Gubbio – ritiro per i catechisti il 1 dicembre

Il nuovo anno pastorale è iniziato da poche settimane e nelle parrocchie via via cominciano anche i percorsi di iniziazione cristiana e di preparazione ai sacramenti, specie per bambini e ragazzi. Torna così di attualità, come ogni anno, il tema della preparazione di chi affianca e guida i giovanissimi nei loro itinerari di catechesi.

La Chiesa eugubina invita tutti i catechisti della diocesi a partecipare al ritiro del primo dicembre prossimo. Un incontro pensato per rafforzare la spiritualità e rinnovare la missione educativa nella comunità cristiana. L’iniziativa si terrà nella parrocchia di Santa Maria della Pietà, a Umbertide.

Il ritiro diocesano, in linea con il percorso del Cammino sinodale delle Chiese in Italia, vuole offrire ai catechisti un’occasione per vivere una giornata di preghiera, approfondimento e condivisione. Una riflessione ispirata all’affermazione di Paolo VI: “Il cristianesimo è fatto di una parola e di un fatto: la parola della rivelazione e il fatto dell’Incarnazione”, un tema che in qualche modo guiderà il programma e le meditazioni della giornata.

Il programma dell’incontro e lo stile sinodale
Il programma prevede l’arrivo dei partecipanti alle ore 15.45. Seguiranno preghiera e catechesi, un momento di dialogo spirituale dal titolo “Conversazione nello Spirito” e si concluderà con la preghiera dei Vespri. L’iniziativa – la prima organizzata dal nuovo responsabile dell’Ufficio catechistico diocesano, don Fabricio Cellucci – rappresenta un’importante occasione per i catechisti della diocesi di incontrarsi, confrontarsi e ritrovare nuova energia per il loro servizio alla Chiesa e alla comunità.

Gubbio – celebrazioni per la solennità dell’Immacolata nella chiesa di San Francesco

La comunità ecclesiale di Gubbio si prepara alla solennità dell’Immacolata Concezione, che si celebra domenica 8 dicembre 2024 nella chiesa di San Francesco. Un ricco programma di eventi liturgici e momenti di preghiera accompagna i fedeli dal 29 novembre al giorno della festa, con una Novena e altre iniziative religiose.

Gli appuntamenti per la Novena
Dal 29 novembre al 7 dicembre, ogni sera alle 17.30, si tiene la recita del Rosario seguita alle 18 dalla santa messa con la predicazione di padre Mario Cisotto, francescano della Comunità del Sacro Convento di Assisi. Al termine, i fedeli sono invitati a unirsi nella preghiera all’Immacolata e a intonare il tradizionale canto del “Tota Pulchra”. Quest’anno, il vescovo Paolucci Bedini ha chiesto di inserire una intenzione particolare nella preghiera per la compatrona di Gubbio, con queste parole: “Fa che accogliamo il Vangelo come guida della nostra vita e partecipiamo a scrivere storie di fraternità cristiana. Donaci di ascoltare il grido dei più bisognosi e rendici protagonisti di concreti gesti di servizio e di riconciliazione”.

La memoria di tutti i Santi francescani
Particolarmente significativa è la giornata di apertura della Novena, il 29 novembre, dedicata alla memoria di tutti i Santi francescani e in particolare dei Beati custoditi nella chiesa di San Francesco: Bartolomeo da Gubbio, Tommaso da Gubbio e Pietro da Gualdo. Questa data ricorda anche l’anniversario dell’approvazione della Regola francescana da parte di Papa Onorio III, un evento che segna profondamente la spiritualità dell’Ordine. La celebrazione del 29 novembre è presieduta dal padre guardiano del convento eugubino.

