Perugia, inaugurato il parco giochi del Villaggio della Carità: un dono che restituisce il sorriso ai bambini.

«Nei giorni che precedono la Santa Pasqua, presso la sede della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve, è stato inaugurato un bellissimo parco giochi per i bambini e le bambine che vivono quotidianamente il “Villaggio della Carità – Sorella Provvidenza”. Un’occasione di gioco e relazione anche per tutti i bambini e le bambine che accompagnano genitori e nonni al Centro di ascolto, all’Emporio, alla Mensa e al Consultorio medico presso la splendida realtà di questo “Villaggio” sorto nove anni fa nella città capoluogo dell’Umbria, terra da sempre di solidarietà e condivisione». Così il direttore della Caritas diocesana don Marco Briziarelli nel dare notizia di quest’iniziativa «resa possibile – prosegue il sacerdote – grazie al prezioso sostegno di “Legnolandia s.r.l.”, azienda di Forni di Sopra (Ud), specializzata nella lavorazione del legno, e di “Fondazione Geld Onlus”, fondata nel 2005 dalla famiglia Bacchi, con sede a Città di Castello (Pg). Se il parco giochi ha visto la luce in breve tempo, questo lo si deve anche alla ditta “F.lli Tenerini Sergio & Alvaro S.r.l.”, nella persona di Roberto Tenerini per i lavori di preparazione dell’area, a cui riserviamo il nostro “grazie speciale” unito a quello rivolto ai ragazzi della Comunità del Santuario “Madonna dei Bagni” per i lavori di sistemazione dell’area verde».

L’importanza dell’area giochi. A tagliare il nastro del nuovo parco giochi, che sorge all’ombra di un fantastico cedro libanese, sono intervenuti Giovanni De Santa, titolare di “Legnolandia s.r.l.”, Pier Paolo Pieroni, presidente della “Fondazione Geld Onlus”, e don Marco Briziarelli. Quest’ultimo, con la voce rotta dall’emozione, si è rivolto ai due donatori dicendo: «Questa area giochi rappresenta molto per noi, ma ancora di più per i bambini e le bambine che vivono e frequentano questo “Villaggio”, perché grazie al vostro sostegno donate loro un’occasione di serenità e la bellezza del sorriso ritrovato attraverso il gioco».

Un fenomeno preoccupante. «Durante il periodo della pandemia da Covid-19 – ha proseguito don Briziarelli –, la libertà di azione dei bambini è stata compressa in modo molto significativo. Si tratta di una condizione che ha riguardato tutti, indistintamente, ma l’impatto psico-fisico sui più piccini è quello che desta in noi maggiore preoccupazione. Un fenomeno preoccupante che accresce ulteriormente per i piccoli che vivono in condizioni di povertà, in cui spesso si sperimentano situazioni familiari difficili».

L’allarmante quadro delle neuroscienze. Sotto questo profilo, parlando il direttore della Caritas perugina dell’allarmante quadro tracciato dalle neuroscienze, ha evidenziato che «i primi dati indicherebbero un alto rischio da stress post-traumatico. Si tratta per altro di un effetto che misureremo nel tempo, come dimostrano le raccomandazioni di continuare a mantenere alta la soglia di attenzione nei prossimi anni per capire a fondo l’impatto del Covid-19 sulla salute mentale di bambini e adolescenti, e rafforzare i servizi di salute mentale nell’eventualità di un’ondata di casi di depressione. Tra le varie soluzioni proposte, il Rapporto ISS n. 43/20 raccomanda di promuovere opportunità organizzate di socialità, condivisione, gioco e apprendimento per i bambini e i ragazzi e iniziative di respiro comunitario per le famiglie, in particolare per le fasce maggiormente vulnerabili a livello socio-economico». Da sempre, ha precisato don Briziarelli, «in Caritas cerchiamo di prenderci cura di chi ha bisogno con la massima attenzione, tenendo conto degli allarmi lanciati dalla comunità scientifica e, nell’ultimo periodo, abbiamo sentito l’urgenza di intervenire anche a sostegno dei più piccoli».

Intervenendo Giovanni De Santa, titolare di “Legnolandia s.r.l.”, ha raccontato quando è stato contattato da don Marco Briziarelli e da Alfonso Dragone, responsabile dell’Area progetti di Caritas diocesana, illustrandogli il loro progetto. «Abbiamo deciso subito di dare loro supporto – ha commentato De Santa –. Oggi, dopo aver appreso il funzionamento di questa splendida realtà che non solo si occupa di aiutare le persone in difficoltà, ma soprattutto di ridargli autonomia e dignità affinché possano tornare a vivere serenamente nella società, sono ancora più convinto che questo piccolo gesto sia un tassello importante per permettere ai piccoli ospiti del “Villaggio” di condividere l’esperienza del gioco all’aria aperta».

