Perugia – una fattoria in città per vivere la vita di campagna rivolta alle scuole dell’infanzia ed elementari

Allestita nell’area verde delle Edizioni Frate Indovino (ingresso da via Marco Polo n° 1 bis), contigua al “Villaggio della Carità”, a Perugia, immersa nella città, la “Fattoria urbana” sarà inaugurata lunedì 11 novembre, alle ore 12.
Si tratta di un significativo progetto che prevede percorsi di educazione ambientale rivolti alle scuole dell’infanzia e alle scuole elementari finalizzati a sensibilizzare i partecipanti sui temi dell’ambiente e della sostenibilità attraverso la promozione di comportamenti responsabili verso la natura e gli animali, la valorizzazione delle risorse naturali e la creazione di un senso di comunità e di solidarietà tra i partecipanti. I bambini potranno fare un’esperienza diretta della vita di campagna attraverso laboratori didattici sulla coltivazione di ortaggi e piante officinali, visite guidate alla fattoria per osservare gli animali da cortile e imparare a prendersene cura, attività pratiche di riciclo e compostaggio.
L’iniziativa – denominata “City Farm, Laboratorio di Ecologia Integrale” parte del progetto Cei 8xmille “Semi di Carità” – è promossa dalla Caritas diocesana e realizzata dalla Fondazione di Carità San Lorenzo in collaborazione con le Edizioni Frate Indovino. Impegnerà operatori e volontari della Fondazione di Carità nell’accompagnare le classi alla scoperta della fattoria sociale, a partire dalla lettura ad alta voce di albi illustrati, utili ad aprire il cuore e l’orecchio all’ascolto e a vivere l’esperienza da protagonisti.

Ad Assisi gli Stati Generali delle Chiese dell’Umbria il 9 novembre – Il programma

I rappresentanti delle commissioni pastorali e delegati per il sinodo delle otto diocesi dell’Umbria si ritroveranno il 9 novembre per gli “Stati Generali” della Chiesa dell’Umbria, presso il Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Assisi, evento a cui parteciperanno le Commissioni Ceu delle sei “Macro Aree Pastorali” (Evangelizzazione e Liturgia, Carità e Salute, Clero e Vita Consacrata, Laici, Cultura e Comunicazione, Giuridico e Amministrativa). Si tratta di un importante appuntamento sinodale in preparazione alla terza Assemblea ecclesiale regionale, all’assemblea sinodale delle Chiese in Italia, e del prossimo Giubileo.
Il programma prevede alla ore 9.00 l’accoglienza e preghiera; alle ore 9.30 l’introduzione dei lavori da parte di Mons. Renato Boccardo, presidente della Conferenza Episcopale Umbra. Alle ore 9.45 il percorso Sinodale Sapienziale: suddivisione per Aree Pastorali e sottogruppi per condivisione delle Sintesi Sinodali e dei Nuovi Lineamenti CEI per la fase profetica. Ore 11.15 break; ore 11.30 presentazione degli eventi e preparazione Giubileo 2025 delle singole Diocesi e Commissioni; comunicazioni della Segreteria Pastorale; ore 12.45 recita dell’Angelus e pranzo.

Gubbio – Stimmate francescane: un convegno sull’iconografia

Nel settembre del 1224, Francesco d’Assisi ricevette le stimmate presso il monte de La Verna: un evento miracoloso che segnò profondamente la sua vita e la storia del cristianesimo. Per celebrare l’ottavo centenario di questo episodio, l’associazione Quartiere di San Pietro e la parrocchia di San Pietro di Gubbio organizzano un incontro dal titolo “Le stigmate di san Francesco – Nascita e definizione di un’iconografia”.

Il convegno intende mettere in luce la rappresentazione artistica delle stimmate francescane a partire dal XIII secolo. Saranno gli studiosi Mirko Santanicchia e Giulia Vaira a guidare il pubblico attraverso un approccio interdisciplinare che unisce storia dell’arte, teologia e studi francescani, alla scoperta delle origini e dell’evoluzione iconografica delle stimmate francescane, svelando come gli artisti – a partire dal XIII secolo – abbiano interpretato e trasmesso ai fedeli questo profondo mistero. L’appuntamento è fissato per sabato 9 novembre, alle ore 16, nella sala dell’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana.