Il pellegrinaggio della Chiesa eugubina per Maria
Nel corso della Novena, ogni giorno è dedicato a una specifica comunità parrocchiale o realtà ecclesiale della città, culminando in momenti speciali come l’omaggio delle associazioni e dei gruppi giovanili il 4 e il 7 dicembre. In particolare, il 3 dicembre il vescovo diocesano Luciano Paolucci Bedini, presiede una solenne celebrazione in occasione del settimo anniversario della sua ordinazione episcopale.

La solennità dell’8 dicembre
Il momento culminante è la giornata di domenica 8 dicembre, con le celebrazioni eucaristiche in onore dell’Immacolata Concezione. Durante la mattinata vengono celebrate tre messe alle 7.30, 9 e 10. Alle 11.30, il vicario generale don Mirko Orsini presiede la santa messa solenne. Nel pomeriggio, alle 17.30, torna ancora la preghiera del Rosario, seguita alle 18 dalla celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luciano, alla quale partecipano anche le autorità cittadine, accompagnate dal gonfalone della città.

Le celebrazioni sono arricchite dal canto liturgico eseguito dalla cappella musicale “Cantores Beati Ubaldi”.

Amelia – Santa Fermina 2024. Mons. Soddu: “Fermina resta per noi il testamento ricco a cui attingere per poter cogliere il bene e solo il bene”

 

Domenica 24 novembre, solennità di Cristo Re, è stata celebrata solennemente ad Amelia la festa di santa Fermina, patrona della città e copatrona della diocesi. Il pontificale è stato presieduto nella concattedrale dal vescovo Francesco Antonio Soddu, presenti i sacerdoti della vicaria di Amelia e Valle Teverina, del capitolo della concattedrale, e i sindaci di Civitavecchia, Amelia, Alviano, Attigliano, Giove, Guardea, Lugnano in Teverina e Penna in Teverina, i rappresentanti del corteo storico e delle contrade di Amelia, gli sbandieratori e musici, i rappresentanti della Capitaneria di Porto di Civitavecchia.
La celebrazione, animata dai canti liturgici eseguiti dal coro della Vicaria di Amelia-Valle Teverina, è stata preceduta dalla rievocazione storica della pesatura e offerta dei ceri, secondo gli Statuti del 1346, da parte dei comuni del comprensorio amerino e dall’accensione dei ceri con la “Fiaccola S. Fermina” portata da Civitavecchia in staffetta dalle associazioni sportive di Civitavecchia e Amelia.
“Anche a distanza di centinaia di anni l’esempio di santa Fermina resta per noi il testamento ricco – ha ricordato il vescovo Soddu – a cui attingere per poter cogliere il bene e solo il bene. Se ognuno di noi sogna e desidera che le sorti del mondo possano cambiare, siamo certi che questo non potrà avvenire per magia. Dovremmo perciò essere consapevoli che, sull’esempio della odierna solennità, nessuna regalità può sussistere soggiogando gli altri, la natura e il mondo. Santa Firmina, vissuta in tempi non meno complessi dai nostri, ci viene offerta come una sorta di lente attraverso la quale vedere chiara e nitida la via del Vangelo e così inquadrare meglio anche il motto e l’obiettivo dell’anno giubilare: “pellegrini di speranza”.
Nella domenica in cui viene celebrata la 39ma giornata mondiale della gioventù, il vescovo ha sottolineato come, anche in prospettiva dell’anno giubilare che sta per aprirsi, “i giovani possano interiorizzare il grande dono dell’amore di Dio e soprattutto esserne notizia, con la propria esistenza rinnovata, nei confronti di chi è cosiddetto lontano, ossia notizia positiva a chi reputa di non aver più prospettiva di vita oppure è anche in lotta con se stesso, con le proprie fragilità, con il proprio carattere, con le proprie contraddizioni. Con chi si sente distrutto dentro e talora diventa anche segno e strumento distruttivo per gli altri. Santa Firmina è testimone della Misericordia di Dio e si offre a noi oggi soprattutto perché davanti ai tanti, forse anche infiniti e ripetuti slogan di offerte di felicità, sappiamo cogliere il senso pieno e profondo che l’esistenza cristiana ancora propone ed offre”.
Nell’attualità dei tempi difficili che la società sta vivendo “di fronte ai dei mali dell’umanità – ha concluso il vescovo – dalle ingiustizie sui più fragili, alle intolleranze più varie, dall’egoismo su vasta scala a quanto rimane sommerso nelle macerie dell’indifferenza; dal cyberbullismo alla violenza di genere fino ad arrivare alle guerre, abbiamo la possibilità di ricevere il dono della pace dello spirito per poterlo condividere tra di noi. Ad iniziare dai formatori, ossia dai genitori, gli insegnanti, i sacerdoti, gli amministratori della cosa pubblica. Non dobbiamo perdere la speranza, perché anche ai nostri giorni il Signore dona a noi il suo Spirito insieme allo squarcio salutare di tante persone che testimoniano la fede, così come fecero santa Fermina e sant’ Olimpiade”.

