Inaugurazione del Parco della Solidarietà a Roccaporena di Cascia.

All’interno dell’Hub Territorintraprendenti e di un progetto promosso da alcuni giovani di Roccaporena che prevede la promozione di attività di valorizzazione e rigenerazione di alcuni spazi della frazione casciana, vengono inaugurati sabato 29 luglio alle ore 18.00 i primi allestimenti del Parco della solidarietà di Roccaporena. Si tratta dell’ex campo da bocce e area pic-nic (retro dell’Hotel Roccaporena) rigenerati per migliorare il benessere, la partecipazione e l’aggregazione solidale e ludica di abitanti, commercianti e visitatori del borgo di Santa Rita.

Un gruppo di 36 persone sta partecipando alla realizzazione del parco, che è solo parte di una serie di interventi che saranno conclusi entro il mese di settembre: professionisti dell’innovazione sociale, educatori, volontari, artigiani e giovani provenienti dall’Umbria e da tutta Italia uniti in un co-housing di 8 giorni.
Tra attrezzi, legno, vernici e materiali di riciclo si sta reiventando questo spazio con le sue funzioni: tavoli e panche per pic-nic, strutture con amache e giochi da tavolo rivisitati in versione gigante per ridare vita ad un luogo un tempo tanto utilizzato sia da abitanti che da visitatori per allietare le giornate e vivere momenti di condivisione e aggregazione.
Tutti in falegnameria, negli spazi interni e all’aperto, impegnati nella realizzazione dei manufatti e allestimenti.

La cittadinanza, i commercianti, l’amministrazione pubblica e gli attraversatori del borgo, sono tutti invitati a partecipare ad un aperitivo di inaugurazione Sabato 29 luglio alle ore 18.00.

Il progetto “A ROCCAPORENA SI PUÒ FARE TUTTI INSIEME”, è sostenuto dal Programma EUROPEAN SOLIDARITY CORPS ACTION TYPE ESC30-SOL – SOLIDARITY PROJECTS CALL 2022 ROUND ROUND 3 – 2022-3-IT03-ESC30-SOL-000098897 e promosso da cinque giovani, tra cui due abitanti di Roccaporena, in collaborazione con Partes Società Cooperativa Sociale di Spoleto, Associazione Agevolando ODV, Falegnami – Falegnameria Sociale, il Santuario di Santa Rita e con la consulenza esperta di Frange Mobili APS.

Perugia: La XV edizione del Festival Internazionale Laurenziano d’Organo “Aspettando Reger”. Un omaggio al grande compositore tedesco di musica da camera ed organistica nel 150° anniversario della nascita

Giunta alla sua XV edizione, il Festival Internazionale Laurenziano d’Organo è una felice intuizione del Capitolo dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, in calendario da domenica 30 luglio a martedì 8 agosto, alle ore 21.30 (con ingresso gratuito), che precede la festa del santo titolare della chiesa cattedrale (10 agosto). Questa edizione è dedicata ad un grande compositore di musica da camera ed organistica, il tedesco Johann Baptist Joseph Maximilian Reger, detto Max, del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita, avvenuta a Brand il 19 marzo 1873. La sua fama di studioso e di compositore gli permise di ricevere nella sua breve vita, morì a 43 anni per un arresto cardiaco, due lauree honoris causa, oltre alla creazione in varie città tedesche di “Festival Reger”, secondo nella musica organistica della sua epoca solo a Richard Strauss.

Nel concerto di apertura “Aspettando Reger” si ascolteranno brani di Bach, Mendelssohn e Reubke, autori che lo hanno preceduto e ispirato. Gli stessi corali di Bach della prima serata, domenica 30 luglio, verranno poi riascoltati nella versione regeriana nel concerto di sabato 5 agosto. Entrambi i concerti sono affidati all’organista titolare della Cattedrale di San Lorenzo, il maestro Adriano Falcioni, nonché direttore artistico del Festival.

Tra gli organisti europei che si alterneranno al monumentale organo “Tamburini” della cattedrale perugina, con 5.178 canne, costruito nel 1967, «ci sarà per la prima volta una artista proveniente dalla Grecia, l’organista Eleni Keventsidou», precisa il maestro Falcioni nel presentare il “cartellone” di questa XV edizione, che prosegue nell’evidenziare che «da Bonn e Darmstadt arriveranno due artisti internazionali, Johannes Geffert e Wolfgang Kleber». Per poi annunciare un’altra significativa presenza «dall’emozionante debutto nel nostro cartellone, quella del giovane Mattia Rosati di Trento, tra i migliori italiani», e «a completare il programma di quest’anno gli organisti Eugenio Fagiani ed Ugo Spanu».

