Assisi – incontro dedicato al decimo anniversario dell’elezione di papa Francesco

Nel decimo anniversario dell’elezione di papa Francesco che ha voluto assumere il nome del Santo d’Assisi, sabato 4 marzo si è svolto alla Porziuncola un incontro per comprendere questo tratto di strada della Chiesa di Cristo e la celebrazione eucaristica di preghiera per il Pontefice. Presiedendo tale appuntamento il francescano messicano p. Agustín Hernández Vidales, rettore della Pontificia Università Antonianum ha evidenziato che l’ansia missionaria del primo Papa latinoamericano ricorda quella dei primi dodici Frati Minori, noti anche come i dodici apostoli, che nei primi decenni del Cinquecento sbarcarono in Messico per annunciare il Vangelo.

Sua Eminenza il cardinale Beniamino Stella – che dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1966 venne destinato dal suo vescovo monsignor Albino Luciani, ossia il beato Giovanni Paolo I, all’Accademia ecclesiastica – è stato una delle prime e significative nomine di papa Francesco che pochi mesi dopo la sua elezione gli ha affidato l’incarico di prefetto del dicastero per il clero e lo ha creato cardinale nel primo concistoro del 22 febbraio 2014. Sia nel suo intervento in sala che nell’omelia della Messa ha letto i dieci anni di pontificato nella prospettiva della storia di Abramo.

I coniugi Gianni Valente e Stefania Falasca avendo avuto modo di conoscere il vescovo e cardinale Jorge Mario Bergoglio ben prima della sua elezione pontificia nei loro interventi hanno citato le interviste concesse a loro dall’allora card. Jose Mario Bergoglio rispettivamente a Stefania Falasca nel 2007 e a Gianni Valente nel 2009. Inoltre hanno commentato anche le parole del cardinale Jorge Bergoglio durante una delle congregazioni pre-Conclave che nel 2013 lo elesse Papa. Si può ben dire che per la comprensione di questi dieci anni di ministero petrino di papa Francesco i tre interventi sono stati altamente qualificati e d’eccellenza. Assieme al libro La Chiesa popolo missionario, che p.Fabio Nardelli ha dedicato al pontefice e che è stato presentato durante l’incontro, ha fatto sì che la giornata sia stata l’occasione per riconfermare la scelta di vivere con san Francesco in obbedienza e riverenza al signor Papa.

https://www.assisiofm.it/news-il-racconto-di-un-pontificato.html

card. Benimino Stella – 4 marzo-Assisi-decennale pontificato –

Omelia  card. Benimino Stella – 

Foligno – Meic: Democrazia: diritto e dovere per un futuro giusto e solidale

Lunedì 13 marzo 2023 alle ore 17.30 presso la Biblioteca Jacobilli, piazza San Giacomo, il gruppo MEIC, Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale, di Foligno ha organizzato un incontro per riflettere sul sistema della democrazia che assicura, come sottolineava Papa Giovanni Paolo II, “la partecipazione dei cittadini alle scelte politiche e garantisce ai governati la possibilità sia di eleggere e controllare i propri governanti, sia di sostituirli in modo pacifico, ove ciò risulti opportuno”.

Per l’occasione interverrà il Prof. Roberto Gatti introdotto dal Dott. Alvaro Bucci del MEIC di Foligno. Seguirà un dibattito a cui sono invitati i rappresentanti delle istituzioni e la cittadinanza

Perugia – il centro diocesano di formazione pastorale e la Comunità Magnificat di “Casa Tabor”, celebrano il giubileo della nascita e beatificazione di santa Teresa di Gesù Bambino con tre ritiri spirituali

«Quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita e il 100° della beatificazione di colei che papa Pio XI definì “la più grande santa dei tempi moderni”, santa Teresa di Gesù Bambino. Vogliamo celebrare questo importante doppio giubileo con tre appuntamenti-ritiri spirituali in calendario nel 2023». Ad annunciarlo è don Luca Bartoccini, direttore del Centro diocesano di formazione pastorale di Perugia-Città della Pieve, teologo e canonico della cattedrale di San Lorenzo, studioso della figura di santità della giovane francese Marie-Françoise Thérèse Martin, nata ad Alençon, il 2 gennaio 1873, e morta a 24 anni, a Lisieux, il 30 settembre 1897
Chi è Teresa di Lisieux. È stata beatificata il 29 aprile 1923 da papa Pio XI e due anni più tardi, il 17 maggio 1925, canonizzata dallo stesso pontefice. Nel centenario del suo ritorno alla Casa del Padre, il 19 ottobre 1997, è stata proclamata dottore della Chiesa da papa Giovanni Paolo II, la terza donna e ricevere tale titolo. Di questa “grande santa”, Invocata da milioni di devoti anche con il nome di santa Teresa di Lisieux, il Centro di formazione pastorale diocesano, insieme alla Comunità Magnificat della “Casa di preghiera Tabor” di Agello (Pg) promuove, a partire da questo fine settimana (10-11-12 marzo), presso la sede della Comunità (via Solitaria 21 – Agello), dal pomeriggio di venerdì fino a domenica, un ritiro spirituale «per avvicinarsi – spiega don Bartoccini – ai manoscritti autobiografici della Santa, per affidarsi a lei, e per lasciarsi guidare dalla sua “piccola via” verso la santità».
Il riconoscimento dell’Unesco. Sono in programma altri due appuntamenti dedicati a Teresa di Lisieux, sempre presso la “Casa di preghiera Tabor”, da venerdì 29 settembre a domenica 1 ottobre, e da venerdì 17 a domenica 19 novembre. Questo per dare maggiore possibilità a più persone di approfondire la figura di questa “grande santa”, che, evidenzia sempre il direttore del Centro diocesano di formazione pastorale, «è patrona delle missioni dal 1927 e molti giovani sono alla ricerca della sua santità per dare un senso umano e cristiano alla propria esistenza. Non è un caso che l’Unesco abbia deciso di inserire il 150º della sua nascita nell’elenco delle ricorrenze da celebrare nel 2023, riconoscendo così il valore eccezionale e universale degli scritti e della vita di questa giovane e santa, “un bene dell’umanità”.
Fragile come tutti, felice come pochi. Anche per questo il nostro Centro di formazione pastorale – conclude don Luca Bartoccini – offre ulteriori occasioni di approfondimento sulla vita e sulle opere di Teresa di Lisieux già tenute negli anni scorsi con il titolo “Santa Teresa di Gesù Bambino: fragile come tutti, felice come pochi”; incontri che hanno riscosso molto interesse e partecipazione di fedeli e persone “distanti” ma alla ricerca».
Per informazioni. Gli incontri di marzo, ottobre e novembre 2023, precisano gli organizzatori di “Casa Tabor”, sono aperti a tutti, non prevedono una quota di partecipazione, ma una offerta libera per le spese della casa.

CALENDARIO RITIRI SPIRITUALI ANNO GIUBILEO S. TERESA DI LISIEUX

Assisi – Giornata Europea dei Giusti, un ulivo dedicato a Giovanni Palatucci, giusto tra le Nazioni

“Una società che non vive di profonda giustizia non vive di amore e solidarietà”. Lo ha detto il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, nel corso della cerimonia che si è tenuta lunedì 6 marzo al Santuario della Spogliazione di Assisi in ricordo di Giovanni Palatucci. Giusto tra le Nazioni e Servo di Dio, il funzionario di polizia morto a Dachau è stato il protagonista della Giornata europea dei Giusti 2023 grazie a una iniziativa organizzata dalla Questura di Perugia e dal “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944” alla quale erano presenti, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, una rappresentanza degli Allievi del 220° corso Allievi Agenti dell’Istituto per Sovrintendenti “Rolando Lanari” di Spoleto, autorità civili, militari e religiose, il presidente del consiglio comunale di Montella (città natale di Palatucci) Ezio Moscariello, il coordinatore dell’associazione onlus Giovanni Palatucci di Trieste, Sergio Schirinzi, gli alunni del liceo Properzio e dell’Istituto Alberghiero di Assisi.
Sono stati ricordati la vita e l’impegno eroico di Palatucci, che negli anni della deportazione nazista, mentre era in servizio a Fiume, riuscì a mettere in salvo centinaia di ebrei. Un parallelo con quanto successo ad Assisi, come ha ricordato monsignor Sorrentino: “In questa sala della Spogliazione, speciale per il suo significato ed evocazione millenaria della giustizia, non possiamo non ricordare che la parola Giusto viene usata anche nel Vangelo e per noi deve avere un valore universale. Ottocento anni fa, Francesco e il suo vescovo sono stati complici di giustizia: Francesco si è spogliato di tutto e il vescovo, compiendo un atto in quel momento impopolare, lo ha accolto. Centinaia di anni dopo, tutta la città si è messa nello stesso alveo della giustizia compiendo un atto di illegalità per salvare gli ebrei che era di profonda legalità morale. Lo stesso alveo in cui ha agito Palatucci, che proveniva da una famiglia profondamente religiosa e che è stato guidato dallo zio vescovo. Oggi è tempo di ritornare a questo concetto di giustizia, perché una società che non vive di profonda giustizia non vive di amore e solidarietà”.

