Festa del Perdono di Assisi nella Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli

“800 anni fa San Francesco da Fontecolombo dava ai suoi frati la Regola definitiva per la loro vita, un’alleanza stabile, e a Greccio celebra il Natale per vedere con i suoi occhi i disagi e la povertà nei quali Gesù è voluto nascere; l’Eucaristia celebrata sopra il fieno, il bue e l’asino ci ricorda che sempre il Signore viene a noi, umile, in poca apparenza di pane, quello eucaristico. Quest’anno allora varchiamo la soglia della piccola cappella della Porziuncola, contenuta nella grande basilica di Santa Maria degli Angeli, con sentimenti particolari. In questo luogo san Francesco ha dato inizio alla sua vita evangelica con i primi compagni e con Santa Chiara; qui ha sempre radunato i suoi fratelli anche due volte l’anno; qui ha voluto che la porta spalancata aprisse le braccia della Misericordia e del Perdono di Dio a tutti.
Questa “piccola porzione di mondo” ci ricorda allora l’alleanza che Dio ha voluto stabilire per sempre con l’umanità in Cristo e ci invita ad aprirci a questo dono. Il perdono, infatti, non si può dare se prima non lo si riceve: Francesco ha proclamato quel giorno di agosto: “Fratelli, io vi voglio mandare tutti in Paradiso!”. È l’indulgenza della Porziuncola, il Perdono di Assisi”.
Con queste parole P. Massimo Fusarelli OFM, Ministro Generale dei Frati Minori, invita a questa grande festa.

Il 29 luglio alle ore 21.15 inizierà il Triduo in preparazione al Perdono: le meditazioni di Mons. Pierbattista Pizzaballa Patriarca Latino di Gerusalemme ci introdurranno alla celebrazione della misericordia lucrata da san Francesco nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli. Il Triduo proseguirà sabato sera e si concluderà domenica 31.
Sabato 29 luglio, alle ore 16.30 si terrà in Basilica una catechesi penitenziale per tutti, una “guida all’esame di coscienza” in preparazione al sacramento della Riconcilizione tenuta da p. Stefano Nava OFM.

Martedì 1° agosto sarà il giorno dell’apertura della Solennità del Perdono.
Alle ore 11, come di consueto, P. Massimo Fusarelli OFM, Ministro generale dell’Ordine dei Frati Minori, presiederà la Solenne Celebrazione Eucaristica che terminerà con la Processione di “Apertura del Perdono” così detta perché da quel momento – cioè dalle 12 del 1° agosto, fino alle ore 24 di giorno 2 – l’Indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e tutte le chiese francescane.
Alle ore 19.00, i Primi Vespri saranno presieduti da Mons. Domenico Sorrentino Vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo T. e Foligno. Seguirà l’offerta dell’incenso da parte del Sindaco di Assisi dott.ssa Stefania Proietti.
La tradizionale Veglia di preghiera serale alle 21.15 sarà guidata da P. Sergio Lorenzini OFMCapp, Ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Picena.
Il 2 agosto solenne celebrazione alle 11.30 presieduta da Mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme.
A partire dalle ore 14.30 i giovani e le famiglie della 41a Marcia Francescana “Oggi con me in Paradiso”, provenienti da tutte le regioni d’Italia e da alcune nazioni estere, dopo una settimana di cammino varcheranno la porta della Porziuncola.
Il Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, p. Francesco Piloni OFM, presiederà alle ore 19 i Vespri Solenni del Perdono.

Durante i due giorni di festa la Basilica rimarrà aperta l’intera giornata per permettere ai pellegrini di accostarsi al Sacramento della Riconciliazione (dalle ore 07.00 alle ore 19.00). La Piazza della Basilica, invece, ospiterà due eventi/spettacoli che faranno da cornice alle Celebrazioni liturgiche della Basilica.
Tutte le Celebrazioni ed eventi principali saranno trasmessi in DIRETTA Web Canali social “Frati Minori Assisi” | WebTV di porziuncola.org | App gratuita “Frati Assisi”

Brochure Perdono 2023

Foligno – festa degli oratori

Giovedì 29 giugno si é svolta una bellissima festa piena di gioia, allegria, amicizia, che ha coinvolto circa 700 ragazzi e ragazze degli oratori parrocchiali della Diocesi di Foligno accompagnati dai loro sacerdoti, educatori, animatori. “L’oratorio la casa di tutti” é stato il titolo della giornata, dove i ragazzi divisi per fasce d’età, attraverso attività ludiche e laboratoriali, si sono cimentati con la loro fantasia e creatività a tradurre il significato del prendersi cura di sè, del creato e del mondo. L’allegria ha contagiato anche il Vescovo Mons. Sorrentino sfoggiando le sue doti musicali nella preghiera mattutina presso la Chiesa del Sacro Cuore. L’obiettivo nella conclusione finale, ritrovandosi tutti insieme nel parco della Casa di riposo Bartolomei-Castori, é stato quello di costruire una grande tenda. Struttura, come dovrebbe essere la nostra Chiesa e le nostre case, che non deve essere chiusa ma aperta e accogliente in cui sperimentare con gli altri, in particolar modo con le persone più fragili, la fraternità, la comunione, la condivisione. UN GRANDE GRAZIE a tutti coloro che ci hanno aiutato a realizzare questa coloratissima festa: lo staff dell’Opera pia Bartomomei-Castori che ci ha accolto, il Comune di Foligno con la presenza dell’Assessore per le politiche sociali Agostino Cetorelli, il Comando dei Vigili Urbani, il Centro pastorale Fratelli tutti , la parrocchia del Sacro Cuore.