Dal canto suo Pier Paolo Pieroni, presidente della “Fondazione Geld Onlus”, ha molto apprezzato le molteplici attività del “Villaggio della Carità” illustrate dal direttore della Caritas. «Essere insieme ai consiglieri Luisa Amanti e Lucio Boldrini, coprotagonisti di questo evento – ha commentato Pieroni –, ha permesso di toccare con mano una realtà impegnativa nel sostegno alle numerose famiglie che vivono al suo interno. Un’opera, che, se inizialmente è assistenzialista, vuole seguire un percorso rieducativo, finalizzato al loro reinserimento nella società con il raggiungimento dell’indipendenza. Impressionante è il numero di colloqui tenuti in un anno dalle poche operatrici del Centro di ascolto diocesano, ma estremamente qualificate, in aiuto di coloro che stanno attraversando delle difficoltà. Notevoli sono i costi di gestione, sostenuti con fondi per lo più reperti grazie a donazioni o tramite eventi organizzati da responsabili e volontari Caritas».

Sentimento di commozione. Riguardo all’inaugurazione del parco giochi, il presidente Pieroni è rimasto colpito dal «sentimento di commozione» provato da don Briziarelli e dagli operatori e volontari Caritas nel vedere i tantissimi bambini presenti “invadere” il parco giochi riempiendolo con le loro grida di allegria. «Guardandoli – ha concluso Pieroni – non sono riuscito a definire il colore dei loro visi, per la presenza di enormi e smaglianti sorrisi di felicità».

Prima San Francesco Marathon il 5 novembre ad Assisi

Il 5 novembre 2023 in Umbria si svolgerà un evento speciale che unirà sport e fede, insieme per aiutare: la prima maratona di San Francesco. Quarantadue chilometri e 195 metri che abbracceranno Assisi, Spello, Cannara e i luoghi legati al Poverello della Città Serafica. Il 2023, non a caso, rappresenta un appuntamento importante: coincide con il primo dei cinque centenari che, dal 2023 al 2026, scandiranno il cammino della famiglia francescana in tutto il mondo.

La San Francesco Marathon 2023, dopo la prova generale con la gara sulla distanza dei 10.2K dello scorso anno da Assisi a Santa Maria degli Angeli, è stata presentata ufficialmente martedì 4 aprile, presso la sala del Dottorato di Palazzo Murena a Perugia, alla presenza degli organizzatori, delle Istituzioni religiose, di quelle civili, sportive e dei numerosi partner dell’evento. A moderare l’incontro i giornalisti Marina Rosati e Andrea Luccioli.

“I Bless You Life”, questo il pensiero ispiratore dietro un progetto che nasce nel 2017 e vuole unire ai tre momenti sportivi intorno ai quali stanno lavorando gli organizzatori (Maratona, 10.2K e la camminata ‘Vieni con me’) la parola e gli insegnamenti di San Francesco, a cominciare dalla cura del Creato.

“Tutto è iniziato qualche anno fa in Terra Santa quando con don Federico abbiamo corso la Maratona di Gerusalemme con indosso una maglietta che recitava la frase ‘I Bless You Life’ – ha spiegato il vice presidente del Comitato promotore ‘Francesco, Va’, Tiziano Severi Pierini -. La reazione delle persone a quella scritta è stata incredibile: ci siamo accorti di come quel messaggio potesse far cadere muri e barriere. Da qui l’idea della maratona di San Francesco che abbiamo proposto al vescovo Domenico Sorrentino e lui, ben felice, ci diede pure il nome del comitato organizzatore”.

“La maratona è una metafora della vita, è fatta di sacrificio, dolore ma anche di tanta gioia. Anche per questo lo sport ci aiuta a decifrare il senso delle cose che viviamo – ha sottolineato il presidente del comitato ‘Francesco, Va’, don Federico Claure -. A tutto questo, pensando alla San Francesco Marathon, abbiamo voluto aggiungere il desiderio di condividere la bellezza del Creato, di Assisi. Una terra bellissima capace di dare tanto al cuore delle persone e con questo evento noi vorremmo che tutti quelli che arriveranno ad Assisi possano poi riportare a casa un po’ di questa bellezza e di questa gioia”.

“Questa maratona ha un valore aggiunto, San Francesco. E questo è ancora più importante al giorno d’oggi. Viviamo tempi in cui la cultura è sbriciolata, la società è sbriciolata, non c’è unità né armonia. Così, in questo tempo di grande frammentazione, il tema ‘Francesco va e ripara la mia casa’, che il Santo ricevette durante la preghiera davanti al Crocifisso di San Damiano, è di grande attualità – ha sottolineato il vescovo delle Diocesi di Assisi, Nocera Umbra, Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino -. La maratona è un evento che consente l’incontro, un incoraggiamento a cercare quell’unità di cui tutti abbiamo bisogno. Ad Assisi abbiamo recuperato l’ingresso del vecchio Vescovado che ora è una porta aperta, l’abbiamo chiamata Porta di Francesco perché da lì San Francesco entrò ricchissimo e ne uscì povero ma soprattutto libero e pronto a riscoprire quell’umanità in cui tutti i figli di Dio sono uniti e vicini”. Il rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Maurizio Oliviero, dopo aver sottolineato come “in questo luogo, l’Università, non dobbiamo solo custodire il sapere, ma costruire il modo in cui vivere il presente. Le Università sono luoghi importanti dove si rimuovono le disuguaglianze. Il percorso universitario dei ragazzi è come una maratona e se è vero che correre è bello, dobbiamo ricordarci che tra gli sport è solo la maratona che ti dà tempo di guardarti intorno, capire chi hai vicino, pensare al percorso, imparare ad affrontare la fatica. L’Università come la maratona richiede impegno e un giusto spirito di solidarietà, perché ci sono tante persone che provano a fare la strada insieme. Viviamo tempi complessi e la complessità del mondo si affronta con l’impegno, come una maratona. Appuntamenti come questo sono l’occasione per ricordare a tutti che solo con l’impegno si raggiungono i traguardi e per questo dobbiamo dare la forza ai ragazzi per affrontare le loro sfide e maratone quotidiane. Concludo dicendo che sì, anche io sarò alla partenza, ma non mi giudicate per il risultato sportivo!”.

