Sussidio di Avvento per l’apertura dell’Anno Giubilare 2025

Insieme con tutto il popolo di Dio diffuso in tutto il mondo, come Diocesi e Chiese sorelle dell’Umbria, come comunità parrocchiali e associazioni, come famiglie o singoli fedeli, “anche noi” ci mettiamo in cammino, “Pellegrini di Speranza”. Iniziamo, con questo semplice sussidio, ad allenarci e a prepararci per vivere con serietà e profondità il percorso spirituale, sociale e umano che questo anno di grazia ci dona.
Abbiamo delle certezze che ci aiuteranno nel cammino: prima di tutto il punto di partenza e la méta sono Gesù; abbiamo la Sua Parola che ci accompagna e ci assiste; abbiamo il tifo e l’assistenza di una “moltitudine di testimoni”, di fratelli, amici, ed opere che ci dimostrano che questo percorso di libertà e gioia è possibile e reale.
Questo strumento offre un metodo, una via, una scheda di esercitazione personale e comunitaria da praticare a partire dall’Avvento fino all’Apertura diocesana dell’Anno Santo, che sarà domenica 29 dicembre 2024.

 

IL SUSSIDIO DI AVVENTO (DOWNLOAD)

Terni – grande interesse per il convegno “Giubileo 2025, porte aperte perché?” con Andrea Tornielli

Si è svolto il 13 novembre presso la chiesa di San Cristoforo in Terni l’incontro-dibattito intitolato “Giubileo 2025, porte aperte perché?”, al quale ha partecipato Andrea Tornielli, giornalista, direttore editoriale dei media vaticani. Erano presenti il vescovo Francesco Soddu e il parroco don Franco Semenza.
Tantissime persone hanno seguito l’interessante intervento di Tornielli che ha toccato punti focali a partire da alcuni interrogativi: come la Chiesa si prepara al grande evento che viene celebrato ogni quarto di secolo? Quale senso ha oggi? Il Giubileo che sta per iniziare dice qualcosa al nostro mondo impazzito, devastato da odio, violenza e guerre? E quale relazione esiste tra il Giubileo e il cammino che la Chiesa tutta ha intrapreso con il Sinodo sulla sinodalità? Tornielli ha ricordato le radici bibliche del Giubileo, ha percorso brevemente la storia del Giubileo cristiano, a partire dal primo celebrato nel 1300 per volere di Bonifacio VIII e si è soffermato sul segno della Porta Santa, che raffigura Cristo, e sull’indulgenza: quest’ultimo è diventato un termine desueto, dai contorni non facilmente spiegabili. «Eppure – ha detto il direttore editoriale dei media vaticani – in un tempo in cui tutti parlano e nessuno ascolta, in un tempo caratterizzato da violenza e sopraffazione, dall’odio e dalla guerra, dalle chiusure e dai muri, una porta che si apre per accogliere tutti rappresenta un messaggio bellissimo. Tutti sono invitati ad entrare, nessuno escluso. Tutti sono destinatari di un messaggio di perdono e di infinita misericordia, di una grazia speciale che ci riporta alla purezza del giorno del nostro battesimo. Per questo il messaggio del Giubileo 2025 è di grande speranza: ci dice che, nonostante tutto attorno noi sembri andare a rotoli, c’è la possibilità di ricominciare, di essere accolti e ascoltati».
Il messaggio che ripetete Papa Francesco, ricordando che “tutti, tutti, tutti” sono destinatari di questa misericordia e sono invitati a entrare nella Chiesa, si collega bene al recente Sinodo sulla sinodalità. Un tema apparentemente ostico, lontano dalla nostra esperienza, dalla nostra vita. In realtà ci parla della modalità autentica e più propria per vivere la comunione nella Chiesa. La Chiesa non è una azienda, non è un partito, non è una setta. Pur nella diversità di funzioni, tutti come battezzati siamo chiamati a partecipare, ad essere coinvolti. La sinodalità, il prendere decisioni insieme accompagnati dallo Spirito Santo, dovrebbe sempre più diventare il modo distintivo per vivere la Chiesa. «Un modo che già di per sé, senza bisogno di parole o di spiegazioni – ha sottolineato Tornielli – diventa testimonianza e missione».