Mons. Ivan Maffeis alla benedizione dei Palli nella Basilica Vaticana di San Pietro destinati ai nuovi arcivescovi metropoliti, che riceverà a Perugia, in autunno, dal rappresentante del Papa

«Questa mattina il Papa ci ha esortato ad essere apostoli come Pietro e Paolo, ad essere discepoli nel seguire il Signore e nell’annunciarlo con il compito di portare, insieme con tutto il popolo di Dio, la bellezza del Vangelo ovunque». È il commento dell’arcivescovo Ivan Maffeis al termine della celebrazione eucaristica nella Basilica Vaticana di San Pietro, il 29 giugno, solennità dei Santi Pietro e Paolo, seguita al rito della benedizione dei Palli da parte di Papa Francesco destinati agli arcivescovi metropoliti nominati nel corso dell’anno. Il Pallio (paramento liturgico in lana e seta), segno di particolare comunione degli arcivescovi con il Santo Padre, verrà poi imposto a ciascun metropolita dal rappresentante pontificio nella rispettiva Sede Metropolitana.

Mons. Maffeis, nominato dal Papa arcivescovo metropolita di Perugia-Città della Pieve lo scorso 16 luglio, per poi ricevere l’ordinazione episcopale e fare ingresso in diocesi l’11 settembre successivo, riceverà il Pallio, come annunciato, presso la sua Sede Metropolitana, nella cattedrale di Perugia, il prossimo autunno, dal nunzio apostolico in Italia mons. Emil Paul Tscherrig.

Il Pallio «è un segno di una profonda comunione con il Santo Padre; da una parte, è un richiamo a vivere questa comunione e, dall’altra, è anche un dono che accolgo come segno di Chiesa, quindi con un respiro di riconoscenza e di responsabilità». Lo sottolinea lo stesso mons. Maffeis nel rilasciare un’intervista all’organo di stampa online «vaticannews.va»

Alla domanda «come vivono i suoi fedeli questa comunione», l’arcivescovo risponde: «Nelle comunità io trovo una grande attenzione per la figura del Papa, trovo affetto, trovo stima, e trovo anche attesa che le riforme che sta portando avanti possano concretizzarsi, a partire da una riforma che ci riporti alla freschezza e alla gioia del Vangelo». E nel tracciare quasi un “bilancio” dei suoi primi nove mesi d’arcivescovo metropolita, si sofferma sulla realtà sociale perugino-pievese e i suoi bisogni, rilevando anche da parte delle Istituzioni civili «una grande attenzione per il servizio della Chiesa e una buona disponibilità alla collaborazione. Nel concreto – ha precisato –, questo si traduce in un impegno fattivo della nostra Caritas diocesana a lavorare sui temi dell’accoglienza, quindi del far posto, del far spazio a chi arriva da altri mondi in cerca di una speranza di vita, e una grande attenzione, anche, alle tante povertà, materiali e non solo, che sono presenti sul territorio. Trovo un po’ ovunque dei centri d’ascolto, le parrocchie sono vive. I centri di ascolto vivono in stretto rapporto con gli empori della Caritas, con i servizi della Caritas e quindi con una Chiesa che cerca, per quanto possibile, di essere all’altezza delle tante domande che attraversano la società, con un’alleanza sempre più forte, nel rispetto dei ruoli, con le istituzioni civili».

Perugia – “8xmille” «non è semplice solidarietà, è costruire con i poveri un percorso nuovo e di autonomia». L’esempio del “Villaggio Carità – Sorella Provvidenza” attivo da quasi dieci anni

Ogni anno la firma dell’“8xmille” consente anche alla Chiesa diocesana di Perugia-Città della Pieve di portare avanti le sue opere pastorali, socio-caritative, missionarie, culturali, per la tutela e la valorizzazione dei suoi beni storico-artistici; ambiti fruibili e al servizio di tutti senza distinzione di ceto, fede, cultura e nazionalità, che vedono impegnati, oltre a sacerdoti, religiosi, religiose e diaconi, numerosi operatori e volontari laici a livello diocesano e parrocchiale.