La madrina della maratona del 5 novembre sarà la cantante, presentatrice e grande sportiva Annalisa Minetti che, durante la conferenza stampa, ha sottolineato come “questo progetto mi ha fatto capire ancora di più quanto questo territorio sia magico. Ti benedico vita: io lo faccio tutti i giorni e voglio ricordare a tutti l’importanza dello sport come mezzo riabilitativo. Non avere la vista mi ha dato la possibilità di andare oltre e interpretare la vita in un modo più giusto: se non posso vedere la luce, ho capito di poter diventare io luce. La vita è fatta di volontà e di impegno e in questo lo sport ha un grande potere educativo. Anche per questo ci sarò!”.

Perugia – tanti fedeli alla celebrazione della Domenica delle Palme in cattedrale, esortati dall’arcivescovo Ivan Maffeis a «trovare il tempo per la preghiera».

«Viviamo davvero questa Grande Settimana come il momento più importante della nostra vita cristiana, trovando il tempo per la preghiera, per il silenzio e per l’ascolto, per poi giungere, contemplando la Croce di Cristo, alla sua Resurrezione». È l’esortazione che l’arcivescovo Ivan Maffeis ha rivolto, al termine della celebrazione eucaristica della Domenica delle Palme, 2 aprile, nella cattedrale di Perugia, ai numerosi fedeli che insieme al loro Pastore hanno rievocato l’ingresso di Gesù in Gerusalemme, animando la processione in piazza IV Novembre dopo la preghiera e la benedizione delle palme davanti all’Arcivescovado.

Il suggestivo rito processionale con in mano i ramoscelli d’ulivo benedetti, segno di pace, portati in ciascuna famiglia e l’ascolto della Passione di Cristo dal Vangelo di Matteo, hanno accompagnato i cristiani ad entrare nella Settimana Santa, “cuore della fede”, vivendola con particolare raccoglimento per prepararsi al mistero della Pasqua di Risurrezione.

L’arcivescovo Maffeis, nel ringraziare quanti hanno partecipato alla celebrazione, tra cui una nutrita rappresentanza dei membri degli ordini cavallereschi di Malta e del Santo Sepolcro, ribadendo l’importanza della preghiera e della meditazione della Parola di Dio durante il Triduo pasquale, ha chiesto a tutti di affiancare lui e i sacerdoti nella preghiera, perché, ha detto, «in questi giorni che precedono la Santa Pasqua, molte delle persone che incontriamo ci chiedono di pregare per loro, per i propri cari e conoscenti malati o sofferenti per gravi difficoltà incontrate nella vita. C’è tanto desiderio di avvicinarsi al Signore, di invocarlo, di ricevere il suo conforto, alimentando la fede e la speranza cristiana anche in quanti sono alla ricerca. E questo è quanto portano nel cuore i nostri sacerdoti uscendo dalle case di tante famiglie, in occasione delle benedizioni pasquali, perché, attraverso il conforto e la preghiera, la gente sente ancora più la comunione e la vicinanza della Chiesa».

Spoleto – la Settimana Santa. L’Arcivescovo: «Quando guardiamo Cristo, vediamo uno specchio fatto di compassione vivente e di amore»

Con la Domenica delle Palme, con cui si ricorda l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, inizia la Settimana Santa durante la quale si rievocano gli ultimi giorni della vita terrena di Cristo e vengono celebrate la sua Passione, Morte e Risurrezione. A Spoleto l’arcivescovo Renato Boccardo, domenica 2 aprile 2023, ha presieduto la Messa nella Basilica Cattedrale. La liturgia è iniziata in Piazza Duomo: il Presule ha benedetto i rami di ulivo che, dopo la lettura di un brano evangelico, sono stati distribuiti ai fedeli, quindi è stata avviata la processione fin dentro il Duomo per la celebrazione della Messa, che si distingue per la lettura della Passione di Gesù.

Cristo, specchio di compassione vivente e di amore. «Ricordando e contemplando la Passione di Gesù – ha detto mons. Boccardo nell’omelia – vediamo come in uno specchio tutte le sofferenze dell’umanità. E come non pensare, in particolare, alla guerra in Ucraina e in altre parti del mondo e alla tragedia ripetuta dei migranti e dei profughi nel mar Mediterraneo? Ma non come se fossero presentate in televisione. Lo schermo è uno specchio inanimato che riflette tutto l’orrore del mondo, ma è indifferente; non soffre, non ama, è un vetro freddo. E lascia l’uomo nella sua solitudine. Quando guardiamo Cristo, invece, vediamo uno specchio fatto di compassione vivente e di amore; Cristo ha preso su di sé ciò che noi non possiamo sopportare: l’ingiustizia, il male assurdo, l’irresponsabilità, la vigliaccheria, le situazioni inestricabili, il non-senso, la morte. In Gesù, scopriamo la nostra sofferenza e la nostra infelicità, poiché egli ci prende così come siamo. E per mezzo di lui Dio perdona a tutti, ama tutti. In Gesù, noi vediamo il nostro stesso volto trasfigurato nell’amore vivente di Dio».