Elisabetta Lomoro

L’OMELIA DEL VESCOVO

Perugia – Assemblea diocesana “Il volto della Chiesa”

Le principali componenti della Chiesa diocesana si sono riunite in Assemblea nella chiesa parrocchiale “Regina della Pace” in Santa Luciail 23 novembre con il vescovo Maffeis per ritrovare “Il Volto della Chiesa”, per prepararsi a vivere da pellegrini di speranza l’imminente Giubileo e la fase conclusiva del Cammino sinodale. Circa 250 tra rappresentanti delle 32 Unità pastorali dell’Arcidiocesi, membri di associazioni, gruppi e movimenti ecclesiali, sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi permanenti e “semplici” fedeli in ascolto-riflessione su quanto hanno detto l’arcivescovo Ivan Maffeis, il teologo don Alessio Fifi, soffermandosi sull’autorità della Chiesa, la professoressa Simona Segoloni, relazionando sul volto della Chiesa nella Lumen Gentium, una delle costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Paolo VI esattamente sessanti anni fa, il 21 novembre 1964, il vicario generale e quello per la pastorale don Simone Sorbaioli e don Simone Pascarosa, nel presentare il percorso e il calendario giubilare diocesano degli eventi, il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli nell’annunciare le iniziative di carità per quest’Anno Santo e di Grazia, snocciolando i dati degli interventi per arginare territorialmente la povertà umana e materiale.
Molto partecipati i gruppi di riflessione sull’intervento della prof. Simona Segoloni dedicato al “Volto della Chiesa” nella Lumen Gentium.

Perugia – promuovere i valori della Giustizia Riparativa. Tre incontri organizzati dalla Caritas per favorire territorialmente l’adozione di programmi di intervento per «ripristinare giustizia»

Nell’ambito del progetto “Semi di Carità”, finanziato con fondi CEI 8xmille, è nato un ciclo di tre incontri promosso dalla Caritas diocesana di Perugia sul tema: “La Giustizia Riparativa e la prospettiva delle comunità locali: la matrice culturale e normativa alla base del paradigma”. Il primo, tenutosi il 22 novembre nel capoluogo umbro, presso la Segretaria dell’Ordine degli Avvocati, nell’ambito della Settimana internazionale “Restorative Justice” (17-23 novembre), ha avuto «l’obiettivo di promuovere i valori generativi della Giustizia Riparativa, favorendo e facilitando l’adozione di politiche e programmi di intervento da parte di attori chiave (policy maker e decision maker) che agevolino la riconciliazione e la riparazione del danno come parte integrante del processo di giustizia». A sottolinearlo è stato don Marco Briziarelli, direttore della Caritas diocesana, precisando che «il paradigma riparativo non sostituisce il sistema di giustizia tradizionale ma lo integra, offrendo soluzioni, meno stigmatizzanti, che mirano a costruire relazioni e comunità più forti e resilienti».