“Leggendo la sua storia – le parole del sindaco di Assisi, Stefania Proietti – si vede che quest’uomo di legge straordinario non ha esitato a compiere un atto di ‘insubordinazione a fin di bene’: a volte, come in quel caso, bisogna superare la legge umana perché il bene superiore è un altro. Dobbiamo dunque vedere dove stanno gli oppressi e da Assisi dobbiamo lanciare il messaggio che stare dalla parte giusta della storia è stare dalla parte di chi muore scappando da miseria, guerre, persecuzione e ingiustizia globale”.

“Coraggio – l’intervento del questore di Perugia Giuseppe Bellassai – è la parola che è risuonata prepotentemente nella mia mente e che risuona oggi, nella Giornata europea dei giusti, per la dedicazione di un ulivo, simbolo di pace e di giustizia, a Palatucci. Coraggio e ricordo sono ‘unite’ dalla parola ‘cor’: il nostro ricordo e fare memoria è giustificato dal cuore, dal sentimento che ha accompagnato le sue azioni”.

Nel suo saluto, il prefetto di Perugia Armando Gradone ha sottolineato che “Palatucci, oltre alla figura eroica di cui si è detto, ci deve ricordare anche delle lezioni di storia, di essere pronti a intercettare possibili rigurgiti di razzismo e antisemitismo e quanto la difesa della dignità umana debba essere un principio di vita per tutti quanti”.

A Palatucci è stato dedicato un ulivo nel Giardino dei Giusti: “Una scelta – ha concluso Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria – che arricchisce questo spazio nato grazie alla collaborazione con Gariwo nel 2015 per ricordare i giusti della Shoah e i Giusti dell’umanità, persone del passato e del presente che hanno interrotto la catena del male”.

Città di Castello – santa messa per la pace il 10 marzo nella cattedrale

La chiesa di Città di Castello aderisce all’invito della Conferenza Episcopale Italiana a celebrare in ogni diocesi una santa messa per le vittime della guerra in Ucraina e per la pace. Venerdì 10 marzo alle ore 18.30 il vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini presiederà la celebrazione nella cripta della Cattedrale (Duomo di sotto).
La presidenza della CEI ha inteso sposare l’iniziativa del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) che ha ribadito la necessità di rinnovare la vicinanza alla popolazione vessata dalla guerra e per affidare al Signore il desiderio di pace. “Chiedere la conversione del
cuore, affinché si costruisca una rinnovata cultura di pace, sarà il modo in
cui porteremo nel mondo quei germogli della Pasqua a cui ci prepariamo”.
Il tempo di Quaresima ci ricorda il valore della preghiera, del digiuno e della carità, le uniche vere armi capaci di trasformare i cuori delle persone e di renderci “fratelli tutti”.
I vescovi italiani ribadiscono che il grido accorato di Papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare.
Ad unanno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra.
In Ucraina, così come in tanti (troppi) angoli della terra risuona infatti l’assordante rumore delle armi che soffoca gli aneliti di speranza e di sviluppo, causandosofferenza, morte e distruzione e negando alle popolazioni ogni possibilità di futuro.
Sentiamo come attuale l’appello lanciato sessant’anni fa da san Giovanni XXIII nell’Enciclica Pacem in terris: «Al criterio della pace che si regge sull’equilibrio degli armamenti, si
sostituisca il principio che la vera pace si può ricostruire nella vicendevole
fiducia» (n. 39).

