Associazione Santo Sepolcro Foligno ETS – concerto di fine anno pro Terra Santa

Presso la basilica di S. Pietro in Perugia, venerdì 29 dicembre, alle ore 21,00 si terrà il concerto di fine anno per la Terra Santa “Il viaggio di Maria” che vedrà la partecipazione del Coro Canticum Novum di Solomeo, il Coro voci bianche Mousikè (Klara Luznik, maestro del coro) Fulvio Pepe, voce recitante e l’ orchestra OTC Ensemble, diretti dal maestro Fabio Ciofini. Le musiche originali e le elaborazioni per coro e strumenti concertanti sono stati realizzati da Luca Garbini.
Il ricavato dal concerto sarà destinato ai bambini di Gerico della scuola “Terra Santa School”.
Al termine del concerto verranno consegnati alcuni riconoscimenti a coloro che da alcuni anni condividono e sostengono l’ Associazione.

Il viaggio di Maria passa attraverso letture, musiche originali e canti natalizi della tradizione italiana.
Si inizia con un estratto della celebre Lauda “Amor de caritate” del mistico umbro Jacopone da Todi, in cui l’autore identifica le parole Amore e Carità come due elementi essenziali di quel Dio che, per amore verso l’uomo, si incarna a immagine della sua creatura. Al centro della rappresentazione il racconto del primo presepe della storia: esattamente ottocento anni fa, San Francesco sceglieva il piccolo borgo di Greggio per realizzare la prima rievocazione della Notte Santa, minuziosamente raccontata da Tommaso da Celano e in seguito dipinta da Giotto negli affreschi della Basilica superiore di Assisi.
Tutto questo è stato reso possibile grazie alla incondizionata fiducia di una ragazza di nome Maria che, promessa sposa di un giovane più grande di lei, accetta di rompere tutti gli schemi e le convinzioni dell’ epoca per assumersi la responsabilità di portare a compimento un progetto affidabile da uno sconosciuto messaggero entrato, senza avvisare, in casa sua.
Il racconto di Erri De Luca esalta l’umanità della protagonista e del povero fidanzato che, dopo una fase di frastornato sconcerto, intuisce la grandiosità dell’esperienza vissuta dalla sua amata e decide di restarle a suo fianco.
I due ragazzi, novelli sposi, sono completamente ignari di tutto, ma si fidano.
Il povero Giuseppe, consapevole del proprio ruolo, cerca di aiutarla come può, ma capisce che lei ha una energia interiore che la conduce dritta per la sua strada e non accetta compromessi. Lui si affida al succedersi degli eventi.
Il viaggio di Maria è una straordinaria testimonianza di fiducia nella vita, intesa come esperienza di momenti in cui l’abbandono resta la scelta migliore da compiere per poter vivere nel modo più intenso possibile ogni attimo dell’esistenza, anche e soprattutto quando le sicurezze e gli standard vengono spazzati via da eventi imprevedibili e più grandi.
La musica descrive la meraviglia e lo stupore di un’Umanità che osserva il mistero di quell’ atto di amore ricco di emozioni, nobili, tenere e pure.
Il concerto è organizzato dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e dall’associazione Santo Sepolcro Foligno ETS. Il sostegno è stato offerto dalla stessa Fondazione.

Per informazioni e Prenotazioni
Email: associazionesantosepolcrofolignoets.it
Tel. 393.9715743
Sito: www.santosepolcrofolignoets

Città di Castello – Al veder la stella: nascere in terre di conflitto ieri e oggi, attività per famiglie al museo diocesano

Un pomeriggio per stare insieme in famiglia, riflettere, giocare e scoprire cose nuove. Questo è quello che propone l’Ufficio pastorale della Cultura della diocesi di Città di Castello che, per la giornata di sabato 30 dicembre, realizza un’iniziativa dedicata al tema della Natività dal titolo “Al veder la stella: nascere in terre di conflitto ieri e oggi”. Il Museo diocesano apre le porte a tutti e invita a partecipare agli incontri tematici per adulti, letture animate, laboratori creativi per bambini e ragazzi.