Il ramo di ulivo. «Così, in questa Domenica delle Palme risplende il frutto dell’amore di Gesù per tutti noi, su cui mediteremo durante la settimana che oggi inizia: l’accoglienza che Cristo ha per noi peccatori, da qualunque parte proveniamo, sta alla radice dell’accoglienza che siamo chiamati a riservarci reciprocamente. E il ramo di ulivo benedetto che portiamo a casa ci ricorderà la grande lezione di un Dio che ha accolto la nostra umanità fino alla morte, e di noi che siamo stati accolti e riconciliati e redenti nel mistero del suo popolo, in mezzo al quale siamo mandati per rinnovare i gesti di compassione e di tenerezza dei quali, con meravigliata gratitudine, ci riconosciamo destinatari da parte di Dio».

Le celebrazioni della Settimana Santa presiedute dall’Arcivescovo nel Duomo di Spoleto:

Mercoledì Santo, 5 aprile: alle ore 18.30 Messa Crismale. L’olio che verrà benedetto da mons. Boccardo (degli Infermi, dei Catecumeni e il Crisma) proviene dagli ulivi del Giardino della Memoria “Quarto Savona Quindici” inaugurato nel 2017 a pochi passi dallo svincolo di Capaci (PA) dove nel 1992 persero la vita per mano mafiosa il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli uomini della scorta. A mons. Boccardo è stato consegnato nei giorni scorsi dalla dott.ssa Antonella Fuga Paglialunga, dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Spoleto, per conto del Questore Giuseppe Bellassai. Nell’olio per il Crisma, inoltre, verrà infusa l’essenza al bergamotto: questa fragranza viene donata alle Diocesi italiane da quella calabrese di Locri-Gerace.
Giovedì Santo, 6 aprile: alle ore 18.30, Messa in Coena Domini.
Venerdì Santo, 7 aprile: alle ore 18.30, Liturgia della Passione. Alle 21.00 Via Crucis al Giro della Rocca: le meditazioni sono state scritte dai detenuti e dal personale della Casa di Reclusione di Spoleto
Sabato Santo, 8 aprile: alle ore 22.00, Veglia Pasquale.
Pasqua di Risurrezione, domenica 10 aprile: alle 11.30, solenne Pontificale.

Terni – Pasqua 2023 – celebrazione delle Domenica delle Palme. Mons. Soddu: “Seguiamo gli insegnamenti di Gesù che ha dato la sua vita per noi”.

Con la celebrazione della Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, hanno avuto inizio le liturgie pasquali della Settimana Santa, durante la quale si fa memoria della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Il vescovo Francesco Antonio Soddu ha presieduto la liturgia di domenica 2 aprile con il rito della benedizione dei rami d’ulivo sul sagrato della chiesa di Santa Croce e la lettura del brano dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme. In processione osannante con i rami di ulivo in mano, tantissimi fedeli, i bambini e ragazzi delle parrocchie della Cattedrale, Santa Croce e San Salvatore e le loro famiglie, hanno raggiunto la Cattedrale, dove la liturgia è proseguita con la lettura della Passione di Gesù, proclamata dai diaconi, e la celebrazione eucaristica. Hanno concelebrato il parroco della cattedrale don Alessandro Rossini, il parroco di Santa Croce don Roberto Cherubini, don Camillo Camozzi, don Antonio Maniero.
Il vescovo ha ricordato come la Pasqua sia “il segno di una vita nuova per noi e per tutto il mondo, in cui si è resi paretcipi del mistero della croce per aver parte alla resurrezione e alla vita eterna. Gesù è il senso profondo della nostra vita, la bellezza della vita”.
Rivolgendosi poi ai tanti ragazzi presenti, il vescovo Soddu ha sottolineato il senso di essere discepoli di Gesù: “Bisogna avere uno sguardo da discepolo, imparare dal maestro. Oggi ci viene detto che dobbiamo imparare, come cristiani, da Gesù che ha dato la sua vita per noi. Gesù ci può insegnare come vivere bene e noi dobbiamo imparare ad incarnare nella vita quanto abbiamno ascotato nel vangelo. Ciascuno di noi ha ricevuto Gesù nel battesimo e quello che è per noi Cristo è un interrogativo che dobbiamo sempre porci nella vita”.
Al termine il vescovo ha salutato i ragazzi che con il loro entusiasmo e gioia, hanno animato la celebrazione d’inizio settimana santa.

Assisi – Settimana Santa, ladomenica delle Palme processione da piazza del Comune

“Mi auguro che la Pasqua sia un periodo di grazia, di pace e di gioia per tutti. Il Risorto torni a darci speranza nel difficile momento storico che stiamo vivendo. La settimana santa sia un periodo di riflessione e preparazione; la passione di Cristo ci aiuti a sentire le sofferenze del mondo, a pregare per queste e, nel nostro piccolo, a farcene carico”. È questo l’auspicio e l’augurio che il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, rivolge a tutta la comunità in vista della Pasqua che le diocesi celebrano con una ricca serie di eventi.

