare la sua bellezza originaria. Ringrazio il commissario Legnini che doveva essere con noi, ma il Covid non glielo ha consentito: la sua determinazione e il suo voler portare avanti queste operazioni ci hanno permesso di essere qui oggi. S. Eutizio è un luogo di storia e di arte, ma soprattutto è un luogo di fede. È il simbolo della Valle Castoriana e rimetterlo in piedi pietra su pietra vuole dire ridare un patrimonio prezioso alla vita di questa popolazione. Auspichiamo che presto tutto il complesso abbaziale torni ad essere faro di ispirazione per la nostra Diocesi e per i turisti che vengono ad ammirare la bellezza del territorio. Quest’operazione – ha proseguito il Presule – ci fa vedere che quando si lavora insieme si realizzano cose importanti».

Anche la presidente Tesei ha parlato di un «risultato frutto del grande lavoro di collaborazione. Saluto i cittadini di Preci: spesso parlando con loro ho percepito uno scoramento, ma da oggi un po’ di ottimismo dobbiamo iniziare ad averlo. Questi risultati sono uno sprone per fare presto e bene, per ricostruire non solo i luoghi ma anche le comunità. Andiamo avanti, siamo sulla strada giusta».

Il sindaco Massimo Messi ha ringraziato l’Arcivescovo e i presenti auspicando che S. Eutizio torni presto ad essere la “culla” dell’intera zona di Preci.

L’ing. Fulvio Soccodato ha portato i saluti del commissario Legnini ed ha sottolineato come questa operazione non è stata semplice, ma – ha detto – «abbiamo lavorato fianco a fianco, pubblico e privato, per trovare soluzioni tecniche e facendo sintesi tra la tutela del bene e una ricostruzione veloce. E ci siamo riusciti. Oggi iniziamo quella parte visibile anche ai cittadini».

L’ing. Nodessi ha detto che «finalmente sono finite le carte, ora inizia la parte del mattone. Le imprese che hanno vinto la gara sono umbre e sono sicuro che faranno bene. Ora abbiamo anche le autorizzazioni per lo spostamento del cimitero e la conseguente messa in sicurezza della rupe».

Anche il dott. Salini della struttura commissariale (segue proprio gli edifici di culto danneggiati) si è detto soddisfatto e ha sottolineato l’importanza dell’Abbazia di S. Eutizio lungo i secoli.

Perugia: L’omelia dell’arcivescovo mons. Ivan Maffeis della celebrazione eucaristica per la ricorrenza dei cento anni di presenza salesiana.

«Anche nella mia esperienza familiare la figura di don Bosco porta con sé un’onda centenaria. Davanti a una situazione problematica o che richiedeva luce, forza e coraggio, i nonni materni riunivano i figli per pregare una novena, in ginocchio attorno a una statuetta del Santo; una statuetta che, insieme con gli episodi della vita di don Bosco, ha attraversato e unito le generazioni e che oggi, passata a me, si trova sul tavolo di lavoro in Curia». Così ha esordito l’arcivescovo mons. Ivan Maffesi nell’omelia pronunciata nella chiesa di Sant’Agostino di Perugia, domenica 2 ottobre, della celebrazione eucaristica per la ricorrenza dei cento anni di presenza salesiana nel capoluogo umbro (il testo integrale è consultabile sul sito: www.diocesi.perugia.it), un evento che vede diverse iniziative che hanno per slogan “Cento anni di futuro”.

Un traguardo importante. «È con questo sguardo che sono qui a ringraziare il Signore per la vostra presenza a Perugia: cent’anni sono un traguardo importante, a testimonianza della fedeltà di Dio e della generosità della vostra risposta. Quanto sarebbe diversa la Città e la nostra stessa Chiesa senza il vostro carisma e la vostra opera: dalle prime attività a favore di bisognosi e indigenti, a cui avete dato vita in un rione povero com’era quello di Porta Sant’Angelo, al primo Oratorio, al convitto, alle scuole, fino alla Residenza per giovani universitari, al Centro di formazione professionale, alle iniziative legate allo sport e al tempo libero, ambiti educativi e di socializzazione di prim’ordine. Per tutto questo la nostra gratitudine abbraccia i sacerdoti, i religiosi e i laici passati per le Case salesiane di Perugia: siete stati modelli di vita, testimoni dell’amorevolezza di don Bosco, riferimenti autorevoli e cari per tanti».

