Foligno – giornata della memoria e dell’accoglienza

Martedì 3 ottobre dalle ore 11.00, nell’ambito del Progetto Cittadini del Mondo, la Diocesi di Foligno in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre e l’Istituto tecnico tecnologico L. Da Vinci vuole celebrare con gli studenti la Giornata della memoria e dell’accoglienza, in virtù della legge 45/2016, in ricordo del 10° anniversario del tragico naufragio avvenuto al largo di Lampedusa nel 2013 che provocò la morte di 368 persone, tra cui 83 donne e 9 bambini.

Proprio a Lampedusa dal 30 settembre al 3 ottobre 2023, in occasione del decennale della strage del 3 ottobre 2013 e della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, si terranno le giornate del progetto A Europe of Rights organizzate dal Comitato 3 ottobre. Parteciperanno all’evento 36 scuole superiori da 8 Paesi dell’Unione Europea, 7 organizzazioni non governative, 2 agenzie delle Nazioni Unite.

A Foligno la giornata si svolgerà in due momenti. Il primo a partire dalle ore 11.00 nell’aula magna dell’ITT L. Da Vinci con una riflessione sul tema “Dov’è tuo fratello?” con gli interventi di Simona Lazzari dirigente scolastica, don Luigi Filippucci delegato regionale per la Migrantes e responsabile del Progetto Cittadini del Mondo, Carlo Felice pedagogista e formatore. Gli studenti saranno salutati con un video da Tareke Brhane eritreo e presidente del Comitato 3 ottobre. Alle ore 12.00 la seconda parte dove gli studenti si ritroveranno per un flash mob in viale Marconi nei pressi della Piazzetta 3 Ottobre con gli interventi di Mauro Masciotti delegato regionale della Caritas e degli operatori del progetto SAI del Comune di Foligno. Piazzetta 3 Ottobre è uno spazio inaugurato il 14 dicembre 2016 che il Comune di Foligno ha voluto dedicare a tutte le vittime delle migrazioni.

LOCANDINA 3 OTTOBRE

Al via le lezioni agli Istituti Teologico e Superiore di Scienze Religiose di Assisi. Mons. Boccardo, presidente Ceu e moderatore degli Istituti: «Le proposte didattico-formative vogliono essere un contributo intelligente alla vita delle nostre Chiese; uno sguardo non ansioso sulla realtà, ma coraggioso e capace di guardare al futuro»

Lunedì 25 settembre riprendono le lezioni agli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) di Assisi. L’ITA, il cui preside è padre Giulio Michelini, ofm, offre la formazione culturale, biblica e teologica dei candidati ai ministeri ordinati e agli altri ministeri ecclesiali, la formazione permanente del clero e la preparazione dei laici. L’ISSRA, invece, diretto da suor Roberta Vinerba, propone la formazione nell’ambito del sapere teologico e delle scienze religiose nel confronto con la cultura contemporanea finalizzata alla formazione religiosa di laici e di persone consacrate per l’assunzione di impieghi professionali in differenti ambiti della vita ecclesiale e secolare.
Sempre più laici iscritti. Lo scorso anno i due Istituti contavano circa 250 studenti. Le iscrizioni per questo nuovo anno sono ancora in corso e c’è possibilità di effettuarle fino al 15 ottobre p.v. (per maggiori info consultare il sito internet https://www.ita-issra.it/). Da sottolineare, in particolare, che cresce sempre di più il numero di laici che s’iscrivono all’ISSRA per avere una formazione personale, consapevoli che le scienze religiose sono una riserva di senso importante in un tempo, ci dice il Papa, dove progresso e benessere stanno producendo la «società della stanchezza».
Le parole del Moderatore degli Istituti. «A nome dei Vescovi dell’Umbria – afferma mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, presidente della Conferenza episcopale umbra e moderatore dei due Istituti – auguro ai docenti, al personale non docente e agli studenti dell’ITA e dell’ISSRA un buon anno accademico. Queste due preziose istituzioni aiutano i futuri sacerdoti, i consacrati e i fedeli laici a pensare la fede e ad acquisire la necessaria e corretta formazione per annunciare e testimoniare la gioia del Vangelo. Le proposte didattico-formative dei nostri Istituti vogliono essere un contributo intelligente alla vita delle nostre Chiese; uno sguardo non ansioso sulla realtà, ma coraggioso e capace di guardare al futuro. L’ITA e l’ISRRA, infine, possono sostenere le Diocesi umbre nel fare dello stile e della mentalità sinodale un modo e un metodo del nostro essere ‘Chiesa in missione’, al servizio della gioia del Vangelo tra la gente del nostro territorio».
Inaugurazione Anno Accademico col card. Grech. Il 24 novembre prossimo ci sarà l’inaugurazione ufficiale dell’Anno Accademico dei due Istituti: giungerà ad Assisi il cardinale Mario Grech, Segretario Generale della Segreteria Generale del Sinodo.