«Il Festival di quest’anno – conclude il suo direttore artistico – fa da “ponte” all’integrale di Reger in diciannove concerti, iniziata nel Duomo di Orvieto, a giugno, e che si concluderà, a novembre, nella Basilica Superiore di San Francesco ad Assisi».

A sottolineare l’importanza culturale e pastorale del prosieguo di questo evento musicale estivo, che richiama ogni anno sempre più spettatori provenienti anche dall’estero, collocato tra due importantissimi eventi internazionali, “Umbria Jazz” e la “Sagra Musicale Umbra”, è il presidente dal Capitolo dei Canonici della Cattedrale di San Lorenzo mons. Fausto Sciurpa. Nel rallegrarsi anche per il traguardo raggiunto, mons. Sciurpa auspica «un rafforzamento del progetto per un futuro che ne sviluppi maggiormente tutte le potenzialità».

Perugia – Fede e arte al centro dell’estate a “Isola San Lorenzo”, il complesso monumentale della cattedrale

Il reliquiario del “Santo Anello”. È visibile fino al 28 luglio, nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, il prezioso reliquiario del Santo Anello capolavoro dell’oreficeria rinascimentale. È dallo scorso marzo che il reliquiario è esposto in una sala del Museo, in occasione della Mostra dedicata al Perugino, presso la Galleria Nazionale dell’Umbria, nell’anno del V centenario della morte del grande maestro umbro del Rinascimento, con il ritorno temporaneo dalla Francia a Perugia, dopo 225 anni, del dipinto dello “Sposalizio della Vergine”. È una delle opere più note del Perugino, commissionata dai Canonici della Cattedrale nel 1504, restando esposta sull’altare della cappella del “Santo Anello” fino alla requisizione napoleonica del 1798.

La “calata”. Dal 29 al 30 luglio il “Santo Anello” sarà esposto in cattedrale, alla venerazione dei fedeli, per poi essere ricollocato nell’antica cassaforte posta al di sopra dell’altare dell’omonima cappella, e nuovamente esposto il prossimo 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie, con la sua suggestiva e tradizionale “calata” (un sistema meccanico che consente al reliquiario di essere posizionato al piano dell’altare della cappella). Questo rito, animato dai membri della Confraternita del Ss. Sacramento, di San Giuseppe e del Santo Anello, è in calendario sabato 29, alle ore 17.30, e domenica 30, al termine della messa delle ore 18.

Le visite guidate serali. Il Museo del Capito, completamente riallestito in occasione dei cento anni dalla fondazione (1923-2023), nella sera di sabato 29 luglio, promuove delle visite guidate in cattedrale (aperta di notte in via straordinaria) con la finalità di far ripercorrere al visitatore la memoria del “Santo Anello” in un avvincente racconto fatto di storia, leggenda, fede e devozione, dal suo «arrivo rocambolesco al dono sacro alla città – annunciano gli organizzatori –. Le visite articolate tra Cattedrale e Museo avranno una durata di circa 45 minuti con partenze scaglionate nei seguenti orari: 19:30/ 20:15/ 21:00/ 21:45. Il punto di ritrovo è all’interno della Cattedrale». Per informazioni e prenotazioni: 075 8241011 – 3701581907, oppure scrivere a: info@secretumbria.it, specificando l’orario di visita desiderato.

La storia. Il “Santo Anello”, a cui sono molto devoti i perugini, è giunto a Perugia da Chiusi nel 1473, esattamente 550 anni fa, e dal 1488 è custodito nella Cattedrale di San Lorenzo. Non è una reliquia, ma un monile in calcedonio (varietà di quarzo, pietra rara proveniente dall’oriente) diventato nei secoli «“simbolo” che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, culla e custodia del mistero dell’incarnazione del Figlio di Dio, fonte, per il credente di Grazia e benedizione. Perciò la Cattedrale di Perugia, in continuità con la nobile tradizione di pietà che ha accompagnato nei secoli la tutela di questo monile, trasfigurato in “Santo Anello”, lo conserva con cura e lo offre alla venerazione, in occasioni particolari, quale “memoriale” della partecipazione dell’unione coniugale di Maria e Giuseppe al mistero dell’incarnazione, e, per estensione, quale segno della fedeltà matrimoniale, che fa di ogni matrimonio il simbolo dell’amore di Dio per l’umanità, fonte di fecondità e di vita» (cfr. www.cattedrale.perugia.it).

