Spoleto – La reliquia di S. Ponziano alla Scuola di Polizia. L’Arcivescovo: «Siamo qui per dire che questa realtà è parte integrante e significativa della nostra Città»

«Siamo qui con la reliquia di S. Ponziano per dire che questa Scuola è parte integrante della Città di Spoleto, è una delle sue realtà più significative. È un gesto di amicizia e di simpatia nei vostri confronti: così potete condividere con gli spoletini la festa del patrono». Con queste parole l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo ha avviato ufficialmente venerdì 10 gennaio, presso l’auditorium dell’Istituto per Sovrintendenti P.S. “R. Lanari” di Spoleto, le celebrazioni 2020 di S. Ponziano, patrono della Città e della Diocesi. Il Presule era accompagnato dagli assistenti spirituali della Scuola, don Jozef Gercàk e don Edoardo Rossi, ed è stato accolto dal Primo dirigente della Polizia di Stato Maria Teresa Panone, direttore della struttura, dai funzionari, dal personale quadro permanente e naturalmente dai 450 allievi che in questo momento stanno frequentando i corsi. Provengono da varie parti d’Italia, il più giovane ha 19 anni, il più grande 28. Presente anche il Dirigente del Commissariato di Spoleto Claudio Giuliano e il presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato – sezione di Spoleto Roberto Ianuale.

Nel breve momento di preghiera è stato letto un pezzo della passio di S. Ponziano, che mons. Boccardo ha poi commentato. «Il giovane patrono di questa Città – ha detto – ha pagato con la vita la fedeltà al suo progetto, quello di essere cristiano. A noi che siamo qui oggi il martire ci dice che la vita ha successo quando alla base c’è un’idealità e una meta da raggiungere. E allora sono convito che voi, cari allievi di questa Scuola, non pensate alla Polizia di Stato solo come ad un lavoro stabile e ad uno stipendio fisso; ogni giorno siete chiamati a far emergere quella idealità che vi ha fatto scegliere la Polizia, ossia dare il proprio contributo a servizio della gente che vive in Italia. Farete i poliziotti in una società dove la confusione abbonda e il compromesso è la regola di vita. A voi spetterà allora, con responsabilità diverse e con professionalità, prossimità al popolo italiano, consapevoli che l’altro non è un estraneo, ma un essere umano come me. S. Ponziano vi aiuti ad essere coerenti al progetto di vita che avete scelto e vi renda capaci di dire i sì e i no al momento giusto».

Le celebrazioni in programma

Incontro con l’economista Bruni. La sera di venerdì 10 gennaio alle 21.00 presso la parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto l’economista Luigino Bruni terrà una conferenza su “Capitalismo e cristianesimo”. Bruni è il direttore scientifico dell’evento “Economy of Francesco” che dal 26 al 28 marzo 2020 vedrà riuniti ad Assisi, assieme al Papa, giovani economisti, imprenditori e change-makers di tutto il mondo. Questo appuntamento rientra nei “Convegni di S. Ponziano” pensati dall’allora arcivescovo Ottorino Pietro Alberti con la finalità di offrire un momento di formazione in prossimità della festa del patrono.

S. Ponziano pellegrino di misericordia. La reliquia del Santo sarà poi in tre significative opere di carità e di prossimità a quanti vivono situazioni di fragilità. Sarà l’Arcivescovo ad accompagnarla e a presiedere i vari momenti di preghiera: sabato 11 gennaio alle ore 17.30 a Capro di Bevagna presso la Casa Famiglia della Comunità “Papa Giovanni XXIII”; domenica 12 gennaio alle 10.30 celebrazione eucaristica presso la cappella dell’Ospedale “S. Matteo degli infermi” di Spoleto; lunedì 13 gennaio alle 15.30 tra le persone disabili accolte dalle Suore della Sacra Famiglia a “Villa don Pietro Bonilli” a Montepincio di Spoleto.

Veglia di preghiera presieduta da mons. Fontana. Lunedì 13 gennaio alle ore 21.00, nella Basilica Cattedrale di Spoleto, si terrà una veglia di preghiera presieduta da mons. Riccardo Fontana arcivescovo-vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, a suggellare l’arrivo della reliquia di S. Ponziano in Duomo. Il Presule toscano dal 1996 al 2009 è stato arcivescovo di Spoleto-Norcia, Chiesa nella quale fece solenne ingresso proprio nella festa di S. Ponziano di ventiquattro anni fa.