Diocesi Orvieto – Todi: all’assemblea del clero, mons. Sigismondi indica: “le priorità pastorali in una stagione ecclesiale chiamata ad assumere una corretta “postura sinodale”

Giovedì 21 settembre, mons. Gualtiero Sigismondi, alle soglie del nuovo Anno pastorale, ha convocato il Presbiterio diocesano a Collevalenza, presso la Casa del Pellegrino del Santuario dell’Amore Misericordioso, per un’inedita Assemblea del Clero.
Dopo la recita dell’Ora Terza, Presbiteri e Diaconi hanno ascoltato con attenzione la riflessione del Vescovo, offerta “a viso aperto”, alla luce dei tre anni dall’inizio del suo ministero episcopale nella nostra Chiesa di Orvieto-Todi. Un intervento puntuale, volto a sottolineare le difficoltà e i limiti riscontrati in questo tempo e a tracciare la rotta per una “conversione dello sguardo”, di cui ha bisogno la vita pastorale; una conversione che richiede umiltà e mitezza e che vuol dire sia “cambiare strada”, facendo un’inversione di marcia, sia “cambiare mentalità”, rinnovando idee e comportamenti. Uno sguardo panoramico, dunque, quello di Mons. Gualtiero, sulla storia della nostra Diocesi e sulle prospettive future, partendo dalla constatazione che ciò che “diverse Diocesi in Italia stanno iniziando a sperimentare, la nostra Chiesa particolare l’ha già vissuto e, in larga parte, compiuto”: esplicito il riferimento all’unificazione, risalente al 1986, delle Diocesi di Orvieto e di Todi. “C’è ancora molto da fare – ha continuato – per superare l’illusione di essere ‘un solo corpo’ senza avere ‘un cuore solo e un’anima sola’ (At 4,32)”. Nella consapevolezza che la Diocesi ha il suo baricentro nel Duomo di Orvieto, “casa della Chiesa particolare” da sentire come propria dimora sia dai fedeli che dai pastori, occorre, dunque, vivere la “spiritualità della comunione”, anzitutto non disertando alcuni importanti appuntamenti ecclesiali.

Come “allenatore” e “arbitro” del gioco di squadra del Presbiterio, si è poi soffermato sull’importanza di essere in “perfetta unione di pensiero e di sentire” (cf. 1Cor 1,10); ciò costituisce anche il più sicuro investimento vocazionale, lontano anni luce da spregiudicate campagne acquisti di sedicenti seminaristi o di clerici vagantes. In ambito vocazionale, la fecondità è assicurata dalla testimonianza di una vita sacerdotale bella, felice e refrattaria al “malumore della mediocrità”.
Proseguendo il suo intervento ha evidenziato come, oggi, la nostra Chiesa particolare sia impoverita nel numero dei preti, delle persone consacrate e delle claustrali, e anche invecchiata nell’età media di coloro che vivono una qualche appartenenza ecclesiale. “È venuto il momento – ha, pertanto, detto – di mettere in atto delle forme di presenza pastorale coraggiose e innovative, concentrando le forze su alcune esperienze capaci di imprimere un nuovo indirizzo. Edificare comunità cristiane che evangelizzano con l’andatura della passione per la missione … A noi è affidata e chiesta questa sfida … Con la grazia di Dio abbiamo davanti un decennio per invertire la rotta … Il Signore ci dà la forza e la grazia, ma ci indica anche un tempo oltre il quale non possiamo andare”.