Perugia – giornate culturalmente e spiritualmente intense all’insegna del Perugino a cinque secoli dalla morte (1523-2023). Il vicario generale e custode del Sant’Anello don Simone Sorbaioli: «segni sia nell’arte che nelle manifestazioni tradizionali dal significato profondo di fede e di speranza»

Sono giornate particolarmente intense quelle vissute dalla città di Perugia in questo primo fine settimana della mostra, alla Galleria Nazionale dell’Umbria (4 marzo – 11 giugno 2023), dedicata al grande maestro Pietro Vannucci, detto il Perugino, e al suo contesto artistico, a cinque secoli dalla morte (1523-2023). È un evento che coinvolge la cattedrale di San Lorenzo e il suo patrimonio storico-artistico, come spiega il vicario generale e custode della Confraternita del Sant’Anello, don Simone Sorbaioli, in occasione dell’esposizione straordinaria in duomo del Sant’Anello avvenuta il 4 marzo e dal giorno successivo, fino al prossimo 11 giugno, il prezioso cinquecentesco reliquiario che lo racchiude può essere ammirato nel Museo della Cattedrale.

«La Città di Perugia, in questi giorni, sta vivendo un momento importante, potremmo dire un momento storico – commenta il vicario generale –. Il 3 marzo eravamo in tanti all’inaugurazione della mostra che vede tra le numerose opere raccolte lo Sposalizio della Vergine dipinto dal Perugino per la cappella della nostra cattedrale dove ancora oggi viene custodito il prezioso Sant’Anello. La splendida opera dello Sposalizio della Vergine fu trafugata in epoca napoleonica e da quel tempo, dopo più di duecento anni, è nuovamente a Perugia. Il suo ritorno in città è stato salutato con una partecipazione corale di tutte le Istituzioni. È stato bello vedere Perugia rappresentata ed unita in quest’occasione. In cattedrale abbiamo voluto promuovere un’esposizione straordinaria del Sant’Anello che per noi è un segno, un cimelio prezioso, che ci rimanda all’importanza del sacramento del matrimonio fin dall’inizio della Storia della Salvezza, perché si ricorda il matrimonio tra Maria e Giuseppe in seno al quale Gesù è potuto venire al mondo ed iniziare la sua vicenda umana».

Nel concludere la sua riflessione su queste giornate culturalmente e spiritualmente intense all’insegna del Perugino, don Simone Sorbaioli auspica che «questo periodo sia ricco certamente di eventi culturali, ma che non sia tralasciato quello che per noi credenti è importante, cioè la spiritualità legata a questi segni sia nell’arte, soprattutto dell’arte del Perugino nell’anno a lui dedicato, sia a quelle manifestazioni popolari e tradizionali che portano in se un significato profondo di fede e di speranza che per noi è imprescindibile».

L’esposizione in una delle sale del Museo della Cattedrale del reliquiario del Sant’Anello in occasione dell’anno del Perugino, è stata presentata il 5 marzo dall’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiali e curatore del recente nuovo allestimento di questo importante museo. «Esistono opere d’arte che hanno, più di altre, un ruolo significativo e identitario nelle città per le quali sono realizzate: il reliquiario del Sant’Anello è una di queste». Precisa il direttore Polidori nel ricordare il forte legame tra lo stesso Sant’Anello, il suo reliquiario e lo Sposalizio della Vergine del Perugino. «Insieme all’originario altare della cappella di San Giuseppe e del Sant’Anello, progettato da Benedetto Buglioni, e allo Sposalizio della Vergine di Pietro Vannucci – spiega Polidori –, il reliquiario completava una sorta di scenografia in cui il valore sacramentale del matrimonio trovavano una perfetta corrispondenza».

