Terni – celebrazione della festa dell’Assunta nelle cattedrali di Amelia e Terni e nelle parrocchie della diocesi

La diocesi di Terni Narni Amelia celebra la festa dell’Assunta in modo solenne nelle due Cattedrali di Terni ed Amelia e nelle sette parrocchie che sono dedicate a Santa Maria Assunta: Alviano, Configni, Otricoli, Frattuccia, Giove, Lugnano in Teverina, Calvi dell’Umbria.

Gli amerini celebrano questa ricorrenza con particolare devozione per esprimere la gratitudine della comunità a Maria che liberò Amelia dalla peste e dal terremoto, e cercando ancora oggi nella Madre celeste il segno grande di consolazione e di sicura speranza. Nella concattedrale di Amelia le celebrazioni saranno presiedute dal vescovo Francesco Antonio Soddu a cominciare da lunedì 14 agosto alle ore 18 con i primi Vespri e la celebrazione eucaristica. Il 15 agosto solenne pontificale presieduto dal vescovo Francesco Antonio Soddu alle ore 11.30 animato dalla cappella musicale del Duomo. Particolarmente suggestiva è la Processione con l’immagine dell’Assunta alle ore 18 per le vie della città, che farà sosta in piazza XXI settembre dove presso Porta Romana il Vescovo impartirà la benedizione alla Città e in piazza Matteotti per la benedizione ai malati. Parteciperanno autorità civili e militari e il Complesso Bandistico Città di Amelia, al rientro in Cattedrale verrà celebrata la Messa vespertina. L’annuale solennità dell’Assunta è una ricorrenza particolarmente sentita e, come lo è stato nei secoli, ancora oggi ha tutte le caratteristiche della festa patronale e la Basilica Cattedrale, che custodisce la venerata immagine, è il luogo dove gli amerini salgono nel cuore dell’estate, per onorare la Madonna memori della devozione dei loro antenati.
La prima notizia documentata sul culto della SS. Assunta nella Cattedrale di Amelia è la Bolla di indulgenza concesse da Papa Niccolò IV il 7 marzo 1291 a chi visitasse la chiesa nei giorni delle festività dell’Assunta, di San Giovanni Battista (titolare del vicino battistero), di Santa Fermina e Sant’Olimpiade (titolari della Cattedrale) e nell’anniversario della consacrazione della chiesa medesima.
Nel sec. XVII, poi, anche in seguito alla sempre crescente venerazione dei cittadini di Amelia verso la “loro” Madonna e in ringraziamento dello scampato pericolo in occasione del terremoto del 1703, fu avanzata richiesta al Capitolo Vaticano per ottenere l’incoronazione della sacra immagine che avvenne il 9 maggio 1745.

Nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Terni l’11-12-13 agosto si terrà il triduo di preparazione alla festa con la recita del rosario alle ore 17.30 e la Messa alle 18.00 presso l’altare maggiore.
Martedì 15 agosto alle ore 9.30 e 18.00 santa messa e alle ore 11.00 santa Messa solenne.

Ad Alviano, si rinnova la tradizionale processione dei “Portantini dell’Assunta” lungo il percorso di sei chilometri da Alviano Scalo alla chiesa parrocchiale. Martedì 15 agosto alle ore 8 dalla chiesa di Sant’Anna ad Alviano scalo benedizione dei Portantini e trasporto verso il Paese della Madonna Assunta, accoglienza della statua dell’Assunta in piazza ad Alviano paese e alle ore 11 Celebrazione Eucaristica nella chiesa parrocchiale con l’atto di consacrazione a Maria.

Lugnano in Teverina lunedì 14 Agosto ore 17.45  cerimonia di consegna del cero all’altare dell’Assunta riportato dallo statuto Medievale della terra di Lugnano, alle ore 18.00 celebrazione della Santa Messa in onore di Maria Assunta in Cielo presso la Chiesa Collegata presieduta da Mons. Salvatore Ferdinandi Vicario generale della diocesi di Terni-Narni-Amelia e a seguire processione per le vie del paese con la partecipazione del corteo storico e la banda musicale di Lugnano in Teverina.
Martedì 15 agosto ore 11.00 celebrazione della Santa Messa in onore di Maria Assunta in Cielo presso la Chiesa Collegiata. Ore 12.00 Concerto della Banda musicale di Lugnano in piazza Santa Maria.

A Giove, domenica 13 agosto alle 21 concerto d’organo in onore della Madonna
Martedì 15 agosto alle ore 9.00 e 11.00 sante messe solenni con gli auguri e la speciale benedizione a coloro che sono nati il 15 agosto e coloro che portano il nome di Maria e Assunta. Ore 21.30 Solenne processione aux flambeaux per le vie del paese lungo piazza Trento e Trieste, via Marconi, Giove Vecchio, piazza Cento Tramonti, Strada provinciale, piazza XXIV Maggio, corso Mazzini, via Alcini, viale Marconi, via Amerina, via Piave, rientro in chiesa.