Due studiosi ed esperti come relatori
Mirko Santanicchia dal 2018 è professore associato di Storia dell’arte medievale al dipartimento di Lettere dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2004 svolge attività didattica per i corsi di laurea in Beni culturali e in Storia dell’arte, insegnando Storia delle tecniche artistiche, Storia dell’arte medievale e Storia dell’oreficeria e delle arti applicate nel Medioevo. I suoi interessi di studio si concentrano in prevalenza sull’arte nel centro Italia, in particolare fra Umbria, Toscana e Marche, tra XII e XV secolo. Gli ambiti più spesso indagati riguardano la pittura e le arti applicate (oreficeria, miniatura, arredo ligneo) nel loro dialogo con le arti considerate “maggiori”. Ha pubblicato più di novanta contributi in riviste scientifiche, atti di convegno, cataloghi di mostre e volumi miscellanei, oltre che diversi lavori monografici.

Giulia Vaira è laureata in Storia dell’arte medievale nel 2022 a Perugia, con una tesi dal titolo “Le sacre stimmate di san Francesco d’Assisi: fonti agiografiche e iconografia dalle origini a Giotto”. Tale lavoro è stato approfondito nei contenuti, accolto per la pubblicazione nella collana Tau delle edizioni Biblioteca Francescana di Milano. Sullo stesso argomento, ha scritto per la rivista “Studi francescani” un articolo che sarà contenuto nel numero dedicato alle stimmate di san Francesco di prossima uscita. È stata borsista al convegno internazionale di studi su “Identità e autocoscienza dei frati minori (sec. XIII-XIV)”, nell’ottobre 2022, e al “Seminario di formazione in storia religiosa e studi francescani” che si è tenuto tra Assisi e Roma nel giugno scorso, entrambi promossi dalla Società internazionale di Studi francescani.

Perugia: La presentazione dei Risultati del Progetto “Rete di Argento”, per un corretto processo di invecchiamento attivo dell’anziano

Invecchiare bene? Si può con il progetto “Rete di Argento”. Lo dimostrano i suoi risultati che saranno presentati a Perugia, mercoledì 6 novembre, alle ore 10, presso la sede della Fondazione Perugia, “Sala delle Colonne” di Palazzo Graziani (corso Vannucci, n° 47). Un’occasione per restituire alla comunità perugina i risultati registrati dal progetto che si è prefisso di sperimentare un modello di gestione innovativo in grado di promuovere, attraverso un sistema coordinato e integrato, lo sviluppo e la valorizzazione delle risorse già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, nonché strategie e azioni innovative finalizzate ad incoraggiare il coinvolgimento della comunità e le esperienze aggregative della popolazione anziana autosufficiente ≥65 anni allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Il progetto “Rete di Argento” è finanziato dalla Fondazione Perugia attraverso il “Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa” ed è stato realizzato da una rete di partners costituita da: Fondazione di Carità San Lorenzo (ente operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Distretto del Perugino USL Umbria 1, Comune di Perugia, Polizia di Stato, Associazione Coordinamento Centro Soci Culturali di Perugia, Fondazione Santa Caterina Parlesca. Inoltre, il progetto ha potuto contare sulla collaborazione di CESVOL Umbria, ACLI Perugia, Quartiere Pallotta A.P.S., AFAS Perugia, A.D.A. Umbria – Associazione per i Diritti degli Anziani, Accademia Focus, Associazione Filosofi…amo, AUSER Perugia, OVUS Perugia, AUSRU – Associazione Unite dei Sordi della Regione dell’Umbria, A.IT.A – Associazione Italiana Afasici.

Il modello sperimentale si è mosso su tre direttrici. 1) Governance: la gestione e la valorizzazione delle risorse e delle opportunità già presenti sul territorio. Ciò ha implicato il coordinamento delle risorse esistenti, l’identificazione e lo sviluppo di nuove opportunità, l’ampliamento della rete, nonché la sensibilizzazione della comunità sull’importanza del processo di invecchiamento attivo per la persona anziana. 2) Prevenzione: sono stati attivati percorsi informativi per promuovere uno stile di vita sano e corretto tra gli anziani (corretta alimentazione, importanza dell’attività fisica, nonché la consapevolezza dei rischi legati al gioco d’azzardo e alle truffe online). 3) Sperimentazione: è stato attivato un servizio itinerante di welfare informale, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari (gli anziani e anche i loro familiari) e coloro che erogano i servizi.

«I percorsi intrapresi e i risultati raggiunti, che saranno raccontati nel dettaglio il 6 novembre – commentano i promotori del progetto –, dimostrano che invecchiare bene si può, certamente grazie a una consolidata e continuamente rinnovata rete di soggetti impegnati sul territorio, tra cui tutti i partner di progetto, ma anche e soprattutto grazie a un vero e concreto ascolto del bisogno e a una presenza costante».