Un supporto fondamentale. «L’“8xmille” alla Chiesa Cattolica non è semplice solidarietà, è uno strumento importante per stare vicini alle le persone che sono in difficoltà. Parte di questi fondi viene destinata alla carità e per noi questo supporto è fondamentale per poter continuare ad aiutare i poveri, a costruire con loro un percorso nuovo e di autonomia, con progetti specifici e di prossimità». Lo sottolinea don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, ricordando uno dei “frutti” tangibili dell’“8xmille”, il “Villaggio Carità – Sorella Provvidenza” in Perugia, sede della Caritas diocesana; opera che il prossimo anno, il 29 gennaio, compirà dieci anni di attività.

La “cittadella” della carità. Il “Villaggio” è una “cittadella” della carità in cui, oltre ad aver dato un tetto dignitoso, nel solo 2022, a 32 famiglie italiane ed estere, per complessive 91 persone tra adulti e minori, a causa della perdita dell’alloggio, è quotidianamente vissuto da alcune centinaia di persone. Al suo interno si trovano: il Centro di ascolto diocesano, frequentato, nel 2022, da 1.653 utenti-nuclei familiari (+ 12,7% rispetto al 2021); l’Emporio della Solidarietà “Tabgha” (vi accedono con tessera 780 famiglie); la Mensa “Don Gualtiero” (prepara 110 pasti al giorno); la “Farmacia solidale” per farmaci, presidi sanitari e ticket (servizio attivato di recente); la sede dell’Associazione perugina di volontariato (Apv), che conta più di 100 soci impegnati prevalentemente nel mondo carcerario, nell’ambito ospedaliero e nell’assistenza ad anziani e disabili.

Oltre le opere Caritas. L’“8xmille” viene impiegato annualmente anche per le attività dei 34 Oratori attivi nell’Archidiocesi che, oltre ad offrire opportunità di formazione ed educazione per fanciulli e adolescenti, sono di sostegno sociale non indifferente a migliaia di famiglie tutto l’anno, con attività di doposcuola, oltre in estate con i “Gr.Est.” (gruppi estivi). Altra “voce” significativa dell’8xmille, oltre le opere Caritas, è quella delle attività svolte per la tutela, conservazione e valorizzazione dei beni storico-artistici e culturali. Nel dettaglio la sua ripartizione in quattro “macro voci” relativa ai fondi del 2021.

L’“8xmille alla Chiesa diocesana. Da parte della CEI sono stati assegnati all’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, per l’anno 2021, complessivamente euro 5.326.553,61, così ripartiti: “Sostentamento del Clero” (di 145 sacerdoti e loro attività pastorali dirette, soprattutto di natura socio-caritativa, missionaria e di evangelizzazione), euro 2.187.395,90, pari al 41% del contributo complessivo; “Edilizia e Beni Culturali”, euro 1.738.727,80, pari al 33%; “Culto e Pastorale”, euro 718.509,23, pari al 13%; “Opere di Carità”, euro 683.920,68, pari al 13%.

L’emergenza pandemia. «L’erogazione dei suddetti fondi – spiega l’economo diocesano dott. Bruno Bandoli – ha tenuto conto del periodo emergenziale della pandemia da Covid-19. Nell’ambito di destinazione “Culto e Pastorale” è stato previsto un sostegno per vari uffici pastorali che hanno cercato di mantenere la loro attività nonostante le limitazioni al lavoro in presenza». Mentre, precisa il dott. Bandoli, «nell’ambito degli interventi caritativi sono state sostenute, come di consueto, le numerose attività della Caritas diocesana ed in particolare i servizi di accoglienza e il Centro di Ascolto. L’aiuto è stato fornito anche agli Empori diffusi nel territorio, gestiti anche grazie al generoso apporto di numerosi volontari, diventati punto di riferimento per le persone di difficoltà durante la pandemia». Inoltre, evidenzia sempre l’economo diocesano, «un settore che ha subito più di altri le problematiche portate dal Covid-19 è quello delle residenze per anziani che accolgono alcune centinaia di loro sia autosufficienti che non autosufficienti, e danno lavoro ad altrettante persone con diverse competenze e professionalità socio-sanitarie».

Forme integrative di finanziamento. Commentando questi dati, soprattutto le voci di intervento, il vicario generale don Simone Sorbaioli, a motivo di quanto illustrato dall’economo Bandoli, auspica che «la scelta dell’“8xmille” alla Chiesa Cattolica non venga meno nel tempo, ma è anche necessario, come ha sostenuto recentemente il nostro arcivescovo mons. Ivan Maffeis, pensare a forme integrative di finanziamento allo stesso “8xmille” e a nuove campagne di sensibilizzazione e di trasparenza delle opere portate avanti con le offerte che giungono alla Chiesa».