Appuntamento alle ore 15.30 negli spazi del museo. Le attività inizieranno con la lettura iconografica delle immagini del Paliotto, a cura di Sara Borsi e Mauro Silvestrini. Alle ore 16 Beatrice Novelli, insegnante di storia e filosofia e volontaria in terre ‘di confine’, condividerà la sua esperienza in un incontro per conoscere e comprendere luoghi e persone lontani da noi.

In contemporanea, in alcune sale del museo, sarà attivo il book& creative corner : laboratori creativi per bambini (3/6 anni) con Claudia Ripi e l’Oratorio Don Bosco, letture ad alta voce con Federica Galvani, Annalisa Pierini, in collaborazione con la Libreria Sacro Cuore. Inoltre sarà presente uno spazio per la consultazione, aperto a tutti, a cura della Biblioteca comunale “Carducci”. Per i ragazzi dai 7 ai 14 anni, Camilla Burgassi organizzerà un laboratorio di sbalzo su rame, per interpretare e conoscere le tecniche di realizzazione di una delle opere più importanti del museo: il paliotto.

Coloro che sceglieranno di accettare l’invito a partecipare alle attività – adulti, giovani e bambini – avranno diritto, fino a giugno 2024, a un ingresso gratuito al campanile cilindrico. Per la partecipazione ai laboratori è necessaria la prenotazione: via mail a beniculturali@diocesidicastello. it oppure 3471155236 (Whatsapp).

L’iniziativa è sostenuta dai fondi 8Xmille alla Chiesa cattolica: chi ha firmato e firmerà scegliendo questa forma di sostegno, ha contribuito in modo determinante alla realizzazione di questo piccolo progetto.

Terni – il pranzo di Natale in fraternità con le persone sole e bisognose

Il Natale di solidarietà vuole portare la gioia della festa e la speranza alle persone sole e bisognose, soprattutto in un questo difficile periodo di crisi sociale ed economica.
Segno di solidarietà con i più poveri è il tradizionale appuntamento natalizio del pranzo di Natale in fraternità del 25 dicembre, che si è tenuto nell’oratorio della parrocchia San Matteo apostolo a Campitelli di Terni, offerto alle persone in particolari situazioni di disagio, difficoltà e solitudine, dalla cooperativa sociale Act e da Matteo Barbarossa chef, che ha preparato il pranzo dall’antipasto, primo, secondo e contorni, dolce e allestito i tavoli come in un ristorante per accogliere al meglio gli ospiti. A servire gli ospiti circa trenta volontari, alcuni dei quali sono da venti anni presenti a questo momento di festa insieme per la comunità diocesana.
A fare gli onori di casa il vescovo Francesco Antonio Soddu, che ha accolto i 120 ospiti di varie nazionalità, giovani e anziani, insieme all’assessore ai servizi sociali e welfare del Comune di Terni Viviana Altamura, al presidente della cooperativa Actl Sandro Corsi, al parroco di San Matteo don Francesco De Santis, la coordinatrice dell’iniziativa Antonella Catanzani, che hanno salutato i presenti e formulato gli auguri di buone feste.
«Il Natale è un momento di familiarità – ha detto il vescovo – come stiamo vivendo oggi qui tutti insieme nella pace e amore. Un saluto di benvenuto a tutti in questo giorno così bello in cui, come veri amici condividiamo la gioia del Natale e soprattutto dello stare insieme, condividiamo il pasto in fraternità come in una grande famiglia».
A sedersi ai tavoli, preparati con cura in ogni dettaglio, tante famiglie con bambini, assistite dalle associazioni caritative della diocesi, altre della parrocchia di Santa Maria del Rivo e delle case di accoglienza, famiglie seguite dall’Emporio Bimbi della San Vincenzo de’ Paoli che vivono particolari situazioni di bisogno, immigrati e anziani, persone sole ed anche coloro per i quali è divenuta ormai una tradizione essendo presenti dal 2000 anno in cui in diocesi ha avuto inizio la tradizione del pranzo di Natale, e alcune famiglie che hanno deciso di trascorrere la festa non a casa propria, ma insieme ai più bisognosi della città. Ad animare la giornata con canti, musica e balli per i bambini don Luca Andreani con alcuni volontari.
Alla realizzazione del pranzo hanno contribuito anche la comunità filippina di Terni che ha preparato e donato i centrotavola, mentre i volontari della parrocchia di Campitello hanno rallegrato la sala con festoni e un bell’albero di Natale e con i segnaposto fatti dai ragazzi del catechismo. La cioccolateria Calvani ha donato un grande panettone che è stato servito agli ospiti, il Lions Club San Valentino ha contribuito con i regali ai bambini che sono stati consegnati da simpatici Babbo Natale al termine del pranzo, l’Acciai Speciali Terni con i panettoni che sono stati donati agli adulti e famiglie presenti al pranzo.