Gli appuntamenti della Settimana Santa partono il primo aprile dove torna, dopo gli anni di assenza a causa del Covid, la rievocazione della Passione di Cristo organizzata dai ragazzi delle parrocchie della montagna assisiate. Il toccante viaggio nelle fede è in programma per sabato 1 aprile alle ore 20,30 nel suggestivo castello di Porziano. I giovani, grazie alla collaborazione con il parroco don Cesare Provenzi, il parroco solidale don Alessandro Picchiarelli, le associazioni del territorio e le Confraternite, hanno pensato e organizzato un percorso emozionante sugli ultimi momenti di grande sofferenza e di straordinaria testimonianza di amore di Gesù.

Il 2 aprile, Domenica delle Palme, alle ore 9,30 ad Assisi ci sarà il ritrovo in piazza del Comune, davanti alla Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, per la benedizione delle palme e l’avvio della processione verso la cattedrale di San Rufino dove il vescovo monsignor Domenico Sorrentino presiederà la celebrazione eucaristica. Il 5 aprile, mercoledì Santo alle ore 16 nella cattedrale di San Rufino si terrà la santa messa crismale, con la benedizione degli Oli santi, e la consegna del Libro della seconda Visita Pastorale, mentre il 6 aprile alle ore 17,30 monsignor Sorrentino presiederà in cattedrale la santa messa “Nella Cena del Signore” con la reposizione del Santissimo Sacramento per l’adorazione dei fedeli e la deposizione del crocifisso (“Scavigliazione”) a memoria della morte del Signore ricordata in ogni celebrazione e adorazione eucaristica.

Venerdì santo mattina la processione del Cristo Morto, nel pomeriggio la Celebrazione della Passione del Signore e alle ore 20,30 la processione con la Madonna Addolorata fino a San Francesco e ritorno con il Cristo e la Madonna alla cattedrale di San Rufino. L’8 aprile alle ore 22,30 veglia pasquale a San Rufino, mentre il giorno di Pasqua il vescovo celebrerà la santa messa nella concattedrale di Santa Maria Assunta a Nocera Umbra. A Foligno il vescovo presiederà mercoledì 5 aprile alle ore 21 la messa Crismale nella chiesa San Giacomo, il 6 aprile alle ore 10 avrà un incontro con i Cresimandi nella Chiesa di San Giacomo, domenica 9 aprile alle ore 18 celebrerà la Messa di Pasqua nella Pro-Cattedrale di Sant’Agostino.

Terni – le celebrazioni della Domenica delle Palme e della Settimana Santa

Una Pasqua di comunione ecclesiale, nel condividere la passione e morte di Cristo, seguendo quel cammino di testimonianza di amore e di carità che è il cuore della chiesa e che invita a intraprendere un più vigoroso cammino nel vivere le celebrazioni della settimana santa, lasciandosi coinvolgere dalla misericordia di Dio, dal Cristo risorto e ancora ferito che chiede di credere e sperare ancora.
«La Pasqua è la misericordia di Gesù che restituisce la vita ad ogni uomo – ricorda il vescovo Soddu – per essere germi viventi di quella luce nuova, che da noi si riverbera in tutto il mondo a cominciare dalle persone che abbiamo vicino. Il sepolcro del Signore sia il luogo da cui il nostro pensiero ed impegno nei confronti dei fratelli e sorelle sofferenti non si fermi mai e diventi anche per noi il luogo di incontro per un mondo rinnovato, di pace per tutte le vittime di ogni violenza umana. Pace per noi, pace per il mondo intero».
Con la celebrazione della Domenica delle Palme, che ricorda l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, hanno inizio le liturgie pasquali della Settimana Santa, durante la quale si fa il memoriale della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù. Il vescovo Francesco Antonio Soddu presiederà la liturgia di domenica 2 aprile che avrà inizio alle ore 10.00 sul sagrato della chiesa di Santa Croce per il rito della benedizione dei rami d’ulivo e la processione fino in Cattedrale dove, alle 10.30, la liturgia proseguirà con la lettura della Passione di Gesù e la celebrazione eucaristica.
Nel pomeriggio, domenica 2 aprile dalle ore 17.30 in Piazza della Pace a Terni l’incontro di Preghiera Interreligioso per la pace. Prenderanno parte all’incontro mons. Francesco Antonio Soddu vescovo di Terni-Narni-Amelia, i rappresentanti della chiesa cattolica, delle altre chiese cristiane, delle comunità islamiche e di altre fedi presenti a Terni, le autorità cittadine, insieme ai rappresentanti di associazioni e gruppi di varie nazionalità, impegnate nei diversi ambiti di volontariato, di integrazione sociale e interculturale.

Mercoledì 5 aprile alle ore 17 nella Cattedrale di Terni si terrà la solenne celebrazione della Messa Crismale, nella quale i presbiteri rinnovano le promesse sacerdotali e vengono benedetti gli oli sacri: il sacro crisma, l’olio dei catecumeni e l’olio degli infermi,
La celebrazione crismale rappresenta l’unione e la comunione di tutti i presbiteri nel ministero del sacerdozio e della missione evangelizzatrice a cui sono stati chiamati, ma anche di unione con l’intera comunità ecclesiale. Alla celebrazione prenderanno parte i ragazzi che in questo anno riceveranno il sacramento della Cresima.