Terni – la giornata dei Grest dei “Cavalieri erranti”

Un’estate intensa di attività per le parrocchie e gli oratori che ospitano i Gr.est. per i ragazzi dai 6 ai 14 anni, animati dai giovani del Servizio di pastorale giovanile e animatori parrocchiali e coordinati dai responsabili del settore giovanile don Luca Andreani e don Daniele Martelli.
Circa 600 ragazzi e animatori si sono incontrati nella parrocchia dell’Immacolata Concezione alla Polymer a Terni per la giornata del Playgrest inserita nel tema cavalleresco “Cavalieri erranti” che segna le attività estive degli oratori. Una giornata caratterizzata da vari giochi a stand, canti e dalla realizzazione dei vessilli che contraddistinguono le parrocchie presenti: Immacolata Concezione, S. Giovanni Bosco, Nostra Signora di Fatima, S. Giuseppe Lavoratore, S. Maria del Carmelo, S. Maria Assunta nella Cattedrale, S. Maria Regina, S. Maria della Misericordia, S. Antonio di Padova. Una bella opportunità per condividere giochi in squadra con i compagni di altri oratori, di conoscere la ricchezza di ogni oratorio, di sostenersi reciprocamente, a vivere nella gioia e nella pace ad iniziare dal proprio gruppo di amici. Un’esperienza coinvolgente e arricchente per i bambini e per gli educatori che offre l’opportunità di fare amicizia, imparare ad affrontare e risolvere piccoli e grandi problemi, a crescere insieme.
A conclusione delle attività c’è stata l’incontro in chiesa con il vescovo Francesco Antonio Soddu che ha simpaticamente dialogato con i bambini e ragazzi, ricordando l’importanza di essere amici, di dare senso alla propria vita, a partire dagli ideali e dai valori di generosità, rispetto, di avere desideri buoni ad iniziare da se stessi e da condividere in ogni ambito della vita, avere un progetto che viene da Dio attraverso Gesù. Sulla grande croce posta ai piedi dell’altare sono stati affissi i vessilli dei “cavalieri e dame” di ogni parrocchia, quale segno di fraternità e appartenenza ad un’unica chiesa diocesana. A tutte le parrocchie è stata quindi consegnata dal Vescovo la pergamena dei Cavalieri erranti.

Perugia – rinnovati gli organi sociali dell’associazione “Amici del Malawi” (ODV). Confermato presidente don Marco Briziarelli

L’associazione di espressione ecclesiale “Amici del Malawi” (ODV), che collabora anche con la Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, ha rinnovato di recente i suoi organi sociali. Essendo Organizzazione di Volontariato (ODV), iscritta nel precedente Registro Regionale e quindi sottoposta alla trasmigrazione al Runts, il cui relativo procedimento è andato a buon fine, risultando iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore, sono stati ricomposti tutti gli organi previsti dal nuovo Statuto.

Il Consiglio direttivo è costituto da sette consiglieri, che svolgono le loro mansioni a titolo gratuito e di volontariato, di cui cinque eletti nell’ultima Assemblea degli associati: Marta Castellani, Orietta Elleborini, Cristiano Roscini, Ivo Scargetta e Vittoria Tomassoni, uno designato dall’arcivescovo, don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, e uno designato dal parroco della Parrocchia di Ponte Felcino, promotrice sin dal 1981 dell’associazione “Amici del Malawi”, Claudio Vicarelli. Presidente è stato confermato don Marco Briziarelli, vicepresidente Vittoria Tomassoni, tesoriere Marta Castellani e segretario Orietta Elleborini.

Il Consiglio direttivo si fa carico dell’importante mission volta a sostegno dei tanti bisognosi del Malawi, uno dei dieci Paesi più poveri al mondo. Una sfida difficile ed impegnativa sotto tutti i punti di vista. “Gli Amici del Malawi”, nata a seguito del gemellaggio-rapporto solidale tra la Diocesi di Perugia-Città della Pieve e quella di Zomba, è impegnata da oltre 40 anni nel prosieguo e nella crescita del gemellaggio stesso, nel sostegno ai progetti attivi (due ospedali, un politecnico, sei asili-orfanotrofi) e nella risposta alle emergenze che continuamente il Malawi si trova ad affrontare, non ultima quella del devastante ciclone Freddy. Situazione che, insieme alla recente pandemia, impedisce a tanti giovani perugino-pievesi di fare esperienza tra la popolazione della Diocesi di Zomba. Esperienza vissuta, soprattutto in estate, negli anni passati, da diversi loro coetanei nell’animare dei veri e propri “campi missione e carità” della durata di circa tre settimane, che, auspica il presidente don Marco Briziarelli, «possano essere riproposti in futuro perché importanti sia per i nostri fratelli del Malawi sia per la crescita umana e cristiana di tanti nostri ragazzi e ragazze alla ricerca di dare un senso alla propria vita».