Perugia: Più di cento al “Pranzo di Natale” offerto dalla Caritas diocesana. Don Marco Briziarelli, direttore Caritas: «Il nostro obiettivo sarebbe di non organizzare più questi pranzi… Forse questo è utopico, ma lavoriamo perché ci sia sempre di più nel cuore delle persone un cuore di carità capace di aprire le porte»

«Il Natale ci consegna un criterio ben preciso di grandezza, un Bambino. Noi sappiamo cosa susciti nel nostro cuore un fanciullo, tenerezza, accoglienza, un messaggio che dovrebbe davvero contagiare la nostra vita nell’accogliere il fratello a partire dal più bisognoso. Ci guadagniamo noi per primi!». L’ha detto l’arcivescovo Ivan Maffeis a margine del “Pranzo di Natale” offerto dalla Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve a più di cento ospiti della Mensa “Don Gualtiero” attiva da oltre un anno e mezzo presso il “Villaggio della Carità-Sorella Provvidenza” del capoluogo umbro.

Essere portatori di Luce. Riguardo a quanto sta accadendo nel mondo anche in questo Natale, l’arcivescovo è tornato a parlare delle «tenebre» che «ci sono e il rischio più grande che corriamo – ha sottolineato – è quello di abituarci, di diventare indifferenti, o addirittura cinici. Il messaggio del Natale è un messaggio che, mentre ci fa indignare per ogni disumanità, per ogni dignità tradita e calpestata nella persona, ci deve portare ad essere portatori di Luce che cantiamo nelle nostre liturgie».

Un cuore di Carità che apra le porte. Anche della bellezza della Luce che irradia in ciascun uomo, cristiano e non, credente e non, il Bambino della grotta di Betlemme, e non solo a Natale, ha parlato il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli, precisando che questo avviene tutto l’anno in ciascuna delle opere segno e strutture di ascolto ed accoglienza per i più bisognosi. Lo ha fatto nell’augurare ai commensali «buon pranzo», perché, ha detto il direttore della Caritas, «è il modo per vivere insieme il Natale come famiglia. Siamo felicissimi di vivere questo giorno, ma il nostro obiettivo sarebbe quello di non organizzare più questi pranzi, perché sarebbe bello che tutte queste persone fossero invitate da qualche famiglia a vivere l’esperienza del Natale in famiglia. Forse questo è utopico, ma lavoriamo perché ci sia sempre di più nel cuore delle persone un cuore di carità capace di aprire le porte. Finché questo non sarà possibile, passeremo il Natale insieme come una famiglia, come fratelli e sorelle, come facciamo tutti i giorni».

Il mondo divide in poveri e ricchi. «Grazie dal nostro profondo del cuore per essere qui oggi e grazie al nostro arcivescovo Ivan che è venuto a trovarci e a condividere con noi questo pranzo. Questo è per noi una grande gioia, come anche la grande schiera di volontari (venticinque n.d.r.) che oggi hanno desiderato di essere qui a servire i nostri ospiti. Questa è per tutti l’occasione per regalarci tra noi quella stessa Luce che Gesù viene a darci, la Luce della vita, della pace, dell’accoglienza, in primis, tra di noi. Siamo tutti poveri, lo sappiamo, è il mondo che divide in poveri e ricchi. Nelle nostre povertà abbiamo bisogno di accoglierci e di saperci accompagnare e che il 2024 sia un anno bello di accompagnamento l’uno con l’altro».

