The Economy of Francesco – il 6 ottobre ad Assisi il IV incontro globale

Per il quarto anno consecutivo, i giovani economisti, change-maker e imprenditori di The Economy of Francesco (EoF), si riuniscono per celebrare l’incontro annuale, che si terrà il prossimo 6 ottobre in diretta streaming da Assisi, e che raccoglie e racconta iniziative, idee e processi avviati e maturati nel corso del tempo e darsi gli obiettivi per il nuovo anno. L’economia globale vive un tempo difficile: la guerra in Europa e le molte guerre nel mondo, l’aggravarsi della crisi ambientale, le crescenti e nuove diseguaglianze sono sfide che diventano sempre più gravi e urgenti, su cui occorre confrontarsi per trovare e proporre soluzioni.

Una delle sfide principali è la necessità di nuove narrazioni. La riflessione sull’importanza di rifondare i capitali spirituali e narrativi del nostro tempo ha accompagnato la comunità di EoF durante tutto il 2023, perché – ricordano gli organizzatori – “senza trasformare le esperienze in storie, i fatti non diventano fenomeni sociali, rischiano di rimanere fatti muti. Gli eventi collettivi iniziano quando cerchiamo di raccontarli a qualcuno che vuole ascoltarci”. In preparazione all’appuntamento di ottobre, i giovani sono stati invitati anche a cimentarsi in un esercizio narrativo attraverso un concorso dal titolo The stories we are aperto a molteplici espressioni narrative e artistiche.

A circa un anno dall’evento in presenza ad Assisi (22-24 settembre 2022), l’incontro del 6, dal titolo “La 25 esima ora. EoF (on air) Global Gathering” cercherà dunque di trasmettere storie, sogni, vocazioni ed esperienze che fanno parte del capitale di The Economy of Francesco e che hanno una voce e un volto in ognuno dei giovani protagonisti di questa comunità globale. Grande attesa per il messaggio che il Santo Padre rivolgerà ai giovani economisti e imprenditori del mondo riuniti online per l’occasione.

Come detto e come da tradizione, l’evento sarà trasmesso dalla città del Poverello, patria ideale di EoF. Il programma vedrà la partecipazione di giovani collegati da tutto il mondo che condivideranno storie e talenti al servizio di un’economia con un’anima. La diretta streaming verrà trasmessa dal Teatro dell’Istituto Serafico, in forma di web-radio. “Il Serafico, in EoF, rilancia la voce dei più fragili, perché è proprio attraverso le loro difficoltà che si maturano nuove visioni capaci di dare slancio e rinnovamento alla società e all’economia” – le parole di Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto di Assisi. “Ai giovani di EoF infatti chiediamo proprio questo: di tenere negli occhi e nel cuore i volti di chi ha più bisogno d’aiuto, per riprogettare un mondo giusto, equo e senza più esclusi”. L’Economia di Francesco è uno dei processi voluti e avviati da Papa Francesco (1 maggio 2019) che, lo ricordiamo, il prossimo 4 ottobre pubblicherà una seconda parte della Laudato Sii. Una enciclica che per molti giovani di EoF ha rappresentato un quadro culturale e spirituale di grande riferimento. Il 6 ottobre sarà dunque interessante per la “generazione EoF” raccogliere le prime riflessioni per discutere e mettere in luce i passi compiuti nell’impegno di costruire una economia integrale insieme ad una nuova ecologia. Per info su programma e dettagli www.francescoeconomy.org

Perugia – “Famiglia, profezia di una presenza”, la Giornata diocesana dedicata alle famiglie, evento conclusivo della Festa della Madonna delle Grazie in Cattedrale

“Famiglia, profezia di una presenza” è il tema della Giornata diocesana dedicata alle famiglie, agli sposi, ai bambini e ai fidanzati, in calendario domenica 17 settembre, nella cattedrale di Perugia, evento conclusivo della Festa della Madonna delle Grazie, una ricorrenza “speciale”, quest’anno, per essere coincisa con il primo anno di episcopato dell’arcivescovo Ivan Maffeis.