Cento anni di futuro. «Ne facciamo memoria non soltanto per un dovere di riconoscenza, ma quale condizione per guardare avanti. “Cento anni di futuro” non è, infatti, soltanto uno slogan ben indovinato. È, piuttosto, il modo con cui la Chiesa interpreta la Tradizione. Come scriveva H. De Lubach, “la Tradizione non è il passato, ma il presente; lo impregna, dà forma al nostro pensiero…”.Oltre che di ringraziamento, quest’anniversario è anche motivo di incoraggiamento e di speranza. Tante fotografie sulla condizione giovanile documentano sfiducia, insicurezze, fragilità, solitudini: ci sono e pesano. La medaglia, in realtà, ha anche un’altra faccia e voi ce lo testimoniate: i giovani possono essere – e di fatto sono – anche altro. Tanto altro. A far la differenza contribuisce lo sguardo con cui li accostiamo e accettiamo che abbiano spazio. È uno sguardo che nasce dall’intuizione, cara a don Bosco, che “l’educazione è cosa del cuore e che Dio solo ne è il padrone e non potremo riuscire a niente se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne mette in mano le chiavi”».

Frequentare la vita dei ragazzi. «Questa fiducia nel Signore, nella forza del suo Spirito operante nei cuori – ha evidenziato mons. Maffeis –, fa sì che, come ammonisce don Bosco, non ci siano “casi irrecuperabili”. Lo dice la vostra disponibilità a frequentare la vita dei ragazzi, ad ascoltarli e a lasciarsi coinvolgere, a mescolarsi a loro amando ciò che loro stessi amano, divenendo nel contempo fra loro interpreti dell’amore di Dio e promotori di crescita umana. Don Bosco direbbe che si tratta di “aiutare il ragazzo a diventare un onesto cittadino e un buon cristiano”».

La Chiesa di Perugia-Città della Pieve aderisce alla “Preghiera per la pace” nelle Diocesi italiane, un evento promosso da Charis, l’organismo delle realtà carismatiche cattoliche del mondo

Si terrà mercoledì sera 5 ottobre, dalle ore 19 alle 21, in diverse Diocesi italiane, tra cui Perugia-Città della Pieve, la “Preghiera per la pace”, un evento promosso da Charis, un’entità istituita dalla Santa Sede, attraverso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, per riunire tutte le realtà carismatiche cattoliche nel mondo. Charis, un acronimo che sta per Catholic Charismatic Renewal International Service (Servizio internazionale per il rinnovamento carismatico cattolico), ha la missione di essere al servizio dei poveri, dei più bisognosi di ogni bisogno, fisico e spirituale.

L’evento della “Preghiera per la pace”, che avrà come riferimento centrale Roma, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, ha ricevuto la benedizione di papa Francesco e del presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, che presiederà la veglia in questa basilica romana.

Nel capoluogo umbro la preghiera si terrà nella cattedrale di San Lorenzo con la celebrazione presieduta dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis a cui seguirà l’adorazione eucaristica. In Umbria altre due Diocesi hanno aderito: Città di Castello, presso la chiesa Madonna del Latte, con il vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini; Terni, presso la chiesa Madonna del Rivo, con il vescovo mons. Francesco Soddu.

«In questo tempo così dominato da eventi di guerra – spiegano i promotori – il Papa ci esorta da tempo ad innalzare insieme un’unica preghiera per la pace e l’invito a partecipare alla veglia è esteso ai fedeli delle parrocchie, dei movimenti e a tutti i cittadini per implorare da Dio che cessino le armi in Ucraina e in quelle tante zone di conflitto dove da anni si combatte la “Terza Guerra mondiale a pezzi”». Questa guerra, concludono, «è subdola e logorante e sta mettendo in ginocchio intere popolazioni costrette alla fuga, affamate, piagate da un tributo di sangue di fronte al quale non si può voltare lo sguardo, oltre a devastare il Creato».

