Perugia: La “STARCUP 2023 Louder”.

È in svolgimento dal 7 al 10 settembre, presso il Centro sportivo di Santa Sabina (Perugia), la 17a edizione della “StarCup” promossa e organizzata dall’associazione ANSPI Sportlab, dall’Ufficio diocesano di Pastorale Giovanile, dal Coordinamento Oratori Perugini, insieme al Comitato zonale ANSPI di Perugia, sotto il patrocinio del Comune di Perugia e grazie alla collaborazione della Regione Umbria, Giunta Regionale e Assemblea Legislativa. Sponsor dell’evento ECiPA Scuola dei Mestieri e Gi Group, agenzia per il lavoro. La Fondazione “Avanti Tutta” e Caritas diocesana continuano da anni ad essere l’anima sociale e civile della manifestazione.

Le 108 squadre di Calcio a 5, sia maschili che femminili, di cui 77 squadre “STAR CUP” (per ragazzi delle scuole superiori), 21 squadre “YOUTH CUP” (per ragazzi delle scuole medie) e 10 squadre “MINI CUP” (per bambini delle scuole elementari), sono accompagnate da parroci, diaconi, seminaristi, educatori ed animatori di ogni realtà parrocchiale e oratoriale coinvolta. I numeri che si prevedono parlano di 1.000 giocatori per una presenza complessiva di oltre 4.000 presenze tra genitori e accompagnatori.

Il calcio d’inizio è stato dato dal vicario generale don Simone Sorbaioli, che ha portato ai ragazzi il saluto del vescovo, ricordando loro anche l’impegno, gli sforzi, il servizio volontario e la fatica organizzativa che ormai quasi da diciotto anni tanti e tanti giovani poi diventati adulti hanno investito a favore dei più piccoli, credendo fermamente nei valori dello sport, dell’amicizia, della condivisione in un cammino di crescita umano e spirituale verso la vocazione propria di ciascuno all’età adulta.

L’assessore Otello Numerini ha rappresentato il sindaco e il Comune di Perugia che sin dall’inizio e con grande attenzione accompagnano e sostengono l’iniziativa in gran parte fatta da giovani e per i giovani, specchio di una realtà sociale a cui bisogna sempre più “dar voce”, lasciandogli il giusto spazio e tempo perché possa “alzare la voce”.

La coreografia di apertura è stata curata dalla Serendipity Dance Academy School e Matteo Ricci ha cantato il nuovo inno della manifestazione: anche in questo caso si tratta di talenti giovani che germogliano in ambienti favorevoli.

Il tema della “STARCUP 2023” è proprio questo: “Louder” e cioè “alza la voce”, perché ogni bambino, giovane e ragazzo, abbia in questa occasione l’opportunità di essere protagonista positivo della sua vita, facendo sentire la sua voce, gridando “presente”, urlando “eccomi, ci sono e voglio vivere per cercare il mio posto nel mondo, non come un numero ma con il mio grido di gioia, esultanza o anche di dolore, nel timbro unico irripetibile e inimitabile della mia voce”.

«Quella stessa voce – conclude don Luca Delunghi, direttore della Pastorale diocesana giovanile all’inaugurazione – che forte e prepotente esce dal neonato nel gesto tanto anelato e desiderato da ogni genitore in cui per la prima volta il bambino, uscendo dal grembo materno, respira con forza la vita e grida “io ci sono”, talvolta da solo, talvolta pungolato dal dottore. Che la “STARCUP 2023” sia una nuova occasione per tornare a respirare la vita per ognuno di questi giovanissimi, magari pungolati, spinti, sostenuti con presenza e amore dai tantissimi genitori, animatori, educatori, parroci e accompagnatori che saranno lì proprio per aiutare a dire “io ci sono e voglio con gioia respirare la vita che mi è stata donata”».

Narni – pellegrinaggio al santuario diocesano della Madonna del Ponte

A conclusione della festa dedicata alla Madonna del Ponte a Narni scalo, recuperando la tradizione devozionale dei cammini verso luoghi santi, la ripresa dell’attività pastorale diocesana vedrà la comunità ecclesiale riunita domenica 10 settembre per il pellegrinaggio diocesano al santuario diocesano della Madonna del Ponte, dove alle ore 18 si terrà la solenne concelebrazione presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu, con i sacerdoti e fedeli della diocesi.

Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, nella cultura dell’amore e della pace, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza e una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace in questo periodo di conflitti, di violenza e insicurezza.