Calvi dell’Umbria lunedì 14 agosto alle ore 21 santa messa e seguire processione con la statua della Madonna per le vie della città. Martedì 15 agosto solenne celebrazione alle ore 9 e alle ore 11.30

Ad Otricoli nella collegiata di Santa Maria Assunta il 14 agosto alle ore 21 santa messa e processione per le vie del centro. Martedì 15 agosto alle ore 11 messa solenne.

A Configni il 15 agosto sarà celebrata la messa a Monte Coscie alle 11.30 e alle 18.30 a Lugnola santa messa e processione.

Frattuccia lunedì 14 agosto alle ore 21.15 ci sarà la messa solenne cantata e la processione per le vie del paese. Martedì 15 agosto alle ore 11.15 santa Messa solenne.

Perugia – celebrata la solennità di San Lorenzo, diacono e martire, titolare della Cattedrale. L’arcivescovo Ivan Maffeis nell’omelia: «Aiutaci a riconoscerci parte attiva e responsabile di una comunità»

Una “lettera” dal tono molto confidenziale, toccante temi anche di carattere sociale, può essere colta l’omelia pronunciata dall’arcivescovo Ivan Maffeis durante la solenne celebrazione eucaristica della memoria liturgica del Santo titolare della Cattedrale di Perugia, il diacono e martire Lorenzo, che la Chiesa celebra il 10 agosto. È la prima tenuta da mons. Maffeis in occasione della solennità di San Lorenzo, avendo ricevuto l’ordinazione episcopale l’11 settembre dello scorso anno nella cattedrale del capoluogo umbro. Il presule, nel rivolgersi a San Lorenzo, esorta i cristiani e tutti gli uomini di buona volontà a vivere sull’esempio di questo martire della primordiale Chiesa di Cristo, non tralasciando nei ringraziamenti il neo diacono permanente Massimo Pio Gallì, ordinato da mons. Maffeis, come è tradizione, il giorno di San Lorenzo, nella cattedrale perugina, e «le tante persone che, come te (San Lorenzo, n.d.r), già vivono la logica del Vangelo e consegnano la loro libertà in tanti piccoli atti di servizio».

«Caro San Lorenzo, in questo giorno santo donaci la grazia di non rassegnarci a tanta superficialità – è anche la preghiera di mons. Maffeis –. Non stancarti di ricordarci che l’amore, anche se tante volte appare perdente, rimane il segreto intimo, la forza della vita, la forza che genera e rende feconda la vita. Aiutaci a calarci con disponibilità nella terra della nostra famiglia, in quella del lavoro, nella terra della nostra Chiesa e in quella – altrettanto sacra – della nostra Città».

Di seguito il testo integrale dell’omelia dell’arcivescovo Maffeis.

Caro San Lorenzo, la prima tentazione che in questo momento s’affaccia nell’animo nostro è quella di confinarti in una lontana vicenda – del resto, capirai anche tu, sei vissuto nella prima metà del III secolo… –; una vicenda che rievochiamo volentieri una volta all’anno, come si sfoglia un album di fotografie ingiallite dalla polvere del tempo; una vicenda, la tua, tra le più conosciute, che però stentiamo a raccordare con il nostro presente.
Così, da una parte, siamo pronti a celebrare le tue virtù e a venerarti nostro patrono, ma, dall’altra, badiamo di farlo tenendocene a debita distanza.
Davanti a te, che sei stato bruciato vivo a causa della tua testimonianza, usiamo la prudenza di chi – una volta colto il pericolo dell’acqua calda – gira al largo perfino da quella tiepida…
Perché, lo intuiamo, se per un attimo – un attimo soltanto – incrociassimo il tuo sguardo, se ci lasciassimo catturare dal fascino che la tua figura emana, se specchiassimo la nostra vita nella tua, fino a imitarla, potremmo rischiare di scottarci per davvero.
Eri diacono, ministro, strettamente unito al Vescovo e consacrato al servizio degli altri, dei poveri soprattutto. Probabilmente, Papa Francesco pensava proprio a te, quando qualche giorno fa, ai giovani di tutto il mondo riuniti a Lisbona, ricordava che “l’amore astratto non esiste. L’amore platonico sta in orbita, non nella realtà. L’amore è concreto, si sporca le mani con i poveri, i prediletti di Dio”.
Concreto il tuo servizio lo è stato davvero, al punto che, quando l’imperatore Valeriano cercò di spogliare la Chiesa, mosso dal sospetto che avesse accumulato tanti tesori nascosti, tu non ti sei fatto pregare due volte nel consegnarglieli. Hai radunato ciechi, storpi e zoppi e li hai presentati all’imperatore, dicendogli: “Ecco i tesori eterni, che non diminuiscono mai e che fruttano sempre…”. Una risposta puntuale e veritiera, ma che – concorderai – agli orecchi del potere doveva risuonare piuttosto beffarda, una sorta di presa in giro…
Hai pagato il tuo coraggio con il martirio, chicco di grano caduto nel nascondimento della terra, senza clamore alcuno.
Servizio, coraggio, martirio… Sai, noi oggi abbiamo altro per la testa. Stentiamo perfino a guardarci attorno, a lasciarci coinvolgere da quello che accade, preoccupati come siamo di tutelare le nostre libertà e i nostri diritti individuali: vi siamo aggrappati quasi fossero il nostro tutto, pretendiamo di trattenerli con avidità, al punto che per difenderli evitiamo con cura di assumerci impegni stabili, di legarci, di riconoscerci parte attiva e responsabile di una comunità.

