Gruppi preghiera Padre Pio – convegno annuale regionale

Convegno annuale regionale dei Gruppi di preghiera di P.Pio dell’Umbria sabato 18 novembre presso il santuario dell’Amore Misericordioso di Collevalenza.
Programma
ore 8.30 accoglienza presso la Casa del Pellegrino
ore 9.00 Auditorium – celebrazioni delle Lodi animata don Francesco Paolo Vaccarini
ore 9.30 SALUTO E RELAZIONE DI DON ADOLFO BETTINI Coordinatore regionale del’umbria
ore 10.00 CATECHESI DI PADRE LUCIANO LOTTI OFM CAP segretario generale dei Gruppi di Preghiera
ore 11.30 break
ore 12 nella basilica superiore del santuario concelebrazione eucaristica presieduta da padre FRANCO MOSCONE Direttore Generale dei Gruppi di Preghiera di Padre Pio
ore 15 cripta del santuario – tomba di Madre Speranza, recita del Rosario meditato e Adorazione Eucaristica
ore 16.00 conclusione dei lavori

Per motivi organizzativi è necessario che gli Animatori comunichino l’adesione del proprio Gruppo all’Assistente Regionale, Don Adolfo via mail adolfobettini@gmail. com

– I Gruppi possono portare le loro bandiere o stendardi per la processione d’ingresso della Celebrazione Eucaristica. – I sacerdoti portino il proprio camice e stola bianca – Chi intende consumare il pranzo presso il Ristorante del Santuario (sotto il piazzale della Basilica), deve comunicarlo al proprio Animatore.

Perugia – commemorazione defunti. Mons. Maffeis: «Sentiamoli vicini i nostri morti: sono i santi di casa nostra…»

«Sentiamoli vicini i nostri morti: sono i santi di casa nostra…». E’ l’esortazione rivolta dall’arcivescovo Ivan Maffeis ai fedeli durante la celebrazione eucaristica della Commemorazione dei defunti del 2 novembre, nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, la cui omelia è consultabile e scaricabile al link riportato a piè di pagina. Il giorno precedente, solennità di Ognissanti, l’arcivescovo aveva celebrato l’Eucaristia nel Cimitero Monumentale del capoluogo umbro.

Una storia di santità. Nell’omelia mons. Maffeis ha  ricordato che «l’accostamento della commemorazione dei defunti alla festa dei Santi è frutto della sapienza millenaria della Chiesa. Con la festa celebrata ieri la Chiesa ci invita a leggere la nostra storia come una storia di santità. Nessuno sottovaluta quanto questa stessa storia sia avvelenata dalla violenza e dalla malvagità – di quante atrocità siamo testimoni anche in questi giorni… -; ma anche e proprio in mezzo al dramma di queste situazioni, la Chiesa non si stanca di annunciare che il Crocifisso è Risorto, ha vinto il male e la stessa morte».

Siamo debitori ai nostri cari. «Accanto al suffragio, il pensiero dei nostri defunti – ha detto l’arcivescovo – ci spinge alla gratitudine e alla riconoscenza. Ciascuno di noi è stato educato alla vita e alla stessa fede grazie al cuore, alla mente e alle mani operose di mamme e papà, di nonni, di catechisti, religiosi, religiose, sacerdoti che hanno lasciato un’impronta indelebile nella nostra esistenza.  Siamo debitori ai nostri cari non solo o non tanto di ciò che abbiamo – e che, comunque, è spesso frutto di tanti loro sacrifici -, ma anche e soprattutto di ciò che siamo. Il nostro modo di vedere le cose e di interpretare la vita rimane debitore a chi ha contribuito a farci intuire che una vita buona ha a che fare con il Vangelo delle Beatitudini e si gioca nell’incontro con il Signore, al punto che l’uomo non può dirsi realmente tale se non in Cristo».