L’importanza della temporanea esposizione nel Museo della Cattedrale (5 marzo – 11 giugno 2023) del reliquiario (opera di oreficeria rinascimentale in rame ed argento dorato realizzata dalla bottega dei migliori orafi perugini dell’epoca, i fratelli Federico e Cesarino del Roscetto), è quella, evidenzia Polidori, «di permettere a fedeli e visitatori di osservare da vicino la sua raffinata esecuzione, gli splendidi dettagli e la ricchezza dei materiali. Il prezioso manufatto che contiene il Sant’Anello è visibile da grande distanza e solo in due giorni all’anno, il 29 luglio e il 12 settembre, perché è custodito in una grande cassa lignea posta al di sopra dell’altare della cappella di San Giuseppe». Per questo si consiglia a quanti sono interessati ad ammirarlo da vicino, di non lasciarsi sfuggire quest’opportunità che avranno, si ricorda, fino al prossimo 11 giugno. Inoltre, per tutto il 2023, saranno organizzate visite tematiche alla scoperta della storia del Sant’Anello e il legame che esso ha avuto con il Perugino. La visita attraverserà la Cattedrale, il Museo e la Sala del Dottorato allestita per le celebrazioni peruginesche dove si alterneranno iniziative. Da subito, l’esposizione e il restauro dal vivo della Pala Martinelli in collaborazione con la Galleria Nazionale dell’Umbria e la proiezione del video emozionale dedicato alle vicende dell’arrivo del Sant’Anello a Perugia (1473) e la realizzazione dello Sposalizio della Vergine (1504). Per info e prenotazioni alle visite: isolasanlorenzo.it / 075.5724853 – 075.8241011 / isolasanlorenzo@genesiagency.it

Assisi – Giornata Europea dei Giusti in ricordo di Giovanni Palatucci

Sarà dedicata alla figura del funzionario di polizia, Giovanni Palatucci, morto a Dachau, la Giornata europea dei Giusti 2023 di Assisi. La cerimonia, organizzata dalla Questura di Perugia e dal “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, si svolgerà lunedì 6 marzo a partire dalle ore 11,30 presso il Santuario della Spogliazione di Assisi. Per l’occasione verranno ricordati la vita e l’impegno eroico di Palatucci, che negli anni della deportazione nazista, mentre era in servizio a Fiume, riuscì a mettere in salvò centinaia di ebrei.

“Siamo davvero onorati di celebrare la Giornata europei dei Giusti – spiega la responsabile del Museo della Memoria, Marina Rosati – facendo memoria di Giovanni Palatucci, già Giusto tra le Nazioni. Il 6 marzo è dal 2017 solennità civile per ricordare quanti, nel passato e nel presente, hanno interrotto la catena del male e Palatucci è sicuramente un riferimento importante che merita di essere ricordato nel nostro Giardino. Dal 2015 infatti, accanto al Museo della Memoria, abbiamo aderito ai Giardini dei Giusti dell’umanità di Gariwo, l’associazione di Gabriele Nissim, che mette in luce personaggi scomparsi o ancora viventi che sono stati in prima linea per il rispetto della dignità umana”.

45° Assemblea generale dell’Unione delle Conferenze dei Ministri Provinciali della Famiglia Francescana d’Italia

Si aprirà nel pomeriggio di lunedì 6 Marzo la 45ª Assemblea generale ordinaria dell’Unione delle Conferenze dei Ministri Provinciali della Famiglia Francescana d’Italia.
Circa 50 Superiori maggiori dei 4 Ordini francescani presenti nel nostro Paese sono stati convocati presso Casa Leonori in Assisi-S. Maria degli Angeli fino a venerdì 10 Marzo.
Il tema dell’Assemblea farà riferimento al movimento voluto da Papa Francesco: “Economy of Francesco”, declinato nella particolarità del Centenario francescano in corso (2023-2026): “Le sfide attuali nel Centenario della Regola francescana” (1223-2023).
Martedì 7 Marzo, alle ore 9.30, la relazione fondamentale, in questa sorta di “stati generali” del francescanesimo in Italia, sarà tenuta dal Prof. Stefano Zamagni, Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali.
Dalla sua esposizione i Ministri Provinciali potranno avere un valido contributo per comprendere meglio che cosa ci si può attendere oggi dalla testimonianza francescana di una economia nuova, di pace, amica della terra; un’economia della vita, in tutte le sue dimensioni.
Nel pomeriggio, una serie di workshop aiuteranno i Superiori maggiori ad approfondire il tema secondo il loro ruolo formativo e di animazione:
L’economia di San Francesco (Fr. Pietro Messa, OFM);
L’attualità della ratio dei Monti di Pietà e il contributo francescano alla loro diffusione (Fr. Nicola Riccardi, OFM);
Vivere l’economia francescana, nelle Comunità e nelle Province: tra lavoro ed elemosina, povertà e strutture (Fr. Piero Vivoli, OFMCap).
Le giornate seguiranno con confronti e condivisioni tra i Ministri provinciali distinti anche per aree geografiche (nord, centro e sud Italia).
Le liturgie saranno guidate dai Presidenti e Vice Presidenti delle 4 Conferenze appartenenti all’Unione mentre la Celebrazione Eucaristica nella prima mattina di giovedì 9 Marzo sarà presieduta da S.E. Rev.ma Mons. Domenico Sorrentino, Arcivescovo, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e Vescovo di Foligno.

