Spoleto – Norcia: il consiglio presbiterale sulla riorganizzazione pastorale della diocesi

I diciassette membri del Consiglio Presbiterale di questa Archidiocesi, come da loro competenza specifica, aiutano e sostengono il Vescovo nel guidare e servire la vita della Chiesa diocesana, manifestando così la corresponsabilità pastorale dell’intero presbiterio (di cui sono espressione) con il Vescovo, per il bene di tutte le comunità sparse sul territorio.
La recente riorganizzazione pastorale delle parrocchie e il conseguente trasferimento di alcuni sacerdoti ad altro ministero, hanno destato commenti, valutazioni e giudizi non sempre rispettosi delle persone e della verità, arrivando anche a ferire gravemente la comunione ecclesiale.

In questi ultimi anni, il Vescovo aveva chiesto ai Parroci e agli operatori pastorali un più intenso impegno di corresponsabilità e collaborazione, costituendo zone pastorali chiamate Pievanie, che abbiamo imparato a conoscere e a vivere nel tempo. La vita pastorale delle nostre comunità ha sperimentato così alcuni risvolti positivi ed entusiasmanti, nati proprio dal vivere esperienze dal nuovo sapore ecclesiale, fatto di sinergie, di evangelizzazione, di carità e di missionarietà.
La morte improvvisa di due sacerdoti in attività, ci ha posti dinanzi alla scarsità di clero e abbiamo compreso come la presenza presbiterale e pastorale necessitasse di un intervento coraggioso non più rimandabile, e che soprattutto potesse generare nuove dinamiche comunitarie per il presente e per il futuro.

Ripercorrendo alcune delle ultime lettere pastorali del nostro Arcivescovo, che in questi ultimi anni ci hanno preparato a questo momento di svolta, sottolineiamo un passaggio significativo che sintetizza la nostra riflessione: «È venuto il momento – ed è già tardi – di immaginare e mettere in atto delle forme di presenza pastorale coraggiose e innovative, reinterpretando il concetto di parrocchia, il ministero del parroco e degli operatori pastorali, le modalità dell’evangelizzazione… lasciando alle spalle il retaggio di tempi passati e concentrando le forze su alcune esperienze capaci di imprimere un indirizzo alla vita».

Senza dimenticare le parole raccomandate da Papa Francesco al nostro pellegrinaggio diocesano, il 20 maggio scorso: «Rinnovare la pastorale richiede scelte, e le scelte devono partire da ciò che più conta. Non abbiate paura di aggiornare le modalità dell’evangelizzazione, la catechesi, il ministero del parroco e il servizio degli operatori pastorali, per passare da una pastorale di conservazione, dove ci si aspetta che la gente venga, a una pastorale missionaria, dove ci si allena a dilatare il cuore all’annuncio, uscendo dalle “introversioni pastorali”».

Mossi dall’amore per la nostra Chiesa diocesana e dal desiderio di realizzare in questo tempo il bene possibile nelle nostre comunità, nei mesi scorsi i membri di questo Consiglio hanno riflettuto con il Vescovo sul modo più opportuno di attuare quanto oggi lo Spirito Santo chiede alla nostra Chiesa spoletana-nursina e insieme hanno definito l’attuale struttura pastorale, mentre ciascuno ha rimesso nelle sue mani il proprio mandato di parroco per favorire una più efficace distribuzione dei sacerdoti sul territorio. In tal modo essi potranno condividere fraternamente il proprio ministero presbiterale, coadiuvati da gruppi di laici formati e motivati a cui va la nostra fiducia per un annuncio del Vangelo rinnovato e vivace in tutte le comunità. Il nuovo assetto pastorale nasce dunque da questo percorso, condiviso nell’Assemblea del Clero a Verchiano avvenuta il 16 giugno scorso e dal dialogo personale che l’Arcivescovo ha avuto con ognuno dei preti nel tempo pasquale.