La ventiduesima edizione del pellegrinaggio a piedi “Chi cerchi?”, promossa dal gruppo diocesano di Comunione e Liberazione, partirà domenica alle 13.45 dalla Cattedrale di Terni con il vescovo che impartirà la benedizione ai pellegrini.

Il pellegrinaggio a piedi di circa 14 chilometri, che seguirà il tracciato della via Flaminia, si concluderà al santuario di Narni scalo intorno alle 17.30.

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata. Già in quel periodo viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia avevano l’abitudine di soffermarsi davanti alla grotta, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d’Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell’abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell’architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago. La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

Perugia: Il Tempo del Creato 2023, “Chiamati ad essere un fiume possente di giustizia e di pace”

«“Che la Giustizia e la Pace scorrano” è il tema per il Tempo del Creato 2023, un momento di preghiera ecumenica e di azione per la nostra casa comune che si è aperto il primo settembre con la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del creato e si concluderà il 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi». Lo ricorda Sonia Neri del Circolo “Laudato Sì”, presso la Parrocchia di Ponte Valleceppi dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, nel presentare alcune delle iniziative di respiro diocesano promosse tra settembre ed ottobre e vertenti sul «tema scelto dal comitato ecumenico e ispirato dall’immagine del “fiume possente” contenuto nel libro del profeta Amos: “Piuttosto come le acque scorra il diritto e la giustizia come un torrente perenne” (Amos 5,24). Siamo chiamati – sottolinea l’animatrice del Circolo perugino “Laudato Sì” – ad essere un fiume possente di giustizia e di pace».

Risanare la casa comune.

«Un richiamo per tutti ad unirci al fiume della giustizia e della pace, come tanti minuscoli affluenti che convergono in un fiume maestoso di riflessione e rinnovamento», prosegue Sonia Neri in qualità anche di componente del direttivo dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e del lavoro. «Per risanare la nostra casa comune in modo che torni a pullulare la vita – precisa la signora Neri –, è necessaria la conversione del cuore e l’azione comunitaria. Il programma per il Tempo del Creato del Circolo Laudato Sì di Perugia è stato il risultato del coinvolgimento dei vari carismi ecclesiali e di espressione cristiana condividendo il cammino “sinodale” per dare vita e seminare giustizia e pace in ogni luogo».

Tra gli appuntamenti delle prossime settimane si segnala:

La preghiera di lode “Aprirò nel deserto una strada”, del 13 settembre, ore 21, presso la chiesa di San Nicola in Pretola (Pg), con la collaborazione del gruppo di preghiera “Figli della Luce” e della Comunità “La Compagnia” del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS);

L’incontro ecumenico “Giustizia e Pace”, del 26 settembre (ore 21), presso Il Mulino della Catasta in Ponte Felcino (Pg), condotto dal diacono Stefano Tenda, animatore del Circolo “Laudato Sì”, a cui interverranno Annarita Caponera, presidente del Consiglio delle Chiese Cristiane (CCC) di Perugia, Marco Agricola, studente in teologia della Chiesa Evangelica Valdese di Perugia, il diacono Carlo Cerati, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale del sociale e lavoro;

L’adorazione eucaristica “Che la Giustizia e la Pace Scorrano”, del 28 settembre (ore 21), presso la chiesa di Santa Maria Maddalena in Ponte Valleceppi, con la collaborazione dell’Azione cattolica diocesana, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis. Interverranno il presidente diocesano Stefano Marcucci e il vice presidente e responsabile settore adulti dell’Azione cattolica diocesana Veronica Rossi.

Perugia – Madonna delle Grazie, una festa “speciale”, dal 3 al 17 settembre, nel compimento del primo anno di episcopato di mons. Ivan Maffeis. In dono alla comunità diocesana la sua prima Lettera pastorale: Il coraggio dei passi

La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a celebrare l’annuale Festa della Madonna delle Grazie, il 12 settembre, nella cattedrale di San Lorenzo dove è molto venerata la splendida icona mariana dipinta da un allievo del Perugino su una colonna della navata centrale. Da domenica 3 a lunedì 11 settembre (ore 17.30), si terrà la Novena di preparazione con la recita del s. rosario e a seguire la s. messa. Sempre lunedì 11, giorno della vigilia della festa, si terrà anche la celebrazione dei Primi Vespri.