Viviamo nell’attesa della Gerusalemme celeste. «Sentiamoli vicini i nostri morti : sono i santi di casa nostra, sentiamoci sostenuti – in maniera misteriosa, ma reale – dalla loro preghiera e custoditi dal loro amore, partecipi di un unico destino; viviamo nell’attesa di incontrarci nuovamente nel compimento del Cielo, in quella Gerusalemme celeste che è la nostra vera patria, il termine ultimo di tutto il nostro andare, la pienezza della comunione e della pace», ha concluso l’arcivescovo Maffeis.

 

Omelia arcivescovo Ivan Maffeis Commemorazione dei defunti, Cattedrale, 2 novembre 2023

Terni – Commemorazione dei defunti. Mons. Soddu: “Nel ricordare tutti i defunti ci stringiamo nel suffragio, come pietre vive alla pietra fondamentale che è Cristo Signore”.

E’ stata celebrata al Cimitero di Terni, dal vescovo Francesco Antonio Soddu, la messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto Giovanni Bruno, del sindaco Stefano Bandecchi, del questore Bruno Failla, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, e concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi, dal cappellano del cimitero padre Mario Lendini e da numerosi sacerdoti della città.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo.
Nella giornata di commemorazione dei defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo: «Questo giorno della memoria è onorare quanti ci hanno preceduto. L’affetto verso i nostri cari defunti ci stringe in una maniera o nell’altro ancora a loro. Il nostro suffragio non è solo il ricordare e commemorare, ma il nostro essere uniti a Cristo, l’unico che è capace di presentare le persone, la vita e l’anima di tutti coloro che ci hanno preceduto in questa vita, e che vogliamo siano uniti a Cristo nella gloria eterna del Paradiso».
Riferendosi alla lettura del Vangelo di Matteo, ha ricordato le guerre, ossia le ignominie dei nostri giorni: «Oggi non si riesce a intravvedere e quindi a riconscere il Signore, perché le cose ignominiose permangono, perché sono costruite dalla violenza dell’uomo e dalla natura peccaminosa dell’uomo: pensiamo alle guerre, alla fame, alla non accoglienza dei nostri fratelli e sorelle più bisognosi. Il Signore si riconosce nelle opere di misericordia. I giusti sono coloro che hanno saputo togliere l’ignominia attraverso l’accoglimento e l’esercizio delle opere di misericordia, quelle così semplici, ma che determinano l’umanità buona, davanti alla quale si riconosce il Signore. Questi nostri giorni così tristi, afflitti da più guerre nel mondo, si riflettono nella nostra società. Dalla società intera e dalle nostre opere di misericordia che possiamo fare, chiediamo al Signore che illumini la mente e il cuore, rafforzi l’opera di coloro che determinano le sorti dei popoli, affichè le opere di giustizia, che poi mettono in evidenza la bontà delle persone, siano messe in atto».

La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti, la tomba dei Garibaldini, la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, presso le tombe monumentali e dei personaggi illustri della città di Terni: Elia Rossi Passavanti, Borzacchini, Faustini, Donatelli, Briccialdi, Casagrande, Farini, Cassian Bon, Libero Liberati e presso la lapide della Società San Vincenzo de’Paoli in ricordo dei più bisognosi e segno di carità verso i defunti.

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Perugia – l’inaugurazione della nuova “Libreria delle Volte” del complesso “Isola di San Lorenzo” in Piazza IV Novembre. Un luogo di “Incontri, scoperte e libri”

«Apriamo una nuova libreria con una grande storia alle spalle». È impresso nell’invito all’inaugurazione della “Libreria delle Volte” del complesso monumentale della Cattedrale di Perugia “Isola di San Lorenzo”, in calendario sabato 11 novembre, alle ore 11, situata in Piazza IV Novembre, davanti alla splendida duecentesca Fontana Maggiore.

Un progetto culturale. «Una libreria pensata come un luogo vivo dove incontrarsi, interrogarsi, dialogare, costruire e sviluppare insieme un progetto culturale per la città; un luogo in cui entrare, tra pagine di libri. Con questo sguardo i libri sono esperienze di ascolto delle nostre domande interiori, dei nostri pensieri irrequieti, delle nostre sensazioni vitali». Lo sottolineano i suoi curatori nell’evidenziare che «nel più ampio progetto di valorizzazione del complesso dell’Isola di San Lorenzo, riapre al pubblico nella piazza più significativa della città, una libreria che prende il posto di una storica attività chiusa oltre un anno fa».

