Terni- celebrazione del 2 novembre al cimitero. Mons. Piemontese: “Tanta solitudine e disperazione oggi è presente perchè gli uomini hanno abbandonato la fede, messo da parte principi nobili che elevano l’esistenza”.

E’ stata celebrata al Cimitero di Terni, dal vescovo padre Giuseppe Piemontese, la Santa Messa per la commemorazione di tutti i defunti, alla presenza del prefetto vicario Andrea Gambassi, del sindaco Leonardo Latini, del questore Antonino Massineo, delle massime autorità militari e civili cittadine, delle associazioni combattentistiche e d’arma, e concelebrata dal vicario generale della diocesi mons. Salvatore Ferdinandi e da numerosi sacerdoti della città.
Una ricorrenza che accomuna, nel ricordo dei defunti, non solo i credenti ma tutte le persone che si sono recate in questi giorni al cimitero. Una tradizione che è segno di un legame di amore, ravvivato nella preghiera e nel ricordo.
Il vescovo ha ricordato coloro che sono morti in questo anno in maniera inaspettata per malattia, calamità naturali, disgrazia o violenza: i morti sul lavoro, quelli nell’adempimento del dovere. Un ricordo particolare è stato per le vittime di questo anno: Vincenzo De Gennaro, carabiniere ucciso a Cagnano Varano (Foggia); Emanuele Anzini, carabiniere, travolto da un’auto a Bergamo; Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma; i due agenti di Polizia, uccisi a Trieste, un mese fa Pierluigi Rotta e Matteo Demenego.

Nella giornata di commemorazione dei defunti il vescovo ha posto l’accento sul senso del dolore e del ricordo in una società che tende a smarrire il senso di pietà verso i defunti: «Questo giorno è stato pensato come giorno della memoria e per rinnovare e mettere a fuoco la pluralità dei ricordi, onorare quanti ci hanno preceduto: da soli, con la famiglia e con la comunità civile, sociale. Alimentiamo la pietas che alberga nell’animo umano, ossia la devozione religiosa, il sentimento d’amore e di rispetto verso la famiglia, verso gli avi. Tanta solitudine e disperazione oggi è presente perché gli uomini hanno abbandonato la fede in Gesù. Direi, hanno messo da parte ogni fede, convinzione, principi nobili che elevano l’esistenza e la rendono vera, aperta all’infinito, al prossimo, al benessere comune.
Se scompare Dio dalla società, scompare anche l’uomo. Ciascuno di noi perde di consistenza, indeboliamo il rapporto con l’umanità. Il valore stesso della vita e il rispetto che si deve, alla propria e altrui esistenza, viene oscurato: oggi siamo spettatori, in diretta, o come si dice: dal vivo, in onda, on line, di innumerevoli omicidi, femminicidi, suicidi, stragi, guerre, violenze fisiche a morali, a cominciare da quelle gratuite a quelle apparentemente motivate. Perfino adolescenti, radunati in bande, che bullizzano coetanei e adulti per divertimento; giovani che consumano e distruggono la propria vita con rischi irragionevoli, con l’uso di stupefacenti ormai di facile acquisto».
L’esortazione del vescovo è stata quella di riportare speranza con azioni concrete e responsabili a partire dalla famiglia, dalla scuola, dalla società, dalle religioni, dalla chiesa stessa. «Una corale azione per riportare in agenda non solo la libertà individuale, ma i valori umani, personali e civili della nostra cultura, i valori evangelici con la responsabilità collegata alle scelte e ai gesti di ognuno: adulti e giovani, genitori e figli, mariti e mogli, autorità e cittadini, imprenditori e prestatori d’opera: tutti coalizzati per riportare la speranza nella società, ciascuno per la sua parte. Basta odio diretto e on line, basta violenze materiali e verbali. La fede nella vita e la speranza nella risurrezione vanno seminate con urgenza, fin dall’infanzia e nelle piccole cose».

La cerimonia è proseguita all’interno del cimitero civico con la benedizione delle corone d’alloro, la preghiera in memoria dei caduti in guerra presso il Sacrario ai Caduti e la deposizione delle corone d’alloro presso i monumenti delle varie Forze armate, Corpi dello Stato associazioni combattentistiche e d’arma, e al monumento e fosse comuni dei caduti nei bombardamenti della città di Terni, siti lungo il viale all’interno del cimitero civico.