All’incontro è intervenuta la presidente dello European Forum for Restorative Justice, Patrizia Patrizi, a cui sono seguiti momenti di confronto e dibattito con alcuni rappresentanti delle realtà territoriali impegnate su questo tema, «arricchendo ulteriormente – ha commentato il direttore della Caritas diocesana – il valore dell’iniziativa e offrire un contributo significativo al raggiungimento degli obiettivi».

La presidente Patrizi, a margine dell’incontro, commentando il tema della Settimana Restorative Justice 2024, “La promessa della Giustizia Riparativa in un mondo polarizzato”, ha detto: «Io credo che questo tema sia quello che maggiormente rappresenta il senso della Restorative Justice che non è qualcosa di applicato esclusivamente in ambito penale. La Giustizia Riparativa è un modo di vedere i rapporti fra le persone, quello che nella nostra vita quotidiana può avvenire. Può essere fatto un torto o essere subito, commettere un illecito trasgredendo una regola scolastica, del mondo del lavoro… Possono intervenire conflitti, danni che si generano da un torto, perché l’aspetto centrale per la Giustizia Riparativa è il danno, quelle che sono le conseguenze per le persone».

Quale è la risposta a questi conflitti, danni, illeciti? «Se nell’ottica più generale punitiva si viene puniti a scuola, come al lavoro, come nel penale…, per la Giustizia Riparativa – ha risposto la dott.ssa Patrizi – un torto, un illecito produce sofferenza alle persone e, quindi, l’obiettivo è quello di non allontanare chi ha commesso quel torto, ma far si che le persone possano, insieme, facilitate da qualcuno che consenta alle stesse di parlare liberamente, di trovare il modo per riparare le conseguenze di quello che è avvenuto».

«Io credo che le nostre comunità di vita – ha concluso la presidente Patrizi – hanno bisogno di questo a tutti i livelli. La comunità non è un’entità astratta, è fatta da ciascuno di noi e sarebbe importante ragionare sul fatto che un danno può avvenire, ma come possiamo ripararlo, come possiamo ripristinare giustizia?».

Seguiranno altri due incontri, in calendario, sempre a Perugia, il 4 e il 16 dicembre. Il primo, dal titolo “Il percorso rieducativo nell’esecuzione penale”, si terrà mercoledì 4 dicembre, alle ore 10, presso l’Auditorium Santa Cecilia (via Via Fratti 2). Interverranno il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Perugia Antonio Minchella e Marco Milella, docente presso l’Università degli Studi di Perugia e giudice onorario del Tribunale per i Minori di Perugia, cui seguiranno momenti di confronto e dibattito. Il secondo incontro si terrà lunedì 16 dicembre, alle ore 10.30, presso la sala “Don Giacomo Rossi” del “Villaggio della Carità” (via Montemalbe 1 – zona via Cortonese), e sarà di “restituzione finale” del progetto “Semi di Carità”. Si tratta, spiega Alfonso Dragone, referente dell’Area progetti e fundraising della Caritas diocesana, «della restituzione alla comunità locale dei risultati di questo progetto durato un anno, ma sarà anche l’occasione per annunciare la sua prosecuzione nel 2025».

«Un progetto – ha proseguito il dott. Dragone nel dare una breve anticipazione dei risultati – che ha permesso l’inserimento di due detenuti come operatori di due opere segno della Caritas diocesana, l’incontro con circa cento studenti di una scuola superiore, il percorso sia sulla Giustizia Riparativa che sulle misure alternative alle pene in comunità con insegnanti di religione, l’attività di sensibilizzazione-informazione di queste tematiche con i volontari dei centri di ascolto parrocchiali e interparrocchiali, in modo da determinare una capillarità e una cultura sulla Giustizia Riparativa a livello territoriale».

