Perugia – È tornato alla Casa del Padre don Angelo Marchesi, parroco emerito di San Donato all’Elce

Il 23 giugno, assistito in famiglia nella lunga malattia, è tornato alla Casa del Padre, all’età di 92 anni, don Angelo Marchesi, parroco emerito di San Donato all’Elce e canonico onorario della cattedrale di San Lorenzo di Perugia. Le esequie saranno presiedute dall’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme ai sacerdoti perugini, sabato 24 giugno, alle ore 10, presso la chiesa parrocchiale di San Donato all’Elce. Il giorno precedente aveva ricevuto la visita di mons. Maffeis. L’arcivescovo, appresa la notizia della morte di don Angelo, si è raccolto in preghiera ed ha espresso alla famiglia Marchesi il suo profondo cordoglio e del Presbiterio diocesano.

Breve tratto biografico. Don Angelo era nato il 24 maggio 1931, in località San Bartolomeo dei Fossi, nel comune di Umbertide, dove fu parroco per quasi un decennio (1977-1986) per poi diventare parroco di San Donato di Perugia nel 1989 (dove era già vice parroco). Guidò questa comunità parrocchiale fino al 2008, quando venne nominato canonico di San Lorenzo. Fu ordinato sacerdote a 24 anni, il 29 giugno 1955. Negli anni vissuti a San Donato all’Elce, don Angelo fu anche cappellano del Convitto maschile ONAOSI (Opera Nazionale per gli Orfani dei Sanitari Italiani) con sede nel quartiere Elce di Perugia. Fu assistente spirituale e catechista di generazioni di collegiali provenienti da diverse parti d’Italia, non facendogli mancare la sua attenzione, vicinanza e confortandoli nella difficile fase di adattamento alla vita del collegio a centinaia di chilometri di distanza da casa. Fu anche docente di religione per un lungo periodo presso l’Istituto Tecnico Statale per Geometri di Perugia.

Perugia – la Chiesa si appresta a celebrare il Venerabile Vittorio Trancanelli a 25 anni dal ritorno al Padre (1998-2023).

Era il 24 giugno 1998, solennità della natività di san Giovanni Battista, quando il medico chirurgo Vittorio Trancanelli fece ritorno alla Casa del Padre, dopo una grave malattia, ricoverato all’Ospedale di Perugia dove per anni aveva esercitato con molta umiltà e passione la sua professione volta al bene fisico e spirituale degli ammalati nei quali vedeva il Signore Gesù. «Un santo in sala operatoria e nella vita», così lo definì l’allora arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti durante le esequie in una gremita cattedrale di San Lorenzo di Perugia.

Segni di santità. Trancanelli, insieme alla moglie Rosalia Sabatini e ad alcuni amici, diede vita all’associazione “Alle Querce di Mamre”, in località Cenerente di Perugia, dove tutt’oggi è attiva nell’accoglienza di madri e minori in gravi difficoltà di qualsiasi ceto, fede e nazionalità, in stretta sinergia con la Caritas diocesana. Prima di quest’opera di carità, insieme alla moglie, decise di accogliere in “affidamento” diversi ragazzi che crebbero all’interno della loro famiglia insieme al loro figlio naturale, sperimentando il calore, l’affetto e l’assistenza di persone che li amavano. Nel 1992, i coniugi Trancanelli decisero di prendersi cura di una ragazza down, figlia di una caposala che stava morendo di tumore e che chiese loro di occuparsi della figlia.

Venerabile dal 2017. La Chiesa perugino-pievese ha avviato, dal 2006 al 2013, sull’uomo, marito, padre e medico Vittorio Trancanelli il processo diocesano di canonizzazione, appurando il grado eroico delle virtù, la fama di santità e di segni la cui validità giuridica è stata riconosciuta dalla Congregazione per le Cause dei Santi e, successivamente, nel 2017, Trancanelli è stato dichiarato Venerabile dalla Santa Sede.