Certo, se – a fari spenti – tu ci chiedessi se siamo contenti di vivere così, di organizzare la nostra vita a prescindere dalle conseguenze che le nostre scelte hanno sugli altri, probabilmente faremmo fatica a risponderti di sì. Per paura o per calcolo, quel chicco di grano che siamo rischia di conservare la sua forza straordinaria nel chiuso del suo involucro. Ci condanniamo allora – per esprimerci ancora con parole del Papa – a una vita “distillata”: “Quante vite distillate, inutili, che passano senza lasciare un’impronta, perché quelle vite non hanno peso!”

Caro San Lorenzo, in questo giorno santo donaci la grazia di non rassegnarci a tanta superficialità. Non stancarti di ricordarci che l’amore, anche se tante volte appare perdente, rimane il segreto intimo, la forza della vita, la forza che genera e rende feconda la vita. Aiutaci a calarci con disponibilità nella terra della nostra famiglia, in quella del lavoro, nella terra della nostra Chiesa e in quella – altrettanto sacra – della nostra Città.

Se tu intercedi per noi, sapremo abbandonarci con fiducia nelle mani di Dio. Eviteremo, allora, di assolutizzare le nostre opinioni e le nostre cose, arrivando a dare loro il giusto posto. Ricondotti all’essenziale, sperimenteremo la gioia di chi trova se stesso donandosi con gratuità; sentiremo che la vita altro non è che restituzione, risposta all’amore che abbiamo ricevuto.

Grazie per le tante persone che, come te, già vivono la logica del Vangelo e consegnano la loro libertà in tanti piccoli atti di servizio. Grazie per la disponibilità di Massimo Pio al diaconato, grazie per sua moglie Sandra e per la loro famiglia. Grazie a p. Giulio Michelini e a don Pietro Ortica, che ne hanno curato la formazione. Grazie per i nostri diaconi e i nostri presbiteri; grazie per gli uomini delle nostre Istituzioni… Sono tutte stelle che, con il loro operato, più che la notte di San Lorenzo, illuminano quella del nostro mondo.

+ Don Ivan Maffeis, vescovo

Città di Castello – celebrazione dell’Assunta al santuario di Canoscio

Martedì 15 agosto la Chiesa celebra la solennità dell’Assunzione della Vergine Maria. Come é tradizione tantissimi fedeli saliranno al colle di Canoscio, sulle colline sopra Trestina, per pregare Maria e per passare il ferragosto negli spazi adiacenti la basilica dedicata all’Assunta.
Nel santuario della Madonna del Transito a Canoscio si celebra in questi giorni la novena in preparazione alla festa.
Lunedì 14 agosto alle ore 21 si svolgerà la processione dalla Pieve di Canoscio fino al Santuario.
Il giorno della festa, martedì 15 agosto, si celebreranno le sante messe alle ore 7, 8 , 9.30, 11, 16.30 e 18. Alle ore 11 la celebrazione sarà presieduta dal vescovo di Città di Castello mons. Luciano Paolucci Bedini.
Il giorno seguente, mercoledì 16 agosto, protagonisti della festa saranno i bambini: dopo ogni santa messa – ore 9, 11, 16.30 e 18 – ci sarà la benedizione a loro dedicata.
Durante tutto il periodo della festa i sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni.

Assisi in festa per Santa Chiara e San Rufino

Assisi è pronta a celebrare le due solennità di Santa Chiara e San Rufino che cadono rispettivamente l’11 e il 12 agosto. Per quanto riguarda la solennità di Santa Chiara la novena “Beata te! Chiara vive le beatitudini” si concluderà mercoledì 9 agosto con i vespri solenni delle ore 18 presieduti dai Frati della Fraternità del Sacro Convento di San Francesco di Assisi e animati dal canto delle sorelle clarisse nella Basilica dedicata alla Santa.

