Foligno – Assisi: All’assemblea interdiocesana monsignor Domenico Sorrentino mette al centro le proposte della comunità Piano pastorale dal basso, ai fedeli il compito di elaborarlo

Un piano pastorale che nasce dal basso, elaborato secondo gli orientamenti sviluppati dai consigli pastorali e dai gruppi di lavoro dell’assemblea interdiocesana dal titolo “Qualsiasi cosa vi dirà, fatela” che si è svolta venerdì 7 e sabato 8 giugno nella chiesa di San Paolo apostolo a Foligno. È questa la novità della programmazione pastorale delle due diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno guidate in persona episcopi da monsignor Domenico Sorrentino.

“Il programma pastorale – ha spiegato il vescovo – non sarà come gli altri anni, ma sarà a cura dei Consigli pastorali con la mia introduzione. Quindi ne avete di responsabilità! Per favore assumetevela tutta davanti allo Spirito di Dio, davanti a Gesù. Dobbiamo ripartire con l’entusiasmo della Pentecoste. Ecco quello che mi aspetto da voi”.

“In questo momento storico di grande difficoltà – ha aggiunto monsignor Sorrentino -, quello che manca è la terapia, la capacità di passare da una crisi globale ed ecclesiale a una grande grazia. E questa crisi noi la dobbiamo sgusciare. La parola crisi è il processo che ha luci e ombre. In questa assemblea puntiamo alla luce”. Parlando dei programmi pastorali degli anni precedenti monsignor Sorrentino ha ricordato che le due chiese sorelle hanno trovato una viva intersezione pastorale. “È stato facile trovare il punto di incontro e da quel punto camminiamo, dallo scorso anno, sulla stessa linea, sullo stesso rettilineo. Il rettilineo e la meta ci sono già, dobbiamo soltanto camminare insieme”.

Il contenuto del programma comune è stato sintetizzato dal vescovo che si è soffermato sul cosiddetto “triangolo della crisi”: crisi del pensiero, delle relazioni e della solidarietà, da lui più volte illustrato nel corso degli anni. “Dentro questo triangolo – ha sottolineato – c’è una grande speranza”. Soffermandosi sul progetto Casa felice e sul rinnovamento parrocchiale attraverso le Comunità Maria Famiglie del Vangelo, come percorso che dalle case arriva alle parrocchie e fa diventare la parrocchia una famiglia di famiglie il vescovo ha spiegato che si tratta di “tanti gruppi uniti, vivi come gli organi di uno stesso corpo. Gruppi caratterizzati da un’intensità familiare vissuta intorno al Vangelo, che si fanno: annuncio, catechesi, animazione liturgica, presenza di carità, presenza nel sociale, che fanno carità politica”.

È stato don Giovanni Zampa, vicario episcopale per la Pastorale della diocesi di Foligno a introdurre il tema “Comunione, partecipazione e missione per una ‘Casa Felice’. Modalità della corresponsabilità nella Chiesa” spiegandolo attraverso l’icona biblica “la Casa di Cana”.

“Abbiamo scelto questa pagina – ha detto – perché si parla di una casa che sta celebrando un momento di festa, una casa felice che rischia di diventare triste perché viene a mancare il vino. Abbiamo scelto questa pagina perché si parla di casa, di felicità, di servizio, di carità, di attenzione, di fede; perché parla del Vangelo come inizio di tutti i segni; perché c’è un dialogo che esprime la relazione; perché tutti sono corresponsabili di questo segno, di questo miracolo, della buona riuscita delle nozze. Tutti sono protagonisti di questa casa, di un passaggio. L’esito di questa casa felice dipende anche da me. Qualsiasi cosa ci dice il piano pastorale non lo dobbiamo mettere in discussione. Non ci è chiesto di metterlo in discussione ci è chiesto di farlo”.

Prima dei lavori di gruppo sulla proposta elaborata dai consigli pastorali diocesani, don Paolo Asolan, preside del Pontificio istituto pastorale Redemptor Hominis della pontificia Università Lateranense e professore di Teologia pastorale fondamentale è intervenuto sulle “Modalità della corresponsabilità nella Chiesa. Come partecipare alla promozione evangelica di una ‘Casa Felice’”.