«Tutti incontri, come quello di oggi (22 novembre, n.d.r.), così come quello del prossimo 4 dicembre – ha concluso il responsabile Caritas d’area –, sono dedicati ai decisori politico-istituzionali affinché queste azioni diventino programmi concreti per raggiungere gli obiettivi della stessa Giustizia Riparativa».

a cura di Riccardo Liguori

Cattedrale Terni – celebrazione della Virgo Fidelis patrona dei Carabinieri

La celebrazione della Virgo Fidelis, patrona dell’Arma dei Carabinieri, proclamata tale nel 1949 da papa Pio XI, è stata presieduta nella Cattedrale di Terni dal vescovo Francesco Soddu, il 21 novembre, alla presenza del colonnello Antonio De Rosa, comandante provinciale dei Carabinieri di Terni, degli altri ufficiali e rappresentanti dell’Arma locale, dell’associazione Carabinieri in congedo, del prefetto di Terni Antonietta Orlando, del questore Luigi Mangino, del Procuratore Andrea Claudiani, della presidente del consiglio comunale di Terni Sara Francescangeli, dei sindaci dei Comuni della provincia e delle altre autorità militari e civili. La messa è stata concelebrata dal don Giuseppe Zen e don Marco Castellani.
La festa della patrona dell’Arma dei Carabinieri, celebra l’affidamento dell’Arma alla Madonna “Virgo Fidelis”, ispirata alla fedeltà che è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri, che ha per motto “Nei secoli fedele”, ha ricordato il vescovo Soddu: “Accostando il vostro motto con la Santa Vergine, Virgo Fidelis, voi implorate dalla Madre di Dio un singolare ma anche familiare supporto nello svolgimento del vostro compito a servizio della collettività, per la difesa e la tutela dei cittadini, specialmente dei più fragili. Maria è beata, ossia felice della gioia di Dio, perché credendo all’adempimento della parola del Signore è rimasta fedele mediante l’assenso di tutta la sua vita. Essere fedeli, pertanto, significa fare della propria vita un capolavoro unico: rimanere fermi non soltanto alla parola data ma impastare la propria vita e renderla trasparenza dei valori e ideali per i quali ci si impegna. In questo senso la fedeltà si gioca a tutto tondo e durante l’intero arco della giornata e della vita, oltre gli orari di servizio.
In attesa dell’inaugurazione del Giubileo, guardiamo Maria, per essere come lei nel mondo tutti pellegrini di speranza; e voi in modo speciale, cari carabinieri, possiate sempre essere fedeli agli impegni che caratterizzano il vostro stato e la vostra divisa, per il bene di ciascuno, nelle varie missioni tutte improntate al perseguimento del giusto ordine e quindi della pace, nella edificazione del bene comune e della civiltà dell’amore”.
Al termine della celebrazione il colonnello De Rosa ha ricordato l’ “83° Anniversario della Battaglia di Culqualber”, avvenuta il 21 novembre 1941, in cui il 1° Battaglione Carabinieri Mobilitato cadde, quasi al completo, in Africa Orientale, ottenendo dall’avversario l’onore delle armi. Per quel fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare. Quei Caduti sono andati a far parte della folta schiera di Carabinieri che, in pace ed in guerra, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
E’ stata, infine, ricordata anche la “Giornata dell’Orfano” e la cerimonia si è conclusa con la preghiera del carabiniere.
OMELIA DEL VESCOVO SODDU

Gubbio – Caritas diocesana: c’è ancora bisogno di “Sostegno al futuro”

In occasione della veglia di preghiera di sabato scorso, per la Giornata mondiale dei poveri 2024, la Caritas diocesana di Gubbio ha deciso di rilanciare il progetto “Sostegno al futuro”. Una iniziativa che era nata per la Quaresima di carità 2023 per stare accanto ai minori e i giovani che vivono in condizione di fragilità a causa di problemi fisici o psicologici, di disagio economico o di marginalità sociale. Grazie ai fondi raccolti un anno e mezzo fa, è stato possibile mettere in atto 80 interventi per un budget complessivo di 17.500 euro. Gli ambiti interessati sono stati quello della salute fisica e psicologica, la frequenza di attività sportive, l’inserimento lavorativo, il supporto scolastico e la formazione.