Pontificale e processione. Martedì 14 gennaio alle ore 11.30 l’arcivescovo Renato Boccardo presiederà il solenne pontificale in Duomo, che verrà trasmessa in diretta sulla pagina facebook della Diocesi: SpoletoNorcia. Nel pomeriggio del 14 gennaio, alle 16.00 mons. Boccardo presiederà in Cattedrale i Secondi Vespri Pontificali e a seguire la processione per le vie del centro di Spoleto che si concluderà nella Basilica di S. Ponziano: come da tradizione il corteo religioso sarà avviato da cavalli e cavalieri, in ricordo del martire definito “felice cavaliere del cielo” e raffigurato quasi sempre a dorso di un cavallo. Dopo la benedizione dell’Arcivescovo ai fedeli con la reliquia del Santo, ci sarà la Messa di ringraziamento presieduta da don Edoardo Rossi parroco dei Santi Pietro e Paolo in Spoleto, pievano della Pievania di Santa Maria e cerimoniere arcivescovile.

Foligno – preghiera ecumenica per la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Sabato 18 gennaio alle ore 21.00 presso la Chiesa di Sant’Agostino (Santuario Madonna del Pianto), piazza Garibaldi in Foligno, si svolgerà l’annuale preghiera ecumenica nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani (18 – 25 gennaio 2020). La preghiera è organizzata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso in collaborazione con la Chiesa ortodossa rumena Foligno – Spoleto.

Ad Assisi oltre 2000 giovani, imprenditori ed economisti under 35, per l’evento “Economy of Francesco”

Assisi si prepara ad accogliere gli oltre 2000 economisti e imprenditori under 35 provenienti da tutto il mondo per partecipare a “Economy of Francesco”, l’evento voluto da Papa Francesco che si terrà dal 26 al 28 marzo. Sono più di 3300 le richieste giunte da oltre 115 paesi. La città di San Francesco sarà organizzata in 12 “villaggi” che ospiteranno i lavori dei partecipanti sui grandi temi e interrogativi dell’economia di oggi e di domani: lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies for happiness; CO2 della disuguaglianza; business e pace; Economia è donna; imprese in transizione; vita e stili di vita.

L’orizzonte entro il quale leggere l’articolazione dei villaggi è dato dalle parole del Vescovo di Assisi, Mons. Domenico Sorrentino: «lo svolgimento dell’evento ha una relazione con san Francesco, con la sua esperienza di vita e con le sue scelte, che hanno valore anche nell’economia. Fu lui a scegliere tra una economia dell’egoismo e un’economia del dono. La sua spogliazione davanti agli occhi del padre e del vescovo di Assisi è una icona ispirante per l’evento di marzo ed è il motivo per cui il Papa lo ha voluto ad Assisi. Speriamo che il clima spirituale di questa città possa segnare tutto lo svolgimento dell’incontro».

I partecipanti di Economy of Francesco sono giovani ricercatori, studenti, dottorandi di ricerca; imprenditori e dirigenti d’azienda; innovatori sociali, promotori di attività e organizzazioni locali ed internazionali; si occupano di ambiente, povertà, diseguaglianze, nuove tecnologie, finanza inclusive, sviluppo sostenibile: si interessano dell’uomo.

«Ad Assisi i protagonisti saranno i giovani, che diranno la loro idea sul mondo, perché lo stanno già cambiando, sul fronte dell’ecologia, dell’economia, dello sviluppo, della povertà. Economy of Francesco – ha dichiarato il direttore scientifico dell’evento, Prof. Luigino Bruni – sarà un contenitore di idee e prassi dove i giovani si incontreranno a “ritmo lento” e avranno la possibilità di pensare e domandarsi, sulle orme di San Francesco, cosa significa costruire un’economia nuova a misura d’uomo e per l’uomo. Una tre giorni che si concluderà con la firma di un patto tra i giovani economisti e Papa Francesco che li ha convocati ad Assisi proprio per ascoltare il loro grido d’allarme, i loro sogni».