Alla luce di questa “agenda dell’essenziale”, occorre riordinare le priorità pastorali in una stagione ecclesiale chiamata ad assumere una corretta “postura sinodale”, che richiede di camminare insieme, varcare la stessa soglia, dimorare insieme, riunirsi e concentrarsi su ciò che è necessario, programmando su tempi medi e lunghi, ma decidendo su tempi brevi. Proprio per questo, la relazione di Mons. Gualtiero è stata scandita, fino a conclusione, con la sottolineatura di aspetti non più rinviabili.
“È ormai tempo – ha affermato – di prendere la ferma decisione di varare le Unità pastorali” (non “agglomerati” di parrocchie ancorate al proprio campanile, ma “infrastrutture” della “conversione missionaria della pastorale”). È questo uno dei principali tentativi in atto per intrecciare, con il “tratto della fraternità”, la “pastorale d’insieme”, una “scommessa”, che necessita anche della presa di coscienza che “il ministero ordinato ha una radicale forma comunitaria e può essere assolto solo come un’opera collettiva” (Pastores dabo vobis, 17).
È ormai tempo, inoltre, di ravvivare il dinamismo della fraternità presbiterale, intercettando le affinità e le compatibilità di tipo relazionale che possano consentire di esplorare la frontiera di “una certa vita comune o una qualche comunità di vita, che può naturalmente assumere forme diverse: può trattarsi, cioè, di coabitazione, là dove è possibile, oppure di una mensa comune, o almeno di frequenti e periodici raduni” (Presbyterorum Ordinis, 8).
“È ormai tempo – ha poi aggiunto – di chiarire il profilo e le forme più coerenti sia per l’inclusione delle donne nei ministeri istituiti del lettore e dell’accolito, sia per l’esercizio del ministero di catechista … Si tratta di ravvivare la radice battesimale della ministerialità in genere, e del catechista in particolare, a cui è affidata la missione di coordinare l’opera di trasmissione della fede e, in mancanza di diaconi, la guida delle celebrazioni in assenza del presbitero e in attesa dell’Eucaristia”.
Ed ancora, ha affermato che è ormai tempo di avviare una formazione “catecumenale” che preveda la forza di piccoli cenacoli domestici per trasmettere la Parola di Dio a un popolo numeroso, magari attraverso la Lectio divina nelle case; di studiare anche e soprattutto nuove forme di dialogo con i giovani, la cui formazione cristiana “non può essere progettata come un ‘vaccino’ da inoculare e da richiamare con ‘eventi’ a ripetizione, ma deve essere pensata creando spazi di avvicinamento alla fede, dei ‘vestiboli’, in cui intercettare le incertezze, le speranze e i desideri propri dell’età della giovinezza”.
È ormai tempo di riscoprire, come Chiesa, la grazia di essere piccolo gregge dove i Presbiteri sono padri, senza farsi prendere dall’ansia del peso gestionale del patrimonio ecclesiastico, seppur essenziale nella vita sacerdotale; padri che sanno di contare su una Curia snellita, che formi alle urgenze della carità e dell’evangelizzazione.

Ha, quindi, di nuovo ribadito la valenza della Scuola diocesana di Teologia per una formazione di qualità, il cui terzo anno prenderà il via il prossimo 18 ottobre, e della Caritas diocesana, della quale ha annunciato l’inaugurazione del Centro operativo presso la parrocchia di Ponte del Sole, che avverrà il prossimo 18 novembre.

Tanto materiale, quello messo in campo dal Vescovo, su cui si è pregato e riflettuto altrettanto, sia durante la Concelebrazione eucaristica nel Santuario del Crocifisso (per leggere l’omelia clicca qui!) sia nel confronto scaturito dai vari interventi dei Sacerdoti, che hanno parlato nella seconda parte della giornata prima della recita dei Vespri.

Nella replica conclusiva, Mons. Gualtiero ha sottolineato ancora una volta l’urgenza della sintonia tra le varie componenti ecclesiali, la necessità di una formazione permanente per i genitori, i catechisti e gli insegnanti di religione, nonché l’esigenza di rendere operativi e assolutamente trasparenti in tutte le Unità pastorali sia il Consiglio Pastorale che i Consigli per gli Affari economici. Un lavoro goccia a goccia per rendere più fertile e fecondo tutto l’impegno che ci aspetta, dunque, per i prossimi dieci anni.

Collevalenza – festa del santuario dell’Amore Misericordioso

Dal 15 al 24 settembre  sarà celebrata la festa del santuario dell’Amore Misericordioso nel 130° anniversario della nascita di Madre Speranza.

DAL 15 AL 23 SETTEMBRE ore 18,00 NOVENA solenne in Santuario

GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE Giornata Eucaristica e Sacerdotale, ore 12,00 Eucaristia in Cripta, presieduta da S. E. Mons, Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Orvieto-Todi e concelebrata dai sacerdoti della Diocesi, ore 17,00 Eucaristia in Santuario, ore 17.45 Esposizione e Adorazione eucaristica, con recita solenne del Rosano e dei Vespri.

VENERDÌ 22 SETTEMBRE Giornata dei Malati e degli Anziani con Preghiera per la Pace ore 15,30 Liturgia delle acque e processione alle Fontane ore 17,00 Eucaristia in Basilica, Presieduta da S. E. Mons. Domenico Cancian, con Unzione degli in Fermi e con la partecipazione dell’UNITALSI e di rappresentanti di rekgiose/i FAM-FAM, ore 21,15 VIA CRUCIS NEL PARCO, conclusa nella Cripta con la Preghiera per la PACE

