Gruppi preghiera Padre Pio – convegno annuale regionale

Convegno annuale regionale dei Gruppi di preghiera di P.Pio dell’Umbria sabato 18 novembre presso il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza.
Programma
ore 8.30 accoglienza presso la Casa del Pellegrino
ore 9.00 Auditorium – celebrazioni delle Lodi animata don Francesco Paolo Vaccarini
ore 9.30 SALUTO E RELAZIONE DI DON ADOLFO BETTINI Coordinatore regionale del’umbria
ore 10.00 CATECHESI DI PADRE LUCIANO LOTTI OFM CAP segretario generale dei Gruppi di Preghiera
ore 11.30 break
ore 12 nella basilica superiore del santuario concelebrazione eucaristica presieduta da padre FRANCO MOSCONE Direttore Generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio
ore 15 cripta del santuario – tomba di Madre Speranza, recita del Rosario meditato e Adorazione Eucaristica
ore 16.00 conclusione dei lavori

Per motivi organizzativi è necessario che gli Animatori comunichino l’adesione del proprio Gruppo all’Assistente Regionale, Don Adolfo via mail adolfobettini@gmail. com

– I Gruppi possono portare le loro bandiere o stendardi per la processione d’ingresso della Celebrazione Eucaristica. – I sacerdoti portino il proprio camice e stola bianca – Chi intende consumare il pranzo presso il Ristorante del Santuario (sotto il piazzale della Basilica), deve comunicarlo al proprio Animatore.

Perugia – commemorazione defunti. Mons. Maffeis: «Sentiamoli vicini i nostri morti: sono i santi di casa nostra…»

«Sentiamoli vicini i nostri morti: sono i santi di casa nostra…». E’ l’esortazione rivolta dall’arcivescovo Ivan Maffeis ai fedeli durante la celebrazione eucaristica della Commemorazione dei defunti del 2 novembre, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, la cui omelia è consultabile e scaricabile al link riportato a piè di pagina. Il giorno precedente, solennità di Ognissanti, l’arcivescovo aveva celebrato l’Eucaristia nel Cimitero Monumentale del capoluogo umbro.

Una storia di santità. Nell’omelia mons. Maffeis ha  ricordato che «l’accostamento della commemorazione dei defunti alla festa dei Santi è frutto della sapienza millenaria della Chiesa. Con la festa celebrata ieri la Chiesa ci invita a leggere la nostra storia come una storia di santità. Nessuno sottovaluta quanto questa stessa storia sia avvelenata dalla violenza e dalla malvagità – di quante atrocità siamo testimoni anche in questi giorni… -; ma anche e proprio in mezzo al dramma di queste situazioni, la Chiesa non si stanca di annunciare che il Crocifisso è Risorto, ha vinto il male e la stessa morte».

Siamo debitori ai nostri cari. «Accanto al suffragio, il pensiero dei nostri defunti – ha detto l’arcivescovo – ci spinge alla gratitudine e alla riconoscenza. Ciascuno di noi è stato educato alla vita e alla stessa fede grazie al cuore, alla mente e alle mani operose di mamme e papà, di nonni, di catechisti, religiosi, religiose, sacerdoti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra esistenza.  Siamo debitori ai nostri cari non solo o non tanto di ciò che abbiamo – e che, comunque, è spesso frutto di tanti loro sacrifici -, ma anche e soprattutto di ciò che siamo. Il nostro modo di vedere le cose e di interpretare la vita rimane debitore a chi ha contribuito a farci intuire che una vita buona ha a che fare con il Vangelo delle Beatitudini e si gioca nell’incontro con il Signore, al punto che l’uomo non può dirsi realmente tale se non in Cristo».

Viviamo nell’attesa della Gerusalemme celeste. «Sentiamoli vicini i nostri morti : sono i santi di casa nostra, sentiamoci sostenuti – in maniera misteriosa, ma reale – dalla loro preghiera e custoditi dal loro amore, partecipi di un unico destino; viviamo nell’attesa di incontrarci nuovamente nel compimento del Cielo, in quella Gerusalemme celeste che è la nostra vera patria, il termine ultimo di tutto il nostro andare, la pienezza della comunione e della pace», ha concluso l’arcivescovo Maffeis.