La “calata” del Sant’Anello. L’evento, organizzato dalla Confraternita del Sant’Anello in collaborazione con l’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare e l’associazione “A.Mar.Lui.”, inizierà alle ore 10.30, con la suggestiva “calata” del Sant’Anello nella omonima cappella della cattedrale. Si tratta del l’antico prezioso e venerato monile giunto a Perugia esattamente 550 anni fa (1473), diventato nei secoli “simbolo” che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, quindi all’origine della famiglia cristiana. La sua esposizione è molto attesa e sono sempre più numerosi i fedeli e i turisti che arrivano da tutta Italia e dall’estero per raccogliersi in preghiera ed ammirare il Sant’Anello.

“Segni” di fede. Alla “calata” seguira, alle ore 11, la celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Maffeis, con diversi importanti “segni” di fede: dal mandato ai formatori dei cammini per fidanzati alla consacrazione all’Ordo Virginum di Antonella Papalini, dalla benedizione rivolta alle famiglie e alla preghiera conclusiva dinnanzi al Sant’Anello.

Creare rete di contatti. «Questa celebrazione è per noi molto significativa – spiegano i coniugi Luca e Roberta Convito, direttori della Pastorale diocesana familiare –, poiché per la prima volta, e proprio in occasione della Festa della Madonna delle Grazie, il mons. Maffeis impartirà il mandato a tutti gli operatori che si occupano della formazione dei fidanzati nei precorsi prematrimoniali e anche nell’accompagnamento delle coppie nei primi anni di vita matrimoniale. In questi ultimi tempi, grazie alle iniziative volute dal Papa per l’anno Famiglia Amoris Laetitia, abbiamo avuto modo di conoscere le varie realtà delle Zone pastorali, apprezzare la loro ricchezza, valorizzando le varie équipe. Il risultato è stato quello di creare una rete di contatti fra coloro che si “occupano e preoccupano” per la famiglia, che piano piano inizia a collaborare e interagire. Quest’anno inizieremo insieme i cammini sotto un unico mandato! Come famiglie, inoltre, sarà bello affiancare Antonella Papalini nella sua consacrazione all’Ordo Virginum, a testimonianza della comunione nel servizio alla Chiesa, ognuno attraverso la propria vocazione».

Una Chiesa viva e aperta. Per Roberto Tittarelli, priore della Confraternita del Sant’Anello, e per i coniugi Convito, la Giornata diocesana della Famiglia nasce anche grazie agli impulsi dati dal nuovo Pastore, tanto che anche il titolo dell’evento richiama l’Assemblea diocesana indetta dall’arcivescovo lo scorso maggio. «L’obiettivo – afferma l’avv. Roberto Tittarelli – è quello di dare l’immagine di una Chiesa viva, attiva, aperta, coinvolgente. Dare un segno di una Chiesa in uscita, per utilizzare le parole tanto care al Santo Padre. Spesso le famiglie sono soffocate dagli impegni quotidiani, così abbiamo pensato di creare una giornata per loro, dalla mattina alla sera, dove c’è spazio per tutto: per la preghiera, per conoscere i tesori della nostra città come il Sant’Anello, ma anche per trascorrere del tempo insieme, in un clima di gioia e di comunione».

Il resto della Giornata, infatti, sarà dedicato ai giochi e alle attività per bambini e ragazzi, che troveranno all’interno e fuori dal chiostro della cattedrale una ricca animazione con gonfiabili, spettacoli di bolle di sapone, giochi in legno e la possibilità di accedere gratuitamente ai laboratori dell’“Isola San Lorenzo”. Per gli adulti, invece, sono previste le visite guidate alla cattedrale, oltre alla possibilità di effettuare alcuni giochi in compagnia dei più piccoli.