Terni – Solennità di Tutti i Santi – celebrazione del Vescovo al Cimitero di Terni e benedizione delle tombe

La commemorazione dei defunti accomuna non solo i credenti, ma tutte le persone che si recano in questi giorni al cimitero.Un ricordo che unisce quanti hanno ancora familiari che si recano a visitare i propri defunti, ma anche coloro che riposano in tombe ormai abbandonate, come è facile trovare passando lungo i viali dei cimiteri.
Nella solennità di Tutti i Santi, venerdì 1 novembre al cimitero di Terni è stata celebrata dal vescovo Francesco Antonio Soddu la santa messa ai piedi della grande croce al centro dei viali, conclebrata dal vicario genarale mons. Salvatore Ferdinandi e dal cappellano del cimitero di Terni padre Mario Lendini, alla presenza dei sacerdoti del centro città e di numerosi fedeli, raccolti in preghiera per tutti i defunti, per la pace e per i sofferenti.
«Questo giorno della memoria è onorare quanti ci hanno preceduto – ricorda il vescovo Soddu -. L’affetto verso i nostri cari defunti ci stringe in una maniera o nell’altro ancora a loro. Il nostro suffragio non è solo il ricordare e commemorare, ma il nostro essere uniti a Cristo, l’unico che è capace di presentare le persone, la vita e l’anima di tutti coloro che ci hanno preceduto in questa vita, nella gloria eterna del Paradiso. Stringendoci a Cristo nella preghiera possiamo giovare all’anima dei defuntiIn questo giorno della festa di Tutti Santi per noi si rinnova la dignità della santità, che ci viene donata da Dio. Spetta a noi essere a sua disposizione, costruire la santità giorno per giorno mettendo a frutto quei talenti che il Signore ci ha dato».

Al termine, percorrendo la parte antica del cimitero, il corteo di sacerdoti e fedeli ha raggiunto alcuni luoghi significativi del cimitero, sostando in preghiera davanti alle tombe delle vittime dei bombardamenti delle II guerra mondiale sulla città di Terni, davanti alle tombe dei bambini nati morti, a cui è dedicata una particolare zona del cimitero, davanti a quelle dei poveri, alle fosse comuni e l’ossario, alla tomba dei Salesiani che ospita anche sacerdoti diocesani e suore clarisse.

Gubbio – quattro nuove nomine per gli uffici pastorali

Arrivano nuove nomine per alcuni degli uffici diocesani della Chiesa eugubina, con l’obiettivo di favorire un rilancio dell’azione pastorale. Sono cinque, in particolare, gli uffici della Diocesi di Gubbio la cui responsabilità è stata affidata “ad nutum episcopi”, cioè a discrezione del vescovo, e che non viene rinnovata da molto tempo. Si tratta dell’ufficio catechistico, di quello liturgico, degli uffici per la formazione dei diaconi, per la pastorale giovanile e vocazionale, per la cultura. Ora il vescovo Luciano Paolucci Bedini, a norma del canone 469 e seguenti e dello statuto della Curia eugubina, ha provveduto al rinnovo delle nomine.

Le nuove nomine diocesane
Il nuovo responsabile dell’ufficio catechistico diocesano è don Fabricio Cellucci, sacerdote dal 2016, parroco di Madonna del Prato, moderatore diocesano del Cammino sinodale, direttore anche dell’ufficio di pastorale familiare, consulente spirituale del comitato di Gubbio del Centro sportivo italiano (Csi) e assistente ecclesiastico del gruppo scout Gubbio 2 Agesci e della zona “Terre di Francesco”.

L’ufficio liturgico diocesano e la formazione dei diaconi sono stati affidati a don Pasquale Criscuolo, sacerdote da 25 anni tra i Canonici regolari lateranensi e parroco di San Secondo.

Don Mirko Nardelli, uno dei sacerdoti più giovani della Chiesa eugubina, ordinato nel novembre 2019, è stato chiamato dal vescovo Luciano a coordinare l’ufficio per la pastorale giovanile e vocazionale. Nardelli è vicario parrocchiale nella comunità di Santa Maria Ausiliatrice a Padule e in quella di San Marco.

Infine, a don Francesco Menichetti è stato affidato l’ufficio diocesano per la cultura. Menichetti è parroco delle comunità di Santa Maria (Monteleto), San Giovanni Battista (Loreto), San Benedetto (San Benedetto Vecchio) e San Bartolomeo (Camporeggiano).