 

Omelia arcivescovo Ivan Maffeis Commemorazione dei defunti, Cattedrale, 2 novembre 2023

Terni – Commemorazione dei defunti. Mons. Soddu: “Nel ricordare tutti i defunti ci stringiamo nel suffragio, come pietre vive alla pietra fondamentale che è Cristo Signore”.

E’ stata celebrata al Cimitero di Terni, dal vescovo Francesco Antonio Soddu, la messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto Giovanni Bruno, del sindaco Stefano Bandecchi, del questore Bruno Failla, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, e concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi, dal cappellano del cimitero padre Mario Lendini e da numerosi sacerdoti della città.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo.
Nella giornata di commemorazione dei defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo: «Questo giorno della memoria è onorare quanti ci hanno preceduto. L’affetto verso i nostri cari defunti ci stringe in una maniera o nell’altro ancora a loro. Il nostro suffragio non è solo il ricordare e commemorare, ma il nostro essere uniti a Cristo, l’unico che è capace di presentare le persone, la vita e l’anima di tutti coloro che ci hanno preceduto in questa vita, e che vogliamo siano uniti a Cristo nella gloria eterna del Paradiso».
Riferendosi alla lettura del Vangelo di Matteo, ha ricordato le guerre, ossia le ignominie dei nostri giorni: «Oggi non si riesce a intravvedere e quindi a riconscere il Signore, perché le cose ignominiose permangono, perché sono costruite dalla violenza dell’uomo e dalla natura peccaminosa dell’uomo: pensiamo alle guerre, alla fame, alla non accoglienza dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi. Il Signore si riconosce nelle opere di misericordia. I giusti sono coloro che hanno saputo togliere l’ignominia attraverso l’accoglimento e l’esercizio delle opere di misericordia, quelle così semplici, ma che determinano l’umanità buona, davanti alla quale si riconosce il Signore. Questi nostri giorni così tristi, afflitti da più guerre nel mondo, si riflettono nella nostra società. Dalla società intera e dalle nostre opere di misericordia che possiamo fare, chiediamo al Signore che illumini la mente e il cuore, rafforzi l’opera di coloro che determinano le sorti dei popoli, affichè le opere di giustizia, che poi mettono in evidenza la bontà delle persone, siano messe in atto».

La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti, la tomba dei Garibaldini, la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, presso le tombe monumentali e dei personaggi illustri della città di Terni: Elia Rossi Passavanti, Borzacchini, Faustini, Donatelli, Briccialdi, Casagrande, Farini, Cassian Bon, Libero Liberati e presso la lapide della Società San Vincenzo de’Paoli in ricordo dei più bisognosi e segno di carità verso i defunti.

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Perugia – l’inaugurazione della nuova “Libreria delle Volte” del complesso “Isola di San Lorenzo” in Piazza IV Novembre. Un luogo di “Incontri, scoperte e libri”

«Apriamo una nuova libreria con una grande storia alle spalle». È impresso nell’invito all’inaugurazione della “Libreria delle Volte” del complesso monumentale della Cattedrale di Perugia “Isola di San Lorenzo”, in calendario sabato 11 novembre, alle ore 11, situata in Piazza IV Novembre, davanti alla splendida duecentesca Fontana Maggiore.

Un progetto culturale. «Una libreria pensata come un luogo vivo dove incontrarsi, interrogarsi, dialogare, costruire e sviluppare insieme un progetto culturale per la città; un luogo in cui entrare, tra pagine di libri. Con questo sguardo i libri sono esperienze di ascolto delle nostre domande interiori, dei nostri pensieri irrequieti, delle nostre sensazioni vitali». Lo sottolineano i suoi curatori nell’evidenziare che «nel più ampio progetto di valorizzazione del complesso dell’Isola di San Lorenzo, riapre al pubblico nella piazza più significativa della città, una libreria che prende il posto di una storica attività chiusa oltre un anno fa».