Giovedì 10 agosto sono previsti alle ore 17,30 i primi vespri e a seguire la santa messa della solennità presieduta dal vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino. Alle ore 21 nel Santuario di San Damiano la veglia di preghiera nel transito di Santa Chiara sarà presieduta da padre Marco Moroni, custode del Sacro Convento di Assisi. Nel giorno della solennità, nella Basilica di Santa Chiara, sono previste diverse celebrazioni a partire dalle ore 7,15, con la santa messa conventuale officiata da padre Gianpaolo Masotti. Seguirà la santa messa alle ore 9. Alle ore 11 la concelebrazione solenne sarà presieduta dal cardinale Luis Francisco Ladaria Ferrer, prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede e animata dal Coro dei “Cantori di Assisi”. Nel pomeriggio, alle ore 17,30, i secondi vespri e la santa messa del transito di Santa Chiara saranno celebrati da padre Francesco Piloni, ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna.

Per la solennità di San Rufino, patrono di Assisi e della diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino, le celebrazioni in cattedrale inizieranno venerdì 11 agosto alle ore 21 con la veglia di preghiera, la processione e la benedizione della città. Sabato 12 agosto sono previste la santa messa alle ore 8 e il pontificale delle ore 11, con la messa presieduta dal vescovo Sorrentino e animata dalla Cappella musicale di San Rufino. Nel pomeriggio la santa messa verrà celebrata alle ore 18, mentre alle ore 21 sempre in cattedrale si terrà il concerto in onore del patrono, sempre a cura della Cappella musicale di San Rufino.

“Vi invito a partecipare alle solennità di Santa Chiara e San Rufino, alle celebrazioni liturgiche, alla processione e al concerto, tutti eventi che ci aiutano a mettere l’animo in pace e in festa. Sarò felice di incontrarvi tutti e sono sicuro che con la benedizione dei nostri Santi andremo avanti con coraggio e speranza: i problemi non ci mancano, ma da credenti dobbiamo raccontare l’amore di Dio che non finisce mai di sorprenderci e ci dona la forza di andare avanti”. Sono le parole del vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, alla vigilia delle celebrazioni in programma ad Assisi dal 10 al 12 agosto.
“La festa del patrono – ricorda il vescovo – significa andare alle radici, a ciò che noi siamo oggi anche in forza dell’annuncio del Vangelo che san Rufino fece alla città e che sigillò con il suo martirio: ritrovarci alle radici della tradizione è vitalizzante, non possiamo smarrire le radici, ma dobbiamo riconoscerle e coltivarle”. Ma non meno importante è Santa Chiara, “che insieme a San Francesco, di cui era la pianticella, è il vanto della nostra città. Assisi la onora nella Festa del Voto, ma adesso c’è la sua festa e tanti pellegrini arrivano da tutte le parti del mondo e certo non possiamo mancare noi assisani”.

Le celebrazioni di giovedì 10 agosto alle ore 17.30 e venerdì 11 agosto alle ore 11 saranno trasmesse in diretta dall’emittente “Maria Vision” (in streaming all’indirizzo https://www.mariavision.it/maria-vision-italia e sul canale nazionale del digitale terrestre 255).

Perugia – L’arcivescovo Maffeis in visita ai tre Monasteri delle Clarisse della comunità diocesana, per la festa di Santa Chiara, nel 770° anno della morte (1253-2023)

La Chiesa fa memoria liturgica di Santa Chiara d’Assisi l’11 agosto, giorno della morte della fondatrice dell’Ordine delle Clarisse di cui quest’anno ricorre il 770° anniversario (1253-2023). L’arcivescovo Ivan Maffeis, il prossimo 11 agosto, farà visita alle comunità delle Clarisse parti integranti della comunità diocesana, che animano da secoli la vita dei Monasteri di clausura di Sant’Agnese in Porta Sant’Angelo e di Santa Maria di Monteluce in Sant’Erminio di Perugia e di Santa Lucia di Città della Pieve.

Donne donate completamente a Dio. Mons. Maffeis sarà in questi tre luoghi dell’Ordine di Santa Chiara per l’intera giornata, recandosi, al mattino, nei monasteri di Sant’Agnese (ore 8) e di Santa Lucia (ore 11), e, nel pomeriggio, in quello di Santa Maria di Monteluce (ore 18). Una visita, quella dell’arcivescovo perugino-pievese, per esprimere la gratitudine dell’intera comunità diocesana a queste donne che hanno fatto la scelta di donarsi completamente a Dio nell’abbracciare la regola della loro Santa fondatrice. Donne dedite alla preghiera incessante, alla contemplazione delle Sacre Scritture e alle opere di carità nel condividere quello che hanno (anche grazie a tanti benefattori) con quanti bussano (sono sempre di più) alla porta dei loro monasteri.