Volontari a Natale, cambiamento di vita. «Ogni giorno stiamo insieme alle persone nelle diverse opere segno di carità e il “pranzo di Natale” – ha raccontato l’assistente sociale Stella Cerasa, operatrice e volontaria Caritas – è l’occasione per esserlo ancora di più con tutte le realtà che compongono la stessa Caritas diocesana nella festività più attesa dell’anno. Questo pranzo attira sempre nuovi volontari, alcuni si sono presentati addirittura questa mattina (25 dicembre, n.d.r.), e nei nuovi arrivi abbiamo potuto scoprire la felicità più grande nello spiegare loro come siamo organizzati ogni giorno. Con tutti i volontari abbiamo mangiato al termine del pranzo e dai loro racconti abbiamo sperimentato come il Natale possa cambiare la vita delle persone. Ognuno di loro si è proposto di continuare questa esperienza di volontariato nelle diverse realtà Caritas. È stato anche bello vedere il loro condividere l’esperienza di un Natale diverso e più importante, attraverso i social, con amici e parenti».

Generosi benefattori. Il pranzo, preparato nel rispetto della tradizione natalizia umbra dall’Hotel Sacro Cuore di Perugia, è stato possibile realizzarlo grazie anche ad alcuni generosi benefattori che hanno fornito prodotti alimentari, come la Coldiretti Umbria e Campagna Amica. Significativo anche il dono dei centro tavola e dei segnaposto realizzati dai ragazzi e ragazze del dopo cresima della parrocchia dei Ss. Andrea e Lucia in Cattedrale, e dai fanciulli della scuola d’infanzia “Donati Ticchioni” di Perugia, contribuendo a rendere ancor più natalizia l’atmosfera della sala da pranzo della Mensa “Don Gualtiero”.

Delegazione Caritas Umbria – il delegato Mauro Masciotti: «Come Caritas abbiamo il dovere di dare alla società umbra una testimonianza di unità».

In occasione del Santo Natale la rinnovata Delegazione Caritas Umbria si presenta alla comunità regionale, il cui delegato, il diacono permanente Mauro Masciotti, direttore della Caritas diocesana di Foligno, è stato nominato dalla Conferenza episcopale umbra a inizio anno pastorale 2023-24. La suddetta Delegazione è così composta: il vescovo referente è mons. Francesco Antonio Soddu, di Terni-Narni-Amelia, il delegato è, appunto, Mauro Masciotti, e gli altri membri sono i direttori delle Diocesi umbre: Rossana Galiandro, di Assisi-Nocera Umbria, Gaetano Zucchini, di Città di Castello, Luca Uccellani, di Gubbio, don Marco Gasparri, di Orvieto-Todi, don Marco Briziarelli, di Perugia-Città della Pieve, don Edoardo Rossi, di Spoleto-Norcia, don Giuseppe Zen, di Terni-Narni-Amelia. Tra questi sono stati individuati i tre referenti di area: don Edoardo Rossi, per la promozione mondialità e pace; don Marco Briziarelli, per la promozione Caritas; Gaetano Zucchini, per la promozione umana.
Masciotti delinea le modalità di servizio delle Delegazione per i prossimi anni: «Ci impegneremo nel camminare sempre di più insieme. In una regione piccola come l’Umbria, infatti, è fondamentale la sinergia nel servizio della carità e quindi abbiamo il dovere di dare alla società una testimonianza di unità. Come Delegazione ci incontriamo in genere ogni due mesi e stiamo già lavorando per ridare slancio e supporto alle nostre attività più importanti, che sono il cuore di ogni Caritas: i Centri di Ascolto diocesani e parrocchiali e gli Osservatori delle Povertà».
Gli auguri ai volontari. Il delegato Masciotti, in vista delle imminenti festività, oltre a ringraziare i volontari delle Caritas umbre per il loro generoso servizio nella consapevolezza che «la Caritas non è solo un ufficio pastorale, ma è soprattutto il frutto di amore della comunità cristiana», formula loro gli auguri di un sereno Santo Natale e di buon lavoro perché in molti saranno impegnati in diverse iniziative natalizie come i “pranzi” per le persone in difficoltà.
Un magazzino regionale a Foligno e il “gemellaggio” con il Perù. In occasione del Natale il delegato Caritas Umbria illustra due progetti concreti: «L’apertura a Foligno di un magazzino regionale dove raccogliamo tutta la provvidenza (alimenti, vestiario e altro) che arriva dai privati cittadini, dalle aziende, dalle associazioni e che poi viene ridistribuita alle singole Diocesi in base alle esigenze. Inoltre, abbiamo avviato con Caritas Italiana un gemellaggio con il Perù. Ogni Regione ecclesiastica d’Italia si è “gemellata” con una Chiesa del mondo. Noi abbiamo scelto il Perù, perché nel passato varie componenti della nostra Chiesa regionale hanno avuto, e ancora hanno, legami col Paese sudamericano. Una prima visita dei peruviani in Umbria è già avvenuta, così come un nostro primo passaggio in Perù c’è stato nei mesi scorsi. Nel prossimo anno, dunque, avvieremo dei processi di vicinanza con questa popolazione e con questa Chiesa sorella, dei percorsi di condivisione umana e culturale».
Un gemellaggio di Comunità. «Questo “gemellaggio” – precisa il diacono Masciotti – si fonda sul cambiamento di metodo operativo di confronto e partecipazione, per instaurare come ci ricorda Caritas Italiana “un nuovo rapporto tra due comunità che decidono di camminare insieme a seguito di un’azione di solidarietà che nel tempo si trasforma in relazione di scambio, incontro e conoscenza reciproca, costruita con una progettualità articolata e condivisa per un tempo medio-lungo”. Benché questo progetto è chiamato “gemellaggio”, da questo si differenzia per due motivi. Il primo attiene alla modalità di intervento, non a seguito di un’emergenza; il secondo si caratterizza per un cambio culturale e di paradigma che prevede un cammino sinodale di accompagnamento in tempo ordinario, superando il limite del ricorso al solo sostegno economico. Inoltre, il gemellaggio si trasformerà in gemellaggio di Comunità, che farà nascere rapporti di amicizia arricchenti per le parti».