Norcia, celebrazioni a tre anni dal terremoto. Il “sogno” di Vescovo e Sindaco: poter celebrare la Messa di Natale tra le rovine della Concattedrale di Santa Maria. La visita del Ministro Franceschini

Alle 7.41 di mercoledì 30 ottobre 2019 gli abitanti di Norcia, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo, il sindaco Nicola Alemanno, la neo presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, la sovrintendente all’Archeologia, alle Belle Arti e al Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli, i parroci della città don Marco Rufini e don Davide Tononi, i Monaci benedettini col priore padre Benedetto Nivakoff, le autorità civili e militari si sono ritrovati intorno alla statua di S. Benedetto, nella centralissima piazza nursina, per partecipare al momento di preghiera in occasione del terzo anniversario degli eventi sismici del 26 e 30 ottobre 2016 che hanno ferito la Valnerina. Tutti insieme hanno chiesto a Dio Creatore e Padre di soccorrere questa gente che porta “le ferite dei cataclismi che scuotono la profondità della terra e di vegliare sulle famiglie del territorio e sul lavoro”.

Le parole di mons. Boccardo. Nel commentare i numeri 85-86 dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium di papa Francesco, l’Arcivescovo ha detto che «l’anniversario del terremoto richiama alla memoria e certamente al cuore ricordi, speranze, delusioni, fatiche. Lo sappiamo e lo abbiamo ripetuto tante volte. Ricordare però solo questi aspetti, pur presenti e particolarmente vivi, può significare un rinchiuderci su noi stessi, un continuare a piangerci addosso». E qui l’esortazione del Presule: «Dobbiamo invece guardare avanti e non farci prendere dal senso di sconfitta, che papa Francesco definisce “una delle tentazioni più serie che soffocano il fervore e l’audacia”. Per questo è importante non perdere la prospettiva e mantenere viva quella tenacia che è il grande patrimonio delle popolazioni di queste montagne, che ha segnato la storia ed è stato capace di generare continuamente lo stare insieme, il costruire la società e i monumenti in essa contenuti». Ancora mons. Boccardo: «Fa male al cuore vedere Norcia, e gli altri paesi di queste vallate, quasi deserta. Quando si passa in questo bel viale (Corso Sertorio, ndr) c’è poca gente. I segni dello scoraggiamento ci sono. Però bisogna reagire e guardare avanti. Questa situazione pesante non può rimanere sterile. È, infatti, nel tempo della prova che riscopriamo l’essenzialità, la bellezza, l’umanità. I nostri monumenti feriti sono l’espressione di una comunità e ci ricordano anche il bisogno di verità che abita la nostra società. Siamo eredi di tutto questo: dobbiamo custodirlo con forza per trasmetterlo a chi verrà dopo di noi. Ognuno quindi – ha concluso mons. Boccardo – faccia la sua parte, secondo le proprie responsabilità e competenze. Ma vi esorto: non lasciamoci rubare la speranza».

Per le neo presidente della Regione Donatella Tesei la presenza a Norcia è stata la prima uscita ufficiale dopo l’elezione di domenica 27 ottobre: «È per me molto significativo – ha detto – che ciò sia avvenuto nella Diocesi in cui vivo (è di Montefalco, territorio che ricade nella Chiesa di Spoleto-Norcia, ndr). È una giornata particolare e non potevo mancare proprio a questo momento di raccoglimento e di preghiera per ricordare i tre anni dal sisma che ha colpito la nostra regione, Norcia e tutta la Valnerina. La speranza è che il prossimo anno possiamo sì fare memoria, ma magari con qualche situazione già risolta».