IL PROGRAMMA

Perugia: L’esposizione straordinaria del Sant’Anello per la presenza in città del dipinto dello Sposalizio della Vergine del Perugino, opera d’arte della cattedrale di San Lorenzo fino al 1798

Perugia e non solo, si appresta a vivere il fine settimana all’insegna dell’arte, della storia, della cultura del bello con il “ritorno a casa” del capolavoro dello Sposalizio della Vergine di Pietro Vannucci, nell’anno del V centenario della morte del divin pittore. Quest’opera è nuovamente a Perugia dopo 225 anni. Requisita nella cattedrale di San Lorenzo dalle truppe napoleoniche nel 1798, oggi è conservata in Francia, nel Musée des Beaux-Arts di Caen. Lo Sposalizio della Vergine, a cui si ispirò Raffaello, può essere ammirato alla Galleria Nazionale dell’Umbria fino al prossimo 11 giugno, capolavoro parte integrante della mostra “Il meglio maestro d’Italia. Perugino nel suo tempo”.

Il commento dell’arcivescovo. «L’arrivo a Perugia dello Sposalizio della Vergine – osserva l’arcivescovo Ivan Maffeis – è un’occasione significativa per riflettere sulla committenza delle opere d’arte e sul messaggio di cui esse sono portatrici. Quest’opera è un punto di riferimento per la storia della cattedrale di Perugia e per la sua vita spirituale: il raffinato linguaggio artistico di Perugino celebra il vincolo sacro ed indissolubile del matrimonio e ci ricorda la centralità che la famiglia umana occupa nel vivere e trasmettere la fede nel quotidiano».

Esposizione straordinaria. Un evento culturale molto atteso per il quale l’Archidiocesi e il Capitolo dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo, visto lo stretto rapporto che intercorre tra quest’opera del Perugino e la città, organizzano l’esposizione straordinaria del Sant’Anello ritenuto dalla pietà popolare l’anello con cui la Beata Vergine Maria fu sposata a san Giuseppe. È ammirabile in un prezioso reliquiario rinascimentale custodito in un’antica cassaforte collocata al di sopra dell’altare della cappella di San Giuseppe, detta anche del Sant’Anello, dove si trovava il dipinto dello Sposalizio della Vergine. L’esposizione, denominata anche “calata del Sant’Anello”, è in programma sabato 4 marzo, dalle ore 10.30 alle 17, giorno dell’apertura della mostra in Galleria Nazionale dedicata alle opere del Perugino.

Cenni storici. Lo Sposalizio della Vergine, fu eseguito da Pietro Vannucci tra il 1501 e il 1504, all’apice della sua carriera, per la cappella del Sant’Anello nella cattedrale di San Lorenzo, pochi anni dopo la conclusione della decorazione del Collegio del Cambio di Perugia. A seguito della requisizione napoleonica, il dipinto del Perugino fu sostituito con un’opera del medesimo soggetto realizzata nel 1825 dall’artista francese Jean-Baptiste Joseph Wicar, consulente dello stesso Napoleone per la requisizione delle opere d’arte nei territori occupati. Quest’opera è ancora oggi collocata sull’altare della cappella del Sant’Anello. Mentre la vicenda legata a quest’antico oggetto, ritenuto di enorme valore devozionale, è uno degli eventi più significativi accaduti a Perugia nel ‘400, che ha dato vita a una storia non soggetta all’oblio del tempo, poiché indissolubilmente legata alla città. Uno scrigno inviolabile conserva il Sant’Anello ammirabile soltanto due volte l’anno: il 28 luglio, in ricordo del transito dei pellegrini che si recavano ad Assisi per il Perdono del 2 agosto; il 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie celebrata nella cattedrale. Una storia che ebbe inizio il 29 luglio 1473 quando l’anello giunse a Perugia da Chiusi suscitando un grande fervore nell’intera comunità civile e religiosa, dando avvio ad una devozione tutt’ora viva e mai interrotta.