In programma ci sono diversi eventi religiosi e culturali, che vedono protagonisti anche giovani e famiglie, dal 12 al 17 settembre, «per una festa “speciale” – la definisce il vicario generale don Simone Sorbaioli –, per il compimento del primo anno di episcopato di mons. Ivan Maffeis. Il nostro arcivescovo ricevette l’ordinazione episcopale l’11 settembre 2022 e contestualmente prese possesso canonico dell’Archidiocesi metropolitana, un segno di novità per l’intera comunità cristiana perugino-pievese».

Il programma di tutti gli eventi è consultabile-scaricabile sul sito diocesano al link: https://diocesi.perugia.it/madonna-delle-grazie-2023-una-festa-speciale-per-il-primo-anno-di-episcopato-di-mons-maffeis/

Il conferimento del pallio. In occasione della ricorrenza mariana verrà conferito a mons. Maffeis il pallio degli arcivescovi metropoliti dal Nunzio apostolico in Italia, mons. Emil Paul Tscherring, in rappresentanza del Santo Padre, durante la solenne concelebrazione eucaristica di martedì 12 settembre (ore 18) a cui parteciperanno anche i vescovi delle Diocesi suffraganee della Metropolia (Assisi, Città di Castello, Foligno e Gubbio).

Il coraggio dei passi. Il 12 settembre sarà una giornata molto significativa anche per la “consegna” della prima Lettera pastorale dell’arcivescovo Maffeis alla comunità diocesana dal titolo: Il coraggio dei passi. Sarà disponibile sul sito diocesano dal 12 settembre (è consultabile una breve presentazione-anticipazione al link già segnalato).

L’incontro con i giovani. Altro importante appuntamento è l’incontro di mons. Maffeis con tutti i giovani che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù (GMG) di Lisbona, in calendario giovedì 14 settembre (ore 21), nella chiesa parrocchiale di San Sisto. Sarà un’occasione per ascoltare le loro esperienze da cui ripartire e aiutarli a testimoniare nella vita il loro essere cristiani.

Comunicazione e reciprocità. Non mancherà neppure l’appuntamento culturale, la presentazione del libro Comunicazione e reciprocità di Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero della Comunicazione della Santa Sede, venerdì 15 settembre (ore 17.30), nella Sala “San Francesco” dell’Arcivescovado, a cui interverranno, oltre l’autore, mons. Maffeis e alcuni giornalisti. Si affronterà il tema dell’«intelligenza artificiale» che «minaccia di cambiare radicalmente se non di sostituire il ruolo dei giornalisti e dei comunicatori».

La Giornata delle famiglie. Si terrà domenica 17 settembre, nel complesso monumentale dell’“Isola San Lorenzo” della Cattedrale. La Giornata inizierà con la celebrazione eucaristica (ore 11), presieduta dall’arcivescovo Maffeis, dove saranno rinnovati i mandati delle equipe parrocchiali dei corsi di preparazione al matrimonio.

La “calata” del Santo Anello. Per l’occasione ci sarà anche l’ostensione, più conosciuta come la “calata” del Santo Anello, sempre il 17 settembre (ore 10.30), l’antico prezioso monile giunto a Perugia 550 anni fa, diventato nei secoli “simbolo” che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, quindi all’origine della famiglia cristiana.

La consacrazione all’Ordo Virginum. Il 17 settembre, durante la celebrazione in San Lorenzo presieduta da mons. Maffeis, si terrà il rito di consacrazione all’Ordo Virginum di Antonella Papalini. L’Ordo Virginum in Umbria conta venti consacrate e il loro servizio alla Chiesa e al mondo è prima di tutto quello della consacrazione, che trova radice nel Battesimo e il proposito di castità espresso diviene segno della sponsalità che lega la Chiesa a Cristo sposo.

La Pala di Sansepolcro del Perugino. La Festa della Madonna delle Grazie non trascura neppure l’evento del V Centenario della morte di Pietro Vannucci, detto il Perugino (1523-2023), ricordando che è visitabile fino al 17 settembre, presso il Museo del Capitolo della Cattedrale, l’opera della Pala di Sansepolcro. Realizzata dal Perugino per la Cattedrale di Sansepolcro, raffigura l’Ascensione di Cristo, ovvero il momento della salita di Gesù al Cielo, avvenuta quaranta giorni dopo la Resurrezione.