L’estate a “Isola San Lorenzo”, il complesso monumentale della Cattedrale di Perugia, la cui cura e valorizzazione è affidata dal 2021 a “Genesi”, società benefit s.r.l., che dà lavoro a dodici giovani tra storici dell’arte, archeologi e guide, ha in programma diversi eventi tra fede e arte in vista della festa di san Lorenzo.

Le celebrazioni per il santo patrono si apriranno il 9 agosto, con i Primi Vespri della vigilia (9 agosto, ore 18) a cui seguirà la solenne celebrazione del 10 agosto alle ore 11 presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis con l’ordinazione, come è tradizione, di diaconi permanenti in ricordo del martire Lorenzo, il diacono per eccellenza della carità.

Il 10 agosto, il Museo organizza delle visite guidate serali alla Cattedrale per scoprirne le sue meraviglie architettoniche ed artistiche come la Madonna delle Grazie, attribuita al pittore perugino Giannicola di Paolo, tanto cara alla devozione della città, il coro ligneo realizzato nel 1491 dai maestri toscani Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso e la Sacrestia con i monumentali affreschi del XVI secolo, di Giovanni Antonio Pandolfi. La visita terminerà con un “brindisi” sulla suggestiva e panoramica “Loggia di Braccio”, fatta costruire nel 1423. Le visite, previa prenotazione, si terranno nei seguenti orari: 19:30 / 20:15 / 21:30 / 22.15.

La XV edizione del Festival Internazionale Laurenziano d’Organo precede la festa di san Lorenzo, in calendario dal 30 luglio all’8 agosto (ore 21.30, ingresso gratuito), la cui direzione artistica è affidata all’organista titolare della Cattedrale, il maestro Adriano Falcioni. Al monumentale organo “Tamburini” con 5.178 canne, costruito nel 1967, si alterneranno diversi noti organisti italiani ed europei, un evento culturale che accresce ogni anno d’interesse e non solo tra i cultori di musica d’organo.

Nocera Umbra – E’ tornato alla casa del Padre don Angelo Menichelli

È tornato alla casa del Padre, nella giornata del 26 luglio 2023, il sacerdote diocesano don Angelo Menichelli, nato il 19 agosto 1936 a Nocera Umbra.

Ordinato presbitero il 29 giugno 1960 nella Cattedrale di Nocera, don Angelo si era laureato in lettere e filosofia nel 1974, aveva poi conseguito la licenza in teologia presso l’Università Lateranense a Roma. Successivamente aveva seguito un corso biennale in diplomatica e archivistica presso l’Archivio di Stato di Perugia. Il sacerdote 87enne, storico e appassionato di Nocera Umbra, è stato per mezzo secolo parroco di Sorifa, una delle frazioni dell’appennino nocerino, vivendo tra l’altro in prima persona l’unificazione della diocesi di Nocera con quella di Assisi, avvenuta nel 1986, e poi il terremoto del 1997.

È stato insegnante di religione nelle scuole nocerine, oltreché archivista dell’archivio diocesano e della biblioteca Piervissani. Lascia un vasto patrimonio di pubblicazioni sulla storia di Nocera. Tra i suoi incarichi, anche quello di rettore del seminario di Nocera Umbra e canonico della Cattedrale di Santa Maria Assunta, dove domani 27 luglio alle ore 17 si celebreranno i funerali. Il vescovo diocesano, monsignor Domenico Sorrentino, unitamente al Consiglio episcopale, quello presbiterale, i diaconi e tutti i collaboratori di Curia sono “vicini ai familiari di don Angelo e in particolare alla sorella che in questi mesi di malattia non l’ha mai lasciato solo”.