Ricchezza della Chiesa e del mondo. La loro la preghiera, richiesta da tante persone giovani e adulte (in presenza, per lettere, e-mail e canali social), unita al loro ascolto (in parlatorio e al telefono), sono la ricchezza della Chiesa e del mondo a cui non si può rinunciare, anzi vanno sostenute con l’attenzione e la vicinanza costante. Di questo ne è convinto mons. Maffeis nell’apprestarsi ad incontrare le 57 monache clarisse, insieme a 4 professe di voti temporanei e ad una postulante, che fanno vita di clausura nei tre monasteri. Come anche è convinto dell’importanza di fare conoscere sempre di più la testimonianza di fede di queste comunità religiose nella Chiesa e al di fuori. Occasione propizia per farlo è il 770° anniversario della morte della loro Santa fondatrice, che diventa anche momento di approfondimento degli insegnamenti e della storia di Chiara d’Assisi e del Francescanesimo in generale, in vista dell’atteso ottavo centenario del “transito” di San Francesco (1226-2026), oltre che di preghiera e ringraziamento al Signore della comunità diocesana per il dono delle sorelle Clarisse, affinché abbiano anche più vocazioni indispensabili al prosieguo della loro testimonianza umana e cristiana.

Ancore di salvezza e via verso Dio. Una testimonianza che va oltre la vita di clausura, perché, come raccontano le stesse Clarisse, «molte persone affidano alle nostre preghiere tante situazioni di sofferenza… Viviamo in mondo con tanta solitudine dove la comunicazione è facilissima, ma, al contempo, è superficiale e con scarso rispetto. Molti chiedono di essere accompagnati in un cammino di fede e di senso di dare alla propria vita, spesso segnata da dolori, inquietudini, povertà». La vita monastica, in particolare quella di clausura, evidenziano le Clarisse, «è molto importante per la stessa vita della Chiesa e del mondo, perché luogo di incontro con Dio in un momento di confusione, di conflitto che l’umanità sta vivendo. Santa Chiara, una piccola donna ma forte, che ha incontrato Dio senza fare tanto rumore, ci sostiene nell’indicarci una via da seguire per incontrarlo. Tante persone, anche giovani, arrivano nei nostri monasteri o ci contattano attraverso i mezzi tradizionali e nuovi di comunicazione, perché, come queste persone ci raccontano fin dal primo contatto, trovano in noi delle “ancore di salvezza” perché trasmettiamo la speranza che cercano».

Una clausura aperta al mondo. La clausura delle Clarisse, pur nel rispetto della regola impartita quasi otto secoli fa da Chiara d’Assisi, è aperta al mondo e lo è concretamente. Basti pensare ai momenti di preghiera, di incontro, di formazione e di ritiro spirituale offerti durante l’anno e in particolare nel periodo estivo. Basta visitare i loro siti web per rendersi conto di questa preziosa attività-testimonianza vissuta tra le loro mura, nelle loro foresterie in cui hanno accesso tutti gli interessati di vivere queste esperienze di crescita umana e cristiana all’insegna degli insegnamenti di Chiara e di Francesco d’Assisi, dalle studentesse e studenti di università, agli adulti, alle famiglie. Ad esempio, a Sant’Agnese, la cui chiesa è aperta ai fedeli tutti i giorni, dalle ore 6 alle 21.30, ed è visitabile lo splendido affresco della Madonna delle Grazie con Santi dipindo dal Perugino, si terrà, dal 9 al 16 agosto, il ritiro spirituale “Settimana con Dio”; mentre a Santa Maria di Monteluce, dal 13 al 16 agosto, si terranno delle giornate di approfondimento per ragazze sulla figura di Santa Chiara, e a settembre, dal 18 al 22, la “Settimana di studio” per studenti e studentesse.

Il rapporto con i giovani. Uno sguardo particolare le Clarisse lo riservano alle giovani generazioni, perché, spiegano, «le generazioni passano ed ognuna è diversa rispetto alla precedente, ma la Misericordia di Dio di generazione in generazione raggiunge il cuore di tutti i giovani dando senso e speranza alla loro vita. Dio, attraverso testimonianze di santità quali Chiara d’Assisi, aiuta tanti giovani a prendere una decisione per una vocazione sia al matrimonio, alla famiglia sia alla vita consacrata, perché Dio ha un disegno grande per ciascuno contribuendo alla costruzione della civiltà dell’Amore».

Clausura, antidoto alla chiusura del cuore. E per i giovani della GMG di Lisbona, come anche per quelli che sono rimasti a casa, le Clarisse pregano incessantemente, affinché, commentano, «i loro cuori si aprano a quest’Amore, non restino chiusi, come quando trascorrono intere giornate in solitudine nella propria stanza davanti al computer o al cellulare. Questa loro chiusura verso il mondo reale, ben lungi dall’esser clausura, spesso, purtroppo, coincide con la chiusura del loro cuore. Per questo li invitiamo a conosce la bellezza e la forza della nostra vita di clausura, vita donata per la pace e la speranza del mondo sull’esempio di Chiara e di Francesco d’Assisi».

I giovani umbri della GMG di Lisbona sulla via del ritorno dopo la tappa a Lourdes.