Il programma completo si può scaricare dal sito: https://diocesi.perugia.it/famiglia-profezia-di-una-presenza/

Spoleto – comunità cristiana e comunità islamica in preghiera per le vittime del terremoto in Marocco

Domenica 17 settembre 2023 alle ore 16.00 in Piazza del Comune a Spoleto le comunità cristiana ed islamica si riuniranno in preghiera per le migliaia di vittime del terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra l’8 e il 9 settembre scorso. Guideranno il momento di preghiera l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e l’Imam di Spoleto Abdelilah Saouf, originario proprio del Marocco. Sarà presente anche il sindaco di Spoleto Andrea Sisti. «Come Chiesa che più volte ha vissuto la tragica esperienza del terremoto – afferma mons. Boccardo – non possiamo non farci prossimi alla popolazione marocchina. Come prima cosa con la preghiera per le vittime e i loro familiari, poi con dei gesti di solidarietà attraverso la Caritas Italiana». «I miei familiari in Marocco – afferma l’Imam Saouf – hanno la casa distrutta, ma fortunatamente non hanno perso la vita. Tanti nostri amici, invece, piangono la perdita di un congiunto. Anche se lontani geograficamente, siamo vicini ai nostri connazionali con la preghiera e con quanto ci è possibile».

Tutte le info per fare una donazione tramite Caritas Italiana: https://www.caritas.it/.

Perugia – il musical “Il figlio prodigo” a sostegno della campagna “Una spesa per tutti” degli Empori Caritas.

Dopo il concerto dello scorso luglio con la meravigliosa musica di Fabrizio de André – PFM Tour Falsi d’autore 1979, a sostegno dei progetti socio-caritativi promossi dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, venerdì 15 settembre, alle ore 21, presso l’Auditorium “Don Nello Palloni” della chiesa di San Barnaba (zona via Cortonese di Perugia), andrà in scena il musical “Il figlio prodigo”. Protagonisti i giovani della comunità parrocchiale di San Giovanni Battista in Ferro di Cavallo. L’ingresso è libero e le offerte raccolte dagli organizzatori saranno devolute alla campagna “Una spesa per tutti” dei cinque Empori della Solidarietà attivati dalla Caritas in collaborazione con le parrocchie delle aree più sensibili del territorio diocesano.

Giovani al servizio dei poveri. Dalla Caritas perugina, attraverso il suo direttore don Marco Briziarelli, giunge «un grandissimo grazie a questi ragazzi per il regalo che faranno a tante famiglie che vivono momenti difficili. Incontrare arte, giovani e solidarietà – commenta don Briziarelli – è un mix veramente importante e bello. So che i ragazzi hanno lavorato molto per prepararsi a questo musical, portandolo con successo in varie location. E per noi è una grandissima gioia, che ci riempie il cuore, sapere che sono giovani desiderosi di donare la loro arte, la loro fatica mettendole al servizio dei poveri».

Una carezza della Provvidenza. «Tutto il ricavato di questo musical con ingresso ad offerta andrà a sostegno dei nostri cinque Empori della Solidarietà. Siamo vivendo un momento critico, perché i rincari delle materie prime ci stanno mettendo a dura prova. Stiamo facendo fatica ad avere nei nostri empori i beni primari da poter mettere a disposizione alle 1.827 famiglie che vengono a fare la spesa gratis. La scelta di supportare questo progetto diventa una grandissima carezza di Dio da parte di questi giovani, una carezza della Provvidenza. Da noi un grazie profondo a tutti coloro che parteciperanno e vi aspettiamo numerosi per vivere insieme questo spettacolo donato dai giovani in cui si uniscono arte e solidarietà».

La storia di tante famiglie. A spiegare il messaggio che l’iniziativa vuole veicolare è Federico Fiorucci, animatore della Parrocchia di Ferro di Cavallo. «“Il figlio prodigo” è il musical che parla di noi, è la storia di tante famiglie con figli che si ribellano ai genitori e di quelli che non lo fanno ma solo per senso del dovere quando, spesso, per loro un senso neanche ce la più. È la storia dei genitori che sono in bilico di lasciare andare i figli, consegnarli alla vita, o trattenerli per preservare la loro stessa vita».