La gestione della libreria sarà curata da Genesi, società benefit s.r.l. – a cui è affidata la guida del Museo del Capitolo della Cattedrale e dell’Area Archeologica della Perugia Sotterranea – nata con l’obiettivo di valorizzare i beni culturali, di sviluppare itinerari di conoscenza dei medesimi e di valorizzare il territorio umbro.

Un messaggio attuale. L’Isola di San Lorenzo nel corso di questi anni è stata oggetto di mirati interventi di rilancio, che l’hanno riportata ad essere uno dei luoghi simbolo di Perugia, in un vero viaggio nel tempo e nello spazio. Proprio dove sorgono la Cattedrale e tutto il complesso dell’Isola, un tempo si ergeva l’acropoli centro di spiritualità, di scambi e relazioni. Un messaggio attuale per il nostro oggi.

Per informazioni: Libreria delle Volte – Genesi s.r.l Società Benefit

All’Istituto Telogico di Assisi presentazione del libro: “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto”

Si terrà martedì 7 novembre alle ore 10,45 nella sala degli archi presso la sede degli Istituti Teologico (ITA) e Superiore di Scienze Religiose (ISSRA) la presentazione del libro di padre Felice Autieri “Francesco e i vescovi di Assisi, storia di un rapporto” disponibile in tutte le librerie (pagine 364, Edizioni Francescane Italiane).
L’importanza di questa presentazione presso l’ITA-ISSRA è quella di far conoscere agli studenti questo ‘rapporto speciale’ di Francesco con i due vescovi di nome Guido che padre Autieri ha rilevato, visionando un’ampia bibliografia.
“Un rapporto – come ha avuto modo di dire il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino – per tanto tempo oscurato persino nella prima storiografia francescana: tutto quello che noi sappiamo di Francesco è parte di una storiografia che racconta il Francesco santo e non quello storico in carne e ossa. Solo con la sala della Spogliazione, nata intorno al 1600 sotto il vescovo Crescenzi, si cominciò a rileggere la storia raccontando quello che era successo e come Francesco ha trovato nel vescovo un padre in cui sentiva la voce di Dio e in cui trovava l’affetto della chiesa madre”.

Del periodo storico parlerà il professor Franco Cardini, saggista mediovalista e scrittore di fama internazionale che dialogherà con l’autore e con suor Roberta Vinerba, direttore dell’ISSRA.

La presentazione si aprirà con i saluti del preside dell’ITA, padre Giulio Michelini e si concluderà con l’intervento di monsignor Sorrentino.

Perugia – dal 1° novembre l’innovativo progetto “Rete di Argento” a sostegno dell’invecchiamento attivo.