Coraggio! Il Signore risorto cammina con noi, suggerisce vie nuove e prepara doni preziosi di grazia e bellezza evangelica. A tutti e a ciascuno il compito di impegnarsi con generosità in questa nuova esperienza ecclesiale e di accogliere con sapienza quanto ci verrà donato.

Perugia – morte di mons. Luciano Tinarelli, parroco emerito di Monteluce, già pro-vicario generale, decano del Clero diocesano, dall’«animo profondamente sacerdotale»

Nella tarda serata del 17 agosto, Il Signore Gesù ha chiamato a sé mons. Luciano Tinarelli, parroco emerito di Monteluce in Perugia e decano del Clero diocesano (il sacerdote più anziano, da pochi mesi aveva compiuto 97 anni). L’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, appresa la notizia della morte di don Luciano, si è raccolto in preghiera ricordando gli ultimi incontri avuti con lui e soprattutto «l’animo profondamente sacerdotale che lo contraddistingueva nonostante la sua età».
Sarà lo stesso mons. Maffeis a presiedere le esequie di don Luciano nella chiesa parrocchiale di Monteluce, sabato 19 agosto, alle ore 10. La cara salma verrà poi tumulata nella tomba di famiglia. Come annunciato dall’attuale parroco di Monteluce, don Nicola Allevi, oggi pomeriggio (venerdì 18 agosto), alle ore 16, la salma di don Luciano verrà esposta nella chiesa parrocchiale e recitato il santo rosario e alle ore 21 la preghiera del vespro.

Don Luciano era nato a San Mariano di Corciano il 4 marzo 1926 e ivi battezzato il 25 marzo dello stesso anno. Dopo aver compito gli studi liceali presso il Seminario arcivescovile di Perugia e quelli teologici al Seminario regionale di Assisi, viene ordinato presbitero nella cattedrale di San Lorenzo il 10 luglio 1949 dall’arcivescovo mons. Mario Vianello, contestualmente continua, a Roma, gli studi in diritto canonico. Svolge numerosi incarichi in diocesi nel corso degli anni: lavora presso il Tribunale ecclesiastico, è prefetto nel Seminario arcivescovile, cappellano a Mercatello e successivamente nella parrocchia cittadina di Sant’Andrea in Porta Santa Susanna, consulente dell’Ufficio amministrativo diocesano e delegato dell’arcivescovo presso il Consiglio di amministrazione della Diocesi. Nel triennio 1972-1975, l’arcivescovo Ferdinando Lambruschini lo nomina anche pro-vicario generale. Il primo maggio 1967 viene nominato parroco di Monteluce.

Il ricordo del vicario generale. «Don Luciano era un uomo di vasta cultura e di profonda anima e dedizione pastorale – commenta don Simone Sorbaioli, vicario generale dell’Archidiocesi –. Nella “sua” Monteluce ha espresso per oltre 50 anni tutto il suo valore in un’opera instancabile di catechesi, formazione laicale, fondazione e cura dell’oratorio e proficua collaborazione con le Istituzioni civile della città di Perugia. Come non ricordare che anche il Venerabile Vittorio Trancanelli, medico perugino del quale è in corso la causa di canonizzazione, ha frequentato e collaborato per lungo tempo la parrocchia di Monteluce animata e guidata da don Luciano».
«Nel 2016, per raggiunti limiti di età – ricorda don Simone Sorbaioli –, don Luciano lascia la guida della parrocchia, continuando tuttavia a dare testimonianza di un sacerdozio umile e operoso al servizio della sua gente. Si è spento serenamente sotto il peso dei suoi 97 anni, dopo qualche giorno di ricovero in ospedale, nella casa canonica di Monteluce, dove tanti ex parrocchiani si sono radunati per recitare il rosario e accompagnare nella preghiera l’anima di don Luciano tra le braccia misericordiose del Padre Celeste, riconoscenti dell’amore che ha dispensato come uomo e come sacerdote a generazioni di perugini non solo residenti nel quartiere di Monteluce».