Progetto di rinascita per la chiesa della Madonna di Cascia. Poi, nel centro di valorizzazione dietro la Castellina c’è stata la presentazione di un progetto di rinascita della chiesa della Madonna di Cascia, distrutta dal sisma, situata sull’antica strada che collega Norcia con la terra di Santa Rita. Il nome chiesa della Madonna di Cascia è dovuto ad una solenne pace stipulata tra Norcia e Cascia nel 1477 per suggellare la quale fu deciso da ambo i Comuni di erigere a proprie spese due chiese. I casciani fecero edificare quella che chiamarono Santa Maria di Norcia (ora detta della Concezione), mentre i nursini questa, ancora chiamata appunto Madonna di Cascia, entrambe collocate non a caso del vecchio sentiero che collegava i due paesi. Si tratta di un progetto dal forte valore culturale, che abbraccia la dimensione della ricerca e dello studio, elementi che devono rinascere al pari delle case e dei monumenti. A coordinarlo è l’Università degli Studi di Perugia col prof. Paolo Berardi del Dipartimento di Ingegneria civile ed ambientale. Il progetto prevede il riutilizzo delle macerie della chiesa della Madonna di Cascia per crearne una sorta di monumento della memoria, un segno che dica alle generazioni future che nel 2016 c’è stato un forte terremoto e che l’identità di una comunità può ri-nascere anche dalle macerie. In pratica: verrà ricostruito l’involucro della chiesa con carpenteria lignea, che verrà poi rivestita con le macerie del vecchio edificio di culto. Per questo progetto non verranno utilizzati soldi pubblici, ma denaro proveniente da campagne di Crowdfunding (microfinanziamento dal basso che mobilita persone e risorse). L’arcivescovo Boccardo ha così commentato: «Abbiamo bisogno anche di cose belle. Questo progetto ci dice che le pietre parlano, sono vive, portano un messaggio di riconciliazione, di pace e di unità. Sarà un monumento che racconterà una storia a chi verrà dopo di noi».

Visita del Ministro Franceschini e il “sogno” di Vescovo e Sindaco. Alla 9.45 è giunto a Norcia il ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo Dario Franceschini: accompagnato dalle autorità, dai progettisti e dalle maestranze ha visitato i cantieri della Basilica di S. Benedetto, scendendo anche nella cripta, e della Concattedrale di Santa Maria liberata dalle macerie in questo ultimo periodo e che ora dovrebbe essere dotata di una copertura. Al Ministro l’arcivescovo Boccardo e il sindaco Alemanno hanno accennato un piccolo “sogno”: poter celebrare la Messa di Natale tra ciò che resta di questa chiesa. Infine, il Ministro si è recato in visita alla chiesa di S. Salvatore a Campi di Norcia e poi all’Abbazia di S. Eutizio in Preci, dove è stato accolto dal parroco don Luciano Avenati e dal sindaco Massimo Messi.

Perugia: Prosegue l’opera dell’Osservatorio “Etica del lavoro e dell’impresa” promosso dalla Caritas, attivo da sei mesi, a cui partecipano Acli, Arpal, Cgil, Cisl, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria, Inail e Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro

E’ attivo a Perugia da sei mesi, su iniziativa della Caritas diocesana, l’Osservatorio “Etica del lavoro e dell’impresa” costituito a seguito del convegno nazionale “Dignità & Lavoro” promosso dalla stessa Caritas, nel capoluogo umbro, nel novembre 2018. Fino ad oggi hanno contribuito all’opera dell’Osservatorio tredici realtà umbre pubbliche e private “protagoniste” del mondo del lavoro: Acli, Arpal, Cgil, Cisl, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confindustria, Inail e Ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro, i cui rappresentanti parteciperanno ad un incontro aperto anche ai media in programma mercoledì 30 ottobre, alle ore 16, nella “Sala S. Francesco” del Palazzo arcivescovile di Perugia (piazza IV Novembre 6).

Interverranno la coordinatrice dell’Osservatorio Daniela Monni, imprenditrice e già direttrice della Caritas diocesana, Giancarlo Pecetti, direttore della Caritas diocesana, che porterà il saluto dell’organismo pastorale da sempre attento alle problematiche del lavoro, l’economista Pierluigi Grasselli, direttore dell’Osservatorio diocesano sulle povertà e l’inclusione sociale, e il responsabile dell’Ufficio istituzionale Inail Umbria Gennaro Cancellaro. A seguire gli interventi dei rappresentanti delle realtà che partecipano all’Osservatorio, che ha il sostegno e l’incoraggiamento del cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, convinto che un tema di primaria importanza come quello del lavoro non può non vedere la partecipazione e la convergenza di più soggetti nel promuovere azioni mirate alla realizzazione di una maggiore “etica del lavoro e dell’impresa”.

«Nei primi sei mesi di attività – evidenziano i promotori dell’incontro del 30 ottobre – tutte le componenti che hanno dato vita a quest’Osservatorio, sin dall’inizio, hanno portato un loro contributo pronunciandosi congiuntamente sulla necessità di una svolta nel governo e nella gestione dell’economia umbra, per procedere verso quella duplice sostenibilità, ambientale e sociale, proposta da papa Francesco nella Laudato Sì, ed oggi auspicata con forza da gran parte della comunità scientifica, sostenuta da larghe fasce, in specie giovanili, della popolazione, nonché oggetto di crescente attenzione da parte di numerose istituzioni ed organizzazioni socio-culturali a livello sia nazionale che internazionale».