Centinaia di “Grazie”. Il postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione, il dott. Enrico Solinas, del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Umbro, nell’annunciare il programma delle celebrazioni di questo “giubileo” del ritorno al Padre del Venerabile Servo di Dio, è convinto che in questo primo quarto di secolo «Vittorio non ci ha mai abbandonato, anzi, nel tempo appena passato, non sono mancate centinaia di “Grazie” elargite dal Signore per sua intercessione. Questo “giubileo” per il 25° del ritorno al Padre di Vittorio ha il suo “cuore” nella celebrazione eucaristica solenne, sabato 24 giugno, alle ore 17.30, presso la chiesa parrocchiale di San Sisto di Perugia, presieduta dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis alla quale seguirà un concerto offerto dall’Orchestra “San Barnaba”. Sempre il 24 giugno i fedeli potranno raccogliersi in preghiera nella cappella del vicino Ospedale di Santa Maria della Misericordia dove riposano i resti mortali del nostro Venerabile».

L’attenzione dei Pastori. «Il nuovo arcivescovo – commenta il dott. Solinas – ha “ereditato” la causa di Vittorio che traghetterà, con l’aiuto di Dio, verso una speriamo vicina beatificazione. L’ha presa da subito a cuore come il suo predecessore, il cardinale Gualtiero Bassetti che mai mi ha fatto mancare, come postulatore, il suo appoggio durante la fase diocesana della causa e per tutte le iniziative che si sono svolte in diocesi per Vittorio».

Le celebrazioni nelle Diocesi di Assisi e Foligno. Oltre alla celebrazione del 24 giugno a San Sisto di Perugia, si terranno altri incontri celebrativi in ricordo del Venerabile Trancanelli a Spello (Diocesi di Foligno), dove nacque il 26 aprile 1944, e a Petrignano di Assisi (Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino), paese natale del padre, dove trascorse l’infanzia e l’adolescenza. A Petrignano, venerdì 23 giugno, alle ore 21, nella chiesa di San Pietro Apostolo, si terrà la presentazione del libro: “Vittorio Trancanelli, un petrignanese in odore di santità” di Alessandro Cianetti (a cura del prof. Giovanni Zavarella). Sempre nella chiesa di Petrignano, domenica 25 giugno, alle ore 11.15, si terrà la cerimonia dell’apposizione e benedizione della targa dedicata al Venerabile che precede la celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti. Sempre il porporato, il 24 giugno, alle ore 12, presiederà a Spello, in via Fontanello I, la cerimonia di apposizione e benedizione della targa presso la casa natale di Trancanelli, insieme al sindaco dott. Moreno Landrini e all’attuale proprietaria signora Cristiana Olivieri.

Assisi – Ordinazione presbiterale del Diacono Claudio Ciancaleoni

“Mi auguro di spendere tutte le energie per servire la Chiesa, per servire Dio nell’obbedienza al vescovo e al romano Pontefice, di essere quindi uno strumento nelle mani di Dio per fare le opere che vuole”. È questo l’auspicio e il desiderio del diacono Claudio Ciancaleoni che, domenica 25 giugno alle ore 17 nella cattedrale di San Rufino per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, sarà ordinato presbitero.

Don Claudio ha 33 anni ed è originario della frazione di Rivotorto di Assisi dove si trova la sua famiglia composta da mamma Rita, papà Lanfranco e la sorella Giulia. Nel 2013 ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso la Pontificia Università Lateranense, dopo essersi iscritto alla facoltà di diritto civile; successivamente ha svolto un tirocinio di 18 mesi presso il tribunale ordinario penale di Roma. Assistendo il lavoro di un magistrato giudicante nella doppia composizione monocratica e collegiale. È in questi anni che don Claudio ha iniziato ad approfondire il dono della fede e così dopo attento discernimento sotto la guida di monsignor Orlando Gori e con l’autorizzazione del vescovo Sorrentino, nell’autunno del 2015, è entrato nella comunità propedeutica del Pontificio Seminario regionale umbro in Assisi.

Nella comunità del seminario ha svolto il ciclo di filosofia e di teologia, conseguendo il Baccalaureato in Teologia nel 2021. L’11 giugno del 2021 ha ricevuto l’ordinazione diaconale nella cattedrale di San Rufino e dal settembre dello stesso anno, su indicazione specifica del vescovo, è iscritto alla facoltà di Diritto canonico presso la Pontificia Università Lateranense avendo già completato i 2/3 del percorso di studi. Durante il percorso in seminario ha svolto il tirocinio pastorale nelle seguenti parrocchie della diocesi: parrocchia di San Michele Arcangelo in Bastia Umbra (2016-2018), parrocchia di Santa Maria Assunta in Valfabbrica (2018-2020), parrocchia di Madonna del Ponte e Santa Maria Assunta in Bettona (2020-2022), Parrocchia di San Marco in Bastia Umbra (2022-fino ad oggi). Il nuovo presbitero va ad aggiungersi ai 179 religiosi preti ad oggi presenti in diocesi, ai 48 preti diocesani e ai 16 diaconi permanenti.