È giunto al nastro di partenza, il 1° novembre, l’innovativo progetto “Rete di Argento” promosso in collaborazione tra Fondazione di Carità San Lorenzo (ente capofila e braccio operativo della Caritas diocesana di Perugia-Città della Pieve), Comune di Perugia (con know how e risorse materiali), USL Umbria 1 – Distretto del Perugino (con know how e risorse finanziarie), Polizia di Stato (con know how), Associazione Coordinamento Centri Socio Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus. Questo progetto è previsto dal “Bando Welfare 2023 per gli anziani: cura, promozione e risorsa” della Fondazione Perugia (ente finanziatore), nell’ambito del suo Documento programmatico 2023-2025, definito tra le proprie linee strategiche d’intervento con il raggiungimento dell’obiettivo sostenibile n. 3 dell’Agenda ONU 2030.
“Rete di Argento” durerà un anno ed è rivolto agli anziani over 65 autosufficienti residenti nel Comune di Perugia e a tutti gli Enti pubblici e del Terzo settore impegnati a promuovere iniziative volte a coinvolgere gli stessi anziani in attività aggregative territoriali, spesso laboratoriali, in cui si sentano ancora soggetti attivi e non passivi della società.
Si tratta di un progetto impegnativo, che affronta il crescente fenomeno dell’invecchiamento demografico da cui non è immune il capoluogo regionale dove la popolazione compresa nella fascia d’età dai 65 anni in su supera le 40mila unità, pari al 25% della popolazione complessiva (Istat 2022). Altro dato significativo è l’“indice di ricambio della popolazione” (il rapporto percentuale tra la fascia di popolazione che sta per andare in pensione, 60-64 anni, e quella che sta per entrare nel mondo del lavoro, 15-19 anni). A Perugia, nel 2022, questo indice è stato del 201,1 cioè 201,1 anziani ogni 100 giovani, mentre venti anni prima (2002) gli anziani erano 166,5. Dati che ripropongono il tema della “sostenibilità dello Stato sociale” negli anni a venire. Infatti, più sono gli anziani in pensione in rapporto ai giovani che possono lavorare, pagare tasse e contributi sociali e finanziare il Welfare State, e meno un Paese può guardare con serenità al proprio futuro.
Con l’aumento della popolazione anziana aumenta anche la condizione patologica della solitudine, con ricadute negative sulla qualità della vita, e dell’isolamento sociale, sempre più spesso associato «alla riduzione della vita» perché favorisce l’insorgenza di gravi malattie (secondo uno studio precedente al Covid-19 citato dal quotidiano Avvenire del 19/04/2019).

Per questo ed altri motivi si è messo in cantiere il progetto “Rete di Argento” per contribuire ad impostare azioni sia preventive e di contrasto dei fenomeni solitudine e isolamento sia protettive dei soggetti a maggior rischio a partire dal riconoscere all’anziano il diritto di avere un ruolo attivo nella società. Come? Promuovendo, attraverso un approccio sperimentale e innovativo quale “Rete di Argento”, lo sviluppo, il rafforzamento ed il coordinamento delle risorse e delle sinergie attive e attivabili nel territorio per innescare metodi e processi finalizzati ad incoraggiare le esperienze aggregative e l’invecchiamento attivo della popolazione anziana. Inoltre il progetto si prefigge di dare vita a una “alleanza-rete” tra Enti pubblici e Terzo settore preposti a creare le condizioni di un ruolo attivo degli over 65 nella società, coinvolgendo e valorizzando le esperienze già presenti nel territorio in ambito aggregativo della popolazione anziana. Questo anche per incoraggiare il coinvolgimento della comunità locale allo scopo di favorirne la partecipazione ad un corretto processo di invecchiamento attivo e la prevenzione alla condizione della solitudine.

Tre macro ambiti di intervento del progetto. Si tratta di “governance”, “prevenzione” e “sperimentazione”. Il primo comprende, nello specifico, lo sviluppo e la valorizzazione del networking partendo dalle risorse e dalle opportunità già attive e potenzialmente attivabili nel territorio, la sensibilizzazione della comunità sul tema dell’invecchiamento attivo e l’ampliamento della rete di Enti pubblici e del Terzo settore impegnati in materia. Per fare un esempio, la Fondazione di Carità San Lorenzo, con risorse proprie derivanti da attività di raccolta fondi, contributo 8xmille alla Chiesa cattolica e con alcuni volontari, gestisce un “laboratorio di bomboniere solidali” che coinvolge degli over 65 abitanti nei quartieri perugini di via Cortonese e di Madonna Alta. Mentre l’ambito della “prevenzione” comprende l’attivazione di percorsi informativi su corretti e sani stili di vita (alimentare, attività fisica e rischi-pericoli del gioco d’azzardo) e sul rischio delle truffe online attraverso la messa a disposizione da parte della Polizia di Stato del know how, realizzando incontri finalizzati a prevenire tali rischi. L’ambito della “sperimentazione” riguarda, oltre al nuovo modello di governance, l’attivazione e la gestione di un servizio di welfare informale itinerante, la mappatura delle risorse e dei servizi attivi nel territorio, la realizzazione di una piattaforma digitale attraverso la quale valorizzare i servizi, informare la comunità sulle opportunità presenti e facilitare il contatto e la relazione tra i destinatari e gli stakeholders che erogano i servizi.