Norcia – riaperta al culto la prima chiesa dopo il terremoto nel nursino quella di S. Michele Arcangelo nella frazione di Cortigno.

A Cortigno di Norcia – paese situato a 1200 metri di altitudine e 22 km di distanza dal capoluogo, denominato la “Terrazza sugli appennini” in quanto da esso si vedono le più importanti cime del Lazio, dell’Abruzzo, dell’Umbria e delle Marche – il 15 agosto 2023 è stata una bella giornata di festa. Dopo sette anni dai terremoti del 2016, infatti, è stata riaperta al culto la chiesa di S. Michele Arcangelo. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo, accolto al suo arrivo a Cortigno da un prolungato applauso. Col Presule ha concelebrato il parroco della zona pastorale di Norcia don Marco Rufini. Presente il sindaco facente funzione di Norcia Giuliano Boccanera e molti fedeli. A Cortigno, stabilmente, vivono 12 persone; in estate, però, la frazione si riempie di quanti hanno lì le origini ma per motivi di lavoro vivono altrove. Da sottolineare che la chiesa di Cortigno è la prima nel territorio comunale di Norcia ad essere stata riaperta dopo i terremoti del 2016.

I lavori. «Sono lieto di essere qui nel giorno dell’Assunta – ha detto mons. Boccardo all’inizio della Messa – in cui ritroviamo questa chiesa ricca di fede e di arte. Grazie a quanti hanno reso possibile questa operazione non semplice». E il pensiero è andato all’ufficio tecnico della Diocesi diretto dal geom. Simone Desantis, ai progettisti architetto Fabrizio Altieri e ingegnere Fabio Iambrenghi, alla ditta R.B. s.r.l. di Gualdo Cattaneo (subentrata in corso d’opera, per vari motivi, alla ditta Cricchi, ndr), alla restauratrice delle opere d’arte Emanuela D’Abbraccio, agli abitanti, in particolare a Triante Angeli, che sono stati un costante pungolo per la riapertura della chiesa. Per effettuare i lavori di consolidamento sono stati necessari circa 64.000,00 euro: 48.226,44 giunti dalla struttura del Commissario Straordinario alla Ricostruzione e circa 15.000,00 euro di cofinanziamento dell’Archidiocesi. L’Arcivescovo ha anche riconsegnato tutte le opere d’arte che si trovavano nella chiesa prima del terremoto e che erano ricoverate al deposito del Santo Chiodo di Spoleto: manca all’appello solo la statua di S. Michele Arcangelo che è in restauro a Venaria Reale (TO).

L’omelia dell’Arcivescovo. Mons. Boccardo ha sottolineato che la solennità dell’Assunta «ci ricorda che la nostra vita, per quanto bella e ricca di successi, arriverà alla fine. Questo non ci deve rendere mesti, ma pronti a fare i conti con la realtà. Perché verrà il giorno in cui le maschere, i titoli e le divise non serviranno. Quello sarà il giorno della verità. E dobbiamo prepararci a quel giorno essendo persone serie, valutando bene ciò per cui impegnarsi e sacrificarsi. Nulla nella vita è magico, ognuno è costruttore del suo presente e del suo futuro; nulla avviene gratuitamente, le grandi mete si raggiungono col sacrificio, cadendo e rialzandosi». Poi, un pensiero alla riapertura della chiesa: «Ci rallegriamo per questa chiesa che ritroviamo. É un bel segnale per dire che le comunità più piccole della nostra Archidiocesi non sono meno importanti di quelle che si trovano nelle città. È bello venire qui e raccontare al Signore la nostra storia e attingere da questo altare la forza per ripartire».