Mons. Pierbattista Pizzaballa a Santa Maria degli Angeli per il Perdono di Assisi

Sabato 29 luglio alle ore 21.15 nella Basilica di Santa Maria degli Angeli prenderà il via il Triduo in preparazione alla solennità del Perdono di Assisi. A guidare la preghiera sarà Sua Beatitudine Mons. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca Latino di Gerusalemme. Papa Francesco, nell’Angelus del 9 luglio scorso, ha annunciato la sua creazione a cardinale nel Concistoro del 30 settembre prossimo. Sua Beatitudine presiederà in Porziuncola anche la solenne celebrazione eucaristica delle ore 11.30 mercoledì 2 agosto, trasmessa in diretta dall’emittente Mariavision al canale 255 del digitale terrestre.

Mons. Pierbattista Pizzaballa è nato a Cologno al Serio (BG) il 21 Aprile 1965. Ha vestito l’abito religioso, il 5 Settembre 1984 a Ferrara (S. Spirito), e ha trascorso l’anno di noviziato nel Santuario Francescano di La Verna (Arezzo-Italia). Ha emesso la Professione Temporanea alla Verna, il 7 Settembre 1985. A Bologna presso la Chiesa di S. Antonio ha emesso la Professione Solenne il 10 Ottobre 1989. Sempre a Bologna, il 15 Settembre 1990, è stato ordinato sacerdote in cattedrale, per l’imposizione delle mani del Card. Giacomo Biffi. Trascorso un periodo a Roma si è trasferito in Terra Santa, a Gerusalemme, nell’Ottobre 1990. Dal 2 Luglio 1999 entra formalmente a servizio della Custodia di Terra Santa. Dopo gli studi filosofici-teologici, consegue: Licenza in Teologia Biblica allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. M.R.P. Pizzaballa parla italiano, ebraico moderno, inglese.

Perugia – partiti 405 giovani pellegrini per la GMG. L’arcivescovo Maffeis: «Al ritorno avrete una gioia maggiore da riversare nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nella nostra Chiesa»

«Ragazzi, siete il grande orgoglio di questa Chiesa. Nel guardarvi esprimete la gioia della nostra Chiesa che siete e che siamo. Grazie a ciascuno di voi, alle vostre famiglie». È il ringraziamento profondo, sincero ed augurale dell’arcivescovo Ivan Maffeis rivolto, all’omelia della celebrazione eucaristica di avvio pellegrinaggio, ai 405 giovani perugino-pievesi partecipanti alla GMG di Lisbona, organizzati in venti gruppi, in una gremita chiesa parrocchiale di San Sisto (Perugia), nella serata del 24 luglio. Celebrazione che ha preceduto la loro partenza per il Portogallo, con sette autobus, intorno alle ore 22.30, dalla frazione del capoluogo umbro dove ha sede il noto stabilimento della Nestlé-Perugina.

Vi affido i vostri preti! Ad accompagnarli per due settimane in terra portoghese e poi francese (la tappa finale del pellegrinaggio è il Santuario di Lourdes, il 7-8 agosto) sono sedici sacerdoti, oltre diversi educatori e catechisti, tra cui il vicario generale don Simone Sorbaioli, i direttori degli Uffici diocesani di Pastorale Giovanile, don Luca Delunghi, Universitaria e responsabile Coordinamento Oratori Perugini (COP), don Riccardo Pascolini, del Centro vocazionale, don Samy Cristiano Abu Eideh, della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, il vicario episcopale per la Pastorale, don Simone Pascarosa, e il neo rettore del Pontificio Seminario Regionale, don Francesco Verzini. Al termine della celebrazione l’arcivescovo e il vicario generale, davanti all’altare, hanno consegnato il “kit del pellegrino” a ciascun referente dei venti gruppi con impressa una massima della poetessa Emily Dickinson: “La riva è più sicura, ma a me piace combattere con le onde”. Mons. Maffeis si è poi congedato con una raccomandazione dal tono scherzoso: «Ragazzi, vi affido i vostri preti!».

Preti che costruiscono comunità. Nell’omelia, il presule – che si è soffermato sul tema scelto da papa Francesco per la GMG di Lisbona, il passo del Vangelo di Luca, “Maria si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), nel far visita alla cugina Elisabetta -, ha detto ai giovani: «Vi ho visti in queste settimane in tanti “Gr.Est.” (i gruppi estivi degli oratori, n.d.r.), vi ho visti come animatoti con tanta pazienza ed entusiasmo con cui avete accompagnato migliaia di bambini. Il mio pensiero è un grazie profondo a ciascuno di voi e, soprattutto, ai nostri preti. Io sono orgoglioso di questa Chiesa, di questi preti che grazie a voi e con voi costruiscono comunità attorno alla Parola del Signore».