Segni di Cava. Sempre a settembre, dal 7 al 10 (alle ore 18.00 e alle ore 19.30), il Museo della Cattedrale propone l’iniziativa dal titolo “Segni di cava”. Una visita attraverso musica e suggestioni teatrali, alla scoperta dalle pietre vive dell’area archeologica della Perugia sottostante l’“Isola San Lorenzo”.  Il Museo è visitabile tutti i giorni dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00. Per informazioni e prenotazioni: 075 5724853; isolasanlorenzo@genesiagency.it .

Amelia – visita dell’ambasciatore di Santo Domingo presso la Santa Sede e presentazione del Biennio Geraldiniano

La città di Amelia con le sue bellezze storico-artistiche, con i palazzi rinascimentali, la tradizione storica e i prodotti tipici della cucina locale ha affascinato Luis Emilio Montalvo Arzeno, Ambasciatore della Repubblica Dominicana presso la Santa Sede nella visita che si è tenuta il 30 e 31 agosto ad Amelia, in occasione della presentazione del Biennio Geraldiniano nel cinquecentesimo anniversario della morte di mons. Alessandro Girolamo Geraldini, primo vescovo residente a Santo Domingo del Nuovo Mondo. La visita alla Piancoteca e Museo archeologico di Amelia, in particolare la statua di Germanico e il ritratto di mons. Alessandro Geraldini, oltre alle altre pregevoli opere d’arte di Piermatteo d’Amelia e di Livio Agresti, le tombe della famiglia Geraldini nella chiesa di San Francesco, hanno attratto l’attenzione dell’ambasciatore che al termine ha ringraziato per l’accoglienza ricevuta ed ha elogiato le istituzioni cittadine per il clima umano e tranquillo che si vive ad Amelia, il vescovo e il comitato organizzatore del centenario Geraldiniano per l’impegno nella riscoperta e valorizzazione di un personaggio che ha segnato la storia dell’evangelizzazione del nuovo mondo.
“La Republica Dominicana, come molti paesi in America, è un paese di immigrati che ebbe le sue radici genetiche nella razza aborigena mista a neri dell’Africa e anche dalle nazioni che facevano parte delle colonizzazioni, come è il caso della Spagna nel primo luogo, e l’Italia – ha detto l’ambasciatore -. Ora ricordiamo mons. Alessandro Geraldini, nato in questa città di Amelia e le cui spoglie riposano nella Cattedrale Primate di America, nella Cappella poi nota come “Vescovo di pietra della sua Cattedrale”, proprio a destra guardando l’altare maggiore, di cui egli stesso fece benedire la prima pietra il 21 maggio 1521. Al suo arrivo a Santo Domingo, il suo più grande interesse come Vescovo fu la costruzione della nostra Cattedrale in stile gotico, che fu la prima costruita nel Nuovo Mondo”.
E’ stato presentato quindi il comitato diocesano presieduto dal vescovo Soddu e dal prof. Edoardo D’Angelo, composto da don Giuseppe Capsoni, prof. Enrico Menestò (Presidente C.I.S.A.M.)
prof. Stefano Pittaluga (Università di Genova), prof. Francesco Scoppola (già Direttore Generale MIC), prof. Guglielmo de Giovanni-Centelles (Accademico dei Virtuosi al Pantheon), prof. Carmen Gonzalez-Vazquez (Università Autonoma di Madrid), prof. Carolina Armenteros (Università Cattolica di Santo Domingo) che si prefigge lo scopo di rilanciare la conoscenza del vescovo Geraldini, e attraverso questa sollecitare la riflessione e il dibattito su una figura poco nota, ma estremamente importante, sia sotto il profilo operativo e concreto, sia sotto quello simbolico dell’incontro/scontro tra la civiltà europea e quella definita “precolombiana” all’alba dell’arrivo degli Europei in Centroamerica (1492).
Aspetto questo trattato anche nella relazione del prof. Guglielmo de Giovanni-Centelles che, in un excursus storico politico, ha evidenziato l’importanza di Geraldini all’interno della storia d’Europa e delle Americhe, alla luce di una riflessione di estrema attualità con riferimenti ai conflitti in essere oggi nel mondo e della globalizzazione. Una personalità eccletica quella di mons. Geraldini, nelle opere e negli scritti, letterato e umanista, un uomo universale che fonda e non esclude, che fa della fede convinta la base universale per proiettarsi nelle asperità del mondo.