Il ringraziamento del parroco. Don Marco Rufini al termine della Messa ha ringraziato l’Arcivescovo: «Grazie a lei Eccellenza perché ha accolto pazientemente le “pungolature” della gente e molto si è adoperato per giungere a questa giornata. La riapertura della chiesa di Cortigno ci dice che la storia di questa terra ferita dal terremoto riparte dalle periferie. Il luogo che riapriamo al culto ci aiuti ad essere ogni giorno più comunità, consapevoli che ciò ci unisce, anche oltre le distanze, è la preghiera».

Spoleto – celebrazioni per la solennità dell’Assunta

Dal 13 al 15 agosto 2023 l’Archidiocesi è in festa per la solennità dell’Assunta nel Giubileo della Basilica Cattedrale. Clicca sulla foto a sinistra per visionare il programma. La novità di quest’anno è l’appuntamento del 13 sera con l’atto di affidamento a Maria. Scrive a tal proposito l’Arcivescovo: «L’anno del Giubileo ha visto nei mesi scorsi il pellegrinaggio delle diverse categorie del popolo di Dio alla Cattedrale di Spoleto: prego e spero che i diversi incontri e le liturgie celebrate abbiano contribuito e ancora contribuiscano a rafforzare il legame di appartenenza e dedizione dei credenti alla Chiesa locale. La solennità dell’Assunta, titolare della Basilica e patrona dell’Archidiocesi, mi sembra offrire l’occasione propizia per pronunciare – nel cuore dell’Anno Giubilare – un solenne e corale Atto di Affidamento delle nostre comunità e della Diocesi tutta alla Vergine Maria. Tante sono le intenzioni, le urgenze, le paure e difficoltà, le domande e le speranze da affidare al cuore della Madre».

Terni – celebrazione della festa dell’Assunta nelle cattedrali di Amelia e Terni e nelle parrocchie della diocesi

La diocesi di Terni Narni Amelia celebra la festa dell’Assunta in modo solenne nelle due Cattedrali di Terni ed Amelia e nelle sette parrocchie che sono dedicate a Santa Maria Assunta: Alviano, Configni, Otricoli, Frattuccia, Giove, Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria.

Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza. Nella concattedrale di Amelia le celebrazioni saranno presiedute dal vescovo Francesco Antonio Soddu a cominciare da lunedì 14 agosto alle ore 18 con i primi Vespri e la celebrazione eucaristica. Il 15 agosto solenne pontificale presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu alle ore 11.30 animato dalla cappella musicale del Duomo. Particolarmente suggestiva è la Processione con l’immagine dell’Assunta alle ore 18 per le vie della città, che farà sosta in piazza XXI settembre dove presso Porta Romana il Vescovo impartirà la benedizione alla Città e in piazza Matteotti per la benedizione ai malati. Parteciperanno autorità civili e militari e il Complesso Bandistico Città di Amelia, al rientro in Cattedrale verrà celebrata la Messa vespertina. L’annuale solennità dell’Assunta è una ricorrenza particolarmente sentita e, come lo è stato nei secoli, ancora oggi ha tutte le caratteristiche della festa patronale e la Basilica Cattedrale, che custodisce la venerata immagine, è il luogo dove gli amerini salgono nel cuore dell’estate, per onorare la Madonna memori della devozione dei loro antenati.
La prima notizia documentata sul culto della SS. Assunta nella Cattedrale di Amelia è la Bolla di indulgenza concesse da Papa Niccolò IV il 7 marzo 1291 a chi visitasse la chiesa nei giorni delle festività dell’Assunta, di San Giovanni Battista (titolare del vicino battistero), di Santa Fermina e Sant’Olimpiade (titolari della Cattedrale) e nell’anniversario della consacrazione della chiesa medesima.
Nel sec. XVII, poi, anche in seguito alla sempre crescente venerazione dei cittadini di Amelia verso la “loro” Madonna e in ringraziamento dello scampato pericolo in occasione del terremoto del 1703, fu avanzata richiesta al Capitolo Vaticano per ottenere l’incoronazione della sacra immagine che avvenne il 9 maggio 1745.

Nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni l’11-12-13 agosto si terrà il triduo di preparazione alla festa con la recita del rosario alle ore 17.30 e la Messa alle 18.00 presso l’altare maggiore.
Martedì 15 agosto alle ore 9.30 e 18.00 santa messa e alle ore 11.00 santa Messa solenne.

Ad Alviano, si rinnova la tradizionale processione dei “Portantini dell’Assunta” lungo il percorso di sei chilometri da Alviano Scalo alla chiesa parrocchiale. Martedì 15 agosto alle ore 8 dalla chiesa di Sant’Anna ad Alviano scalo benedizione dei Portantini e trasporto verso il Paese della Madonna Assunta, accoglienza della statua dell’Assunta in piazza ad Alviano paese e alle ore 11 Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale con l’atto di consacrazione a Maria.

Lugnano in Teverina lunedì 14 Agosto ore 17.45  cerimonia di consegna del cero all’altare dell’Assunta riportato dallo statuto Medievale della terra di Lugnano, alle ore 18.00 celebrazione della Santa Messa in onore di Maria Assunta in Cielo presso la Chiesa Collegata presieduta da Mons. Salvatore Ferdinandi Vicario generale della diocesi di Terni-Narni-Amelia e a seguire processione per le vie del paese con la partecipazione del corteo storico e la banda musicale di Lugnano in Teverina.
Martedì 15 agosto ore 11.00 celebrazione della Santa Messa in onore di Maria Assunta in Cielo presso la Chiesa Collegiata. Ore 12.00 Concerto della Banda musicale di Lugnano in piazza Santa Maria.

A Giove, domenica 13 agosto alle 21 concerto d’organo in onore della Madonna
Martedì 15 agosto alle ore 9.00 e 11.00 sante messe solenni con gli auguri e la speciale benedizione a coloro che sono nati il 15 agosto e coloro che portano il nome di Maria e Assunta. Ore 21.30 Solenne processione aux flambeaux per le vie del paese lungo piazza Trento e Trieste, via Marconi, Giove Vecchio, piazza Cento Tramonti, Strada provinciale, piazza XXIV Maggio, corso Mazzini, via Alcini, viale Marconi, via Amerina, via Piave, rientro in chiesa.

Calvi dell’Umbria lunedì 14 agosto alle ore 21 santa messa e seguire processione con la statua della Madonna per le vie della città. Martedì 15 agosto solenne celebrazione alle ore 9 e alle ore 11.30

Ad Otricoli nella collegiata di Santa Maria Assunta il 14 agosto alle ore 21 santa messa e processione per le vie del centro. Martedì 15 agosto alle ore 11 messa solenne.

A Configni il 15 agosto sarà celebrata la messa a Monte Coscie alle 11.30 e alle 18.30 a Lugnola santa messa e processione.

Frattuccia lunedì 14 agosto alle ore 21.15 ci sarà la messa solenne cantata e la processione per le vie del paese. Martedì 15 agosto alle ore 11.15 santa Messa solenne.

Città di Castello – celebrazione dell’Assunta al santuario di Canoscio

Martedì 15 agosto la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Vergine Maria. Come é tradizione tantissimi fedeli saliranno al colle di Canoscio, sulle colline sopra Trestina, per pregare Maria e per passare il ferragosto negli spazi adiacenti la basilica dedicata all’Assunta.
Nel santuario della Madonna del Transito a Canoscio si celebra in questi giorni la novena in preparazione alla festa.
Lunedì 14 agosto alle ore 21 si svolgerà la processione dalla Pieve di Canoscio fino al Santuario.
Il giorno della festa, martedì 15 agosto, si celebreranno le sante messe alle ore 7, 8 , 9.30, 11, 16.30 e 18. Alle ore 11 la celebrazione sarà presieduta dal vescovo di Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini.
Il giorno seguente, mercoledì 16 agosto, protagonisti della festa saranno i bambini: dopo ogni santa messa – ore 9, 11, 16.30 e 18 – ci sarà la benedizione a loro dedicata.
Durante tutto il periodo della festa i sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni.