«Nel corso del 2019 – proseguono i promotori –, l’Osservatorio si è riunito a più riprese, per riflettere sulla situazione reale dell’economia locale e sulle sue criticità e confrontarsi sui progetti di cambiamento e rinnovamento, di razionalizzazione e sostenibilità, fondati su efficienza e giustizia, portati avanti dalle sue componenti. Queste, nell’incontro di mercoledì prossimo, si confronteranno ulteriormente sulle modalità più appropriate di guidare il cambiamento promuovendo l’etica del lavoro e dell’impresa, anche nel tentativo e nell’impegno di dare un proprio, se pur modesto, contributo di idee e di esperienze all’atteso Convegno internazionale sulla “Economia di Francesco” che si terrà ad Assisi nel marzo 2020».

Nota dei Vescovi umbri per l’elezione del presidente della Regione Donatella Tesei

La Conferenza episcopale umbra porge vivissimi rallegramenti ed auguri all’avv. sen. Donatella Tesei, chiamata dalla fiducia degli elettori a governare la nostra Regione. «In un momento particolarmente delicato e complesso e carico di sfide come quello attuale – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo –, si rende più che mai necessaria una cordiale alleanza e collaborazione, nel rispetto delle specifiche competenze, tra tutti coloro che condividono una qualche responsabilità per il bene comune. Le questioni fondamentali della precarietà del lavoro, della fuga dei giovani, di servizi sanitari più qualificati, della ricostruzione post-sismica con la ripresa delle attività commerciali e turistiche, dell’educazione delle giovani generazioni, di una intelligente politica a favore della famiglia (mamme lavoratrici, sostegno alla maternità, elevati costi degli asili nido, possibili agevolazioni per l’acquisto della prima casa per le giovani famiglie, ecc.), richiedono una riflessione attenta e un’azione efficace alle quali la Chiesa della nostra regione – conclude mons. Boccardo – intende continuare ad assicurare, insieme con la preghiera, il proprio efficace contributo».

Terni: assemblea ecclesiale. Mons. Piemontese: “vogliamo crescere nella consapevolezza di essere Chiesa che cammina insieme, animati dalla responsabilità di annunciare il Vangelo nella chiesa e nel mondo”.

Nella Cattedrale di Terni domenica 27 ottobre, all’inizio del nuovo anno pastorale, si è riunita la comunità diocesana in occasione dell’assemblea ecclesiale, nel 366° anniversario della dedicazione della Cattedrale di Terni (27 ottobre 1653 dal card. Angelo Rapaccioli).
Un’assemblea molto numerosa e partecipata, aperta dalla celebrazione eucaristica, che ha riflettuto sul cammino della diocesi nei due anni della visita pastorale alle parrocchie, per mettere a fuoco quelli che sono i bisogni materiali e spirituali di singoli e comunità secondo orientamenti comuni e condivisi, ed individuare obiettivi e percorsi di evangelizzazione e di fede, speranza e carità nell’attuale momento storico e situazione sociale animati dalla responsabilità di annunciare il Vangelo nella chiesa e nel mondo, in maniera sinodale, ciascuno con la sua vocazione, cultura e carismi. Un’ assemblea nella quale sono stati presentati i rinnovati organismi di comunione e partecipazione (organismi sinodali), segno della vitalità della comunità ecclesiale diocesana e che manifesta il desiderio di rinnovamento e di ulteriore perfezionamento. E’ stata poi presentata la pubblicazione “Organismi sinodali di partecipazione” che raccoglie direttive e indica la composizione dei nuovi consigli pastorali diocesano, consiglio presbiterale e collegio dei consultori.
«I segni dei tempi ci sollecitano – ha detto il vescovo Piemontese – ad una collaborazione di fronte ai cambiamenti politici e sociali, in Italia e nella nostra città. Il nostro convenire oggi, intende manifestare la gioia per gli eventi di grazia, che sta vivendo la Chiesa di Dio: la celebrazione e le conclusioni del Sinodo dei vescovi per l’Amazzonia; la celebrazione e le conclusioni dell’Assemblea Ecclesiale regionale umbra, alla quale la nostra Diocesi ha partecipato, rappresentata da 50 delegati; il mese missionario straordinario, la visita pastorale, che volge al termine. Riprendiamo il cammino del nuovo anno pastorale, con alcuni segni e motivi di speranza per tutti, nonostante il raffreddamento della fede e dello zelo apostolico anche tra le nostre comunità: la consegna del mandato agli operatori pastorali della Diocesi, cristiane e cristiani generosi, che hanno risposto alla chiamata della Chiesa e ufficialmente si pongono al servizio del Vangelo; l’inizio del quinquennio di servizio degli organismi di partecipazione, ultimamente rinnovati: i Consigli pastorali parrocchiali, i Consigli parrocchiali per gli Affari economici, i consigli pastorali foraniali, il Consiglio pastorale Diocesano, il Consiglio Presbiterale, il collegio dei Consultori. La vita della Chiesa cresce e matura con questi organismi sinodali, dove laici, religiosi/e, diaconi, Presbiteri, in una sintonia di partecipazione generosa e corresponsabile, testimoniano il servizio comunionale alla Chiesa».
Il vescovo ha poi annunciato la prossima ordinazione dei tre diaconi della diocesi: il seminarista Daniele Martelli, il seminarista Giuseppe Zen, Graziano Gubbiotti (diacono permanente); le celebrazioni per l’ottavo centenario del martirio dei Protomartiri Francescani, eroi della nostra Chiesa e provocatori per la nostra odierna fedeltà testimonianza per Gesù e il Vangelo; il progetto di collaborazione con gli insegnanti di Religione a servizio dei giovani; la festa dei cresimandi e dei giovani, quale momento di gioioso incontro e conoscenza anche tra animatori e catechisti; la rimodulazione delle feste patronali e parrocchiali, in particolare la Festa di san Valentino, da riportare a forme evangeliche più autentiche. A conclusione ha ricordato l’impegno quotidiano e ordinario delle comunità parrocchiali, animate da Presbiteri e diaconi, e di associazioni e movimenti impegnati nella testimonianza e nell’animazione cristiana delle realtà terrene.