Incarichi operativi dal primo novembre
Le nomine, disposte nei giorni scorsi dal vescovo, mons. Luciano Paolucci Bedini, e notificate dal cancelliere mons. Pietro Vispi, sono operative dal primo novembre 2024.

Gubbio – la notte dei Santi

Torna a Gubbio “La notte dei Santi”, per vivere la ricorrenza di Ognissanti in maniera diversa rispetto alle feste a tema horror di Halloween e prepararsi alla memoria dei defunti. A partire dalle ore 20.45 di giovedì 31 ottobre, la Cattedrale eugubina ospiterà un momento di preghiera in preparazione alla solennità di tutti i Santi. Al termine, un corteo in processione arriverà fino alla chiesa di San Marziale, dove alle 21.15 sarà celebrata la santa messa presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e dove poi la preghiera continuerà per tutta la notte.

Serata di apertura straordinaria del Museo diocesano
In parallelo, a cominciare sempre dalle ore 21.15, nella Chiesa cattedrale sarà possibile visitare la cappella del Santissimo Sacramento e l’armadio delle reliquie e, grazie all’apertura straordinaria e gratuita del Museo diocesano, anche lì sarà possibile vedere i reliquiari in esso custoditi.

Una notte di preghiera e adorazione a San Marziale
Tornando a San Marziale, per tutta la notte sarà possibile avvicinarsi al sacramento della riconciliazione grazie alle confessioni e all’adorazione eucaristica. Infine, alle ore 6 del mattino del primo novembre, ci sarà la recita delle Lodi e la colazione insieme per tutti i partecipanti. L’iniziativa è organizzata dalla Chiesa eugubina, dalle sorelle del Piccolo testamento di san Francesco, dall’ufficio diocesano di pastorale giovanile e dal Polo museale diocesano di Gubbio.

Gubbio – Ottobre missionario: torna la raccolta cibo per le parrocchie boliviane

Come ormai consuetudine, nel mese di ottobre il vociare festoso di giovani e ragazzi è tornato a farsi sentire nelle strade del centro eugubino e in quelle delle comunità parrocchiali della periferia. Nello scorso fine settimana, infatti, è iniziata la raccolta cibo proposta dal Centro diocesano missionario di Gubbio.

I legami della Chiesa eugubina con l’America Latina
La Chiesa eugubina, infatti, ha molti contatti con l’America Latina in particolare grazie al sacerdote fidei donum in Bolivia, don Antonio Zavatarelli. Lo stesso don Leonardo Giannelli, coordinatore del Centro missionario, è stato per oltre vent’anni missionario in Bolivia. Anche stavolta, grazie alla raccolta cibo, sarà riempito un intero container.

Come contribuire alla raccolta cibo
Tutti possono contribuire donando pasta, riso, farina, olio, zucchero, scatolame. Il cibo raccolto sosterrà la vita delle parrocchie di Peñas e Santiago de Huata, insieme alla Casa di Batallas, che portano avanti progetti di crescita locale offrendo formazione, vicinanza e aiuto alle famiglie più bisognose. In molte zone della diocesi eugubina i ragazzi sono già passati, mentre domenica 3 novembre si attiverà la parrocchia di San Pietro nel centro storico eugubino e – sempre i primi giorni di novembre – la raccolta raggiungerà anche Umbertide.

Le prossime tappe della raccolta
Per quasi un mese, comunque, sarà possibile portare le provviste presso le parrocchie o direttamente a “Casa Giovani” a Sant’Agostino di Gubbio, tutti i giorni dalle ore 15 alle 19.30. Dal 22 al 24 del mese prossimo è previsto il campo di lavoro per l’inscatolamento dei viveri raccolti ed entro metà dicembre ci sarà il carico e la partenza del container, che entro sei mesi arriverà poi in Bolivia. Per informazioni e contatti si può scrivere a centromissionario@diocesigubbio.net o chiamare il numero 3381768027.

Perugia -Perugia – Missione Giovani, con la loro intraprendenza i giovani missionari hanno coinvolto centinaia di coetanei.