Perugia – il Centro di Formazione Pastorale diocesano propone un’“estate alternativa”

Un’“estate alternativa” viene proposta dal Centro di Formazione Pastorale (CFP) diocesano di Perugia-Città della Pieve, in collaborazione con la “Casa di preghiera Tabor” della Comunità Magnificat ad Agello di Magione (Perugia), a quanti vogliono rigenerare la propria fede o mettersi alla ricerca di Dio. Nei fine settimana dal 4 al 6, dall’11 al 13 e dal 25 al 27 agosto, si terranno tre incontri di preghiera, catechesi, meditazione della Parola, con celebrazioni ed adorazione eucaristica, in un clima familiare e di condivisione per riposarsi nel Signore e crescere nella comunione con Lui e con i fratelli.

Come partecipare all’“estate alternativa”. Attualmente sono circa cinquanta coloro che hanno accolto l’invito a vivere l’esperienza dell’“estate alternativa”, provenienti non solo dall’Umbria. Per prendere parte ai tre incontri si richiede la presenza continua e non è prevista una quota di partecipazione, ma una offerta libera, come per tutte le attività promosse dalla Comunità Magnificat, per contribuire alle spese di gestione di “Casa Tabor” (per info e prenotazioni contattare Rita Sateriale Orsini al 342 9318383).

Un sostegno a guarire dalle ferite della vita. Gli incontri in calendario trattano temi specifici presentati dal responsabile del CFP, don Luca Bartoccini, sacerdote perugino, biblista e teologo. «Il primo si conclude la domenica in cui la Chiesa celebra la trasfigurazione di Gesù – precisa don Bartoccini –, un ritiro di guarigione dal titolo “Che cosa vuoi che io ti faccia?”, nel quale chiedere la grazia per guarire dalle ferite della vita e da tutto ciò che ci blocca nel cammino verso il Signore e verso una vita umana più piena».

Evangelizzazione, una gioia da condividere. Il secondo appuntamento «è un ritiro sull’evangelizzazione – spiega il responsabile del CFP – incentrato sul tema “Una gioia da condividere. Evangelizzare: perché, chi, quando, dove, come”. Sono due giorni dove si rifletterà sul tema dell’evangelizzazione, a partire dalla Sacra Scrittura. Oltre a momenti di catechesi e condivisione, ci saranno prove pratiche di missione nella serata del sabato. I partecipanti saranno inviati a fare opera di evangelizzazione in alcuni luoghi del territorio di Agello».

Immersi nella Misericordia del Padre. Il terzo incontro, conclude don Bartoccini, «è un ritiro sulla Misericordia che viene riproposto da tempo a “Casa Tabor”, dal titolo: “Raccontare l’Amore fin dove arriva la Misericordia di Dio”. Si tratta di un cammino attraverso la parola del Vangelo per scoprire come Dio rincorre l’uomo attraverso la sua Misericordia, come Cristo è venuto a raccontarci il volto misericordioso del Padre sia con i fatti che con le parole per poter scoprire come tutta la nostra vita è immersa nella Misericordia di Dio».

Perugia – festa di San Lorenzo, titolare della Cattedrale

È da sempre vissuta con particolare devozione e partecipazione di fedeli, a Perugia, la Solennità di san Lorenzo, diacono e martire, titolare della Cattedrale, che la Chiesa celebra il 10 agosto. Nel capoluogo umbro, come è tradizione, questa ricorrenza è preceduta dalla celebrazione dei Primi Vespri della vigilia, in calendario mercoledì 9 agosto, alle ore 18, in cattedrale, presieduti dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis. Il 10 agosto, sempre in San Lorenzo, alle ore 11, si terrà la solenne celebrazione eucaristica anch’essa presieduta da mons. Maffeis, insieme ai Canonici della Cattedrale e ai sacerdoti del centro storico, con l’ordinazione diaconale.