Terni – Verso il Giubileo 2025 catechesi “Segni e significato del Giubileo” con don Andrea Lonardo

Nel percorso di preparazione al Giubileo 2025 “pellegrini di speranza”, l’ufficio catechistico e l’Azione Cattolica promuovono un incontro di catechesi su “Segni e significato del Giubileo” rivolto a tutte le comunità diocesane e parrocchiali, i gruppi e movimenti, i giovani, i catechisti, le famiglie. Venerdì 18 ottobre alle ore 17.30 al Museo diocesano di Terni, don Andrea Lonardo direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma parlerà del Giubileo quale momento di riconciliazione, conversione e penitenza sacramentale, soffermandosi sugli aspetti dei segni che caratterizzano l’anno santo come il pellegrinaggio, la città di Pietro e Paolo, la Porta Santa, la professione di fede, la carità, l’indulgenza.
Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo “Spes non confundit” ricorda: “Il prossimo Giubileo, dunque, sarà un Anno Santo caratterizzato dalla speranza che non tramonta, quella in Dio. Ci aiuti pure a ritrovare la fiducia necessaria, nella Chiesa come nella società, nelle relazioni interpersonali, nei rapporti internazionali, nella promozione della dignità di ogni persona e nel rispetto del creato. La testimonianza credente possa essere nel mondo lievito di genuina speranza, annuncio di cieli nuovi e terra nuova (cfr. 2Pt 3,13), dove abitare nella giustizia e nella concordia tra i popoli, protesi verso il compimento della promessa del Signore”.

Giubileo 2025 – lettera dei Vescovi Umbri ai sacerdoti e diaconi della Regione Ecclesiastica Umbra

Carissimo Confratello,

si avvicina l’anno di grazia che la benevolenza divina e la maternità della Chiesa ci donano con il Giubileo 2025. Noi ministri ordinati abbiamo la grande gioia e il lieto compito di accompagnare il popolo di Dio a farne tesoro: sarà una preziosa occasione per rigenerare la nostra vocazione e mettere a frutto la nostra missione di “servi della speranza”, di amici di “Cristo, nostra speranza”.

Il Santo Padre, che ha indicato proprio nella virtù teologale della speranza il messaggio centrale di questa esperienza di fede e di carità, confida nel nostro entusiasmo e nella nostra collaborazione. Possiamo ora gratuitamente mettere a disposizione delle nostre comunità e dei numerosi pellegrini che intraprenderanno il cammino spirituale del Giubileo i doni di grazia che gratuitamente abbiamo ricevuto con l’ordinazione presbiterale. Non è difficile pensare che la nostra regione sarà mèta privilegiata di tanti pellegrinaggi, tenendo conto della ricchezza di santità delle nostre diocesi e della prossima canonizzazione del Beato Carlo Acutis.

Per questo abbiamo una grande opportunità di seminare gioia e una grave responsabilità di predisporre il cuore del popolo di Dio, cominciando da noi stessi, come ci raccomanda Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, 5: “Nelle Chiese particolari si curi in modo speciale la preparazione dei sacerdoti e dei fedeli alle Confessioni e l’accessibilità al sacramento nella forma individuale”.