Di seguito le info per sostenere l’associazione e dare la disponibilità come associato e volontario: http://www.amicidelmalawiperugia.it/ pagina Fb: Amici del Malawi di Perugia

Terni – Gruppi estivi nelle parrocchie della diocesi. Il 28 giugno la giornata diocesana dei Grest alla parrocchia Immacolata Concezione di Terni

Un’estate intensa di attività per le parrocchie e gli oratori che ospitano i Gr.est. per i ragazzi dai 6 ai 14 anni animati dai giovani del Servizio di pastorale giovanile e animatori parrocchiali.
I Gruppi Estivi della diocesi coinvolgono centinaia di bambini grazie al prezioso servizio dei tantissimi animatori, che ravvivano con i giochi, canti e preghiera i quotidiani incontri dei bambini e ragazzi, e quello delle parrocchie che hanno messo a disposizione strutture, organizzato l’accoglienza offendo in molti casi anche i pasti ai partecipanti, con gioia e disponibilità per dare l’opportunità ai ragazzi di vivere un’esperienza di amicizia e comunione.
Cavalieri Erranti è la proposta estiva 2023 di Anspi e scelta come percorso diocesano per tutti gli oratori nei quali in questo periodo si svolgono i Gr.est, a Terni nelle parrocchie: Immacolata Concezione, S. Giovanni Bosco, Nostra Signora di Fatima, S. Maria del Rivo, S. Giuseppe Lavoratore, S. Maria del Carmelo, S. Maria Assunta nella Cattedrale, S. Maria Regina, S. Maria della Misericordia, S. Antonio di Padova, Sacro Cuore Eucaristico, Rocca San Zenone, San Francesco, a Narni nella parrocchia di Ponte San Lorenzo e ad Amelia le parrocchie di S. Francesco e S. Massimiliano Kolbe.
Cavalieri erranti è una sfida che trae spunto dal romanzo “Don Chisciotte della Mancia” di Miguel de Cervantes e rappresenta il simbolo concreto di chi è in ricerca e prova a dare senso alla sua vita, a partire dagli ideali in cui crede, e dai valori di gentilezza, generosità, rispetto che persegue. Don Chisciotte insegna che è possibile fare cose grandi e intraprendere avventure eroiche, trasformando i momenti di noia e monotonia in incredibili sogni avventurosi: basta volerlo! Questa proposta estiva porterà ad incontrare un altro cavaliere errante, araldo della fede: San Paolo. Sarà proprio lui, convinto testimone e discepolo, che prenderà per mano, in un viaggio che aiuterà ragazzi e animatori a scoprire il senso dell’impegno umano e della carità cristiana, la riscoperta della speranza, che aiuterà a diventare talentuose creature, immaginate da Dio.
PlayGrest
Come ogni anno, gli oratori della Diocesi festeggiano insieme con una giornata di animazione e giochi, con oltre 400 ragazzi partecipanti, che si svolgerà mercoledì 28 giugno presso la Parrocchia Immacolata Concezione. La giornata manterrà lo stesso tema cavalleresco che contraddistingue il percorso di quest’anno e dopo un primo momento di accoglienza, proseguirà con vari giochi a stand. I bambini avranno l’opportunità di giocare in squadra con i compagni di altri oratori vivendo quindi una giornata di socializzazione e allegria. La festa proseguirà fino al pomeriggio, quando alle 16.30 il Vescovo Francesco Antonio Soddu incontrerà tutti i bambini e gli animatori.

Perugia – giornata diocesana dei “Gr.Est.” di 34 “Oratori estivi” all’insegna di “Don Chisciotte”, il cavaliere che voleva rendere migliore la terra.

«Con i vostri parroci e i vostri animatori – che ringrazio per la passione e le energie con cui si spendono tra voi – vi auguro di non restare mai pigri o tiepidi, ma di lasciarvi coinvolgere nell’avventura della vita, dono prezioso di cui non finiremo mai di ringraziare i nostri genitori e il Signore stesso. Il vostro entusiasmo vi aiuti ad affrontare con cuore buono e generoso le giornate, le amicizie, gli impegni; lanciatevi al galoppo, non verso stravaganti fantasie, ma verso la libertà vera, che non stanca di ricordarvi che amare è servire e che in questo troviamo la vera gioia». Lo scrive l’arcivescovo Ivan Maffeis nella lettera rivolta agli educatori che da metà giugno a tutto luglio vivono i “Gr.Est.” (gruppi estivi) attivati in 34 Oratori parrocchiali dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve insieme ai parroci, ai bambini, volontari e famiglie. Alcune migliaia di loro si ritroveranno mercoledì 28 giugno, dalle ore 9, al Percorso Verde “Leonardo Cenci” di Pian di Massiano, per la loro annuale Giornata diocesana dei “Gr.Est.”, insieme a mons. Maffeis e alle autorità civili cittadine e regionali.