Rientreranno in Umbria, nella tarda serata di oggi (8 agosto), gli 837 giovani della GMG di Lisbona, dopo aver fatto tappa al Santuario di Lourdes (7 agosto), raccogliendosi in preghiera e partecipando alla celebrazione eucaristica alla grotta di Massabielle dove 165 anni fa la Madonna apparve per la prima volta a santa Bernadette, concludendo nella nota cittadina mariana dei Pirenei francesi il loro pellegrinaggio iniziato il 24 luglio.
Lourdes non poteva non essere il luogo più adatto per concludere questa esperienza e pensare ai prossimi appuntamenti annunciati dal Papa, quali il Giubileo dei Giovani, a Roma, nel 2025, e la GMG di Seul (Corea del Sud), nel 2027. A sottolinearlo è stato mons. Luciano Paolucci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio, il presule umbro che ha accompagnato questi giovani nella loro esperienza di Lisbona, nel dire: «La GMG dei giovani dell’Umbria si conclude a Lourdes. Domenica, dopo la messa di papa Francesco a Lisbona, abbiamo viaggiato tutta la notte per arrivare al Santuario di Massabielle. Sulle orme di Bernardette, che ascolta ancora la parola di Maria, anche i giovani umbri riportano a casa quello che è stato il dono della GMG: gli incontri, la parola del Papa e soprattutto la gioia di sentirsi parte di un’unica grande famiglia del mondo. C’è stata tanta emozione che ha dimostrato a tutti che questi giovani portano nel cuore grandi desideri, l’esperienza di una vita che alle volte li spaventa ma che insieme desiderano camminare e camminare sulle orme di Gesù. Ed è questo che anche noi vescovi e sacerdoti ci portiamo a casa augurandoci per loro il prosieguo dell’evento della GMG».
a cura di Riccardo Liguori

I giovani umbri alla GMG di Lisbona. Il vescovo Luciano Paolucci Bedini: «Grande occasione anche per riallacciare i rapporti con tanti giovani e creare le basi per riportare a casa un rapporto nuovo, di fiducia, di dialogo e di confronto con loro»

«Pensando alle giornate che abbiamo già vissuto, i giovani dell’Umbria si sono lasciati molto coinvolgere pur nella difficoltà di movimento, che si avverte sempre alle GMG, nel raggiungere i luoghi di accoglienza, di ritrovo e di incontro. Hanno partecipato ed animato le catechesi del mattino vissute nella parrocchia di Ericeira, non lontana da Lisbona, dove sono stati ospitati (dal 31 luglio al 4 agosto, n.d.r.); catechesi tenute dal vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, sui temi dell’ecologia integrale, dell’amicizia sociale e della fraternità. I nostri giovani non hanno esitato a rivolgere domande e a dialogare fra loro e questo è stato molto bello». A raccontarlo è mons. Luciano Paolocci Bedini, vescovo di Città di Castello e di Gubbio, il presule umbro che, insieme a quasi 1.300 ragazzi e ragazzi, a circa 50 tra sacerdoti diocesani, religiosi e religiose, sta vivendo la GMG di Lisbona con papa Francesco.

Voglia di riconciliarsi e confessarsi dei giovani. Il vescovo è rimasto particolarmente colpito anche dalla partecipazione dei giovani alla celebrazione penitenziale dove «tanti ragazzi e ragazze hanno voluto riconciliarsi, confessarsi – sottolinea mons. Paolucci Bedini – e nella piazzetta della chiesa di Ericeira abbiamo celebrato tutti insieme l’Eucaristia di ringraziamento».

L’augurio del vescovo: fermarsi e ascoltare parole nuove. I giovani umbri, insieme a tutti gli altri provenienti da 200 Paesi del mondo, si sono preparati agli appuntamenti più importanti, quali l’incontro con il Papa e la Via Crucis, della giornata che precede l’attesa lunga veglia notturna di preghiera, il “cuore” di tutte le GMG, in programma tra sabato 5 e domenica 6 agosto. «Sono stati due momenti intensi di preghiera e di gioia – commenta il vescovo umbro – a cui i nostri giovani non hanno voluto mancare. E io mi auguro che questa sia stata l’occasione per i tanti giovani, anche molto giovani di età, che sono partiti dall’Umbria, di fermarsi, di ascoltare parole nuove o comunque diverse da quelle del mondo e di aver potuto sperimentare una gioia di vita fraternita, semplice ma molto intensa e autentica». Altro aspetto incoraggiante, colto da mons. Luciano Paolocci Bedini, nel vivere le giornate di Lisbona con i giovani umbri, «è la soddisfazione e il senso profondo di speranza espressi dai diversi accompagnatori (sacerdoti, religiosi e laici, n.d.r.) nei confronti di questa generazione di giovani che spesso viene discreditata o accusata di essere assente. Credo che questa GMG sia stata anche una grande occasione per riallacciare i rapporti con tanti giovani e creare le basi per riportare a casa un rapporto nuovo, di fiducia, di dialogo e di confronto con loro».