«Francesco d’Assisi era un giovane commerciante, un party planner e un sognatore… come tanti altri oggi. Eppure, lo guardiamo con un po’ di sana invidia. Dalla sua esperienza spirituale – ha dichiarato il Custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti – scaturì un movimento che contribuì in modo decisivo alla nascita del mercato moderno. Umanità, civiltà e benessere crebbero velocemente dopo di lui. Why not? Sembra questa la provocazione di Papa Francesco rivolta ai giovani. La sfida è enorme, perché non si vincerà grazie a competenza, genialità o per imitazione di qualcuno – fosse anche san Francesco -. La sfida è grande quanto la fiducia riposta nei giovani. L’ascolto dei desideri più profondi del cuore e la capacità di decidersi per le cose che contano – paradossalmente, non i soldi – apriranno la via ad una nuova economia. Noi ci crediamo».
«La Città del nostro Santo è la sede naturale per ispirare un evento che si prefigge di stringere un patto tra giovani economisti e imprenditori per dare un’anima all’economia di domani che si basi sulla fraternità e sull’equità. La “convocazione” è arrivata direttamente dal Papa che richiamandosi al Santo di Assisi ci invita a esaltare il suo esempio per eccellenza nella custodia degli ultimi della terra, nell’attenzione verso i deboli e i poveri e nella necessità di una ecologia integrale. La Città di Assisi sarà pronta per l’appuntamento di marzo e lo sarà con tutta la sua forza simbolica e morale e con la coerenza al messaggio “francescano” di tutta la sua comunità. The Economy of Francesco deve parlare a tutti, e tutti si devono sentire coinvolti e partecipi di un evento eccezionale e storico. Perché il ruolo di Assisi, riconosciuto anche dal Papa con quest’incontro, è quello di “città-messaggio” capofila di un cambiamento che finalmente passi dalle parole all’azione – ha dichiarato il Sindaco di Assisi, Stefania Proietti».

L’evento è organizzato dalla Diocesi di Assisi, dall’Istituto Serafico, dal Comune di Assisi e da Economia di Comunione, in collaborazione con le Famiglie Francescane.

I NUMERI
3300 richieste di partecipazione
2000 giovani accreditati – Donne 41%, Uomini 56%
115 Paesi
I partecipanti più giovani hanno 12 anni e arrivano dalla Slovacchia e dalla Tailandia
Nazioni più rappresentate: Italia, Brasile, USA, Argentina, Spagna, Portogallo, Francia, Messico, Germania, Gran Bretagna
Oltre 80 eventi preparatori
12 villaggi

L’EVENTO

L’evento The Economy of Francesco avrà inizio giovedì 26 marzo. I Premi Nobel Amartya Sen e Muhammad Yunus apriranno ufficialmente i lavori della tre giorni assisana con i giovani economisti e imprenditori. Ai relatori già noti (Kate Raworth, Jeffrey Sachs, Vandana Shiva, Stefano Zamagni, Bruno Frey, Anna Meloto, Carlo Petrini), si sono aggiunti l’economista Juan Camilo Cardenas, le filosofe Jennifer Nedelsky, Cécile Renouard, e Consuelo Corradi. E ancora esperti di sviluppo sostenibile, intelligenza artificiale e imprenditori di fama internazionale tra cui John Frank, di Microsoft e l’imprenditore Brunello Cucinelli. Tutti i relatori si confronteranno con i giovani in un’ampia scelta di sessioni plenarie e parallele.

L’incontro del 26, 27 e 28 marzo sarà preceduto da un pre-evento nei giorni 24 e 25, con 500 giovani economisti e imprenditori – in rappresentanza delle diverse regioni geografiche, culture ed ambiti di ricerca e impresa – che lavoreranno in preparazione all’evento principale.

Durante la giornata conclusiva i giovani “incontreranno” Papa Francesco per stringere con lui un Patto solenne assicurando il proprio impegno per cambiare l’attuale economia e dare un’anima all’economia di domani.

I VILLAGGI
Durante tutta la giornata possibilità di colloqui personali di approfondimento con economisti, imprenditori, filosofi, banchieri, frati, sociologi, manager, innovatori, suore. Disponibile un’area permanente incubatore di idee-progetti-networking. Visite personali ai luoghi francescani fino a sera tardi e mattina presto.

Foligno – festa della Madonna del Pianto patrona della città e della diocesi

Domenica 12 gennaio presso la Pro-Cattedrale di Sant’Agostino si celebra la Solennità della Madonna del Pianto Patrona della Città e della Diocesi di Foligno. Alle ore 11.30 la Santa Messa presieduta da S. E. Mons. Gualtiero Sigismondi Vescovo della Diocesi di Foligno che consacrerà la Città di Foligno alla Vergine alla presenza delle autorità civili e militari. Nel pomeriggio alle ore 18.00 concelebrazione presieduta da S. E. Mons. Domenico Sorrentino Arcivescovo della Diocesi di Assisi – Nocera U., Gualdo T. e a seguire ricoprimento della sacra immagine.