Il Triduo pasquale
Alle celebrazioni del triduo pasquale, secondo le disposizioni della “Paschalis solemnitatis” che invita le piccole comunità religiose a prendere parte alle celebrazioni del Triduo pasquale nelle chiese maggiori, nella Cattedrale di Terni, si uniranno i fedeli e sacerdoti della comunità pastorale Terni centro.
Giovedì, venerdì e sabato ci sarà la celebrazione comunitaria in Cattedrale delle letture e delle Lodi alle ore 8.30.
– giovedì 6 aprile alle ore 15 il vescovo Francesco Soddu presiederà la celebrazione in “Coena Domini” nella Casa Circondariale di Terni dove sarà ripetuto il gesto della lavanda dei piedi ai detenuti e operatori in carcere. Alle ore 18 il vicario generale mons. Salvatore Ferdinandi presiederà la celebrazione della messa in “Coena Domini” in cui si ricorderà l’istituzione dell’Eucaristia da parte di Gesù nell’ultima cena. Alle ore 21 si terrà l’adorazione del Santissimo Sacramento.
– Venerdì 7 aprile alle ore 18 il vescovo presiederà la celebrazione della Passione del Signore e l’atto di adorazione della Croce. Alle ore 21 la processione del Cristo morto lungo le vie del centro cittadino dalla chiesa di san Francesco alla Cattedrale che, con preghiere, meditazioni e canti ripercorre le sofferenze di Cristo in croce, che sono anche quelle di ogni persona bisognosa d’aiuto, le croci di chi soffre per i tanti mali che affliggono il mondo contemporaneo.
– Sabato 8 aprile alle ore 22.30 il vescovo presiederà la celebrazione della Veglia Pasquale nel corso della quale sarà benedetto il fuoco nuovo e l’acqua del fonte battesimale.
– Domenica 9 aprile, Pasqua di Resurrezione, il vescovo presiederà la celebrazione alle ore 11 nella concattedrale di Narni e alle ore 18 nella Concattedrale di Amelia.

Perugia – Domenica delle Palme inizio della Settimana Santa, Passione, Morte e Risurrezione del Signore.

Il 2 aprile la Chiesa celebra la Domenica delle Palme, la rievocazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme, giorno che segna per i cristiani l’inizio della Settimana Santa, Passione, Morte e Risurrezione del Signore, “cuore della fede”. La comunità diocesana di Perugia-Città della Pieve si appresta a viverla con particolare sobrietà e raccoglimento, offrendo la sua preghiera e il suo digiuno a quanti soffrono per le loro difficili situazioni di vita, come le comunità terremotate dell’Alta Umbria a cui l’arcivescovo Ivan Maffeis continua a rivolgere la sua attenzione e vicinanza in preparazione alla Pasqua. In questa luce il Vescovo compirà, nella cattedrale di San Lorenzo, durante la celebrazione della Cena del Signore (Giovedì Santo, 6 aprile), il rito della lavanda dei piedi ad un gruppo di famiglie terremotate; e domenica 9 aprile, celebrerà, in località Pierantonio, con la popolazione colpita dal sisma del 9 marzo, la Messa di Pasqua. La comunità diocesana è esortata a rivolgere il suo sguardo, nel prepararsi a rivivere il mistero più grande della fede cristiana, la Pasqua di Risurrezione, anche ad altre difficili situazioni di povertà umana e materiale vissute da tante famiglie perugine, e non solo, oltre ai milioni di esseri umani messi a dura prova in tutto il mondo a seguito di guerre, violenze, persecuzioni e calamità naturali come quelle recenti del terremoto in Turchia e in Siria e del ciclone in Malawi che non ha risparmiato la diocesi “gemella” di Zomba.

Programma della Settimana Santa in Cattedrale. In tutte le comunità locali è particolarmente sentita la Settimana Santa, che quest’anno ritorna ad essere vissuta nella sua interezza dopo il periodo della pandemia. A Perugia centro è consuetudine per numerosi fedeli e turisti partecipare ai riti della Cattedrale di San Lorenzo. Di seguito il programma.

Domenica delle Palme, 2 aprile, alle ore 10.15, davanti al palazzo arcivescovile, in piazza IV Novembre, ci sarà la preghiera con la benedizione dei ramoscelli d’ulivo da parte dell’arcivescovo Maffeis e la processione d’ingresso in Cattedrale, dove seguirà la Messa della Passione del Signore.

Mercoledì Santo, 5 aprile, alle ore 17, si terrà la Messa del Crisma, presieduta dall’arcivescovo insieme al Presbiterio diocesano. È la “festa dell’identità sacerdotale” in cui ogni sacerdote rinnova le promesse formulate il giorno della sua ordinazione. Vengono consacrati l’olio crismale – utilizzato nei sacramenti del Battesimo e della Cresima e nelle ordinazioni presbiterali ed episcopali – e gli olii dei catecumeni e per l’unzione degli infermi. La Messa del Crisma ha inizio con la suggestiva processione di sacerdoti, diaconi e seminaristi in piazza IV Novembre per poi fare ingresso in Cattedrale. Tra i fedeli, sempre molto numerosi, ci sarà una folta rappresentanza di cresimandi provenienti da diverse parrocchie.