Perugia: Tappa nel capoluogo umbro per 300 giovanissimi trentini sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi. L’arcivescovo Maffeis ai suoi conterranei: «Siate nella nostra terra trentina segno di luce e di pace»

«Grazie per essere venuti a trovarci, grazie per averci portato dalle montagne trentine aria fresca dopo tanto caldo». È il saluto dal tono scherzoso e confidenziale rivolto dall’arcivescovo Ivan Maffeis, nella cattedrale di Perugia, il 28 agosto pomeriggio, a circa 300 giovanissimi pellegrini trentini (dai 13 ai 16 anni d’età). Si trovano in terra umbra, sulle orme di Francesco e Chiara d’Assisi, fino al primo settembre, accompagnati dal loro arcivescovo, mons. Lauro Tisi, insieme a sacerdoti ed animatori parrocchiali. La loro prima tappa è stata l’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, “quasi obbligata”, per incontrare mons. Maffeis, loro conterraneo, fino allo scorso anno parroco di Rovereto, che gli ha dato il benvenuto in cattedrale celebrando l’Eucaristia insieme a mons. Tisi e a diversi sacerdoti trentini e perugini (un ampio servizio con fotogallery è sul sito diocesano, scaricabile al link: Tappa a Perugia per 300 giovanissimi trentini sulle orme di Francesco e Chiara – Diocesi Perugia).

Accolti da Caritas e Pastorale giovanile. Prima ancora avevano visitato l’opera segno di carità del Santuario della Madonna dei Bagni di Deruta, accolti dal direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli e dagli animatori della struttura. Altra esperienza offerta ai giovani trentini è quella della realtà oratoriale perugina, vissuta in due oratori dove anche pernottano. Ad occuparsi della loro accoglienza ed organizzazione del cammino a piedi verso Assisi, è la Pastorale giovanile diretta da don Luca Delunghi. Una sinergia tra le due Chiese diocesane che inizia a dare i suoi frutti per l’avvio di un gemellaggio, così ha auspicato lo stesso arcivescovo di Trento nel ringraziare Caritas e Pastorale giovanile di Perugia per l’accoglianza riservata loro. A sua volta, l’arcivescovo Maffeis, nel ringraziare il nutrito gruppo trentino per la visita, ha detto di voler mettere a disposizione dal prossimo anno strutture per pellegrinaggi di questo genere, in particolare di giovani.

Tre parole-chiave. Si tratta di un pellegrinaggio, spiega don Mattia Vanzo, delegato per l’Area annuncio e sacramenti dell’Arcidiocesi di Trento, comprendente la Pastorale giovanile, che «prepara i più giovani alle future Giornate Mondiali della Gioventù il cui tema è quello della recente GMG di Lisbona, il passo del Vangelo di Luca in cui Maria si mette di fretta in cammino con la gioia di andare dalla cugina Elisabetta… E le tre parole-chiave che ci accompagnano in questo pellegrinaggio sono la “fretta”, quella fretta sana, bella che papa Francesco ha ricordato a Lisbona, il “servizio” e la “gioia”. Speriamo di poter tornare a casa portando nelle nostre comunità la gioia di questi giorni insieme».

Lasciarsi coinvolgere. Lo stesso mons. Maffeis, durante l’omelia in cattedrale, si è rivolto ai giovanissimi trentini augurando loro «di vivere queste giornate di pellegrinaggio ad Assisi con la disponibilità a lasciarvi coinvolgere dagli incontri tra di voi, con i vostri sacerdoti, con il vostro vescovo, con gli incontri con la Parola del Vangelo che riecheggia bella ed affascinante anche oggi in san Francesco e in santa Chiara. Le voci di questi Santi continuano a parlare come il vino buono che più invecchia, più è gustoso. Noi vi accompagnamo con semplicità, con la nostra preghiera, con la nostra stima, con l’augurio che possiate tornare nella nostra terra, in Trentino, ed essere un segno di luce, di pace per le nostre comunità all’interno delle relazioni di ogni giorno».

Il respiro di una grande accoglienza. L’arcivescovo Lauro Tisi, nel suo saluto all’inizio della celebrazione in cattedrale, ha ricordato quando da Trento quasi un anno fa (era l’11 settembre) venne a Perugia insieme a numerosi fedeli per l’ordinazione episcopale del suo confratello Ivan, promettendo in quell’occasione di dare vita ad un “gemellaggio” tra le due Chiese diocesane. «Siamo stati di parola – ha detto – ritornando a Perugia ancora prima della scadenza del suo primo anno di episcopato». E a margine della prima giornata di pellegrinaggio, l’arcivescovo di Trento ha commentato: «Respiriamo una grande accoglienza da parte della comunità di Perugia ed è stato bellissimo rincontrare don Ivan, che lo ringraziamo per averci donato del tempo in giorni per lui impegnativi. Credo che stiamo compiendo dei passi piano, piano, senza accorgecene, di collaborazione molto feconda tra le nostre Chiese e speriamo che questo sia l’inizio di un ulteriore implementazione di questa collaborazione».