La gestione della libreria sarà curata da Genesi, società benefit s.r.l. – a cui è affidata la guida del Museo del Capitolo della Cattedrale e dell’Area Archeologica della Perugia Sotterranea – nata con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro.

Un messaggio attuale. L’Isola di San Lorenzo nel corso di questi anni è stata oggetto di mirati interventi di rilancio, che l’hanno riportata ad essere uno dei luoghi simbolo di Perugia, in un vero viaggio nel tempo e nello spazio. Proprio dove sorgono la Cattedrale e tutto il complesso dell’Isola, un tempo si ergeva l’acropoli centro di spiritualità, di scambi e relazioni. Un messaggio attuale per il nostro oggi.

Per informazioni: Libreria delle Volte – Genesi s.r.l Società Benefit

All’Istituto Telogico di Assisi presentazione del libro: “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto”

Si terrà martedì 7 novembre alle ore 10,45 nella sala degli archi presso la sede degli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) la presentazione del libro di padre Felice Autieri “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” disponibile in tutte le librerie (pagine 364, Edizioni Francescane Italiane).
L’importanza di questa presentazione presso l’ITA-ISSRA è quella di far conoscere agli studenti questo ‘rapporto speciale’ di Francesco con i due vescovi di nome Guido che padre Autieri ha rilevato, visionando un’ampia bibliografia.
“Un rapporto – come ha avuto modo di dire il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino – per tanto tempo oscurato persino nella prima storiografia francescana: tutto quello che noi sappiamo di Francesco è parte di una storiografia che racconta il Francesco santo e non quello storico in carne e ossa. Solo con la sala della Spogliazione, nata intorno al 1600 sotto il vescovo Crescenzi, si cominciò a rileggere la storia raccontando quello che era successo e come Francesco ha trovato nel vescovo un padre in cui sentiva la voce di Dio e in cui trovava l’affetto della chiesa madre”.

Del periodo storico parlerà il professor Franco Cardini, saggista mediovalista e scrittore di fama internazionale che dialogherà con l’autore e con suor Roberta Vinerba, direttore dell’ISSRA.

La presentazione si aprirà con i saluti del preside dell’ITA, padre Giulio Michelini e si concluderà con l’intervento di monsignor Sorrentino.

Perugia – dal 1° novembre l’innovativo progetto “Rete di Argento” a sostegno dell’invecchiamento attivo.

È giunto al nastro di partenza, il 1° novembre, l’innovativo progetto “Rete di Argento” promosso in collaborazione tra Fondazione di Carità San Lorenzo (ente capofila e braccio operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Comune di Perugia (con know how e risorse materiali), USL Umbria 1 – Distretto del Perugino (con know how e risorse finanziarie), Polizia di Stato (con know how), Associazione Coordinamento Centri Socio Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus. Questo progetto è previsto dal “Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa” della Fondazione Perugia (ente finanziatore), nell’ambito del suo Documento programmatico 2023-2025, definito tra le proprie linee strategiche d’intervento con il raggiungimento dell’obiettivo sostenibile n. 3 dell’Agenda ONU 2030.
“Rete di Argento” durerà un anno ed è rivolto agli anziani over 65 autosufficienti residenti nel Comune di Perugia e a tutti gli Enti pubblici e del Terzo settore impegnati a promuovere iniziative volte a coinvolgere gli stessi anziani in attività aggregative territoriali, spesso laboratoriali, in cui si sentano ancora soggetti attivi e non passivi della società.
Si tratta di un progetto impegnativo, che affronta il crescente fenomeno dell’invecchiamento demografico da cui non è immune il capoluogo regionale dove la popolazione compresa nella fascia d’età dai 65 anni in su supera le 40mila unità, pari al 25% della popolazione complessiva (Istat 2022). Altro dato significativo è l’“indice di ricambio della popolazione” (il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione, 60-64 anni, e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro, 15-19 anni). A Perugia, nel 2022, questo indice è stato del 201,1 cioè 201,1 anziani ogni 100 giovani, mentre venti anni prima (2002) gli anziani erano 166,5. Dati che ripropongono il tema della “sostenibilità dello Stato sociale” negli anni a venire. Infatti, più sono gli anziani in pensione in rapporto ai giovani che possono lavorare, pagare tasse e contributi sociali e finanziare il Welfare State, e meno un Paese può guardare con serenità al proprio futuro.
Con l’aumento della popolazione anziana aumenta anche la condizione patologica della solitudine, con ricadute negative sulla qualità della vita, e dell’isolamento sociale, sempre più spesso associato «alla riduzione della vita» perché favorisce l’insorgenza di gravi malattie (secondo uno studio precedente al Covid-19 citato dal quotidiano Avvenire del 19/04/2019).