Perdono e misericordia. «Intorno a questa famiglia – prosegue Fiorucci – si muovono complici o antagonisti tutti quelli che con la famiglia, a vario titolo, hanno a che fare componendo e tessendo le relazioni sociali. Sono amici, colleghi, datori di lavoro, compagni di viaggio, ma anche finti amici. In questo musical originale, che nasce durante la pandemia in cui sono state scritte molte delle canzoni che arricchiscono la tessitura del musical stesso, si raccontano tutti i contrasti e le sfaccettature dell’animo: l’allegria, i tradimenti, lo sballo, la solidarietà, l’indifferenza, l’amore e, primi fra tutti, il perdono e la misericordia».

Protagonisti del cambiamento. «Lo raccontano – precisa sempre Fiorucci – i giovani del quartiere perugino di Ferro di Cavallo, che animano già a vario titolo e ruoli la comunità parrocchiale e hanno lavorato per un anno con dei coach per il canto, il ballo, la recitazione e che li hanno aiutati a diventare in piccolo, sempre in maniera improvvisata ed artigianale ma molto vera, degli attori, dei cantanti, dei ballerini. Il regista di tutto è Dio, che silenzioso ma presente, dirige questo contemporaneo ritratto di relazioni umane che è specchio delle relazioni fra l’uomo, Dio e il suo prossimo ed in cui, alla fine, siamo chiamati a guardare dentro di noi e spesso a cambiare perché il motto, lo slogan è proprio la possibilità a dare vita ad un cambiamento di noi stessi per diventare sempre più simili a quel padre misericordioso che è il vero protagonista della storia».

Caritas regionale – il nuovo delegato regionale è Mauro Masciotti della diocesi di Foligno

Nuovo incarico per il direttore della Caritas diocesana di Foligno. Mauro Masciotti è stato nominato dal presidente della Conferenza episcopale dell’Umbria, Monsignor Renato Boccardo, nuovo delegato della Caritas regionale e membro del Consiglio nazionale di Caritas Italiana per i prossimi cinque anni. Una nomina che Mauro Masciotti ha accolto con “profonda gioia cristiana e senso di responsabilità” non nascondendo però “preoccupazione per il tempo che stiamo vivendo”. “Confido nell’aiuto del Signore – ha quindi dichiarato – nella protezione di Maria, nel vostro aiuto e soprattutto nella vostra preghiera”.
Mauro Masciotti succede a Marcello Rinaldi della diocesi di Orvieto-Todi

Assisi – Una reliquia del Beato Carlo Acutis in Irlanda

“Siamo felici che una reliquia del beato Carlo Acutis possa raggiungere l’Irlanda perché siamo convinti, viste le precedenti esperienze, la devozione verso questo giovane, vissuto nel solco del Vangelo, possa essere d’esempio e di aiuto alla Chiesa e a tanti ragazzi che sono alla ricerca di punti di riferimento per cogliere la bellezza della fede”. A dirlo è il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino in vista della missione in Irlanda con una reliquia del Beato Carlo Acutis, in programma dal 13 al 18 settembre nella Cattedrale di Derry (14 settembre) e nella Cattedrale di Dromore (17 settembre) e nel santuario di Knock nell’arcidiocesi di Tuam (15 settembre) e alla chiesa di Sant’Ann nella diocesi di Elphine, per la conferenza eucaristica “Abide”. Ad accompagnare il frammento del pericardio, la membrana che ha protetto il suo cuore, ci sarà, oltre a monsignor Sorrentino, anche monsignor Anthony Figueiredo, responsabile delle Relazioni Internazionali.

Il Beato Carlo Acutis, il giovane morto di leucemia ad appena 15 anni nel 2006, aveva incentrato la sua vita proprio sull’Eucaristia per crescere nel suo rapporto con Gesù: “Quanto più riceviamo l’Eucaristia”, diceva, “più diventeremo come Gesù”. Carlo cercava di partecipare tutti i giorni alla Messa e di trascorrere del tempo in Adorazione, credendo che “quando ci troviamo davanti a Gesù nell’Eucaristia, diventiamo santi”. La reliquia del Beato Carlo Acutis è già stata venerata lo scorso giugno in Irlanda, nella diocesi di Armagh e nella diocesi di Down e Connor; ad agosto centinaia di giovani hanno venerato la reliquia alla GMG di Lisbona, di cui il Beato Carlo era uno dei patroni.