È consuetudine anche nella Chiesa perugino-pievese tenere le ordinazioni dei diaconi permanenti nel giorno della memoria liturgica del martirio di san Lorenzo, il diacono per eccellenza della Carità. Sarà ordinato diacono permanente Massimo Pio Gallì, sposato, padre di due figli e nonno di tre nipoti, esperto informatico che lavora presso una nota azienda di Foligno. Gallì si è formato spiritualmente presso la parrocchia di Santo Spirito di Perugia, prestando da tempo servizio come ministro straordinario della Comunione. Ha frequentato la predicazione dei Dieci Comandamenti ed è impegnato nell’animazione di un gruppo di famiglie della parrocchia.

A san Lorenzo, martire della prima metà del III secolo d.C., è intitolato anche il “Punto di Ristoro Sociale” attivo da quasi 15 anni (settembre 2008), grazie alla collaborazione tra il Comune e la Caritas di Perugia, ospitato nell’antico Oratorio dei Ss. Simone e Giuda Taddeo (in via Imbriani), adiacente alla chiesa del Carmine, in pieno centro storico. La “Mensa San Lorenzo”, così comunemente conosciuta dai suoi cento fruitori quotidiani e dai volontari, sarà aperta a pranzo anche il prossimo 10 agosto, oggi sempre più luogo di ascolto-incontro e di aggregazione-integrazione sociale per il quartiere del Carmine e non solo.

La Solennità di San Lorenzo, a Perugia, oltre ad essere vissuta come momento di fede, di memoria delle prime comunità cristiane e di richiamo ad una maggiore attenzione al sociale, in particolare alle persone in difficoltà, è anche occasione per rimembrare la propria storia pregna di arte e cultura. Al riguardo il Museo del Capitolo della Cattedrale organizza delle visite guidate serali alla stessa cattedrale per scoprirne le sue meraviglie architettoniche ed artistiche come la Madonna delle Grazie, attribuita al pittore perugino Giannicola di Paolo, tanto cara alla devozione della città, il coro ligneo realizzato nel 1491 dai maestri toscani Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso e la Sacrestia con i monumentali affreschi del XVI secolo, di Giovanni Antonio Pandolfi. La visita terminerà con un “brindisi” sulla suggestiva e panoramica “Loggia di Braccio”, fatta costruire nel 1423. Le visite, previa prenotazione, si terranno nei seguenti orari: 19:30 / 20:15 / 21:30 / 22.15, contattando i seguenti numeri: 075 8241011 – 3701581907, oppure scrivendo a: info@secretumbria.it, specificando l’orario di visita desiderato.

Dalla GMG di Lisbona: Don Francesco Verzini, sacerdote perugino e vice rettore del Pontificio Seminario Umbro “Pio XI”, «Le GMG sono la riscoperta della freschezza del Vangelo e della Chiesa»

La GMG terreno fertile per le vocazioni. Ne è convinto don Francesco Verzini, uno dei sacerdoti perugini e vice rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”, che, dal 24 luglio all’8 agosto, accompagnano i giovani dell’Umbria alla GMG di Lisbona. «Sono partito per la mia quinta GMG con nel cuore l’intenzione di affidare al Signore, quotidianamente, la preghiera per le vocazioni al ministero ordinato, perché credo che la GMG possa essere un terreno fertile per far comprendere ai giovani che si può puntare in alto, che si può avere il coraggio di rispondere e che l’orizzonte di vita di alcuni di loro può essere questo ministero, perché vale la pena servire Dio nei fratelli».