Caritas – il 1 ottobre giornata di formazione regionale con la catechesi di padre Giulio Michelini

Sabato 1 ottobre si è svolta la giornata di formazione Caritas al Cenacolo Francescano di Santa Maria degli Angeli alla quale hanno preso parte rappresentanti delle 8 Caritas dell’umbria. I lavori sono stati aperti dal saluto del delegato della Conferenza Episcopale Umbra mons. Francesco Soddu che ha evidenziato come siano importanti i momenti di formazione a livello pastorale per i volontari della Caritas perchè “Non ci si improvvisa volontari della carità. Il bene deve essere fatto bene. Papa Francesco nel messaggio per la giornata dei poveri sottolinea che c’è una povertà che umilia e uccide, e c’è un’altra povertà, la sua, che libera e rende sereni. La povertà che uccide è la miseria, figlia dell’ingiustizia, dello sfruttamento, della violenza e della distribuzione ingiusta delle risorse. È la povertà disperata, priva di futuro, perché imposta dalla cultura dello scarto che non concede prospettive né vie d’uscita. La povertà che libera, al contrario, è quella che si pone dinanzi a noi come una scelta responsabile per alleggerirsi della zavorra e puntare sull’essenziale. Incontrare i poveri permette di mettere fine a tante ansie e paure inconsistenti, per approdare a ciò che veramente conta nella vita e che nessuno può rubarci: l’amore vero e gratuito. Siamo una chiesa e popolo in cammino è in questi anni siamo chimati a vivere insieme il cammino sinodale. Siamo all’interno della chiesa e percorriamo questo cammino come fratelli e sorelle alla luce del Vangelo”.
E’ seguito il saluto del delegato regonale Marcello Rinaldi e l’interessante catechesi di padre Giulio Michelini, docente di Sacra Scrittura all’Istituto Teologico regionale di Assisi, “Un popolo di poveri in cammino”, che partendo dai testi del libro dei Numeri e dal libro del Deuteronomio; e del Nuovo Testamento un brano della Lettera di Giacomo, ha dato una duplice lettura di come Dio provvede ai poveri del suo popolo, e per tutti i popoli, dall’altro vedere come il povero interpelli ogni comunità.
“Nell’Antico Testamento la storia narrata nel libro dei Numeri – ha detto padre Michelini – ci dice che Dio interviene per salvare, anche quando non ce ne accorgiamo. Balak, che voleva sterminare Israele, fallisce. Ma la cosa più importante è il fatto che il popolo di Dio non si accorga in alcun modo di quello che sta accadendo alle sue spalle, non sa nemmeno di essere in pericolo, e non sa nemmeno che il Signore ha preso le sue difese. Nel libro del Deuteronomio si aggiunge l’esclusione dalla comunità di Israele di due popoli, gli Ammoniti e i Moabiti, che soprattutto non aiutò gli ebrei al momento del bisogno: «non vi vennero incontro con il pane e con l’acqua nel vostro cammino, quando uscivate dall’Egitto. Quindi, il Dio di Israele è il Dio di tutti i popoli della terra, ma difende Israele proprio quando è oppresso dagli altri popoli, siano essi gli Egiziani, o i Moabiti. Il Dio di Israele si schiera a favore degli oppressi e dei popoli sfruttati, che ancora sono molti sulla terra. Su questo punto si è soffermato papa Francesco che, sulla linea della dottrina sociale della Chiesa, sia nella Laudato si’ sia nella Fratelli tutti ha scritto molto a riguardo. Se non possiamo “risolvere” i problemi globali, un modo per fare qualcosa e aiutare e difendere i poveri è proprio quello di soccorrerli non solo con l’aiuto concreto, ma anche con l’inserimento nella società e nella Chiesa”.
In riferimento al brano della lettera di Giacomo si evidenzia come sia necessario avere anche uno sguardo più ravvicinato, che non si faccia prendere dalle grandi problematiche dimenticando il quotidiano e il nostro “prossimo”, cioè quello che ci è più vicino. “L’attenzione al povero “della porta accanto” nella Lettera di Giacomo viene espressa in questi movimenti: nell’aiuto agli orfani e alle vedove, nell’attenzione a chi si trova nella condizione di povero nella comunità. Giacomo sta trattando dei favoritismi personali verso i potenti. Al di là dei dettagli, il monito di Giacomo è chiaro, e si può applicare alle più diverse forme di discriminazione sociale. Tutto questo si compie perché il povero è oggetto della scelta divina. Scrive Giacomo, nel testo che abbiamo appena letto: «Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?»”.
I gruppi di lavoro hanno poi riflettuto su alcuni aspetti evidenziati da padre Michelini a partire dalla propria esperienza di provvidenza, di vicinanza o mancanza di aiuto ai poveri, nel comprendere e conoscere le ragioni per cui si trovano in quella condizione, sulle cause delle migrazioni, delle disparità tra ricchi e poveri e il povero come persona prediletta da Dio.
C’è quindi stata la testimonianza di un rappresentante della comunità papa Giovanni XXIII e la celebrazione eucaristica presideuta da don Marco Briziarelli direttore della Caritas di Perugia – Città della Pieve.