Contro le ingiustizie. Mons. Maffeis ha preso lo spunto dal sussidio “Cavalieri erranti” (a cura dell’Anspi) per i “Gr.Est. 2023”, riflettendo sulla figura di “Don Chisciotte”, lo stravagante cavaliere di Cervantes, per augurare alle nuove generazioni di essere cavalieri che si lanciano non contro i “mulini a vento”, scambiati per “giganti”, ma contro le ingiustizie della vita che voleva combattere lo stesso Don Chisciotte, soprattutto «nella possibilità di cambiare le cose, di rendere migliore la terra», scrive l’arcivescovo citando anche il “fedele scudiero Sancho Panza”.

Funzione sociale. È quello che educano a compiere a migliaia di fanciulli e fanciulle gli Oratori non solo in estate, ma tutto l’anno svolgendo, ricorda don Riccardo Pascolini, responsabile del Coordinamento Oratori Perugini (COP), «una funzione sociale che si realizza, un servizio di prossimità che si fa concretezza. Ogni anno questo produce frutti di amicizia e fratellanza nella capacità di condividere e alleggerire il carico dell’altro, sia esso una famiglia che ha bisogno di un luogo di cura per i figli o sia esso un ragazzo che nella comunità educante scopre la vocazione a essere vivo, a essere protagonista, a essere un giovane uomo che cammina verso l’età adulta con coraggio, autostima e fiducia. Per questo la giornata diocesana dei “Gr.Est.” è un appuntamento tanto atteso, perché allarga, moltiplica e riproduce a servizio dei bambini che si fanno giovani e dei ragazzi che si fanno adulti».

Alleanza educativa. «La Giornata dei “Gr.Est.” – commenta don Riccardo Pascolini nell’annunciarla – è parte del calendario “cittadino” di Perugia», perché «estate dopo estate è il rinnovarsi di questa alleanza educativa che lega bambini ed animatori, adulti e giovani, parroci e laici in una relazione generativa che dà vita, è una profezia che si incarna, è misura di città quello che noi quotidianamente vediamo realizzato ciascuno nei propri oratori».

Compagno di viaggio. La presenza dei rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose, sottolinea la segreteria del COP, «è il segno di una città che nelle giovani generazioni ripone la profezia e la speranza di una cittadinanza attiva e partecipata che vive di corresponsabilità e condivisione generativa. E questa Giornata è l’occasione in cui migliaia di magliette colorate, indossate da bambini e bambine, si incontrano per condividere l’allegra e gioiosa vitalità di giovani volontari che svestono i panni degli studenti e si riconoscono in un servizio che li fa crescere nella consapevolezza e nella responsabilità. Sono ragazzi che si fanno pian piano uomini, giorno dopo giorno, sveglia dopo sveglia, gioco dopo gioco, in un susseguirsi di attenzioni ricevute e date dentro una relazione educativa costruttiva e generativa. Questo è il “Gr.Est.”, un tempo e uno spazio di crescita condivisa in cui i piccoli sono attratti dalla bellezza educativa riflessa negli occhi di chi, più grande, apre loro la strada e si fa compagno di viaggio».

I 34 Oratori dove è attivo il “Gr.Est.” da metà giugno a tutto luglio
Case Bruciate, Elce, Sant’Agostino; Castel del Piano, Pila, Bagnaia, Pilonico; Castiglione del Lago; Cenerente; Colombella, Piccione, Fratticiola Selvatica, Ramazzano; Corciano; Ferro di Cavallo; Girasole, San Mariano; Macchie, Panicarola, Sant’Arcangelo, San Fatucchio; Madonna Alta; Magione; Mantignana, Migiana; Marsciano; Montebello; Monteluce, Casaglia, Santa Petronilla; Olmo; Papiano, Cerqueto; Passignano, Tuoro, Vernazzano, Borghetto; Ponte d’Oddi; Ponte San Giovanni; Ponte Felcino, Villa Pitignano; Ponte Valleceppi; Prepo, San Faustino, Ponte della Pietra; San Barnaba; San Martino in Campo; San Nicolò e Sant’Angelo di Celle; San Sisto, Lacugnano, Sant’Andrea delle Fratte; Santi Biagio e Savino, Santo Spirito, San Costanzo; Santa Lucia; Spina, San Biagio della Valle, Castiglione della Valle, Mercatello; Tavernelle; Torgiano, Pontenuovo; San Valentino in Villantria.

Foligno – Giornata diocesana degli oratori parrocchiali

Giovedì 29 giugno si svolgeŕà la XVIIIesima edizione della Festa degli oratori parrocchiali della Diocesi di Foligno dal titolo “L’oratorio la casa di tutti. Partecipazione, comunione, missione” con il patrocinio del Comune di Foligno. Un momento d’insieme, dove si ritroveranno circa 700 ragazzi tra i 6 e i 12 anni accompagnati dai loro animatori e sacerdoti, per allargare la propria esperienza di vita simbolicamente paragonata ad una “tenda-casa” che può essere arricchita nell’incontro con l’altro da valori importanti come l’amicizia, la gioia, il prendersi cura, la condivisione, la fraternità.