Terni – Pellegrinaggio diocesano, in preparazione al Giubileo,dalla Cattedrale al santuario di Santa Maria dell’Oro, un’esperienza di conversione

Secondo appuntamento di preparazione al Giubileo, sabato 8 giugno 2024 con il pellegrinaggio a piedi dalla cattedrale di Terni al santuario di Santa Maria dell’Oro, presieduto dal vescovo Francesco Soddu. In molti hanno partecipato al cammino di circa 5 chilometri, il cui ultimo tratto percorre parte dell’ultima tappa del Cammino dei Protomartiri Francescani lungo la vecchia selciata dei frati che si snoda tra i boschi. La prima sosta presso il santuario dei Protomartiri Francescani chiesa di Sant’Antonio a Terni, che quest’anno è anche chiesa giubilare nel centenario della posa della prima pietra, dove padre Pietro Messa ha tenuto un’interessante catechesi sul cammino e sulla speranza elementi che sono il fulcro del Giubileo del 2025, ricordando anche la storia dei primi frati francescani, evangelizzatori in cammino che furono martirizzati in Marocco, e quella di sant’Antonio da Padova che scelse di divenire frate francescano proprio a seguito della sua conoscenza diretta della vicenda dei cinque frati originari della valle ternana. Ripreso il cammino, attraverso il ponte pedonale della stazione di Terni, si è raggiunto l’inizio della antica e suggestiva selciata per arrivare lungo un percorso immerso nella natura, al santuario di Santa Maria dell’Oro, accolti dal parroco don Claudio Bosi che ha illustrato la storia dell’antica chiesa e convento dei frati minori fondato da San Bernardino da Siena ed alcune particolarità artistiche che rimandano alla figura di Maria alla quale la chiesa è dedicata.

La catechesi di Emanuela Buccioni, attraverso i riferimenti ai personaggi biblici Abramo a Giosuè, ha evidenziato il senso del pellegrinaggio come percorso di conversione, come riscoperta della fede e del proprio Battesimo.

L’imminente Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza” invita a riscoprire l’essere cristiani portatori di gioia e di speranza. Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo 2025 sottolinea questo cammino di vita cristiana “che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù…. il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità”.

Terni – pellegrinaggio in preparazioen al Giubileo dalla Cattedrale al santuario di Santa Maria dell’Oro

La diocesi di Terni-Narni-Amelia promuove un pellegrinaggio a piedi, secondo appuntamento di preparazione al Giubileo che fa seguito a quello dello scorso gennaio alla chiesa di Valenza. Sabato 8 giugno 2024 alle ore 9.30 si partirà dalla cattedrale di Terni per arrivare al santuario di Santa Maria dell’Oro, conclusione alle ore 13.00 con pranzo al sacco. Il pellegrinaggio sarà presieduto dal vescovo Francesco Soddu e due momenti di riflessione sul pellegrinaggio e sul Giubileo saranno proposti ai pellegrini nel santuario dei Protomartiri Francescani chiesa di Sant’Antonio a Terni, che quest’anno sarà anche chiesa giubilare nel centenario della posa della prima pietra. Un pellegrinaggio che vuole essere un’occasione di riscoperta della spiritualità francescana con la preghiera all’altare dei Protomartiri e la meditazione dei padri francescani, e alla conclusione del pellegrinaggio al santuario di Santa Maria dell’Oro con la catechesi di don Claudio Bosi ed Emanuela Buccioni sul pellegrinaggio come percorso di conversione. Chi è impossibilitato ad effettuare l’intero percorso a piedi può raggiungere il santuario di Colle dell’Oro alle ore 11.30.

Diocesi Assisi e Foligno – Assemblea diocesana nel segno della comunione, partecipazione e missione. Comunità invitate a partecipare all’evento programmatico delle due “diocesi sorelle”

Assemblea diocesana unica per le due diocesi sorelle di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e Foligno nel segno dell’unione in persona episcopi del vescovo monsignor Domenico Sorrentino. “Qualsiasi cosa vi dirà, fatela” – “Comunione, partecipazione e missione per una ‘Casa Felice’. Modalità della corresponsabilità nella Chiesa”. È il tema sul quale verterà la due giorni dell’Assemblea programmatica che si terrà venerdì 7 e sabato 8 giugno nel salone della Chiesa di San Poalo apostolo a Foligno in via del Roccolo n. 30 a Foligno, alla quale le comunità sono invitate a partecipare.