a cura di Riccardo Liguori

Perugia – il Centro di Formazione Pastorale diocesano propone un’“estate alternativa”

Un’“estate alternativa” viene proposta dal Centro di Formazione Pastorale (CFP) diocesano di Perugia-Città della Pieve, in collaborazione con la “Casa di preghiera Tabor” della Comunità Magnificat ad Agello di Magione (Perugia), a quanti vogliono rigenerare la propria fede o mettersi alla ricerca di Dio. Nei fine settimana dal 4 al 6, dall’11 al 13 e dal 25 al 27 agosto, si terranno tre incontri di preghiera, catechesi, meditazione della Parola, con celebrazioni ed adorazione eucaristica, in un clima familiare e di condivisione per riposarsi nel Signore e crescere nella comunione con Lui e con i fratelli.

Come partecipare all’“estate alternativa”. Attualmente sono circa cinquanta coloro che hanno accolto l’invito a vivere l’esperienza dell’“estate alternativa”, provenienti non solo dall’Umbria. Per prendere parte ai tre incontri si richiede la presenza continua e non è prevista una quota di partecipazione, ma una offerta libera, come per tutte le attività promosse dalla Comunità Magnificat, per contribuire alle spese di gestione di “Casa Tabor” (per info e prenotazioni contattare Rita Sateriale Orsini al 342 9318383).

Un sostegno a guarire dalle ferite della vita. Gli incontri in calendario trattano temi specifici presentati dal responsabile del CFP, don Luca Bartoccini, sacerdote perugino, biblista e teologo. «Il primo si conclude la domenica in cui la Chiesa celebra la trasfigurazione di Gesù – precisa don Bartoccini –, un ritiro di guarigione dal titolo “Che cosa vuoi che io ti faccia?”, nel quale chiedere la grazia per guarire dalle ferite della vita e da tutto ciò che ci blocca nel cammino verso il Signore e verso una vita umana più piena».

Evangelizzazione, una gioia da condividere. Il secondo appuntamento «è un ritiro sull’evangelizzazione – spiega il responsabile del CFP – incentrato sul tema “Una gioia da condividere. Evangelizzare: perché, chi, quando, dove, come”. Sono due giorni dove si rifletterà sul tema dell’evangelizzazione, a partire dalla Sacra Scrittura. Oltre a momenti di catechesi e condivisione, ci saranno prove pratiche di missione nella serata del sabato. I partecipanti saranno inviati a fare opera di evangelizzazione in alcuni luoghi del territorio di Agello».

Immersi nella Misericordia del Padre. Il terzo incontro, conclude don Bartoccini, «è un ritiro sulla Misericordia che viene riproposto da tempo a “Casa Tabor”, dal titolo: “Raccontare l’Amore fin dove arriva la Misericordia di Dio”. Si tratta di un cammino attraverso la parola del Vangelo per scoprire come Dio rincorre l’uomo attraverso la sua Misericordia, come Cristo è venuto a raccontarci il volto misericordioso del Padre sia con i fatti che con le parole per poter scoprire come tutta la nostra vita è immersa nella Misericordia di Dio».

Perugia – festa di San Lorenzo, titolare della Cattedrale

È da sempre vissuta con particolare devozione e partecipazione di fedeli, a Perugia, la Solennità di san Lorenzo, diacono e martire, titolare della Cattedrale, che la Chiesa celebra il 10 agosto. Nel capoluogo umbro, come è tradizione, questa ricorrenza è preceduta dalla celebrazione dei Primi Vespri della vigilia, in calendario mercoledì 9 agosto, alle ore 18, in cattedrale, presieduti dall’arcivescovo mons. Ivan Maffeis. Il 10 agosto, sempre in San Lorenzo, alle ore 11, si terrà la solenne celebrazione eucaristica anch’essa presieduta da mons. Maffeis, insieme ai Canonici della Cattedrale e ai sacerdoti del centro storico, con l’ordinazione diaconale.

È consuetudine anche nella Chiesa perugino-pievese tenere le ordinazioni dei diaconi permanenti nel giorno della memoria liturgica del martirio di san Lorenzo, il diacono per eccellenza della Carità. Sarà ordinato diacono permanente Massimo Pio Gallì, sposato, padre di due figli e nonno di tre nipoti, esperto informatico che lavora presso una nota azienda di Foligno. Gallì si è formato spiritualmente presso la parrocchia di Santo Spirito di Perugia, prestando da tempo servizio come ministro straordinario della Comunione. Ha frequentato la predicazione dei Dieci Comandamenti ed è impegnato nell’animazione di un gruppo di famiglie della parrocchia.