Nell’epoca di WhatsApp. Altro pensiero che mons. Maffeis ha voluto condividere con i giovani e le loro famiglie, è stato il titolo del tema più gettonato dell’esame di maturità di quest’anno. «Un tema – ha commentato – che ha portato tanti studenti a misurarsi con il fascino dell’attesa e l’opera dell’attesa al tempo di WhatsApp. Nessuno di noi sa più aspettare, oggi abbiamo tutti fretta, viviamo nell’immediato e se uno non ti risponde, non commenta subito il tuo messaggio, ti irriti, ti dà fastidio, arrivi a sospettare… Tutto viaggia così in fretta e veloce. “La fretta, tante volte, – ci dice papa Francesco nel passaggio con cui vi convoca a Lisbona -, è sinonimo di superficialità”. Un modo di stare nella vita, dove tu non ci metti né il cuore né la testa, dove tu non appartieni, dove tu pensi di essere più libero, te ne stai senza partecipare…».

Costruire rapporti veri. «Per questo il vostro pellegrinaggio verso Lisbona – ha proseguito – sia un viaggio più profondo, più dolce, di quella tenerezza che costruisce rapporti veri. Dobbiamo convertirci a questo stile di vita, perché questa è la condizione per incontrarsi davvero, per scoprire la ricchezza che è data dalla presenza dell’altro. Lasciamoci incontrare dal Signore, dalla sua Parola, dal Vangelo. Lasciamo che i giovani che verranno siano un’immersione in un rapporto profondo con Lui, sapendo che laddove c’è questo incontro con Gesù, il nostro cammino porterà l’incontro con i fratelli».

Fretta di uscire dagli egoismi. «Paradossalmente quando si tratta di questo incontro – ha precisato mons. Maffeis, avviandosi alla conclusione dell’omelia –, si riscopre un’altra fretta, che non è la fretta della superficialità, che non è la fretta di chi non vuole legarsi a niente e a nessuno, ma è la fretta che ci porta, come Maria, ad uscire dalle nostre ricchezze, dalle nostre lentezze, dai nostri egoismi. È quella fretta che ti porta davvero ad alzarti, ad andare, a farti prossimo, a servire…, tutte voci del verbo Amare! Vi auguro di vivere questo pellegrinaggio a Lisbona con la profonda disponibilità a lasciarvi incontrare dal Signore, dagli altri giovani come voi che troverete, a lasciarvi incontrare dalla presenza e dalla parola di papa Francesco. Noi vi accompagniamo con la nostra preghiera e aspettiamo il vostro ritorno sapendo che avrete qualcosa in più, una gioia maggiore da riversare nelle nostre famiglie, nelle nostre comunità, nella nostra Chiesa. Buon viaggio, ragazzi!».

Perdono di Assisi – pellegrinaggio da piazza del Comune fino alla Porziuncola

In occasione della solennità dell’indulgenza della Porziuncola la diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino organizza, martedì 1 agosto, il “Perdono degli assisani”, antica tradizione che prevede il pellegrinaggio a piedi dal centro della città fino a Santa Maria degli Angeli. “Questo metterci fisicamente in cammino – sottolinea il vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino – ci offre uno stimolo e un incoraggiamento, per guardare oltre, per uscire da una crisi globale dalle molte dimensioni”.

Il ritrovo è fissato per le ore 5,30 davanti alla chiesa di Santa Maria sopra Minerva in piazza del Comune ad Assisi; da lì si passerà per l’antica via mattonata dove, chi è impossibilitato a fare tutto il percorso, si potrà unire al cammino. Alle ore 7 ci sarà la santa messa presieduta dal vescovo nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. Alle ore 11 il ministro generale dell’Ordine dei frati minori, padre Massimo Fusarelli, presiederà la solenne celebrazione eucaristica che terminerà con la processione di “Apertura del Perdono”: chiamata così perché da quel momento, cioè dalle ore 12 del 1° agosto, fino alle ore 24 del 2 agosto l’Indulgenza plenaria concessa alla Porziuncola quotidianamente si estende a tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e anche a tutte le chiese francescane. Alle ore 19 i primi vespri saranno presieduti dal vescovo Sorrentino. Seguirà l’offerta dell’incenso da parte del sindaco di Assisi, Stefania Proietti. La tradizionale veglia di preghiera serale alle 21,30 sarà guidata da padre Sergio Lorenzini, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia Picena.