Don Francesco Verzini, classe 1986, ha partecipato all’età di 14 anni alla sua prima GMG, quella di Roma del Grande Giubileo del 2000, dopo aver ospitato a casa un gruppo di giovani pellegrini francesi. Cinque anni più tardi andò a quella di Colonia (2005), con il gruppo giovani della parrocchia di Villa Pitignano, e poi a seguire alla GMG di Madrid (2011), da diacono transeunte, con i giovani della parrocchia perugina di Monteluce, e a Cracovia (2016), da parroco, accompagnando, come a questa di Lisbona, i giovani dell’Oratorio “Caterina Bonucci” dell’Unità pastorale 20 di Bosco, Colombella, Fratticiola, Piccione, Ramazzano…

Le GMG permettono di fare esperienza di Cristo. «Talvolta i giovani hanno difficoltà ad incontrare, interagire con la comunità cristiana, con il Vangelo che essa trasmette – prosegue nel racconto esperienziale don Verzini -, perché la comunità sa di stantio e le GMG ci permettono di riscoprire, soprattutto nelle giovani generazioni che sono coinvolte, la freschezza del Vangelo, la freschezza della Chiesa, di qualcosa che non tramonta, ma che è sempre nuova e sa indicare dove poter puntare, dove poter giocare la vita. Credo che questo sia terreno fertile per far germogliare quei semi di vocazione che il Signore ha posto nel cuore di molti giovani e credo che la GMG può essere terreno fertile per vocazioni non solo alla vita matrimoniale, ma anche al ministero ordinato e alla vita consacrata. Questo perché si scopre la bellezza della condivisione della fede, la bellezza del vedere che tutti quanti siamo qui per un motivo, non solo per conoscere altri giovani ed incontrare il Papa, ma per fare esperienza di Cristo. Per questo motivo si può donare la vita e la GMG, davvero, può essere quell’occasione, quell’evento che non è fine a se stesso, ma che può risvegliare nei giovani questa volontà e questo coraggio nel seguire il Vangelo e di seguirlo facendo della propria vita un dono per i fratelli».

Assisi – Premio “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis”, pubblicato il nuovo bando

Sono aperti i termini di presentazione delle domande per partecipare all’edizione 2024 del premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, per una economia della Fraternità”. Il bando pubblicato e sostenuto dalla Fondazione diocesana di religione – Santuario della Spogliazione, istituita dalla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, è online sul sito www.francescoassisicarloacutisaward.com. Le domande di partecipazione devono essere presentate entro il 31 dicembre 2023.

Il premio, come previsto nello Statuto e nel Regolamento, è istituito allo scopo di “promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati, nella prospettiva evangelica dell’unica paternità di Dio e del suo disegno di amore per tutti i suoi figli”. Il progetto vincitore riceverà una corresponsione in denaro di al massimo 50.000 euro, frutto della sensibilità di un comitato di sostenitori. Al vincitore sarà inoltre consegnato un foulard con l’immagine della spogliazione, in ricordo del gesto con cui l’allora Vescovo di Assisi, Guido, coprì il giovane Francesco Bernardone nel momento della sua spogliazione, e un’icona con il logo del Premio, portando i volti di San Francesco e del Beato Carlo Acutis.

Il premio, nella sua edizione inaugurale del 15 maggio 2021 è stato assegnato, a titolo emblematico e fuori concorso, all’Istituto Serafico di Assisi; nel 2022 il riconoscimento da 50 mila euro è stato assegnato al progetto Ecobriqs Charcoal Briquettes, realizzato da un gruppo di 15 persone con disabilità della diocesi di Pasig, nelle Filippine (Manila metropolitana), che usando rifiuti, scarti e ninfee infestanti producono – tramite una tecnologia rivoluzionaria – i bricchetti di carbone. I promotori avevano anche deciso di sostenere Farm of Francesco, progetto frutto di Agriculture & Justice Village, uno dei villaggi di Economy of Francesco, con 15.000 euro. Infine, nel 2023, il premio da 50.000 euro era stato assegnato alla “Casa del Pane”, un laboratorio per la panificazione e la vendita di prodotti da forno, in Ciad, che sarà gestito da ragazzi e ragazze disoccupati, orfani o in difficoltà, con il sostegno delle suore francescane angeline.