L’effigie della Madonna del Pianto è venerata a Foligno sin dal 1614, quando per volontà del sacerdote Francesco Santi venne istituito anche qui il culto della Vergine gemente. Il titolo Madonna del Pianto trae origine dal racconto di un fatto prodigioso successo a Roma nel gennaio del 1545, quando due nemici si scontrarono in un duello nei pressi di un’edicola della Madonna. Uno dei due, vistosi perduto, implorò la pietà dell’altro in nome della Vergine Maria davanti a loro raffigurata. L’uomo però fu sordo alle suppliche e uccise l’avversario con un colpo di pugnale. La barbara scena si svolse proprio davanti all’immagine della Madonna, che di fronte all’efferato delitto fu vista piangere da numerosi testimoni. La notizia si diffuse rapidamente e il popolo accorse a venerare quella Madonna che fu detta “Madonna del Pianto”. L’immagine sacra fu staccata e adorata in tutto lo Stato Pontificio, in particolare a Roma, a Fermo e a Foligno dove vennero istituite chiese e confraternite in onore della Madonna che aveva pianto. In città fu don Francesco Santi a volere nella sua chiesa il culto e la statua della Madonna del Pianto, istituendone la festa la domenica precedente il 17 gennaio. La devozione dei folignati verso la Madonna del Pianto andò crescendo di anno in anno, tanto che la nominarono loro Patrona rivolgendosi spesso a lei per implorare soccorso durante le calamità. Secondo la credenza popolare, fu la Madonna del Pianto a salvare Foligno dallo spaventoso terremoto che il 14 gennaio del 1703 sconvolse mezza Italia. Da quel giorno la Vergine fu nominata protettrice della città e dei folignati, che da secoli la venerano con grande devozione.

Perugia – incontro con il cardinale Gianfranco Ravasi promosso dal Sab diocesano, che terrà una lectio su “I Salmi, il libro della fede di Israele e della Chiesa”, tra i fondamenti della cultura europea

Il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, ha accolto un nuovo invito rivoltogli, a distanza di due anni, dal Servizio animazione biblica (Sab) dell’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, e sarà nel capoluogo umbro venerdì 10 gennaio, alle ore 19, presso la Sala dei Notari del Palazzo comunale dei Priori, per una lectio su “I Salmi, il libro della fede di Israele e della Chiesa”. Ad accogliere ed introdurre il noto e gradito ospite saranno il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti e padre Giulio Michelini (Ofm), preside dell’Istituto Teologico di Assisi (ITA) e coordinatore del Sab perugino-pievese.

            «L’evento culturale diocesano alla Sala dei Notari di venerdì prossimo – spiega padre Michelini – è un prosieguo della lettura del libro dei Salmi da parte del cardinale Ravasi, che è stato nostro ospite altre due volte riscuotendo sempre un enorme successo, grazie alle sue competenze e capacità comunicative».

«Il libro di cui parlerà il presidente del Pontificio Consiglio per la cultura, quello dei Salmi – annuncia padre Michelini –, è tra i fondamenti della cultura europea, e non rappresenta solo il testo della preghiera di Israele o della Chiesa, ma è un condensato di sapienza e teologia. La lettura del libro rientra nel programma offerto ormai da quattro anni dal Servizio animazione Biblica della nostra diocesi, che per il 2020 ha invitato a parlare – oltre a Ravasi – molti altri esperti biblisti».

Gli interessati alle iniziative 2020 del Sab possono consultare il programma completo sul sito: www.lapartebuona.it.

Perugia – la comunità locale sempre più vicina al “Don Guanella”. Molti perugini hanno preso parte alle iniziative natalizie e si spera che questa vicinanza possa proseguire per tutto l’anno

Con la recente presa in carico della guida delle comunità parrocchiali dell’Unità pastorale di Montebello di Perugia da parte dei padri Guanelliani, i religiosi della Congregazione dei Servi della Carità fondata da san Luigi Guanella, che gestiscono da sessanta anni il “Centro Sereni – Istituto don Guanella” del capoluogo umbro, ancor più i perugini si sono avvicinati a quest’opera che dà assistenza quotidiana a 70 persone giovani-adulte con deficit cognitivo. Questa vicinanza è stata testimoniata durante il periodo natalizio con una significativa partecipazione di perugini non solo della zona di Montebello, dove ha sede il “Don Guanella”, alle diverse iniziative socio-culturali, aggregative e religiose promosse dai Guanelliani e dalle famiglie del Gruppo Cooperatori di Perugia.