Come da programma venerdì 7 giugno alle ore 15 ci saranno l’accoglienza e la preghiera presieduta da don Marco Armillei, vicario episcopale per la Pastorale della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino. Alle ore 15.30 “Introduzione all’icona Biblica: la Casa di Cana” con don Giovanni Zampa, vicario episcopale per la Pastorale della diocesi di Foligno. Seguiranno alle ore 15.45 l’introduzione al tema e ai lavori: Modalità della corresponsabilità nella Chiesa. Come partecipare alla promozione evangelica di una “Casa Felice”. Interviene don Paolo Asolan, preside del Pontificio istituto pastorale Redemptor Hominis della pontificia Università Lateranense e professore di Teologia pastorale fondamentale. Alle ore 16.30 dialogo con il relatore. Dopo una breve pausa seguiranno i lavori di gruppo sulla proposta elaborata dai consigli pastorali diocesani (iscrizione ai gruppi e coordinamento dei facilitatori). Alle ore 18.30 preghiera conclusiva nei singoli gruppi.

Sabato 8 giugno alle ore 9 accoglienza e preghiera; seguirà l’introduzione sapienziale ai lavori di gruppo (a cura della Commissioni sinodali); alle ore 9.45 ancora lavori di gruppo per la verifica sapienziale dell’anno pastorale 2023-2024. Dopo la pausa alle ore 11 seguirà la presentazione sintetica dei due lavori di gruppo. Infine alle ore 11.30 comunicazioni e conclusioni del vescovo.

Perugia – la Solennità del Corpus Domini con la processione risalente al secolo XIV. L’arcivescovo Ivan Maffeis: «Ci porta ad andare contromano»

Domenica 2 giugno la Chiesa celebra la Solennità del Corpus Domini: a Perugia, alle ore 10, S. Messa nella Cattedrale di San Lorenzo, presieduta dall’arcivescovo Ivan Maffeis (che alle ore 17:30 celebrerà nella Concattedrale di Città della Pieve); a seguire, la processione risalente al secolo XIV, una delle più antiche, partecipate e sentite della città, dalla Cattedrale alla Basilica di San Domenico, sostando in preghiera anche davanti alle sedi delle Istituzioni civili.

Si ha memoria storica di questa processione dal 1378, a seguito di un “provvedimento pubblico” delle autorità civili e religiose della città (cfr. Cronaca di P. Pellini) che stabilì anche il percorso. Oggi è animata da diverse Confraternite, tra cui quella del Santissimo Sacramento, di San Giuseppe e del Sant’Anello, oltre che da una rappresentanza dei Cavalieri degli Ordini di Malta e del Santo Sepolcro.

La comunità cristiana perugina è da sempre molto legata a questa solennità, istituita da papa Urbano IV, morto nella vicina Deruta il 2 ottobre 1264 e sepolto nella cattedrale di San Lorenzo. Circa due mesi prima della morte, l’11 agosto 1264, Urbano IV istituì ufficialmente la solennità del Corpus Domini con la bolla Transiturus de hoc mundo, a seguito del “particolare miracolo eucaristico” avvenuto a Bolsena l’anno precedente. La popolarità di questa festa, che manifesta pubblicamente la fede del popolo cristiano nel Santissimo Sacramento, è cresciuta con il Concilio di Trento (1545-1563), quando si sono diffuse le processioni eucaristiche e il culto eucaristico al di fuori della Messa.

L’arcivescovo, nell’invitare i fedeli a questa solennità, dedica la “cartolina” dell’ultima Newsletter diocesana, scaricabile al link: Newsletter n.12 del 30/05/2024 (diocesi.perugia.it) , alla festa del Corpus Domini che «ci porta – scrive – ad andare contromano. Siamo soliti, infatti, partire dalle nostre case per convergere in chiesa; la processione, che da secoli caratterizza questa giornata, va invece in senso inverso: dalla chiesa alle case. È proprio questa direzione – prosegue mons. Maffeis – quella che fa sì che il nostro venire a prendere parte all’Eucaristia non si risolva in un fatto puramente privato, ma raggiunga la sua piena efficacia nel ritorno. Chi si lascia plasmare dall’Eucaristia vince il pericolo di smarrirsi in quell’ateismo pratico, che spegne la vita nell’indifferenza. L’Eucaristia ci porta alla fedeltà al Vangelo, alla capacità di non perdere la speranza, alla fraternità che sa farsi carità; ci rende Chiesa che non gioca in difesa, ma fa il primo passo, va incontro, si fa prossima…».