A partire da Giovedì Santo, 6 aprile, alle ore 9, si terrà la celebrazione dell’Ufficio delle letture e delle lodi mattutine, animata dal gruppo corale “Armonioso Incanto”; celebrazione che si rinnoverà, alla stessa ora, Venerdì Santo e Sabato Santo. Sempre la mattinata del 6 aprile l’arcivescovo Maffeis farà visita alle comunità dei detenuti e delle detenute del Carcere di Capanne, compiendo a loro il rito della lavanda dei piedi; venerdì sarà con il personale e gli ammalati dell’Hospice e sabato con il personale e gli ospiti della Casa di riposo Fontenuovo.

Il Triduo Pasquale, “cuore” della stessa Settimana Santa, inizia il Giovedì Santo (ore 18), in Cattedrale, con la Messa nella Cena del Signore presieduta dall’Arcivescovo. A seguire l’Adorazione eucaristica animata dai seminaristi. Venerdì Santo, 7 aprile (ore 18), si terrà la celebrazione della Passione del Signore e in serata (ore 21), la Via Crucis per le vie del centro storico, con inizio nel chiostro superiore della Cattedrale per poi raggiungere la parte più antica della “cittadella universitaria”, tra le vie del Verzaro, Armonia e dell’Aquilone, transitando per le piazze Giuseppe Ermini, San Paolo e Francesco Morlacchi, e concludersi in piazza IV Novembre. Sabato Santo, 8 aprile (ore 22), l’Arcivescovo presiederà la Veglia pasquale nella Notte Santa, durante la quale riceveranno l’iniziazione cristiana sei giovani catecumeni; altrettanti saranno i giovani che riceveranno il battesimo in alcune parrocchie della Diocesi. La Veglia inizierà con i suggestivi riti della benedizione del fuoco, dell’acqua e l’accensione del cero pasquale. Domenica di Pasqua, 9 aprile (ore 11), in cattedrale, la Messa della Risurrezione del Signore sarà presieduta dal vicario generale, don Simone Sorbaioli.

Città della Pieve – tre eventi culturali nell’imminenza della Pasqua nella concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio.

«La Concattedrale dei Ss. Gervasio e Protasio di Città della Pieve, nell’imminenza della Santa Pasqua, promuove tre eventi culturali all’insegna della fede, della cultura e dell’arte, rientranti nel progetto di promozione artistica curato da tempo dal Capitolo della stessa Concattedrale e del Museo del Duomo, oltre che dell’intera Città». Ad annunciarlo è l’arciprete e parroco don Simone Sorbaioli, nel presentare questi tre importanti appuntamenti. Si tratta della presentazione del restauro di un antico “Ecce Homo”, dell’inaugurazione della mostra delle pregevoli opere dell’artista Marta Perugini “εἰκόνα – L’icona come finestra sul cielo di Dio” e del concerto per la Pasqua dell’orchestra “Camerata Strumentale Città di Prato”.
Il restauro dell’“Ecce Homo” è stato presentato nel pomeriggio del 31 marzo, ultimo venerdì di Quaresima, una scultura lignea risalente al XVII secolo, esposta per molti anni in una nicchia del transetto sinistro della concattedrale, quasi dimenticata. «Dopo una attenta analisi – spiega don Simone Sorbaioli – sono state rinvenute alcune tracce pittoriche nascoste da una recente tinta nera con la quale l’opera era stata maldestramente ricoperta. La scultura è stata traslata nel laboratorio di restauro di Rita Bellatreccia la quale ne ha riportato alla luce le tinte originali, riscoprendone così il grandissimo valore artistico. Il restauro è avvenuto grazie al contributo volontario dei fedeli: segno di un comune sentimento di amore per il bello che necessariamente conduce il credente a Dio». L’“Ecce Homo” sarà esposto fino a Venerdì Santo, 7 aprile, giorno nel quale la fede e la pietà popolare pievese si manifestano con tante iniziative intorno alla passione di Gesù, prima fra tutte la processione con l’antichissimo Cristo Morto.