Perugia – il dipinto della chiesa terremotata di Pierantonio la “Madonna con il Bambino…” esposto nel Museo della Cattedrale. L’arcivescovo Maffeis: «ancora una volta, l’annuncio della nascita del Salvatore ci giunge dalla periferia…»

«Il Natale di Gesù accade in periferia: non a Gerusalemme, la città santa, ma a Betlemme, in una grotta di pastori. In questa prospettiva, sono grato al Museo diocesano per aver voluto porre l’attenzione, in questo Natale, a quella nostra periferia che è stata segnata dal terremoto dello scorso 9 marzo: Pierantonio e i paesi vicini, sono la nostra “Betlemme”, dove nelle case danneggiate dal sisma oggi non c’è posto per centinaia di persone, costrette a riparare altrove… Ma proprio la chiesa parrocchiale di Pierantonio ci consegna un’opera come la Madonna con il Bambino, esposta al Museo fino all’Epifania: ancora una volta, l’annuncio della nascita del Salvatore ci giunge dalla periferia, invitandoci a metterci in cammino verso la Luce e verso i fratelli, come hanno fatto i pastori». Così l’arcivescovo Ivan Maffeis in occasione dell’esposizione, dal 15 dicembre al 7 gennaio, nel Museo del Capitolo della Cattedrale di San Lorenzo di Perugia, del dipinto della chiesa di San Paterniano in Pierantonio (Umbertide) momentaneamente inagibile a seguito del sisma, una pala d’altare attribuita a Sinibaldo Ibi, allievo del Perugino, raffigurante la “Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giacomo, Paterniano Vescovo, Francesco d’Assisi e Giovanni Battista”.

Obiettivo e segno di rinascita. La sua esposizione assume un duplice rilevante significato culturale e sociale nel tenersi sia nell’anno del V centenario della morte del Perugino (1523-2023) sia nel periodo natalizio quando tendono ad accentuarsi le sofferenze in quanti (oltre 200 famiglie) ancora vivono nell’incertezza e alle prese con la ricostruzione post-sisma. Non a caso, spiega il direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali, l’architetto Alessandro Polidori, «il progetto espositivo di questo dipinto nasce con l’obiettivo di fare un dono a tutto il nostro territorio ed in particolare a Pierantonio, epicentro del sisma, cercando di portare un segno di speranza e rinascita proprio in occasione del Natale».