SABATO 23 SETTEMBRE – Giornata Mariana ore 10,45 Liturgia delle acque e processione alle Fontane ore 12,00 Eucaristia del Pellegrino, presieduta dal P. Ireneo Martin, Superiore Generale FAM, con offerta floreale a Maria Mediatnce, ore 15,30 Liturgia delle acque e processione alle fontanelle, ore 17,30 Eucaristia prefestiva presieduta dal sacerdote novella P. Rosario Marino FAM, ore 21,15: Fiaccolata in piana con redta del Santo Rosario

DOMENICA 24 SETTEMBRE Festa del Santuario – Giornata Diocesana ore 07,30 Lodi solenni in Cripta con le Comunità di Collevalenza, ore 10,00 Eucaristia presieduta da S. E. Mons. Mario Ceccobelli, vescovo emerito di Gubbio, ore 11,30 EUCARISTIA SOLENNE, Concelebrazione presieduta da S. E. Mons. Domenico Battaglia, Arcivescovo di Napoli, animata dal Coro Madre Speranza, ore 17,00 Eucaristia presieduta da S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi, Vescovo di Orvieto-Todi, ore 18,30 Eucaristia presieduta da S. E. Mons. Domenico Cancian FAM. Vescovo emerito di Città di Castello

SABATO 30 SETTEMBRE 130° anniversario della nascita di MADRE SPERANZA – Esposizione della RELIQUIA DI MADRE SPERANZA ore 12,00 Eucaristia del Pellegrino, presieduta da P. Aurelio Pérez, rettore del Santuario ore 15,30 Liturgia delle acque e processione alle Fontane, ore 17,30 Eucaristia prefestiva presieduta da S. E. Mons. Mario Ceccobellì, ore 18,30 In Basilica: A.GI.MUS (Associazione Giovanile Musicale) di Perugia, Complesso Vocale Strumentale di musica antica, esegue in onore di Madre Speranza, le CANTIGAS DE SANTA MARIA dì Alfonso X. el Sabio, ore 21,15 Veglia di preghiera in Cripta, presso la tomba di Madre Speranza.

Assisi – Museo della Memoria, ripartono visite guidate e progetti per gli studenti

Riprendono anche quest’anno, con l’avvio della scuola e delle attività didattiche, i progetti per gli studenti di ogni ordine e grado, al Museo della Memoria, Assisi 1943-1944. Undici i percorsi, con due proposte aggiuntive rispetto al passato, “Caccia al tesoro e Gioco dell’oca” che permettono di conoscere, imparare gli aspetti salienti della vicenda storica, dei personaggi, dei loro ruoli e dei luoghi. Tutti gli undici percorsi sono calibrati sull’età degli studenti e li porteranno a riflettere sulla storia ascoltata, su alcuni ideali e valori positivi e su atteggiamenti negativi che vanno invece contrastati.
“Ripartiamo con grande entusiasmo – spiega Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo – dopo un’estate ricca di visite, presenze, eventi come quello dell’esposizione della bicicletta di Gino Bartali che si trova ancora qui nella sua cappellina. E riprendiamo ponendo attenzione alle scuole e ai percorsi che, ogni anno, dedichiamo agli studenti. Ne abbiamo aggiunti altri per permettere una maggiore partecipazione: Gioco dell’oca e Caccia al tesoro, sono due nuove possibilità, che consigliamo soprattutto per la scuola primaria, per permettere un approccio più coinvolgente. Speriamo di poter accogliere il maggior numero di scuole e classi possibili perché, non ci stancheremo mai di dire, che la conoscenza e consapevolezza di ciò che è stato sono i migliori antidoti contro intolleranza e indifferenza”. Oltre al percorso che permette di visitare i luoghi della memoria della città, dove i circa 300 ebrei arrivati in Assisi, vennero nascosti e salvati, e oltre alle due novità proposte dall’anno scolastico 2023-2024, il Museo propone anche il progetto sull’accoglienza, quello su “sport e sacrificio”, incentrato sulla figura di Gino Bartali e quello sui “Giusti della Shoah e i Giusti di Oggi: coltiviamo la memoria e tuteliamo di diritti”. Per avere informazioni o partecipare ai progetti basta mandare una email a: assisimuseodellamemoria@gmail.com; oppure telefonare ai numeri: 075-812483; 075/812467, o consultare la pagina Facebook dove si può trovare la brochure con tutte le informazioni sul Museo e gli undici percorsi.