Perugia: Alla giornata conclusiva della “Star Cup 2023 – Louder (alza la voce)” l’arcivescovo Maffeis. Il presule a ciascun giovane partecipante: «L’amore sia l’inizio e il fine di tutte le tue azioni»

I campi da calcetto e gli spalti si sono svuotati di atleti e tifosi per gremire la grande tensostruttura del Centro sportivo di Santa Sabina (Perugia) dove, poco dopo mezzogiorno di domenica 10 settembre, l’arcivescovo Ivan Maffeis ha celebrato l’Eucaristia del grande evento della “Star Cup”. È il torneo di “Calcio a 5” (quest’anno con ben 108 squadre maschili e femminili per un totale 4mila giovani coinvolti) di diverse realtà parrocchiali, oratoriali e di associazioni dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve giunto alla 17a edizione dedicata al tema “Louder (alza la voce)”. Concelebranti alcuni sacerdoti tra cui don Luca Delunghi, direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale giovanile, e don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana.

Il santuario più importante. Nel giorno del Signore i giovani della “Star Cup”, il torneo che si gioca “dentro e fuori dal campo”, si sono raccolti nel loro cuore, «che è il santuario più importante – ha commentato mons. Maffeis –, è la Chiesa in cui ritroviamo noi stessi. Preghiamo un momento, nel silenzio del nostro cuore, presentando al Signore quello che più ci preme: la nostra famiglia, i nostri amici… Ricordiamo i tanti giovani ammalati e chi voleva essere qui e per un motivo o l’altro non ha potuto esserci».

Alzare la voce. È stata una celebrazione molto partecipata e toccante nel vedere tantissimi giovani raccogliersi in preghiera e mettersi in ascolto della Parola di Dio, terminata con la consegna, a ciascun partecipante, di un braccialetto colorato come segno distintivo della “Star Cup” che invita ad “alzare la voce” nella vita a difesa dei valori umani enunciati dal Vangelo.

Il grido della vita. Ad incoraggiare i giovani ad “alzare la voce” è stato lo stesso arcivescovo durante l’omelia nel parlare di «un grido che fa eco al Dio della vita, di quel Dio che sogna un uomo libero, sogna che nessuno resti prigioniero dei tanti sepolcri che la vita ci costruisce e poi siamo noi stessi a chiuderci dentro. Quel Dio che ci provoca ad uscire dicendoci: vieni fuori dalle tue paure e dai tuoi egoismi, vieni fuori da tutto quello che soffoca la vita e la spegne. È il grido del ceco nato, che racconta il Vangelo, quello di un uomo che non si rassegna alle tenebre, a stare ai margini della strada al punto tale di gridare più forte di quella comunità che sembrerebbe preoccupata solo di farlo zittire».

Il grido della Chiesa. E qui la raccomandazione-esortazione di mons. Maffeis: «Ragazzi non fidatevi mai di chi non vi ascolta, di chi da una parte vi fa i complimenti ma dall’altra vi tiene ai margini, perché sa gia quello che vi serve. Seguite chi vi ascolta, chi ha tempo, chi ha cuore e disponibilità per voi. Il grido della Chiesa, che siamo noi, non è preoccupata tanto di consegnarvi la dottrina, un libro, un catechismo, è preoccupata, in senso buono, di camminare con voi e di scoprire oggi la freschezza del Vangelo vissuto, di riscoprire in Gesù Cristo quella presenza che riscalda il cuore, che permette di fidarsi e di guardare avanti».