Perugia: Le celebrazioni di Ognissanti e dei Defunti presiedute dal cardinale Bassetti

A Perugia la solennità di Ognissanti e la Commemorazione dei Defunti vedono, come è consuetudine, il cardinale Gualtiero Bassetti far visita al Cimitero monumentale nel pomeriggio del 1 novembre. Il presule presiederà la celebrazione eucaristica delle ore 15.30 nella chiesa esterna di Santa Maria delle Grazie in Monterone, al cui termine impartirà la benedizione per tutti i fedeli defunti.

Sabato 2 novembre, alle ore 18, nella cattedrale di San Lorenzo, il cardinale Bassetti celebrerà la s. messa in ricordo dei suoi predecessori defunti. A seguire il presule si raccoglierà in preghiera nella cripta degli arcivescovi, luogo sottostante il complesso della cattedrale visitabile anche dai fedeli che lo desiderano.

Perugia: Due significativi concerti pro-Malawi e in ricordo del Venerabile Vittorio Trancanelli

Il primo fine settimana di novembre, caratterizzato dalle solennità di Ognissanti e dei Defunti, vedrà a Perugia due significativi concerti dominica 3.

Il primo, alle ore 17, nella Sala dei Notari del Palazzo dei Priori, promosso dall’associazione diocesana “Amici del Malawi Onlus” a sostegno dei progetti di cooperazione internazionale avviati da diversi anni con la Diocesi di Zomba (Malawi) in campo socio-sanitario, alimentare, scolastico ed educativo-formativo. Il concerto è intitolato “Emozioni in musica tra natura e poesia” ed è generosamente donato dal Corpo Bandistico “Lo Smeraldo” di Pietrafitta (Pg), che da anni ha fatto di questo appuntamento un impegno inderogabile.

L’altro concerto, in programma alle ore 20.30 nella cattedrale di San Lorenzo, è organizzato dalla Postulazione della Causa di Canonizzazione del Venerabile Servo di Dio Vittorio Trancanelli (1944-1998) unitamente alla Archidiocesi, che quest’anno vedrà l’impegno del noto tenore fra Alessandro Brustenghi (unico religioso al mondo ad aver sottoscritto qualche anno fa un contratto discografico con la casa Musicale inglese DECCA, la stessa dei Beatles) e del soprano Sarah Piccioni. Entrambi perugini, daranno vita ad uno spettacolo unico accompagnati dalla Umbria Ensemble, famosa per aver tenuto concerti in tutta Italia ed in vari Paesi europei. I due solisti hanno accettato con entusiasmo di potersi esibire in questo concerto in ricordo del Venerabile Vittorio Trancanelli e sarà la prima volta per entrambi nella cattedrale perugina.