Messa in sicurezza delle opere. «Abbandono, perdita, dolore, dimenticanza, vuoto, macerie, disagio, sisma, ferita, buio, chiusura, allontanamento – prosegue il direttore Polidori – sono alcune parole chiave che abbiamo scelto per raccontare il dramma vissuto dai territori colpiti dal sisma. All’angoscia di dover, per alcuni, lasciare le proprie abitazioni si è aggiunta poi la chiusura dei luoghi di aggregazione e in particolare dei luoghi di culto. Da questi si è resa oltretutto necessaria un’“operazione di sottrazione” per la messa in sicurezza delle opere d’arte; custode temporaneo è divenuto il Museo del Capitolo della Cattedrale presso il complesso monumentale “Isola di San Lorenzo”».

Parole chiave di speranza. Nel soffermarsi sull’esposizione temporanea “Qui c’è la mia vita”, che rientra nelle iniziative che abbiamo chiamato “Tesori all’Isola” – spiega l’architetto Polidori –, prende il nome dalle parole commosse pronunciate da Luca, barista di Pierantonio, al momento della riapertura della sua attività. All’interno del Museo del Capitolo trova quindi spazio la tela attribuita a Sinibaldo Ibi. A dialogare con l’opera cinquecentesca ci sono inoltre i lavori di due artisti contemporanei, Riccardo Secchi e Paolo Bellegrandi, che hanno accolto la nostra sfida di proporsi come mediatori del messaggio di rinascita. Alle parole chiave negative si aggiungono quindi quelle positive e portatrici di speranza: custodia, accoglienza, cura, memoria, vita, dialogo, dono, pace, nascita. Esse ci guidano alla scoperta di questa esposizione, legandosi in maniera perfettamente armoniosa al significato veicolato dall’opera di Pierantonio».

Portatori di un messaggio vero. Significativo è anche il dato in crescita dell’affluenza di visitatori al Museo con l’esposizione del dipinto della chiesa di Pierantonio. Non solo famiglie e persone adulte, anche una classe della Scuola elementare di Pierantonio in visita lo scorso 19 dicembre. «I bambini – racconta il direttore Polidori – hanno potuto rivedere l’opera proveniente dalla propria chiesa parrocchiale ed hanno partecipato all’attività educativa “L’arte di riparare la vita”. Un laboratorio che parte dall’osservazione delle opere e la cui riflessione verte sul concetto di “ferita” e di come queste possono divenire un valore aggiunto nelle nostre vite. Una delle missioni che infatti affidiamo al nostro Museo, alle opere in esso conservate e alle iniziative che proponiamo, è proprio quella di essere portatori di un messaggio vero e significativo per le nostre vite e la nostra quotidianità».

Gli interventi del vice sindaco e del parroco. Alla cerimonia inaugurale dell’esposizione sono intervenuti anche il vice sindaco di Umbertide, Annalisa Mierla, e il parroco di Pierantonio, don Raffaele Zampella.

L’esponente politico ha espresso «un ringraziamento alla sensibilità di mons. Maffeis e di tutta la Chiesa perugino-pievese per darci la possibilità di poter ancora vedere quest’opera, che è il simbolo della frazione di Pierantonio. Questo quadro ci protegge ed era stato riportato alla luce con un restauro privato da uno dei primi mecenati del nostro territorio. Infatti, la famiglia Montanucci, a metà degli anni ’80 decise di sistemarlo e di riposizionarlo nella chiesa di San Paterniano. L’opera di Sinibaldo Ibi riveste dal punto di vista artistico-culturale una grande importanza. Proprio in questi giorni sono state a visitarlo anche le scuole del territorio».

Il parroco ha parlato di un «bel segno di attenzione alle periferie e non solo geografiche. Per la comunità di Pierantonio è importante che questa preziosa opera sia valorizzata nel periodo natalizio, rendendola fruibile anche a tutti i turisti che giungono a Perugia. È un’occasione per richiamare l’attenzione delle Istituzioni civili e religiose, che ringrazio per questo progetto, a rivalorizzare un territorio messo a dura prova dal sisma ma non solo, nell’attesa di poter ripartire a livello sociale e spirituale. È necessario avviare quanto prima la ricostruzione anche della chiesa parrocchiale inagibile dallo scorso marzo. Le funzioni religiose continuiamo a tenerle nel locale CVA».