In questo periodo possiamo approfondire la formazione meditando con attenzione la Bolla e studiando la nota con le Norme per la concessione dell’Indulgenza durante il Giubileo Ordinario 2025. Possiamo collaborare e dare disponibilità alle Commissioni per il Giubileo che le nostre Diocesi hanno istituito e, specialmente, possiamo approfittare di questo anno per sensibilizzare le nostre comunità, gli organismi di partecipazione, i gruppi, i giovani, i catechisti, le famiglie, alla preghiera, alla catechesi, alla carità e alla organizzazione della ospitalità e dell’accoglienza dei pellegrini. Possiamo iniziare a preparare il Pellegrinaggio Regionale delle otto diocesi umbre alla Tomba dell’apostolo Pietro, che vivremo in spirito di comunione sabato 13 settembre 2025.  Ti chiediamo la cortesia di segnare già ora nella tua agenda e nel calendario della tua comunità questo straordinario appuntamento di fede.

 

Sarà un anno molto inteso e ricco di frutti spirituali grazie alla speranza cristiana che sapremo annunciare insieme. Ti ringraziamo di aver aperto la porta santa della tua vocazione e del dono della tua vita alla nostra Chiesa e alla nostra gente. Grazie fin da ora per la preghiera e la carità che saprai spendere in questo tempo perché molti fratelli e sorelle possano varcare la soglia della misericordia di Dio.

Saldi nella speranza della gloria di Dio, ti salutiamo fraternamente.

 

Assisi, 8 settembre 2024.

                                                                                   I Vescovi dell’Umbria

Perugia – Dedicata alla speranza la nuova Lettera pastorale dell’arcivescovo Ivan Maffeis all’inizio del nuovo Anno pastorale e in preparazione al Giubileo

“In queste pagine offro con semplicità qualche spunto per aiutare a ritrovare le radici della speranza, che parla tanto nel patrimonio della Tradizione cristiana (I parte), quanto in alcuni segni concreti, che chiedono di diventare esperienza diffusa (II parte). Qualche proposta conclusiva è finalizzata a non sciupare la grazia dell’anno giubilare (III parte)”.
È questo lo schema della nuova Lettera pastorale dell’Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, Ivan Maffeis: con il titolo “Sentieri di speranza” viene pubblicata sia in forma cartacea che online sul sito della Diocesi giovedì 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie e inizio del nuovo anno pastorale.

Il Vescovo apre il testo mettendosi in ascolto dei giovani e del loro bisogno di punti di riferimento, chiedendosi quali siano le modalità con cui annunciare la perenne novità del Vangelo.
A tale scopo, nella prima parte della Lettera don Ivan presenta la speranza cristiana, la sua affidabilità e le scelte di vita in cui è chiamata a concretizzarsi.

Alcuni racconti introducono la seconda parte, dove il Vescovo indica gli ambiti principali nei quali seminare speranza, attraverso l’eloquenza dei segni: famiglia, giovani, anziani, ammalati, poveri, migranti e carcerati. Sono ambiti dei quali viene sottolineato anche l’aspetto sociale e politico.

A titolo esemplificativo, riguardo ai carcerati l’Arcivescovo scrive: «Alla politica e all’amministrazione chiediamo l’impegno di individuare in Umbria una struttura che sia deputata a trattare il disagio psichico: in cella è destinato soltanto ad aumentare, rivelandosi devastante anche per gli altri detenuti e per gli stessi agenti di polizia penitenziaria. Nel lasciarci interrogare dalla realtà del carcere, come comunità cristiana offriamo la disponibilità a contribuire a quella rete sociale che è necessaria per mettere in campo proposte concrete».

Analogamente, per quanto riguarda la famiglia: «Avvertiamo la povertà di una cultura che confina la famiglia nella sfera del privato, quasi una faccenda legata unicamente alle scelte dei singoli, dalla scarsa rilevanza pubblica. Ai nostri amministratori chiediamo di proseguire l’impegno per riconoscerle piena cittadinanza, a partire dalla qualità dei servizi, dall’attenzione ad agevolare la conciliazione dei tempi della casa con quelli del lavoro, da un sistema fiscale che non penalizzi chi ha figli e riconosca il valore sociale di quanto una famiglia fa per la loro crescita e la loro educazione. Investire sulla famiglia significa sostenere secondo giustizia le coppie con figli, i giovani alle prese col mutuo della prima casa, i portatori di handicap, gli anziani appesi alla pensione sociale, costretti a volte a rinunciare persino a curarsi. Attorno a questi temi sarebbe sterile attardarsi su posizioni ideologiche: favoriamo un’alleanza sociale nella quale la visione cristiana e quella laica possano confrontarsi e trovare modo di convergere per il bene di tutti…».