Perugia – Giornata delle famiglie. L’arcivescovo Maffeis nell’omelia: «In tutte le nostre famiglie è il perdono che riavvia anche relazioni ferite»

«Questa festa ci vede celebrare insieme la famiglia e la consacrazione verginale, in realtà noi facciamo memoria, innanzitutto, della Fedeltà di Dio. Il “Sant’Anello” è l’anello dell’Amore con cui Dio si unisce all’umanità, a ciascuno di noi in un rapporto sponsale». Così l’arcivescovo Ivan Maffeis nell’omelia pronunciata alla celebrazione eucaristica, in una gremita cattedrale di San Lorenzo di Perugia, domenica 17 settembre, Giornata delle famiglie e conclusiva della Festa diocesana della Madonna delle Grazie (12-17 settembre) la cui icona, dipinta da un allievo del Perugino su una delle colonne della navata centrale della cattedrale, è molto venerata dai fedeli perugini e non solo, come anche il “Sant’Anello”, menzionato dall’arcivescovo, l’antico prezioso monile diventato nei secoli “simbolo” che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, quindi all’origine della famiglia cristiana.
Concelebranti sono stati l’arcivescovo emerito, il cardinale Gualtiero Bassetti, l’arciprete della cattedrale, mons. Fausto Sciurpa, e diversi sacerdoti impegnati nella Pastorale familiare e nella preparazione alla vita consacrata.
Al centro della celebrazione, la consacrazione all’Ordo Virginum dell’insegnante Antonella Papalini e la famiglia con gli operatori dei corsi per fidanzati nei precorsi prematrimoniali e nell’accompagnamento delle coppie nei primi anni di vita matrimoniale. A loro l’arcivescovo ha rinnovato il “mandato” davanti all’immagine della Madonna delle Grazie, impartendogli una benedizione “speciale”, come anche alle famiglie presenti. Famiglie che hanno proseguito la loro Giornata (nel pomeriggio) con laboratori e momenti aggregativi e culturali, per piccoli e adulti, a cura degli addetti del Museo del Capitolo della Cattedrale.
«Secondo la logica del mondo le due forme, famiglia e consacrazione verginale – ha evidenziato l’arcivescovo nell’omelia –, sono agli antipodi ma in realtà non sono solo forme complementari, esprimono, certamente in maniera diversa, l’unica risposta che siamo chiamati a dare all’Amore gratuito con cui Dio avvolge ogni persona. Noi viviamo alla sua Luce, alla Luce di questo Amore. Come dice san Paolo: “Viviamo, respiriamo e ci muoviamo in Lui”. Viviamo del suo perdono e della sua misericordia che è vera, ci dice la Parola di Dio di questa domenica, nella misura in cui nell’accogliere questa misericordia diventa lo sguardo con cui interpretiamo le nostre relazioni. “Quante volte devo perdonare”, si chiede san Pietro. Gesù ci dice che bisogna perdonare sempre, “fino a settanta volte sette”, perché la misura del perdono non è mai colma».
Mons. Maffeis, commentando il Vangelo, ha esortato i fedeli ad avere misericordia nei confronti del prossimo non usando «due pesi e due misure nel pensare che l’indulgenza ci deve quasi essere dovuta», perché «quando si tratta degli altri diventiamo, a volte, duri, rigorosi, esigenti… Il Vangelo ci educa a sentire che il perdono ricevuto deve cambiare il nostro modo di pensare e di rapportarci. Il perdono ricevuto diventa il motivo, la misura del perdono fraterno».
Bisogno come del pane quotidiano. «Sappiamo come in tutte le nostre famiglie – ha ricordato l’arcivescovo – è proprio il perdono quello che riavvia anche le relazioni ferite. Noi viviamo di quel perdono che tante volte passa attraverso uno sguardo, un gesto, una rinnovata disponibilità. Di questo perdono noi abbiamo bisogno come del pane quotidiano, ma questo perdono diventa tale nella misura in cui proprio come il pane lo sappiamo condividere, spezzare, donare … Ci sono tanti papà, tante mamme, tanti sposi che ne sanno più di me al riguardo. Non stanchiamoci di perdonarci, anche di chiederci scusa, ma soprattutto l’esperienza dell’incontro con la Misericordia di Dio, che prende volto in Gesù Cristo, ci porti ad essere persone che sanno fare anche per primi il passo».
L’Anello, sigillo della fedeltà al Signore. «La memoria di questa Misericordia infinita di Dio diventi risposta di vita – ha auspicato mons. Maffeis –. Il nostro cuore sarà il vero “Sant’Anello”, sarà la parte che completa la metà di Dio. Sarà quell’anello che ci unisce alla nostra sposa, al nostro sposo, Antonella (rivolgendosi alla neo consacrata, n.d.r.), quell’Anello che sigilla in noi la fedeltà al Signore».
L’arcivescovo, avviandosi alla conclusione, ha rivolto preghiere e ringraziati al Signore, in modo particolare, «per chi è chiamato a curare la formazione degli sposi, perché trova tempo, modo ed energie per accompagnare e sostenere la famiglia», oltre a chiedere di «pregare il Signore per le vocazioni alla vita consacrata di cui Antonella è segno con la sua vita, il suo lavoro e con la fraternità che la lega alle altre membra dell’Ordo Virginum».