A san Lorenzo, martire della prima metà del III secolo d.C., è intitolato anche il “Punto di Ristoro Sociale” attivo da quasi 15 anni (settembre 2008), grazie alla collaborazione tra il Comune e la Caritas di Perugia, ospitato nell’antico Oratorio dei Ss. Simone e Giuda Taddeo (in via Imbriani), adiacente alla chiesa del Carmine, in pieno centro storico. La “Mensa San Lorenzo”, così comunemente conosciuta dai suoi cento fruitori quotidiani e dai volontari, sarà aperta a pranzo anche il prossimo 10 agosto, oggi sempre più luogo di ascolto-incontro e di aggregazione-integrazione sociale per il quartiere del Carmine e non solo.

La Solennità di San Lorenzo, a Perugia, oltre ad essere vissuta come momento di fede, di memoria delle prime comunità cristiane e di richiamo ad una maggiore attenzione al sociale, in particolare alle persone in difficoltà, è anche occasione per rimembrare la propria storia pregna di arte e cultura. Al riguardo il Museo del Capitolo della Cattedrale organizza delle visite guidate serali alla stessa cattedrale per scoprirne le sue meraviglie architettoniche ed artistiche come la Madonna delle Grazie, attribuita al pittore perugino Giannicola di Paolo, tanto cara alla devozione della città, il coro ligneo realizzato nel 1491 dai maestri toscani Giuliano da Maiano e Domenico del Tasso e la Sacrestia con i monumentali affreschi del XVI secolo, di Giovanni Antonio Pandolfi. La visita terminerà con un “brindisi” sulla suggestiva e panoramica “Loggia di Braccio”, fatta costruire nel 1423. Le visite, previa prenotazione, si terranno nei seguenti orari: 19:30 / 20:15 / 21:30 / 22.15, contattando i seguenti numeri: 075 8241011 – 3701581907, oppure scrivendo a: info@secretumbria.it, specificando l’orario di visita desiderato.

Dalla GMG di Lisbona: Don Francesco Verzini, sacerdote perugino e vice rettore del Pontificio Seminario Umbro “Pio XI”, «Le GMG sono la riscoperta della freschezza del Vangelo e della Chiesa»

La GMG terreno fertile per le vocazioni. Ne è convinto don Francesco Verzini, uno dei sacerdoti perugini e vice rettore del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI”, che, dal 24 luglio all’8 agosto, accompagnano i giovani dell’Umbria alla GMG di Lisbona. «Sono partito per la mia quinta GMG con nel cuore l’intenzione di affidare al Signore, quotidianamente, la preghiera per le vocazioni al ministero ordinato, perché credo che la GMG possa essere un terreno fertile per far comprendere ai giovani che si può puntare in alto, che si può avere il coraggio di rispondere e che l’orizzonte di vita di alcuni di loro può essere questo ministero, perché vale la pena servire Dio nei fratelli».

Don Francesco Verzini, classe 1986, ha partecipato all’età di 14 anni alla sua prima GMG, quella di Roma del Grande Giubileo del 2000, dopo aver ospitato a casa un gruppo di giovani pellegrini francesi. Cinque anni più tardi andò a quella di Colonia (2005), con il gruppo giovani della parrocchia di Villa Pitignano, e poi a seguire alla GMG di Madrid (2011), da diacono transeunte, con i giovani della parrocchia perugina di Monteluce, e a Cracovia (2016), da parroco, accompagnando, come a questa di Lisbona, i giovani dell’Oratorio “Caterina Bonucci” dell’Unità pastorale 20 di Bosco, Colombella, Fratticiola, Piccione, Ramazzano…

Le GMG permettono di fare esperienza di Cristo. «Talvolta i giovani hanno difficoltà ad incontrare, interagire con la comunità cristiana, con il Vangelo che essa trasmette – prosegue nel racconto esperienziale don Verzini -, perché la comunità sa di stantio e le GMG ci permettono di riscoprire, soprattutto nelle giovani generazioni che sono coinvolte, la freschezza del Vangelo, la freschezza della Chiesa, di qualcosa che non tramonta, ma che è sempre nuova e sa indicare dove poter puntare, dove poter giocare la vita. Credo che questo sia terreno fertile per far germogliare quei semi di vocazione che il Signore ha posto nel cuore di molti giovani e credo che la GMG può essere terreno fertile per vocazioni non solo alla vita matrimoniale, ma anche al ministero ordinato e alla vita consacrata. Questo perché si scopre la bellezza della condivisione della fede, la bellezza del vedere che tutti quanti siamo qui per un motivo, non solo per conoscere altri giovani ed incontrare il Papa, ma per fare esperienza di Cristo. Per questo motivo si può donare la vita e la GMG, davvero, può essere quell’occasione, quell’evento che non è fine a se stesso, ma che può risvegliare nei giovani questa volontà e questo coraggio nel seguire il Vangelo e di seguirlo facendo della propria vita un dono per i fratelli».