Per questo ed altri motivi si è messo in cantiere il progetto “Rete di Argento” per contribuire ad impostare azioni sia preventive e di contrasto dei fenomeni solitudine e isolamento sia protettive dei soggetti a maggior rischio a partire dal riconoscere all’anziano il diritto di avere un ruolo attivo nella società. Come? Promuovendo, attraverso un approccio sperimentale e innovativo quale “Rete di Argento”, lo sviluppo, il rafforzamento ed il coordinamento delle risorse e delle sinergie attive e attivabili nel territorio per innescare metodi e processi finalizzati ad incoraggiare le esperienze aggregative e l’invecchiamento attivo della popolazione anziana. Inoltre il progetto si prefigge di dare vita a una “alleanza-rete” tra Enti pubblici e Terzo settore preposti a creare le condizioni di un ruolo attivo degli over 65 nella società, coinvolgendo e valorizzando le esperienze già presenti nel territorio in ambito aggregativo della popolazione anziana. Questo anche per incoraggiare il coinvolgimento della comunità locale allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Tre macro ambiti di intervento del progetto. Si tratta di “governance”, “prevenzione” e “sperimentazione”. Il primo comprende, nello specifico, lo sviluppo e la valorizzazione del networking partendo dalle risorse e dalle opportunità già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, la sensibilizzazione della comunità sul tema dell’invecchiamento attivo e l’ampliamento della rete di Enti pubblici e del Terzo settore impegnati in materia. Per fare un esempio, la Fondazione di Carità San Lorenzo, con risorse proprie derivanti da attività di raccolta fondi, contributo 8xmille alla Chiesa cattolica e con alcuni volontari, gestisce un “laboratorio di bomboniere solidali” che coinvolge degli over 65 abitanti nei quartieri perugini di via Cortonese e di Madonna Alta. Mentre l’ambito della “prevenzione” comprende l’attivazione di percorsi informativi su corretti e sani stili di vita (alimentare, attività fisica e rischi-pericoli del gioco d’azzardo) e sul rischio delle truffe online attraverso la messa a disposizione da parte della Polizia di Stato del know how, realizzando incontri finalizzati a prevenire tali rischi. L’ambito della “sperimentazione” riguarda, oltre al nuovo modello di governance, l’attivazione e la gestione di un servizio di welfare informale itinerante, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari e gli stakeholders che erogano i servizi.

Perché è innovativo “Rete di Argento”? Lo spiega il responsabile dell’Area Progetti della Caritas diocesana di Perugia, il dott. Alfonso Dragone, soffermandosi sui menzionati tre macro ambiti. «Innanzitutto è innovativo per il suo modello di governance – sottolinea il responsabile Caritas –, perché promuove il coordinamento e la valorizzazione delle risorse presenti sul territorio in un’ottica di sistema integrato». Altro aspetto significativo «è la realizzazione di una mappa dei servizi fruibile tramite una piattaforma digitale in grado di valorizzare le risorse e le opportunità presenti nell’ambito dell’invecchiamento attivo e le relazioni tra la popolazione anziana e gli stakeholders che erogano servizi, come la Caritas diocesana attraverso una serie di laboratori attivati negli ultimi anni». Non va neppure trascurato l’aspetto della “sostenibilità” nel tempo di “Rete di Argento”, evidenzia Alfonso Dragone, «soprattutto sotto il suo profilo gestionale», che «consiste nel rendere il tavolo del suo coordinamento un elemento strutturale del processo di gestione in modo che le buone pratiche e i benefici generati dal modello di sistema proseguano nel tempo».