The Economy of Francesco – il 6 ottobre ad Assisi il IV incontro globale

Per il quarto anno consecutivo, i giovani economisti, change-maker e imprenditori di The Economy of Francesco (EoF), si riuniscono per celebrare l’incontro annuale, che si terrà il prossimo 6 ottobre in diretta streaming da Assisi, e che raccoglie e racconta iniziative, idee e processi avviati e maturati nel corso del tempo e darsi gli obiettivi per il nuovo anno. L’economia globale vive un tempo difficile: la guerra in Europa e le molte guerre nel mondo, l’aggravarsi della crisi ambientale, le crescenti e nuove diseguaglianze sono sfide che diventano sempre più gravi e urgenti, su cui occorre confrontarsi per trovare e proporre soluzioni.

Una delle sfide principali è la necessità di nuove narrazioni. La riflessione sull’importanza di rifondare i capitali spirituali e narrativi del nostro tempo ha accompagnato la comunità di EoF durante tutto il 2023, perché – ricordano gli organizzatori – “senza trasformare le esperienze in storie, i fatti non diventano fenomeni sociali, rischiano di rimanere fatti muti. Gli eventi collettivi iniziano quando cerchiamo di raccontarli a qualcuno che vuole ascoltarci”. In preparazione all’appuntamento di ottobre, i giovani sono stati invitati anche a cimentarsi in un esercizio narrativo attraverso un concorso dal titolo The stories we are aperto a molteplici espressioni narrative e artistiche.

A circa un anno dall’evento in presenza ad Assisi (22-24 settembre 2022), l’incontro del 6, dal titolo “La 25 esima ora. EoF (on air) Global Gathering” cercherà dunque di trasmettere storie, sogni, vocazioni ed esperienze che fanno parte del capitale di The Economy of Francesco e che hanno una voce e un volto in ognuno dei giovani protagonisti di questa comunità globale. Grande attesa per il messaggio che il Santo Padre rivolgerà ai giovani economisti e imprenditori del mondo riuniti online per l’occasione.

Come detto e come da tradizione, l’evento sarà trasmesso dalla città del Poverello, patria ideale di EoF. Il programma vedrà la partecipazione di giovani collegati da tutto il mondo che condivideranno storie e talenti al servizio di un’economia con un’anima. La diretta streaming verrà trasmessa dal Teatro dell’Istituto Serafico, in forma di web-radio. “Il Serafico, in EoF, rilancia la voce dei più fragili, perché è proprio attraverso le loro difficoltà che si maturano nuove visioni capaci di dare slancio e rinnovamento alla società e all’economia” – le parole di Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto di Assisi. “Ai giovani di EoF infatti chiediamo proprio questo: di tenere negli occhi e nel cuore i volti di chi ha più bisogno d’aiuto, per riprogettare un mondo giusto, equo e senza più esclusi”. L’Economia di Francesco è uno dei processi voluti e avviati da Papa Francesco (1 maggio 2019) che, lo ricordiamo, il prossimo 4 ottobre pubblicherà una seconda parte della Laudato Sii. Una enciclica che per molti giovani di EoF ha rappresentato un quadro culturale e spirituale di grande riferimento. Il 6 ottobre sarà dunque interessante per la “generazione EoF” raccogliere le prime riflessioni per discutere e mettere in luce i passi compiuti nell’impegno di costruire una economia integrale insieme ad una nuova ecologia. Per info su programma e dettagli www.francescoeconomy.org

Perugia – “Famiglia, profezia di una presenza”, la Giornata diocesana dedicata alle famiglie, evento conclusivo della Festa della Madonna delle Grazie in Cattedrale

“Famiglia, profezia di una presenza” è il tema della Giornata diocesana dedicata alle famiglie, agli sposi, ai bambini e ai fidanzati, in calendario domenica 17 settembre, nella cattedrale di Perugia, evento conclusivo della Festa della Madonna delle Grazie, una ricorrenza “speciale”, quest’anno, per essere coincisa con il primo anno di episcopato dell’arcivescovo Ivan Maffeis.

La “calata” del Sant’Anello. L’evento, organizzato dalla Confraternita del Sant’Anello in collaborazione con l’Ufficio diocesano di Pastorale Familiare e l’associazione “A.Mar.Lui.”, inizierà alle ore 10.30, con la suggestiva “calata” del Sant’Anello nella omonima cappella della cattedrale. Si tratta del l’antico prezioso e venerato monile giunto a Perugia esattamente 550 anni fa (1473), diventato nei secoli “simbolo” che rinvia al fatto storico del matrimonio di Maria e Giuseppe, quindi all’origine della famiglia cristiana. La sua esposizione è molto attesa e sono sempre più numerosi i fedeli e i turisti che arrivano da tutta Italia e dall’estero per raccogliersi in preghiera ed ammirare il Sant’Anello.