“Via via ci siamo resi conto – spiega il direttore della Caritas diocesana eugubina, Luca Uccellani – della necessità di dare continuità agli interventi sulle fragilità di bambini e giovani, che erano aumentate durante la pandemia e che non sono diminuite con la fine dell’emergenza sanitaria e anzi continuano tuttora”.
Ecco perché, proprio in occasione della recente Giornata mondiale dei poveri, la Chiesa eugubina ha deciso di rilanciare la raccolta fondi del progetto “Sostegno al futuro”, con l’intento di offrire un aiuto concreto alle nuove generazioni, contribuendo a costruire una società più inclusiva e attenta alle difficoltà degli ultimi.

Come aiutare ancora bambini e ragazzi
Attraverso questa campagna, la Caritas di Gubbio si impegna a sostenere giovani, ragazzi e bambini, dando priorità proprio a coloro che più di tutti necessitano di accompagnamento e vicinanza. L’invito rivolto a tutti è di partecipare attivamente, offrendo il proprio contributo per rendere possibile questo importante progetto di solidarietà.
È possibile donare tramite bonifico bancario utilizzando l’Iban IT03W08731384800000000128111 e la causale che riporta proprio il nome della campagna “Sostegno al futuro”.
“Un piccolo gesto – è l’appello del direttore Caritas, Uccellani – può fare una grande differenza: insieme, è possibile costruire un futuro migliore per i più giovani e per chi vive situazioni di disagio”.

Assisi, centro propulsore dei luoghi della memoria

“Per una geografia della memoria, dall’accoglienza alla fraternità, un percorso per la pace” è il titolo dell’evento che si terrà sabato 30 novembre al Santuario della Spogliazione di Assisi e che prevede una serie di iniziative. Una giornata organizzata per fare rete tra i luoghi della Memoria, tra cui Assisi, Campagna (Salerno) e Padova che hanno brillato per avere salvato centinaia di vite umane durante gli anni delle persecuzioni razziali.

“Abbiamo pensato a questo importante momento di condivisione proprio qui ad Assisi – spiega Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria di Assisi, 1943-1944 – per parlare dell’accoglienza degli sfollati durante la Seconda Guerra mondiale e per ricordare le opere di bene di alcuni religiosi e laici che, nel periodo delle persecuzioni razziali, sono stati artefici di un’azione di accoglienza e salvataggio degli ebrei. Un incontro – ricorda Rosati – che fa seguito al convegno che si è tenuto ad agosto a Campagna, dove c’è stato uno dei campi di internamento degli ebrei più grandi d’Italia e dove si ricorda la straordinaria accoglienza di monsignor Giuseppe Maria Palatucci, vescovo francescano e del nipote, Giovanni, funzionario di polizia che a Fiume ha salvato tante vite umane e alle conferenze tenutesi a gennaio a Tonara, il paese di padre Michele Todde, francescano che fece parte della rete clandestina che salvò ad Assisi circa trecento ebrei. Proprio per mettere in rete queste straordinarie azioni abbiamo elaborato un progetto, intitolato ‘Per una geografia della memoria: Assisi centro propulsore e operativo di carità e pace nella chiesa’ che lanceremo in occasione di questo evento e che è il frutto della volontà di far conoscere esperienze positive in uno dei periodi più tragici della storia contemporanea che salvarono ebrei, soldati in fuga, internati militari e oppositori politici al regime. Molte di queste persone trovarono rifugio e protezione in Assisi, Roma, Campagna (Salerno), Padova e in tanti altri luoghi dove oggi va costituendosi una ricostruzione della Memoria di quegli eventi”.