Spoleto – Riapertura al culto della chiesa della Madonna delle Grazie a Poreta. L’Arcivescovo consacrerà il nuovo altare ed erigerà il luogo di culto a Santuario mariano.

Venerdì 31 maggio 2024 alle ore 18.00 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo riaprirà al culto la chiesa della Madonna delle Grazie a Poreta di Spoleto, chiusa a seguito dei terremoti del 2016. Il Presule consacrerà il nuovo altare ed erigerà la chiesa a Santuario mariano.

Le parole di don Alessandro Lucentini. «Siamo molto felici di poter finalmente riaprire la chiesa della Madonna delle Grazie», commenta il Pievano della pievania di S. Giacomo Apostolo mons. Alessandro Lucentini. «Giungeranno fedeli da ogni frazione del territorio. Mi piace sottolineare che durante questi anni di chiusura la chiesa è sempre stata custodita, gli spazi esterni sempre ben curati, un fiore e un lume sempre dinanzi alla porta di ingresso. Qui si ha proprio la sensazione che la Madonna ti accoglie e ti custodisce. Invito tutti a partecipare alla cerimonia: ci ritroveremo alle 18.00 alla zona industriale di Campello sul Clitunno per l’avvio della processione, con la recita del rosario, verso la chiesa dove ci sarà la celebrazione della Messa. Infine, un ringraziamento particolare all’Arcivescovo per la sollecitudine con cui ha seguito l’iter per la riapertura di questo edificio e per il grande dono che ci ha fatto erigendolo a Santuario mariano».

I lavori. L’agibilità della chiesa è stata ripristinata grazie ai fondi propri dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia per un totale di circa 40.000,00 euro. Il progetto di recupero è del geom. Alessio Bellini e dell’arch. Sara Zeppadoro. Accanto alla chiesa c’è la canonica per la quale sono in corso i lavori. Per essa c’è un contributo di 452.000,00 euro (302.000,00 provengono dai fondi 8×1000 della Conferenza episcopale italiana e 150.000,00 provengono da fondi PNRR). Il progetto di recupero è dell’arch. Raffaele Serangeli e dell’ing. Lorenzo Baratti. Durata dei lavori: circa un anno e mezzo. I lavori sia della chiesa che dell’ex convento annesso sono stati affidati dall’Edilizia f.lli Granieri srl di Collazzone (PG).

La storia del Santuario. La chiesa e il convento francescano risalgono al XVI secolo e sorgono lungo il tracciato della Flaminia, al confine tra i Comuni di Spoleto e di Campello sul Clitunno. La tradizione popolare narra che la scelta di tale area per la costruzione della chiesa non sarebbe casuale ma legata all’apparizione della Vergine intenta a lavare i panni di Gesù Bambino ai piedi di un ruscello. Il convento è rimasto attivo fino al XVII secolo, quando i francescani furono cacciati a seguito delle soppressioni attuate dopo la bolla di Innocenzo X Instaurandae regularis disciplinae del 1652. Il convento, disposto sul tracciato che da Roma si snoda verso Assisi, era anche luogo di ristoro per i pellegrini. La facciata del santuario è molto semplice; la chiesa al suo interno è a navata unica: ci sono sei edicole, tre a destra e tre a sinistra, con affreschi raffiguranti santi e scene religiose impreziosite da finti marmi.

Terni – processione diocesana del Corpus Domini

Giovedì 30 maggio a Terni sarà celebrata la festività del Corpus Domini con inizio alle 20.30 nella chiesa di San Francesco, dove si terrà la celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Francesco Antonio Soddu e concelebrata con i sacerdoti della diocesi.

A seguire, alle 21.15 circa, partirà la processione eucaristica con il Santissimo Sacramento per le vie della città, alla quale prenderanno parte i sacerdoti, le Confraternite della diocesi, i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i ragazzi che hanno ricevuto l’Eucarestia per la prima volta in questo anno, i rappresentanti delle associazioni e movimenti e delle parrocchie.