Perugia -molto partecipata la prima festa della solidarietà dell’emporio “Divina Misericordia”. «Fare conoscere il più possibile al territorio questa meravigliosa realtà di carità che dà speranza di rinascita»

Più di 500 persone, tra bambini e adulti, hanno preso parte, nel pomeriggio del 17 giugno, alla prima festa della solidarietà dell’emporio “Divina Misericordia” in Sant’Andrea delle Fratte di Perugia, tenutasi nel complesso interparrocchiale di Girasole e San Mariano di Corciano. È stata una proficua occasione per “creare rete e far conoscere alla comunità locale l’opportunità per fare del bene”. È il commento di Elena Gattavilla, responsabile del Coordinamento dei cinque Empori della Caritas diocesana, a margine di questo primo appuntamento festoso e con diverse testimonianze di vita. «Ero finito all’inferno – ha raccontato uno dei fruitori dell’emporio -, ma una mano mi ha preso e io sono rinato”.

Il piacere di sentirsi utili. Il sapore degli interventi sollecitati da padre Giulio Michelini (Ofm), preside dell’Istituto Teologico di Assisi e molto attento alle opere di carità della Chiesa particolare, ha evidenziato l’umiltà di un compito che molte persone svolgono, come volontari, con il piacere di sentirsi utili per gli altri. A seguire altre testimonianze tra cui quelle di due ragazzi dell’Associazione italiana persone down, di tre volontari dell’emporio, degli animatori della casa-famiglia “Il Poggio dell’Aquilone”, una realtà che dà accoglienza agli “invisibili”, fanciulli speciali, e dell’Associazione Perugina di Volontariato che opera nel mondo carcerario, presente con un proprio stand, come le altre realtà menzionate, con la partecipazione di alcuni detenuti in semi libertà.

Conoscere i poveri. Padre Michelini, nell’omelia, si è soffermato sul ruolo dei volontari, «persone che mettono a disposizione molte ore delle proprie giornate e che rendono possibile portare avanti questa carità». Significative anche le parole del diacono permanente Giampiero Morozzi, responsabile dell’Emporio: «Siamo tutto fratelli e sorelle. Dobbiamo conoscere i “Nostri Poveri” e dare un contributo affinché la società sia più accogliente e giusta».

Tra gli intervenuti il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, gli assessori alle Politiche sociali dei Comuni di Perugia e di Corciano, Edi Cicchi e Sara Motti, don Roberto Di Mauro, parroco di Girasole e San Mariano, don Simone Pascarosa, vicario episcopale per la Pastorale, e don Claudio Regni, parroco di San Sisto e Sant’Andrea delle Fratte, il sacerdote che più di tutti ha voluto l’emporio “Divina Misericordia” per fronteggiare il fenomeno povertà in una delle zone del Perugino in costante espansione demografica ma anche con non pochi problemi sociali e di integrazione.

Creare una grande rete. La coordinatrice dei cinque Empori Caritas (Perugia, Sant’Andrea delle Fratte, Ponte San Giovanni, Marsciano e Ponte Pattoli), Elena Gattavilla, ha spiegato la finalità della festa: «Fare conoscere il più possibile quest’emporio, perché – ha commentato – in questi anni ho sentito tante, ma tante volte, persone che non sanno nemmeno dell’esistenza in zona di un emporio Caritas per famiglie in difficoltà. Cerchiamo di coinvolgere la comunità, di aprire il cuore…, a fare Servizio…, a portarli a donare… alla carità! Anche un passaparola è un grande passo. Ciascuno di noi può essere capace di collaborare, di partecipare, di offrire un servizio. Sta nelle nostre mani cambiare la realtà locale, di migliorare il nostro tessuto sociale, senza tanto rimandare. E’ difficile per la società guardare il dolore degli emarginati, ma è ora di affrontare quel disagio e agire. Collaborare e creare una grande rete».