Di “chiasso”, a Perugia, i cento ragazzi e ragazze della “Missione Giovani 2024” ne stanno facendo nell’annunciare a tanti loro coetanei la gioia e la felicità della vita attraverso il Vangelo. È quanto è avvenuto nelle prime cinque giornate di questa esperienza di fede, di incontro, dialogo e socialità, in svolgimento dal 18 al 27 ottobre, guidata dall’equipe della “Missione ed evangelizzazione” dei Frati Minori dell’Umbria insieme ad altri religiosi e religiose, a sacerdoti diocesani e seminaristi.
Un “chiasso” che lo aveva “promesso” fra’ Alfio Vespoli, responsabile della “Missione”, all’arcivescovo Ivan Maffeis, alla celebrazione di avvio, il 18 ottobre: «Faremo un chiasso insopprimibile soprattutto nel cuore dei giovani che incontreremo in città…». Ben 400 di loro hanno accolto l’invito dei coetanei missionari a partecipare alla prima delle catechesi serali (ore 21), al Teatro Pavone (dal 22 al 26 ottobre) a cura dei Frati Minori.
Alcuni prendevano appunti come se stessero ad una lezione universitaria, altri concentrati ad ascoltare facendo il gesto di “silenzio” con il dito indice davanti alle labbra ai vicini di posto… Tanti volti dagli sguardi attenti e pochissimi gli occhi assonnati come anche gli sbadigli. «Si è colto un grande interesse e coinvolgimento, oltre le più rosee aspettative…»: è stato il commento, a caldo, dei giovani missionari.
Anche la preghiera dell’adorazione eucaristica in cattedrale, che ha concluso la giornata, ha visto una folta partecipazione di ragazzi e ragazze. Tra questi anche chi non è un assiduo frequentatore di luoghi di culto, come alcuni giovani che non hanno esitato a “confessare” agli amici: «Era da molto tempo che non entravo in chiesa…».
Ieri è stato un giorno particolare per i giovani, il 22 ottobre la Chiesa fa memoria liturgica di un grande santo, Giovanni Paolo II, il Papa delle Giornate Mondiali della Gioventù (GMG). A ricordarcelo, a margine della sua catechesi al Pavone, è stato fra’ Mirco Mazzocato, del servizio orientamento giovani dei Minori Francescani di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola. «Oggi l’abbiamo pregato ed io ho sentito forte la sua intercessione – ci ha raccontato il frate –. Mi tornano alla mente le sue famosissime parole al Giubileo del 2000, quando disse ai giovani: “E’ Cristo che cercate quando sognate la felicità”. Mi sembra che i giovani abbiamo desidero di felicità, una generazione diversa che va molto ascoltata e compresa, ma resta insopprimibile l’anelito di gioia che è nell’uomo. Noi nasciamo per questo e c’è poco da raccontarsi… Siamo creati per essere felici, ma poi sta a noi nell’essere messi nella condizione di ricevere quella Parola che dà volto a Colui che i giovani stanno da sempre cercando anche se spesso non lo sanno».
Fra’ Mirco ha dedicato la catechesi sulla “donna emorroissa” del Vangelo di Marco (Mc 5,25), dicendoci, all’uscita dal Pavone: «Abbiamo rivisto per la nostra conversione, che stavamo sopra il palco, di come ancora oggi dentro le sfide della vita tanti giovani hanno fame e sete di toccare qualcosa che resti, la speranza. Hanno voglia di toccare il lembo del manto di Gesù… Sento nel cuore di ringraziare i tanti sacerdoti delle parrocchie che continuano a lavorare nella messe, che è il campo della Chiesa, del mondo continuando ad essere strumento e padri per condurre i giovani davanti al Signore».
Nelle prime cinque giornate di missione i giovani hanno visitato il Carcere, recitato il rosario nella chiesa dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia, fatto tappe al Pala Barton per sostenere la “Sir Safety Perugia”, la squadra campione di volley, al vicino Luna Park, alle facoltà universitarie, ai luoghi e locali del centro storico più frequentati come “Umbro’” (ospitati dall’ARCI), non mancando all’appuntamento quotidiano dell’adorazione eucaristica ( ore 10.30-0.30), nell’antica chiesa della Misericordia della centralissima piazza Piccinino, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo.

Il “viaggio” continua con le ultime tappe: giovedì 24, venerdì 25 e sabato 26, sempre alle ore 21, presso il Teatro Pavone si svolgeranno le ultime tre catechesi: tre incontri che puntano a far sentire come l’incontro con il Signore Gesù risponda alle domande più profonde di vita che ciascuno si porta dentro. Domenica 27, alle 11, la celebrazione conclusiva in Cattedrale con il Vescovo Ivan Maffeis.