Il programma prevede alle ore 09.00 l’accoglienza di tutti i partecipanti presso la Chiesa del Sacro Cuore quartiere di Sportella Marini in Foligno. A seguire introduzione al tema a cura del Coordinamento diocesano degli oratori, preghiera e suddivisione in gruppi per fasce d’età. Alle ore 10.00, dopo un breve tragitto a piedi, i ragazzi e le ragazze si recheranno in alcuni luoghi per riflettere attraverso attività e giochi sui temi: partecipazione con i ragazzi della 1ª e 3ª elementare presso l’Opera pia Bartolomei – Castori; comunione con i ragazzi della 4ª e 5ª elementare presso il parco pubblico in via Tiziano; missione presso il Centro pastorale diocesano “Fratelli tutti” con i ragazzi della 1ª e 2ª media.

L’obiettivo in ogni gruppo è quello di decorare con fantasia e creatività una parete che esprime la propria idea di “tenda-casa” declinata in alcuni concetti come casa – fragilità, casa – mondialità, casa – creato, che saranno successivamente esposte nel momento del ritrovo comune alle ore 12.00 presso l’Opera pia Bartolomei – Castori. Qui, dopo bans e balli di gruppo, si svolgerà il momento più “istituzionale” con l’abbraccio e il saluto a tutti i partecipanti da parte del Vescovo della Diocesi di Foligno Mons. Domenico Sorrentino e il Sindaco del Comune di Foligno Avv. Stefano Zuccarini.

Perugia – molto sentita e vissuta la Solennità della Natività di San Giovanni Battista. Il 25° anniversario della morte del Venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli. La festa a “San Giovannino” e alla “Casa della Carità Fraterna”

Il venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) è già “santo” per la moltitudine di fedeli che ha gremito la grande chiesa parrocchiale “Santa Famiglia” in San Sisto di Perugia, il 24 giugno pomeriggio, 25° anniversario della sua morte, giorno in cui la Chiesa celebra la Solennità della Natività di San Giovanni Battista.

San Giovannino in Porta Pesa. Una giornata per la comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve molto sentita e vissuta, iniziata con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme al direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, nell’antica chiesa dell’oratorio di “San Giovannino”, nel quartiere medioevale di Porta Pesa di Perugia. A “San Giovannino”, così denominato per la statua che ritrae il Battista da bambino, collocata sulla sommità dell’altare, numerosi fedeli si sono ritrovati per questa celebrazione dopo la pandemia. Oggi, questo complesso multifunzionale di proprietà della Confraternita di San Giovanni Battista, gestito ed animato socialmente e culturalmente insieme all’Associazione “Beata Colomba”, è anche “Casa della Carità Fraterna” dove possono trovare accoglienza 25 persone in gravi difficoltà.

Il 25° anniversario del venerabile. L’appuntamento più atteso della Solennità perugina di San Giovanni è stato quello del primo “giubileo” del ritorno alla Casa del Padre del noto medico chirurgo Vittorio Trancanelli, dichiarato Venerabile dalla Santa Sede, nel 2017, dopo il compimento dell’iter canonico diocesano previsto per l’avvio della sua causa di beatificazione e canonizzazione. A presiedere la celebrazione a San Sisto è stato l’arcivescovo Ivan Maffeis, insieme al vescovo emerito di Città di Castello Domenico Cancian, amico del venerabile Trancanelli, e a diversi sacerdoti giunti anche da fuori diocesi. Celebrazione aperta dal saluto introduttivo del postulatore della causa, il dott. Enrico Solinas, che ha aggiornato i fedeli sullo stato della causa di beatificazione, sottolineando le numerose “Grazie” ricevute per l’intercessione del Venerabile, nell’attesa del “segno miracoloso” che lo porterà ad essere proclamato Beato. Al termine della celebrazione l’orchestra da camera “San Barnaba” ha tenuto un concerto in onore del Venerabile, un “inno-esortazione” alla “santità” per tutti gli uomini sull’esempio di Vittorio Trancanelli. In vita, il venerabile rinunciò al proprio “io”, alla carriera, alla ricchezza e al benessere individuale facendo largo nel suo cuore all’amore cristiano per il prossimo. Un “amore-carità” condiviso da subito con la moglie Rosalia Sabatini, adottando figli senza più genitori, tra cui una ragazza down, e dando vita all’associazione “Alle Querce di Mamre” per accogliere a livello comunitario donne, madri e figli minori in gravi difficoltà.