“Pompieropoli” per piccoli e adulti. Tra le attrattive principali della festa, rivolte ai più piccoli ma non solo, quella di “Pompieropoli” della Sezione provinciale di Perugia dell’Associazione Nazionale Vigili del Fuoco, attiva da oltre quindici anni. Attraverso il gioco a fare il pompiere sono state impartire vere e proprie lezioni sulla sicurezza, per prevenire e affrontare incidenti domestici e gestire emergenze quali incendi, terremoti e incidenti stradali. «“Pompieropoli” – ha spiegato Lucio Napoli, presidente della Sezione perugina Ass. Naz. VV.FF. -, è un’importante occasione di informazione e formazione per la gestione delle emergenze fin dalla tenera età, tra cui quella di evitare situazioni di panico ad esempio quando si è coinvolti o in presenza di un incidente stradale».

Spoleto – riapertura della chiesa di San Donato a Campello alto

Sabato 17 giugno 2023: una bella giornata di festa per la comunità del castello di Campello Alto. L’arcivescovo Renato Boccardo ha, infatti, presieduto la Messa per la riapertura al culto della chiesa di S. Donato, chiusa dopo i terremoti del 2016. Col Presule hanno concelebrato il parroco padre Vito Giannuzzi, B, e gli altri Chierici Regolari di S. Paolo (detti Barnabiti) che risiedono nel convento di Campello e hanno la cura pastorale di tutto il territorio comunale. Molti i fedeli presenti a questo appuntamento tanto atteso.
L’ufficio tecnico della Curia, diretto dal geometra Simone Desantis, ha seguito la fase dei lavori di consolidamento: sono stati avviati il 3 marzo scorso; sono stati affidati direttamente dall’Archidiocesi alla ditta “Il Restauro” di Fiacchi Pierangelo & C. di Torre Matigge di Trevi; sono stati realizzati con fondi propri dell’Archidiocesi derivanti dall’assicurazione; hanno riguardato la riparazione dei danni causati dal sisma nella zona del presbiterio e nella cappella di sinistra vicino all’altare. C’erano anziani e giovani, tutti commossi nel poter finalmente rientrare nella bella chiesa. Presente anche il sindaco Maurizio Calisti e i membri della Confraternita di S. Antonio. La liturgia è stata animata dalla corale parrocchiale.
Nell’omelia mons. Boccardo, commentando il Vangelo del giorno (Mt 9, 36- 10.8), ha detto: «Gesù chiama i dodici apostoli e da lì si sviluppa la presenza dei credenti nella storia. Si moltiplicheranno fino a tanti anelli di una lunga catena e noi ne siamo l’ultimo anello. Gesù, ieri come oggi, lascia delle indicazioni: utilizza cinque verbi (predicare, guarire, risuscitare, purificare, scacciare) per dire cose concrete. Perché i cristiani – ha proseguito – non si accontentano delle parole, ma mettono in pratica ciò che Gesù ha insegnato. Il suo Vangelo dà senso alle giornate e la vera predicazione di noi cristiani è la nostra vita: far vedere a questa società che abbiamo capacità di relazioni autentiche, che sappiano costruire e non distruggere, che ci vogliamo bene». Mons. Boccardo, poi, ha definito la riapertura della chiesa una circostanza gioiosa: «Ringrazio tutti coloro che hanno reso possibile questa riapertura. So delle tante persone che si sono date da fare per renderla bella e splendente e a loro va il mio grazie. Questa casa di Dio deve essere abitata, deve accogliere la comunità cristiana che si prende cura delle relazioni prima ancora dei muri. Questa chiesa, così ricca di storia, mi auguro che riprenda la sua missione originaria: richiamare la presenza di Dio». Prima della benedizione finale una parrocchiana e padre Vito hanno preso la parola per ringraziare il Vescovo, l’ufficio tecnico della Curia e quanti si sono adoperati per questo traguardo. Mons. Boccardo, infine, ha benedetto un’icona del volto di Cristo realizzata dal parroco come dono alla chiesa di S. Donato.