Riccardo Liguori

Raccontare le risorse, non solo le sciagure. Dal Coordinamento nazionale addetti alla comunicazione Caritas diocesane

«Per la Caritas la comunicazione è anche formazione nel raccontare tante attività e tante loro storie di vita. La nostra formazione nasce soprattutto dall’ascolto che facciamo delle comunità, delle persone che incontriamo e questo è il nostro punto di forza non soltanto nell’accompagnare le persone nelle situazioni di difficoltà». Lo ha detto don Marco Pagniello, direttore della Caritas italiana, nell’aprire i lavori del recente Coordinamento nazionale degli addetti alla Comunicazione delle Caritas diocesane, tenutosi a Roma in Caritas italiana, dedicato al “Dare voce ai territori”, vissuto anche come evento conclusivo di un ciclo di quattro incontri formativi online dal titolo: “Dalla progettazione all’attuazione di un piano editoriale”.
Al Coordinamento anche i rappresentanti delle Caritas diocesane umbre di Città di Castello, Foligno e Perugia. È stata una proficua occasione di confronto con i direttori de Avvenire, Marco Girardo, di Tv2000 e Radio InBlu, Vincenzo Morgante, dell’agenzia di stampa SIR, Amerigo Vecchiarelli, dell’Ufficio nazionale Comunicazioni sociali della CEI, Vincenzo Corrado, e con il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa, Massimo Monzio Compagnoni. A coordinare i lavori Paolo Valente, vice direttore e responsabile della Comunicazione di Caritas italiana.
«Ci stiamo riorganizzando al meglio – ha proseguito don Pagniello – per quelle che sono le nuove sfide attraverso un piano pastorale strategico, dando alla Comunicazione un ruolo importante, perché per noi la pedagogia dei fatti vuol dire realizzare delle opere segno che, per essere tali, devono comunicare qualcosa. Non ci si deve limitare a comunicare la prestazione di un servizio, non solo di un piatto caldo, di un posto letto, ma, come direbbe Papa Benedetto XVI, “il profumo e il sapore del Vangelo”».
«In questa riorganizzazione – ha precisato – ci siamo dati tre obiettivi. Il primo, lavorare con e per la comunità, perché non dobbiamo comunicare solo come Caritas, ma quello che la Chiesa, in quel determinato territorio sta vivendo, sta facendo. Questo è anche la bellezza della nostra presenza capillare sul territorio. Quando la comunità si sente al centro, viene stimolata, formata e animata è capace di fare grandi cose e questo va raccontato».
«Il secondo obiettivo è quello di non raccontare solo le sciagure, ma vanno soprattutto raccontate le risorse che sono le persone che abbiamo di fronte a noi nei centri di ascolto, nelle opere segno, negli empori, nelle mense… Come è una risorsa per l’Italia l’immigrato che arriva, non un problema. Raccontiamo attraverso i fatti che le persone, i piccoli paesi, le aree interne possono essere una risorsa per la Chiesa e per l’Italia. Raccontiamo la bellezza e non soltanto la fatica del servizio che facciamo».
«Il terzo obiettivo è quello di pensare alla comunicazione anche di tutela dei diritti, di rappresentanza. Dare voce a chi non ha voce, il nostro slogan di sempre, ci deve portare non semplicemente a fare una denuncia, ma a rappresentare quelli che possono essere i diritti e le vie nuove da percorrere su alcune questioni. Con Avvenire abbiamo sperimentato una pagina particolare per Caritas nel non raccontare solo i numeri della povertà, ma cosa facciamo come risposte a quei numeri attraverso una comunità che legge un bisogno, che attiva delle risorse e che dà delle risposte».
A fare “sintesi” di quanto è emerso nella prima giornata (la seconda è stata dedicata agli “sviluppi dell’Intelligenza Artificiale”), è stato il vice direttore Paolo Valente, cogliendo da diversi interventi dei partecipanti, oltre che dai relatori, la necessità di comunicare bene, con più formazione, non a compartimenti stagno facendo sinergia tra tutti gli ambiti pastorali.
«Come l’amico che, nel Vangelo di Luca, si alza a mezzanotte per chiedere dei pani – ha commentato Valente –, siamo pronti a chiedere, cercare, bussare, per ricevere, trovare e aprire porte. Per rendere “parlanti” le nostre opere e i nostri progetti. Si tratta di promuovere la carità, l’amore gratuito per sorelle e fratelli, prima della Caritas, la cui mission è la promozione della testimonianza della comunità».
Riccardo Liguori