Esposizione del reliquiario. Sempre in occasione del V centenario della morte del Perugino, dal 6 marzo al 14 giugno, sarà possibile ammirare, nel Museo del Capitolo della Cattedrale, il reliquiario, capolavoro dell’oreficeria rinascimentale, eseguito da Federico e Cesarino del Roscetto nel 1511, nella sala dedicata a Luca Signorelli, che ospita importanti testimonianze artistiche legate alla committenza dei vescovi Vagnucci, famiglia cortonese che diede a Perugia due pastori: Jacopo e Dionisio.

I vescovi Vagnucci e il culto al Sant’Anello. Jacopo, legato a papa Sisto IV (Della Rovere), era tra i più fidati collaboratori del nuovo pontefice, prontamente inserito nella gestione della “reliquia”, divenendo un punto centrale dell’organizzazione della fase perugina del culto al Sant’Anello. La sua azione fu guidata da motivazioni di ordine religioso e devozionale. Dionisio, invece, committente dell’opera del reliquiario, è il vescovo che mostra alla popolazione di Perugia l’Anello e che prosegue il lavoro iniziato da Jacopo, celebrando, il 31 luglio 1488, il rito che sancisce definitivamente la custodia del Sant’Anello in cattedrale.

Terni – la bacheca della pace dell’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’ Paoli

Sabato 4 marzo alle ore 16 al parco Ciaurro a Terni, ci sarà l’inaugurazione della bacheca della pace, realizzata dai bambini ucraini frequentanti l’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’ Paoli, insieme ai bambini di altre nazionalità e ai giovani vincenziani. La bacheca, frutto del progetto “Liberi di sognare. Liberi di crescere” è una struttura metallica bifacciale di 180×120 cm con il disegno della sagoma della cartina dell’Ucraina in cui sono poste delle mattonelle in ceramica, per ricordare l’accoglienza a Terni dei piccoli profughi e delle loro mamme, e soprattutto in ricordo di tutti i bambini vittime di guerre e di violenza. Il progetto è inserito nel “Patto di collaborazione con il Comune di Terni” e nell’ambito delle manifestazioni valentiniane 2023 “San Valentino testimone dell’amore”, ed è stato realizzato con l’opera di Marò ceramiche di Terni.

L’inaugurazione sarà arricchita da testimonianze su “San Valentino testimone di Pace e di Amore” con una performance dell’attore Stefano De Majo, di testimonianze sulla II guerra mondiale di Adriano Marinensi, canti e balli delle varie Nazioni, giochi e laboratori per bambini e la benedizione del vescovo Francesco Antonio Soddu.

«Con l’arrivo delle famiglie ucraine che scappavano dalla guerra – ricorda la coordinatrice dell’Emporio Bimbi, Antonella Catanzani – composte principalmente da mamme con bambini, nel mese di marzo dello scorso anno la San Vincenzo di Terni si è prontamente attivata sia con l’Emporio Bimbi che con le varie conferenze presenti sul territorio della diocesi di Terni-Narni-Amelia per dare un sostegno materiale ed affettivo per fare sentire meno il peso della guerra e il dover avere lasciato i propri affetti a distanza di migliaia di chilometri. Tutti i bambini arrivati all’Emporio hanno provato una sensazione di benessere, già solo per il fatto che la struttura è colorata a tinte vivaci ed è piena di giochi, ambiente favorevole anche per ogni attività didattica. La presenza di altri coetanei di varie nazionalità è stato uno stimolo a frequentare per fare nuove amicizie imparando nuove cose. È nata da qui l’idea di un laboratorio di pittura su ceramica, volto alla realizzazione di mattonelle create e dipinte dai bambini ucraini. Lavorare la creta che proviene proprio dall’Ucraina, fa sentire i bambini vicini alla loro terra e rafforza negli altri che interagiscono nel progetto il sentimento di condivisione del legame che ognuno ha con la propria patria».

Emporio Bimbi nel contesto dell’emergenza Ucraina, ha assistito 117 bambini profughi (0-14 anni) e continua ad oggi ad accogliere molti di questi bambini, offrendo uno spazio dove socializzare, esprimersi, condividere giochi, merende, esperienze, disegnare, per esprimere i propri sentimenti.