Una di queste iniziative, la recente “Tombolata in famiglia”, è stata organizzata in collaborazione con i giovani dell’Oratorio “Il chicco di grano” dell’Unità pastorale di Montebello, il Gruppo famiglie dell’Unità pastorale di Olmo-Chiugiana-Fontana e la Protezione Civile di Corciano. Finalità della “Tombolata in famiglia” è stata quella, spiegano i promotori, «di farsi un po’ di bene per e con le persone che abitano al “Don Guanella” e nella città di Perugia, ad iniziare da quanti vivono nell’Unità pastorale di Montebello, auspicando che questa vicinanza reciproca possa proseguire e intensificarsi durante tutto l’anno, non solo in occasione del Natale e della Pasqua».

Anche il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, che ha visitato nel periodo natalizio il “Centro Sereni – Istituto Don Guanella”, è convinto dell’importanza di una maggiore collaborazione pastorale e sociale tra la realtà Guanelliana e la città di Perugia per una reciproca fattiva crescita umana e cristiana, coinvolgendo in tale opera sempre più giovani.

Il padri Guanelliani e l’Associazione Cooperatori di Perugia, che molto si prodiga nell’animazione dell’opera Don Guanella, ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito a rendere sempre più bella l’iniziativa della “Tombolata in famiglia”, che «quest’anno ha festeggiato – sottolineano i cooperatori – la sua decima esperienza fatta di festa e di bellezza nello stare insieme in famiglia giocando a tombola e a mercante in fiera con carte speciali, raffiguranti le caratteristiche di san Luigi Guanella e non solo». Un grande Santo apostolo della Carità che chiamava “buoni figli” tutti coloro che accoglieva con particolare amore, perché poveri d’amore e di tenerezza in una società dove queste persone venivano emarginate e scartate per le loro gravi condizioni psicofisiche.

Spoleto – festa di S. Ponziano reliquia del Santo alla Scuola di Polizia e in tre opere di prossimità a quanti vivono nella fragilità; pontificale e processione presieduti dall’arcivescovo Renato Boccardo

Martedì 14 gennaio 2020 la Chiesa di Spoleto-Norcia celebra la festa di S. Ponziano, patrono della Città di Spoleto. Diversi gli appuntamenti di formazione e di preghiera in avvicinamento alla solennità del giovane martire, decapitato il 14 gennaio 175 per non aver rinnegato la fede.

Alla Scuola di Polizia. Venerdì 10 gennaio alle ore 10.30 l’arcivescovo di Spoleto-Norcia mons. Renato Boccardo accompagnerà la reliquia del Santo (la testa, ndr) all’Istituto per Sovrintendenti della Polizia di Stato “R. Lanari” di Spoleto e presiederà un momento di preghiera con i formatori e i ragazzi che frequentano i corsi.

Incontro con l’economista Bruni. La sera di venerdì 10 gennaio, invece, alle 21.00 presso la parrocchia del Sacro Cuore a Spoleto l’economista Luigino Bruni terrà una conferenza su “Capitalismo e cristianesimo”. Bruni è il direttore scientifico dell’evento “Economy of Francesco” che dal 26 al 28 marzo 2020 vedrà riuniti ad Assisi, assieme al Papa, giovani economisti, imprenditori e change-makers di tutto il mondo. Questo appuntamento rientra nei “Convegni di S. Ponziano” pensati dall’allora arcivescovo Ottorino Pietro Alberti con la finalità di offrire un momento di formazione in prossimità della festa del patrono.

S. Ponziano pellegrino di misericordia. La reliquia del Santo sarà poi in tre significative opere di carità e di prossimità a quanti vivono situazioni di fragilità. Sarà l’Arcivescovo ad accompagnarla e a presiedere i vari momenti di preghiera: sabato 11 gennaio alle ore 17.30 a Capro di Bevagna presso la Casa Famiglia della Comunità “Papa Giovanni XXIII”; domenica 12 gennaio alle 10.30 celebrazione eucaristica presso la cappella dell’Ospedale “S. Matteo degli infermi” di Spoleto; lunedì 13 gennaio alle 15.30 tra le persone disabili accolte dalle Suore della Sacra Famiglia a “Villa don Pietro Bonilli” a Montepincio di Spoleto.