Mercoledì 2 agosto sarà possibile partecipare alle numerose celebrazioni eucaristiche previste per le ore 7-8-9-10-11.30-16.30-18. La celebrazione solenne delle 11.30 sarà presieduta dal neo cardinale Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme. A partire dalle ore 14.30 i giovani e le famiglie della 41a Marcia Francescana “Oggi con me in Paradiso”, provenienti da tutte le regioni d’Italia e da alcune nazioni estere, dopo una settimana di cammino varcheranno la porta della Porziuncola. Il ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, padre Francesco Piloni OFM, presiederà alle ore 19 i vespri solenni del Perdono. Durante i due giorni di festa la Basilica rimarrà aperta l’intera giornata per permettere ai pellegrini di accostarsi al sacramento della riconciliazione (dalle ore 7.00 alle ore 19.00). La piazza della Basilica, invece, ospiterà due eventi/spettacoli che faranno da cornice alle celebrazioni liturgiche della Basilica.

Assisi – edizione del Cortile di Francesco dal 14 al 16 settembre

Torna ad Assisi il Cortile di Francesco. “Essere in regola” è il titolo della nona edizione dell’evento culturale che si svolgerà dal 14 al 16 settembre e che vedrà intervenire e dialogare personalità della società civile e delle istituzioni, artisti, persone di scienza e giornalisti, persone comuni, rappresentanti ecclesiali e imprenditori. Saranno presenti, tra gli altri: la storica ed esperta di francescanesimo Maria Pia Alberzoni, il giornalista Paolo Borrometi, la professoressa Maria Falcone, il biologo Stefano Mancuso, il teologo e giornalista Antonio Spadaro e l’economista Stefano Zamagni. L’evento culturale, promosso dai frati minori conventuali del Sacro Convento di San Francesco, quest’anno si inserisce appieno nel cammino del grande centenario francescano articolato in cinque anniversari su quattro anni (2023-2026).

Il primo di questi anniversari – l’ottavo centenario dell’approvazione della Regola di san Francesco, custodita nell’omonima Basilica, da parte di papa Onorio III – ha offerto l’ispirazione per il tema di questa edizione del Cortile di Francesco: le regole per la vita bella e buona a cui tutti aneliamo a livello individuale e comunitario. Al contempo, questa sarà l’occasione per riflettere insieme agli ospiti di questa edizione dell’evento, e vivere un’esperienza di arricchimento reciproco a partire dai vari significati che questo tema può assumere dal punto di vista politico e scientifico, religioso e filosofico, psicologico e sociale.

Il Cortile di Francesco – nato come versione “francescana” del Cortile dei Gentili promosso dall’allora Pontificio Consiglio della Cultura – si è configurato negli anni sempre più come uno spazio in cui il dialogo e l’accoglienza reciproca diventano non solo l’atteggiamento ma anche l’obiettivo dell’incontro tra persone di provenienza e formazione tra le più disparate, in un arricchimento reciproco che avviene non malgrado le diversità ma attraverso di esse.

Accanto ai tradizionali incontri, conferenze e tavole rotonde, non mancheranno attività integrative come visite guidate tematiche alla Basilica, alla biblioteca e all’archivio storico del Sacro Convento, il “Cortile dei bambini”, con attività tematiche per i più piccoli, e spettacoli serali nella straordinaria cornice della piazza inferiore della Basilica di San Francesco.

«Noi frati speriamo che anche quest’anno il Cortile di Francesco continui a essere un’esperienza di fraternità nell’arricchimento reciproco – ha dichiarato fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio comunicazione del Sacro Convento. Crediamo che la fraternità, che è l’eredità per eccellenza di san Francesco d’Assisi, sia non solo un sentimento ma un’autentica espressione culturale che può entrare in dialogo fecondo con ogni sapere e competenza, con ogni cultura e sensibilità. Parlare di regole oggi è davvero una sfida, perché esse possono essere percepite o possono porsi come ostacolo alla libertà personale; di per sé, esse dovrebbero essere, al contrario, la misura di ciò che ci fa bene. In questo senso le regole possono essere intese come una condizione dello sviluppo autentico della socialità dal punto di vista del bene comune, della pace e della solidarietà, una sorta di “letto del fiume della libertà individuale”, che le permette di raggiungere i suoi obiettivi, senza che la persona si ritrovi schiava di desideri e progetti autodistruttivi».