La mostra dell’artista Perugini. Il primo aprile, alle ore 16.30, in duomo, verrà inaugurata la mostra dell’artista Marta Perugini dal titolo: “εἰκόνα – L’icona come finestra sul cielo di Dio”. Il percorso espositivo, allestito dai volontari del Museo del Duomo, vuole unire la fede che scaturisce dal fatto reale della resurrezione di Cristo con la simbologia ad essa intimamente connessa che si esprime nell’arte pittorica dell’icona: finestra che permette all’osservatore credente di affacciarsi alla contemplazione del mistero. La mostra sarà ospitata nelle cripte del duomo ed osserverà il seguente orario: da giovedì a domenica, dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 15 alle 18, con ingresso gratuito.
Il concerto per la Pasqua. Lunedì Santo, 3 aprile, alle ore 21, nella concattedrale, vedrà esibirsi l’orchestra “Camerata Strumentale Città di Prato” che eseguirà di Francesco Durante i Concerti n. 8 e n. 1 e di Giovanni Battista Pergolesi lo Stabat Mater, per soprano, contralto, archi e basso continuo. Ad assumere la guida di questa prestigiosa orchestra è il maestro Simone Ori, pratese, che per tanti anni ha dato il suo contributo artistico alla vita della “Camerata” suonando l’organo o il clavicembalo. Nel consolidare la sua figura professionale, le sue collaborazioni sono richieste da orchestre, ensemble, direttori di primissimo piano in Italia e all’estero, particolarmente nel repertorio barocco e classico. Le voci di due autorevoli specialiste, Francesca Lombardi Mazzulli, soprano, e Lucia Napoli, mezzosoprano, assicurano un’esecuzione in grado di restituire tutto lo splendore e la commozione d’un capolavoro immortale quale lo Stabat Mater di Pergolesi. Opera che trasfigura l’immagine di Maria che contempla il supplizio del figlio crocifisso in una bellezza essenziale e dolente, modello di pathos spirituale per tutti i compositori a venire e potentissima fonte di ispirazione ancora ai nostri giorni. Accanto a questa insuperata “Pietà” scolpita in musica, il concerto offre l’opportunità rara di ascoltare due gioielli strumentali di Francesco Durante, che fu maestro di Pergolesi e di tanti altri illustri compositori formatisi nei conservatori napoletani. Tra le poche eccezioni in un vastissimo catalogo prevalentemente liturgico figurano questi Concerti di Durante per archi, il cui connubio di dottrina e fantasia certifica la grandezza di uno dei più venerati musicisti del Settecento partenopeo.

Spoleto sacra 1200. Nell’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale

Nell’ambito delle celebrazioni per l’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale, l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia Mons. Renato Boccardo con il Comitato Scientifico composto dai professori Massimiliano Bassetti, Maria Teresa Gigliozzi, Enrico Menestò, Emore Paoli, Serena Romano, Giovanna Sapori, Bruno Toscano, ha ideato e promosso la mostra Spoleto sacra 1200. Nell’825° anniversario della dedicazione della Cattedrale, realizzata da Opera Laboratori con il catalogo di Sillabe.

Il tema portante della mostra, in programma dal 2 aprile al 16 luglio 2023, è il grandioso rinnovamento della Cattedrale altomedievale compiuto fra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo, impresa che riflette un’importante fase della storia religiosa e culturale della città di Spoleto e della sua vasta diocesi. I lavori erano in parte compiuti quando la chiesa fu dedicata da Innocenzo III (1198) ed erano conclusi quando fu nuovamente dedicata da Onorio III (1216-1227).

«Il presente nel quale viviamo non si esaurisce e non si identifica con la storia che ci ha preceduto, ma non può nemmeno esprimere la propria identità separandosi da essa e ignorando i suoi insegnamenti – commenta Mons. Renato Boccardo – Occorre dunque percorrere con umiltà e intelligenza un cammino di conoscenza e di dialogo, permettendo alla storia di raccontarsi attraverso documenti dalle tipologie più diverse. È quanto si propone la Mostra “Spoleto Sacra 1200”, voluta per celebrare gli 825 anni della dedicazione della Basilica Cattedrale di Santa Maria di Spoleto. Ritrovare nelle sale del Museo Diocesano diversi “pezzi” della sua storia, alcuni tornati dopo secoli nella nostra città, e poterli ammirare da vicino, permette di attraversare il tempo e sentirsi in qualche modo contemporanei dei padri che, con intuizione spirituale che richiama l’uomo al suo destino ultimo, hanno edificato questo monumento di arte e di fede».

Le opere esposte nella mostra sono articolate in tre sezioni. Si tratta di documenti, disegni, sculture, dipinti, libri miniati collegati o collegabili al rinnovamento della Cattedrale e al suo ambiente storico, religioso e artistico fra il XII e il XIII secolo. L’edificio fu infatti radicalmente trasformato con il rifacimento dell’architettura interna (1644 circa), promosso dal cardinale protettore della città, Francesco Barberini. Questo provocò la perdita o la dispersione della quasi totalità delle opere che vi erano allora contenute. In quest’ottica alle opere in mostra si aggiungono, in un percorso guidato, dipinti e sculture conservati nel Museo diocesano.

«Quanto si ammira nella Mostra – prosegue l’Arcivescovo di Spoleto-Norcia – è parte di un patrimonio di fede: l’arte e la fede in simbiosi. La fede suggerisce i contenuti, l’arte li propone, li trasforma e li presenta. L’artista, a pieno titolo, è un sapiente che narra la fede e la modula nei segni, nelle forme più impensate, nei colori più avvincenti. Un luogo di culto non è mai un museo; non lo è per l’intenzione di chi l’ha voluto e non lo è per le finalità alle quali è destinato. “Spoleto sacra 1200” vorrebbe pertanto suscitare un rinnovato interesse per una ricchezza che ci appartiene, presentandosi come un forte richiamo al sacro di cui è emanazione, ed offrendo uno spazio museale quale luogo di dialogo fra culture diverse e come spunto di lavoro comune fra soggetti distinti. In questo senso l’esposizione può diventare anche una provocazione. Non si limita a prendere in considerazione un passato di memorie, ma aiuta l’uomo e la donna contemporanei a scavare, a recuperare le proprie radici; vorrebbe renderli più informati, più consapevoli, capaci di apprezzare il loro presente e di proiettarli nel futuro con sguardo più penetrante e meno distratto».

Scheda-mostra-Spoleto-sacra-1200