“Segni” di fede. Alla “calata” seguira, alle ore 11, la celebrazione eucaristica, presieduta da mons. Maffeis, con diversi importanti “segni” di fede: dal mandato ai formatori dei cammini per fidanzati alla consacrazione all’Ordo Virginum di Antonella Papalini, dalla benedizione rivolta alle famiglie e alla preghiera conclusiva dinnanzi al Sant’Anello.

Creare rete di contatti. «Questa celebrazione è per noi molto significativa – spiegano i coniugi Luca e Roberta Convito, direttori della Pastorale diocesana familiare –, poiché per la prima volta, e proprio in occasione della Festa della Madonna delle Grazie, il mons. Maffeis impartirà il mandato a tutti gli operatori che si occupano della formazione dei fidanzati nei precorsi prematrimoniali e anche nell’accompagnamento delle coppie nei primi anni di vita matrimoniale. In questi ultimi tempi, grazie alle iniziative volute dal Papa per l’anno Famiglia Amoris Laetitia, abbiamo avuto modo di conoscere le varie realtà delle Zone pastorali, apprezzare la loro ricchezza, valorizzando le varie équipe. Il risultato è stato quello di creare una rete di contatti fra coloro che si “occupano e preoccupano” per la famiglia, che piano piano inizia a collaborare e interagire. Quest’anno inizieremo insieme i cammini sotto un unico mandato! Come famiglie, inoltre, sarà bello affiancare Antonella Papalini nella sua consacrazione all’Ordo Virginum, a testimonianza della comunione nel servizio alla Chiesa, ognuno attraverso la propria vocazione».

Una Chiesa viva e aperta. Per Roberto Tittarelli, priore della Confraternita del Sant’Anello, e per i coniugi Convito, la Giornata diocesana della Famiglia nasce anche grazie agli impulsi dati dal nuovo Pastore, tanto che anche il titolo dell’evento richiama l’Assemblea diocesana indetta dall’arcivescovo lo scorso maggio. «L’obiettivo – afferma l’avv. Roberto Tittarelli – è quello di dare l’immagine di una Chiesa viva, attiva, aperta, coinvolgente. Dare un segno di una Chiesa in uscita, per utilizzare le parole tanto care al Santo Padre. Spesso le famiglie sono soffocate dagli impegni quotidiani, così abbiamo pensato di creare una giornata per loro, dalla mattina alla sera, dove c’è spazio per tutto: per la preghiera, per conoscere i tesori della nostra città come il Sant’Anello, ma anche per trascorrere del tempo insieme, in un clima di gioia e di comunione».

Il resto della Giornata, infatti, sarà dedicato ai giochi e alle attività per bambini e ragazzi, che troveranno all’interno e fuori dal chiostro della cattedrale una ricca animazione con gonfiabili, spettacoli di bolle di sapone, giochi in legno e la possibilità di accedere gratuitamente ai laboratori dell’“Isola San Lorenzo”. Per gli adulti, invece, sono previste le visite guidate alla cattedrale, oltre alla possibilità di effettuare alcuni giochi in compagnia dei più piccoli.

Il programma completo si può scaricare dal sito: https://diocesi.perugia.it/famiglia-profezia-di-una-presenza/

Perugia – GMG di Lisbona i giovani all’incontro di “ripartenza”. L’arcivescovo Ivan Maffeis: «Voi siete una benedizione di Dio per questa Chiesa e per questa società»

Più che un incontro di “verifica” di quanto hanno vissuto i giovani della diocesi di Perugia-Città della Pieve alla Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, è stato un incontro di “testimonianza e ripartenza per la GMG della loro vita”, quello che si è tenuto nella chiesa parrocchiale di San Sisto di Perugia la sera del 14 settembre. Un appuntamento organizzato dalla Pastorale Giovanile nell’ambito delle celebrazioni della Festa diocesana della Madonna delle Grazie (12-17 settembre), ricorrenza che coincide con il compimento del primo anno di episcopato dell’arcivescovo Ivan Maffeis. Il «Pastore Ivan», così è chiamato da tanti ragazzi e ragazze, si è messo in ascolto dei racconti di alcuni di loro introdotti dal direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Giovanile, don Luca Delunghi. Racconti intervallati da canti intonati alla GMG, da letture della Parola di Dio e dal discorso di Papa nell’udienza generale svoltasi all’indomani della Giornata.