Grazie a tante sentinelle. «Anche la Parola del Signore che abbiamo ascoltato ci presenta qualcuno che sa gridare, di una sentinella, di uno che sui bastioni custodisce la città vegliando quando gli altri dormono, la cistodisce perché ha a cuore la sua comunità. La sentinella, nella Sacra scrittura è colei a cui chi sta sotto le mura si rivolge per chiedere: “quanto resta ancora della notte?”. Anche noi viviamo tante notti della vita in cui sembra venire meno ogni speranza, ogni ragione. Ma la Sentinella, nello scrutare l’orizzonte, anche a noi dice: “Non abbiate paura il giorno viene”. Io dico grazie a tutti i vostri animatori, ai sacerdoti, ai giovani, a quanti non si stancano sui bastioni di questo tempo di testimoniare, di gridare che la notte finisce e che c’è un’alba, un giorno in cui alzarsi, ricominciare, incontrarsi e vivere».

Le due domande. Mons. Maffesi ha terminato con due domande rivolte a ciascun giovane della “Star Cup 2023”. La prima: «Chi è la tua sentinella, chi è che ha talmente a cuore il tuo bene, la tua felicità? Per noi adulti è molto più facile voltarsi dall’altra parte, aumentare la distanza, essere indifferenti, piùttosto che intervenire…». La seconda domanda: «E tu per chi sei sentinella? Nessuno di noi è troppo piccolo per non essere sentinella di qualcun altro. Hai qualcuno a cui vuoi così bene da trovare il coraggio di dirgli la verità, anche quando sbagli… Se gridi, diceva sant’Agostino, grida per amore, se taci, taci per amore. L’amore sia l’inizio e il fine di tutte le tue azioni».

Perugia – celebrata nella chiesa del Gesù la festa della “Madonna bambina” dall’arcivescovo emerito, il cardinale Bassetti

A Perugia, nella cinquecentesca chiesa del Gesù, nel fine settimana (9-10 settembre), si è celebrata la memoria liturgica della Natività di Maria, facendo festa alla “Madonna bambina”. La sua icona è presente in più opere custodite nel complesso monumentale di questo luogo di culto, unico nel suo genere, composto dalla chiesa, situata al piano-strada di piazza Matteotti, e dei sottostanti tre Oratori dei “Nobili”, degli “Artisti e Mercanti” e dei “Contadini”.

La devozione per l’ex voto. Per questa sua unicità la chiesa del Gesù, riaperta al culto da alcuni anni e resa più fruibile dal suo attuale rettore, don Mauro Angelini, custodendola e valorizzandola a livello spirituale e culturale, è sempre più metà di pellegrini che arrivano da tutt’Italia e da diverse parti del mondo. Vi giungono per raccogliersi in preghiera, come racconta don Angelini, davanti alle diverse immagini della “Madonna bambina”, in particolare all’ex voto che la ritrae, un prezioso manufatto risalente tra il XVII e il XVIII secolo. Si tratta, spiega il sacerdote, «di un ex voto per grazia ricevuta di una famiglia nobile. Questa famiglia, invece di fare il “classico” cuore argentato, dorato con inciso “GR”, ha fatto riprodurre da un artista una Madonna bambina in cera, adagiata in una culla molto bella, facendo mettere i capelli del bambino che aveva ottenuto la grazia. Una testimonianza storica della fede mariana di cui la città è ricca di segni tangibili, oltre ad essere stata, nei secoli, posta sotto la protezione della Beata Vergine Maria».

Invocare sempre Maria. Sull’importanza di affidarsi all’intercessione della Madre di Dio, soprattutto nei periodi più bui della vita dell’umanità, si è soffermato, nell’omelia, l’arcivescovo emerito, il cardinale Gualtiero Bassetti, che ha presieduto la celebrazione eucaristica della sera del 9 settembre insieme all’arciprete della cattedrale di San Lorenzo mons. Fausto Sciurpa e al rettore don Mauro Angelini. «Nei momenti più difficili della cristianità, dagli inizi fino ad oggi – ha evidenziato il cardinale –, il popolo, con una fede immensa, ha invocato la protezione di Maria. Aveva ragione san Bernardo quando diceva: “Guarda questa Stella che è nel Cielo della tua esistenza e invocala perché essa ti guida a Gesù”».