LA RELAZIONE DI PADRE GIULIO MICHELINI (DOWNLOAD)

Assisi – mensa dedicata al beato Carlo Acutis. Inaugurazione il 10 ottobre; i vertici della Caritas: “Un luogo di vera fraternità”

Tutto pronto per secondo anniversario della beatificazione di Carlo Acutis e della sua memoria liturgica. La Fondazione Santuario della Spogliazione ha predisposto un programma, dall’8 al 12 ottobre, con diversi momenti e celebrazioni per ricordare e venerare il giovane beato, sepolto nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione. “È incredibile vedere quante famiglie, gruppi di giovani, pellegrini da tutto il mondo – spiega il rettore del Santuario, padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira – vengano qui per conoscere o approfondire la vita di Carlo. La sua ‘normalità’ è tale da attrarre ed essere di esempio per molti”.

Per quanto riguarda il programma si comincia l’8 ottobre con la santa messa alle 9, poi a seguire la catechesi tenuta dallo stesso rettore. Nel pomeriggio, alle 16,30 è prevista la presentazione del libro “Il segreto di mio figlio”, della mamma di Carlo, Antonia Salzano con il giornalista Paolo Rodari. Subito dopo la celebrazione eucaristica presieduta da fra Matteo Siro, ministro provinciale dei Frati minori Cappuccini del Centro Italia. In serata, alle 21, adorazione eucaristica ‘La mia autostrada per il Cielo’. Giornata di preghiera, domenica 9 settembre, con la santa messa alle 9,30 e alle 11,00, quest’ultima presieduta da fra Carlo Maria Chistolini, già parroco di Santa Maria Maggiore; nel pomeriggio, alle ore 18, è previsto il rosario internazionale. Lunedì 10 ottobre, giorno del secondo anniversario della beatificazione, ci sarà la santa messa alle 9 e a seguire la catechesi curata da fra Bonifas Lopes, vice rettore del Santuario della Spogliazione. Alle 11 verrà invece inaugurata la mensa Carlo Acutis, allestita nel centro storico di Assisi (vicolo Frondini, 4) e in diretta sinergia con la struttura di accoglienza ‘Casa Papa Francesco’ di Santa Maria degli Angeli. “Ci siamo resi conto – dicono il presidente della fondazione Assisi Caritas, don Cesare Provenzi e il direttore della Caritas, Rossana Galiandro – che mancava un punto di appoggio e di accoglienza dei poveri che vengono davanti alle nostre chiese e ai nostri conventi. Grazie alla disponibilità dei locali della diocesi, che sono stati tutti rinnovati, della Caritas nazionale e di alcuni benefattori della Fondazione Santuario della Spogliazione, siamo riusciti a creare questo punto di appoggio, ma soprattutto di accoglienza e fraternità per chi è solo e in difficoltà economiche”. Lo stesso giorno alle 17,30 ci sarà il santo rosario e a seguire la messa presieduta da padre Marco Moroni, custode del Sacro convento di Assisi. Santa messa sempre alle 9 e catechesi a seguire tenuta da padre Acacio, anche martedì 11 ottobre quando, alle 11 ci sarà il convegno: ‘Internet: fai tu la differenza’ con il lancio dell’app del Santuario della Spogliazione; intervengono: il teologo don Alessandro Picchiarelli, Nicola Gori, scrittore e postulatore della canonizzazione del Beato Carlo Acutis e alcuni membri di AD Communication con che hanno realizzato l’applicazione. Nel pomeriggio, alle 17,30, ci saranno il santo rosario e alle 18 la celebrazione eucaristica presieduta da padre Massimo Travascio, custode della Porziuncola. A seguire l’adorazione eucaristica e i vespri. Il programma si conclude mercoledì 12 ottobre con la messa delle 9, la catechesi di fra Bonifas alle 10, il rosario alle 17,30 e la santa messa presieduta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. In serata concerto musicale: ‘Non io, ma Dio’, di Marco Mammoli. Tutti i giorni, dall’8 al 12 ottobre, sarà possibile confessarsi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17,30. Gli eventi saranno trasmessi sui siti internet del Santuario della Spogliazione e della diocesi di Assisi e sui rispettivi canali social.