Veglia di preghiera presieduta da mons. Fontana. Lunedì 13 gennaio alle ore 21.00, nella Basilica Cattedrale di Spoleto, si terrà una veglia di preghiera presieduta da mons. Riccardo Fontana arcivescovo-vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, a suggellare l’arrivo della reliquia di S. Ponziano in Duomo. Il Presule toscano dal 1996 al 2009 è stato arcivescovo di Spoleto-Norcia, Chiesa nella quale fece solenne ingresso proprio nella festa di S. Ponziano di ventiquattro anni fa.

Pontificale e processione. Martedì 14 gennaio alle ore 11.30 l’arcivescovo Renato Boccardo presiederà il solenne pontificale in Duomo, che verrà trasmessa in diretta sulla pagina facebook della Diocesi: SpoletoNorcia. Nel pomeriggio del 14 gennaio, alle 16.00 mons. Boccardo presiederà in Cattedrale i Secondi Vespri Pontificali e a seguire la processione per le vie del centro di Spoleto che si concluderà nella Basilica di S. Ponziano: come da tradizione il corteo religioso sarà avviato da cavalli e cavalieri, in ricordo del martire definito “felice cavaliere del cielo” e raffigurato quasi sempre a dorso di un cavallo. Dopo la benedizione dell’Arcivescovo ai fedeli con la reliquia del Santo, ci sarà la Messa di ringraziamento presieduta da don Edoardo Rossi parroco dei Santi Pietro e Paolo in Spoleto, pievano della Pievania di Santa Maria e cerimoniere arcivescovile.

Perugia – la sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi seguita da alcune migliaia di persone. Il cardinale Bassetti: «Una bellissima manifestazione di famiglie…, segno anche pubblico della nostra fede»

«Mi hanno colpito in questi giorni le parole del profeta Isaia: “I tuoi figli verranno da lontano e le tue figlie saranno portate in braccio”, come è accaduto oggi, festa dell’Epifania del Signore, qui a San Sisto, attraverso questa stupenda processione di popolo per la nascita del Messia». Lo ha sottolineato il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, nel pomeriggio del 6 gennaio, al termine della Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, tenutasi nella parrocchia di San Sisto, che quest’anno celebra 50 anni della sua istituzione, centro della principale zona industriale di Perugia, organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare con le famiglie del luogo e con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”. Presenti anche il sindaco Andrea Romizi e l’assessore Edi Cicchi.

«Quest’anno si è voluto privilegiare le periferie, i crocicchi delle strade, per annunciare la buona novella della venuta tra gli uomini del Figlio di Dio, il Salvatore del mondo – hanno commentato gli organizzatori –, perché siamo sempre più una Chiesa in uscita, come ci esorta ad essere papa Francesco». La Sacra rappresentazione, seguita da alcune migliaia di famiglie (molti i genitori con le loro piccole creature in carrozzina), è iniziata proprio per le vie di San Sisto, coinvolgendo la comunità civile e religiosa locale, con il mettere in scena l’arrivo dei tre Magi da Erode sul piazzale antistante la Biblioteca comunale, per poi terminare con quella dell’adorazione del Bambino Gesù sul sagrato della chiesa parrocchiale della Santa Famiglia di Nazareth. Il tutto in impeccabili costumi d’epoca indossati da una settantina di figuranti con al seguito cammelli, cavalli, pecore e agnellini…, scene da presepe vivente e, nel contempo, itinerante, per le vie e le piazze di San Sisto.

«Quanto mi sono commosso nel contemplare la profezia di Isaia nel vedere tanti bambini, i più piccoli in braccio e gli altri accompagnati per mano – ha proseguito il cardinale Bassetti –. Questa bellissima manifestazione di famiglie onora la Chiesa, onora la nostra società, che è un segno anche pubblico della nostra fede, perché Gesù Cristo si è incarnato ed è venuto nel mondo. Anche noi, come i Magi, siamo qui per adorare Gesù e per offrirgli i nostri doni, il profumo, l’incenso della nostra preghiera. Vogliamo offrirgli anche le nostre sofferenze, perché non c’è nessuna casa, non c’è nessuna famiglia in cui non ci sia una croce da portare. Ma con Gesù si può portare qualsiasi croce e, soprattutto, vogliamo offrirgli l’oro della nostra preghiera. Grazie Signore perché sei nato, grazie perché sei venuto in mezzo a noi, grazie perché sei la Luce, l’unica Luce di questa nostra società e noi ti accogliamo e crediamo in te!»