La chiesa del Castello di Campello Alto è dedicata a S. Donato. Fu eretta nel XII secolo ed è espressione esemplare del primo romanico spoletino di cui la sua facciata a due spioventi ed il portale a due rincassi con oculo sono un esempio. Una torre medievale retrostante, alta 25 metri, dopo un restauro nel 1617, funge da campanile. Nel tempo si aggiunsero altri interventi come gli affreschi votivi nel XV-XVI secolo, svelati al suo interno da restauri recenti, come i dipinti, datati 1883, eseguiti sulla lunetta che sovrasta il portale e anche nell’oculo. All’interno troviamo: a sinistra un fonte battesimale in pietra del 1610; a sinistra del presbiterio sono ancora visibili in gran parte gli affreschi decorativi del ‘400 ed anche nella parete di fondo si intravedono ancora due immagini di S. Sebastiano, una Madonna con Bambino e una Madonna di Loreto. Del XVIII secolo sono invece l’altare principale in legno scolpito e due statue policrome sempre del ‘700, a rappresentare S. Donato vescovo e S. Giovanni Battista. A destra una Madonna col Bambino ed una Madonna tra gli Angeli attribuita al Maestro di Eggi, di cui la parte inferiore si è persa nell’apertura, postuma, di una porta. Vicino all’ingresso, dipinti su due livelli altri affreschi del XV-XVI secolo raffiguranti in basso: due S. Sebastiano, di cui uno attribuito al Maestro di Santa Maria Reggiano (1517-1518), e poi un S. Martino vescovo; nel livello superiore sono ancora visibili: una Madonna Lauretana, ciò che resta di una Crocefissione e un S. Sebastiano. Oltre alle numerose tele che nei secoli sono state aggiunte a gli affreschi, nella controfacciata ad impreziosire anche l’orecchio e l’occhio vi è un organo: ad unico corpo sonoro contenuto in cassa lignea ideato e realizzato nel 1851 da Angelo Morettini di Perugia. Guardando sotto si può ancora riconoscere ciò che rimane di un S. Cristoforo su di un antico affresco.

Perugia – prima “Festa della solidarietà” dell’emporio “Divina Misericordia”, nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte, un’esperienza comunitaria «per costruire una società più giusta»

Inaugurato nella primavera del 2016, l’emporio della solidarietà “Divina Misericordia”, situato nella zona industriale di Sant’Andrea delle Fratte di Perugia (via Sacconi 10), dà appuntamento a tutti i suoi amici, fruitori, benefattori e volontari, sabato 17 giugno (ore 15-20), presso il complesso parrocchiale del Girasole in San Mariano di Corciano, per la prima “Festa della solidarietà”. È un’opera segno della Caritas diocesana gestita dalla Fondazione di Carità “San Lorenzo” Onlus (ente operativo della stessa Caritas) realizzata anche con i fondi 8xMille alla Chiesa cattolica.

Festa annuale e in tutti gli empori. «Ci ritroveremo in tanti per fare memoria del bene che passa attraverso questo luogo, voluto dal cardinale Gualtiero Bassetti come opera-segno di carità della nostra Chiesa, insieme agli altri quattro empori attivi in aree sensibili del territorio diocesano (Perugia città, Ponte San Giovanni, Marsciano e Ponte Pattoli)». A sottolinearlo nell’invito sono il diacono Giampiero Morozzi, responsabile dell’emporio “Divina Misericordia”, e don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, auspicando che questa festa di comunità venga celebrata ogni anno e sia estesa anche tutti gli altri empori, come invito a ricordarci che “il Suo amore è per sempre” (Salmo 118,1) e che la solidarietà non mancherà mai. Abbiamo bisogno di un cammino insieme e dell’aiuto di tutti per costruire una società più giusta».

Oltre 450 famigli in emergenza. La festa del 17 giugno, precisa Elena Gattavilla, responsabile del Coordinamento empori diocesani della solidarietà, «vuole fare conoscere queste opere di carità a livello territoriale con il coinvolgimento, oltre della Caritas diocesana, di diverse realtà socio-caritative di espressione ecclesiale e non solo. Non è un caso che a questa prima festa siano state invitate con proprie testimonianze e stand, l’Associazione italiana persone down, la casa famiglia “Il Poggio degli Aquiloni” e i detenuti del Carcere di Capanne in semi libertà, unitamente ai volontari Caritas. Attualmente sono oltre 450 famiglie in emergenza alimentare e economica – sottolinea la responsabile – a fruire dell’emporio “Divina Misericordia”, accompagnate nel ritorno all’autonomia».