Perugia: il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricevuto il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in visita in Umbria

Nel tardo pomeriggio del 24 ottobre il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha ricevuto nell’Arcivescovado di Perugia il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte in visita in Umbria. Il colloquio, durato 45 minuti, è stato molto cordiale e ha trattato diversi temi di carattere sociale, in particolare le politiche di sostegno alle fasce più deboli, come le famiglie numerose, in difficoltà a causa della crisi e della mancanza di lavoro, i giovani, le persone affette da disabilità e gli anziani. Temi anche al centro della prossima legge di bilancio.

Spoleto – l’ arcivescovo Boccardo in Polonia per rafforzare e incoraggiare la devozione a Santa Rita nella diocesi di Siedlce. Oltre 1300 persone presenti alla Messa

Dal 21 al 23 ottobre 2019 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo si è recato nel centro-est della Polonia, ai confini con l’Ucraina e la Bielorussia, nella Diocesi di Siedlce. Qui, nella parrocchia del Corpus Domini, che contra oltre diecimila abitanti, da due anni è stato avviato il culto a Santa Rita grazie ad una reliquia giunta da Cascia e alla sensibilità di alcuni sacerdoti, tra cui il parroco don Stanislao Wojteczukche che è stato in contatto più volte col Santuario di Roccaporena, in particolare col pro-rettore don Canzio Scarabottini (presente con il Vescovo in Polonia, insieme anche all’amministratore del Santuario Simone Desantis), e nello scorso mese di maggio si è recato pellegrino nella terra di Rita.

Devozione giovane, in costante crescita. Nella chiesa del Corpus Domini di Siedlce è stato realizzato un bellissimo mosaico della Santa e il 22 di ogni mese viene celebrata una Messa a cui segue la benedizione delle rose, simbolo della spiritualità ritiana. A questo momento di preghiera partecipa sempre tanta gente, circa mille persone, che arrivano da varie parti della diocesi di Siedlce, così come da quelle confinanti. Alla Messa presieduta da mons. Boccardo il pomeriggio del 22 ottobre c’erano oltre 1300 persone. «La presenza dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia tra noi – ha detto il parroco don Stanislao – è un sogno che si realizza. Lui rappresenta la Chiesa che custodisce il corpo e la memoria di Santa Rita, con i due santuari a lei dedicati a Cascia e Roccaporena, ed è venuto in qualche modo a rafforzare e ad incoraggiare la nostra “giovane” devozione a Santa Rita, ma soprattutto è venuto pellegrino per condividere con noi la fede in Gesù Cristo».

Messa e benedizione delle rose. Nell’omelia mons. Boccardo ha descritto Rita come «una donna del popolo, che ha affrontato i diversi aspetti dell’esistenza con la capacità di guardare in alto. Non si è chiusa in sé nonostante i tanti momenti difficili della sua vita, anzi è stata capace di non perdere la fiducia e la speranza. Ed è per questo che la sua figura è eloquente e ricca di messaggi anche noi: la nostra vita porta con sé, nelle diverse situazioni, dei momenti di luce e di ombra. Da Rita impariamo ad essere forti nella fede e nella speranza e ad affidarci alla provvidenza di Dio che sempre si prende cura dei suoi figli». Poi, il Presule nel vedere la chiesa gremita in ogni zona ha detto: «È bello vedere come Rita parli alle persone di Paesi diversi, di storie diverse; è una figura trasversale che incontra le culture, le tradizioni, le espressioni religiose di tutti i Continenti. E ciò per la sua semplicità, la sua quotidianità. La gente le affida tutte le proprie intenzioni, le preoccupazioni, i desideri, le sofferenze e anche le richieste impensabili: c’è questa fiducia e questa confidenza con Rita». Al termine della Messa l’Arcivescovo ha benedetto le rose. In questi due anni di conoscenza della figura di Rita già si segnalano alcune “grazie”: sette coppie di sposi che non avevano figli hanno sperimentato la bellezza di accogliere nuove vite e due di queste hanno messo nome alla figlia proprio Rita; ragazze/i che hanno trovato fidanzato/a; sostegno nell’affrontare la malattia come il caso di una bambina colpita da un tumore che ogni mese, con i genitori, va ad affidare la sua vita alla Santa casciana e che mons. Boccardo ha salutato al termine della Messa. Alla comunità del Corpus Domini il Santuario di Roccaporena ha donato un calice quale segno spirituale di gemellaggio.