Gubbio – nella basilica di Sant’Ubaldo, l’Epifania porta i Canonici regolari lateranensi

«Vi consegniamo questa basilica non senza commozione, sapendo che ci aiuterete a custodirla e a tenerla aperta perché ognuno possa sentirsi di casa e possa qui celebrare nella fede il dono grande che ha ricevuto da Dio. Noi preghiamo per voi e continueremo ad aiutarvi, io per primo, a essere buoni custodi di questo luogo santo».
Così il vescovo di Gubbio, mons. Luciano Paolucci Bedini ha accolto oggi pomeriggio don Giuseppe e don Pietro, i due sacerdoti della congregazione dei Canonici regolari lateranensi che – dopo 233 anni – tornano a prendersi cura di uno dei luoghi più cari agli eugubini.
L’antico istituto religioso maschile di diritto pontificio si occupa a Gubbio già delle comunità parrocchiali di San Secondo e Madonna del Ponte. I due consacrati che si sono trasferiti in basilica sono don Giuseppe Ganassin, 65 anni, e don Pietro Benozzi, classe 1945, già conosciuto in diocesi per aver fatto parte della comunità eugubina dei Canonici regolari lateranensi.
In occasione ricorrenza dell’Epifania, sono stati loro a ricevere dal vescovo Luciano la custodia della basilica di Sant’Ubaldo affidata fino a ora a mons. Fausto Panfili e a don Stefano Bocciolesi.
«Ho compreso – ha detto ancora mons. Paolucci Bedini nell’omelia – che questo santuario fino a sette anni fa era stato custodito da comunità religiose perché fossero a servizio di tutto il popolo. E allora ho immaginato che dovevamo pensare a un avvicendamento. Don Fausto e don Stefano hanno custodito in maniera meravigliosa questa basilica e tutte le occasioni che qui si svolgono durante l’anno. Ho già espresso la mia gratitutine per quello che hanno fatto, insieme alle tantissime persone che con loro hanno custodito questo bene».
Era il 6 gennaio, ma dell’anno 2013, anche la data che aveva segnato il “passaggio di consegne” dall’Ordine dei frati minori ai due sacerdoti diocesani. Allora, mons. Mario Ceccobelli aveva sottolineato come il santuario sarebbe stato abitato da un sacerdote di esperienza come don Fausto Panfili, ancora oggi vicario generale diocesano, e da un giovane prete appena consacrato, don Stefano.
«Quando mi sono messo alla ricerca – ha continuato il Vescovo nell’omelia di oggi – di una comunità che potesse custodire questa chiesa, sono partito proprio dai Canonici regolari lateranensi, perché qui loro hanno cominciato a custodire le spoglie di Sant’Ubaldo. Sono stati i primi custodi. Allora era bello pensare che potessero tornare proprio loro, come amici che sul monte vegliano e pregano per noi davanti al corpo di sant’Ubaldo. E il Signore ha voluto che si compisse questo. Ringrazio in maniera particolare i Canonici per la loro presenza, la loro disponibilità e per la responsabilità con cui assumono questo incarico».
Si apre una nuova pagina nella storia del santuario ubaldiano, considerando il legame tra la congregazione dei Canonici regolari lateranensi e la figura del vescovo Ubaldo Baldassini. Le pagine del libro “Sant’Ubaldo vescovo ed esorcista”, la ricerca di Alessio Bologna edita da Carmignani Editrice, ci raccontano proprio come la diffusione del culto ubaldiano abbia raggiunto vari luoghi in Italia grazie all’opera dei Canonici.
Alla concelebrazione di oggi erano presenti sia don Franco Bergamin, abate generale dei Canonici regolari lateranensi, sia don Sandro Canton, visitatore per la provincia italiana della congregazione.
«Vi consegniamo – ha concluso il vescovo Luciano – un tesoro prezioso: questa è la basilica della città di Gubbio, la basilica di tutti gli eugubini».