Foligno – Religione e cultura. Il ruolo delle biblioteche ecclesiastiche oggi

Sabato 2 settembre 2023 presso la Sala conferenze di Palazzo Elmi-Andreozzi, p.zza San Giacomo in Foligno sede della Biblioteca diocesana “L. Jacobilli”, si svolgerà un convegno regionale di studi sul ruolo delle biblioteche ecclesiastiche. L’incontro promosso dalla stessa Biblioteca “L. Jacobilli” di Foligno con il patrocinio dell’Associazione Bibliotecari Ecclesiastici Italiani (ABEI), Conferenza Episcopale Umbra (CEU), Diocesi di Foligno, Comune di Foligno.
Nella Regione dell’Umbria operano ben 15 biblioteche ecclesiastiche che svolgono da sempre un servizio pubblico: da quelle, prestigiose, degli ordini francescani a quelle, diffuse nei territori, di proprietà delle diocesi, dei seminari, degli ordini religiosi. Il convegno è pensato come un momento di incontro e di confronto sul futuro tra le biblioteche ecclesiastiche e come occasione per presentarle alla politica culturale della Regione, alle associazioni, al mondo della scuola, dell’università e della ricerca scientifica. Tutte le biblioteche ecclesiastiche hanno una propria caratteristica intrinseca e distintiva che le rendono centri culturali unici; è interessante pertanto riproporre la loro storia, i contenuti delle collezioni, le attività svolte, le proposte innovative in atto. È importante, per queste biblioteche, lavorare sempre più in sinergia, sia tra loro sia con le istituzioni culturali pubbliche, proponendosi come realtà culturali attive nella vita cittadina e regionale e come stimolo al dialogo e alla collaborazione in una società pluralista.

A Cascia e Roccaporena arriva It.a.cà, il festival italiano del turismo responsabile

Dall’archeo-trekking alla poesia di Franco Arminio. Dal racconto della storia umana di Santa Rita ai prodotti d’eccellenza del territorio. Fino ad arrivare ad un’escursione dedicata ai sentieri come luoghi d’incontro fra l’identità e la storia del territorio, bene comune dei suoi abitanti e dei suoi attraversatori.

5 eventi in 5 giorni, tutti dedicati ai temi e alle opportunità del turismo responsabile e sostenibile. Dal 30 agosto al 3 settembre 2023 il Parco Culturale Ecclesiale “Terre di Pietra e d’Acqua”, in collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia e con il Comune di Cascia, ospiterà a Roccaporena e Cascia una tappa di IT.A.CÀ Festival del Turismo Responsabile. Creare relazioni innovative e coinvolgenti, incoraggiando la comprensione dei principi alla base di un turismo responsabile e sostenibile, è uno degli scopi di IT.A.CÀ. Il Festival, giunto quest’anno alla sua quindicesima edizione, ha come tema nazionale “Tutta un’altra storia, le comunità raccontano i territori”. Un elemento di significato, quello del racconto collettivo, che esprime pienamente la caratteristica del turismo responsabile incentrata sulla narrazione identitaria come bene comune della comunità: distanze e punti di osservazione diversi mettono a fuoco il nostro complesso rapporto con le comunità e i territori che il PCE ha voluto interpretare predisponendo un proprio calendario di appuntamenti incentrati sul tema “Un’altra storia, tante storie”.

Si partirà il 30 AGOSTO da Cascia (ritrovo ore 9, infopoint Piazza Garibaldi), con l’evento “Viaggio nell’Alta Sabina”. Una passeggiata archeologica condotta dall’archeologa Francesca Diosono con la quale scopriremo luoghi, reperti e simboli narranti delle storie di chi siamo stati. Durante l’evento ai partecipanti sarà concesso di vedere per la prima volta una statuina sacra di una dea femminile, per cui è stata concessa una specifica e particolare autorizzazione da parte della Soprintendenza dei Beni Archeologici, Artistici e Paesaggistici dell’Umbria.