Mettere a sistema le risorse della comunità. Ne è convinta l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, nell’«aderire con grande convinzione al progetto proposto dalla Fondazione di Carità San Lorenzo – dichiara la stessa Cicchi –, poiché riteniamo che il tema dell’invecchiamento attivo sia tra gli elementi fondanti del sistema di welfare che punta alla prevenzione. Sistema che, prosegue l’assessore, «oggi fa sempre più fatica a dare risposte ad anziani fragili o non autosufficienti. Penso che un progetto nel territorio in grado di coordinare attività di diversi soggetti istituzionali e non, sia fondamentale. Oggi sempre di più sono gli anziani che vivono nella nostra città ed un invecchiamento di qualità può determinare davvero un valore anche in termini economici e non solo sociale. Se dovessi dire con due battute, mi verrebbe da pensare che ci sono sempre più “Anchise ma sempre meno Enea” che possono supportare il carico del numero sempre più rilevante di anziani a Perugia. Ormai il detto “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” può essere adattato anche per gli anziani. E questo mi pare sia proprio lo spirito del progetto che fonda la sua azione nel mettere a sistema le risorse della comunità».

Il Questore di Perugia: Vicini alle fasce deboli. «La Polizia di Stato che rappresento nella provincia è orgogliosa di essere partner dell’innovativo progetto “Rete di Argento”, in collaborazione con la Fondazione di Carità San Lorenzo, Comune di Perugia, USL Umbria 1 – Distretto del Perugino, Associazione Coordinamento Centri Socio-Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus». Così il Questore della provincia di Perugia, Fausto Lamparelli, che sottolinea «l’importanza della collaborazione e della sinergia tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e cittadini per costituire quell’importante rete di attori a supporto dell’invecchiamento attivo e consentire alle persone anziane di partecipare a convegni informativi utili alla prevenzione di reati che li vedono purtroppo vittime di persone senza scrupoli che approfittano delle fasce deboli della società per arricchirsi illecitamente. Attraverso il progetto “Rete di Argento” – commenta il dott. Lamparelli – saremo vicini alle fasce deboli della società per aiutarli a tutelarsi informandoli e formandoli alla prevenzione di truffe, furti e ogni genere di pericoli, compresi quelli derivanti dall’uso inconsapevole della rete internet».

Terni – Celebrazioni per la commemorazione dei defunti al Cimitero e nella Cattedrale

Giovedì 2 novembre alle ore 10.30 presso il cimitero civico di Terni, il vescovo Francesco Antonio Soddu, presiederà la santa Messa per la commemorazione di tutti i defunti della città, concelebrata con i sacerdoti e alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Saranno ricordati e onorati i defunti, specie gli appartenenti ai vari Corpi dello Stato, caduti nell’adempimento del loro dovere.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si recano in questi giorni al cimitero, nel segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nella memoria.
Dopo la celebrazione seguirà un momento di raccoglimento all’interno del cimitero in memoria dei caduti in guerra e presso il Sacrario ai Caduti, la tomba dei Garibaldini e i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, alle tombe dei cittadini illustri che hanno segnato la storia della città.
Al termine della visita istituzionale, il vescovo, accompagnato dal cappellano del cimitero, si recherà sulle tombe abbandonate nella zona vicino all’ingresso principale del cimitero, per una preghiera.
Nella Cattedrale di Terni il 2 novembre alle ore 17.30 il vescovo Soddu presiederà la celebrazione per la commemorazione dei defunti, ricordando in particolare i vescovi della Diocesi, i sacerdoti e i canonici defunti, con la preghiera nella cripta della cattedrale dove sono custodite le tombe del primo vescovo di Terni Anastasio, di mons. Dal Prà e mons. Gualdrini. Saranno presenti i sacerdoti di Terni e i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Perugia – Celebrazioni di Ognissanti e Commemorazione Defunti al Cimitero e in Cattedrale

Il 1° e il 2 novembre la Chiesa celebra la Solennità di Ognissanti e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. A Perugia l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, il vicario generale don Simone Sorbaioli e il parroco di Santa Maria Assunta in Casaglia don Fabrizio Crocioni, nel cui territorio insiste il Cimitero Monumentale e di Monterone, presiederanno le celebrazioni eucaristiche animate dai membri delle Confraternite del Santissimo Sacramento e della Misericordia di Perugia.