Il programma della festa è così strutturato: • ore 15, in particolare per i bambini, l’evento “Pompieropoli”. • ore 18.00, Santa Messa presieduta da padre Giulio Michelini (Ofm). • ore 19.00, “Emporio In Ascolto”, testimonianze di coloro che a vario titolo prendono parte alle attività dell’emporio. • Ore 20.00, cena di fraternità.

Per sostenere l’opera di carità dell’emporio “Divina Misericordia”: Bonifico Bancario intestato a Fondazione di Carità San Lorenzo – IBAN: IT30P0344003000000000161500, con causale: Erogazione Liberale – Emporio “Divina Misericordia”. Le donazioni alla Fondazione “San Lorenzo” sono deducibili/detraibili secondo il regime fiscale.

Città di Castello – Mappa interattiva a disposizione di turisti e pellegrini

Finalmente i turisti religiosi e i pellegrini che scelgono Città di Castello come meta dei propri itinerari, potranno orientarsi facilmente grazie ad una mappa interattiva. L’Associazione “Le Rose di Gerico”, che si occupa di sostegno e supporto ai monasteri di clausura, di accoglienza e assistenza dei pellegrini che percorrono i cammini francescani, di Santa Veronica Giuliani e di Santa Margherita, ha realizzato un valido strumento che raccoglie informazioni essenziali sui luoghi di spiritualità e fede dislocati nel centro storico della nostra città. La mappa, anche in lingua inglese, consente una doppia lettura: quella tradizionale, legata al supporto cartaceo e quella che si avvale della tecnologia qrcode, oramai diffusissima. Protagonisti, i monasteri di santa Veronica Giuliani e Santa Cecilia, le chiese di san Francesco e san Domenico, il Santuario della Madonna delle Grazie e il Museo diocesano. Ben in evidenza i percorsi che conducono a Pietralunga verso i cammini francescani e il luogo, la chiesa di San Francesco, dove i pellegrini potranno timbrare le loro credenziali. L’iniziativa, che si avvale del patrocinio della Diocesi, mette in luce una preziosa eredità di devozione secolare che attira gruppi sempre più numerosi di visitatori, non solo dall’Italia ma anche dall’estero che, percorrendo vie della nostra città, vivono l’esperienza unica di incontro con una spiritualità ancora viva e feconda.

Bevagna, festa del patrono S. Vincenzo. Messa dell’Arcivescovo. Benedetta la nuova croce pettorale della statua del Santo.

La comunità di Bevagna, martedì 6 giugno 2023, ha reso omaggio al suo patrono S. Vincenzo, vissuto tra il III e il IV secolo, martire durante il periodo delle persecuzioni romane contro il diffondersi del cristianesimo. Secondo la tradizione, fu il primo Vescovo di Bevagna.

La principale e solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo Renato Boccardo e concelebrata dal parroco don Claudio Vergini. La Messa è stata animata nel canto dalla corale parrocchiale. Tanti i fedeli presenti: c’erano i ragazzi della catechesi e dell’oratorio, gli scout, i membri delle due Confraternite di Bevagna con i loro tradizionali abiti, i membri di varie associazioni di volontariato del territorio, il sindaco Anna Rita Falsacappa, il Podestà e i Consoli delle Gaite, altre autorità civili e militari. Una bella e partecipata liturgia, caratterizzata anche dalla benedizione da parte di mons. Boccardo della nuova croce pettorale fatta realizzare dal parroco don Claudio per la statua di S. Vincenzo.

Nell’omelia l’Arcivescovo ha sottolineato come l’esistenza di Vincenzo sia stata feconda per la gente del suo tempo perché fondata sulla testimonianza di Cristo e sulla gratuità. E per questo è stato ucciso. «E noi abitanti di Bevagna di oggi – ha detto mons. Boccardo – siamo il frutto della sua generosità. La sua vita è stata significativa e ha lasciato un messaggio al quale ancora ci ispiriamo: una vita donata, infatti, è una vita feconda. Anche noi oggi siamo chiamati a donare la vita. Non necessariamente con il martirio, anche se tanti cristiani, in varie zone del mondo, ancora sono uccisi a causa della fede. Come dobbiamo allora donare la vita? Essendo fedeli al Battesimo ricevuto, accoglienti verso il prossimo, capaci di perdonare, ricercando quello che ci unisce. Tutto ciò partendo dall’interno delle nostre case. È da qui, e non chissà dove e in quale occasione straordinaria, che dobbiamo iniziare ad estirpare l’erba cattiva e far crescere quella buona: questa è una vita donata».