La processione partirà dalla chiesa di San Francesco e si snoderà lungo via Fratti, largo don Minzoni, via Battisti, piazza Tacito, corso Tacito, via Mancini, chiesa di San Pietro, corso Vecchio, piazza della Repubblica, via Roma, via dell’Arringo, per concludersi nella Cattedrale di Terni con la benedizione del vescovo.

La solennità del Corpus Domini rappresenta un momento importante a fine anno pastorale, in cui al centro della celebrazione è l’Eucaristia, fonte e culmine della vita della chiesa, attraverso la quale si sperimenta la comunione tra le varie realtà della diocesi per sentirsi complementari nella diversità di ciascuno. La comunità diocesana riunita intorno al corpo del Cristo portato in processione per le vie della città, nella corale preghiera per i deboli, i poveri, per chiunque ha bisogno di amore e di consolazione.

Diocesi Foligno – adorazione eucaristica dei giovani per la solennità del Corpus Domini a Spello

Sabato 1 giugno a partire dalle ore 21.00 fino alle 2.00 a Spello, durante la notte delle infiorate in occasione della solennità liturgica del Corpus Domini, si svolgerà l’adorazione eucaristica notturna a cura della pastorale giovanile della Diocesi di Foligno.

L’incontro di preghiera che vuole anche essere un momento forte di evangelizzazione si svolgerà presso la Chiesa di S. Andrea. La nottata sarà animata con canti e preghiere dove ci sarà la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, grazie alla presenza di diversi presbiteri della diocesi.

Michele Tufo, direttore del Servizio diocesano di Pastorale giovanile, sottolinea che questo bel momento di comunione ecclesiale in occasione del Corpus Domini e la bellezza delle infiorate di Spello ci raccontano come nella tradizione popolare possiamo ritrovare il senso profondo della nostra fede.

Sacro Covento Assisi – scuola di formazione “Percorsi Assisi”

Dal 24 agosto al 1° settembre 2024 torna al Sacro Convento, per la sua V edizione, la scuola di formazione Percorsi Assisi, esperienza educativa che unisce studio e vita di relazione. Questa edizione ruoterà attorno al tema “Etica e sviluppo tecnologico. Sinergie per generare futuro”. L’iniziativa inserisce l’approfondimento accademico in un contesto di dialogo, favorendo la maturazione dei partecipanti nelle competenze e nella comune responsabilità per il bene. Indirizzata a universitari, dottorandi e giovani lavoratori, la Summer school promuove uno studio interdisciplinare su temi di attualità in considerazione della complessità del reale, con potenzialità e aspetti problematici.

Il metodo alterna la formazione dei giovani con lezioni frontali e seminariali, attività di gruppo, visite ad aziende per un’esperienza sul campo e momenti ricreativi a sfondo culturale, con la scoperta di alcuni dei luoghi più significativi di Assisi e dintorni.

LA QUINTA EDIZIONE
L’infosfera sembra ormai l’ambito vitale in cui non possiamo non imparare a modulare relazioni e pensiero. Un vero e proprio ambiente vitale con il quale hanno a che fare tutti gli ambiti della nostra esistenza: siamo dentro un processo di trasformazione del mondo senza pari, che domanda un nuovo riconoscimento delle cose e delle interazioni, che ci interpella sul modo in cui lo stiamo pensando e governando, che chiede a quale concezione di essere umano debba far riferimento.
Abbiamo davvero idea del modo in cui semplici dispositivi stanno diventando una nuova “casa comune” e come ce ne stiamo realmente prendendo cura? Quali attenzioni permetteranno di onorare l’umana creatività di cui la tecnologia è una delle più significative manifestazioni, senza snaturare l’irriducibilità dell’umano alla macchina? Siamo consapevoli che le questioni della tecnica sono anche e soprattutto spirituali?
A partire da tali interrogativi, la V edizione di Percorsi Assisi propone un dialogo aperto e sinergico, guardando ai nuovi orizzonti delineati dallo sviluppo tecnologico, in nome di una premura nei confronti dell’umano, di una sua rinnovata amicizia solidale con sé stesso, i suoi simili e l’universo in cui abita e opera, e di un legame da continuare a pensare fra naturale e artificiale.
Tra gli ospiti che interverranno durante le giornate ci sarà anche il magistrato e Procuratore di Napoli Nicola Gratteri.