Terni – celebrazione in carcere del vescovo Soddu e dono dei panettoni ai detenuti

In preparazione al Natale, il 18 dicembre presso la Casa Circondariale di Terni, il vescovo Francesco Antonio Soddu ha presieduto la celebrazione prenatalizia con detenuti e operatori del carcere, alla presenza del direttore Luca Sardella, del comandante della Polizia Penitenziaria Fabio Gallo, dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Terni Viviana Altamura, del direttore della Caritas diocesana don Giuseppe Zen, del cappellano del carcere padre Massimo Lelli, di padre Danilo Cruciani, padre Luca Atzeni, del diacono Ideale Piantoni, di Martina Tessicini presidente dell’associazione di volontariato San Martino, della responsabile del settore carcere della Caritas Nadia Agostini, di altri volontari e operatori.
“Sono contento di essere qui e di poter augurare a voi un felice Natale – ha detto il vescovo -. Il Natale ci ricorda la nascita di Gesù che si è fatto uomo, segno di speranza, che scaccia tutte le tenebre che affliggono le persone. Lui si dona a noi perchè possiamo essere liberi. Ciascuno di noi è chiamato ad entrare nel profondo di se stesso, nel luogo più intimo di ciascuno, che è il luogo dell’incontro con Dio. Ciò che manda un fascio di luce a questa celebrazione è il vaticinio del profeta Isaia, come una nuova creazione, che dà a tutti la possibilità di cogliere la salvezza del Signore, una Parola di benedizione che libera, quella libertà interiore, che nessuno potrà mai togliere: non può esserci un detenuto che non vive la libertà dei figli di Dio, come molti in libertà vivono in schiavitù, perchè sono incatenati dal proprio egoismo. Gesù si fa piccolo ed entra nella storia del mondo e di ciascuno di noi, è un incontro con una persona viva da cui imparare il senso autentico della vita”
Al termine sono stati donati al vescovo, da parte dell’amministrazione penitenziaria, una bottiglia di essenza di lavanda prodotta in carcere e dei biscotti realizzati dalla panetteria all’interno della Casa Circondariale.
Il vescovo si è soffermato ad ammirare il grande presepe realizzato da un detenuto Alta Sicurezza 3 (O.A.), in collaborazione con altri detenuti dello stesso circuito, con la caratteristica ambientazione nella Roma antica rappresentata dal Colosseo, e della cristianità rappresentata dalla basilica di San Pietro, con la natività sospesa su una nuvola che domina dall’alto l’ambientazione sottostante. E’ interamente artigianale ed è il frutto di un lavoro iniziato da mesi, con i vari pezzi realizzati all’interno delle camere detentive.
Il vescovo ha concluso la mattinata con la visita ai detenuti in regime speciale del 41bis.
Vicini e attenti al mondo del carcere, la Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, in occasione del Natale, hanno donato 250 panettoni per i detenuti per il pranzo di Natale.
Nel periodo di Natale il cappellano padre Massimo Lelli, celebrerà le messe all’interno dei vari padiglioni, mentre i volontari della Caritas organizzano momenti di festa insieme con le tombolate nei giorni del 21 e 27 dicembre e 3 gennaio.

Riapertura della chiesa di San Michele arcangelo a Bastia Umbra

Grande festa a Bastia Umbra per la riapertura della chiesa di San Michele Arcangelo, rimasta chiusa 11 mesi per alcuni lavori di riqualificazione realizzati con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. La cerimonia, dal titolo “RiapriAmo”, è in programma all’interno delle festività natalizie bastiole e si svolgerà sabato 23 dicembre alle ore 10.30 con una celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Domenico Sorrentino, vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno.

L’intervento ha riguardato il ripristino del rivestimento del colonnato e della navata laterale. Il rivestimento esistente lapideo, che si è licenziato dal proprio supporto, è stato completamente rimosso insieme alle malte sottostanti inefficaci ed è stato sostituito da pareti in cartongesso finito con tinteggio che rispetta le colorazioni esistenti, con evidente alleggerimento dei carichi gravanti sulle strutture portanti.
“Finalmente riapriamo la nostra chiesa – spiega il parroco don Marco Armillei – e ci riappropriamo di questo luogo identitario per la comunità bastiola che, grazie a parte dell’8×1000, è stato messo in sicurezza e rinnovato. Questo restauro, così come altri, sono realizzabili grazie alla firma che mettiamo nella nostra denuncia dei redditi. La chiesa di San Michele è l’esempio di quello che la Conferenza episcopale italiana riesce a fare in ambito artistico, architettonico e caritativo con i fondi del Sovvenire. Ora – conclude don Marco – mi auguro che la chiesa rinnovata porti al rinnovamento delle persone e della nostra fede”.