L’elaborato grafico del Cortile è stato concepito attraverso una riflessione sul significato della parola “regola”, associando a questa alcuni segni grafici. La “regola” è riconoscibile graficamente nella presenza di alcune forme geometriche e nell’essenzialità e l’uniformità delle scelte cromatiche. Inoltre, sono presenti rimandi all’universo francescano, ovvero il pattern sullo sfondo contenente la versione originale della Regola bollata (1223) scritta a mano e la sostituzione della lettera “O” con il rosone, simbolo chiave della Basilica.

Lo “sportello” perugino, presso la Caritas diocesana, dell’associazione “Avvocato di strada” odv compie due anni di attività

“Avvocato di strada”, l‘associazione-organismo di volontariato (odv) operante sul territorio nazionale da oltre un ventennio, è da due anni operativa anche a Perugia, con sede presso il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza” della Caritas diocesana con cui ha avviato una proficua collaborazione. Quest’associazione è nata a Bologna, dall’intuizione dell’avvocato Antonio Mummolo nell’avvertire l’esigenza di aiutare le persone che non potevano accedere alla Giustizia, perché “invisibili” nel vivere per strada.

Attenzione legale agli “ultimi”. Il 5 luglio 2021, in piena pandemia, “Avvocato di strada” apriva il suo “sportello” a Perugia, presente già in circa cinquanta città della Penisola al punto di essere definito lo «studio legale più grande d’Italia». Nel capoluogo umbro mette a disposizione gratuitamente la professionalità dei soci (una quindicina tra avvocati, studenti in giurisprudenza e volontari Caritas) a persone che non hanno diritto a nessun beneficio, non solo a quello della Giustizia, ma anche a quello della Salute e ad altri fondamentali per vivere dignitosamente. Si tratta perlopiù di persone senza fissa dimora e senza una residenza, gli “ultimi”, gli “scarti” della società come ricorda spesso papa Francesco nel richiamare cristiani e uomini di buona volontà a non fare mancare il proprio sostegno a questa gente provata dalla vita per tante circostanze. Una delle categorie di persone più vulnerabili, che si rivolge allo “sportello” perugino dell’“Avvocato di strada”, è rappresentata dagli ex detenuti, spesso totalmente privi di qualsiasi tutela una volta usciti dal carcere.

La “residenza fittizia”. Lo sportello dell’“Avvocato di strada” di Perugia, aperto il martedì pomeriggio (dalle ore 17.30 alle 19.30, in estate, e dalle ore 16 alle 18, in inverno), contribuisce a contrastare il preoccupante fenomeno della povertà in aumento, come evidenzia l’ultimo Rapporto della stessa Caritas diocesana. In questi primi due anni si sono rivolte molte persone, anche segnalate dal Centro di ascolto diocesano Caritas, e a più di 40 di loro è stata avviata attività legale. Nella gran parte dei casi sono senza fissa dimora e richiedono principalmente la “residenza fittizia”, perché la prima necessità di queste persone è quella di ottenere una residenza per poter accedere a una serie di servizi socio-previdenziali e sanitari a cui non avrebbero diritto.

Conoscenza delle attività. Lo “sportello” perugino dell’associazione “Avvocato di strada” svolge, oltre ad attività di ascolto e di consulenza legale gratuita per singoli e famiglie in gravi difficoltà, anche attività di formazione per giovani avvocati e di promozione di convegni per far conoscere le sue iniziative a livello territoriale e di sensibilizzazione al diritto alla salute, in primis all’accesso alle cure. Un’attività che non può non essere fatta conoscere anche attraverso i mass media. Gli “avvocati di strada” Emma Contarini, coordinatrice dello “sportello” perugino, Marco Geremia e Nunzia Parra, entrambi soci volontari, sono stati ospiti della trasmissione “XL News” di Umbria Radio InBlu condotta dal direttore di testata Daniele Morini, che può essere ascoltata al seguente link: https://www.umbriaradio.it/podcast/xlnews-avvocati-di-strada-in-umbria/.