Programma:
Mercoledì 1° novembre, alle ore 11.00, nella chiesa del Cimitero Monumentale, la celebrazione presieduta dall’arcivescovo con al termine il rito della benedizione per tutti i fedeli defunti; celebrazione preceduta dalla preghiera del S. Rosario (ore 10.30) e dalla S. Messa (ore 8.30) nella chiesa di Monterone.
Giovedì 2 novembre, alle ore 10, nella chiesa di Monterone, la celebrazione presieduta dal vicario generale e nel pomeriggio (ore 15.30), la S. Messa della Confraternita della Misericordia, nella chiesa del Cimitero Monumentale.
Sempre nel pomeriggio (ore 18.00), nella cattedrale di San Lorenzo, l’arcivescovo presiederà la celebrazione in memoria dei suoi predecessori defunti con al termine il rito della benedizione delle loro tombe, presso la cripta del duomo, dove i fedeli potranno raccogliersi in preghiera.

Sempre in cattedrale, il 1° e il 2 novembre, saranno celebrate le S. Messe con il seguente orario: 8.00, 11.00 e 18.00.

Perugia: Dal primo “Open Day” del “Villaggio della Carità” la necessità di una maggiore corresponsabilità sociale nell’aiutare i più fragili e in difficoltà contribuendo al bene della comunità

«Siamo molto soddisfatti per la risposta che c’è stata dal territorio al nostro primo “Open Day”, un’occasione per far conoscere maggiormente attività e servizi della nostra Caritas e per rilanciare una rete di relazioni e di incontri fondamentali per poter continuare a dare risposte ai più fragili e in difficoltà che chiedono quotidianamente aiuto». Così il direttore della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, don Marco Briziarelli, nel dare il benvenuto ai numerosi partecipanti all’incontro sul tema “La corresponsabilità nella Carità”, appuntamento centrale della prima giornata di “Open Day” del “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” di Perugia svoltasi giovedì 26 ottobre.

All’evento era presente anche una rappresentanza dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini insieme alle loro “Edizioni Frate Indovino”, ordine religioso proprietario dell’immobile dove sorge il “Villaggio della Carità” concesso quasi dieci anni fa all’Archidiocesi «per poter vivere un’esperienza di carità molto importante a livello diocesano», ha sottolineato don Marco Briziarelli ricordando la proficua collaborazione con i Cappuccini nel realizzare diversi progetti socio-caritativi ospitati nel “Villaggio”.

Non hanno fatto mancare la loro presenza le Istituzioni civili del capoluogo umbro, le realtà imprenditoriali impegnate nel volontariato d’impresa, come anche il mondo bancario, quello scolastico e il Terzo settore, testimoniando ognuno l’importanza di avviare insieme un cammino di corresponsabilità e di connessione l’uno con l’altro per affrontare a livello strutturale e con più efficacia le diverse povertà presenti nel territorio. Ed è quanto è emerso ed auspicato dall’apprezzata relazione dell’economista Pierluigi Maria Grasselli, coordinatore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale.