Il 31 AGOSTO sempre a Cascia (ore 21, Piazza Garibaldi), di scena sarà la poesia e il racconto del “Sacro minore”, con Franco Arminio ospite d’eccezione. Il paesologo e autore campano sarà il protagonista dell’incontro pubblico intitolato “Una storia di poesia”, dedicato ai poeti eremiti e contadini, a quell’Italia definita minore ma che in realtà custodisce una parte fondamentale dell’identità popolare che ancora resiste e che è possibile intercettare, ascoltare, aprendo i cuori e le emozioni alle suggestioni di posti e voci nascosti alla velocità del turismo di massa.

Il PRIMO SETTEMBRE ci sposteremo a Roccaporena (ore 18) per l’evento intitolato “Nel mondo di Rita”, condotto da Lucetta Scaraffia. Un incontro pubblico dedicato alla storia di Rita sottratta all’agiografia e al devozionale. Un ritratto inedito non solo della Santa ma anche di un modo di vivere il sacro, in cui la spiritualità del territorio prende la forma della storia, della concreta santità femminile. Intervento dell’artista performer Alice Schivardi.

Il 2 SETTEMBRE, ad Avendita di Cascia (ore 9:30), i protagonisti dell’evento “Il bello, il sano e il buono” saranno i prodotti della terra, tesori portatori di identità e storia. In collaborazione con l’Agriturismo Baldassari, affronteremo un percorso di scoperta dedicato a tutti coloro che sono cercatori del bello, del sano e buono, come risposta ai nuovi stili di consumo basati sul vero e sul genuino.

Ultimo appuntamento in calendario sarà il 3 SETTEMBRE, per un’escursione intitolata “Ad fines”. Insieme alla guida AEGAE Giannermete Romani e in collaborazione con la “Pro Loco di Mucciafora” e l’Associazione “PassiFlora”, percorreremo il sentiero che unisce Mucciafora a Roccaporena, in dialogo con l’essenza del luogo e in ascolto dei suoi abitanti e delle storie di transumanza. Il percorso è parte del più ampio Cammino agostiniano che congiunge Montefalco e Cascia, al cui recupero il PCE “Terre di Pietra e d’Acqua” si sta dedicando ormai da diversi mesi predisponendo progetti, interventi e sinergie aventi l’obiettivo da un lato di rimettere in auge il Cammino come luogo dello spirito dedicato ai pellegrini e, dall’altro, di farne opportunità di scoperta, di promozione e di crescita economica favorendone l’inserimento tra le mete degli amanti del turismo sostenibile.

 

Città di Castello – festa della Madonna delle Grazie

Avrà inizio mercoledì 23 agosto il Triduo di preparazione alla solennità della Madonna delle Grazie, patrona di Città di Castello e della Diocesi. i tre giorni saranno animati, con celebrazioni liturgiche e altri momenti comunitari di preghiera, da padre Luca M. Di Girolamo, frate dell’Ordine dei Servi di Santa Maria.

Nei giorni 23, 24 e 25 agosto la venerata immagine della “Madonna delle Grazie” rimarrà scoperta. Al mattino, alle ore 8.15 saranno celebrate le lodi cui seguirà, alle ore 8.30, la celebrazione della messa. Nel pomeriggio, alle ore 18, la recita del Rosario sarà animata ogni giorno da un diverso gruppo ecclesiale; alle ore 18.30 la messa sarà presieduta da p. Luca Di Girolamo. Ogni giorno i sacerdoti saranno disponibili per le confessioni dalle ore 17,30 alle ore 18,30.

Il programma del triduo prevede anche altri due momenti particolarmente significativi: la veglia di preghiera di mercoledì 23 agosto, alle ore 21, nella cappella della Madonna delle Grazie, e la tradizionale processione nella sera della vigilia, venerdì 25 agosto. La processione, presieduta dal vescovo diocesano, partirà alle 21 dal Santuario e percorrerà il seguente itinerario: Santuario di Santa Maria delle Grazie, Via delle Giulianelle, Via Campo dei Fiori, Via dei Conti, Via XI Settembre, Via Trastevere, Pomerio San Girolamo, Via della Fraternita, Via dei Fucci, Piazza Magherini Graziani, Via XI Settembre, Santuario di Santa Maria delle Grazie.