La Lettera ha il tratto della confidenza e della riconoscenza: ad esempio, senza ignorarne le difficoltà, dove affronta la realtà della malattia esprime «gratitudine agli operatori sanitari che si fanno carico quotidianamente delle fragilità fisiche e psichiche: nei nostri reparti ospedalieri lavorano uomini e donne, la cui professionalità e umanità devono poter incontrare la stima di tutta la comunità».

Alla Comunità diocesana il Vescovo Ivan chiede l’impegno di assumere alcune proposte per preparare e vivere l’anno pastorale, caratterizzato dal Giubileo che Papa Francesco aprirà a Natale. Diversi e significativi sono gli eventi, le attività e le iniziative diocesane che il Vescovo Maffeis condivide ai fedeli, fissandone date e luoghi. Tra questi, la giornata di incontro tra diaconi e parroci del 21 settembre e l’Assemblea diocesana, prevista per il prossimo 23 novembre, con il lavoro per una Chiesa fraterna, nella quale trovano collocazione carismi e ministeri.

«Dopo due anni di servizio episcopale – scrive – confermo l’impressione iniziale: con il loro carattere popolare, le nostre parrocchie sono case aperte, luogo di ricerca di senso e di offerta di speranza, in cui si tocca con mano la fedele generosità di molti».

Lettera Pastorale Sentieri di Speranza, testo integrale

 

Pellegrinaggio a piedi dalla Cattedrale al Santuario della Madonna del Ponte di Narni scalo

La diocesi di Terni-Narni-Amelia promuove un pellegrinaggio diocesano a piedi, quarto appuntamento di preparazione al Giubileo, domenica 8 settembre dalla cattedrale di Terni al santuario della Madonna del Ponte di Narni scalo, dove il Vescovo presiederà alle ore 18.00 la concelebrazione eucaristica con i sacerdoti della diocesi che, come tradizione, segna l’inizio dell’anno pastorale diocesano.
Il pellegrinaggio che avrà inizio alle ore 13.45 da piazza Duomo, sarà presieduto dal vescovo Francesco Soddu e si snoderà per 14 chilometri lungo le strade della pianura tra Terni e Narni. Sarà accompagnato e animato dalla recita del Rosario e dai canti e testimonianze curate dal gruppo di Comunione e Liberazione di Terni sul tema della speranza e sul pellegrinaggio come percorso di conversione..

Quella del pellegrinaggio alla Madonna del Ponte, copratona della diocesi, è un’antica tradizione legata ad uno dei più importanti santuari mariani del territorio dove è custodita l’immagine di Maria con il Bambino, affrescata nella grotta all’interno del santuario, risalente al 1050 e da sempre molto venerata. Un pellegrinaggio che trova le sue radici nella devozione mariana, una preghiera corale per porre sotto la protezione della Madonna l’intera chiesa diocesana, per cogliere una nuova forza, una nuova ispirazione nell’essere testimoni di pace e pellegrini di speranza nell’imminente Giubileo 2025 che invita a riscoprire l’essere cristiani portatori di gioia e fraternità.

Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo 2025 sottolinea questo cammino di vita cristiana “che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù…. il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità”.

SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PONTE
La grotta dove è affrescata l’immagine della Madonna è stata sin dall’XI secolo meta di viandanti e pellegrini di passaggio lungo la via Flaminia, in segno di venerazione e di culto per la Madonna. Il luogo si trova a poca distanza dal ponte d’Augusto. In seguito alla distruzione del ponte, il passaggio dei viandanti cambiò percorso, per cui la grotta con i suoi dipinti cadde nell’abbandono, fino al 1714, quando un cacciatore la scoprì. Il vescovo di Narni, Francesco Saverio Guicciardi, nel 1722, decretò la costruzione della chiesa, su progetto dell’architetto Giovanbattista Giovannino detto il Battistini; nel 1728, il Santuario venne consacrato dal vescovo Nicolò Terzago. La Grotta, inglobata nel Santuario, è ornata da un frontespizio ricco di un maestoso complesso di statue e altorilievi in stucco bianco, che riveste il fronte anteriore delta Grotta. monumentale apparato decorativo, in stile barocco, è opera dello scultore Michele Chiesa da Como. Con il tempo la popolarità della Madonna del Ponte si accrebbe notevolmente, tanto che nel 1754 l’immagine sacra fu solennemente incoronata.

Pellegrinaggio in preparazione al Giubileo ad Amelia il 23 giugno 2024

a diocesi di Terni-Narni-Amelia ha promosso un pellegrinaggio a piedi, terzo appuntamento diocesano di preparazione al Giubileo, domenica 23 giugno 2024  con partenza nel pomeriggio dalla “Grotta della Madonna di Lourdes” località Montenero di Amelia, per arrivare alla chiesa di San Massimiliano Kolbe di Amelia.
Il pellegrinaggio di tre chilometri lungo la via Amerina è stato presieduto dal vescovo Francesco Soddu e guidato dal vicario foraneo di Amelia padre Sergio Prina Cerai. Al pellegrinaggio hanno preso parte numerosi fedeli delle parrocchie dell’amerino e dei sacerdoti della vicaria di Amelia e Valle Teverina. Alla partenza la preghiera  alla Madonna ricordando anche il precedente pellegrinaggio in preparazione al Giubileo che si è concluso nel santuario mariano di Colle dell’Oro a Terni. Il secondo momento di riflessione all’arrivo nella chiesa di San Massimiliano Kolbe con la catechesi sul Giubileo e sul pellegrinaggio come percorso personale di conversione e di speranza tenuta da padre Sergio Prina Cerai. La conclusione con la recita della preghiera del Giubileo e la benedizione del vescovo ai pellegrini.

Diocesi Terni – pellegrinaggio diocesano a piedi ad Amelia in preparazione al Giubileo

La diocesi di Terni-Narni-Amelia promuove un pellegrinaggio diocesano a piedi, terzo appuntamento diocesano di preparazione al Giubileo, domenica 23 giugno 2024 alle ore 18.30 partenza dalla “Grotta della Madonna di Lourdes” località Montenero di Amelia, per arrivare alla chiesa di San Massimiliano Kolbe di Amelia.
Il pellegrinaggio di tre chilometri lungo la via Amerina sarà presieduto dal vescovo Francesco Soddu e avrà due momenti significativi di preghiera e di riflessione: alla partenza la preghiera alla Madonna di Lourdes e la benedizione dei pellegrini e all’arrivo la catechesi sul Giubileo e sul pellegrinaggio come percorso personale di conversione e di speranza.
Chi fosse impossibilitato ad effettuare l’intero percorso a piedi si può raggiungere con mezzi propri la chiesa di San Massimiliano Kolbe.

L’imminente Giubileo 2025 “Pellegrini di Speranza” invita a riscoprire l’essere cristiani portatori di gioia e di speranza. Papa Francesco nella bolla di indizione del Giubileo 2025 sottolinea questo cammino di vita cristiana “che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire e irrobustire la speranza, insostituibile compagna che fa intravedere la meta: l’incontro con il Signore Gesù…. il pellegrinaggio esprime un elemento fondamentale di ogni evento giubilare. Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita. Il pellegrinaggio a piedi favorisce molto la riscoperta del valore del silenzio, della fatica, dell’essenzialità”.