Perché è innovativo “Rete di Argento”? Lo spiega il responsabile dell’Area Progetti della Caritas diocesana di Perugia, il dott. Alfonso Dragone, soffermandosi sui menzionati tre macro ambiti. «Innanzitutto è innovativo per il suo modello di governance – sottolinea il responsabile Caritas –, perché promuove il coordinamento e la valorizzazione delle risorse presenti sul territorio in un’ottica di sistema integrato». Altro aspetto significativo «è la realizzazione di una mappa dei servizi fruibile tramite una piattaforma digitale in grado di valorizzare le risorse e le opportunità presenti nell’ambito dell’invecchiamento attivo e le relazioni tra la popolazione anziana e gli stakeholders che erogano servizi, come la Caritas diocesana attraverso una serie di laboratori attivati negli ultimi anni». Non va neppure trascurato l’aspetto della “sostenibilità” nel tempo di “Rete di Argento”, evidenzia Alfonso Dragone, «soprattutto sotto il suo profilo gestionale», che «consiste nel rendere il tavolo del suo coordinamento un elemento strutturale del processo di gestione in modo che le buone pratiche e i benefici generati dal modello di sistema proseguano nel tempo».

Mettere a sistema le risorse della comunità. Ne è convinta l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Perugia, Edi Cicchi, nell’«aderire con grande convinzione al progetto proposto dalla Fondazione di Carità San Lorenzo – dichiara la stessa Cicchi –, poiché riteniamo che il tema dell’invecchiamento attivo sia tra gli elementi fondanti del sistema di welfare che punta alla prevenzione. Sistema che, prosegue l’assessore, «oggi fa sempre più fatica a dare risposte ad anziani fragili o non autosufficienti. Penso che un progetto nel territorio in grado di coordinare attività di diversi soggetti istituzionali e non, sia fondamentale. Oggi sempre di più sono gli anziani che vivono nella nostra città ed un invecchiamento di qualità può determinare davvero un valore anche in termini economici e non solo sociale. Se dovessi dire con due battute, mi verrebbe da pensare che ci sono sempre più “Anchise ma sempre meno Enea” che possono supportare il carico del numero sempre più rilevante di anziani a Perugia. Ormai il detto “per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio” può essere adattato anche per gli anziani. E questo mi pare sia proprio lo spirito del progetto che fonda la sua azione nel mettere a sistema le risorse della comunità».

Il Questore di Perugia: Vicini alle fasce deboli. «La Polizia di Stato che rappresento nella provincia è orgogliosa di essere partner dell’innovativo progetto “Rete di Argento”, in collaborazione con la Fondazione di Carità San Lorenzo, Comune di Perugia, USL Umbria 1 – Distretto del Perugino, Associazione Coordinamento Centri Socio-Culturali di Perugia e Fondazione Santa Caterina Parlesca Onlus». Così il Questore della provincia di Perugia, Fausto Lamparelli, che sottolinea «l’importanza della collaborazione e della sinergia tra Istituzioni, Forze dell’Ordine e cittadini per costituire quell’importante rete di attori a supporto dell’invecchiamento attivo e consentire alle persone anziane di partecipare a convegni informativi utili alla prevenzione di reati che li vedono purtroppo vittime di persone senza scrupoli che approfittano delle fasce deboli della società per arricchirsi illecitamente. Attraverso il progetto “Rete di Argento” – commenta il dott. Lamparelli – saremo vicini alle fasce deboli della società per aiutarli a tutelarsi informandoli e formandoli alla prevenzione di truffe, furti e ogni genere di pericoli, compresi quelli derivanti dall’uso inconsapevole della rete internet».