Perugia – solennità dell’Epifania del Signore a San Sisto, con la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, alla presenza del cardinale Gualtiero Bassetti, con tema “la comunione tra comunità civile e religiosa”

Quest’anno, a Perugia, la solennità dell’Epifania del Signore, 6 gennaio, sarà celebrata a livello diocesano non in cattedrale, ma in una comunità parrocchiale, come segno di crescita cristiana che dalla periferia raggiunge tutta la città. Il cardinale Gualtiero Bassetti, lunedì prossimo, alle ore 16, sarà presso la comunità parrocchiale di San Sisto, centro della principale zona industriale del perugino, dove si svolgerà la Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi. E’ un’iniziativa promossa dall’Ufficio diocesano familiare, con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”, insieme all’Unità pastorale di San Sisto-Lacugnano-Sant’Andrea delle Fratte, che celebra il 50° anniversario della nascita della Parrocchia.

Un cammino nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro.

Alla Sacra rappresentazione è stato invitato anche il sindaco di Perugia Andrea Romizi; iniziativa che vedrà la partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni civili e religiose del capoluogo umbro. Tema della solennità dell’Epifania di San Sisto, come spiega il parroco don Claudio Regni, «è “la comunione tra la comunità civile e religiosa”. Un cammino in comunione, come quello dei Re Magi – precisa don Regni –, iniziato, per la nostra comunità, 50 anni fa con la nascita della Parrocchia. Un cammino che oggi prosegue nel riconoscere Cristo nel volto dell’altro e costruendo una società volta all’accoglienza, alla condivisione, alla solidarietà e che sia, nel contempo, una comunità dedita al lavoro, che crea sviluppo e sostenibilità economica delle famiglie e delle imprese, alla cultura, al sociale e alla politica, in particolare nella crescita e nella formazione delle giovani generazioni che sono la società di domani». Inoltre, ricorda il parroco di San Sisto, «san Francesco diceva ai suoi frati: “Predicate sempre il Vangelo e, se fosse necessario, anche con le parole!”. Sì, perché lunedì 6 gennaio non saranno tanto le parole, quanto una bellissima rappresentazione sacra sull’arrivo dei Magi da Gesù Bambino, completa di pastori, angeli, cammelli, pecore…, a risvegliare in noi quel Natale di cui udiamo tanto parlare in tv, alla radio, ma senza forse sentirlo più veramente».

La comunione tra rioni, quartieri, periferie, popoli, nazioni e istituzioni.

In attesa della Sacra rappresentazione dell’arrivo dei Magi, commenta don Claudio Regni, «credo che la parola più importante sia la comunione tra i vari rioni, quartieri e periferie della città, come anche la comunione tra i popoli, le nazioni e le loro istituzioni. A San Sisto riproporremo un viaggio verso la comunione dei Re Magi che vanno ad incontrare il Dio della pace, della gioia e della tenerezza, del rispetto e della stima reciproca a partire dalle piccole comunità come la nostra. E’ un cammino di comunione di speranza, di riconciliazione e di ascolto dell’altro; un cammino di conversione con prospettive e finalità nuove, superando gli ostacoli e le prove della vita».

Il programma della Sacra rappresentazione e la tombolata dei giovani dell’Oratorio.

La Sacra rappresentazione di San Sisto coinvolgerà la comunità civile e religiosa non limitandosi all’area del complesso parrocchiale, ma avrà inizio (alle ore 15.30) con i Re Magi in corteo (in costumi storici e cammelli) per le vie principali della frazione perugina con ritrovo in piazza Martinelli, adiacente alla Biblioteca comunale (alle ore 16), dove ci sarà l’incontro con Erode per poi proseguire fino al sagrato della chiesa “Santa Famiglia di Nazareth” per conoscere e adorare Gesù Bambino, il Salvatore del mondo. La Sacra rappresentazione terminerà con un’agape fraterna e attività ludiche natalizie organizzate dai giovani dell’Oratorio “Sentinelle del Mattino”, in particolare la tradizionale tombolata, i cui premi sono stati offerti dalle aziende del territorio. «Un segno-testimonianza – spiegano gli animatori dell’Oratorio – che, come i Magi provenivano da diverse parti del mondo portando ciascuno un dono, così ognuno di noi può rendere omaggio a quel Bambino di fronte al quale siamo tutti benvoluti».