Perugia – La bellezza è cura alle macerie e all’inagibilità degli edifici terremotati

Anche la Cultura, attraverso la salvaguardia e la valorizzazione delle opere d’arte, trasmette speranza a comunità colpite da calamità naturali. È il caso di Pierantonio, frazione di Umbertide, epicentro del terremoto dello scorso 9 marzo, la cui chiesa di San Paterniano è stata dichiarata inagibile. Al suo interno si trova il prezioso dipinto raffigurante la “Madonna in trono con il Bambino tra i santi Giacomo, Paterniano Vescovo, Francesco d’Assisi e Giovanni Battista”, opera di Sinibaldo Ibi, allievo del grande Pietro il Perugino del quale quest’anno ricorre il V centenario della morte (1523-2023).

Questo dipinto, in occasione del Natale, sarà esposto temporaneamente nel Museo del Capitolo della Cattedrale di Perugia del complesso monumentale “Isola di San Lorenzo”, nell’ambito dell’evento “Qui c’è la mia vita”.

L’esposizione, che rientra tra le iniziative di “Tesori all’Isola”, ha la finalità di valorizzare il patrimonio storico-artistico, ma soprattutto quello di approfondire tematiche, storie che possano generare un dialogo vero e un incontro vivo per tutti i visitatori. Inoltre vuole richiamare l’attenzione su eventi di carattere sociale che hanno come protagonisti gli abitanti di territori alle prese con problematiche difficili causate da un sisma vedendoli impegnati nella ricostruzione non solo materiale ma anche sociale e culturale dei propri luoghi.

L’esposizione, fruibile ai visitatori dell’“isola di San Lorenzo” fino al prossimo 7 gennaio, sarà inaugurata venerdì 15 dicembre, alle ore 17.30, dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis insieme al parroco di Pierantonio don Raffaele Zampella e ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Umbertide.

«Al dipinto dell’allievo del Perugino della chiesa di San Paterniano di Pierantonio – spiega l’architetto Alessandro Polidori, direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali e curatore dell’esposizione –, saranno affiancate alcune opere di due artisti suoi contemporanei, Paolo Bellegrandi e Riccardo Secchi, le cui tele diventano degli essenziali mediatori per comprendere le ferite provocate dal sisma e suggerire una visione, una prospettiva e un’ispirazione, affinché la bellezza possa essere la cura e l’antidoto per non lasciare che le macerie e l’inagibilità degli edifici facciano calare il buio e la vita si spenga anche in questi paesi del nostro territorio. L’iniziativa – conclude l’architetto Polidori – è quindi un dono natalizio, l’auspicio di una nuova nascita, rivolto alle comunità colpite e a tutti i visitatori».

 

 

Città di Castello – scuola formazione teologica, incontro:“L’atto sublime del pensare. Pasca, 400 anni dopo”

La scuola diocesana di formazione teologica “Cesare Pagani” ha iniziato l’itinerario formativo 2023-2024 dallo scorso 16 novembre. Tra gli altri appuntamenti, prevede anche l’evento pubblico (ingresso libero) di martedì 12 dicembre alle ore 21 nella chiesa parrocchiale della Madonna del Latte. Il filosofo Roberto Mancini parlerà di: “L’atto sublime del pensare. Pasca, 400 anni dopo”. L’occasione è data dalla pubblicazione – il 19 giugno 2023 – della Lettera apostolica di papa Francesco, Sublimitas et miseria hominis, nel quarto centenario della nascita di Blaise Pascal. Non mancano altri motivi umani, culturali, sociali ed ecclesiali che contribuiscono a rendere quanto mai cruciale la tematica. Basta pensare – ricorda il direttore della scuola don Romano Piccinelli – alle difficoltà rielaborative dei nostri adolescenti, all’abilità manipolativa del contesto in cui siamo inseriti, al processo di ascolto e di discernimento sinodale che, nell’adesione di fede, esige la valorizzazione piena della nostra ragione.
Approfondimento 1 – 2023