Terni – Celebrazioni per la commemorazione dei defunti al Cimitero e nella Cattedrale

Giovedì 2 novembre alle ore 10.30 presso il cimitero civico di Terni, il vescovo Francesco Antonio Soddu, presiederà la santa Messa per la commemorazione di tutti i defunti della città, concelebrata con i sacerdoti e alla presenza delle autorità civili e militari e delle associazioni combattentistiche e d’arma.
Saranno ricordati e onorati i defunti, specie gli appartenenti ai vari Corpi dello Stato, caduti nell’adempimento del loro dovere.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si recano in questi giorni al cimitero, nel segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nella memoria.
Dopo la celebrazione seguirà un momento di raccoglimento all’interno del cimitero in memoria dei caduti in guerra e presso il Sacrario ai Caduti, la tomba dei Garibaldini e i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, alle tombe dei cittadini illustri che hanno segnato la storia della città.
Al termine della visita istituzionale, il vescovo, accompagnato dal cappellano del cimitero, si recherà sulle tombe abbandonate nella zona vicino all’ingresso principale del cimitero, per una preghiera.
Nella Cattedrale di Terni il 2 novembre alle ore 17.30 il vescovo Soddu presiederà la celebrazione per la commemorazione dei defunti, ricordando in particolare i vescovi della Diocesi, i sacerdoti e i canonici defunti, con la preghiera nella cripta della cattedrale dove sono custodite le tombe del primo vescovo di Terni Anastasio, di mons. Dal Prà e mons. Gualdrini. Saranno presenti i sacerdoti di Terni e i cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Messa dell’arcivescovo Boccardo nel cantiere della Basilica di S. Benedetto a Norcia: «Questo edificio sacro emblema del sisma, è la prova della capacità dell’essere umano di risollevarsi, di tornare a sperare, di guardare in alto»

Dopo sette anni è stata nuovamente celebrata la Messa nella Basilica di S. Benedetto a Norcia, chiesa che è stata distrutta dal terremoto del 30 ottobre 2016 e che è sulla via della piena ricostruzione. È stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ha presiedere lunedì 30 ottobre 2023 alle ore 11.30 l’Eucaristia nell’edificio di culto costruito sulla casa natale dei Santi Benedetto e Scolastica. Una giornata emozionante e storica per la comunità nursina. La liturgia è stata animata nel canto dalla corale parrocchiale. Col Presule hanno concelebrato don Marco Rufini e don Luciano Avenati. C’erano anche due monaci benedettini del monastero di S. Benedetto in Monte. All’interno della chiesa hanno trovato posto oltre 150 fedeli e una cinquantina di rappresentanti delle istituzioni, oltre agli operatori della comunicazione. Tra le autorità c’erano: il commissario straordinario di Governo ai fini della ricostruzione nei territori dei comuni delle Regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria interessati dall’evento sismico del 2016 senatore Guido Castelli; il presidente della Giunta regionale dell’Umbria Donatella Tesei; il sindaco facente funzione di Norcia Giuliano Boccanera; il soprintendete speciale per le aree colpite dal sisma Paolo Iannelli. Per l’occasione è tornato a Norcia anche l’ex commissario Giovanni Legnini.

Tanti fardelli gravosi hanno motivato lo scoraggiamento. «Il terremoto del 2016 – ha detto l’arcivescovo Boccardo nell’omelia – ci ha piegati, togliendoci le case e i luoghi di lavoro, privandoci di monumenti, maestosi o semplici, che raccontavano storie di vita e di fede e racchiudevano ed esprimevano l’identità delle popolazioni; ha generato una cesura tra passato e futuro. Poi la lentezza della ricostruzione, gli intoppi burocratici, le difficoltà nella ripresa lavorativa ed economica, la tragedia della pandemia, il lievitare dei prezzi delle materie prime: tanti fardelli gravosi che hanno acuito la fatica e motivato lo scoraggiamento».