Nell’intervista al settimanale diocesano di Siedlce, invece, il Presidente della Conferenza episcopale umbra ha sottolineato che «vivere in Umbria, luogo santificato dalla presenza di persone straordinarie come Santa Rita, S. S. Benedetto da Norcia, Francesco d’Assisi e Santa Chiara, solo per citare quelli più “famosi”, è innanzitutto un dono prezioso della provvidenza, perché si diventa in qualche modo in relazione con questi Santi e la loro intercessione ottiene la grazia e la benedizione di Dio sulla nostra vita quotidiana. Ma accanto a un dono c’è anche una responsabilità. Essere gli eredi di questo patrimonio di santità diventa per tutti noi una esigenza: siamo, infatti, chiamati ad imitare la loro vita».

Incontro col Vescovo di Siedlce. Martedì 22 ottobre l’Arcivescovo ha incontrato il suo confratello di Siedlce mons. Casimiro Gurda. Quest’ultimo ha confermato come «la devozione a Santa Rita sia viva e in crescita. Siamo davvero contenti».

Concerto Pro Terra Santa a San Pietro Perugia il 27 ottobre, promosso dal Commissariato di Terra Santa per l’Umbria, dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, in collaborazione con l’ Associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus.

Il capolavoro di Mozart “Requiem KV 626” ha raggiunto le più alte vette spirituali ed artistiche. La versione più famosa, che verrà proposta, è quella di Franz Xaver Sussmayr, che integrò in molte parti il lavoro lasciato a metà dal maestro, scrivendo di suo pugno alcune parti del testo. Il concerto, che rappresenta una delle composizioni più celebri dell’ intera storia della musica, si terrà domenica 27 ottobre, alle ore 18,00.

In occasione degli ottocento anni del pellegrinaggio di pace di San Francesco in Terra Santa ( 1219 – 2019 ), è stato organizzato e sostenuto il concerto “ Pro Terra Santa “ dal Commissariato di Terra Santa per l’ Umbria, dalla Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, in collaborazione con l’ Associazione Santo Sepolcro Foligno Onlus.

Un appuntamento ormai consueto per la città di Perugia, che quest’anno, in occasione degli ottocento anni dell’ incontro di San Francesco con il Sultano al-Malik al-Kamil, trasferisce un forte messaggio di pace molto importante per l’ epoca che stiamo vivendo. “ Nel momento in cui, in piena crociata, l’ esercito cristiano e quello musulmano stavano per affrontarsi a Damietta, Francesco combatte pacificamente per poter andare disarmato ad incontrare al-Malik al- Kamil. Portando con se solamente un compagno, attraversa le linee sulle quali sono attestati in armi i due eserciti nemici. Riesce a incontrare il Sultano. Riesce a parlare con lui. E riesce anche ritornare indietro sano e salvo, anzi portando con sé dei doni che manifestano il senso dell’ ospitalità orientale e forse un salvacondotto per poter visitare i Luoghi Santi.

E non è solo Francesco ad osare, anche il Sultano si assume il rischio di contraddire i suoi consiglieri e di ascoltare questo piccolo frate, armato solo del saluto di pace, e venuto a parlargli di Gesù Cristo. Anche il Sultano si mostra aperto nell’ applicare a questo “ infedele “ che proviene dal campo avversario tutte le cortesie e le regole dell’ ospitalità e dell’ accoglienza” ( P. Francesco Patton ofm – Custode di Terra Santa- Tratto da “ Francesco ed il Sultano nell’ arte – Edizioni Terra Santa.

Il concerto di beneficienza verrà interpretato dal Coro Canticum Novum di Solomeo e dall’ Orchestra da Camera di Perugia. I solisti saranno: Lucia Casagrande Raffi ( Soprano ), Ellisabetta Pallucchi ( Mezzosoprano ), David Sotgiu ( Tenore ), e Ferruccio Finetti ( Basso ). Si esibiranno circa novanta artisti nella splendida Basilica. Il programma di sala quest’ anno sarà arricchito da molte immagini di opere d’ arte di artisti famosi che riproducono la passione e la resurrezione di Cristo, un messaggio importante in prossimità della commemorazione di tutti i defunti del 2 novembre.