Il vasto programma di iniziative che si terranno sabato 30 novembre prevede alle ore 10.30 nella Sala della Spogliazione i saluti istituzionali, gli interventi di monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno; monsignor Roberto Carboni, arcivescovo di Oristano; Diego Magliano, responsabile della Confraternita Monte dei Morti di Campagna; Maria Elisabetta Monacchia, presidente del Rotary Club di Assisi; Salvatore Luongo, presidente del Rotary Club di Campagna Valle del Sele. Seguiranno le relazioni di padre Felice Autieri “Dall’accoglienza degli ebrei allo Spirito di Assisi”; di don Michele Di Martino “Oltre l’abito e la divisa, la storia di Campagna e gli esempi di mons. Giuseppe Maria e Giovanni Palatucci”; di padre Giorgio Laggioni “Padova e il coraggio del Venerabile padre Placido Cortese”. Nel pomeriggio, alle ore 16.30 un momento di dialogo tra monsignor Roberto Carboni, padre Felice Autieri e don Michelino Luisi sul tema “Padre Michele Todde, il frate dell’accoglienza”. Alle ore 17.30 la consegna ufficiale del “crogiuolo sardo” dedicato a padre Michele Todde, per il Giardino dei Giusti di Assisi. Infine, alle ore 18 la santa messa che verrà concelebrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore.

Perugia – Assemblea diocesana “Il volto della Chiesa” sabato 23 novembre

Si svolgerà a Perugia, sabato 23 novembre (dalle ore 9 alle 12.30), presso la chiesa parrocchiale “Regina della Pace” in Santa Lucia, l’Assemblea diocesana dedicata a riscoprire “Il volto della Chiesa” che Concilio e Sinodo consegnano all’umanità.
Dopo le Assemblee diocesane di maggio e ottobre 2023, i referenti delle Unità pastorali, i rappresentanti di associazioni, gruppi e movimenti laicali e quanti vogliono vivere da “protagonisti-testimoni” il Vangelo nella vita quotidiana, essere “evangelizzatori-missionari” di se stessi e del prossimo dando il proprio contributo ad una Chiesa “in uscita”, si daranno appuntamento attorno al loro Pastore per ascoltare, dialogare, riflettere e condividere quanto è emerso anche dalla prima Assemblea sinodale della Chiesa italiana svoltasi a Roma dal 15 al 17 novembre.
L’incontro diocesano di sabato sarà la prima tappa di un percorso che avrà un secondo momento assembleare a giugno 2025. I lavori saranno aperti dal saluto dell’arcivescovo Ivan Maffeis e proseguiranno con la preghiera e meditazione del teologo don Alessio Fifi e l’intervento della prof.ssa Simona Segoloni sul “Volto della Chiesa” nella Lumen Gentium (Luce delle genti), una delle quattro costituzioni del Concilio Ecumenico Vaticano II promulgata da Paolo VI il 21 novembre 1964, sessanta anni fa. Su quest’intervento i partecipanti daranno vita a dei gruppi di riflessione-approfondimento a cui seguirà la parola del vescovo Ivan sulla Lettera pastorale e il Giubileo della Speranza. Al termine la presentazione del percorso e calendario giubilare diocesano e il “pranzo insieme” in spirito di condivisione e fraternità.
Per partecipare all’Assemblea di sabato 23 novembre è necessario iscriversi sul portale della Diocesi

Locandina Assemblea diocesana 2024

Assisi – Giornata mondiale dei poveri, aiutate 422 famiglie Nel 2023 all’Emporio diocesano 7 Ceste distribuite 68 tonnellate di prodotti

Oltre 400 famiglie aiutate, 68 tonnellate di prodotti distribuiti, circa 7mila ore di volontariato. Sono alcuni numeri, riguardanti l’anno 2023, resi noti dalla Caritas diocesana in vista dell’ottava edizione della Giornata mondiale dei poveri, che ricorre domenica 17 novembre e che quest’anno ha come tema “La preghiera del povero sale fino a Dio”.