Il grazie del Vescovo agli “attori” della ricostruzione della Basilica di S. Benedetto. «Dall’angosciante desolazione prodotta dal terremoto – ha detto ancora il Vescovo – è sbocciata tanta solidarietà che, come la fioritura di Castelluccio, ha riempito di colore il grigiore della polvere dei crolli e delle macerie; e la sofferenza e la paura si sono stemperate nella speranza di un futuro che ancora potrà esserci. Non possiamo dimenticare il coinvolgimento attento delle Istituzioni pubbliche e dei diversi Enti statali e locali, in particolare della Struttura Commissariale con gli On.li Legnini e Castelli. Significativo è stato inoltre l’impegno delle massime Istituzioni europee a finanziare l’opera di ricostruzione di questa Basilica, riconoscendo implicitamente il ruolo insostituibile per l’Europa del Cristianesimo e della cultura che ha saputo ispirare. Grazie a questo intrecciarsi di passione, competenze e sogni, ci è possibile oggi convenire eccezionalmente qui per “abitare” questi muri così cari ai nursini e a tutti noi. Mi faccio dunque volentieri interprete della comune gratitudine e ammirazione nei confronti del Ministero della Cultura, dell’ENI, degli altri Enti qui autorevolmente rappresentati e della Società COBAR con le sue maestranze: grazie a tutti loro ritroviamo per qualche ora questa aula liturgica per celebrarvi, non senza commozione, il sacrificio eucaristico».

Ricostruzione della Basilica è la capacità dell’uomo di risollevarsi. «Questo edificio sacro – ha proseguito il Presule – è diventato l’emblema del sisma, ma è ancora di più la prova della capacità dell’essere umano di risollevarsi, di tornare a sperare, di guardare in alto e, con la forza di questo sguardo, tornare verso la terra e porre tutta l’intelligenza, la maestria, la fantasia e l’impegno al servizio di un comune riscatto, per risollevare, insieme alle mura delle case, dei luoghi di lavoro e delle chiese, anche il morale delle persone e delle comunità e per risvegliare la gioia di vivere».

Guardare avanti con sguardo lungo. «Ci piace pensare – ha concluso l’Arcivescovo – al tempo della ricostruzione che ancora ci attende come ad una grande occasione per compiere un salto di qualità nella vita quotidiana. Dobbiamo guardare avanti con sguardo lungo; attenerci fedelmente non alle opinioni correnti e ai calcoli interessati ma a ciò che è vero, buono e giusto; non accontentarci di un ottimismo senza fondamento ma alimentare e custodire la speranza. Dobbiamo riscoprire sempre di nuovo le virtù civiche come l’onestà, la volontà di servizio, l’impegno per il bene comune, l’attenzione agli ultimi, la salvaguardia dei diritti di tutti; realizzare una stagione in cui tornino a risplendere il coraggio, la sobrietà, la responsabilità, il dialogo, l’unità e nello stesso tempo competenze politiche e tecniche da mettere insieme in un gioco di squadra, indispensabile per conseguire quel risultato che tutti attendiamo e che esprima ancora creatività e crescita per una autentica rinascita dei nostri borghi e delle nostre città. Oggi siamo tutti ammirati e commossi guardando queste pareti ricomposte e la leggerezza ed eleganza delle capriate lignee sopra le nostre teste, e sogniamo di poter presto contemplare la Basilica di San Benedetto in tutta la sua ritrovata bellezza».

Benedizione delle campane. Al termine della Messa, Vescovo, autorità e fedeli si sono recati all’esterno della Basilica per benedire due nuove campane che, non appena possibile, verranno issate nella torre campanaria della chiesa. Una è dedicata a S. Benedetto e una a Santa Scolastica.

Perugia – Celebrazioni di Ognissanti e Commemorazione Defunti al Cimitero e in Cattedrale

Il 1° e il 2 novembre la Chiesa celebra la Solennità di Ognissanti e la Commemorazione di tutti i fedeli defunti. A Perugia l’arcivescovo mons. Ivan Maffeis, il vicario generale don Simone Sorbaioli e il parroco di Santa Maria Assunta in Casaglia don Fabrizio Crocioni, nel cui territorio insiste il Cimitero Monumentale e di Monterone, presiederanno le celebrazioni eucaristiche animate dai membri delle Confraternite del Santissimo Sacramento e della Misericordia di Perugia.