Non domande, ma risposte. «Questa sera siamo più dei 600 che eravamo in Portogallo», ha commentato don Luca Delunghi, nel presentare la serata, a riprova dell’interesse dei giovani per la coinvolgete esperienza della GMG che va oltre il suo momento, lasciando dei segni nella vita umana e cristiana di ciascuno, da come si è colto dalle testimolnianze.

I giovani non hanno formulato domande alla Chiesa sul senso da dare alla vita, ma hanno dato risposte loro stessi nel riflettere sull’esperienza di quindici giorni da pellegrini tra il Portogallo e la Francia (la tappa finale del loro viaggio è stato il Santuario di Lourdes).

I «legami di Chiesa» della GMG. Al termine dell’incontro la sorpresa di avere tra i presenti una delle famiglie portoghesi, della Diocesi di Aveiro, che hanno accolto i giovani perugino-pievesi; è ospite a Perugia, in questi giorni, a casa di una ragazza da loro accolta ad Aveiro. A presentare gli amici portoghesi è stato don Simone Pascarosa, vicario episcopale per la Pastorale, che, insieme ad altri quindici sacerdoti, aveva accompagnato il pellegrinaggio dei giovani. Lo stesso don Pascarosa ha esortato i giovani di tenere i legami con le famiglie amiche portoghesi, perché la GMG è anche questo nel tessere, ha detto, «legami di Chiesa».

Il Signore visita e salva il suo Popolo. L’arcivescovo Maffeis, che ha voluto ascoltare più che intervenire, al termine della serata, ha concluso riprendendo quanto raccontato dai giovani. «Abbiamo cantato con il Vangelo: “Benedetto il Signore che visita e redime il suo popolo” e questo dove avviene?». Ha domandato ai giovani mons. Maffeis. «La risposta – ha proseguito – ce l’avete consegnata poco fa voi stessi. Emma, nel suo racconto, ci ha aiutato a capire che Dio visita e salva il suo popolo in credenti che non smarriscono la luce degli occhi e del cuore in una società troppe volte spenta; Matteo, con la sua testimonianza, ci porta a riconoscere che Dio visita e salva il suo Popolo in ragazzi e ragazze che non si rassegnano semplicemente al lasciarsi vivere, ma cercano una strada di vita, su cui impegnare la vita; Gabriele ci ha portato la forza delle parole essenziali, che, come cantano i poeti, non nascono dai diamanti, ma fioriscono dal letame, dalla semplicità, dalla vita; Irene si è fatta testimone di un Dio che ascolta, che ha a cuore: capacità così rara, nonostante risponda al desiderio che abbiamo tutti di qualcuno che ci ascolti con gratuità; Elena, con molta schiettezza ci ha detto: “mi sono sentita amata (e questo è ancor più bello sentirlo in un momento in cui troppe donne vengono violentate ed uccise) e ho capito cosa significhi mettersi al servizio”; Gloria ha ricondotto la vista di Dio alla saggezza e al quel cuore docile che sa stare nelle situazioni, anche in quelle pesanti…».

Saper dare un volto alla Parola. «Abbiamo ascoltato solo sei di voi – ha concluso mons. Maffeis –, bisognerebbe andare avanti perché, sono sicuro che ciascuno di voi ha una parola da dire con cui dare un volto alle parole del Vangelo. Vi auguro davvero di tornare a casa con la fiducia che il Signore è con noi tutti i giorni fino alla fine del tempo. E non dimenticate: voi siete una benedizione di Dio per questa Chiesa, per questo tempo, per questa stessa società».

Spoleto – comunità cristiana e comunità islamica in preghiera per le vittime del terremoto in Marocco

Domenica 17 settembre 2023 alle ore 16.00 in Piazza del Comune a Spoleto le comunità cristiana ed islamica si riuniranno in preghiera per le migliaia di vittime del terremoto che ha colpito il Marocco nella notte tra l’8 e il 9 settembre scorso. Guideranno il momento di preghiera l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo e l’Imam di Spoleto Abdelilah Saouf, originario proprio del Marocco. Sarà presente anche il sindaco di Spoleto Andrea Sisti. «Come Chiesa che più volte ha vissuto la tragica esperienza del terremoto – afferma mons. Boccardo – non possiamo non farci prossimi alla popolazione marocchina. Come prima cosa con la preghiera per le vittime e i loro familiari, poi con dei gesti di solidarietà attraverso la Caritas Italiana». «I miei familiari in Marocco – afferma l’Imam Saouf – hanno la casa distrutta, ma fortunatamente non hanno perso la vita. Tanti nostri amici, invece, piangono la perdita di un congiunto. Anche se lontani geograficamente, siamo vicini ai nostri connazionali con la preghiera e con quanto ci è possibile».

Tutte le info per fare una donazione tramite Caritas Italiana: https://www.caritas.it/.