Assisi – Economia, la lezione di Toniolo per affrontare i problemi odierni nel libro di mons. Sorrentino

“Il libro, che stasera presentiamo, non è solo una illustrazione a 360 gradi del pensiero del Toniolo da leggere e poi riporre sullo scaffale, questo volume potrà costituire uno strumento di lavoro da tenere presente anche per i mesi e gli anni futuri per una maggiore conoscenza del pensiero del Toniolo e soprattutto per affrontare, alla luce del pensiero sociale cattolico, i tanti problemi che oggi sono sul tappeto”. Lo ha detto il professor Romano Molesti, presidente della Fondazione studi tonioliani che, insieme alla Fondazione Opera Giuseppe Toniolo e altri enti, giovedì 8 giugno nel pomeriggio a Pisa, ha organizzato una giornata di approfondimento e conoscenza del pensiero dell’economista cattolico “A dieci anni dalla beatificazione di Giuseppe Toniolo”, partendo dal libro scritto dal vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino dal titolo: Economia umana. La lezione e la profezia di Giuseppe Toniolo: una rilettura sistematica (Ed. Vita e Pensiero, pagg. 364). “Tutta l’opera del Toniolo – ha spiegato Molesti – fa riferimento all’assioma che non è un buon economista chi è soltanto un economista. L’etica in nessun caso, può essere espunta dal comportamento economico. Da considerare pure quelle parti che riguardano l’impresa e la partecipazione operaia. Particolarmente illuminanti sono quelle pagine in cui l’autore, trattando del credito e della finanza, mette in evidenza gli inconvenienti che possono derivare dal dominio incontrollato di un’economia finanziaria. Il concetto cristiano di democrazia e la trattazione del cooperativismo sono altre parti del pensiero del Toniolo efficacemente illustrate nel volume. Temi, questi, cui abbiamo accennato, che potranno essere trattati ogni anno dando la precedenza a quelli che presentano maggiore urgenza”. A condurre i lavori è stato Riccardo Saccenti dell’Università di Bergamo e numerosi sono stati i contributi offerti alla riflessione di tutti: Giuseppe Notarstefano (Presidente Azione Cattolica Italiana) di Toniolo e le organizzazioni cattoliche, Luigino Bruni (Economista) Toniolo e la sostenibilità, Antonella Occhino (Preside della Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore) Toniolo e il mondo accademico, Giovanni Padroni (già ordinario di Organizzazione aziendale dell’Ateneo pisano) Toniolo e la cultura cattolica, Benedetto Delle Site (Coordinatore giovani UCID), Toniolo e l’impresa e Stefano Zamagni (Economista) L’attualità di Giuseppe Toniolo. I lavori sono stati aperti con i saluti dell’arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto e di Andrea Maestrelli, presidente dell’Opera Giuseppe Toniolo.

Nel suo intervento il vescovo Sorrentino mettendo in evidenza i tre cardini (principio di correlazione umanistica, principio di correlazione solidaristica, principio di correlazione etica) che rappresentano “l’ottimo tonioliano” ha sottolineato che la sua grande sfida fu quella di aver ridisegnato “un ideale di società, di cultura e di economia che avesse, come suo ultimo risultato, una società fraterna, in cui l’economia fosse a servizio della persona umana, il capitale fosse ‘seguace alleato’ e non despota del lavoro e dell’impresa, e gli “ultimi” fossero messi al centro di ogni politica sociale ed economica, e non ridotti ai margini dell’organismo sociale.

Terni – Corpus Domini, celebrazione e processione diocesana l’8 giugno

Giovedì 8 giugno a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi. A seguire, alle 21.00 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le confraternite, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie.
La processione si snoderà dalla chiesa di San Francesco lungo via Nobili, via Barberini, corso Tacito, piazza della Repubblica con la sosta davanti all’edicola della Madonna del Popolo e la meditazione del vescovo Soddu, per proseguire lungo a piazza Europa, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni.
“L’Eucaristia culmine e fonte per la vita sinodale della Chiesa” segna la riflessione della solennità del Corpus Domini che rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione, vicino o lontano, è il segno tangibile di una condivisione e partecipazione alla vita cittadina e ai suoi problemi.