Un introduzione al concerto verrà effettuata da P. Giuseppe Battistelli ofm, Commissario di Terra Santa per l’ Umbria, che rientrerà appositamente da Milano, dove partecipa al Congresso Internazionale dei Commissari di Terra Santa guidato dal Custode di Terra Santa P. Francesco Patton.

Le offerte raccolte saranno destinate alla scuola di Gerico “ Terra Santa School “ che P. Mario Hadchty, direttore della scuola, vorebbe ampliare, attraverso la costruzione di un terzo piano, al fine di poter accogliere circa trecento bambini e bambine in lista di attesa, oltre che sostenere gli studenti bisognosi, ed altri progetti nelle Terra di Gesù.

Assisi: oltre cento artisti per la pace. Domenica 27 ottobre verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano” a 800 anni dallo storico incontro

Artisti ad Assisi per la pace. Lo Spirito di Assisi, in ricordo dello storico incontro del 27 ottobre 1986 voluto da San Giovanni Paolo II che si svolgerà nella città serafica dal 25 al 27 ottobre, non sarà solo confronto e preghiera, ma anche musica grazie alla partecipazione di oltre 100 musicisti, tra studenti e professionisti, provenienti da tutto il mondo. “Sarà un vero pellegrinaggio musicale – spiega Fausto Tuscano, assisano, compositore e docente all’Università di Salisburgo – che vuole rilanciare non solo il valore più profondo della pace, ma anche porre l’accento sulla necessità dell’apporto di nuovi ‘costruttori di pace’. La musica, e più nello specifico il suono, è l’elemento che più unisce gli uomini di ogni nazionalità, religione, etnia. Assisi sarà quindi il punto d’incontro di musicisti (professionisti e studenti) provenienti da più parti del mondo, esponenti di vari sistemi musicali, che, inserendosi nello storico contesto dello “Spirito di Assisi”, cercheranno di fornire un prezioso contributo al dialogo interreligioso per la pace”. L’incontro musicale è dedicato principalmente ai quattro strumenti a pizzico più diffusi nel mondo: la chitarra, il liuto, l’oud (liuto arabo) e il sitar, considerati come ‘ambasciatori’ di pace tra Oriente e Occidente, ma anche tra passato e presente. Per creare un’occasione concreta di scambio creativo e di studio tra i quattro solisti di fama internazionale, che qui ad Assisi saranno i rappresentanti delle diverse culture musicali, e tutti i partecipanti del Pellegrinaggio, sabato 26 ottobre, a partire dalle ore 15, ci saranno quattro incontri con Imran Khan (India, sitar), Hossam Mahmoud (Egitto, oud), Michele Carreca (Italia, liuto) e Marco Socías (Spagna, chitarra), organizzati in successione “Come un canone”, su un percorso cittadino che farà tappa nelle tre piccole chiese di Santa Caterina, San Vitale e Sant’Apollinare e si concluderà nelle sale del Museo del Duomo di San Rufino. Ogni sera ci sarà un concerto. Venerdì 25 ottobre, nella Basilica Inferiore di San Francesco il chitarrista spagnolo Marco Socías presenterà brani solistici che hanno chiari riferimenti alle origini arabe della musica spagnola. Sabato 26, nella Chiesa abbaziale di San Pietro, si esibirà l’Iberian Folk Ensemble, un’orchestra di chitarre tradizionali spagnole. Quest’anno ricorre anche l’ottavo centenario dell’incontro di San Francesco con il sultano Al Kamil, avvenuto, nel 1219, durante le manovre belliche della quinta crociata. Questo storico incontro sarà tematizzato nella serata finale delle manifestazioni, il 27 ottobre a partire dalle ore 21 nella Basilica Superiore di San Francesco, verrà eseguita in prima assoluta l’opera di teatro musicale “Francesco e il Sultano”, su libretto del sacerdote austriaco Peter Deibler e musica di Fausto Tuscano. Il pezzo verrà concertato nei giorni del Pellegrinaggio assieme a tutti i “pellegrini musicali” da un gruppo di artisti provenienti da Salisburgo, sotto la direzione del M.o Kai Röhrig. “Ogni nota, dalla più semplice dell’allievo, a quelle più complesse e articolate dei grandi maestri – conclude Tuscano – troverà la sua giusta collocazione nel grande mosaico della pace che, speriamo, con lo stimolo iniziale dei tre giorni di Assisi, si andrà a formare duraturo nel tempo”.