Un’invocazione continua. «Sono duemila anni che la Chiesa prega con l’Ave Maria – ha ribadito Bassetti – e quando i tempi diventano più duri e più i problemi si affacciano nella vita delle persone e dell’umanità, più il vero popolo dei credenti invoca Maria. Adesso siamo in un momento in cui questa invocazione dovrebbe essere continua, perché la situazione in cui viviamo, particolare e generale, è molto complessa. Basti pensare alle calamità naturali, come il terribile terremoto in Marocco, ai conflitti nel mondo, come la guerra in Europa dove non si vede soluzione. E come non pensare alle tante violenze, ad iniziare da quelle subite dalle donne, vittime spesso di femminicidi, o alle violenze commesse addirittura da minori. Se vogliamo riportare la nostra gioia e la nostra testimonianza di cristiani nella società di oggi, dobbiamo mettere in pratica le parole di Maria rivolte a coloro che servivano il vino alle Nozze di Cana: “fate tutto quello che Gesù vi dirà”, cioè non lasciate cadere a vuoto neppure una delle parole del Vangelo».

Il messaggio dell’arcivescovo Maffeis. Al termine della celebrazione, a cui hanno preso parte numerosi fedeli e diversi rappresentati delle Istituzioni civili, tra cui la presidente della Regione Donatella Tesei e il prefetto di Perugia Armando Gradone, il rettore don Angelini ha letto il messaggio dell’arcivescovo Ivan Maffeis (fuori diocesi per impegni precedentemente assunti) rivolto a quanti frequentano la chiesa del Gesù. Anche mons. Maffeis ha affidato all’intercessione di Maria «il bene della comunità cristiana e dell’intera città; una preghiera particolare la rivolgo per quanti – nei diversi ambiti professionali, civili, militari e religiosi – ne portano la responsabilità diretta».

La chiesa del Gesù, ha precisato il rettore nell’invitare i rappresentanti delle istituzioni a portare il loro saluto, «è la trentesima più importante delle 700 chiese del Fondo edifici di culto di proprietà dello Stato».

Esempio di comunione ecclesiale. Don Mauro Angelini, a margine della celebrazione, ha voluto evidenziare la significativa partecipazione dell’arciprete mons. Sciurpa. «Testimonia – ha precisato – il legame e la collaborazione con la vicina cattedrale, a partire dalle confessioni sempre più richieste, da permettere, con orari condivisi, ai fedeli e ai pellegrini di trovare confessori in più momenti della giornata, così come di poter partecipare alle diverse celebrazioni eucaristiche sia nei giorni festivi che in quelli feriali. È molto importante questa collaborazione per la stessa comunione ecclesiale alla quale tiene tantissimo il nostro arcivescovo».

Foligno – assemblea ecclesiale “Carità, politica e territorio”

Domenica 24 settembre Festa della Dedicazione della Cattedrale di San Feliciano, alle ore 16.30 presso il Santuario della Madonna del Pianto, tutta la comunità diocesana è invitata a partecipare all’Assemblea d’indizione del nuovo anno pastorale 2023 – 2024.
La riflessione verterà sul tema della politica quale forma d’amore e di servizio nei confronti del territorio. “La politica è la forma più alta di carità“ frase per la prima volta pronunciata da Papa Pio XI che precisò ancora meglio “Tutti i cristiani sono obbligati ad impegnarsi politicamente. La politica è la forma più alta di carità, seconda sola alla carità religiosa verso Dio”.
Il programma prevede alle ore 17.00, dopo la preghiera iniziale d’invocazione dello Spirito Santo, la relazione della Dott.ssa Francesca Di Maolo, Direttore della scuola socio-politica G. Toniolo
A seguire alle ore 17.30 le comunicazioni e la consegna da parte del Vescovo Mons. Domenico Sorrentino dei nuovi orientamenti per l’anno pastorale 2023 – 2024.
L’Assemblea si concluderà alle 18.30 con la Santa Messa presieduta dal Vescovo nell’anniversario della dedicazione della Cattedrale che costituisce il centro liturgico e spirituale della nostra Diocesi.