Decessi non solo dal freddo. La coordinatrice avv. Contarini, nel ribadire che l’associazione aiuta chi ha necessità di consulenza legale di vario tipo, ma non ha le risorse economiche sufficienti per la propria tutela, ha snocciolato alcuni dati significativi che danno una dimensione di questo fenomeno. «Quando parliamo di decessi dei senza fissa dimora – ha spiegato Emma Contarini – spesso siamo portati a pensare ai clochard che muoiono dal freddo, ma in realtà questi rappresentano meno di un quarto delle morti complessive che portano con loro i tratti di una grave emarginazione sociale, di grande sofferenza e di degrado personale che va ben oltre le stagioni dell’anno. Ad esempio, nel 2022, in Italia, sono deceduti 393 senza fissa dimora, il 91% uomini, con in media 47 anni d’età, il 33% italiani, di cui solo 86 in inverno, la gran parte in estate (109), in autunno (101) e in primavera (97)».

Camminare insieme. Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, in occasione del “bilancio” dei primi due anni di attività di questo “sportello”, ha commentato: «Da subito abbiamo accolto la possibilità di avere all’interno del “Villaggio della Carità” uno spazio dedicato agli “avvocati di strada”. È importantissima ogni forma di lotta alla marginalità, abbiamo bisogno di camminare insieme per poter servire al meglio questi nostri fratelli e sorelle in estrema fragilità, in estrema povertà». È il commento «Credo che la possibilità di un’assistenza legale gratuita – prosegue il direttore – sia un’opportunità reale per una ripartenza, per riuscire a rimettere in fila i pezzi di quella vita tante volte ferita e che porta con sé degli strascichi che necessitano di essere sanati e superati. Quindi – conclude don Marco Briziarelli – un grazie profondo e grande lo rivolgiamo a tutti gli “avvocati di strada”».

Assisi – Una delle bici di Gino Bartali al Museo della Memoria

Il “Museo della Memoria, Assisi 1943 -1944” si arricchisce di un nuovo importante e prezioso oggetto. Per qualche mese l’esposizione allestita nei locali del Vescovado-Santuario della Spogliazione ospiterà la bicicletta con cui Gino Bartali, nel 1949, arrivò secondo al Tour de France. La due ruote, concessa temporaneamente dal collezionista Gianfranco Trevisan di Padova, sarà svelata durante la cerimonia di consegna in programma martedì 18 luglio alle ore 18 nei locali del Museo (In piazza Vescovado n. 3 ad Assisi). Per l’occasione saranno presenti il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, Gioia Bartali, nipote del grande campione, Faustino Coppi, figlio di Fausto che vinse il Tour del 1949 e che con Bartali ha dato vita a grandissimi duelli che appassionarono gli italiani nel dopoguerra, il sindaco della Città di Assisi, Stefania Proietti, e Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria.

Le sale dell’esposizione già ospitano la cappellina di Gino Bartali, grande campione e uomo di fede, e ora arriva anche una bicicletta che è di poco successiva a quelle usate per le staffette della salvezza che videro il campione trasportare, all’interno della canna della bici su cui si allenava, i documenti falsi stampati in Assisi e destinati agli ebrei di Firenze.

“Con piacere – dice Gioia Bartali – abbiamo accolto l’invito del Museo della Memoria di valorizzare una delle bici del nonno: ringrazio il collezionista che l’ha messa a disposizione, noi familiari infatti non abbiamo bici perché il nonno, con il suo animo gentile, le ha donate tutte ed ora sono in mano a collezionisti e ciclisti. Sono felice che ora questo cimelio possa essere esposto al Museo”.

“Il Museo – aggiunge Marina Rosati – sta crescendo nell’apprezzamento dei visitatori, nelle iniziative nelle scuole, nella promozione di accoglienza di Assisi. Ci mancava la bicicletta di Bartali ed ora grazie a questo collezionista e all’intercessione della nipote Gioia sarà un piacere ospitare un pezzo così importante di storia. Tante persone vengono e chiedono di conoscere la storia di Bartali che in queste sale raccontiamo insieme alla sua grande fede, al suo talento come ciclista e soprattutto al suo grande cuore, racchiuso in una sua frase storica: ‘Il bene si fa e non si dice e certe medaglie si appendono all’anima e non alla giacca’, che è un grande insegnamento per tutti noi”.