L’omelia dell’arcivescovo. Nell’omelia, mons. Maffeis ha avvicinato la figura del venerabile Trancanelli a quella del grande filosofo francese Pascal di cui quest’anno ricorre il quarto centenario della nascita, citando, al riguardo, la recente Lettera Apostolica di Papa Francesco dedicata proprio all’illustre filosofo che diceva: “L’unico oggetto della scrittura è la carità”. «Pascal – ha commentato l’arcivescovo – non separò mai la fede in Dio dalle opere in favore dei fratelli. Come Pascal anche Vittorio. Noi siamo qui a farne memoria. Una memoria che non è un semplice ricordo, magari venato dalla nostalgia dell’assenza: la nostra è memoria viva, visto che la sua persona vive in Dio e rimane con noi, grazie a quella misteriosa realtà che chiamiamo comunione dei Santi. Di tale santità parla la vita spirituale di Vittorio, vita nutrita di preghiera, meditazione della Parola e devozione mariana. Parla la competenza e la disponibilità con cui ha svolto la sua professione medica nel nostro Ospedale di Santa Maria della Misericordia, attento a porre al centro la persona malata, a partire dai più poveri e soli. Parla la sua vita familiare, che ha trovato nella moglie Lia il suo perno essenziale: un’unione, la loro, fiorita nell’esperienza dell’accoglienza, della condivisione, dell’affido. Alla base di tutto questo mi pare di poter riconoscere in Vittorio lo stesso atteggiamento di fondo che Papa Francesco evidenzia in Pascal: una “stupita apertura alla realtà. Apertura alle altre dimensioni del sapere e dell’esistenza, apertura agli altri, apertura alla società.”

Testimone esemplare di santità. «E non vale forse per Vittorio anche il pensiero dello stesso Pascal – ha ricordato mons. Maffeis –, citato ancora dal Papa: “Se Dio permette che mi rialzi da questa malattia, sono deciso a non avere alcun altro impiego né altra occupazione per tutto il resto della mia vita che il servizio ai poveri”? La santità è un filo che unisce e accomuna, al di là di ogni distanza di tempo… Di tale fiducia la vita di Vittorio ne è stata una testimonianza esemplare. Ci affidiamo anche alla sua intercessione, perché sappiamo portare le nostre difficoltà senza mai dubitare della fedeltà di Dio. In questo giorno di festa diverse persone mi hanno chiesto di pregare per la guarigione dei loro cari, alcuni anche giovani gravemente malati. Come vescovo chiedo a Vittorio di intercedere presso il Signore affinché doni loro la guarigione, affidandogli anche la vita di un nostro giovane sacerdote, provato da un tumore giunto al quarto stadio».

L’omelia dell’arcivescovo Maffeis a “San Giovannino”, nel complesso della “Casa della Carità fraterna”.
«La festa di oggi ci dice che ogni uomo è Giovanni, ciascuno di noi è dono di Dio». Così ha esordito nell’omelia l’arcivescovo Ivan Maffeis nella chiesa di “San Giovannino”, nel complesso dove sorge la “Casa della Carità Fraterna” della Chiesa diocesana, nel rione di Porta Pesa in Perugia, il 24 giugno, solennità della Natività di San Giovanni Battista. «La nostra vita cambia se incontrandoci consideriamo l’altro come dono di Dio e questo non è scontato. L’altro, spesso, è un fastidio, un ostacolo, un richiamo ad un servizio… Perché la vita fiorisca, sappiamo per esperienza, che ha bisogno di sentirsi accolta in famiglia, in comunità e nella società».

Luogo in cui accogliere persone prive di calore. «Credo che questo sguardo – ha proseguito l’arcivescovo Maffeis – sia stato quello che nel freddo gennaio di sei anni fa ha portato il cardinale Gualtiero Bassetti ad aprire la sera le porte dell’episcopio per accogliere chi non sapeva dove andare a dormire. E questo, prima di essere un problema sociale, è una vicenda al cui centro ci sono delle persone bisognose di calore, soprattutto umano, oltre di un luogo riscaldato dove trascorrere le notti dell’inverno. Da quest’esempio di accoglienza in emergenza è nato il progetto della ristrutturazione di questo antico complesso di “San Giovannino”, affinché potesse diventare un luogo in cui accogliere persone bisognose. Penso a quanti si sono prodigati in questi anni affinché questo luogo diventasse un luogo di servizio per l’altro, testimoni di come la vita sia vissuta nel renderci disponibili all’incontro e al servizio dei fratelli».

Responsabilità a costruire Comunità, Rione, Chiesa, Città. Mons. Maffeis ha concluso con questa considerazione: «Ristrutturare questo immobile ha voluto dire anche mettersi all’interno del processo di valorizzazione del rione di Porta Pesa, uno dei più belli e vissuti della nostra città, perché, accanto all’oratorio di “San Giovannino”, c’è il centro di accoglienza e il centro culturale, due realtà diverse ma che testimoniano la ricchezza della carità cristiana che nasce dall’incontro dove ciascuno è un riflesso di quelle radici profonde che hanno fatto grande Perugia e la sua cultura. In questa Solennità della Natività di San Giovanni Battista chiediamo la grazia di sentire che l’altro è un “io”, che siamo un dono reciproco. Allora scopriremo ogni giorno un motivo in più per rinnovare il nostro impegno, la nostra responsabilità a costruire Comunità, Rione, Chiesa, Città”.