Sabato 26 agosto, giorno della festa, nel Santuario saranno celebrate le lodi mattutine alle ore 7.30. A partire dalle ore 8 e fino alle ore 11 sarà celebrata una messa a ogni ora. Alle ore 17.30 è prevista la celebrazione dei vespri solenni, cui seguirà, alle ore 18.30, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano, mons. Luciano Palucci Bedini, e animata dalla Corale “Marietta Alboni” e dalla Confraternita di Santo Spirito. Sarà presente, in forma ufficiale, il gonfalone del Comune di Città di Castello con una rappresentanza istituzionale.

La venerata immagine della “Madonna delle Grazie” fu dipinta da Giovanni di Piamonte (collaboratore di Piero della Francesca) nel 1456, come risulta dal cartiglio raffigurato sulla tavola. La Vergine Maria è rappresentata nell’atto di indicare al Figlio, che tiene fra le braccia, Città di Castello, invocando così la benedizione divina sugli abitanti; ai lati della Vergine con il Bambino sono raffigurati i santi Florido (vescovo di Città di Castello e patrono della Diocesi, insieme a sant’Amanzio sacerdote) e Filippo Benizi. Per custodirla venne eretto, alla fine del XV secolo, un oratorio attiguo alla chiesa, che con le modifiche apportate negli anni ’70 del XIX secolo è divenuto cappella laterale della chiesa stessa. L’edificio venne edificato a partire dal 5 febbraio 1306 dai frati Servi di Maria, che trasferirono qui il loro primitivo convento eretto fuori le mura nel 1255. A seguito della soppressione degli Ordini religiosi da parte del nascente Stato italiano (in Umbria avvenuta già nel 1860), la chiesa venne affidata alla Compagnia della Madonna delle Grazie, che ha assicurato la continuità del culto. Dopo un ritorno dei frati dal 1951 al 1962, la chiesa è divenuta parrocchiale l’1 gennaio 1963 ed è oggi retta dal clero diocesano. La “Madonna delle Grazie” fu proclamata patrona da Città di Castello da parte del Comune nel 1783, con un provvedimento in seguito riconosciuto anche dall’autorità ecclesiastica.

Assisi – riapertura della chiesa di San Bartolo

La chiesa di San Bartolo a Correggiano di Assisi torna al suo antico splendore dopo i lavori di restauro. Per festeggiare la riapertura del piccolo edificio di culto, che fa parte della parrocchia di San Rufino, giovedì 24 agosto alle ore 18, in occasione della festa di San Bartolomeo, ci sarà la recita del santo rosario e a seguire la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo diocesano monsignor Domenico Sorrentino e animata da “Insieme Vocale Commedia Harmonica”. L’intervento, finanziato con i fondi dell’8×1000, ha riguardato lavori strutturali e di consolidamento.

La storia
La chiesa di San Bartolo, abbreviazione di San Bartolomeo, dal Santo a cui è intitolata, nasce per la necessità dei monaci benedettini ed è conosciuta fin dal 1088. In un documento del papa Innocenzo III al vescovo Guido di Assisi del 1198 circa, è nominata la chiesa di San Bartolomeo di Ursano o Orzano, più tardi chiamata di Correggiano, nome che potrebbe derivare dal vocabolo Corejano, dove nel 1291 è segnalato un oliveto. Il nome Correggiano potrebbe anche derivare dal fatto che probabilmente in tempo precristiano questo terreno avesse un tempio dedicato a Giano, per cui si passerebbe da Colle di Giano, Collis Iani, Coriani, Correjani, Correggiano. Nel 1543 i canonici di San Rufino affittano in San Bartolo di Correggiano della terra e questa rimarrà di loro proprietà. Quando monsignor Palmerini farà la visita pastorale nel 1718, troverà la chiesa ben tenuta e provvista del necessario, mentre la terra che possiede rendeva bene tra grano, vino, olio ecc.

La struttura
La facciata della chiesa è in pietra rosa locale e conserva i caratteri romanici.
Il potale ha un architrave in travertino ed è sormontato da una lunetta in pietra bianca e rossa dove un tempo probabilmente era dipinta l’immagine di San Bartolomeo. L’interno a navata unica non conserva più nulla dell’originaria struttura ed è priva di decorazione. Un elemento molto interessante che è stato conservato nel restauro è il lavello senza rubinetto collocato nell’area dell’abside. Il termine tecnico per indicarlo è “sacrarium” ed era utilizzato per il corretto smaltimento degli elementi sacri, come per esempio l’acqua che contiene un’ostia consacrata magari caduta (veniva fatta disciogliere in acqua), l’acqua usata per lavare i vari tessuti usati nelle liturgia (i corporali, i teli usati nelle unzioni sacre).