Le iscrizioni saranno aperte da lunedì 27 maggio 2024.

I promotori dell’iniziativa sono: il Sacro Convento di San Francesco, il Politecnico di Milano, l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università Luiss Guido Carli di Roma, l’Università degli Studi di Perugia, l’Università di Parma, l’Università degli Studi dell’Aquila e l’Università Politecnica delle Marche.

Orvieto – 18 esima edizione Festival Arte e Fede

Si presenta con una nuova veste e con la notizia di una produzione-spettacolo in anteprima nazionale, che suscita già grande interesse, il Festival Internazionale d’Arte e Fede 2024.
Anno in cui ricorrono i 760 anni dall’Istituzione urbi et orbi della Festività del Corpus Domini con la Bolla Transiturus da parte di Papa Urbano IV (1264) ed i 750 anni dalla morte di San Tommaso d’Aquino (1274), frate domenicano e dottore della Chiesa, uno dei più grandi teologi-filosofi del mondo occidentale vissuto proprio ad Orvieto dal 1261 al 1265, la scelta artistica del Festival d’Arte e Fede si è orientata proprio su questa direttrice.
L’appuntamento è per lunedì 27 maggio alle 18.45 al Duomo, nella Cappella di San Brizio con la presentazione del libro “Si ritirò a pregare – Gesù in preghiera secondo i Padri della Chiesa”, scritto da don Antonio Grappone e pubblicato da edizioni San Paolo nel 2024, in occasione dell’anno della preghiera indetto da Papa Francesco. Sarà presente l’autore, don Antonio Grappone, che è Direttore spirituale del Seminario Redemptoris Mater di Roma e docente di Storia della Chiesa antica e medievale e di Patrologia presso l’Istituto di Scienze Religiose Ecclesia Mater della Pontificia Università Lateranense, di Patristica presso la Pontificia Università Gregoriana, nonché autore di numerose pubblicazioni nel campo.

“Stiamo lavorando alla produzione di un racconto teatrale su Tommaso D’Aquino da presentare in prima assoluta nel Duomo di Orvieto alla metà del prossimo settembre – afferma il direttore artistico, Alessandro Lardani – e poi da replicare, secondo il calendario che si costruirà, anche nell’Anno giubilare 2025. Il progetto, che nasce da un’idea di Guido Barlozzetti, noto autore, conduttore televisivo e narratore teatrale e si avvale della collaborazione di un musicista autorevole e sperimentale come Enzo Pietropaoli e dell’image-designer Massimo Achilli, è stato sposato con grande entusiasmo dal Festival Arte e Fede, che ne cura appunto i molteplici aspetti della produzione.

“Quanto alla fattibilità – chiarisce Alessandro Lardani – si tratta di un progetto ambizioso che persegue un livello di qualità adeguato al tema che si affronta e dunque con un cospicuo livello di costi, pensato per la generalità del pubblico, ma con una particolare attenzione anche alle generazioni più giovani, con una finalità educativa, divulgativa e didattica anche per le scuole. Del resto Tommaso d’Aquino, prima di diventare maestro, sommo teologo e filosofo, è stato egli per primo studente, ha dedicato tutta la sua vita allo studio e dal 1880 è stato dichiarato patrono delle Università.”

Per le motivazioni presentate dal direttore artistico, la produzione teatrale Scrivere di Dio rappresenta, dunque, un importante investimento culturale che assorbe tutte le risorse a disposizione del Festival Arte e Fede, quelle che di solito vengono impegnate annualmente per l’intera progettualità in un arco di due settimane di eventi.

“Certamente se avessimo più fondi a disposizione in modo sistematico, come avviene per altri festival nazionali supportati da Comuni e Imprese del Territorio, potremmo pensare di mantenere un Programma stagionale come nelle passate edizioni e pure di investire in produzioni significative come questa – conclude Lardani – ma per quest’anno non è stato possibile. Ci teniamo, anzi, a ringraziare tutti i Soggetti patrocinatori e sostenitori dell’iniziativa, la Diocesi di Orvieto-Todi, il Capitolo della Cattedrale, l’Opera del Duomo, la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e pure coloro che vorranno contribuire in corso d’opera, impegnandoci a tempo debito a dare pubblico risalto al loro sostegno e alla loro sensibilità.”