Perugia: Al via le attività del nuovo anno del Centro di formazione pastorale (Cfp) con cinque corsi di approfondimento teologico

Inizia giovedì 29 settembre, dopo la pausa estiva, il nuovo anno di attività del Centro di formazione pastorale (Cfp) dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, che vede il suo “Notiziario” tagliare il traguardo dei primi 20 anni di pubblicazione per complessivi 32 numeri dati alle stampe, un mezzo di informazione molto agile sulle diverse iniziative del Cfp.

Da fine settembre alla seconda metà di maggio 2023 si terranno dei corsi di approfondimento teologico su temi specifici e di interesse, quali: “cosa è l’uomo e perché è messo alla prova” attraverso una lettura approfondita del “Libro di Giobbe” (29 settembre-3 novembre); “la santità nella quotidianità coniugale” nelle figure dei santi Luigi e Zelia Martin (10 novembre- 15 dicembre); “L’Anno liturgico. Per Cristo, con Cristo e in Cristo nel tempo” ( 12 gennaio – 16febbraio 2023); “I maestri della preghiera tra 1500 e 1700” nella storia della spiritualità (23 febbraio – 30 marzo); il “Breve viaggio nella speranza, la virtù del cammino, la virtù dei tempi difficili” (27 aprile – 18 maggio).

I primi quattro corsi si terranno di giovedì, dalle ore 18.30 alle 19.45, presso il “Villaggio della Carità” di Perugia, mentre il quinto è in programma, sempre di giovedì, dalle 18.45 alle 20, presso il Salone parrocchiale della chiesa San Giovanni Paolo II don Prepo di Perugia.

I corsi saranno tenuti dai sacerdoti Alessio Fifi, Luca Bartoccini, Francesco Verzini e Nicolò Gaggia e dalla francescana diocesana suor Roberta Vinerba.

Don Luca Bartoccini, responsabile del Cfp, teologo e canonico della cattedrale di Perugia, così presenta il primo corso, quello dedicato al “Libro di Giobbe”: «Le sventure che si abbattono su Giobbe gli fanno sentire Dio stesso come nemico implacabile. La moglie e i suoi amici finiscono per disprezzarlo e accusarlo ingiustamente. Contro tutto e tutti egli invece acquista sempre più forza per rivolgersi a Dio ed esigere una risposta. La risposta divina lo consacrerà intercessore per i veri colpevoli. Cercheremo di attraversare il dramma di Giobbe per intravedere nel mistero della sofferenza innocente la grandezza e la dignità in cui ècostituito l’uomo e di cui Giobbe è una trasparenza».

Per l’iscriversi ai corsi (è obbligatorio): centroteologicopg@gmail.com .