Assisi – IX edizione del Cortile di Francesco dal 14 al 16 settembre

“Essere in regola”, la IX edizione del Cortile di Francesco si svolgerà ad Assisi dal 14 al 16 settembre. 30 gli appuntamenti, con incontri, spettacoli, esperienze guidate e attività per i più piccoli nel consueto appuntamento del Cortile dei bambini. A chiudere la tre giorni sarà la compagnia delle Donne del Muro Alto (composta da ex detenute del carcere di Rebibbia di Roma) con la rappresentazione teatrale di Medea in sartoria nella cornice della Piazza Inferiore di San Francesco alle 21 del 16 settembre.
«Attraverso il Cortile di Francesco – ha dichiarato fra Marco Moroni, OFMConv, Custode del Sacro Convento di San Francesco – la nostra comunità francescana desidera entrare – grazie all’apporto di tanti amici di particolare competenza ed esperienza – nel dibattito pubblico in uno stile di fraternità. Ciò è possibile grazie a una fiducia di fondo secondo la quale ognuno è un tesoro di bene che fa bene a tutti. Il Cortile di Francesco allora non è semplicemente un festival, un insieme ordinato e organico di conferenze ed eventi che possano offrirci pensieri, idee, conoscenze. Esso è piuttosto un’esperienza di amicizia intellettuale, perché ciò che cambia il mondo non sono le sole idee, ma le persone che, insieme, sognano ed elaborano dei percorsi sapienti di bene sociale».

Il titolo, il concept e gli appuntamenti principali del Cortile di Francesco di quest’anno sono stati illustrati da fra Giulio Cesareo, OFMConv, direttore dell’Ufficio Comunicazione del Sacro Convento. «San Francesco – ha dichiarato – non ha scritto la Regola per ottenere dal Papa un nulla osta allo stile di vita che conduceva con i primi compagni. Al contrario, Francesco l’ha redatta per chiedere al Papa se l’esistenza che stavano conducendo fosse conforme al Vangelo di Cristo, l’unico vero obiettivo della sua/loro vita. In questa luce riflettere su “essere in regola” nel Cortile di Francesco significa promuovere la nostra libertà – anelito inesauribile del cuore di ciascuno – con tutti gli altri e mai senza di loro! In questo nostro tempo così marcato dallo sfilacciarsi dei legami sociali e da un’aggressività diffusa, le regole per la vita buona e bella sono a servizio di uno stile di vita sociale che ponga al centro il rispetto e l’attenzione, espressione civica di quella fraternità di cui san Francesco è indiscusso “campione” e ispiratore».

Tanti gli ospiti di questa edizione, tra cui: il Direttore generale di Comieco, Carlo Montalbetti, l’imprenditore Brunello Cucinelli, il presidente dell’Ordine dei giornalisti Carlo Bartoli e il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana Vittorio Di Trapani.
La giornata di sabato 16 settembre sarà segnata da un evento “storico” e di particolare spessore simbolico, oltre che culturale (dal titolo “Il Vangelo è la vita: la Regola di Francesco” – ore 11.30 Sala Cimabue): i Ministri generali del prim’Ordine francescano, dopo 800 anni dalla conferma della Regola di san Francesco da parte di Onorio III il 29 novembre 1223, si ritrovano ad Assisi – insieme a numerosi confratelli delle varie famiglie religiose – per riflettere insieme sull’attualità e le sfide della vita francescana nel III millennio. Il dialogo sarà arricchito dalla presenza di Maria Pia Alberzoni (storica del francescanesimo), fratel Sabino Chialà (priore della comunità monastica di Bose) e Davide Rondoni (poeta di fama internazionale e Presidente del Comitato Nazionale per le celebrazioni dell’VIII centenario della morte di san Francesco).

E poi le esperienze guidate nell’Archivio e Biblioteca del Sacro Convento e nella Basilica di San Francesco, e le attività per i più piccoli nell’ambito del Cortile dei bambini sul prato della chiesa superiore.

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