Molteplici sono le iniziative organizzate dalla Caritas diocesana, in collaborazione con la Fondazione Assisi Caritas e dai Centri di volontariato sociale, che sono già in corso nei vari luoghi sedi delle opere segno della diocesi stessa.
In particolare all’Emporio solidale diocesano “Sette Ceste” di Santa Maria degli Angeli sono iniziati in questa settimana i momenti di condivisione e spiritualità interreligiosa con la partecipazione di rappresentanti della tradizione islamica e della chiesa ortodossa rumena, di volontari della Caritas diocesana e di alcune famiglie assistite.

Domenica 17 novembre il Centro di volontariato sociale di Gualdo Tadino organizza il pranzo comunitario che si terrà alle ore 13 presso la sede del Centro stesso in via monte Alago snc.
Sabato 16 novembre invece torna la Giornata nazionale della Colletta alimentare organizzata dal Banco alimentare. Anche nei supermercati dell’Umbria sarà possibile partecipare all’iniziativa donando la propria spesa per aiutare chi è in difficoltà.

Gran parte delle iniziative organizzate per la Giornata mondiale dei poveri si terranno all’Emporio solidale diocesano “7 Ceste” che come spiegano la direttrice della Caritas Anna Rita Cetorelli e il direttore della Fondazione Assisi Caritas, Timoteo Carpita, è un “punto di riferimento fondamentale nell’attività della Caritas diocesana che, dal 2016 anno della sua apertura, continua a sostenere sempre più persone e famiglie in difficoltà del nostro territorio, che si rivolgono ai Centri di ascolto Caritas parrocchiali, Centri di volontariato sociale (C.V.S.) e ai servizi sociali dei Comuni afferenti alla diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. È il risultato di un lavoro in rete che prevede un servizio di raccolta e di distribuzione di generi alimentari e di prima necessità, organizzato come un supermercato nel quale l’ascolto ha la priorità, in quanto permette alle persone di scegliere ogni mese i prodotti di cui hanno bisogno, chiamando il numero 371.3344796, per limitare o addirittura eliminare gli sprechi che in passato a volte si sono verificati. Negli anni della pandemia – aggiungono i due direttori – si è registrato un forte aumento delle richieste e dunque della mole di lavoro di raccolta e distribuzione. Tutto ha continuato a funzionare grazie al coordinamento della Caritas diocesana, con la Fondazione Assisi Caritas (ente gestore), e i tanti volontari che settimana dopo settimana hanno alimentato questa opera segno della diocesi. Molto bella e da segnalare è la collaborazione tra i volontari adulti, una quarantina, e i ragazzi, volontari del Servizio Civile: un bell’esempio generativo di intergenerazionalità che fa ben sperare”.
L’emporio, infatti, dal 2022 è sede del Servizio civile nazionale, e vi operano 3 ragazzi. Come detto nel 2023 sono state distribuite oltre 68 tonnellate di prodotti, per un valore di oltre 183.000 euro, di cui circa 28.000 acquistati (18%) e oltre 155.000 (82%) ricevuti in donazione. Per quanto riguarda la parte donata, circa il 16% arriva dalle raccolte alimentari (Banco Alimentare, “Dona una spesa”, parrocchie, aziende e privati) e quasi l’84% da donazioni SiFead. È stato così possibile servire 1.362 persone, ossia 422 famiglie, partendo dalle 853 del 2016, ossia 247 famiglie. Le ore donate nel 2023 dai volontari sono oltre 7000. Dall’apertura del 2016 ad oggi sono circa 40.000 le ore donate dai volontari, che hanno permesso di distribuire oltre 1 milione 150 mila euro di prodotti, 630 tonnellate di beni. L’Emporio è sostenuto principalmente dai fondi 8×1000 e dai contributi delle derrate provenienti dall’Unione Europea grazie appunto al SiFead (Fondo di aiuti europei agli indigenti) e dal Banco alimentare.