Relazione che ha toccato diversi temi di attualità stimolando al termine non pochi spunti di riflessione e domande, dalle criticità del piano sociale regionale alle risorse destinate agli Enti locali spesso limitate e vincolate dal Welfare State (es. nell’affrontare l’emergenza abitativa dovuta soprattutto agli sfratti), alla necessità di una maggiore corresponsabilità per affrontare queste ed altre criticità. Non basta la corresponsabilità dei singoli, ha evidenziato, in sintesi, il prof. Grasselli, «ma il coinvolgimento dell’intera comunità a partire dalle Istituzioni che devono essere più inclusive nell’aiutare l’inclusione di tutti». Questo per favorire, ha aggiunto, «una vita buona in comune». Prima ancora ha parlato del “rapporto carità ed amore” nell’accennare all’«ampio ventaglio di interventi Caritas», non solo limitato alla realtà locale e nazionale, vedendo «stazioni di assistenza Caritas» anche in occasione degli attuali conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, stazioni di assistenza Caritas, ha sostenuto Grasselli, che «mi appaiono come un presidio di umanità e di speranza…, pensandoli nell’ottica dell’amore che li ispira».

La Caritas anche a Perugia e in Umbria svolge un ruolo non secondario in ambito educativo-pedagogico per tanti giovani nell’offrire loro sia attività di Servizio Civile sia esperienze di volontariato, ad essere sempre più un “presidio” per fronteggiare piccole e grandi emergenze che sono ormai strutturali, supplendo non poco alle carenze dello Stato sociale. Basti pensare che a tutt’oggi, presso il “Villaggio della Carità”, sono accolti 24 nuclei familiari a seguito di sfratti, altri 10 in altre strutture gestite sempre dalla Caritas ed altri 12 sono in lista d’attesa di avere un alloggio dignitoso. E sul fronte delle risorse a disposizione, iniziano a scarseggiare quelle impegnate per la gestione dei cinque “Empori della Solidarietà” e di tutte le famiglie che afferiscono a Caritas, passate dalle 1.800 del periodo pre-pandemia alle attuali 3.000. «Siamo certi che arriveranno nuove risorse, perché crediamo nella Divina Provvidenza – ha commentato don Marco Briziarelli –, ma se dovessero mancare non è sicuro che queste famiglie potranno essere aiutate anche nel 2024».

Terni – veglia missionaria a conclusione dell’ottobre missionario

Ottobre è il mese che la chiesa universale dedica alla missione universale. Settimane in cui le comunità cristiane sono chiamate a riflettere sul senso della missione e operare perché l’accoglienza, la fratellanza e la solidarietà amplino sempre più i loro confini e accrescano il loro impegno.
In diocesi, momento centrale dell’ottobre missionario sarà la veglia diocesana di preghiera missionaria “Cuori ardenti, piedi in cammino” che si terrà sabato 21 ottobre alle ore 21 nella cattedrale Santa Maria Assunta di Terni, guidata dal vescovo Francesco Antonio Soddu, insieme al direttore del Centro missionario diocesano don Leopold Sandor.
La veglia sarà scandita da canti, ascolto della Parola di Dio e dalle testimonianza di religiosi, laici e giovani che hanno preso parte alla Gmg di Lisbona e che hanno sentito “ardere il cuore” per l’annuncio e per un cambiamento della loro vita e quella delle realtà dove si sono inseriti.
Al termine sarà rinnovato il “mandato” per tutti i credenti, segno che invita ad annunciare e a mettere in pratica, ovunque, il Vangelo.
La Giornata missionaria mondiale che sarà celebrata il 22 ottobre invita a creare tra tutti i cristiani del mondo uno spirito di fraternità universale nella preghiera e nella solidarietà, specialmente verso le Chiese più giovani e bisognose di sostegno. Il tema della Giornata missionaria mondiale “Cuori ardenti e piedi in cammino” esprime il desiderio di condividere con gli altri la gioia dell’incontro con il Signore, nella pienezza del cuore e della vita, nel non rimanere indifferenti verso i bisogni del mondo di oggi e nel camminare insieme sulla via della fratellanza, della solidarietà, della pace e della giustizia.
L’immagine dei “piedi in cammino” ricorda la perenne validità della missio ad gentes, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra.
A tal fine le offerte raccolte domenica 22 ottobre saranno destinate a favore dell’attività missionaria della Chiesa universale, a sostegno di tutte le giovani Chiese e i progetti per l’evangelizzazione e umanitari nei paesi più poveri e dimenticati.