Programma:
Mercoledì 1° novembre, alle ore 11.00, nella chiesa del Cimitero Monumentale, la celebrazione presieduta dall’arcivescovo con al termine il rito della benedizione per tutti i fedeli defunti; celebrazione preceduta dalla preghiera del S. Rosario (ore 10.30) e dalla S. Messa (ore 8.30) nella chiesa di Monterone.
Giovedì 2 novembre, alle ore 10, nella chiesa di Monterone, la celebrazione presieduta dal vicario generale e nel pomeriggio (ore 15.30), la S. Messa della Confraternita della Misericordia, nella chiesa del Cimitero Monumentale.
Sempre nel pomeriggio (ore 18.00), nella cattedrale di San Lorenzo, l’arcivescovo presiederà la celebrazione in memoria dei suoi predecessori defunti con al termine il rito della benedizione delle loro tombe, presso la cripta del duomo, dove i fedeli potranno raccogliersi in preghiera.

Sempre in cattedrale, il 1° e il 2 novembre, saranno celebrate le S. Messe con il seguente orario: 8.00, 11.00 e 18.00.

Spirito di Assisi, musulmana ed ebrea insieme per la pace

Spirito di Assisi nel segno delle donne. Sono state infatti le rappresentanti di varie religioni le protagoniste del momento di preghiera interreligiosa svoltosi il 27 ottobre pomeriggio nel Refettorietto della Porziuncola, in collegamento con l’iniziativa del Santo Padre in San Pietro. Silvina Chemen della comunità Ebraica Bet-el in diretta da Buenos Aires, Maymouna Abdel Qader, del Centro culturale islamico di Perugia, Marinella Bulletti della Comunità Baha’i di Perugia, Mihaela Heisu, della parrocchia ortodossa romena di Perugia, (Kuhlo) Rosa Welday Tekle della chiesa ortodossa Tewahedo di Eritrea e Irene Dunn della Congregazione anglicana di Assisi hanno pregato per la pace e condiviso con i partecipanti le loro riflessioni, in occasione del trentasettesimo anniversario dello storico incontro interreligioso del 27 ottobre del 1986, voluto da San Giovanni Paolo II. “Assisi è l’emblema della garanzia della pace. Siamo eredi di un padre comune, figli e figlie di una storia che ci ha pensate insieme nella pace. In tutto il mondo, in tutti i luoghi, moschee, chiese, università e altri centri di incontro si persegua il progetto di pace di Dio su questa terra e anche da Assisi le nostre voci sono unite”, le parole di Chemen. “Fa di noi uno strumento per la pace, affinché le sofferenze siano dimenticate, soprattutto oggi in Terra Santa”, l’appello di Maymouna Abdel Qader. Tra i momenti più significativi della cerimonia, la distribuzione di ramoscelli d’ulivo da parte di un bambino, a tutti i presenti e alle esponenti religiose che, simbolicamente, lo hanno piantumato in segno di speranza.

Gli incontri per ricordare lo spirito di Assisi continueranno sabato 28 ottobre con il seminario in programma alle ore 16.30 nella sala della Conciliazione dal titolo: “Possono le religioni fermare la guerra?” al quale prenderanno parte il vescovo delle diocesi di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, il presidente della commissione Spirito di Assisi, don Tonio Dell’Olio, Piero Damosso, giornalista Tg1 e autore del libro ‘Può la Chiesa fermare la guerra?”, il francescano padre Enzo Fortunato, Rita Moussalem, responsabile per il Dialogo interreligioso Movimento dei focolari e Maymouna Abdel Qader, portavoce dialogo interreligioso del Centro Islamico Culturale di Perugia. Saranno in collegamento Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio ed Edith Bruck, la scrittrice di origini ungheresi sopravvissuta alla Shoah. Verrà poi trasmessa la testimonianza di Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma. Domenica 29 ottobre alle ore 12 nella Basilica superiore di San Francesco si terrà la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Sorrentino.